12 Gennaio 2023

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    EBA: banche mantengono solidi coefficienti patrimoniali e di liquidità

    (Teleborsa) – Nel complesso, le banche europee “mantengono solidi coefficienti patrimoniali e di liquidità”. Lo afferma l’Autorità bancaria europea (EBA) nel suo Risk Dashboard aggiornato al terzo trimestre del 2022. Il coefficiente medio di Common Equity Tier 1 (CET1) è leggermente diminuito al 14,8% dal 15% del trimestre precedente su base fully loaded. “Nonostante una certa contrazione dei coefficienti CET1, le banche mantengono un notevole margine di capitale rispetto ai requisiti normativi, che può fungere da importante salvaguardia per le banche per continuare a prestare all’economia reale in tempi di difficoltà economiche”, si legge nel rapporto.La liquiditàIl Liquidity Coverage Ratio (LCR) medio ha raggiunto il 162,5% (164,9% nel secondo trimestre 2022) mentre il Net Stable Funding Ratio (NSFR) medio è rimasto al 126,9%.L’EBA prevede che la tendenza al ribasso dei coefficienti di liquidità continui a causa dei rimborsi anticipati o della scadenza delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO) della BCE. “In un mercato volatile e incerto, è probabile che le banche che richiedono finanziamenti wholesale per sostituire le TLTRO o per costituire o rifinanziare le proprie riserve MREL debbano affrontare costi di finanziamento più elevati, soprattutto se sono percepite come più vulnerabili”, viene osservato.Gli NPLLe banche hanno aumentato le loro esposizioni nel terzo trimestre dell’anno. I prestiti totali sono aumentati dell’1,9% nel terzo trimestre del 2022.L’NPL ratio è leggermente diminuito, poco al di sotto dell’1,8%. Tuttavia, l’EBA sottolinea che le aspettative sulla qualità degli attivi delle banche si sono ulteriormente deteriorate, in particolare per le PMI e il credito al consumo.Dal report emerge che quota di prestiti stage 2 è rimasta elevata (superiore ai livelli pre-pandemia) al 9,5% dei prestiti totali al costo ammortizzato (come nel secondo trimestre). Il costo del rischio (CoR) si è attestato allo 0,43%, il punto più basso da quando sono disponibili i dati, e significativamente al di sotto del picco della pandemia (0,86% nel secondo trimestre del 2020). L’incidenza dei crediti forborne scende all’1,6% sul totale degli impieghi (1,7% nel 2° trimestre 2022).L’aumento dei tassiSebbene di recente siano state osservate alcune tendenze positive, l’EBA ricorda che i rendimenti rimangono su livelli elevati. “L’inasprimento della politica monetaria potrebbe contribuire a un ulteriore riprezzamento di tutte le classi di attività, in particolare quelle più rischiose – si legge – La volatilità potrebbe compromettere la liquidità del mercato e rendere difficile l’identificazione di un prezzo equo per gli investitori e gli emittenti. In queste condizioni, l’attività del mercato primario potrebbe essere ridotta”.Inoltre, viene osservato che gli spread sovrani si sono leggermente ridotti durante il quarto trimestre. Tuttavia, con l’aumento dei timori di recessione per la maggior parte dei paesi dell’UE e i successivi aumenti dei tassi delle banche centrali, “potrebbe verificarsi un ulteriore ampliamento degli spread sovrani”. Ciò potrebbe influire negativamente sulle esposizioni sovrane delle banche valutate al fair value. LEGGI TUTTO

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    M&A: Goldman Sachs, Citi e Unicredit gli advisor più attivi in Italia nel 2022

