7 Marzo 2023

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    Pagamenti digitali: in Italia nel 2022 il transato raggiunge i 397 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Nel 2022 il transato con strumenti di pagamento digitale in Italia continua a crescere a doppia cifra e sfiora i 400 miliardi di euro (pari al 40% dei consumi), un valore che include sia i pagamenti basati su carte e wallet (390 miliardi di euro, in crescita del +18% rispetto al 2021), sia i pagamenti basati su conto (7 miliardi di euro di transato). Queste alcune delle evidenze emerse dall’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, presentate in occasione del convegno “Innovative Payments: don’t look back”.”I dati sui pagamenti digitali in Italia nel 2022 – afferma Alessandro Perego, responsabile Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano – dimostrano che quanto registrato nel 2021 non era solo un rimbalzo dopo il crollo dei consumi, ma che la crisi pandemica ha cambiato strutturalmente le abitudini dei consumatori, che trovano questi mezzi sempre più comodi, veloci e sicuri, portando il mercato a crescere a ritmi superiori rispetto a quelli pre-covid. Secondo i dati della BCE sul numero di transazioni pro capite con carta registrate nel 2021, l’Italia è uno dei paesi a maggior crescita nell’ultimo anno (+33,6%)”.La crescita generale si riflette su tutte le componenti, sia in quelle più tradizionali come le carte, dove i pagamenti Contactless raggiungono i 186 miliardi di € (+45% sul 2021), sia nei nuovi metodi di pagamento (Innovative Payments) che registrano un valore di 20,3 miliardi (+107%).All’interno degli Innovative Payments, sono Mobile e Wearable a rappresentare le due componenti fondamentali della crescita: nel corso del 2022, infatti, gli italiani hanno usato sempre di più lo smartphone o i dispositivi indossabili per effettuare pagamenti in negozio, per un totale di 16,3 miliardi di euro di transato (+122% rispetto al 2021).Tra i servizi correlati al pagamento che stanno destando sempre più interesse tra i consumatori c’è sicuramente il Buy Now Pay Later (BNPL). La sua crescita ha caratterizzato il 2021 e si è confermata anche nel 2022, contribuendo in maniera significativa all’incremento generale dei pagamenti digitali. Il 13% degli italiani ha dichiarato di avere già utilizzato questo tipo di servizio per uno o più acquisti online e/o in negozio, mentre il 33% è intenzionato a servirsene in futuro (percentuale che sale al 67% se si considerano anche gli indecisi).Nel 2022 le transazioni BNPL hanno raggiunto i 2,3 miliardi di euro, con una crescita del +253% rispetto al 2021. L’86% del valore, inoltre, riguarda acquisti effettuati su Internet, un risultato che porta il BNPL a rappresentare circa il 4% di penetrazione nel mondo online.Il 2022 è stato un anno di conferme in tutto il mondo per il settore dei pagamenti: continua infatti la crescita, in termini di transato e diffusione, delle modalità di pagamento più innovative. Lo smartphone si conferma ancora una volta il centro delle innovazioni in ambito pagamenti, grazie alla diffusione ormai capillare (nel 2021 era utilizzato da quasi due terzi della popolazione mondiale) e alla capacità di offrire una user experience sempre più ottimale rispetto agli strumenti tradizionali, sia nei pagamenti in negozio sia in quelli online.”Il settore dei pagamenti si dimostra vivace e innovativo anche nel nostro Paese, dimostrando un netto cambio di tendenza: sono sempre di più i consumatori e gli esercenti che scelgono quotidianamente questi strumenti – spiega Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments –. Nonostante tutto, a fine 2022 il nuovo Governo italiano ha adottato un approccio più titubante, in cui la soglia ove non è consentito accettare pagamenti in contanti è stata alzata a 5.000 euro, una strategia in contrasto con l’attuale percorso avviato per combattere l’evasione fiscale e migliorare processi e servizi”.A livello europeo cresce l’attenzione sui Digital Wallet, con particolare attenzione al tema dell’identità digitale come abilitatore (anche, ma non solo, di pagamenti). La recente revisione del regolamento eIDAS ha proprio lo scopo di introdurre nel 2024 l’European Union Digital Identity Wallet (EUDI wallet), ossia un insieme di servizi certificati che permette agli utenti di richiedere, conservare e condividere le informazioni personali per accedere ai servizi online e firmare documenti elettronici.Lo smartphone è infine centrale anche nelle sperimentazioni di nuove versioni delle valute di banca centrale, le cosiddette Central Bank Digital Currency (CBDC). I progetti più avanzati in questo ambito sono concentrati nei Paesi Asiatici, ma anche l’Unione Europea ha avviato i lavori per implementare il cosiddetto “Euro Digitale”, e sta considerando lo sviluppo di un’app che ne permetta l’utilizzo in negozio, in modalità contactless o con QR code, e anche online.”I pagamenti innovativi, però, guardano anche oltre lo smartphone. In Italia si intravedono ad esempio novità importanti tra i servizi e le applicazioni che sfruttano le Open API, facendo leva sul minor numero di attori coinvolti in queste operazioni e sulla possibilità di avere immediatamente i fondi sul conto dell’esercente – sostiene Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments –. A livello globale, infine, crescono gli ‘Smart Objects Payment’: soprattutto le cosiddette smart car – auto dotate di connessione Internet – stanno ricevendo sempre più attenzione da parte di un mercato che negli Stati Uniti vede già oggi circa 84 milioni di veicoli online e un grande potenziale di sviluppo”. LEGGI TUTTO

