8 Novembre 2023

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    BPER, utile 9 mesi a 1,087 miliardi

    (Teleborsa) – BPER chiude i primi nove mesi del 2023 con un utile netto consolidato di 1.087,1 milioni di euro e ricavi “core” di 3.862,9 milioni, in crescita del 44,2% sullo stesso periodo del 2022. Nel terzo trimestre, l’utile netto è stato pari a 382,5 milioni di euro dopo aver spesato 125,8 milioni di costi sistemici. Il margine d’interesse dei 9 mesi + in crescita a 2.381,5 milioni , il cost/income ratio è sceso a al 49,6% dal 64,1% del settembre 2022. “I risultati registrati nei primi nove mesi dell’anno sono motivo di particolare soddisfazione e confermano la persistente capacità della Banca di generare ricavi e di assicurare un efficace controllo dei costi di gestione” ha detto l’AD Piero Luigi Montani -. “Nel corso del periodo, la strategia commerciale ed organizzativa messa in campo ha consentito di ottenere una positiva dinamica dei risultati operativi: i proventi operativi netti pari a 4.026,0 milioni hanno fatto rilevare un’ottima performance con una crescita del 43,1% rispetto ai primi nove mesi del 2022, in particolare grazie al risultato del margine di interesse e a una solida performance commissionale”. “La qualità del credito presenta tassi di default ancora molto contenuti, bassa incidenza dei crediti problematici con un NPE ratio che si è attestato al 2,8% lordo (1,2% netto) e un grado di copertura dei crediti deteriorati pari al 57,3% – ha aggiunto Montani -. Si confermano molto solidi i livelli di patrimonializzazione: i profili di capitale e liquidità della Banca rimangono infatti elevati grazie ad una generazione organica di capitale che permette al CET1 ratio proforma di raggiungere il 14,9%; anche la posizione di liquidità presenta indici regolamentari ben oltre le soglie minime previste”. “I risultati sino ad oggi registrati sono in linea con il nostro posizionamento di grande banca italiana, in ascolto costante dei bisogni dei nostri clienti e dei territori, rivolta ad offrire una risposta sempre più sostenibile ed evoluta” – ha concluso l’AD l’ad. “Consapevoli delle incertezze sugli sviluppi macroeconomici, i trend operativi sin qui osservati ci rendono fiduciosi, anche per l’ultima parte del 2023, nel riuscire a consolidare i livelli di redditività finora ottenuti” LEGGI TUTTO

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    IEG, “Abilmente” archivia con successo il 2023: il Salone delle idee creative guarda al prossimo anno

    (Teleborsa) – La creatività è stata in viaggio per tutto il 2023: dal centro Italia al Piemonte, dal nord est fino alla Lombardia. Un vero e proprio tour nazionale, con Italian Exibition Group (IEG) che ha saputo raccogliere la community di appassionati da tutta Italia, ma anche da fuori confine, su sette appuntamenti in quattro città, offrendo giornate di divertimento e business per il grande pubblico declinando il modello di successo sui diversi territori.Con l’edizione d’autunno di Abilmente Milano, che si è conclusa domenica 5 novembre al Superstudio Maxi, si chiude un anno di conferme per Abilmente, la manifestazione dedicata al Do It Yourself di Italian Exhibition Group (IEG). Oltre 190mila persone coinvolte nelle 7 edizioni del 2023 tenutesi tra Milano, Vicenza, Roma e Torino, con il Salone delle Idee Creative che rafforza la sua leadership nel segmento di mercato della manualità creativa sul territorio nazionale da Nord a Sud.Un format che si conferma vincente e che ha raccolto un grande entusiasmo di pubblico ed espositori per l’offerta ampia e qualificata di materiali, strumenti e novità di prodotto e per le centinaia di attività esperienziali, corsi e workshop, cuore pulsante di tutte le edizioni di Abilmente. Oltre 50mila le persone coinvolte nei corsi, sia in fiera che online proposti da Abilmente Academy, per scoprire e sperimentare tutte le tecniche del mondo craft, dalla decorazione allo scrapbooking, dai bijoux alla moda fai da te, dal cucito creativo al ricamo e al cake designIl Salone delle Idee Creative dà appuntamento ai primi mesi del 2024 agli amanti di fai-da te, ripartendo proprio da Milano: dall’8 al 12 febbraio Abilmente torna al Superstudio Maxi, dal 22 al 25 febbraio approda nel quartiere fieristico di Vicenza, dal 29 febbraio al 3 marzo, per la prima volta in primavera arriva nella Capitale in Fiera di Roma, e dal 14 al 17 marzo si sposta a Lingotto Fiere di Torino. La stagione primaverile si chiuderà poi a maggio con una nuova edizione di Abilmente Academy, il format digitale del Salone che permette di seguire corsi e tutorial online per mettersi alla prova e sviluppare il proprio ingegno creativo. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte ingrosso settembre sopra attese

