16 Maggio 2023

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    USA, scorte e vendite industria in calo a marzo

    (Teleborsa) – Giungono dati sotto le attese dalle scorte e le vendite dell’industria in USA a marzo. Secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato per le scorte un calo dello 0,1% a 2.490 miliardi di dollari, contro il +0,1% stimato dagli analisti e dopo il +0,2% del mese precedente. Su base annua si è registrato un aumento del 6,5%. Nello stesso periodo le vendite sono scese dell’1,1% su base mensile, attestandosi a 1.790,8 miliardi di dollari. Su anno si registra una variazione negativa dello 0,3% rispetto a marzo 2022. La ratio scorte/vendite si è attestata all’1,39. A marzo 2022 era pari all’1,30. Tale dato misura quanti mesi sono necessari a un’azienda per esaurire completamente le proprie scorte.(Foto: Photo by Adrian Sulyok on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    CEN-ENEA: “L’economia circolare fa un passo indietro nel mondo. Ma l’Italia ancora leader in Europa”

    (Teleborsa) – Nonostante gli allarmi sulle crisi ambientali si rincorrano, il tasso di circolarità nell’economia mondiale sta diminuendo: in cinque anni siamo passati dal 9,1% al 7,2%. In altre parole, il Pianeta ricicla e riusa di meno. Tra le prime cinque economie dell’UE l’Italia rimane il Paese più circolare d’Europa, anche se negli ultimi cinque anni perde posizioni mentre altri Stati accelerano: non possiamo sederci sugli allori, occorre fare di più per mantenere la leadership. Il tasso di utilizzo circolare dei materiali in Italia è al 18,4%, resta più alto della media UE (11,7%)nel 2021 – ultimo dato disponibile – ma eravamo al 20,6% nel 2020 e al 19,5% nel 2019. Per la produttività delle risorse siamo, assieme alla Francia, davanti alle altre principali economie europee con 3,2 euro generati per ogni kg di materiale consumato e anche nella percentuale di riciclo sul totale dei rifiuti prodotti, speciali e urbani, siamo in testa con il 72%. Nella classifica complessiva della circolarità delle cinque principali economie dell’Unione Europea (Italia, Germania, Francia, Spagna e Polonia) restiamo dunque leader ma nella tendenza degli ultimi cinque anni perdiamo posizioni: la Spagna ci segue a ruota e sta tenendo un ritmo di cambiamento più veloce dell’Italia. Sono questi alcuni dei dati al centro della quinta edizione del Rapporto nazionale sull’economia circolare, realizzata dal Circular Economy Network – in collaborazione con ENEA e con il patrocinio della Commissione Europea, del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del ministero delle Imprese e del Made in Italy, presentato oggi, 16 maggio 2023, a Roma, presso il Nazionale Spazio Eventi di via Palermo, anche in diretta streaming.All’evento, i cui lavori sono stati aperti da Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, hanno partecipato Edo Ronchi, presidente Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Roberto Morabito, direttore dipartimento ENEA di Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali, Laura D’Aprile, capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile, ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Barbara Clementi, dirigente Divisione Economia Circolare, DG per la politica industriale, l’innovazione e le piccole e medie imprese, ministero Imprese e Made in Italy, Katia Da Ros, vicepresidente per l’Ambiente di Confindustria, Stefano Ciafani, presidente Legambiente, Giorgio Graziani, segretario Confederale CISL. Il dato da cui parte l’analisi è preoccupante: l’economia globale brucia oltre cento miliardi di tonnellate di materiali l’anno. Accelerare la transizione all’economia circolare, dunque, contribuirebbe a migliorare le condizioni del Pianeta perché l’estrazione di materiale vergine potrebbe diminuire di oltre un terzo (-34%) e le emissioni di gas serra potrebbero essere ridotte contenendo l’aumento della temperatura globale entro i 2°C, salvaguardando insostituibili ecosistemi fondamentali per la vita del nostro Pianeta. Ma ci sarebbero anche consistenti benefici economici. A partire da un importante contributo alla