Marzo 2023

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    BCE, Lagarde: “Rialzo tassi sta iniziando a funzionare su inflazione”

    (Teleborsa) – “Abbiamo alzato i tassi di 350 punti base in un tempo molto breve, semplicemente perché dovevamo coprire molto terreno per ridurre l’inflazione. Sta iniziando a funzionare, abbiamo appena ricevuto nuovi numeri” e sia nell’area euro che in l’Italia “l’inflazione totale è calata”. Questo lo scenario tracciato dalla presidente della Bce, Christine Lagarde durante un dibattito all’Osservatorio permanente giovani editori, a Firenze. “Ovviamente – ha proseguito Lagarde – dobbiamo fare un’analisi molto sofisticata di questi numeri e cerchiamo di suddividere quanto sia durevoli e quanto soggetto a variazioni e volatilità. Per capire davvero quali siano le forze alla base degli aumenti dei prezzi e cercare di misurare quanto terreno dobbiamo coprire”. L’inflazione di fondo, depurata da energia e alimentari, per la presidente della Bce, “è ancora significativamente troppo alta. Quindi – ha aggiunto – abbiamo ancora del terreno da fare ma sappiamo anche che ci sta molta incertezza. Le tensioni finanziarie che abbiamo osservato creano una sorta di nube e dobbiamo usare tutte le nostre capacità di analisi per capire che impatto tutto questo possa avere, naturalmente per calibrare i tassi in modo da far abbassare i prezzi. Ci baseremo sugli sviluppi dei dati ma l’obiettivo è chiaro vogliamo un calo durevole dell’inflazione verso l’obiettivo del 2%: questo è quello che dobbiamo fare e lo faremo qualunque cosa sia necessario”.Per Lagarde non vi è nessun compromesso tra la stabilità dei prezzi e quella finanziaria. “Ho detto molto chiaramente che non vedo compromessi tra stabilità dei prezzi, che è il nostro obiettivo primario, e la stabilità finanziaria che – ha detto la presidente della Bce – è una condizione fondamentale per la stabilità dei prezzi. Sono separate e al tempo stesso si supportano a vicenda. Alla Bce abbiamo un armamentario, abbiamo degli strumenti per intervenire sulla stabilità dei prezzi, al momento prevalentemente i tassi, ma non solo perché vogliamo assicurare che la nostra politica monetaria venga trasmessa a tutto il sistema in maniera morbida, e useremo questi strumenti se questo non si verificasse. E nell’altro caso abbiamo abbondanti liquidità e accesso a liquidità molto ampie, anche molto più ampie rispetto alla Fed in termini di collaterale”. La presidente della Bce ha illustrato il passaggio dell’Ue da una lunga fase di illusioni alla resilienza. “Siamo passati – ha spiegato Lagarde – da un lungo periodo di tassi bassi, inflazione bassa, forse troppo bassa, forniture garantite, quello era il ‘prima’, siamo passati da questo periodo di illusioni a un periodo che direi di resilienza. Avevamo l’illusione della pace ed è esplosa la guerra. Avevamo l’illusione della buona salute e del controllo sul nostro destino, e poi la peggiore pandemia di tutti i tempi ci ha colpiti. Avevamo l’illusione dell’energia a basso costo e improvvisamente i prezzi dell’energia sono schizzati al rialzo. Quindi siamo passati da questo periodo di crisi permanente, con uno shock dopo l’altro senza precedenti alla resilienza. Non penso che dobbiamo essere negativi perché quando guardo a quello che siamo riusciti a fare è piuttosto fenomenale. Guardate all’energia: a febbraio 2022 tutti dicevano che ci sarebbe stato razionamento, una situazione terribile, che la chimica sarebbe rimasta bloccate, le fabbriche ferme. Invece in pochi mesi siamo riusciti a gestire, a trovare fonti alternative con gli americani, i norvegesi, il Medio Oriente. E quando ci siamo detti che era il nostro interesse collettivo risparmiare il 15% di energia abbiamo risparmiato il 20%. Quindi dovunque guardi siamo passati da una bella illusione in cui ci trovavamo a questa fase di resilienza, dove abbiamo dimostrato collettivamente forza – ha rimarcato Lagarde – capacità di innovare e volontà di preservare l’Europa”. Nessun allarmismo da parte di Lagarde sul fronte della crisi bancaria. “Non metterei nella stessa categoria Credit Suisse e Deutsche Bank e non li assocerei in nessun modo – ha affermato la presidente della Bce –. Nell’Unione europea è molto improbabile che si verifichi un caso simile a quello della Silicon Valley Bank, perché le banche sono sottoposte a una vigilanza più ampia e stringente. E sono molte di più le banche vigilate. Negli Stati Uniti ci stanno 14 banche controllate e verificate e che dovevano attuare i requisiti patrimoniali e di liquidità: 14 – ha ripetuto Lagarde –. In Europa sono molte di più, se dovessi dirvi sono 200 le banche e verifichiamo che abbiano i requisiti patrimoniali e di liquidità. C’è una è una grossa differenza. Le regole di Basilea III su questi requisiti prudenziali sono state inventate dopo la grande crisi per assicurare che non si sarebbe verificata di nuovo. E qui in Europa le applichiamo con molto rigore. Negli Stati Uniti hanno deciso nel 2018 che il requisito di liquidità non sarebbe stato obbligatorio. Il sistema qui è robusto e le banche hanno forti requisiti di capitale, hanno forti livelli di copertura di liquidità. Sono molto vigilate e qualcosa come quello che è accaduto a Svb è molto improbabile, per le ragioni che vi ho appena detto. E perché non abbiamo lo stessa concentrazione che Svb aveva in un settore mosto esclusivo di Venture Capital e di tanti depositi non garantiti e che hanno deciso in tempi molto brevi di portare via. Quindi – ha concluso Lagarde – direi che il nostro sistema è robusto e molto diverso da quello che avevamo nel 2008, quando c’è stata la grande crisi, e lo monitoriamo molto da vicino”. LEGGI TUTTO

