3 Marzo 2023

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    Petrolio preda della volatilità su caso Emirati

    (Teleborsa) – Emirati Arabi Uniti fuori dall’Opec? E’ questa la domanda circolata nelle ultime ore che ha tenuto col fiato sospeso gli investitori ed i prezzi del petrolio in preda alla volatilità. Il petrolio WTI al Nymex è arrivato a perdere oltre due punti percentuali. Le prime indiscrezioni circolate sono state quelle del Wall Street Journal, secondo cui gli Emirati Arabi Uniti potrebbero lasciare l’OPEC, l’organizzazione dei maggiori produttori, per divergenze con l’Arabia Saudita. Successivamente, tali rumors sono stati ridimensionati dalle agenzie internazionali, da Reuters a Bloomberg, spiegando che Abu Dhabi non avrebbe intenzione di lasciare il cartello, citando alcune fonti. L’uscita di scena dei paesi arabi metterebbe a rischio il potere dell’OPEC sui mercati mondiali.Il WTI, consegna aprile, ha recuperato quota 79 dollari al barile ed ora scambia a 79,21 dollari (+1,35%). Il Brent a Londra è tornato a 85 dollari al barile. LEGGI TUTTO

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    Milano effervescente insieme alle altre Borse europee

    (Teleborsa) – In Europa si scatenano gli acquisti, grazie alle notizie positive giunte dal fronte macroeconomico: in Europa a febbraio l’attività economica si porta ai massimi da 8 mesi. Bilancio decisamente positivo anche a Piazza Affari ed a Wall Street, con l’S&P-500 che vanta un progresso dello 0,99%.Sul mercato valutario, l’Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,06. L’Oro mostra un timido guadagno, con un progresso dello 0,49%. Seduta positiva per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno dell’1,16%.In discesa lo spread, che retrocede a quota +175 punti base, con un decremento di 5 punti base, mentre il BTP decennale riporta un rendimento del 4,44%.Tra le principali Borse europee effervescente Francoforte, con un progresso dell’1,64%, sostanzialmente invariato Londra, che riporta un moderato +0,04%; Parigi avanza dello 0,88%. A Milano, chiude in deciso rialzo il FTSE MIB (+1,56%), che raggiunge i 27.825 punti; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share guadagna l’1,46% rispetto alla seduta precedente, chiudendo a 30.086 punti.Nella Borsa di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 1,87 miliardi di euro, in calo di 334,5 milioni di euro, rispetto ai 2,21 miliardi della vigilia; i volumi si sono attestati a 0,51 miliardi di azioni, rispetto ai 0,49 miliardi precedenti.In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Inwit (+8,17%), Amplifon (+6,73%), Prysmian (+4,29%) e Ferrari (+3,18%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Saipem, che ha chiuso a -2,15%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Maire Tecnimont (+7,01%), Illimity Bank (+3,70%), GVS (+3,70%) e Seco (+3,53%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Piaggio, che ha terminato le contrattazioni a -4,38%.Tonfo di Brembo, che mostra una caduta del 4,07%.Calo deciso per Antares Vision, che segna un -3,12%.Sotto pressione Ariston Holding, con un forte ribasso del 2,63%.Tra i dati macroeconomici rilevanti:Venerdì 03/03/202300:30 Giappone: Tasso disoccupazione (atteso 2,5%; preced. 2,5%)02:45 Cina: PMI servizi Caixin (atteso 54,7 punti; preced. 52,9 punti)08:00 Germania: Bilancia commerciale (atteso 11 Mld Euro; preced. 10 Mld Euro)08:45 Francia: Produzione industriale, mensile (atteso 0,1%; preced. 1,5%)10:00 Unione Europea: PMI servizi (atteso 53 punti; preced. 50,8 punti). LEGGI TUTTO

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    Newlat Food, informativa sull'acquisto di azioni proprie

