2 Marzo 2023

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    Best Buy, vendite in calo per effetto contesto macro su consumatori

    (Teleborsa) – Best Buy, il più grande rivenditore al dettaglio di elettronica di consumo negli Stati Uniti, ha registrato ricavi pari a 14,7 miliardi di dollari nel quarto trimestre dell’anno fiscale 2023 (terminato il 28 gennaio 2023), in calo dai 16,4 miliardi di dollari dello stesso periodo di un anno fa. Le vendite comparabili sono diminuite del 9,3%. L’utile per azione (EPS) rettificato è stato di 2,61 dollari, in calo dai 2,73 del quarto trimestre dell’anno fiscale 2022.”Riportiamo vendite del quarto trimestre in linea con le nostre aspettative e una redditività migliore del previsto – ha affermato il CEO Corie Barry – Per tutto il quarto trimestre e l’anno fiscale 2023, siamo rimasti impegnati a bilanciare la nostra risposta a breve termine alle condizioni attuali e a gestire bene ciò che è sotto il nostro controllo, portando avanti anche le nostre iniziative strategiche e investendo in aree importanti per le nostre prestazioni a lungo termine”. “Riteniamo che il contesto macro e industriale continuerà a subire pressioni nel FY24 e continueremo ad adeguarci”, ha aggiunto.Best Buy prevede, per l’anno fiscale in corso, entrate da 43,8 miliardi a 45,2 miliardi di dollari e un calo delle vendite comparabili dal 3,0% al 6,0%.”Mentre entriamo nel FY24, l’industria dell’elettronica di consumo continua a risentire degli effetti del più ampio contesto macro e del suo impatto sui consumatori – ha affermato il CFO Matt Bilunas – Di conseguenza, la nostra previsione presuppone che le vendite comparabili diminuiscano dal 3% al 6% per l’anno, con la maggior pressione sulle vendite nel primo trimestre, poiché i confronti anno su anno si attenuano nel corso dell’anno”. LEGGI TUTTO

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    BCE, Lagarde: possibili rialzi tassi anche dopo marzo

    (Teleborsa) – “E’ possibile che continui il percorso di rialzo dei tassi di interesse oltre marzo”. Lo ha detto la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde nell’intervista con Susanna Griso a ‘Espejo Público’. Anche se – ha aggiunto – la risposta “reale e onesta” è che saranno i dati a decidere. “Faremo ciò che è necessario affinché l’inflazione scenda al 2%. È il nostro obiettivo”, ha precisato ancora Lagarde.I tassi di interesse sono aumentati dello 0,50 % all’inizio di febbraio. Con questo, sono cinque rialzi consecutivi. Ma cosa succederà a marzo?”Prima di tutto penso che abbiamo tutte le ragioni per credere che avremo un altro rialzo di 50 punti base alla prossima riunione a marzo e questo perché abbiamo un’inflazione troppo alta”, afferma Lagarde che afferma che è necessario adottare misure “per ridurre l’inflazione” perché la missione della BCE è “mantenere la stabilità dei prezzi.Dopo una stagione in cui i tassi sono rimasti intorno allo 0%, a luglio 2022 la curva ha iniziato a salire a un ritmo senza precedenti.Pochi giorni fa, Lagarde aveva inoltre affermato di non vedere attualmente alcuna spirale salari-prezzi nell’area dell’euro. “Il nostro compito è mostrare determinazione nel rallentare l’inflazione al 2%. L’inflazione tornerà al due percento”, aveva assicurato. La Banca Centrale Europea sta comunque tenendo d’occhio l’andamento dei salari, aveva sottolineato nellì’occasione Lagarde, “perché questa è una componente chiave per noi ed è una componente chiave per la gente”. LEGGI TUTTO

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    CAREL, utile 2022 sale a 62 milioni. Soffre ancora shortage componenti