    (Teleborsa) – Sono salite le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di settembre, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrata una crescita dello 0,2% a 901,8 miliardi di dollari rispetto alla variazione nulla attesa dagli analisti ed al -0,1% del mese precedente. Su base annua si registra una decrescita dell’1,2%. Nello stesso periodo le vendite sono salite del 2,2% su base mensile a 678,1 miliardi di dollari, dopo il +2% precedente. Su anno si è registrato un incremento dello 0,9%.La ratio scorte/vendite è pari all’1,33 contro l’1,36 di un anno prima. LEGGI TUTTO

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    Società a partecipazione pubblica: scadenza strumento non azionario non preclude conservazione status di quotata

    (Teleborsa) – “Strumenti finanziari quotati diversi dalle azioni ed esenzione dal TUSP” è il titolo del documento pubblicato dall’Osservatorio Enti Pubblici e Società partecipate del Consiglio Nazionale dei Commercialisti sulla sorte delle società a partecipazione pubblica che, ai sensi e per gli effetti del TUSP, sono considerate “quotate” in ragione della quotazione di strumenti finanziari diversi dalle azioni. Stando alla lettera della legge, la riconducibilità di tali società al perimetro delle “società quotate” (e, di riflesso, la loro esenzione dal TUSP stesso, ai sensi del relativo art. 1, co. 5) è chiaramente ancorata al perfezionamento della quotazione entro una circoscritta finestra temporale, che si è chiusa, al più tardi, un anno dopo l’entrata in vigore del TUSP (da ciò risultando una marcata differenza di trattamento rispetto alle società emittenti strumenti azionari, che il TUSP considera “quotate” per effetto e in coincidenza della quotazione, in qualunque tempo intervenuta).Il documento si chiede cosa accade allorché lo strumento finanziario giunga a scadenza. La società perde irrimediabilmente e irreversibilmente lo status di quotata (con conseguente attrazione nella sfera applicativa del TUSP) oppure può conservare detto status (o addirittura riacquistarlo) per effetto di una nuova emissione? “Il problema – afferma nell’introduzione il presidente del Consiglio nazionale, Elbano de Nuccio – non è di poco conto, considerato che, a ormai sette anni dall’entrata in vigore del TUSP, per diverse società “quotate” tale scadenza è ormai prossima. L’incertezza circa il regime applicabile merita di essere dissipata, posto che, agli occhi di eventuali investitori, è tutt’altro che indifferente che la società emittente vada o meno incontro all’applicazione del TUSP. Come evidenziato al nostro Consiglio nazionale da operatori di varie estrazioni professionali, la società a partecipazione pubblica che ricade nel regime vincolistico del TUSP rischia di risultare meno attrattiva e quindi di incontrare maggiori difficoltà nel collocare i nuovi strumenti finanziari e, per tale via, nel finanziarsi al fine di mantenere quantomeno costante il livello degli investimenti garantito dall’emissione originaria”.Muovendo dalla ricostruzione del quadro normativo previgente, che evidenzia, in materia di società a partecipazione pubblica, la tendenza del legislatore storico a trattare allo stesso modo le società emittenti azioni quotate e quelle emittenti strumenti quotati non azionari, l’Osservatorio del CNDCEC conclude che, “nel contesto attuale, la scadenza dello strumento non azionario non preclude alla società a partecipazione pubblica la conservazione dello status di società quotata. A condizione però che segua una nuova emissione sui mercati regolamentati, e sempreché questa intervenga in sostanziale continuità, così da non potersi ravvisare uno iato significativo rispetto alla fattispecie originaria”.”Tale soluzione – aggiunge il coordinatore scientifico dell’Osservatorio Enti Pubblici e Società partecipate, Davide di Russo – che si deve al fertile confronto tra gli autorevoli componenti dell’Osservatorio, rappresenta il punto di equilibrio tra la ratio alla base dell’assetto dettato dal TUSP e ragionevolezza nell’interpretazione della norma, in attesa di un auspicato intervento chiarificatore e semplificatore da parte del legislatore, che aggiorni il testo normativo sul punto”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street cauta. Occhi su Powell