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    ESI, Valore della Produzione 2022 balza a 30,5 milioni di euro

    (Teleborsa) – ESI, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel mercato delle energie rinnovabili, ha chiuso il 2022 con un Valore della Produzione pari a 30,5 milioni di euro, in crescita del 459% rispetto ai 5,46 milioni dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021. Il risultato è stato raggiunto grazie alle nuove commesse acquisite nell’esercizio 2022 sul territorio italiano (business unit EPC) e in parte residuale grazie alle commesse estere (business unit System Integrator), in particolare in Mozambico. L’EBITDA, di 1,22 milioni registra un significativo aumento rispetto agli 0,08 milioni dell’esercizio precedente (+1.465%), con un EBITDA Margin sul Valore della Produzione del 4,01% (1,43% al 31.12.2021).Il Risultato netto del periodo è negativo per 0,22 milioni (+0,11 milioni nel 2021), e risente della svalutazione del credito commerciale nei confronti dell’ex partecipata spagnola e della svalutazione, nei confronti della stessa, di un credito finanziario. Il Risultato netto Adjusted, pari a 0,53 milioni, registra un importante incremento rispetto agli 0,11 milioni dell’esercizio precedente (+360%).”I risultati della gestione 2022 sono estremamente soddisfacenti in termini di crescita aziendale in quanto esprimono la reale capacità di sviluppo dell’azienda anche in un contesto di mercato caratterizzato da forti incertezze di carattere geopolitico, confermando il nostro deciso cambiamento di passo e rafforzando la nostra fiducia sulle opportunità che si presenteranno negli esercizi a venire”, ha commentato l’AD Stefano Plocco. LEGGI TUTTO

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    A2A, Comune di Milano indica componenti CdA e Collegio sindacale

    (Teleborsa) – Il Comune di Milano ha indicato, in vista della prossima assemblea, i componenti del Consiglio di Amministrazione di A2A: Giovanni Comboni (vicepresidente), Renato Mazzoncini (Amministratore delegato), Maria Elisa D’Amico, Roberto Tasca, Elisabetta Pistis, Mario Gualtiero Francesco Motta e Simona Perissinotto.Sono stati poi indicati quali componenti del Collegio sindacale: Maurizio Dallocchio (sindaco effettivo) e Patrizia Lucia Maria Riva (sindaco supplente). LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Marciani: “Reti d'impresa determinanti per rilancio occupazione giovanile”