    (Teleborsa) – CAREL Industries, gruppo quotato su Euronext STAR Milan e attivo nella produzione di componenti per raggiungere alta efficienza energetica nei mercati del condizionamento dell’aria e della refrigerazione, ha chiuso il 2022 con ricavi consolidati pari a 544,9 milioni di euro, in crescita del 29,6% sul 2021. Al netto della variazione di perimetro legata al consolidamento delle acquisizioni effettuate negli ultimi 18 mesi (37,1 milioni) e dell’effetto positivo dei cambi (12,9 milioni), l’incremento si sarebbe attestato al 17,7%.L’EBITDA consolidato è stato pari a 111,7 milioni (inclusi 7,5 milioni derivanti dal cambio di perimetro legato a diverse acquisizioni), corrispondente al 20,5% dei ricavi d’esercizio. La crescita rispetto al 2021 è pari a +31%. Il risultato netto consolidato è stato pari a 62,1 milioni, +26,6% rispetto al risultato netto del 2021;”Crescita e profittabilità hanno impattato positivamente sulla robusta generazione di cassa, una parte della quale è stata utilizzata per lo sviluppo dell’attività di M&A – ha commentato l’AD Francesco Nalini – Sono state quattro le transazioni completate nel corso dell’anno ed hanno consentito a CAREL di rafforzare la sua presenza nazionale e internazionale in alcuni settori chiave come quelli della ventilazione, della sensoristica e dei servizi”.La posizione finanziaria netta consolidata negativa è pari a 95,8 milioni (rispetto a 57,8 milioni al 31 dicembre 2021) comprensiva dell’impatto derivante dalle acquisizioni effettuate durante l’anno, corrispondente a 58 milioni ed inclusiva dell’effetto contabile legato all’applicazione dell’IFRS16 pari a 32,7 milioni.Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti il pagamento di un dividendo pari a 0,18 euro per azione (in crescita del 20% rispetto al dividendo pagato nell’esercizio precedente), che verrà messo in pagamento il 21 giugno 2023 (data stacco cedola 19 giugno 2023 – record date 20 giugno 2023).Con riguardo l’outlook, CAREL evidenzia che l’ultima parte del 2022 ha visto il riacutizzarsi del fenomeno della penuria di alcuni componenti elettronici che ha colpito principalmente proprio il segmento della Refrigerazione, limitandone quindi la crescita. Tale fenomeno, che è già in attenuazione, è stato presente anche nei primi due mesi del 2023 e non consentirà, quindi, al gruppo di esprimere nel primo trimestre di quest’anno tutto il suo potenziale. Al 31 marzo 2023 è infatti prevista, sullo stesso periodo dell’anno precedente, una crescita dei ricavi nella parte alta del primo decile (a parità di perimetro di consolidamento). Nel prosieguo dell’anno si attende un miglioramento dello shortage sopraindicato e quindi una migliore capacità di soddisfare appieno la domanda. LEGGI TUTTO

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    Gruppo Enel firma due MoU per favorire digitalizzazione della distribuzione elettrica in India

