18 Maggio 2023

Daily Archives

More stories

  • in

    USA, Leading indicator aprile conferma venti recessione

    (Teleborsa) – Scende più delle attese il superindice USA relativo alle condizioni economiche americane. Secondo quanto comunicato dal Conference Board degli Stati Uniti, il Leading Indicator (LEI) di aprile si attesta a quota 107,5 punti in calo dello 0,6% rispetto al mese precedente (quando il calo era stato dell’1,2%), in linea con le attese degli analisti. La componente che riguarda la situazione attuale fa segnale un +0,3% a 110,2 punti, mentre quella sulle aspettative future registra un calo pari a -0,1% a 118,3 punti. “Il LEI statunitense è diminuito per il tredicesimo mese consecutivo ad aprile, segnalando un peggioramento delle prospettive economiche”, ha affermato Justyna Zabinska-La Monica, Senior Manager del Conference Board, segnalando “ad aprile sono migliorati solo i corsi azionari ed i nuovi ordini dei produttori di beni strumentali e di beni di consumo”. “È importante sottolineare che il LEI continua ad avvertire di una recessione economica quest’anno. Il Conference Board prevede una contrazione dell’attività economica a partire dal secondo trimestre che porterà a una lieve recessione entro la metà del 2023”, conclude l’economista(Foto: Renan Kamikoga on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    ASSTEL, Di Raimondo: “Filiera TLC alleato principale per la digitalizzazione della PA”

    (Teleborsa) – La Pubblica Amministrazione sta attraversando un periodo di grande evoluzione e le persone che vi lavorano andranno a ricoprire un ruolo che non sarà solo focalizzato su un aumento dell’efficienza dei servizi ma avrà come obiettivo anche quello di migliorare l’interazione e la co-progettazione tra gli attori privati che operano sui territori. In questo scenario, la Filiera Tlc, abilitatore di servizi, è la più grande alleata della PA. Questo il messaggio emerso durante il convegno “Quali competenze e nuove professionalità per una PA capace di dialogare con il sistema delle imprese”, a cui ha partecipato – tra gli altri – Laura Di Raimondo, direttore generale di ASSTEL.”I progetti del PNRR – ha detto Di Raimondo – generano una forte necessità di formare figure professionali che, attraverso una collaborazione sempre più stretta fra scuola e ITS prima, e tra privato e pubblico poi, abbiano nel proprio bagaglio di conoscenze le nuove competenze digitali: Cybersecurity, Cluod Computing, Big data, intelligenza artificiale, AI, transizione green. Come abilitatori e creatori di servizi, gli attori delle Telecomunicazioni rappresentano il principale alleato per la pubblica amministrazione, soprattutto per orientare il sistema educativo verso l’innovazione e le competenze a prova di futuro. I nuovi corsi per la sicurezza informatica rappresentano una grande opportunità legata alla legge di riforma degli ITS e al finanziamento straordinario ad essi dedicato previsto dal PNRR. L’innalzamento qualitativo e quantitativo delle competenze professionalizzanti presenti nel nostro Paese è un fattore indispensabile per la produttività e l’innovazione delle imprese e della PA. Più occupazione di qualità grazie a un buon orientamento e formazione permanente. Questa è la vera sfida per formare i profili tecnico-specialistici di cui l’Italia ha bisogno per le sfide della transizione digitale e sostenibile. Nello spirito che caratterizza il PNRR e l’agenda 2030, siamo consapevoli che per raggiungere gli obiettivi europei è necessaria una collaborazione fattiva, un’alleanza forte tra pubblico e privato”. LEGGI TUTTO

  • in

    Stati Uniti, vendite case esistenti ancora in calo in aprile

    (Teleborsa) – Segnali di debolezza giungono dal mercato immobiliare statunitense. Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno registrato ad aprile il secondo calo consecutivo, segnando un calo del 3,4%. E’ quanto comunicato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), dopo il -2,6% riportato a marzo (dato rivisto da un preliminare di -2,4%). Le aspettative del mercato erano per una piccola crescita dello 0,1%.Sono state vendute 4,28 milioni di abitazioni rispetto ai 4,43 milioni di marzo (dato rivisto da un preliminare di 4,44) e ai 4,3 milioni di unità previste dagli analisti. (Foto: Gerd Altmann / Pixabay) LEGGI TUTTO