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    Ascopiave, utile 2022 in calo a 32,4 milioni. Dividendo di 0,13 euro

    (Teleborsa) – Ascopiave, gruppo quotato su Euronext STAR Milan e uno dei principali operatori nazionali nel settore della distribuzione del gas naturale, ha chiuso l’esercizio 2022 con ricavi consolidati pari a 163,7 milioni di euro (+21,3%). L’ampliamento del perimetro alle nuove società acquisite ha comportato l’iscrizione di ricavi per 24,9 milioni di euro. A parità di perimetro, il fatturato evidenzia una crescita legata principalmente a maggiori ricavi da titoli di efficienza energetica (+6,3 milioni), per effetto dei maggiori obiettivi assegnati per l’esercizio 2022, e a maggiori ricavi per servizi resi a società del gruppo.Il Margine Operativo Lordo si attesta a 77,9 milioni di euro (66,4 milioni nell’esercizio 2021), il risultato operativo a 31,9 milioni (33,8 milioni nell’esercizio 2021) e l’utile netto consolidato a 32,4 milioni (45,3 milioni nell’esercizio 2021), con il calo del 28,4% dovuto principalmente alla diminuzione dei risultati della partecipata EstEnergy.”Ascopiave chiude l’esercizio 2022 con risultati positivi, nonostante il difficile contesto di mercato – ha commentato l’AD Nicola Cecconato – Nel 2022 il settore energetico ha attraversato una congiuntura poco favorevole, caratterizzata da una elevata volatilità dei prezzi e da interventi normativi che hanno inciso negativamente sulla redditività degli operatori”. “Come riflesso di tale situazione particolare, il gruppo ha dovuto registrare una flessione dei proventi dalla propria partecipazione in EstEnergy, mentre le nuove attività acquisite nel settore delle energie rinnovabili hanno prodotto risultati inferiori rispetto alle attese per effetto dei provvedimenti governativi – ha aggiunto – Si deve inoltre aggiungere che tale comparto è stato penalizzato dalle avverse condizioni climatiche caratterizzate dall’elevata siccità che hanno determinato una bassa produzione degli impianti idroelettrici”. Il CdA proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,13 euro per azione, per un totale di 28,2 milioni. Se approvato in prima convocazione assembleare, il dividendo sarà messo in pagamento il giorno 4 maggio 2023 con stacco della cedola in data 2 maggio 2023 (record date il 3 maggio 2023). LEGGI TUTTO

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    Eurozona, BCE: in calo le aspettative dei consumatori per l'inflazione