    (Teleborsa) – Le fusioni e acquisizioni (M&A) con qualsiasi coinvolgimento italiano hanno raggiunto 119,1 miliardi di dollari nel 2022, l’1% in meno rispetto al 2021 ma ben al di sopra ai due anni precedenti. Con l’esclusione del 2018 (128,6 miliardi) e del 2021 (120,7 miliardi), il 2022 è risultato il miglior anno dalla grande crisi finanziaria (nel 2007 erano stati registrati 229,8 miliardi). Lo si legge in un report di Refinitiv sul tema.Il più grande accordo di M&A italiano del 2022 è stato l’offerta da 52,1 miliardi di dollari per il gruppo di infrastrutture Atlantia da parte di Blackstone e della famiglia Benetton, che ha rappresentato il 44% dell’attività di M&A italiana del 2022. Seguono lo spin-off di CNH Industrial da 8,7 miliardi di dollari e il deal da 6,8 miliardi di Eni e BP per la creazione di una joint venture in AngolaDurante il quarto trimestre del 2022 sono state annunciate operazioni per un valore di 8,4 miliardi di dollari, il totale trimestrale più basso in oltre tre anni.Nel 2022 sono stati annunciati in totale 1.622 accordi con partecipazione italiana, più di ogni anno dall’inizio della serie storica nel 1980. Nel 2021 erano stati 1.615.Le operazioni per un valore di 97,8 miliardi di dollari hanno riguardato un target italiano, il 7% in più rispetto al valore registrato nel 2021 e il totale annuo più alto dal 2007. L’M&A inbound che coinvolge un acquirente estero è diminuito del 60% al minimo di tre anni di 27,1 miliardi di dollari. Spinte da mega accordi e registrando il maggior numero di operazioni dal 2019, le fusioni e acquisizioni nazionali hanno raggiunto il massimo degli ultimi quindici anni con 70,7 miliardi di dollari.Con accordi tra cui la vendita da parte di Mondelez International del suo business delle gomme a Perfetti Van Melle per 1,35 miliardi di dollari, le M&A in uscita dall’Italia hanno totalizzato 15,9 miliardi di dollari nel 2022, il 3% in meno rispetto al valore registrato nel 2021. Un totale di 238 operazioni di M&A in uscita dall’Italia sono state annunciate nel 2022, il numero più alto dal 2007.Prendendo in considerazione i volumi, Goldman Sachs si è classificata al primo posto nella classifica dei consulenti finanziari per M&A con coinvolgimento italiano nel corso del 2022 (confermando il primato del 2021), seguita da Citi (che l’anno prima era al quarto posto) e Unicredit (che nel 2021 era dodicesima in classifica). Per quanto riguarda il numero di deal, al primo posto c’è Mediobanca con 41 operazioni in cui ha assistito una società, seguita da BNP Paribas con 23 e Citi con 20.(Foto: © macgyverhh/123RF) LEGGI TUTTO

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    Destination Italia investe in Endu per entrare nel turismo sportivo

    (Teleborsa) – Destination Italia, società Travel Tech italiana specializzata nel turismo incoming di qualità verso l’Italia e quotata su Euronext Growth Milan, ha sottoscritto strumenti finanziari partecipativi (SFP) in Engagigo S.r.l., PMI innovativa proprietaria del portale www.endu.net, con l’obiettivo di sviluppare servizi turistici dedicati al segmento di mercato del turismo sportivo. Non sono stati resi noti i dettagli finanziari dell’operazione.La prima fase della partnership vedrà lo sviluppo di pacchetti turistici dedicati ai partecipanti alle migliaia di competizioni sportive di endurance organizzate in Italia – maratone, trail running, gare ciclistiche su strada e off-road, nuoto in piscina e mare aperto, sci di fondo, triathlon e gare miste. Oggi Endu conta su 750 mila utenti registrati, 2.200 squadre sportive e oltre 300 mila iscrizioni online a eventi sportivi.Nel medio-lungo periodo, la partnership prevede lo sviluppo di nuovi prodotti turistici esperienziali dedicati agli appassionati di sport outdoors ed endurance, focalizzati su alcuni territori italiani ad alta vocazione e attrattività.Destination Italia spiega che gli investimenti in società e progetti innovativi come Endu servono per accelerare la penetrazione di nuovi segmenti di mercato ad alto potenziale e a sviluppare “prodotti” turistici verticali di proprietà del gruppo, a carattere esperienziale e ad alto valore economico.”Nella strategia di sviluppo del gruppo, l’offerta di prodotti turistici verticali proprietari, sviluppati e gestiti da noi, è fondamentale per portare in Italia viaggiatori alto-spendenti che ritornano più volte nel tempo, per ragioni diverse e in momenti diversi dell’anno”, afferma Dina Ravera, azionista di riferimento di Destination Italia. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +11 BCF

    (Teleborsa) – Aumentano leggermente gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 6 gennaio 2023 sono risultati in crescita di 11 BCF (billion cubic feet). La settimana prima si era registrato un calo di 221 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 2.902 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 4,6% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.042) e in diminuzione dell’1,4% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (2.942 BCF). LEGGI TUTTO

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    Asta BOT 12 mesi, forte interesse da specialisti in riapertura

    (Teleborsa) – Forte interesse per i collocamenti supplementari di titoli di Stato, riservati agli operatori specialisti, svolti nella giornata del 12 gennaio 2023.Per quanto riguarda il BOT 364 giorni scadenza 12-01-2024 (ISIN IT0005529752), il Tesoro ha assegnato 700 milioni di euro aggiuntivi a fronte di una richiesta per 2.251 milioni di euro.Ieri il MEF ha collocato i 7 miliardi offerti nel nuovo BOT al rendimento di 3,086%. LEGGI TUTTO

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    FED, Harker: aumenti tassi di 25 pb saranno appropriati in futuro