  • in

    Wall Street apre a due velocità

    (Teleborsa) – Wall Street avvia gli scambi a due velocità, tornando a risentire delle incertezze relative alle negoziazioni sul tetto del debito, a dispetto dlelì’ottimismo mostrato ieri dal Presidente Joe Biden. Notizie contrastanti dal fornte corporate, dove i risutati di Wal-Mart sono stati oscurati dai numeri deludenti di Coiosco. Il Dow Jones sta lasciando sul parterre lo 0,32%, mentre appare incolore l’S&P-500, che continua la seduta a 4.157 punti, sui livelli della vigilia. Guadagni frazionali per il Nasdaq 100 (+0,45%); pressoché invariato l’S&P 100 (+0,04%).Nell’S&P 500, buona la performance dei comparti informatica (+0,55%), telecomunicazioni (+0,54%) e beni di consumo secondari (+0,52%). Nel listino, i settori utilities (-0,79%), energia (-0,74%) e sanitario (-0,70%) sono tra i più venduti.In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Wal-Mart (+2,05%) e Home Depot (+0,55%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Cisco Systems, che prosegue le contrattazioni a -3,00%.Chevron scende dell’1,04%.Tentenna Procter & Gamble, con un modesto ribasso dello 0,95%.Giornata fiacca per Dow,, che segna un calo dello 0,83%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Synopsys (+4,02%), Netflix (+2,32%), Globalfoundries (+1,35%) e Amazon (+1,28%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Cisco Systems, che ottiene -3,00%.Calo deciso per JD.com, che segna un -1,66%.Sotto pressione PDD Holdings, con un forte ribasso dell’1,64%.Piccola perdita per T-Mobile US, che scambia con un -1,06%. LEGGI TUTTO

  • in

    Giglio Group, CEO: parlare di intimidazione a revisori è inopportuno, valutiamo azioni legali

    (Teleborsa) – “Trasformare in intimidazione – che per altro è un reato preciso – il fatto che abbiamo detto che tuteleremo i nostri diritti in piena conformità con la normativa, mi sembra che crei un serio danno di immagine. Parlare di intimidazione avvicina Giglio Group quasi a un comportamento mafioso e ci sembra totalmente inopportuno”. Lo ha detto a Teleborsa Alessandro Giglio, fondatore e CEO di Giglio Group, dopo le dimissioni di BDO Italia dall’incarico di revisione legale dei conti. I revisori, rivolgendosi ai vertici di Giglio Group, hanno scritto: “La straordinariamente grave vostra manifestazione – un vero e proprio aut aut – rileva infatti quale compromissione dell’indipendenza di BDO Italia per intimidazione e impedisce la prosecuzione dell’incarico di revisione”.”Ci riserviamo di tutelare gli interessi sociali, e quindi potremmo prendere in considerazione azioni legali – ha detto a questo proposito il CEO – Vogliamo capire, nelle sedi opportune e in piena conformità con la normativa, se c’è spazio per ulteriori azioni, a fronte di errori che noi riteniamo evidenti nella relazione fatta di BDO”. “Abbiamo evidenziato degli errori oggettivi e numerici nelle rilevazioni di BDO Italia, come abbiamo scritto nei comunicati, ma mai e poi mai abbiamo fatto alcun tipo di intimidazione”, ha aggiunto.In merito alla decisione di passare da Euronext Star Milan a Euronext Milan, Giglio ha detto che “ci sembrava opportuno, avendo ricevuto una “no opinion”, uscire temporaneamente dallo STAR per non mettere in imbarazzo di Borsa Italiana nell’avere una società STAR con una “no opinion”, per poi riservarci – d’accordo con Borsa – di rientrare non appena questo enorme pasticcio sarà, come noi ne siamo certi, chiariti”.Nonostante i rilievi di BDO Italia, l’imprenditore ha confermato le previsioni del piano industriale e sostiene che queste siano anche confermate dai risultati del primo trimestre 2023. Giglio ha sottolineato che “il piano industriale, per altro, è stato validato da una primaria società di consulenza, una delle Big Four, mentre un’altra società indipendente, sempre di primaria importanza, ha fatto l’impairment test e quindi ha certificato i valori dei nostri asset”.Infine, il CEO ha evidenziato che “tutti i contratti previsti dal piano industriale sono stati firmati, quindi non esiste quell’incertezza che quel tale contratto non si concretizzi. Adesso abbiamo di fronte grandi aspettative, anche perché dei contratti in essere faremo a breve comunicazione al mercato, sono contratti di grandissimo spessore e sostengono in maniera decisa quelle che sono le nostre previsioni”.La timeline della vicenda: Il 3 maggio Giglio Group comunica che la società di revisione BDO Italia ha rilasciato la propria relazione sulla revisione contabile del progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022, che contiene la dichiarazione di impossibilità di esprimere un giudizio. Il 14 maggio Giglio Group afferma che la decisione di BDO Italia è “gravemente erronea ed in violazione, quindi, dell’incarico professionale di revisione contabile”. Inoltre, conferma la propria fiducia al Piano Industriale e richiede il passaggio da Euronext Star Milan a Euronext Milan. Il 17 maggio la società comunica che BDO Italia ha rassegnato irrevocabilmente le proprie dimissioni dall’incarico di revisione legale, scrivendo che “la straordinariamente grave vostra manifestazione – un vero e proprio aut aut – rileva infatti quale compromissione dell’indipendenza di BDO Italia per intimidazione e impedisce la prosecuzione dell’incarico di revisione. I principali elementi per cui BDO Italia non ha espresso un giudizio: Il patrimonio netto consolidato è negativo per 4.274 migliaia di euro, inclusivo di una perdita consolidata di esercizio pari a 2.078 migliaia di euro. L’indebitamento finanziario netto a livello consolidato ammonta a 17.331 migliaia di euro e risultano scaduti da oltre 60 giorni debiti con fornitori per 4.898 migliaia di euro. Il Piano Industriale 2022-2026 prevedeva un aumento di capitale di 5 milioni di euro, con immissione della conseguente liquidità, che ad oggi non si è realizzato. Nell’ambito delle verifiche sulla ragionevolezza delle assunzioni poste alla base del nuovo Piano Industriale 2023-2027, i revisori hanno rilevato plurime incertezze riguardanti, tra l’altro: i tassi di crescita previsti per i ricavi, che sono superiori di circa un terzo rispetto a quelli previsti per il mercato di riferimento; la disponibilità finanziaria per sostenere l’incremento del capitale circolante e gli investimenti previsti in relazione ai nuovi canali di vendita fisica; la determinazione dei costi operativi, che è parametrata all’ipotesi di incremento dei ricavi e non alle variabili autonome che li determinano. “Non abbiamo ottenuto evidenze probative adeguate e sufficienti né a supportare la ragionevolezza delle predette assunzioni poste a base del piano, né a superare le correlate incertezze”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

