10 Gennaio 2023

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    Antitrust: dal 1 gennaio attiva la nuova struttura organizzativa

    (Teleborsa) – Da qualche giorno è operativa la nuova organizzazione degli uffici dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato con “un assetto organizzativo completamente nuovo basato su nove dipartimenti, di cui due propriamente antitrust”. Il primo – spiega l’Antitrust in una nota – si occuperà di cartelli e piattaforme digitali, il secondo di tutti gli altri settori dell’economia; anche alla tutela dei consumatori presiederanno due dipartimenti, con competenze settoriali simmetriche a quelle di concorrenza. Inoltre il dipartimento affari legali, che curerà garanzie procedurali, contenzioso e studi giuridici, e il dipartimento analisi economiche e di mercato, che assicurerà l’approfondimento economico e le indagini conoscitive, – prosegue l’Agcm – forniranno a tutti i dipartimenti il supporto di giuristi ed economisti alle indagini antitrust e di tutela dei consumatori. Con l’istituzione della direzione garanzie procedurali l’Autorità – si legge nella nota – “intende implementare non solo l’attenzione alle garanzie procedurali, ma anche rafforzare il contraddittorio e il diritto di difesa, nonché rendere maggiormente efficace ed efficiente l’azione amministrativa”.Sono stati poi costituiti un dipartimento compliance, che istruirà le procedure di attribuzione del rating di legalità alle imprese e quelle relative al conflitto di interesse per gli incarichi di governo, e il dipartimento per i servizi informativi e la digitalizzazione che fornirà il supporto informatico per la completa dematerializzazione di tutte le attività dell’Autorità, comprese le ispezioni informatiche presso le imprese oggetto di attività istruttoria. Infine, il dipartimento amministrazione curerà bilancio, contratti e gestione del personale. Tutti i dipartimenti saranno articolati in direzioni e uffici.Istituite inoltre – prosegue la nota – una direzione per i rapporti istituzionali, relazioni esterne, comunicazione e stampa, una direzione per i rapporti internazionali e con l’Unione Europea, una direzione per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza, una per la sicurezza informatica, una direzione di segreteria e coordinamento e un organismo di valutazione e controllo strategico.Nelle posizioni di responsabile delle varie unità organizzative, il Collegio dell’Autorità, su proposta del Segretario Generale, ha nominato 22 donne e 21 uomini.In occasione del varo della riorganizzazione ha dichiarato: “La tutela della concorrenza e dei consumatori, affidata dal legislatore alla nostra Autorità, – ha dichiarato il presidente dell’Agcm Roberto Rustichelli – è un compito fondamentale per lo sviluppo delle nostre imprese e per il benessere dei cittadini che deve tener conto anche dell’evoluzione del sistema economico e dei processi innovativi che impattano su economia e società a livello globale. Il nostro nuovo assetto organizzativo ha l’ambizione di stare al passo con questi nuovi tempi, al fine di migliorare la qualità e l’efficacia del nostro lavoro, delle nostre procedure, dei nostri provvedimenti, anche tramite una forte e positiva interazione tra dipartimenti, direzioni e uffici, assicurando al contempo tutte le opportune garanzie alle parti del procedimento. L’obiettivo è quello di offrire al Collegio una sempre maggiore accuratezza, tempestività e qualità delle informazioni sulle quali basare discussione e decisione dei casi. L’Autorità, nel rispetto della sua indipendenza, è impegnata a trovare soluzioni equilibrate e a fornire leale collaborazione al Parlamento, al Governo e a tutte le Istituzioni italiane ed europee”. LEGGI TUTTO

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    GE HealthCare prevede 2023 in crescita. Migliora supply chain

    (Teleborsa) – GE HealthCare, lo spin-off di GE che ha recentemente debuttato a Wall Street, ha registrato un fatturato del quarto trimestre 2022 pari a 4,9 miliardi di dollari, in crescita di circa il 7% su base annua (crescita organica a +12%. Il fatturato dell’intero anno 2022 è stato di circa 18,3 miliardi di dollari, in aumento di circa il 4% su base annua (crescita organica a +7%).”Abbiamo ottenuto una forte crescita dei ricavi anno su anno nel quarto trimestre e nell’intero anno, riflettendo la solida domanda dei clienti, l’evasione degli ordini arretrati e il miglioramento dei prezzi – ha commentato il CEO Peter Arduini – Sebbene l’inflazione rimanga un fattore determinante, stiamo assistendo al continuo miglioramento dell’ambiente della catena di approvvigionamento con la domanda dei nostri prodotti e servizi in crescita nel 2023″.La società, leader nell’innovazione nell’assistenza di precisione, prevede i seguenti risultati per l’intero anno 2023: crescita organica del fatturato compresa tra il 5% e il 7% su base annua; margine EBIT rettificato dal 15,0% al 15,5%, che riflette un’espansione da 50 punti base a 100 punti base rispetto al 2022 pro-forma. LEGGI TUTTO

