Aprile 2023

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    Newmont migliora offerta per l'acquisto dell'australiana Newcrest

    (Teleborsa) – Newmont, società americana di estrazione dell’oro, ha migliorato la sua offerta non vincolante per acquisire la rivale australiana Newcrest e creare un colosso del settore. In base all’offerta rivista, gli azionisti di Newcrest riceverebbero 0,400 azioni Newmont per ogni azione detenuta, con un valore implicito di A$ 32,87 per azione, rispetto a un precedente rapporto di cambio di 0,380 che il consiglio di amministrazione di Newcrest aveva rifiutato all’unanimità a febbraio. L’offerta migliore e finale valuta Newcrest 29,4 miliardi di dollari australiani (circa 19,5 miliardi di dollari). Secondo i termini della proposta, gli azionisti di Newcrest deterrebbero circa il 31% della società combinata.Il consiglio di amministrazione di Newcrest ha accettato di concedere a Newmont l’accesso alla due diligence di conferma per consentire a Newmont di presentare una proposta vincolante. La due diligence dovrebbe essere completata entro circa quattro settimane. Newcrest ha indicato che intende concedere l’esclusiva a Newmont durante il periodo di due diligence.”Stiamo entrando in una nuova era in cui le società minerarie devono attenersi a uno standard più elevato di sostenibilità e creazione di valore a lungo termine. Questa transazione rafforzerebbe la nostra posizione di azienda aurifera leader a livello mondiale unendoci a due dei principali produttori di oro senior del settore e stabilendo il nuovo standard nell’estrazione sicura, redditizia e responsabile”, ha dichiarato Tom Palmer, CEO di Newmont.(Foto: flaart / Pixabay ) LEGGI TUTTO

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    Beni culturali: per atti di vandalismo sulle opere multe fino a 60mila euro

    (Teleborsa) – Misure contro gli atti di vandalismo, ed “eco-vandalismo”, sulle opere d’arte con multe da 20 a 60mila euro, più le sanzioni penali, per quanti distruggano, disperdano, deteriorino o rendano “in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali” ed altre sanzioni amministrative, che vanno da 10 a 40mila euro per chi “deturpa o imbratta” questi beni o destina “ad un uso pregiudizievole per la loro conservazione” o “incompatibile con il loro carattere storico o artistico”. È quanto prevede la bozza del ddl oggi in cdm. Il provvedimento destina i proventi delle multe al Mic in modo che siano impiegati per il “ripristino dei beni”. Sarà possibile notificare il verbale della multa “entro 120 giorni dal giorno in cui il fatto è commesso” e – precisa il provvedimento – è previsto il pagamento della stessa in misura ridotta se viene pagata entro 30 giorni dalla notifica, ma solo per una volta in 5 anni: insomma lo “sconto” non è ammesso a chi se ne sia già avvalso, nei cinque anni precedenti.”Per tutto quanto non espressamente indicato” – si legge nella bozza – è applicabile la legge di depenalizzazione del 1981 secondo la quale non possono essere applicate multe se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima di aver commesso la violazione. La previsione delle multe si aggiunge quindi alle pene già previste dal codice per i reati di danneggiamento (reclusione da sei mesi a tre anni) e interruzione di pubblico servizio: lo schema del provvedimento precisa tuttavia che “l’autorità giudiziaria e l’autorità amministrativa tengono conto, al momento dell’irrogazione delle sanzioni di propria competenza, delle misure punitive già irrogate” e che “l’esazione della pena pecuniaria ovvero della sanzione pecuniaria amministrativa è limitata alla parte eccedente quella riscossa, rispettivamente, dall’autorità amministrativa ovvero da quella giudiziaria”. LEGGI TUTTO

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    La SPAC di Mustier e Arnault non trova un obiettivo e viene liquidata