  • in

    BT Group, annunciati 55mila licenziamenti entro il 2030

    (Teleborsa) – Anche la big telefonica britannica BT si prepara a un importante taglio del personale, proprio come recentemente annunciato da Vodafone, ma più profondo di quanto fatto dalla società di telefonia mobile. Un piano di licenziamenti che è frutto, da un lato, della crisi che sta investendo il settore delle tlc, dall’altro, dei risultati particolarmente deboli annunciati oggi da BT, che è stata penalizzata alla Borsa di Londra con una perdita sino all’8%. Il piano di ridimensionamento del personale riguarda 55mila posizioni, pari a circa il 50% degli attuai 139 mila dipendenti assunti dall’azienda britannica, da realizzare entro il 2028-2030. Vodafone ne aveva annunciati solo 11mila, pari al 10% dlela forza lavoro, per un recupero di efficienza. BT ha chiuso l’esercizio 2022/2023 con un utile ante imposte di 1,7 miliardi di sterline, inferiore agli 1,9 miliardi attesi, mentre l’utile netto è salito a 1,9 miliardi di sterline, dopo aver beneficiato di maxi deduzioni fiscali per la vendita di BT Sport, che hanno portato l’aliquota fiscale effettiva attorno al 10% dal 35% del 2022. I ricavi poi sono scesi dell’1% a 20,7 miliardi di sterline. Cash flow rettificato in calo del 5% a 1,3 miliardi di sterline per effetto degli investimenti nella rete in fibra Openreach, che andrà a sostituire la vecchia rete in rame, portando la banda ultralarga in 25 milioni di case entro il 2026. “Entro la fine del decennio BT Group si baserà su una forza lavoro molto più piccola e su una base di costi significativamente ridotta. Il nuovo Bt Group sarà un’azienda più snella con un futuro migliore”, ha affermato il Ceo Philip Jansen, ricordando che “negli ultimi quattro anni il gruppo si è attenuto strettamente ad una strategia che funziona” e che si concentra su un taglio dei costi, che ha prodotto 1,2 miliardi di risparmi negli ultimi tre anni dal aprile 2000. LEGGI TUTTO

