19 Maggio 2023

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    Inflazione area euro: discesa lenta, allerta massima sui servizi

    (Teleborsa) – Dopo cinque mesi di cali ininterrotti, l’inflazione nell’Eurozona è risalita di un decimo ad aprile, al 7% a/a; viceversa, l’indice core BCE (al netto di alimentari freschi ed energia) ha rallentato al 7,3% dopo il picco al 7,5% di marzo (è il primo calo da gennaio 2022). L’inflazione headline dovrebbe tornare a scendere da maggio, sino ad arrivare al 3% a dicembre; l’indice “di fondo” potrebbe chiudere l’anno su livelli più elevati, al 3,5%. I rischi su questo scenario sono verso l’alto e legati principalmente alla componente dei servizi, la cui dinamica dipenderà dalla tenuta della domanda nel comparto. È quanto emerge dall’ultimo Focus Area euro di Intesa Sanpaolo. Gli alimentari – si legge nel report – dovrebbero contribuire a frenare l’inflazione nei prossimi mesi ma l’impatto disinflazionistico del rientro dei prezzi energetici potrebbe essere in parte compensato dalle pressioni al rialzo (soprattutto sugli alimentari freschi) derivanti dalla siccità attesa in estate nell’Europa meridionale. Di conseguenza, la dinamica annua dei prezzi alimentari è attesa rimanere piuttosto elevata anche nella seconda metà dell’anno, chiudendo il 2023 con un tendenziale al 3,6%. Solo nel 2024 l’inflazione da alimentari dovrebbe “normalizzarsi”, attestandosi attorno al 2%.L’energia è attesa tornare a fornire un contributo negativo all’inflazione già da maggio, e dovrebbe toccare un punto di minimo a ottobre (-11% a/a). Successivamente, è attesa una risalita in territorio positivo ad inizio 2024, che diverrà più marcata dalla primavera per effetto del completo esaurirsi delle misure governative anti-rincari. La normalizzazione delle catene globali del valore sta contribuendo al rallentamento dei prezzi dei beni industriali non energetici. All’opposto, continua l’accelerazione dell’inflazione da servizi, in scia a una domanda robusta nel settore. Saranno proprio i servizi l’ultima componente a mostrare un’inversione di tendenza per l’inflazione, probabilmente tra il 3° ed il 4° trimestre dell’anno; il tendenziale a fine 2023 rimarrà molto elevato, stimiamo a 4,3%.”Il nostro scenario – si legge nel focus – è coerente con una accelerazione del costo del lavoro nei prossimi trimestri, che potrebbe potenzialmente accrescere i rischi di ‘spirale prezzi-salari’. Abbiamo sviluppato un modello a due equazioni per stimare l’entità degli “effetti di seconda battuta”: l’impatto risulterebbe di +0,4% sull’inflazione media annua sia nel 2023 che nel 2024. Secondo le nostre previsioni, – prosegue Intesa Sanpaolo – l’inflazione generale potrebbe calare al 3% a fine 2023, e proseguire la discesa nella prima parte del prossimo anno, sino a un punto di minimo al 2,2% nella primavera 2024. Successivamente, si potrebbe vedere una risalita in scia al completo esaurirsi delle misure anti-rincaro in Germania. La discesa sarà ancora più lenta per l’indice core BCE (al netto di alimentari freschi ed energia), che è atteso al 3,5% a fine anno, per tornare vicino alla soglia del 2% solo nella parte finale del 2024. I rischi sul nostro scenario sono verso l’alto e diffusi sia alle componenti core (in particolare ai servizi, la cui dinamica dipende in gran parte dalla tenuta della domanda), che, in minor misura, a quelle più volatili (alimentari freschi ed energia). In aggiunta, una crescita dei salari sopra le attese comporterebbe un maggiore impatto dagli effetti di seconda battuta rispetto a quanto stimato al momento”. LEGGI TUTTO

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    FS Italiane, Ferraris: nomine sono importante riconoscimento per professionalità interne

    (Teleborsa) – “Con il rinnovo dei consigli di amministrazione di RFI e Trenitalia e la nomina del nuovo amministratore delegato di Mercitalia Logistics, si compone oggi una squadra che saprà sin da subito affrontare al meglio le sfide che attendono il nostro gruppo”. Lo afferma l’amministratore delegato del Gruppo FS, Luigi Ferraris, commentando le nomine dei nuovi CdA designati oggi dalle relative assemblee.”Dalla realizzazione dei progetti finanziati con il PNRR, del quale siamo il principale soggetto attuatore, agli obiettivi del nostro Piano Industriale che punta, tra l’altro, allo sviluppo di un sistema di infrastrutture e di servizi di mobilità collettiva sempre più efficiente, sostenibile e innovativo – continua Ferraris – Queste nomine rappresentano, inoltre, un importante riconoscimento delle competenze e delle professionalità esistenti all’interno del gruppo”. LEGGI TUTTO

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    Schnabel (BCE): politica monetaria durante bassa inflazione ha incoraggiato assunzione rischi