    (Teleborsa) – “L’importanza delle reti d’impresa che in una città come Napoli sono determinanti per il rilancio dell’economia e l’attenzione per i borghi che possono caratterizzare la rivalutazione dei tanti pregi artistici e caratteristici che ci sono, costituiscono un tema fondamentale per la nostra città. Sia per avvicinare i giovani al mondo del lavoro che per portare avanti le nostre tradizioni come volano per l’economia”. Lo ha dichiarato Chiara Marciani, assessore al Lavoro del Comune di Napoli, intervenuta nel corso del convegno “Reti e Distretti produttivi. Strumenti e modelli organizzativi a sostegno dello sviluppo dei borghi e delle eccellenze napoletane”, promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Napoli presieduto da Eraldo Turi.Il sostegno alle reti d’impresa è stato ribadito anche da Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania. “Ho lavorato per accelerare il finanziamento dei distretti del commercio che sono una modalità di interazione pubblico-privato e dove il commercio – ha detto Ciarambino – si correla allo sviluppo urbano. Parimenti, ho contribuito al finanziamento per la realizzazione di un distretto del mare con 900mila euro. La ‘blu economy’ è un settore che nella nostra regione ha potenzialità enormi. Ma c’è un altro tema che mi sta a cuore ed è quello della valorizzazione delle eccellenze artigianali produttive del nostro territorio. Nell’ultima legge di bilancio ho presentato un ordine del giorno, approvato all’unanimità, per rilanciare piazza Mercato che è stato il centro commerciale e culturale sin dall’epoca Angioina della nostra città, che ha vissuto un periodo di degrado, e invece rappresenta un’opportunità sia sotto il profilo di sviluppo delle attività produttive artigianali, penso al tessile e all’arte orafa, ma anche dal punto di vista di un ulteriore luogo per il turismo”.Secondo Vincenzo Tiby, consigliere dell’Odcec di Napoli, “l’Ordine ha istituito una commissione apposita per favorire e promuovere le aggregazioni. Auspichiamo di avere risposte dalla politica su questi temi per proporre modelli organizzativi moderni ed efficienti, che oggi applichiamo ai borghi di eccellenze imprenditoriali napoletane, capaci di combattere il nanismo imprenditoriale fatto di tantissime micro imprese che necessitano di adeguate condivisioni di competenze”.Marilena Nasti, consigliera dei commercialisti partenopei, ha sottolineato come “parlare di eccellenze d’impresa deve essere inserito nel percorso dei fondi del Pnrr che possono sostenere con diverse misure queste iniziative. Misure dedicate ai borghi e alle eccellenze campane che aiutano tanti territori a rivitalizzarsi e a rinascere”.Far decollare i distretti commerciali è la priorità per Ciro Fiola, presidente della Camera di Commercio di Napoli. “Credo molto in questo strumento varato con legge regionale. Ma – ha detto Fiola – bisogna crederci. Noi siamo disposti a sostenere questo percorso con 5 milioni di euro. Ma serve uno sforzo economico maggiore da parte delle altre istituzioni. Solo così potremo far rinascere i borghi e le eccellenze della nostra regione”.”Abbiamo un sogno nel cassetto – ha detto Gianni Lepre, presidente della commissione Reti e Distretti produttivi dell’Odcec Napoli – quello di ridare vitalità ai borghi antichi del capoluogo campano. Quelli artigianali come Borgo Orefici, San Gregorio Armeno, piazza Mercato, il Rione Sanità che erano volano economico della nostra città e che devono rinascere attraverso botteghe aperte a turisti e botteghe scuola che diano la possibilità ai giovani di imparare mestieri antichi che sono il vanto del nostro made in Italy”.”Più volte abbiamo sollevato il tema dell’importanza della rivitalizzazione delle aree interne che – ha dichiarato Antonio Lopes (Svimez) – deve essere inquadrato in un più ampio disegno di politica economica con investimenti nei settori produttivi e nell’ambito delle infrastrutture di trasporto”.Giovanni Tomo, presidente commissione Marketing territoriale Odcec Napoli, ha evidenziato, infine, che “ci sono due leve strategiche come la coesione territoriale e l’analisi del contesto e dei territori, per dare attuazione piena alle politiche di marketing e di sviluppo”. LEGGI TUTTO