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    In rosso l'azionario europeo. A Piazza Affari soffre il lusso

    (Teleborsa) – Giornata negativa per Piazza Affari e le altre principali Borse europee, che prendono il fiato dopo i guadagni di inizio anno e attendono gli interventi di numerosi banchieri centrali nella giornata odierna (tra cui il presidente della FED Jerome Powell). Intanto, Isabel Schnabel (BCE) ha detto che “sarebbe fuorviante utilizzare tassi di interesse più elevati come capro espiatorio per un ulteriore ritardo nella transizione verde”.Per quanto riguarda l’outlook, la banca d’affari statunitense Goldman Sachs ha sensibilmente migliorato la propria stima sulla crescita dell’Eurozona nel 2023, prevedendo ora una crescita dello 0,6% per l’anno in corso, significativamente al di sopra della previsione precedente e delle aspettative di consensoTra i titoli interessati dal cambio della raccomandazione degli analisti ci sono Pirelli, con Deutsche Bank che ha migliorato il giudizio a Buy, e Nexi, con Barclays che ha abbassato la raccomandazione a Equal-weight da Overweight con prezzo obiettivo a 8,6 euro dai 10,5 euro precedenti. Equita ha comunicato i suoi Best Pick 2023, includendo nella lista Campari, DiaSorin, Banca Mediolanum, A2A e Stellantis. Non si ferma la corsa di Saes Getters, che ieri ha strappato dopo l’accordo vincolante per la cessione del business del Nitinol alla società statunitense Resonetics per un prezzo di 900 milioni di dollari. Oggi il titolo beneficia delle parole del presidente e AD Massimo Della Porta, che ha detto in un’intervista che il gruppo conta di remunerare gli azionisti, “forse con un maxi dividendo, ma guardiamo soprattutto alle acquisizioni”.In netto ribasso Brunello Cucinelli, che ieri sera ha comunicato ricavi 2022 in crescita del 29,1% a cambi correnti, sopra le attese del mercato. Il titolo è comunque molto volatile, in quanto è sceso dopo aver aperto su nuovi massimi storici.Positiva Saras, dopo che ieri sera Lukoil (tramite la controllata Litasco) ha comunicato di aver raggiunto un accordo con G.O.I. Energy circa la vendita della raffineria ISAB a Priolo. Considerando, secondo indiscrezioni di stampa, che la vendita sarebbe avvenuta per 1,5 miliardi di euro, Equita afferma che “a quel livello, l’operazione avrebbe un risvolto positivo per il titolo considerando la risultante valutazione implicita per la raffineria di Saras”, ovvero pari a 1,2-1,6 miliardi.L’Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,072. L’Oro è sostanzialmente stabile su 1.872,3 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) è sostanzialmente stabile su 74,84 dollari per barile.Sulla parità lo spread, che rimane a quota +195 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,23%.Tra i listini europei deludente Francoforte, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia, fiacca Londra, che mostra un piccolo decremento dello 0,25%, e calo deciso per Parigi, che segna un -0,71%.A Milano, si muove sotto la parità il FTSE MIB, che scende a 25.327 punti, con uno scarto percentuale dello 0,23%; sulla stessa linea, cede alle vendite il FTSE Italia All-Share, che retrocede a 27.415 punti.In rosso il FTSE Italia Mid Cap (-0,85%); sulla stessa tendenza, poco sotto la parità il FTSE Italia Star (-0,59%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Tenaris (+0,88%), Amplifon (+0,86%), Stellantis (+0,85%) e ENI (+0,83%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Moncler, che ottiene -2,24%.Sotto pressione Nexi, con un forte ribasso dell’1,63%.Soffre Campari, che evidenzia una perdita dell’1,54%.Discesa modesta per Interpump, che cede un piccolo -1,26%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Saras (+3,12%), SOL (+2,82%), Wiit (+2,08%) e Luve (+1,96%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su GVS, che prosegue le contrattazioni a -4,07%.Preda dei venditori Banca MPS, con un decremento del 3,74%.Si concentrano le vendite su Juventus, che soffre un calo del 3,58%.Vendite su Brunello Cucinelli, che registra un ribasso del 3,08%. LEGGI TUTTO