  • in

    Nasce CDP Real Asset: sostegno a 10 miliardi di investimenti sul territorio

    (Teleborsa) – Oltre cinque miliardi di euro di masse gestite per investimenti complessivi immobiliari generati sul territorio pari a 10 miliardi. È l’obiettivo che il Gruppo CDP conta di raggiungere nell’arco di tre anni attraverso la gestione di fondi immobiliari e infrastrutturali. Protagonista di questa sfida CDP Real Asset SGR, la società guidata da Giancarlo Scotti che oggi a Milano, insieme al presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini e all’amministratore delegato Dario Scannapieco, ha presentato le direttrici del Piano strategico, nel solco del Piano del Gruppo CDP che individua nella SGR il polo dedicato alle attività di fund e asset management nel settore del real asset.Sono quattro le linee di intervento strategiche che valorizzano un patrimonio di competenze unico nel panorama delle SGR immobiliari italiane: sviluppo delle infrastrutture sociali dell’abitare; riqualificazione del patrimonio pubblico dismesso; supporto al settore turistico; crescita del mercato infrastrutturale italiano. Queste attività verranno realizzate grazie anche a un forte focus sugli investimenti ESG (Environment, Sustainability, Governance) e al ruolo di CDP Real Asset quale catalizzatore di risorse finanziarie italiane ed europee.”Le direttrici di sviluppo di CDP Real Asset – ha affermato Scotti – sono fondate sui principi di complementarità e addizionalità che caratterizzano la strategia del Gruppo rispetto al mercato. Facendo leva sul nostro DNA di abilitatori di programmi di social housing e di progetti di riqualificazione di immobili ex pubblici dismessi, contribuiremo a rispondere ad alcune delle principali sfide del nostro Paese quali l’offerta di nuovi posti letto per studenti; la realizzazione di importanti progetti di riqualificazione urbana, anche a supporto delle esigenze della PA; il miglioramento dell’offerta turistica; e lo sviluppo del settore infrastrutturale. Il nostro operato ha, come comune denominatore, da un lato l’attenzione al rispetto di elevati standard in termini ESG e dall’altro l’obiettivo di catalizzare risorse private e comunitarie per massimizzare l’impatto del nostro intervento. Rappresentiamo pertanto una realtà unica nel panorama nazionale delle società di gestione del risparmio, coniugando l’impiego di capitale in un orizzonte temporale di lunga durata con il perseguimento della sostenibilità finanziaria degli investimenti e la generazione di impatti positivi sul territorio”.Infrastrutture sociali per l’abitare: le “3S” – Promuovere interventi caratterizzati da un elevato impatto sociale sul territorio e focalizzati sulle “3S” dell’abitare sostenibile: Social, Student e Senior housing. Questo l’obiettivo alla base della strategia di investimento dei due fondi dedicati all’abitare sociale gestiti da CDP RA. La Società è stata pioniera del sostegno al social housing attraverso il “FIA” (Fondo Investimenti per l’Abitare), il fondo di fondi lanciato nel 2010. Il “FIA” ha impiegato due miliardi di euro di risorse proprie e attivato sui territori ulteriori due miliardi di risorse di terzi, per un programma di circa 250 iniziative che punta alla realizzazione di 19mila alloggi sociali e 7mila posti letto in residenze temporanee e per studenti, attraverso una rete di 29 fondi gestiti da nove SGR. In coerenza con il Piano Strategico di CDP, che individua nelle infrastrutture sociali uno dei dieci campi di intervento del Gruppo, il Fondo Nazionale Abitare Sociale (FNAS) si affianca al FIA per replicare il modello virtuoso di collaborazione tra soggetti pubblici e privati, tra i quali un ruolo di primo piano è svolto dalle Fondazioni bancarie. Il target di investimento è di un miliardo di euro, da perseguire anche grazie al coinvolgimento di risorse europee, in particolare del Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI, Gruppo BEI), con cui è stato avviato un tavolo di lavoro, nell’ambito di un più ampio accordo tra i gruppi CDP e Banca Europea per gli Investimenti (BEI). Tra gli obiettivi di questa prima fase di investimenti c’è il contributo alla realizzazione di circa 10 mila nuovi posti letto per studenti nelle città universitarie e l’avvio all’offerta di soluzioni abitative destinate ad anziani auto sufficienti. Valorizzazione immobili ex pubblici: focus sulla rigenerazione urbana – Il Gruppo CDP è da anni impegnato nella valorizzazione del proprio portafoglio immobiliare, principalmente di provenienza pubblica, attraverso il recupero e la riqualificazione delle strutture, con un impatto positivo per la Pubblica Amministrazione, i privati ed il territorio, garantendo i più elevati standard in termini di qualità ed efficienza energetica. I progetti di riqualificazione riguardano complessivamente più di un milione di metri quadrati, distribuiti su tutto il territorio nazionale, per investimenti di circa 1,5 miliardi di euro, con importanti impatti in termini di indotto e occupazione.Turismo: valorizzazione delle strutture ricettive e sostegno alla crescita dei gestori – Nel settore del Turismo la strategia di CDP RA si basa su due direttrici di intervento: riqualificare strutture ricettive che necessitano di importanti investimenti, attraverso operazioni di acquisizione e successiva valorizzazione, in partnership con gli operatori selezionati per la successiva gestione; sostenere la crescita dei gestori fornendo loro, a fronte dell’acquisizione della proprietà degli asset immobiliari, le risorse finanziarie necessarie per sostenere programmi di crescita. Lo strumento per perseguire questi obiettivi è il Fondo Nazionale del Turismo, in cui CDP è co-investitore con il Ministero del Turismo, che ha un programma di investimenti di oltre 1 miliardo di euro in circa 40 strutture, per oltre 6mila camere. Inoltre, nell’ambito del programma complessivo di intervento, CDP RA, in qualità di “soggetto attuatore”, entro il 2025 completerà il programma di acquisizione, riqualificazione e avvio della gestione alberghiera per almeno 12 asset, utilizzando i 150 milioni previsti nell’ambito della specifica misura del PNRR. Infrastrutture: crescita del mercato degli asset manager e dei fondi infrastrutturali con focus ESG – CDP RA ha recentemente lanciato il “FOF Infrastrutture”, il primo fondo di fondi italiano in ambito infrastrutturale, con un target di 500 milioni di euro, di cui 300 già sottoscritti. In un settore ancora poco sviluppato in Italia, il fondo nasce con tre obiettivi principali: favorire la crescita dei fondi attivi nel settore, anche sostenendo asset manager e veicoli di nuova costituzione; ridurre il gap con le altre principali economie, indirizzando gli investimenti verso lo sviluppo di infrastrutture sostenibili e, attrarre le risorse di investitori istituzionali a favore di progetti con impatti reali sul territorio. Attraverso l’investimento selettivo in fondi di investimento alternativi, saranno sostenuti settori chiave per la nostra economia quali la transizione energetica e digitale, l’economia circolare e le energie rinnovabili. LEGGI TUTTO