    (Teleborsa) – Il Gruppo Enel, tramite la sua consociata Gridspertise, ha firmato due memorandum d’intesa con Tata Power Delhi Distribution Limited (Tata Power-DDL) per favorire l’accelerazione della trasformazione digitale delle reti di distribuzione elettrica in India. La firma dei memorandum è stata annunciata da Antonio Cammisecra, Direttore di Enel Grids, in occasione della Business Roundtable tra India e Italia che è stata presieduta da Antonio Tajani, Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e da Piyush Goyal, Ministro del Commercio e dell’Industria indiano. La Business Roundtable si è tenuta oggi a Nuova Delhi a margine della visita ufficiale del Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni e dell’incontro bilaterale con il Primo Ministro indiano Narendra Modi. Il Gruppo Enel vanta da oltre due decenni una posizione di leadership internazionale nell’implementazione di reti digitali e smart grid, che hanno portato la rete italiana ad essere tra le prime al mondo a implementare con successo i contatori intelligenti a livello nazionale. Dal 2021, le competenze del Gruppo Enel nel campo della digitalizzazione delle reti elettriche sono state trasferite a una società dedicata con la creazione di Gridspertise, attualmente gestita in regime di controllo congiunto con CVC Capital Partners.Gridspertise ha stipulato due accordi con Tata Power-DDL, joint venture tra Tata Power e il governo del Territorio Nazionale della Capitale di Delhi. Uno degli accordi mira ad accelerare la digitalizzazione e l’automazione delle cabine secondarie e vede Tata Power-DDL aderire al programma internazionale di co-creazione del QEd – Quantum Edge® device, un dispositivo proprietario di Gridspertise. Questo programma di collaborazione punta a sviluppare nuove applicazioni e casi d’uso per l’innovativo dispositivo integrato e Tata Power-DDL sarà coinvolta nel suo adattamento al contesto indiano. Il QEd consente agli operatori della rete di distribuzione di gestire diverse funzionalità chiave direttamente ‘on the edge’, virtualizzando un numero crescente di servizi aziendali in modo semplice e riducendo gli apparati richiesti nella cabina, contribuendo così a rendere più sostenibile la gestione delle reti. Il secondo accordo è finalizzato a implementare la più recente tecnologia dei contatori di Gridspertise in un progetto pilota nella rete di Tata Power-DDL, nella quale la nuova tecnologia ibrida a doppio canale di comunicazione (Power Line Communication ibrida e radiofrequenza) dei contatori sarà testata e valutata in condizioni reali sul campo. “Gli accordi annunciati durante la Business Roundtable tra India e Italia sono frutto di anni di stretta collaborazione tra il Gruppo Enel e le principali organizzazioni indiane del settore energetico. Oggi, grazie alla collaborazione tra Tata Power-DDL e la nostra consociata Gridspertise, riconfermiamo il nostro impegno a supporto del percorso di transizione energetica dell’India e, in particolare, degli ambiziosi piani del Paese in materia di contatori intelligenti e digitalizzazione, con l’obiettivo di modernizzare le reti di distribuzione esistenti, migliorarne le prestazioni e la qualità in un Paese in cui la crescita demografica ed economica sta trainando l’elettrificazione” ha dichiarato Antonio Cammisecra, Direttore di Enel Grids.”Dopo aver aperto gli uffici di Gridspertise in India, siamo molto orgogliosi di intensificare la nostra collaborazione con Tata Power-DDL su aree cruciali come lo smart metering e l’automazione delle cabine con la nostra innovativa tecnologia proprietaria di edge computing. – ha commentato Robert Denda, CEO di Gridspertise -. Inoltre, attraverso il nostro portafoglio unico di comprovate soluzioni di digitalizzazione, siamo pronti a lavorare con il settore della distribuzione indiano per migliorare le prestazioni della rete, ridurre le perdite tecniche e commerciali, nonché le frequenti interruzioni di corrente causate da eventi climatici avversi o dalla mancanza di comunicazione in tempo reale”.Gli accordi annunciati oggi si aggiungono alla presenza già significativa di Enel Green Power in India. Attiva nel Paese dal 2015, l’azienda impiega circa 150 persone ed è proprietaria di parchi eolici operanti negli stati di Gujarat e Maharashtra, per una capacità complessiva di 340 MW, e di un impianto solare fotovoltaico nello stato del Rajasthan con una capacità di 420 MW. Inoltre, Enel Green Power si è aggiudicata, tramite gare nazionali, un progetto eolico da 190 MW da realizzare nello stato di Karnataka. LEGGI TUTTO

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    Macy's, trimestrale oltre le attese. Incertezza continuerà

    (Teleborsa) – Macy’s, storica catena della grande distribuzione statunitense, ha registrato vendite nette pari a 8,3 miliardi di dollari nel quarto trimestre dell’anno fiscale 2022 (terminato il 28 gennaio 2023), in calo del 4,6% rispetto al quarto trimestre del 2021. Le vendite comparabili sono state in calo del 3,3% su base di proprietà e del 2,7% su base di proprietà più licenza. L’utile netto è stato di 508 milioni di dollari, in calo dai 742 milioni di dollari dallo stesso periodo dell’esercizio precedente. L’utile rettificato per azione è stato di 1,88 dollari, in calo dai 2,45 dollari nel quarto trimestre del 2021.Gli analisti si aspettavano in media, secondo dati Refinitiv, un utile per azione di 1,57 dollari su ricavi per 8,25 miliardi di dollari.”Nel quarto trimestre, abbiamo beneficiato del nostro approccio disciplinato all’inventario e della nostra convincente strategia di regali, che ci ha permesso di fornire moda e stile a ottimi prezzi per tutti i nostri clienti – ha detto il CEO Jeff Gennette – Siamo stati competitivi ma misurati nelle nostre promozioni, con ribassi strategici e intenzionalmente non abbiamo inseguito vendite non redditizie”. Macy’s prevede che l’elevato livello di incertezza all’interno del contesto macroeconomico continuerà nel 2023. Prevede, per l’intero anno fiscale, vendite nette da 23,7 miliardi a 24,2 miliardi di dollari, ovvero in calo dal 3% all’1% rispetto al 2022, e un utile rettificato per azione tra 3,67 e 4,11 dollari.Gli analisti si aspettavano in media, secondo dati Refinitiv, indicazioni per un utile per azione di 3,84 dollari su ricavi per 24,3 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    USA, costo unitario del lavoro 4° trimestre +3,2%, produttività +1,7%