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    Fiera Milano, SGR e istituzionali depositano lista per rinnovo CdA

    (Teleborsa) – SGR e investitori istituzionali hanno depositato una lista di minoranza di soli candidati indipendenti per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Fiera Milano previsto nella prossima assemblea ordinaria dei soci. I gestori che hanno presentato la lista sono titolari di oltre il 2,6% delle azioni ordinarie della società.La lista presentata per il consiglio di amministrazione è composta da: Francesco Umile Chiappetta; Lorenza Morandini.Lo comunica il coordinatore del Comitato dei gestori, Emilio Franco, per conti di: Algebris UCITS Funds, Amundi Asset Management SGR, Anima SGR, BancoPosta Fondi SGR, Mediolanum Gestione Fondi SGR e Mediolanum International Funds Limited. LEGGI TUTTO

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    Seduta all'insegna del toro a New York dopo dati inflazione

    (Teleborsa) – Wall Street si muove in positivo dopo che una misura chiave dell’inflazione statunitense è scesa leggermente più delle attese il mese scorso, suggerendo che la Federal Reserve potrebbe essere vicina alla fine del suo intenso percorso di rialzo dei tassi di interesse. All’interno della comunicazione sui redditi e consumi statunitense del mese di febbraio, è infatti emerso che il PCE price index core è salito dello 0,3% nel secondo mese dell’anno, appena al di sotto delle attese degli analisti per un +0,4%.Il Dow Jones mostra una plusvalenza dello 0,79%, continuando la scia rialzista evidenziata da tre guadagni consecutivi, innescata mercoledì scorso; sulla stessa linea, giornata di guadagni per l’S&P-500, che continua la giornata a 4.084 punti. Positivo il Nasdaq 100 (+1,01%); con analoga direzione, in denaro l’S&P 100 (+0,83%).Risultato positivo nel paniere S&P 500 per i settori beni di consumo secondari (+1,75%), telecomunicazioni (+1,06%) e materiali (+0,91%).In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Intel (+2,52%), Home Depot (+2,02%), 3M (+1,54%) e Salesforce, (+1,43%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Amgen, che continua la seduta con -0,53%.Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Datadog (+7,50%), Rivian Automotive (+6,98%), Lucid Group, (+5,84%) e Atlassian (+5,75%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Micron Technology, che prosegue le contrattazioni a -2,60%.Sottotono Cintas che mostra una limatura dello 0,87%.Deludente PDD Holdings, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia.Fiacca Amgen, che mostra un piccolo decremento dello 0,53%. LEGGI TUTTO

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    Monnalisa, perdita si allarga a 3,25 milioni di euro nel 2022

    (Teleborsa) – Monnalisa, società specializzata in abbigliamento per bambini di alta gamma e quotata su Euronext Growth Milan, ha chiuso il 2022 con ricavi per 46,4 milioni di euro, in crescita del 6% (a tassi di cambio correnti, +5% a tassi di cambio costanti) rispetto ai 43,6 milioni di euro del 2021. L’EBITDA consolidato reported si attesta a 5,8 milioni di euro a cambi correnti (6 milioni a cambi costanti), a fronte di 5,1 milioni nel 2021.Il risultato netto consolidato ammonta a -3,25 milioni di euro, (negativo per 2,1 milioni nell’esercizio 2021), a seguito del minore impatto positivo delle differenze cambio e della gestione fiscale.La Posizione Finanziaria Netta Adjusted si attesta a 8,6 milioni di euro a debito, in linea con il 2021, mentre la Posizione Finanziaria Netta inclusiva delle passività correnti e non correnti relative all’IFRS16 ammonta a 28,9 milioni, rispetto a 29,4 milioni al 31 dicembre 2021.”I buoni risultati conseguiti nel 2022 – ha commentato l’AD Christian Simoni – rafforzano le solide basi, radicate sui nostri valori ESG, per l’attuazione del nostro piano triennale di sviluppo, che affianca alle linee strategiche già perseguite anche nell’ultimo quinquennio, che includono aumento del brand equity, aumento dell’efficienza operativa, e crescita per vie interne con l’allargamento dell’offerta e gli investimenti nei canali retail, la revisione del modello di business, con l’apertura a collaborazioni e licenze selettive con altri brand facendo leva sul sistema di asset, capacità e competenze che abbiamo creato, con unicità rispetto ai nostri competitor, con l’attuazione del processo di (profonda) transformation degli ultimi anni”. “Siamo pienamente consapevoli dell’avversità e dell’incertezza del contesto generale, macro-economico e geo-politico, nonché di quello più industry specific della moda per bambini e di alcuni mercati geografici in particolare che sono per noi sempre stati fondamentali – ha aggiunto – Non è perciò incoscienza, cecità, o superficialità, bensì chiarezza di visione e imprenditorialità che ci guideranno con determinazione nei prossimi passi di cambiamento strategico futuro, a cui guardiamo con fiducia”. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Enel si aggiudica fondi per quasi 4 miliardi