  • in

    Contratti integrativi depositati dalle imprese, Min. Lavoro: in un anno aumentati di oltre il 14%

    (Teleborsa) – Su base nazionale, da maggio 2022 a oggi sono aumentati del 14,36% i contratti integrativi depositati dalle imprese. Al 15 maggio 2023 se ne registrano 9.306, mentre secondo i dati di maggio 2022 erano 8.137. Cresce inoltre l’attrattività dei contratti integrativi per le imprese del Sud. Il Report sull’andamento dei premi di produttività, ricavato dalla procedura per il deposito telematico dei contratti aziendali e territoriali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali mostra infatti un incremento percentuale dal 6 all’11% degli accordi siglati da realtà nel Mezzogiorno rispetto al totale nell’ultimo mese (dal 17 aprile al 15 maggio 2023).Il Report si compone di due parti: la prima fornisce l’indicazione della tendenza della misura e della sua diffusione territoriale; la seconda invece svolge il monitoraggio dei soli contratti “attivi”.Al 15 maggio 2023, dei 9.306 contratti suddetti, il 60% si posiziona nel settore dei servizi, il 39% nell’industria e l’1% nell’agricoltura. Il valore annuo medio del premio è pari a 1.546,86 euro per quasi 3 milioni di beneficiari (2.982.732 lavoratori). LEGGI TUTTO