    (Teleborsa) – “Durante gli anni di bassa inflazione, la politica monetaria ha incoraggiato l’assunzione di rischi come parte del suo meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Inoltre, le stesse banche centrali hanno sottovalutato la possibilità di un ritorno di un’inflazione elevata e persistente, che ha influenzato le nostre azioni di politica monetaria e plasmato le aspettative di imprese, famiglie e investitori”. Lo ha affermato Isabel Schnabel, che fa parte dell’Executive Board della Banca centrale europea (BCE), durante un evento a Londra. “Le banche centrali devono riflettere su come tali fattori possano aver contribuito all’accumulo di fragilità finanziarie”, ha aggiunto.Nella situazione attuale, data la resilienza delle banche dell’area euro, “la presidente Lagarde sottolinea giustamente che non esiste alcun compromesso tra stabilità dei prezzi e stabilità finanziaria – ha continuato – La BCE può continuare a fare tutto il necessario per riportare tempestivamente l’inflazione al nostro obiettivo del 2%”.Secondo Schnabel, nel lungo periodo “l’indebolimento della redditività delle banche potrebbe esporre il problema persistente dell’eccessivo indebitamento nell’area euro unito alla mancanza di fusioni bancarie paneuropee, un problema che la BCE non può risolvere da sola”.Pertanto, il mutevole contesto dei tassi di interesse “può fornire un nuovo impulso per uno dei passi più importanti dell’integrazione europea: il completamento dell’unione bancaria europea”.Secondo l’economista tedesca, i governi e le autorità di vigilanza sono essenziali per consentire ai responsabili delle politiche monetarie di concentrarsi sul loro mandato primario di stabilità dei prezzi. “Una sana regolamentazione e supervisione finanziaria sono la migliore protezione contro la financial dominance, proprio come è necessario un quadro di bilancio funzionante per proteggersi dalla fiscal dominance”.Ciò “depone a favore del mantenimento o del rafforzamento delle riserve di capitale macroprudenziali, della prudenza sulle distribuzioni degli utili e dei riacquisti di azioni proprie e sul colmare le lacune normative, anche attraverso la piena attuazione delle riforme di Basilea III”, ha sostenuto Schnabel. LEGGI TUTTO

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    Bollette: 5 milioni dovranno passare al mercato libero ma aumentano truffe

    (Teleborsa) – Sono circa 5 milioni gli italiani che dovranno passare al mercato libero per l’elettricità entro il 10 gennaio 2024 ma, se non lo faranno in autonomia, la loro fornitura verrà assegnata d’ufficio e tramite asta ad un nuovo operatore. Queste le regole definite dal Decreto Ministeriale entrato in vigore oggi che sancisce i criteri e le modalità per il passaggio al mercato libero dei clienti domestici non vulnerabili. Le condizioni tariffarie a cui potranno accedere questi clienti saranno definite più avanti, ma se si vuole evitare di “finire all’asta”, la soluzione è di passare al mercato libero scegliendo in autonomia il fornitore da cui acquistare energia tra le numerose offerte disponibili oggi. In tale scenario – come sottolinea Facile.it – bisogna, tuttavia, stare attenti alle truffe. “L’offerta sul mercato libero è molto ampia, per questo è importante scegliere con attenzione il proprio fornitore, meglio se con l’aiuto di un consulente esperto e affidabile, che sappia guidare il consumatore tra le centinaia di proposte presenti sul mercato e, anche, che lo sappia proteggere da eventuali truffe – spiegano gli esperti di Facile.it –. Un fenomeno, quello delle frodi, che nell’ultimo anno è aumentato notevolmente e che ha coinvolto 4 milioni di persone”.I numeri sulle frodi arrivano dall’indagine commissionata da Facile.it in occasione del lancio, assieme a Consumerismo No Profit, del progetto Stop alle Truffe, nato proprio per aiutare i consumatori a riconoscere e difendersi dai tentativi di truffa in ambito luce e gas. Il fenomeno è considerevole: solo nell’ultimo anno il numero di chi è stato vittima di una truffa o un tentativo di frode in ambito utenze luce e gas è aumentato del 28%, con un danno stimato di oltre 1,2 miliardi di euro.”La fretta è spesso una delle ragioni principali per cui si cade in trappola – spiegano gli esperti di Facile.it – per questo il consiglio per tutti coloro che sono nel mercato tutelato è di iniziare a muoversi già oggi e sfruttare i mesi che ci separano da qui al 10 gennaio 2024 per scegliere con la dovuta calma”. LEGGI TUTTO

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    Alkemy, Intesa conferma target price e Buy