    (Teleborsa) – Giocando d’anticipo l’Enel ha vinto gare del Piano nazionale di ripresa e resilienza per quasi 4 miliardi di euro presentando vari progetti, principalmente nella missione relativa alla “Rivoluzione verde e transizione ecologica” (M2). La fetta più grande della torta, quasi 3,5 miliardi, è andata alle reti di distribuzione in ottica smart grids. È quanto ha spiegato il direttore Italia di Enel, Nicola Lanzetta in un’intervista all’Ansa, assicurando assicurando che “le scadenze saranno rispettate”.Fra i progetti figurano, in particolare, investimenti sulle reti di distribuzione in ottica smart grids, l’ampliamento della fabbrica di pannelli fotovoltaici 3Sun di Catania, lo sviluppo di impianti per la produzione di idrogeno verde e il miglioramento dell’infrastruttura idrica della diga di Pozzillo (Enna) che ha un contributo pari a circa 33 milioni di euro.Aggiudicati nelle ultime 48 ore gli ultimi tre bandi, per 38 milioni di euro in totale, – ha annunciato Lanzetta – riguardano “la produzione di idrogeno verde da energia rinnovabile in aree industriali dismesse in Puglia, Calabria e Liguria”. Secondo quanto reso pubblico dalle tre regioni fra il 30 e 31 marzo, tali progetti sono volti alla creazione di impianti di generazione di elettricità da fonte rinnovabile al posto delle vecchie centrali fossili.”A noi il Pnrr convince, sta andando più che bene. Ci eravamo preparati con anticipo, studiando gli aspetti tecnici, formando il personale e potendo anche procedere rapidamente con le forniture – ha detto Lanzetta –. Questo meccanismo – ha proseguito – “ci convince al di là di una eventuale rivisitazione. Sul piano Repower Eu abbiamo presentato già una serie di proposte anche se non è ancora attivo. E qualora ci fossero fondi ulteriori o non utilizzati del Pnrr ci piacerebbe giocarcela”.Potenziare le reti di generazione dell’energia che arriva direttamente nelle case e la loro resilienza agli eventi climatici estremi – sottolinea direttore Italia di Enel – “serve sempre di più visto l’aumento del 20% anno su anno” di fenomeni meteo gravi in Italia. “La rete deve essere sempre pronta” ad affrontare pressioni impreviste. “Su questa rete – afferma Lanzetta – si stanno connettendo piccoli e medi impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia. Tra gennaio e febbraio 2022 sono stati circa 20mila e nello stesso periodo del 2023 sono triplicati a 60mila. Abbiamo bisogno che la rete, che sta reggendo benissimo, sia sempre più brava”.Sul fronte dello sviluppo della tecnologia fotovoltaica, il direttore Italia di Enel ricorda l’ampliamento della fabbrica di pannelli fotovoltaici di Catania, che produrrà fino a 3 Gw all’anno al 2024, con l’uso di una tecnologia innovativa, che può contare tra fondi Pnrr e Innovation Fund su circa 190 milioni di euro. C’è poi un progetto pilota innovativo che prevede la produzione di pannelli in plastica con un contributo di circa 20 milioni di euro. LEGGI TUTTO