lotta contro l’inflazione che viene alimentata dai rincari del costo dei materiali e dell’energia: le strategie mirate al recupero di materia ed energia hanno un evidente effetto deflattivo. “Occorre accelerare, anche per combattere l’inflazione: se il costo delle materie prime e delle risorse aumenta, la circolarità è una risposta concreta alla crisi. Per questo è fondamentale dotarci di tutti gli strumenti utili per sviluppare pienamente l’economia circolare – ha dichiarato Ronchi –. In particolare, come Circular Economy Network, chiediamo di rispettare il cronoprogramma di attuazione della Strategia nazionale per l’economia circolare, recepire tempestivamente le misure europee, rafforzare il sostegno alle imprese, prevedere misure di fiscalità ecologica nella legge delega. È necessario inoltre sviluppare l’economia circolare delle materie prime critiche, garantire la realizzazione degli impianti previsti dal PNRR, accelerare i tempi di realizzazione degli impianti di riciclo e dei ‘progetti faro’ già finanziati, per colmare il gap tra Centro-Sud e Nord e garantire un’adeguata dotazione impiantistica. Sui rifiuti è essenziale dare piena attuazione al Programma nazionale di gestione dei rifiuti, aggiornare entro fine anno i Piani regionali per raggiungere gli obiettivi di riciclo e riduzione dello smaltimento in discarica previsti dalle direttive UE, accelerare e semplificare le normative sull’End of Waste, sviluppare la simbiosi industriale, nonché adottare il programma nazionale di prevenzione dei rifiuti”.”L’Italia importa oltre il 99% delle materie prime critiche, mostrando una dipendenza dall’estero ancora più drammatica di quella europea – ha dichiarato Morabito –. Le materie prime critiche sono fondamentali per le filiere hi-tech più legate alla transizione energetica, circolare, digitale e alla qualità della vita in generale. A seguito delle emergenze degli ultimi anni, la richiesta di materie prime a livello globale si è bruscamente impennata, così come il loro prezzo,determinando un aumento del rischio di approvvigionamento con conseguente impatto negativosulla competitività delle nostre filiere produttive, che rappresentano oltre il 30% del PIL nazionale.Per un Paese come l’Italia, decisamente più povero di materie prime rispetto ai principalicompetitor, è ineludibile puntare sulla circolarità, dall’eco-design dei prodotti al recupero e riciclo,sfruttando le nostre miniere urbane, che sono la fonte potenziale di materie prime critiche piùprontamente accessibile”.Lo stile di consumo: un sondaggio sulle abitudini degli italiani – È stata presentata oggi, sempre in occasione della Conferenza sull’economia circolare,un’indagine, realizzata da CEN e Legacoop in collaborazione con IPSOS, su un campione rappresentativo di cittadini, che conferma l’interesse degli italiani per l’economia circolare. Negli ultimi 3 anni, infatti, quasi un italiano su 2 (il 45% degli intervistati) ha acquistato un prodotto usato e uno su 3 (il 36% del campione) un prodotto ricondizionato o rigenerato. Oltre l’80% delle persone intervistate pensa che ridurre il packaging sia importante. Leasing, noleggio e sharing sono utilizzati più della media (+ 10-11%) dalla fascia di popolazione di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Gli under 30, però, sono i più scettici circa le proposte per incentivare un approccio più circolare alle scelte d’acquisto, hanno poca fiducia nella capacità di migliorare la governance del settore. Il sondaggio è stato illustrato da Mattia Granata, Centro studi Legacoop. Simone Gamberini, presidente Legacoop e Marco Frey, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese, Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa, hanno approfondito il tema delle scelte dei consumatori. Dopo il panel di presentazione del V Rapporto sull’economia circolare, spazio nel pomeriggio dell’evento alle voci di alcune imprese e consorzi con i rappresentanti di Burgo, Cobat, Conai, Conou, Ecopneus, Erion, Federbeton, IEG, Iren, Novamont. LEGGI TUTTO

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    Wall Street debole, pesano timori crescita globale