    (Teleborsa) – Le aspettative dei consumatori dell’Eurozona per l’inflazione a 12 mesi e a 3 anni sono diminuite, le aspettative di crescita del reddito nei prossimi 12 mesi hanno continuato a crescere, e quelle di crescita della spesa sono ulteriormente diminuite. È quanto emerge dall’ultimo Consumer Expectations Survey della Banca centrale europea (BCE), che confronta il mese di gennaio 2023 con la rilevazione del mese precedente.InflazioneIl tasso mediano di inflazione percepita nei 12 mesi precedenti è sceso al 9,5% nel gennaio 2023, dal 9,9% nel dicembre 2022. Le aspettative mediane per l’inflazione nei prossimi 12 mesi sono scese al 4,9% dal 5,0%, mentre le aspettative mediane per l’inflazione a tre anni sono diminuite significativamente al 2,5%, dal 3,0% del mese precedente. Allo stesso tempo, si legge nel report, l’incertezza sulle aspettative di inflazione nei prossimi 12 mesi è aumentata, ma è rimasta sostanzialmente in linea con i livelli elevati osservati da marzo 2022. Le percezioni e le aspettative di inflazione sono allineate tra i gruppi di reddito, ma gli intervistati più giovani (età 18-34) hanno continuato a segnalare percezioni di inflazione inferiori e aspettative rispetto agli intervistati più anziani (55-70 anni).Reddito e consumiI consumatori si aspettano che il loro reddito cresca dell’1,3% nei prossimi 12 mesi, rispetto all’1,0% di dicembre. Questo miglioramento è stato guidato principalmente dagli intervistati con redditi familiari inferiori alla mediana, viene sottolineato. La percezione di una crescita della spesa nominale nei 12 mesi precedenti è rimasta pressoché stabile al 6,3%. Le aspettative di crescita della spesa nei prossimi 12 mesi si sono ridotte in modo significativo al 3,8%, dal 4,2% del mese precedente. Questo calo è stato determinato principalmente dagli intervistati più anziani (età 55-70).Mercato del lavoro e crescitaPur indicando ancora una contrazione, le aspettative di crescita economica per i prossimi 12 mesi hanno continuato a spostarsi verso l’alto attestandosi al -1,2%, dal -1,5% di dicembre 2022. In linea con le aspettative più elevate per la crescita, le aspettative per il tasso di disoccupazione 12 mesi a venire sono scese all’11,6%, rispetto all’11,9% di dicembre. Gli intervistati occupati hanno riferito che il previsto la probabilità di perdita del lavoro nei prossimi tre mesi è diminuita in modo più significativo, scendendo all’8,1% a gennaio, dal 9,2% di ottobre 2022. LEGGI TUTTO

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    Nexi, ricavi 2022 a 3,26 miliardi di euro. Margini in netto aumento

    (Teleborsa) – Nexi, società PayTech italiana che fa parte del FTSE MIB, ha raggiunto l’ambition 2022 precedentemente annunciata, con ricavi pari a 3.260 milioni di euro, in crescita del 7,1% rispetto al FY21 (+7,8% a/a escludendo Ratepay), e un EBITDA pari a 1.612,8 milioni di euro, in crescita del 14,2% rispetto all’anno precedente. L’EBITDA Margin si è attestato al 49%, con un incremento di 311 punti base rispetto al FY21.L’utile di pertinenza del gruppo normalizzato nel FY22 è stato pari a 693,2 milioni di euro, con un utile per azione normalizzato di 0,53 euro, in crescita del 15% su base annua.Nel quarto trimestre del 2022, i ricavi si sono attestati a 879,5 milioni di euro, in crescita del 4% rispetto al 4trim21 (+5,9% a/a escludendo Ratepay). L’EBITDA è stato pari a 451,6 milioni di euro, in aumento del 8,7% rispetto al 4trim21, e l’EBITDA Margin ha raggiunto il 51%.”Il 2022 si è confermato un altro anno di crescita solida e profittevole in tutti i nostri business e nelle diverse aree geografiche, facendo registrare un’eccezionale evoluzione dei margini e un’accelerazione della generazione di cassa, nonostante la complessa situazione macroeconomica – ha commentato il CEO Paolo Bertoluzzo – Abbiamo inoltre fatto grandi progressi nel percorso d’integrazione e trasformazione del Gruppo Nexi, con investimenti in tecnologia, competenze e innovazione, rafforzando al contempo il nostro portfolio di business mediante acquisizioni e cessioni mirate.”Iniziamo il 2023 determinati a crescere ancora in tutte le geografie, aumentando ulteriormente la marginalità e la generazione di cassa – ha aggiunto – Al contempo, continueremo ad essere molto rigorosi nell’allocazione del capitale, focalizzando e rafforzando ulteriormente il nostro portafoglio per accelerare la crescita, come dimostra la partnership strategica appena siglata con Banco Sabadell che ci consentirà di entrare in un mercato particolarmente attrattivo come quello spagnolo”.Al 31 dicembre 2022, la Posizione Finanziaria Netta gestionale è pari a 5.396 milioni di euro e il rapporto Posizione Finanziaria Netta/EBITDA è pari a 3,3x. La leva finanziaria pro-forma che invece include le sinergie run-rate si attesta a circa 2,9x, in linea con il piano.Nexi conferma la Guidance 2023 in linea con l’ambition a medio-lungo termine presentata all’ultimo Capital Markets Day; ricavi a oltre il 7% di crescita a/a; EBITDA a oltre il 10% di crescita a/a; leva finanziaria netta a circa 3.0x l’EBITDA; utile per azione normalizzato a oltre il 10% di crescita a/a. LEGGI TUTTO