    (Teleborsa) – Newlat Food ha comunicato che, dall’1 al 28 febbraio 2023, ha acquistato 69.074 azioni ordinarie (pari allo 0,16% del capitale sociale) al prezzo unitario medio di 4,77 euro per un controvalore complessivo di 330.468,32 euro, nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie deliberata dall’Assemblea degli azionisti del 28 aprile 2022.A seguito degli acquisti e disposizioni finora effettuati, l’azienda agroalimentare italiana detiene 4.733.097 azioni proprie pari al 10,78% del capitale sociale ed al 6,89% in termini di diritto di voto.Intanto, a Milano, Newlat Food estende i guadagni rispetto alla seduta precedente, attestandosi a 4,67 euro. LEGGI TUTTO

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    Racing Force si espande in Bahrain

    (Teleborsa) – Racing Force Group, in partnership con il Bahrain International Circuit, è lieta di annunciare il progetto di espansione per la sede della propria società controllata Racing Force International a Sakhir (Bahrain), funzionale a soddisfare la crescente domanda di caschi Bell Racing nel mercato globale del motorsport. Il progetto – spiega una nota – prevede la costruzione di un secondo piano per l’attuale complesso, portandone la superfice totale da 7000 a 12000 metri quadrati, con una estensione nell’ordine del 60%. I lavori saranno completati entro la fine del 2023, dando a Racing Force Group l’opportunità di raddoppiare la capacità di produzione 2022 del brand Bell Racing, sia per quanto riguarda l’ordinaria gamma di caschi da competizione sviluppati per tutte le discipline automobilistiche, sia per quanto riguarda i Bell Mini Helmets collezionabili, che riproducono in scala 1:2 i modelli utilizzati dalle stelle del Campionato del Mondo FIA di Formula 1 e del World Rally Championship. La sede di Racing Force Group a Sakhir ospita il centro di produzione e di ricerca e sviluppo per il marchio Bell Racing. Adiacente al Bahrain International Circuit (BIC), ha contribuito al consolidamento di un polo d’eccellenza per il settore degli sport motoristici in Medio Oriente. L’annuncio di Racing Force Group arriva durante il prestigioso weekend del Gran Premio del Bahrain che inaugura il Campionato del Mondo FIA di Formula 1 2023. Questa stagione vede ai nastri di partenza il 70% dei piloti (14 su 20) equipaggiati da caschi Bell: fra questi, Logan Sargeant, Guanyu Zhou e Nyck De Vries hanno visitato la sede alla vigilia del fine settimana. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM non manifatturiero febbraio sopra attese

    (Teleborsa) – Il settore terziario americano scende leggermente, ma si conferma in territorio espansivo. Secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l’ISM non manifatturiero si è portato a 55,1 punti a febbraio dai 55,2 punti del mese precedente, facendo meglio delle attese del mercato che erano per un calo fino a 54,5 punti. Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale è scesa a 56,3 punti dai 60,4 del mese precedente e quella sugli ordini si è attestata a 62,6 punti da 60,4 punti. Quella dell’occupazione è passata a 54 punti da 50, mentre la componente sui prezzi si è attestata a 65,6 punti da 67,8. LEGGI TUTTO

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    USA, settore terziario torna ad espandersi a febbraio

    (Teleborsa) – Si conferma in miglioramento il settore dei servizi negli Stati Uniti a febbraio. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global, si è portato a 50,6 punti dai 46,8 del mese precedente e risulta anche superiore ai 50,5 punti stimati dagli analisti.L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, risale dunque al di sopra la soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Sale anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, e che si attesta a 50,1 punti, rispetto ai 46,8 punti del mese precedente ed ai 50,2 punti della stima di consensus. LEGGI TUTTO

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    Pensioni, Calderone: a lavoro per disegnare percorsi previdenziali stabili