    (Teleborsa) – Nel 4° trimestre del 2022 la produttività del settore non agricolo in USA è aumentata dell’1,7%, rispetto al +3% indicato dalla stima preliminare e dopo il +1,4% registrato nel trimestre precedente. Il dato è inferiore alle attese, che indicavano un +2,6%. La produzione è aumentata del 3,1% e le ore lavorate sono aumentate dell’1,4%.La produttività media annua è diminuita dell’1,7% dal 2021 al 2022. Questo è il più grande calo annuale della misura dal 1974, quando anche allora la produttività era diminuita dell’1,7%.Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, il costo per unità di lavoro (escluso il settore agricolo) è aumentato del 3,2%, risultando superiore al dato preliminate (+1,1%) ed al consensus (+1,6%). Nel dato del trimestre precedente si era registrata una crescita del 2%.Il dato del 4° trim riflette un aumento del 4,9% della retribuzione oraria e un aumento dell’1,7% della produttività. Il costo unitario del lavoro è aumentato del 6,3% negli ultimi quattro trimestri. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione poco mosse a 190 mila

    (Teleborsa) – Scendono leggermente, contro attese per un aumento, le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 25 febbraio, i “claims” sono risultati pari a 190 mila unità, in calo di 2.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 192.000. Il dato si confronta con i 195 mila del consensus. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 193.000 unità, in aumento di 1.750 unità rispetto al dato della settimana precedente di 191.250. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 18 febbraio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.655.000, in calo di 5.000 mila unità rispetto alle 1.660.000 unità della settimana precedente e al di sotto del 1.665.000 attesi. LEGGI TUTTO

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    Verbali BCE: necessario mantenere la rotta, divergenze su indicazioni per marzo

    (Teleborsa) – Il consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha espresso un “ampio sostegno” alla proposta del capo economista Philip Lane di aumentare i tassi di interesse di riferimento di 50 punti base e di comunicare che board “prevede di aumentarli ulteriormente”, indicando specificamente che intende aumentare i tassi di altri 50 punti base alla prossima riunione di marzo e poi valuterà il successivo percorso politico. Lo si legge nei verbali della riunione dell’1 e 2 febbraio, dove viene sottolineato che sono “necessari ulteriori aumenti affinché i tassi ufficiali del Consiglio direttivo entrassero in territorio restrittivo” ed è “necessario mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi da garantire un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2%”.Qualsiasi valutazione di quale livello dei tassi può essere considerato eccessivamente restrittivo è “complessa e incerta”, sebbene si ritengano “generalmente prematuri i timori di un irrigidimento eccessivo visti gli attuali elevati livelli di inflazione e in considerazione della probabile persistenza delle pressioni sui prezzi sottostanti”.Nel complesso, è stato considerato “imperativo mantenere la rotta e mostrare determinazione nell’intenzione di stringere ulteriormente”, in quanto ciò “ridurrebbe l’incertezza politica ingiustificata e sarebbe pienamente coerente con le decisioni e la comunicazione adottate dal Consiglio direttivo in dicembre”.”Sebbene vi sia stato un ampio consenso sulla necessità di continuare l’inasprimento, sono state espresse riserve sulla proposta di comunicazione di un’intenzione per la riunione di marzo – viene però evidenziato – È stato sottolineato che i tassi ufficiali si stavano avvicinando a un livello in cui era necessaria cautela per garantire che la politica monetaria non fosse eccessivamente inasprita”.Con riguardo all’andamento dell’economia dell’area euro, dai verbali emerge che i banchieri centrali hanno discusso del fatto che si trovi “in una situazione migliore rispetto a quanto previsto a dicembre” e i recenti sviluppi sono “in linea con un soft landing (con l’economia che rallenta ma evita una recessione)”. In tali circostanze, il Consiglio direttivo “potrebbe essere in grado di abbattere l’inflazione senza sacrifici eccessivi in termini di attività economica”. I membri del board BCE concordano sul fatto che, sebbene il tasso di inflazione complessiva sia rallentato da ottobre, “l’inflazione è ancora troppo elevata” e “l’inflazione core era ancora ai livelli previsti a dicembre. Pertanto, era troppo presto per dichiarare la vittoria”.Ciò indicava, inoltre, che “il contributo della politica monetaria alla disinflazione era stato finora limitato, se non indirettamente attraverso l’apprezzamento dell’euro e attraverso il canale del mercato immobiliare in diverse economie dell’area euro”. LEGGI TUTTO