17 Maggio 2023

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    Orsero, Intesa Sanpaolo alza target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato a 21,5 euro per azione (da 20 euro) il prezzo obiettivo su Orsero, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, confermando il giudizio sul titolo a “Buy”. Gli analisti sottolineano che Orsero ha registrato primo trimestre del 2023 “solido” e “significativamente al di sopra delle aspettative in termini di redditività”. Il segmento Distribution è stato particolarmente forte, beneficiando di un favorevole mix di prodotti e di un solido ambiente commerciale per le banane. L’altra sorpresa positiva è stata la performance ancora solida dello Shipping. La guidance è stata confermata per ora.”Continuiamo a pensare che Orsero sia un titolo value interessante (EV/EBITDA 2023 di 4.2x e P/E di 5.1x), anche alla luce del forte profilo di generazione di cassa e della sua capacità di gestire l’attuale scenario di inflazione crescente, grazie a un modello di business basato sull’approvvigionamento multiplo, un’ampia gamma di prodotti e un ambito geografico diversificato, insieme all’integrazione verticale nell’attività logistica di banane e ananas”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    UGL, Capone: “Favorevoli ad un fondo sovrano a sostegno delle filiere strategiche”

    (Teleborsa) – “La legge quadro sul made in Italy che il Governo si appresta a varare rappresenta un segnale importante per il rilancio della crescita e dell’occupazione. Siamo favorevoli all’introduzione di un fondo sovrano diretto a canalizzare gli investimenti finanziari e pubblici a supporto delle filiere strategiche che costituiscono l’ossatura economica del Paese”. È quanto ha affermato Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, in merito alla legge quadro sul made in Italy annunciata dal Governo.”Il processo verso la transizione digitale ed energetica – ha proseguito Capone – richiede l’adozione di misure strutturali di medio e lungo periodo. In tale prospettiva, è opportuno investire sulla formazione di competenze specializzate, a partire dal liceo sul made in Italy, al fine di intercettare le nuove professioni e incrementare la produttività. Come UGL, auspichiamo il confronto fra Governo e parti sociali per definire un piano nazionale sulle politiche industriali indispensabile per promuovere la competitività delle imprese e la creazione di nuovi posti di lavoro”. LEGGI TUTTO

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    Cartolarizzazioni Esg: Intesa Sanpaolo migliore banca innovativa in Europa

