1 Marzo 2023

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    USA, scorte petrolio settimanali in aumento di 1,2 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono aumentate più delle attese le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 24 febbraio 2023, sono aumentati di 1,2 milioni di barili a 480,2 MBG, contro attese per un incremento di 0,5 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un aumento di 0,2 milioni a 122,1 MBG, contro attese per un decremento di 0,4 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un calo di 0,9 milioni a quota 239,2 MBG (era atteso un aumento di 0,5 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono rimaste invariate a 371,6 MBG. LEGGI TUTTO

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    Unidata, Intermonte abbassa target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intermonte ha abbassato il prezzo obiettivo sul titolo Unidata, operatore di telecomunicazioni, Cloud e servizi IoT quotato su Euronext Growth Milan, a 64 euro per azione (da 78 euro) e ha confermato il giudizio sul titolo a “Buy”. La revisione tiene conto dei risultati 2022, del nuovo numero di azioni e dell’incremento del flottante ottenuto con una procedura di accelerated bookbuilding (ABB), del perfezionamento dell’acquisizione del Gruppo TWT.Il titolo è attualmente scambiato con multipli che rappresentano “un punto di ingresso estremamente interessante in vista del prossimo trasferimento al segmento STAR”, scrivono gli analisti in una nota.Intermonte apprezza il modello di business di Unidata in quanto offre un profilo di rischio-rendimento molto interessante grazie a: una rete proprietaria focalizzata sulla tecnologia FTTH (nessun rischio di cambiamento dirompente e CapEx limitato nel lungo periodo) e il fatto di essere first-mover a Roma, luogo altamente strategico; significative opportunità derivanti dall’acquisizione di TWT (espansione del footprint in Lombardia, base clienti più diversificata e sinergie di upselling commerciale); presenza di un cliente di riferimento nella forma della società statale Open Fiber; protezione dai ribassi (flussi di reddito visibili e ricorrenti, basso tasso di abbandono); un quadro normativo di supporto (boost PNRR). LEGGI TUTTO

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    Siccità, il governo nominerà un commissario straordinario per l'emergenza

    (Teleborsa) – Un decreto legge sull’emergenza siccità con la nomina di un commissario ad hoc, oltre ad una cabina di regia fra i ministri interessati e semplificazioni delle procedure per gli interventi necessari. È quanto ha stabilito oggi il Tavolo sull’emergenza idrica convocato a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.Al tavolo presieduto dalla stessa presidente del Consiglio hanno preso parte i ministri Matteo Salvini, Francesco, Lollobrigida, Raffaele Fitto, Gilberto Pichetto Fratin, Roberto Calderoli, Nello Musumeci, il viceministro Vannia Gava, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Alessandro Morelli.Nel corso del tavolo sulla crisi idrica – spiega una nota di Palazzo Chigi – si è convenuto di affrontare la questione idrica a fronte della siccità in corso “istituendo a Palazzo Chigi una Cabina di regia tra tutti i ministeri interessati per definire un piano idrico straordinario nazionale d’intesa con le Regioni e gli Enti territoriali per individuare le priorità di intervento e la loro adeguata programmazione, anche utilizzando nuove tecnologie” e “avviando una campagna di sensibilizzazione sull’uso responsabile della risorsa idrica”. Altre azioni saranno un decreto legge e l’individuazione di un commissario straordinario.Il governo lavorerà – prosegue la nota – “a un provvedimento normativo urgente che contenga le necessarie semplificazioni e deroghe e accelerando i lavori essenziali per fronteggiare la siccità” e individuerà “un Commissario straordinario con poteri esecutivi rispetto a quanto programmato dalla Cabina di regia”.Emergenza siccità anche tra i temi oggetto di interrogazione al question time del ministro Lollobrigida alla Camera. Il ministro ha sottolineato la necessità di “assumere soluzioni strategiche definitive e pianificate in modo adeguato”. “Questione emergenziale nell’epifenomeno di quest’anno, ma strutturale negli ultimi 20 anni perché siamo al quinto evento siccitoso che poteva essere affrontato in modo diverso nella previsione e utilizzo delle risorse”, ha aggiunto. A disposizione quasi 8 miliardi “che sono lì da qualche anno con l’impossibilità di essere spesi per ragioni burocratiche e normative su cui bisognerà intervenire rapidamente”, ha sottolineato Lollobrigida. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM manifatturiero febbraio sale a 47,7 punti

    (Teleborsa) – L’attività manifatturiera americana migliora leggermente a febbraio 2023, pure mantenendosi in fase di contrazione per il quarto mese consecutivo. Lo segnala l’ISM – Insitute for Supply Management sulla base del consueto sondaggio mensile.L’indice dei direttori di acquisto del settore manifatturiero si è attestato a 47,7 punti dai 47,4 del mese precedente, risultando peggiore delle attese degli analisti che stimavano un aumento fino a 48 punti.L’indicatore, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, si mantiene dunque sotto la soglia chiave di 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività.Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini migliora a 47 punti da 42,5, mentre quella sull’occupazione cala a 49,1 da 50,6 e la componente relativa ai prezzi aumenta a 51,3 da 44,5 punti. LEGGI TUTTO

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    USA, spese costruzioni gennaio -0,1% m/m +5,7% a/a