    (Teleborsa) – Intesa ha confermato il target price (18 euro per azione) e la raccomandazione (Buy) sul titolo Alkemy, società specializzata nell’evoluzione del modello di business di grandi e medie aziende e quotata su Euronext STAR Milan.Gli analisti hanno affermato che i risultati del primo trimestre del 2023 sono stati in linea con le aspettative in termini di ricavi ed EBITDA, mentre al di sotto delle attese per quanto riguarda la bottom line, influenzati da maggiori D&A, costi non ricorrenti e oneri finanziari. L’EBITDA margin è leggermente diminuito rispetto all’anno precedente, principalmente per il crescente peso del costo del personale.Intesa prevede ora che Alkemy chiuderà il 2023 con ricavi pari a 119 milioni di euro (+3,5% sulle stime precedenti), un EBITDA Adjusted pari a 13,6 milioni di euro (+0,3%) e un utile netto pari a 6 milioni di euro (-11,2%).(Foto: Photo by Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Digital360 acquista un ulteriore 27,8% di Digital Sales

    (Teleborsa) – Digital360, società quotata su Euronext Growth Milan che si pone l’obiettivo di accompagnare imprese e pubbliche amministrazioni nella comprensione e nell’attuazione della trasformazione digitale, ha siglato un accordo per rilevare il 27,8% delle quote sociali di Digital Sales, di cui aveva già acquisito il 51% a febbraio del 2022, e sulle quali si era riservata la facoltà di esercitare una opzione di acquisto. L’incremento delle quote consentirà di spingere ulteriormente le sinergie con il gruppo, si legge in una nota.Digital Sales è una startup specializzata nelle soluzioni digitali a supporto del marketing e delle vendite B2B (MarTech e SalesTech), fondata dall’attuale venditore delle quote Massimo Calabrese.Il prezzo pattuito per il 27,8% di Digital Sales è stato fissato in 1,1 milioni di euro, che saranno pagati alla data di esecuzione, mediante l’assegnazione al venditore di 201.334 azioni ordinarie Digital360 valorizzate al prezzo di 5,35 euro ciascuna.Successivamente a tale prima cessione, Digital360 si è riservata la facoltà di esercitare un’opzione di acquisto sulla residua quota del 21,2% del capitale non ancora posseduto in tre diverse tranches, acquistando il 7,07% in ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026.”Con il rafforzamento della nostra quota di partecipazione in Digital Sales, vogliamo accelerare lo sviluppo di tutta l’area martech e salestech – dichiara l’AD Raffaello Balocco – integrando ancora più efficacemente le nostre competenze e i nostri asset con il know-how di un’azienda innovativa e altamente specializzata, con la quale abbiamo già cominciato a lavorare in maniera eccellente”. LEGGI TUTTO

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    Fed, Williams: pandemia non ha messo fine all’era dei tassi molto bassi

    (Teleborsa) – Il presidente della Federal Reserve Bank di New York, John Williams, ha affermato che non ci sono prove che la pandemia di Covid-19 ha messo fine all’era dei tassi di interesse molto bassi vissuta prima della crisi coronavirus, sebbene la crescita possa essere più lenta nel lungo periodo.Williams lo ha sostenuto durante un evento a Washington DC, in un’analisi dell’r-star, il tasso di interesse neutro che equilibra l’economia nel lungo periodo.”La principale conseguenza a lungo termine del periodo di pandemia è una riduzione dell’output potenziale, ma l’imprint su r-star sembra essere relativamente modesto – ha detto Williams – È importante sottolineare che non ci sono prove che l’era dei tassi di interesse naturali molto bassi sia finita”.La Fed di New York, dopo l’inizio della pandemia, aveva sospeso la pubblicazione delle stime r-star a causa dell’estrema volatilità economica e dell’elevata incertezza su come si sarebbe evoluta la pandemia. LEGGI TUTTO

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    Clima, sempre meno acqua nei più grandi laghi del mondo: a rischio 2 miliardi di persone

    (Teleborsa) – Negli ultimi 28 anni si sono perse 22 gigatonnellate di acqua all’anno in più della metà dei grandi laghi del mondo per effetto del riscaldamento globale e del consumo legato alle attività umane. È quanto è stato calcolato in uno studio pubblicato su Science da un team internazionale guidato da Fangfang Yao dell’Università del Colorado a Boulder. Il fenomeno mette a rischio quasi 2 miliardi di persone residenti vicino a bacini idrici in ritirata.Lo studio, partito da 250.000 immagini satellitari riprese tra il 1992 e il 2020, ha mostrano l’estensione superficiale di 1.972 tra i più grandi laghi del mondo (di cui 1.051 laghi naturali e 921 bacini artificiali). A queste hanno poi aggiunto le misurazioni del livello delle acque ottenute con nove altimetri satellitari, in modo da poter calcolare il volume dei laghi negli ultimi decenni. I risultati rivelano un calo dell’acqua immagazzinata nel 53% dei grandi laghi mondiali, localizzati sia in aree umide che secche, con perdite più grandi del previsto in Artico e nelle zone tropicali umide. Un aumento significativo di acqua si registra solo nel 24% dei grandi laghi, che però sono localizzati per lo più in regioni remote e scarsamente popolate come l’altopiano del Tibet.Per quanto riguarda l’andamento dello stoccaggio dell’acqua nei bacini idrici gestiti dall’uomo, sono state scoperte significative perdite in quasi due terzi delle grandi riserve, dovute soprattutto all’accumulo di sedimenti.(Foto: © designua/123RF) LEGGI TUTTO