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo è la migliore banca innovativa in Europa nel settore delle cartolarizzazioni Esg. Il riconoscimento è arrivato da Structured Credit Investor, testata di riferimento a livello internazionale per l’informazione finanziaria, che ha nominato Intesa Sanpaolo vincitrice della categoria “Innovation of the year” agli Esg Securitisation Awards. Structured Credit Finance ha preso in esame le principali banche in decine di Paesi in tutto il mondo e, grazie alla collaborazione di analisti finanziari indipendenti e attraverso una raccolta di opinioni tra qualificati investitori istituzionali, ha premiato Intesa Sanpaolo tenendo conto dello sviluppo di nuovi segmenti di attivi Esg (Environmental, social and governance), della capacità di innovazione in termini di strutturazione, del volume di transazioni effettuate e del modello di gestione attiva del rischio di credito.”Il premio – sottolinea Intesa Sanpaolo in una nota – costituisce un importante riconoscimento degli impegni e dei risultati ottenuti da Intesa Sanpaolo in ambito Esg e conferma l’elevato livello raggiunto nella gestione attiva del rischio di credito attraverso le attività della Direzione Centrale Active Credit Portfolio Steering – parte dell’Area Chief Financial Officer diretta da Stefano del Punta –, che continua a rafforzare le proprie attività nell’ambito delle iniziative incluse nel Piano d’Impresa 2022-2025. Intesa Sanpaolo è tra le banche più attive nel contesto europeo per la gestione dinamica del rischio di credito, realizzata attraverso strategie creditizie mirate e operazioni di trasferimento del rischio di credito che hanno l’obiettivo di ottimizzare il profilo rischio-rendimento del portafoglio a livello di Gruppo. Le attività di credit portfolio management sono state progressivamente sviluppate per includere nuove tipologie di attivi coerenti con la Eu Taxonomy e i processi di Green Economy e Circolar Economy, come i finanziamenti che prevedono condizioni legate a criteri di riduzione o azzeramento dell’impatto ambientale. L’obiettivo è quello di incentivare le nuove erogazioni a favore di clienti con un elevato Esg score, in coerenza con il modello interno sviluppato nell’ambito della Direzione Centrale Financial Market Coverage diretta da Andrea Tamagnini e Marco Del Frate, e – si legge nella nota – di allargare la base degli investitori più sensibili ai temi della sostenibilità finanziaria, sempre più coinvolti nelle operazioni di cartolarizzazione sintetica finalizzate dal Gruppo sul mercato dei capitali”.”Dall’avvio delle attività del Programma Garc, Gestione Attiva Rischio di Credito, sono state realizzate operazioni di trasferimento del rischio di credito per un ammontare complessivo di oltre 50 miliardi di euro, che hanno permesso a Intesa Sanpaolo di liberare capitale per erogare nuovi prestiti a sostegno della crescita delle imprese italiane” – spiega Biagio Giacalone, responsabile della Direzione Centrale Active Credit Portfolio Steering –. L’Esg Securitisation Award ‘Innovation of the year’ assegnatoci da Structured Credit Investor, la testata che con più attenzione segue le cartolarizzazioni a livello globale, conferma il buon lavoro svolto finora e ci motiva a procedere con ulteriore slancio verso la conclusione di altre operazioni innovative in cantiere”. LEGGI TUTTO

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    Target, vendite comparabili piatte nel primo trimestre

    (Teleborsa) – Target, azienda statunitense attiva nel settore della grande distribuzione, ha registrato vendite comparabili piatte nel primo trimestre dell’anno fiscale 2023 (terminato il 29 aprile), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, riflettendo una crescita delle vendite in negozio comparabili dello 0,7% e vendite digitali comparabili in calo del 3,4%. Il fatturato totale di 25,3 miliardi di dollari è cresciuto dello 0,6% rispetto allo scorso anno.L’utile netto per il primo trimestre fiscale è sceso a 950 milioni di dollari, o 2,05 dollari per azione, da 1,01 miliardi di dollari, o 2,16 dollari per azione, dell’anno precedente. L’EPS rettificato del primo trimestre è stato di 2,05 dollari, in calo del 6,2%.Gli analisti si aspettavano in media, secondo dati Refinitiv, un utile per azione di 1,76 dollari su ricavi per 25,29 miliardi di dollari.”Guardando al futuro, prevediamo che le differenze inventariali ridurranno la redditività di quest’anno di oltre 500 milioni di dollari rispetto allo scorso anno – ha detto il CEO Brian Cornell – Mentre ci sono molte potenziali fonti di riduzione delle scorte, il furto e la criminalità organizzata retail sono fattori sempre più importanti del problema. Stiamo effettuando investimenti significativi nelle strategie per evitare che ciò accada nei nostri negozi e proteggere i nostri ospiti e il nostro team. Siamo anche concentrati sulla gestione dell’impatto finanziario sulla nostra attività in modo da poter continuare a mantenere aperti i nostri negozi, sapendo che creano posti di lavoro locali e offrono un comodo accesso agli elementi essenziali”.Sulla base dell’indebolimento delle tendenze delle vendite nel primo trimestre, la società prevede un’ampia gamma di risultati di vendita nel secondo trimestre, incentrati su un calo a una sola cifra delle vendite comparabili. L’EPS rettificato dovrebbe variare da 1,30 a 1,70 dollari.Per l’intero anno, la società mantiene la sua guidance precedente, che include vendite comparabili attese in un’ampia gamma da un calo a una sola cifra a un aumento a una sola cifra, e EPS rettificato da 7,75 a 8,75 dollari. LEGGI TUTTO