    (Teleborsa) – “L’anno scorso, abbiamo alzato il tasso sui fed funds tra il 4,25% e il 4,5%. È stata una mossa significativa e molto rapida, dato che abbiamo iniziato l’anno a circa lo 0%. Mi aspetto che quest’anno alzeremo i tassi più volte, anche se, a mio avviso, i giorni in cui li alzavamo di 75 punti base alla volta sono sicuramente passati”. Lo ha detto Patrick Harker, presidente della Federal Reserve Bank di Filadelfia.”A mio avviso, aumenti di 25 punti base saranno appropriati in futuro”, ha aggiunto.”Ad un certo punto quest’anno, mi aspetto che il tasso ufficiale sarà sufficientemente restrittivo da mantenere i tassi in vigore per consentire alla politica monetaria di svolgere il proprio lavoro – ha proseguito – Stiamo anche riducendo il nostro bilancio, il che sta rimuovendo una quantità significativa di accommodation”.L’obiettivo della FED, ha ricordato l’economista, è rallentare modestamente l’economia e portare la domanda più in linea con l’offerta. “La Federal Reserve ovviamente non può risolvere problemi come i problemi della catena di approvvigionamento o una carenza endemica di lavoratori, anche se sembra che questi problemi si stiano finalmente attenuando un po’ – ha spiegato – Ma possiamo influenzare la domanda rendendo più costoso prendere in prestito denaro. E questo sta chiaramente già accadendo: stiamo assistendo a segnali inequivocabili di un rallentamento nelle parti più sensibili ai tassi di interesse dell’economia, come l’edilizia abitativa”. LEGGI TUTTO

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    Ryanair, O'Leary: “Con abolizione addizionale comunali più voli e lavoro nei prossimi 5 anni”

    (Teleborsa) – La rimozione dell’addizionale municipale per tutti gli aeroporti italiani, garantirebbe più crescita e lavoro al settore del turismo e consentirebbe a Ryanair di espandere ulteriormente la sua presenza nel paese. Lo ha affermato i numero uno dlela comapgnia low-cost irlandese Michael O’Leary, in occasione della presentazione dell’offerta per la Summer 2023.Sollecitando il governo Meloni a rimuovere la tassa che grava sugli aeroporti, il manager ha spiegato che Ryanair rispoderà aumentando la sua offerta del 50% nei prossimi 5 anni e cioè aggiungendo 48 aeromobili agli attuali 95 e creando 1.500 nuovi posti di lavoro agli attuali 3.000 occupati diretti (40.000 con l’indotto). Cifre nche oggi il fondatore della compagnia irlandese illustrerà anche al Ministro degli Esteri Antonio Tajani ed al Ministro dei Trasporti Matteo Salvini.O’Leary ha risposto anche alle critiche mosse dal Codacons sulla presenza di cartelli sui prezzi pwer i voli in Scilia. “Non siamo impegnati su alcuni cartello in Italia, semmai siamo impegnati a togliere quote di mercato ad altri vettori”, ha replicato. Il fondatore di Ryanair ha poi messo alla berlina le eco-tasse europee (ETS) sulle tratte brevi, affermando che svantaggiano solo i paesi periferici come l’Italia, a Spagna ed il Portogallo. Meglio sarebbe – ha sottolineato – porre l’onere a carico dei voli a lungo raggio che sono responsabili di circa il 50% di tutte le emissioni del trasporto aereo. Per il futuro del trasporto aereo, O’Leary ha affermando di non attendersi grandissime novità. “Stiamo già investendo sulle nuove tecnologie disponibili e per i prossimi anni non ci sono vere alternative, come l’elettrico per l’auto”, ha detto.Un cenno anche alla vicenda ITA. “Quello che accadrà non lo so, non lo sa nessuno. – ha ammersso – So quello che andrebbe fatto: il 100% dovrebbe essere veduto a Lufthansa e a quel punto gli si dice che paghino loro per mandare avanti ITA”. Poi ha aggiunto che il vettore tedesco “userà ITA per portare traffico verso la Germania e Francoforte e non aumenterà il traffico in Italia”. LEGGI TUTTO

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    ERG, avviato parco eolico nel nord della Scozia

    (Teleborsa) – ERG, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ha annunciato l’avvio del parco eolico di Creag Riabhach nella contea di Sutherland, nel nord della Scozia. Larga parte dell’energia prodotta sarà venduta attraverso un Power Purchase Agreement (PPA) della durata di 10 anni siglato con ENGIE UK Markets, società appartenente al gruppo ENGIE, nel corso del primo trimestre 2022.Il parco, di cui ERG ha gestito la progettazione e costruzione, ha una capacità installata totale di 92,4 MW (basata su 22 turbine Enercon E115 da 4,2 MW ciascuna) e una produzione complessiva a regime di 271 GWh annui, equivalente al fabbisogno di circa 67.000 famiglie, evitando l’emissione di 125 kt di CO2 ogni anno.”L’energizzazione del parco eolico di Creag Riabhach segna un’ulteriore importante tappa della crescita del gruppo nel Regno Unito, dove nel corso dell’ultimo anno abbiamo incrementato di circa 250 MW la capacità rinnovabile installata, in linea con gli obiettivi del nostro Piano Industriale 2022-2026″, ha commentato il CEO Paolo Merli. LEGGI TUTTO