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    Coinbase continua a licenziare: tagliati altri 950 posti di lavoro

    (Teleborsa) – Coinbase, piattaforma online per l’acquisto, la vendita e il trasferimento di criptovalute, ha annunciato un piano di ristrutturazione per gestire le sue spese operative in risposta alle mutate condizioni nel mercato delle cryptovalute, con significativi cali nel valore dei principali asset, deflussi di fondi di clienti in diverse società e scandali che stanno attirando maggiore supervisione da parte delle autorità.Il piano prevede una riduzione dell’organico di circa 950 dipendenti, con l’esecuzione completata entro il secondo trimestre del 2023. In relazione a queste azioni, la società stima che sosterrà circa 149-163 milioni di dollari in spese totali di ristrutturazione.Si tratta del terzo round di licenziamenti: a novembre aveva tagliato più di 60 posti di lavoro nei suoi team di reclutamento e onboarding, dopo aver eliminato 1.100 posti di lavoro, ovvero il 18% della sua forza lavoro, a giugno.Coinbase continua a prevedere che l’EBITDA rettificato per l’intero anno conclusosi il 31 dicembre 2022 rientri nel limite negativo di 500 milioni di dollari di perdita che la società aveva già comunicato. LEGGI TUTTO

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    BMW, vendite in aumento del 10,6% nel quarto trimestre

    (Teleborsa) – Il gruppo BMW ha consegnato un totale di 2.399.636 veicoli BMW, MINI e Rolls-Royce ai clienti di tutto il mondo nel 2022 (-4,8%), un anno in cui tutte le case automobilistiche hanno dovuto affrontare venti contrari a causa di colli di bottiglia nelle forniture, blocchi della pandemia in Cina e guerra in Ucraina. L’impatto maggiore si è avuto nei primi sei mesi dell’anno, con consegne in calo rispetto all’anno precedente. Le vendite sono aumentate sempre più nella seconda metà del 2022. Nel quarto trimestre, il BMW Group ha registrato una significativa crescita delle vendite del 10,6%, con 651.798 veicoli consegnati ai clienti.Le vendite di auto elettricheIl gruppo tedesco ha raddoppiato le vendite di Battery Electric Vehicle (BEV) nel 2022, segnando un +107,7% sul 2021 e un totale di 215.755 BMW e MINI completamente elettriche consegnate ai clienti. “Siamo fiduciosi di poter costruire su questo successo nel 2023, poiché continuiamo a registrare ordini particolarmente elevati per i nostri modelli completamente elettrici”, ha affermato Pieter Nota, membro del consiglio di amministrazione di BMW e responsabile per Clienti, Marchi, Vendite.Gli obiettivi per l’annoBMW è ottimista per il prossimo anno. “Manterremo la nostra rotta per una crescita redditizia nel 2023. L’obiettivo chiaro sarà continuare a potenziare l’elettromobilità. Il prossimo traguardo per il 2023 è che il 15% delle nostre vendite totali provenga da veicoli completamente elettrici. Con il lancio della BMW i5 entro la fine dell’anno, stiamo compiendo un altro passo importante sulla strada dell’elettrificazione della nostra gamma di modelli”, ha spiegato Nota.Le performance dei marchiIl marchio BMW ha venduto un totale di 2.100.692 unità (-5,1%) in tutto il mondo lo scorso anno e mantiene la sua posizione numero 1 nel segmento premium globale. Il marchio ha visto anche una forte crescita nei veicoli elettrificati: vendite di veicoli elettrificati (inclusi ibridi plug-in) sono aumentate del 35,6% rispetto all’anno precedente, a 372.956 veicoli.Il marchio MINI ha venduto 292.923 unità lo scorso anno (-3,0%). Le vendite di modelli MINI elettrificati si sono sviluppate positivamente: il numero di modelli MINI elettrificati venduti (incl. ibridi plug-in) è salito del +14,3% a 60.839 veicoli e quindi ha rappresentato circa il 21% delle vendite totali di MINI in tutto il mondo nel 2022.Rolls-Royce ha registrato le vendite più alte nei suoi 118 anni di storia, con 6.021 auto consegnate ai clienti in tutto il mondo (+7,8%) . Molte regioni hanno raggiunto le vendite più alte di sempre. LEGGI TUTTO