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    Bce, Tajani: “Continuare ad alzare i tassi sarebbe un errore”

    (Teleborsa) – Continuare ad alzare i tassi di interesse ufficiali “sarebbe un errore” da parte della Bce, perché nell’area euro l’inflazione “non ha una origine interna, quindi il problema non si risolve alzando i tassi”. Lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani rispondendo una domanda al termine della sua vista all’Abi, in occasione del Comitato esecutivo. La Bce ha manifestato l’intenzione di aumentare ancora il costo del denaro. “Mi auguro che questo non accada – ha detto Tajani – perché sarebbe un errore. L’ho detto più volte. Nella sua libertà la Banca centrale può fare quello che vuole. Però già essere passati da 0,50 a 0,25 è un passo in avanti”. Il riferimento è al fatto che l’ultimo aumento deciso dalla Bce ha marcato una moderazione del ritmo della stretta, con 25 punti in base in più sui tassi invece dei 50 punti base dei precedenti rialzi. “L’inflazione italiana ed europea è un’inflazione che non ha una origine interna, come quella americana, quindi il problema non si risolve alzando i tassi di interesse. Poi, alla fine ne fanno le spese solo le famiglie e le imprese”. Sul Mes “il dibattito è aperto” ha detto il vicepremier in merito al Meccanismo europeo di stabilità.Con le banche italiane “abbiamo affrontato tutta la questione che riguarda l’internazionalizzazione delle le nostre imprese, il ruolo che il sistema bancario italiano può svolgere per rafforzare la politica estera del nostro paese – ha riferito Tajani interpellato –. La politica estera non la fa soltanto il ministro con i diplomatici, la fa tutto il sistema Italia e non si può, per esempio, lavorare sulle esportazioni, che noi vogliamo incrementare, ci sono state esportazioni per 600 miliardi lo scorso anno e vogliamo fare ancora di più. Ma le imprese per esportare devono essere garantite devono essere sostenute dal sistema bancario. L’Italia può essere presente grazie a una rete di politiche commerciali, industriali, bancaria che può portare a risultati migliori di quelli che abbiamo avuto fino ad oggi”. LEGGI TUTTO

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    doValue, Mediobanca taglia target price e conferma Outperform

    (Teleborsa) – Mediobanca ha tagliato a 7 euro per azione (da 8 euro) il target price su doValue, quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, confermando la raccomandazione sul titolo a Outperform.Dopo la pubblicazione di risultati deboli per il primo trimestre del 2023, guidati principalmente dalla risoluzione del contratto Sareb, gli analisti hanno ridotto le stime 2023/24 di circa il 10%, ma ribadiscono la “posizione positiva sul titolo”.Sebbene il 2023 sia certamente un anno di transizione per doValue, “la debole performance del 1° trimestre 2023 non dovrebbe essere enfatizzata troppo, perchè la redditività dell’attività di servicing può risultare discontinua a causa della disomogenea distribuzione degli incassi che tendono a concentrarsi a fine anno”, si legge in una ricerca.Dopo la reazione negativa del titolo ai risultati, che ha fatto seguito a un periodo di performance negativa per la maggior parte dei player del settore, doValue viene scambiato a “valutazioni poco impegnative”, come mostrato dai multipli EV/EBITDA a 5,1x e 4,2x sul 2023/24. LEGGI TUTTO

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    L’UE riforma l’Unione doganale: regole più semplici per chi commercia oltre confine