    (Teleborsa) – Prevale la cautela a Wall Street, con il Dow Jones che continua la seduta con un leggero calo dello 0,32%, mentre, al contrario, incolore l’S&P-500, che continua la seduta a 4.129 punti, sui livelli della vigilia. Senza direzione il Nasdaq 100 (+0,09%); con analoga direzione, pressoché invariato l’S&P 100 (-0,03%).A pesare sul sentiment degli investitori sono ancora una volta i timori per la crescita globale dopo i deludenti dati giunti dalla Cina, con la produzione industriale salita in aprile molto meno del previsto. Sullo sfondo restano le preoccupazioni per l’allarme default lanciato dal segretario al Tesoro, Janet Yellen nel caso in cui non fosse alzato il tetto del debito. In discesa a Wall Street tutti i comparti dell’S&P 500. Nel listino, i settori materiali (-0,68%), beni industriali (-0,64%) e beni di consumo per l’ufficio (-0,61%) sono tra i più venduti.Tra i protagonisti del Dow Jones, Intel (+2,94%), American Express (+1,40%), Walgreens Boots Alliance (+1,38%) e Boeing (+1,03%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Verizon Communication, che continua la seduta con -2,18%.Piatta United Health, che tiene la parità.Senza spunti Wal-Mart, che non evidenzia significative variazioni sui prezzi.Ferma Johnson & Johnson, che segna un quasi nulla di fatto.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Atlassian (+7,66%), JD.com (+6,71%), Micron Technology (+6,11%) e Zscaler (+5,67%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Palo Alto Networks, che continua la seduta con -3,16%.Spicca la prestazione negativa di Exelon, che scende del 2,37%.Illumina scende dell’1,80%.Calo deciso per O’Reilly Automotive, che segna un -1,75%. LEGGI TUTTO

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    USA, produzione industriale e manifatturiera sopra attese

    (Teleborsa) – Migliore delle attese la produzione industriale negli Stati Uniti nel mese di aprile. L’attività industriale ha registrato una variazione positiva dello 0,5% su base mensile dopo la variazione nulla del mese precedente (dato rivisto da un preliminare +0,4%) e rispetto al -0,1% delle attese degli analisti. Su base annua si registra una crescita dello 0,2%.La produzione manifatturiera registra una salita dell’1%, contro il +0,1% del consensus e dopo il -0,8% di marzo (dato rivisto da un preliminare di -0,5%).Nello stesso periodo la capacità di utilizzo relativa a tutti i settori industriali è salita al 79,7% in linea con le stime degli analisti (79,4% il dato precedente). LEGGI TUTTO

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    SACE, Frezza: “PMI accelerano su investimenti in sostenibilità e ripensano strategie internazionali”

    (Teleborsa) – “SACE è un grande osservatorio del tessuto imprenditoriale italiano. Quello che ci arriva dall’ascolto delle oltre 37 mila aziende che accompagniamo – di cui la quasi totalità PMI, con tante eccellenze del Made in Italy rappresentative delle nostre filiere – è il grande cambiamento che stanno vivendo, accelerando sugli investimenti in sostenibilità e ripensando le loro strategie internazionali in una logica agile e flessibile”. Così Antonio Frezza, chief marketing & Sales PMI di SACE, intervenendo all’evento “Le imprese alla sfida della transizione sostenibile: le alleanze per il cambiamento”, nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023, organizzato da Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS). “In questo percorso che le imprese stanno abbracciando per costruire resilienza e restare competitive, noi del Gruppo SACE – prosegue Frezza – siamo al loro fianco con la nostra ampia offerta di strumenti assicurativo-finanziari, sempre più digitalizzata e a portata di click, con i nostri servizi di accompagnamento gratuiti, come la formazione e i Business Matching, che organizziamo per far incontrate le nostre eccellenze di filiera con i grandi Buyer esteri, e con tante iniziative sul territorio, come una vera e propria open platform di prossimità fisica e digitale. Proprio due giorni fa si sono conclusi i nostri primi Free SACE Days, veri e propri giorni della prevenzione dai rischi, dedicati alle aziende italiane per cogliere tutte le opportunità offerte dal mercato. Dalla nostra piattaforma mysace.it – un marketplace verticale, che integra i servizi assicurativi-finanziari con un ventaglio di soluzioni a supporto del business – le aziende hanno potuto richiedere gratuitamente e in pochi semplici click i Pareri di Assicurabilità e la Valutazione Azienda, che sono due delle principali soluzioni che offriamo per proteggere le imprese dal rischio di credito e valutare l’affidabilità di una controparte italiana o estera. Un’iniziativa a cui hanno aderito circa 300 imprese, a fronte di quasi 700 richieste in 12 giorni, delle quali il 93% proveniente da PMI con una quota del 62% di nuovi clienti.E non finisce qui perché abbiamo avviato anche una partnership con Start Up Italia: il 27 giugno saremo main sponsor con l’Università Luiss Guido Carli di StartupItalia Open Summit, dal 2015 il più grande evento italiano dedicato all’innovazione che ogni anno fa tappa in diverse città d’Italia per raccontare l’evoluzione dell’intera filiera. Il SIOS23 Summer: INSIEME vedrà protagonisti tutti gli attori dell’ecosistema dell’innovazione, dalle startup alle PMI innovative, dalle istituzioni al mondo della formazione. E questo lo facciamo perché è nostra intenzione ascoltare le reali esigenze di una comunità che sta scrivendo il futuro del nostro Paese.Tutto questo in linea con il nostro piano industriale INSIEME2025 che si sviluppa lungo un percorso di crescita sostenibile, che porteremo avanti insieme alle aziende e a tutti i nostri partner e stakeholder”. LEGGI TUTTO