    (Teleborsa) – La SPAC co-gestita da Jean Pierre Mustier, ex CEO di UniCredit, e Diego De Giorgi, ex Head of Global Investment di Bank of America, non è riuscita a trovare nessun obiettivo per una business combination e si avvia quindi alla liquidazione, con il rimborso di quanto versato dagli azionisti.Pegasus Europe, questo il nome della SPAC, era stata quotata nel 2021 alla Borsa di Amsterdam con l’obiettivo di acquisire una società di servizi finanziari. La SPAC, acronimo di Special Purpose Acquisition Company, è un veicolo di investimento costituito per raccogliere capitali sul mercato attraverso la quotazione in Borsa, con i capitali raccolti nella IPO che sono destinati ad essere impiegati per un’operazione di acquisizione di una società target.La SPAC di Mustier e De Giorgi era stata sostenuta finanziariamente anche dalla francese Tikehau Capital (società d’investimento e alternative asset management) e Financière Agache, holding controllata dal gruppo Arnault.Negli scorsi giorni Pegasus Europe ha convocato la sua assemblea generale annuale (AGM) per il 2 maggio 2023 e i co-CEO hanno raccomandato al CdA, che ha approvato all’unanimità la delibera, che lo scioglimento e la liquidazione della società venga proposto durante l’assemblea.La società non concluderà infatti un’aggregazione aziendale prima della scadenza del 3 maggio 2023, come definito nel prospetto di IPO approvato dall’Autorità olandese per i mercati finanziari (AFM) il 29 aprile 2021.Gli azionisti riceveranno una distribuzione di liquidazione totale che è attualmente stimata in 10 euro o poco meno. È previsto che l’ultimo giorno di negoziazione sia il 3 maggio. LEGGI TUTTO

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    CarMax, utile trimestre in calo ma sopra le attese

    (Teleborsa) – CarMax, rivenditore statunitense di veicoli usati, ha registrato ricavi netti di 5,7 miliardi di dollari nel quarto trimestre dell’anno fiscale 2023 (terminato il 28 febbraio 2023), in calo del 25,6% rispetto al quarto trimestre dell’anno precedente. Per l’intero esercizio, i ricavi netti sono diminuiti del 6,9% a 29,7 miliardi di dollari.L’utile netto per azione (EPS) è stato di 0,44 dollari, in calo rispetto a 0,98 dollari di un anno fa. Per l’anno fiscale, l’utile netto per azione è diminuito del 56,5% a 3,03 dollari.Gli analisti si aspettavano in media, secondo dati Refinitiv, un utile per azione di 0,24 dollari su ricavi per 6,04 miliardi di dollari.”I nostri passi deliberati per affrontare le pressioni che l’industria delle auto usate sta affrontando stanno portando miglioramenti sequenziali nella nostra attività e continueremo a dare la priorità alle iniziative per aumentare l’efficienza e creare esperienze migliori per i nostri collaboratori e clienti attraverso il nostro modello di business diversificato”, ha affermato il CEO Bill Nash.(Foto: Photo by Obi – @pixel7propix on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Immobiliare: il rialzo dei tassi non peserà sul mercato residenziale