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    Colf e badanti, rischio stangata per le famiglie: ecco perchè

    (Teleborsa) – Scade oggi, martedì 10 gennaio, il termine per versare i contributi previdenziali di colf e badanti relativi al quarto e ultimo trimestre 2022 (ottobre-dicembre), alla quale è obbligatorio aggiungere l’importo previsto per la Cassa Colf che è pari a 0,06 euro orarie.Nel frattempo, aumenta la preoccupazione per una possibile stangata pronta ad abbattersi sulle famiglie (già alle prese con il caro bollette) che potrebbero pagare dal prossimo gennaio per l’aiuto domestico oltre il 9% in più a causa dell’adeguamento automatico delle retribuzioni all’inflazione che potrebbe scattare in assenza di accordo tra associazioni datoriali e sindacati, un aumento che potrebbe spingere molte persone a ridurre le ore o a rifugiarsi nel sommerso.L’allarme sull’aumento dei costi è stato lanciato dalla Fidaldo, la Federazione italiana del lavoro domestico, mentre a sottolineare i rischi di aumento del sommerso è il presidente di Assindatcolf, Andrea Zini.Secondo i calcoli di Fidaldo per una badante a tempo pieno l’aumento sarebbe di circa 125 euro al mese che considerando anche tredicesima, ferie e Tfr porterebbe a un incremento annuo che sfiora i 2mila euro. Il contratto prevede che in assenza di accordo sindacale scatti un adeguamento all’inflazione dell’80% dell’indice dei prezzi di novembre che al momento su base provvisoria è all’11,8%. In pratica l’aumento potrebbe raggiunger il 9,44%. Se poi la famiglia deve occuparsi di una persona non autosufficiente la spesa può arrivare (comprese le sostituzioni per le ferie e i riposi della badante principale) fino a 30mila euro annui e l’aggravio sfiorare i 3mila.”L’auspicio – ha sottolineato Fidaldo – è che attraverso un confronto con le parti sociali si possa arrivare ad uno scaglionamento nel tempo di questi incrementi che peseranno sui budget familiari già gravati dagli aumenti del prezzo del gas e delle bollette”. Questi aumenti saranno compensati solo in parte dagli adeguamenti delle pensioni che recupereranno il 7,3% solo nel caso di assegni fino a quattro volte il minimo (gli altri hanno incrementi più bassi fino ad appena il 2,55% per quelli oltre dieci volte) e dal rinnovo dei contratti collettivi scaduti di altri comparti, ove venissero rinnovati nel corso del 2023.”Le famiglie – spiega Zini – potrebbero decidere a fronte di questo aumento dei costi di ridurre le ore della propria assistente familiare o di dichiararne di meno ma c’è anche il rischio per molte donne di rinunciare al lavoro e tornare a casa perché diventa conveniente, a fronte di un lavoro a basso salario e della possibilità di avere la Naspi o assegni unici più consistenti, non affrontare la spesa del lavoro domestico”. LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari, i best picks di Equita per il 2023