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    USA, vendite dettaglio aprile in crescita ma sotto attese

    (Teleborsa) – Sono salite, ma meno delle attese le vendite al dettaglio negli Stati Uniti. Nel mese di aprile, si è registrato una variazione positiva dello 0,4% su base mensile dopo il -0,7% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di -0,6%). Il dato comunicato dall’US Census Bureau è inferiore alle attese degli analisti che avevano stimato un incremento dello 0,8%.Su base annua si è registrato un aumento dell’1,6% (+2,4% a marzo).Il dato “core”, ossia le vendite al dettaglio escluse le auto, registra un +0,4% su base mensile dopo il -0,5 di marzo ed in linea con le stime di consensus. LEGGI TUTTO

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    TIM sotto pressione dopo rumors passo indietro CDP

    (Teleborsa) – Giornata difficile per Telecom Italia, che mostra una variazione percentuale negativa dell’1,30%, sui rumors che parlano di un passo indietro del duo CDP Macquarie.Secondo indiscrezioni di Bloomberg, non confermate, CDP starebbe pensando di abbandonare la sua offerta per la rete fissa di TIM, per la quale era in cordata con il fondo australiano Macquarie. Resterebbe in piedi così solo il fondo KKR, che all’ultima sessione di rilanci ha presentato una proposta superiore anche dal lato del valore pari a 21 miliardi di euro, contro i 19,3 della cordata italo-australiana. Nessuna decisione finale comunque sarebbe stata presa – precisa Bloomberg – ed i piani degli attori della vicenda potrebbero ancora cambiare. L’andamento della compagnia telefonica nella settimana, rileva una minore forza relativa del titolo rispetto al FTSE MIB, che lascia le azioni della compagnia telefonica preda dei venditori pronti ad approfittare di potenziali debolezze.Lo studio di Telecom presenta un indebolimento della trendline al test del bottom visto a quota 0,2566 Euro. In presenza di spunti positivi si propende per una spinta in alto fino al top 0,2701. Le previsioni sono per una continuazione della tendenza negativa verso il supporto 0,2484. LEGGI TUTTO

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    FS Italiane, nuovo mandato per Green Bond dual tranche a 6 e 10 anni

    (Teleborsa) – Il Gruppo FS Italiane ha dato manto alle banche di collocare un nuovo Green Bond in euro, dual tranche a 6 e 10 anni, con scadenze rispettivamente il 23 maggio 2029 ed il 29 maggio 2033. Il mercato di quotazione dei bond sarà quello di Dublino.I Bond, emessi nell’ambito del Programma EMTN, sono finalizzati a finanziare progetti allineati al 100% alla tassonomia europea, in particolare l’acquisto di treni elettrici nuovi di zecca per servizi nazionali e internazionali, le relative spese di manutenzione e lavori sull’Alta Velocità ferroviaria.Barclays, BNP Paribas, Crédit Agricole CIB, Deutsche Bank, Goldman Sachs International, IMI-Intesa Sanpaolo, JP Morgan, Morgan Stanley, Santander (B&D) and UniCredit agiscono in qualità di Joint Bookrunners. LEGGI TUTTO