    (Teleborsa) – Nonostante lo scenario avverso che ha pervaso tutto il 2022, l’andamento del mercato della casa ha superato le migliori aspettative con un numero di compravendite record degli ultimi dieci anni. Il rialzo dei tassi non comprometterà il mercato della casa nel prossimo futuro, il mercato sta, piuttosto, imboccando la via di nuovo ciclo immobiliare. È quanto emerge dal report “Casa vs Tasso. L’inizio e la fine di un nuovo ciclo immobiliare?” redatto dall’ufficio Studi Gabetti. Osservando l’intero anno 2022, si è assistito a una crescita delle compravendite del +5% rispetto al 2021 (anno in cui si era registrata una crescita del +34% rispetto al 2020, anno della pandemia), per un totale di 784.486 transazioni (Dati Agenzia delle Entrate). Numeri che mostrano – rileva lo studio – come uno scenario macroeconomico dominato dalla crescita dell’inflazione, e dei tassi d’interesse, non abbia inciso sulle intenzioni di chi vuole comprare o vendere casa. In particolare, si sono registrate 181.766 transazioni nel primo trimestre (+12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), 219.082 nel secondo trimestre (+9%), 175.267 nel terzo trimestre (+1,6%) e 208.371 nel quarto trimestre (-2,1%), mostrando una variazione sempre minore, fino a diventare negativa nell’ultimo trimestre dell’anno.Si tratta – evidenzia l’ufficio Studi Gabetti – di un calo momentaneo: misure precauzionali messe in atto da chi non rinuncerà comunque all’acquisto di una casa nel medio periodo. Sebbene infatti la ricerca della casa rimanga ancora tra le prerogative degli italiani, l’aumento generalizzato dei prezzi al consumo e dei tassi dei mutui ha spinto i potenziali acquirenti ad assumere nell’ultimo trimestre dell’anno un atteggiamento di “wait and see”.”Il 2022 si è chiuso nel migliore delle aspettative, anche alla luce dello scenario macroeconomico venutosi a delineare. Tuttavia, nella prima parte del 2023, il mercato residenziale vedrà un periodo di stabilità che darà il via a un nuovo ciclo immobiliare che, nel secondo semestre dell’anno, sarà favorito dalla diminuzione dei tassi” ha commentato Marco Speretta, direttore generale Gruppo Gabetti.Nel primo semestre 2022 tutte le macroaree hanno riscontrato una variazione positiva delle compravendite: +3,1% al Nord, +5,0% al Centro e +8,0% al Sud. Nel complesso i capoluoghi presentano una variazione del +5,5%, mentre i non capoluoghi del +4,3%. Guardando alle maggiori città italiane per popolazione, complessivamente nel 2022 si sono registrate 130.440 transazioni, +5,1% rispetto al 2021. Contestualmente le medesime province hanno registrato una variazione del +2,9% rispetto al 2021. Tutte le città hanno segnato un trend positivo: in particolare Bari ha segnato una crescita del +25,3% rispetto al 2021, seguita da Palermo (+11,3), Milano (+6,1%), Torino (+5,9%), Bologna (+3,4%), Genova (+3,0%), Roma (+3,0%), Napoli (+2,6%), Padova (+2,2%) e Firenze (+2,1%).Secondo le rilevazioni delle quotazioni immobiliari operate presso la rete franchising del Gruppo Gabetti, nel 2022, nelle grandi città, si è registrata una variazione dei prezzi intorno al +2,7%, rispetto 2021. Considerando la variazione semestrale, nel secondo semestre 2022 tutte le grandi città hanno registrato valori in aumento. Le città che hanno registrato il miglior incremento sono state Milano (che è passata dal +2,2% del primo semestre al +6,9% nel secondo) seguita da Firenze (che passa da un +1,7% a un +3,2%) e Palermo (che è passata da un +0,5% a un +1,0%). A livello annuale, i prezzi sono cresciuti maggiormente a Milano (+9,1%), seguita da Firenze (+4,9%), Bari (+3,2%) e Bologna (+2,3%). I tempi di vendita e gli sconti in sede di chiusura delle trattative sono tendenzialmente stabili, attestandosi su una media di 4,2 mesi, e del 10,5% di sconto.Per quanto riguarda i mutui per acquisto abitazione, l’aumento dei tassi d’interesse ha inciso sull’andamento della domanda, portando, nei primi tre mesi del 2022, a un erogato complessivo alle famiglie pari a 42,4 miliardi di euro, -7% rispetto al Q1-Q3 2021 (Dati banca D’Italia). Dal sondaggio agli affiliati del Gruppo Gabetti, emerge ancora più marcatamente, passando dal 45% al 77% degli intervistati, come l’aumento dei tassi sui mutui rimane il motivo che contribuirà maggiormente all’eventuale diminuzione delle compravendite nei prossimi mesi. “Le richieste di mutuo per acquisto abitazione hanno registrato un andamento positivo nel primo semestre dell’anno mentre nel secondo semestre, alla luce dell’innalzamento dell’Euribor, abbiamo