    (Teleborsa) – Diminuisce la spesa per costruzioni in USA a gennaio 2023. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si attesta a 1.825,7 miliardi di dollari, registrando una diminuzione dello 0,1% su base mensile, peggio delle stime degli analisti (+0,2%) e dopo il -0,7% di dicembre (rivisto da un preliminare -0,4%). Su base annua si è visto invece un incremento del 5,7%.Tra le costruzioni private, le cui spese sono rimaste invariate a 1.442,6 miliardi di dollari, quelle di tipo residenziale sono calate dello 0,6% a 847,4 miliardi di dollari. La spesa in ambito pubblico ha segnato un decremento dello 0,6% a 383,1 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    BCE, Goldman Sachs alza previsioni su tassi: aumento di 50 pb a maggio

    (Teleborsa) – Alla luce dei dati macroeconomici più solidi e dei commenti recenti dei banchieri centrali dell’eurozona, Goldman Sachs si aspetta ora un aumento dei tassi di interesse di 50 punti base a maggio (rispetto ai 25 punti base precedenti) da parte della Banca centrale europea (BCE). Inoltre, gli analisti hanno alzato il peak rat al 3,75% a giugno (rispetto al 3,5% precedente). “Anche se un calo a 25 punti base è ancora possibile a maggio, non lo consideriamo più come base di riferimento alla luce dei numeri fermi dell’inflazione core sequenziale e manteniamo la nostra opinione che il Consiglio direttivo manterrà il peak rate fino al 4° trimestre 2024”, si legge in una nota.Goldman Sachs, nello spiegare il cambiamento della sua previsione, cita le parole del capo economista della BCE Phillip Lane, il quale ha osservato che i rischi per l’inflazione sono rimasti al rialzo e che la trasmissione della politica monetaria potrebbe essere più lenta durante questo ciclo, segnalando una maggiore apertura verso ulteriori 50 punti base a maggio e un peak rate più elevato rispetto ai commenti precedenti.In precedenza, la presidente Christine Lagarde aveva ribadito l’impegno del Consiglio direttivo nei confronti della dipendenza dai dati oltre marzo in due interviste, mentre il governatore della Banca di Francia Villeroy de Galhau aveva dichiarato in un’intervista che il Consiglio direttivo non sarebbe “costretto ad aumentare i tassi ad ogni riunione del consiglio da qui a settembre”.Inoltre, i dati macroeconomici di questa settimana sono stati più solidi del previsto, tra cui: una sorpresa al rialzo nei numeri dell’inflazione spagnola e francese; una nuova accelerazione dei prestiti bancari nell’area euro a gennaio. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI manifatturiero febbraio rivisto al ribasso a 47,3 punti

    (Teleborsa) – Continua a essere negativo lo stato di salute dell’attività manifatturiera degli Stati Uniti a febbraio 2023. Secondo gli ultimi dati PMI di S&P Global, il deterioramento delle condizioni operative è dipeso in gran parte da ulteriori contrazioni della produzione e dai nuovi ordinativi.A febbraio, l’indice PMI manifatturiero si è portato a 47,3 punti, inferiore ai 47,8 punti della stima preliminare e del consensus, e superiore ai 46,9 del mese precedente.L’indice resta tuttavia sotto la soglia chiave di 50 punti che fa da spartiacque tra espansione (sopra 50 punti) e contrazione (sotto 50 punti) dell’attività.”La produzione statunitense è rimasta sotto forte pressione a partire da febbraio – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di S&P Global Market Intelligence – Sebbene il PMI sia leggermente aumentato, continua a segnalare il calo più ripido al di fuori dei mesi di blocco della pandemia dal 2009″.”Inoltre, parte del miglioramento della produzione potrebbe essere semplicemente attribuito a tempi di consegna più rapidi dei fornitori, che sono aumentati al massimo dal 2009 per facilitare una maggiore produzione e consentire alle fabbriche di lavorare su ordini precedentemente effettuati”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Banca Popolare di Lajatico, utile netto a massimo storico di 5,3 milioni

    (Teleborsa) – La Banca Popolare di Lajatico, istituto di riferimento della provincia di Pisa, ha chiuso il 2022 con un utile netto pari a 5,3 milioni di euro, in incremento del 45% rispetto all’esercizio precedente e il miglior risultato conseguito nell’arco dei 139 anni di vita della banca. Il Consiglio di Amministrazione proporrà quindi alla prossima assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo di euro 0,60 per azione, in crescita del 50%.Risultano in crescita gli indici patrimoniali, con un CET 1 ratio al 14,9%, un Tier 1 ratio al 14,9% e un Total Capital Ratio al 15,5%. Il rapporto tra crediti deteriorati lordi ed impieghi lordi (NPL ratio) si attesta al 5,80%, rispetto al 7,75% dell’anno precedente, mentre le coperture dei crediti deteriorati raggiungono il 43,25% (ex 41,10%).I costi operativi sono in calo del 4,2%, consentendo una diminuzione dell’indicatore cost-income, che risulta pari al 60,41% (ex 67,66%). Il prodotto bancario gestito si attesta ad oltre 2 miliardi di volumi gestiti e la rete territoriale “ha consolidato la propria presenza nelle aree servite in continuità con la propria mission di banca popolare al servizio della comunità”, si legge in una nota. LEGGI TUTTO