    (Teleborsa) – Dopo un mese di dicembre che ha visto mercati azionari in calo, principalmente a causa della risalita dei tassi d’interesse da metà mese in avanti dopo le riunioni delle banche centrali, e un inizio di 2023 positivo, grazie soprattutto alla marcia indietro della Cina sulla politica Zero-Covid, la posizione di Equita sui mercati azionari non cambia. L’investment bank indipendente, quotata su Euronext STAR Milan, conferma una view neutrale sui mercati azionari, privilegiando l’esposizione verso titoli di qualità e mid-small caps.L’approccio”Se da un lato la minor pressione attesa sui tassi d’interesse è consistente con una stabilità dei multipli di mercato dopo il forte de-rating registrato da inizio 2022, dall’altro lato pensiamo che i fondamentali siano ancora di poco supporto, con bassa visibilità sulla profondità e durata del rallentamento economico in atto”, si legge nell’outlook per il 2023.In termini di posizionamento, Equita continua a preferire i titoli di qualità rispetto ai ciclici, in quanto offrono una combinazione di solidità dei modelli di business, maggior resilienza delle stime in un contesto economico ancora incerto e valutazioni attraenti dopo il de-rating superiore al 25% registrato negli ultimi 12 mesi.I Best PickI Best Pick 2023 di Equita sono Campari, DiaSorin, Banca Mediolanum, A2A e Stellantis (Moncler, FinecoBank e Iveco escono dalla lista). Tra le mid-caps, invece, i titoli che fanno parte della selezione Best Picks 2023 sono Danieli Risparmio, BFF, Brembo, Reply e Mondadori (a uscire sono Technogym ed ENAV).L’analisi settorialeA livello settoriale, l’investment bank mantiene un posizionamento neutrale sui finanziari, con una preferenza verso società con business model meno esposti al costo del rischio, ampia dotazione di capitale e di depositi (con beta basso), e spazio di re-pricing degli attivi (Banca Mediolanum, FinecoBank). Tra le banche tradizionali le preferite sono Unicredit, Banco BPM e Credem. Nel settore Utilities registra un sovrappeso (A2A, ERG, ENEL, Terna). Nel settore Energy, l’unica esposizione è ENI, mentre nel settore industriale mantiene un approccio selettivo privilegiando titoli che abbiano dato prova di avere “pricing power” anche in contesti di mercato recessivi o che abbaiano catalyst specifici (Interpump, Stellantis, Pirelli, Iveco). Equita è neutrale sulla tecnologia (dove i titoli preferiti restano Reply, Digital Value, WIIT), e sovrappeso settore Healthcare (DiaSorin, Recordati) LEGGI TUTTO

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    Goldman Sachs non prevede più recessione per Eurozona: +0,6% nel 2023

    (Teleborsa) – La banca d’affari statunitense Goldman Sachs ha sensibilmente migliorato la propria stima sulla crescita dell’Eurozona nel 2023, prevedendo ora una crescita dello 0,6% per l’anno in corso, significativamente al di sopra della previsione precedente e delle aspettative di consenso (entrambe a -0,1%).”Manteniamo la nostra opinione che la crescita dell’area euro sarà debole nei mesi invernali a causa della crisi energetica, ma non ci aspettiamo più una recessione tecnica – si legge nella ricerca – Ciò riflette uno slancio di crescita più resiliente alla fine dello scorso anno, prezzi del gas naturale nettamente inferiori e una riapertura anticipata della Cina”.Guardando ai singoli Stati membri, Goldman Sachs prevede una crescita più debole in Germania e Italia (che dipendono maggiormente dall’attività industriale ad alta intensità energetica) rispetto a Francia e Spagna (che hanno fonti energetiche più diversificate e sono relativamente più ad alta intensità di servizi).Secondo la banca d’affari, i mercati del lavoro sono rimasti resilienti e ci sarà solo un piccolo aumento del tasso di disoccupazione a livello di area euro durante i mesi invernali. Dati i fermi indicatori di crescita salariale, i recenti accordi sindacali e gli effetti di recupero dall’elevata inflazione complessiva, viene stimato che la crescita salariale acceleri notevolmente dal 3,6% nel terzo trimestre a quasi il 5% nel primo trimestre.L’inflazione ha superato il picco e, dopo il netto calo dei prezzi dell’energia all’ingrosso, Goldman Sachs prevede che l’inflazione complessiva nell’area euro finisca l’anno intorno al 3,25% (rispetto al 4,5% precedente).” Prevediamo anche un rallentamento dell’inflazione core a causa del calo dei prezzi dei beni, ma vediamo una continua pressione al rialzo sull’inflazione dei servizi a causa dell’aumento del costo del lavoro”, viene sottolineato.Data l’attività economica più resiliente, l’inflazione di fondo “sticky” e i commenti hawkish, la previsione è che la BCE “stringerà significativamente di più nei prossimi mesi”. Aumenti di 50 punti base vengono ritenuti molto probabili sia a febbraio che a marzo, prima di rallentare a 25 punti base per un tasso terminale del 3,25% a maggio. Viene ritenuto improbabile che la BCE tagli i tassi subito dopo e non vengono previsti allentamenti fino al quarto trimestre del 2024. LEGGI TUTTO