rilevato una contrazione contenuta. Nel corso del 2023, per effetto della politica monetaria della BCE, ci aspettiamo la stabilizzazione dell’Euribor a 3 mesi intorno al 3,5%, se si dovesse poi raggiungere l’obiettivo dell’inflazione al 2% nel 2024 si dovrebbe registrare una discesa dei tassi sotto la soglia del 3%” afferma Antonio Ferrara, Aamministratore delegato di Monety.La domanda di abitazione, rispetto al primo semestre del 2022, è risultata in aumento per il 38% e stabile per il 37% delle agenzie. La percentuale di affiliati che invece ha assistito a una diminuzione della domanda è passata dal 42% del primo semestre al 52% nella seconda parte dell’anno. Questo lo scenario tracciato dalla Survey agli affiliati del Gruppo Gabetti, un questionario di 20 domande somministrato alla rete delle agenzie affiliate del Gruppo Gabetti, prendendo in considerazione il secondo semestre (luglio/dicembre) del 2022. Gli acquisti si sono maggiormente concentrati ancora sulla prima casa (74%), scendono invece quelli per sostituzione prima casa (dal 28% del primo al 22% del secondo semestre) che viene affrontata soprattutto per ampliare gli spazi, con un vano in più (77%) o con dello spazio esterno (62%). Il taglio dimensionale più compravenduto è sempre il trilocale (58%) seguito dai quadrilocali (33%).La necessità di avere un vano in più, ad esempio, che per il 77% del campione rappresenta la ragione principale per la sostituzione dell’abitazione, può essere dovuta sia a un ampliamento della famiglia (un nuovo componente), sia alla necessità di uno spazio per lo smart working. Segue, con il 62%, la necessità di avere uno spazio esterno, giardino/terrazzo che, dopo le restrizioni della pandemia, rimane tra le caratteristiche abitative più richieste. Terza, per ordine di priorità, la vicinanza ai servizi principali (25%). Al 17% e al 15% vi sono rispettivamente la necessità di disporre di un posto auto / box e di un immobile più performate, appartenente a una classe energetica più elevata. Più della metà degli acquirenti è stata orientata verso la tipologia di immobile “appartamenti in contesti condominiali” (79%). Il 15% ha preferito una casa unifamiliare indipendente, il 4% una villa indipendente e il 2% una soluzione bifamiliare. A livello di tagli dimensionali, gli immobili più ricercati sono stati i trilocali (58%), seguiti dai quadrilocali (33%), a conferma di quanto i tagli con un vano in più siano sempre più richiesti. Come stato manutentivo, si preferiscono di poco gli immobili da riqualificare (47%) rispetto a quelli già riqualificati (41%), un rapporto percentuale che potrebbe però modificarsi se il caro materiali e dei beni energetici dovesse protarsi per il 2023. Solo il 12% ha invece optato per un immobile di nuova costruzione, tipologia che sconta più di altre l’aumento del costo medio di costruzione dei cantieri determinato dalla congiuntura economica internazionale.(Foto: Gino Crescoli / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Somec, Intermonte alza target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intermonte ha incrementato a 33,9 euro per azione (da 31,0 euro) il prezzo obiettivo su Somec, società quotata su Euronext Milan e attiva nella realizzazione di progetti in ambito navale e civile, mantenendo il giudizio sul titolo a “Buy”. La revisione della raccomandazione è arrivata dopo che la società ha comunicato i risultati 2022, con gli analisti che sottolineano come il secondo semestre dell’esercizio abbia ha mostrato il recupero dei margini come previsto, sia stata confermata una forte generazione di cassa e sia stata delineata una strategia ben chiara per il 2023.Il broker ritiene che il management abbia fornito “indicazioni prudenti”, con un potenziale di rialzo derivante dall’aumento dell’attività di refitting e dalle solide attività negli Stati Uniti. Inoltre, ha abbassato le stime di EPS 2023 e 2024 del 17,9% e del 16% a causa della messa a punto dei margini e dei maggiori oneri finanziari e D&A.”Mentre la redditività del 2022 è stata colpita dall’inflazione dei costi, riteniamo che in futuro l’azienda abbia gli strumenti operativi e commerciali giusti per puntare a un margine sostenibile a due cifre, grazie a migliori prezzi sugli ordini di nuova acquisizione, al soft backlog e al catalogo, e anche alla progressiva integrazione delle società acquisite, che dovrebbero generare sinergie sia commerciali che di costo”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Settimana breve, 7 lavoratori su 10 interessati ma solo a parità di stipendio