    (Teleborsa) – “Consapevoli di un’economia in continua evoluzione siamo al lavoro per disegnare percorsi previdenziali stabili, che permettano a ciascuno di progettare il proprio futuro pensionistico”. Lo ha dichiarato il ministro del Lavoro, Marina Calderone, nel suo intervento alle celebrazioni per i 125 anni dalla fondazione dell’Inps.Calderone ha rimarcato che “al centro di tutto resta il diritto-dovere al lavoro, che la Costituzione mette tra i principi fondamentali della Repubblica, perché è inclusione e condizione necessaria per costruire una storia previdenziale solida”. Il ministro del Lavoro ha aggiunto che “abbiamo davanti l’urgenza di guardare a come il sistema di welfare debba essere adeguato per poter rispondere alle sfide che la società e il mondo del lavoro stanno affrontando oggi e a quelle che percepiamo come imminenti. In primis quella demografica, per l’impatto della denatalità e l’invecchiamento della popolazione sulla tenuta dei sistemi già in essere e sulla progettazione di quelli futuri. Ma non solo. Assistiamo a un profondo cambiamento della società, a una costante transizione dei modelli organizzativi delle imprese, a una nuova domanda dei lavoratori verso il mondo del lavoro, soprattutto i più giovani”. Tutto questo “chiama le istituzioni a impegnarsi per la realizzazione di nuovi schemi per la tutela del benessere delle persone – ha sottolineato – per garantirle guardando al mondo del lavoro anche quando i percorsi professionali non sono lineari e continui come sempre piu’ spesso accade. Per ragionare su soluzioni che amplifichino le potenzialità del mutato contesto socio-economico e facciano tesoro delle buone prassi, anche quelle sperimentate durante l’emergenza pandemica. Come? Semplificando per quanto possibile l’articolazione burocratica dei processi, mantenendo il presidio del monitoraggio e controllo, facendo sintesi tra le sollecitazioni per creare le migliori condizioni per l’evoluzione e l’innovazione del Paese. Con questa idea di fondo stiamo lavorando per il potenziamento delle politiche attive”. LEGGI TUTTO

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    Giorgetti vede Le Maire: da governance Ue a inflazione, i temi sul tavolo

    (Teleborsa) – Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha ricevuto oggi a Roma al Ministero dell’Economia il ministro dell’economia francese Bruno Le Maire. Nel corso dell’intenso e cordiale incontro, sono stati affrontati molti argomenti anche in vista del prossimo Ecofin del 14 marzo.Sul tavolo, le regole della nuova governance europea, la risposta comune all’IRA (il piano per combattere l’inflazione approvato dagli Stati Uniti), la riforma del mercato europeo dell’energia, la revisione degli investimenti in Europa fondamentali per lo sviluppo. Giorgetti ha ribadito l’importanza del paragrafo 18 delle conclusioni dell’ultimo consiglio europeo: “L’Europa deve andare avanti insieme – ha detto – e trovare una strategia comune sulle questioni principali, a cominciare dagli aiuti di Stato e revisione della governance”.Il MEF spiega in una nota che Giorgetti ha insistito sulla necessità di trovare una classificazione comune per alcune spese che sono investimenti strategici come difesa, aiuti all’Ucraina, transizione verde. Sulla risposta all’IRA, Giorgetti auspica che l’Europa “non si limiti a una revisione delle regole degli aiuti di Stato” ma che sia in grado “di creare una serie di strumenti comuni che finanzino progetti strategici e supportino la competitività delle industrie europee”.Convenuto poi che sia necessario evitare una frammentazione del mercato creando divergenze tra gli Stati e Giorgetti ha insistito sulla necessità di regole per non aumentare la distanza tra i Paesi che hanno una larga capacità fiscale a scapito degli altri. Entrambi i ministri hanno deciso di approfondire la possibilità di un sistema di garanzie europee e dei singoli Paesi per incoraggiare investitori privati verso progetti strategici di sviluppo. Giorgetti e Le Maire concordano sulla necessità di aiutare gli investimenti ma senza produrre nuovo debito. L’inflazione e l’energia rappresentano una sfida per entrambi i Paesi che stanno affrontando da tempo importanti riforme per risanare i conti. Se Le Maire ha ricordato la discussa riforma delle pensioni, la riforma del lavoro e la revisione della spesa pubblica, Giorgetti si è soffermato sulle nuove regole dei superbonus edilizi che mettere in sicurezza i conti degli italiani.”L’inflazione è il reale problema di tutti – ha sottolineato il titolare di via XX settembre – e non credo che si possa risolvere soltanto con una politica restrittiva di tassi d’interesse. Rispetto ai prezzi dell’energia e del cibo stiamo finalizzando proposte per andare incontro alle esigenze reali delle persone, come ha annunciato recentemente anche la Francia” LEGGI TUTTO