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha presentato oggi una proposta di riforma dell’Unione doganale europea, la più ambiziosa e completa riforma dalla sua istituzione nel 1968. La riforma risponde alle pressioni cui sono sottoposte le dogane, come l’aumento dei volumi commerciali, in particolare nel commercio elettronico, l’eterogeneità della regolamentazione doganale fra gli Stati membri e gli effetti delle crisi geopolitiche.Le misure proposte presentano una visione globale e basata sui dati, che semplificherà enormemente i processi doganali per le imprese, in particolare per i soggetti più affidabili. Sfruttando le opportunità della trasformazione digitale, la riforma ridurrà le onerose procedure doganali, sostituendo le dichiarazioni tradizionali con una supervisione basata su un approccio più intelligente e basato sui dati. Allo stesso tempo, le autorità doganali disporranno ancora degli strumenti e delle risorse necessarie per valutare adeguatamente e bloccare le importazioni a rischio per l’UE, i suoi cittadini e la sua economia.La riforma semplifica e razionalizza gli obblighi di dichiarazione doganale, ad esempio riducendo il tempo necessario per completare i processi di importazione, fornendo un’interfaccia unica europea e facilitando il riutilizzo dei dati. In questo modo, la riforma potrà realizzare l’obiettivo della presidente von der Leyen di ridurre tali oneri del 25%, senza compromettere i relativi obiettivi politici.Una nuova autorità doganale europea sovrintenderà a un data hub doganale, che fungerà da motore del nuovo sistema e nel tempo sostituirà l’infrastruttura informatica doganale esistente degli Stati membri, consentendo loro di risparmiare fino a 2 miliardi di euro all’anno di costi operativi.La riforma renderà le piattaforme online responsabili di garantire il rispetto di tutti gli obblighi doganali. Si tratta di un importante allontanamento dall’attuale sistema doganale, che fa ricadere la responsabilità sui consumatore e sui vettori. Le piattaforme saranno responsabili di garantire che i dazi doganali e l’IVA siano pagati all’acquisto, quindi i consumatori non saranno più colpiti da costi nascosti o pratice burocratiche all’arrivo del pacco.Allo stesso tempo, la riforma abolisce la soglia si esenzione dei dazi doganali sulle merci di valore inferiore a 150 euro, una norma che favorisce le truffe: si stima che i pacchi che entrano in UE siano attualmente sottovalutati fino al 65%, per evitare i dazi doganali all’importazione.La riforma inoltre semplifica il calcolo dei dazi doganali per le merci di basso valore più comuni, acquistate al di fuori dell’UE, riducendo le aliquote a sole quattro. Ciò renderà molto più semplice il calcolo dei dazi doganali per i piccoli pacchi, aiutando sia le piattaforme che le autorità doganali a gestire meglio l’e-commerce. Si prevede che il nuovo regime di commercio elettronico apporterà entrate doganali aggiuntive per 1 miliardo di euro all’anno. LEGGI TUTTO

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    Private debt, Clessidra Capital Credit acquisisce Value Italy

    (Teleborsa) – Clessidra Capital Credit SGR, società indipendente di gestione del risparmio operante nel settore del private credit con focus sui fondi di turnaround e corporate credit, ha acquisito il 100% di Value Italy SGR. L’esecuzione dell’operazione è soggetta all’autorizzazione di Banca d’Italia.Fondata nel 2001, Value Italy SGR è una società indipendente attiva nella gestione di fondi di private capital, che nel 2019 ha avviato un processo di diversificazione delle strategie d’investimento con l’istituzione di fondi ad apporto che investono in crediti distressed secured e unsecured.”L’acquisizione di Value Italy SGR ci permetterà di crescere attraverso l’integrazione di una realtà e di un team di persone che ha un’esperienza consolidata nello small e mid-market italiano e di ampliare la base degli investitori con il coinvolgimento di significative realtà bancarie legate al territorio”, commenta Mario Fera, AD di Clessidra Capital Credit SGR.”Siamo soddisfatti dell’operazione perché Clessidra Capital Credit è il partner con le doti ottimali per assicurare una prospettiva strategica che valorizzi una SGR con oltre 20 anni di attività ed esperienza, garantendo ai nostri investitori un interlocutore competente e dalla solida reputazione”, afferma Marco Canale, AD di Value Italy. LEGGI TUTTO