    (Teleborsa) – Secondo un sondaggio condotto da Adecco Group su un campione di 2mila lavoratori, 7 italiani su 10 sono interessati alla settimana lavorativa breve di 4 giorni e il 66% dei lavoratori italiani è favorevole ma solo a parità di stipendio. Solo il 10% sarebbe disponibile a lavorare 4 giorni anche a fronte di una riduzione del proprio salario. Favorevole invece a lavorare un’ora in più al giorno per soli 4 giorni alla settimana il 18% del campione intervistato, mentre il 61% ritiene che il proprio salario oggi non sia sufficiente per affrontare l’aumento dei prezzi dettato dall’inflazione. Oltre 70% dei lavoratori ha dichiarato di essere interessato alla settimana lavorativa di 4 giorni perché “migliorerebbe il benessere mentale senza avere ripercussioni negative sulla produttività”. Tra i dubbioso sulla settimana lavorativa di 4 giorni il 33% sospetta che comporterebbe una diminuzione dello stipendio, il 27% teme che causerebbe un “serio aumento del carico di lavoro, arrivando comunque a dover lavorare fino a tarda sera o nel giorno libero”, il 23% pensa che porterebbe ad un maggior carico di stress negli altri giorni lavorativi e il 17% crede che potrebbe essere “lesiva per l’avanzamento di carriera, rendendo più lento l’ascensore sociale”. “Il mondo del lavoro – ha spiegato il responsabile di Adecco Italia, Andrea Malacrida – è in rapida evoluzione e stiamo vivendo oggi un vero e proprio cambiamento del paradigma culturale”. “Se l’idea della settimana lavorativa di 4 giorni, per quanto affascinante, può dimostrarsi un progetto di difficile applicazione – ha aggiunto – risulta comunque evidente la sua assoluta rilevanza nel dibattito contemporaneo”. “Questo – ha concluso Malacrida – perché sta evolvendo il modo in cui si percepisce il lavoro e, sempre di più, i dipendenti sono attenti al bilanciamento con la vita privata. In un mercato del lavoro molto dinamico come quello che vediamo oggi, diventa perciò centrale per le aziende sviluppare politiche che mettano al centro la flessibilità, anche con lo scopo di attrarre e trattenere i talenti”. LEGGI TUTTO

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    Moderna, vaccino antinfluenzale in ritardo per mancanza di casi nella sperimentazione

    (Teleborsa) – Moderna, società di biotecnologie specializzata in terapie e vaccini a RNA messaggero (mRNA), ha riportato progressi nel suo portafoglio di vaccini a mRNA, inclusa la somministrazione del suo candidato vaccino Covid-19 di nuova generazione, anche se ha registrato una battuta d’arresto nel suo vaccino antinfluenzale sperimentale.La società ha infatti dichiarato di non aver arruolato un numero sufficiente di casi in una sperimentazione in fase avanzata del suo vaccino antinfluenzale sperimentale per determinare se l’iniezione ha avuto successo o meno, sebbene abbia annunciato dati positivi nell’analisi preliminare di immunogenicità.In generale, Moderna prevede sei importanti lanci di prodotti vaccinali nei prossimi anni, ciascuno con mercati indirizzabili significativi. Secondo le stime di Moderna, il solo mercato globale annuale endemico del booster COVID-19 è di circa 15 miliardi di dollari.Infine, la società stima che le vendite di prodotti respiratori nel 2027 saranno comprese tra 8 miliardi e 15 miliardi di dollari, con un corrispondente utile operativo respiratorio compreso tra 4 miliardi e 9 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO