Croazia, finito periodo transitorio: ora solo pagamenti in euro
(Teleborsa) – La Commissione europea ha affermato che la Croazia ha completato “con successo” il passaggio all’euro. Il 14 gennaio è infatti terminato il periodo di doppia circolazione di 14 giorni (in cui potevano essere utilizzati sia la kuna che l’euro) e ora i pagamenti non possono più essere effettuati in kune.Secondo un’indagine della Commissione condotta il 13 e 14 gennaio, quasi tutti (89%) i pagamenti in contanti nei negozi sono stati effettuati in euro. Praticamente tutte le transazioni (99%) hanno portato i consumatori a ricevere il resto solo in euro. Il 67% dei cittadini croati intervistati ha affermato di portare già con sé solo banconote in euro, mentre il 68% afferma di portare solo monete in euro.”Il settore del commercio al dettaglio croato ha affrontato bene il passaggio all’euro e la gestione parallela di due valute – si legge in un report – Non sono stati segnalati problemi di rilievo per quanto riguarda code o problemi alle casse. Anche la conversione degli sportelli bancomat è andata avanti senza intoppi”.Viene ricordato che – per proteggere i consumatori e rispondere alle preoccupazioni relative ad aumenti abusivi dei prezzi durante il periodo di transizione – le autorità croate stanno adottando misure attive in linea con le norme sull’introduzione dell’euro. La doppia indicazione dei prezzi in kune ed euro è diventata obbligatoria il 5 settembre 2022 e si applicherà fino al 31 dicembre 2023. È stato introdotto un codice etico aziendale per garantire la stabilità dei prezzi di beni e servizi aiutando le imprese a ricalcolare e visualizzare correttamente i prezzi, senza aumenti ingiustificati. Un organismo di ispezione nazionale ha il compito di monitorare e controllare i prezzi e può adottare misure adeguate in caso di infrazioni.Secondo un recente studio della BCE, la Croazia trarrà vantaggio dall’adozione dell’euro “alla luce della già profonda integrazione della Croazia con l’area euro e supponendo che persegua solide politiche fiscali, strutturali e finanziarie in futuro”. I benefici includono: l’eliminazione del rischio di cambio nei confronti dell’euro, che è stato recentemente una delle principali fonti di vulnerabilità nell’economia croata; un impatto positivo sul commercio estero (compreso il turismo) e sugli investimenti grazie a minori costi di transazione e maggiore trasparenza e comparabilità dei prezzi; minori costi di indebitamento per l’economia a causa di aspettative di inflazione ben ancorate insieme a minori costi normativi e rischio valutario. LEGGI TUTTO