    (Teleborsa) – Partenza all’insegna della prudenza per la borsa di Wall Street con gli occhi degli investitori puntati sulle banche centrali, nella settimana in cui sono attesi i discorsi di diversi banchieri centrali, mentre sullo sfondo restano i timori sul conflitto in Medio Oriente. Atteso Domani, giovedì, sono attesi gli interventi del presidente Fed, Jerome Powell e della presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde. Intanto i commenti di alcuni funzionari della Federal Reserve, nelle ultime ore, hanno suggerito che la banca centrale statunitense potrebbe non aver ancora finito nell’aumento dei tassi di interesse.Indicazioni di politica monetaria sono arrivate anche dal Regno Unito, dove il governatore della Banca d’Inghilterra, Andrew Bailey, ha precisato che è troppo presto per parlare di tagli dei tassi di interesse.Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones mostra un guadagno frazionale dello 0,20%, mentre, al contrario, si muove intorno alla parità l’S&P-500, che continua la giornata a 4.387 punti. Sulla parità il Nasdaq 100 (+0,11%) così come l’S&P 100 (+0,2%). LEGGI TUTTO

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    Beni culturali, ENEA misura impatto inquinamento alla Reggia di Caserta

    (Teleborsa) – L’inquinamento causato da automobili, riscaldamento e industria è tra i principali responsabili del degrado del patrimonio culturale. È quanto ha evidenziato un report ENEA che ha dimostrato gli effetti nocivi dei principali inquinanti dell’aria (ossidi di azoto e PM10) su tre siti patrimonio dell’UNESCO: la Reggia di Caserta, la cattedrale di San Doimo a Spalato (Croazia) e la Residenza di Würzburg (Germania). “A subire i danni maggiori è la Reggia di Caserta dove abbiamo calcolato per ogni anno, una velocità di corrosione delle superfici superiore al valore target fissato per il 2050 (6,4 micron l’anno), che non deve essere superato se si vuole preservare lo stato di salute della storica residenza reale, meta ogni anno di 700mila visitatori”, spiega Teresa La Torretta, ricercatrice del Laboratorio ENEA di Inquinamento atmosferico e coautrice del rapporto insieme al collega Pasquale Spezzano.La centralina di misurazione dell’inquinamento dell’aria nei pressi della Reggia di Caserta ha mostrato valori di biossidi di azoto e di particolato sottile PM10 elevati e costanti, mantenendosi poco sopra i 20 microgrammi per metro cubo. “Il Palazzo Reale è situato nel cuore della città e per questo è particolarmente esposto all’inquinamento atmosferico causato dall’industria, dal riscaldamento e dal trasporto su strada, anche se non mancano fonti naturali lontane dalla città come l’aerosol marino e la sabbia del Sahara che provocano un innalzamento del particolato PM10 soprattutto nel sud Europa”, aggiunge La Torretta.Da un confronto sullo stato di salute dei tre siti UNESCO presi in esame, quelli Würzburg e di Spalato rilevano valori di velocità di degradazione delle superfici esterne al di sotto della “soglia di sicurezza”. Un fattore importante nel determinare le differenze tra i tre siti è rappresentato dalle condizioni meteo-climatiche locali (temperatura, piovosità, umidità relativa) che giocano un ruolo nel potenziare l’aggressività degli inquinanti e, di conseguenza, nell’aumentare la corrosione delle superfici lapidee. Nel periodo di studio considerato (2015-2019) le tre città campione hanno fatto registrare un generale decremento delle emissioni in tutti i maggiori settori, con un’eccezione che riguarda gli ossidi di azoto (NOx) da trasporto marittimo a Spalato (+16% nel 2019 rispetto al 2015). Di fatto, nello stesso periodo è stato riscontrato una leggera riduzione degli inquinanti di interesse in aria (biossido di azoto e PM10). Tuttavia, occorre notare, ad esempio, che le emissioni di ossidi di azoto a Caserta (2779,26 tonnellate nel 2019, principali fonti di emissione sono l’industria e il trasporto su strada) sono all’incirca il triplo rispetto a Würzburg (868,82 tonnellate, principale emettitore è il trasporto su strada) e quasi il doppio rispetto a Spalato (1532,18 tonnellate, principale emettitore è l’industria).”Tra le principali misure adottabili, sarebbe sicuramente opportuno mettere in atto politiche di riduzione del traffico cittadino puntando su trasporto pubblico, car-sharing e veicoli a basse emissioni”, sottolinea la ricercatrice ENEA.Il degrado dei materiali del patrimonio culturale dovuto all’inquinamento atmosferico è notevolmente inferiore rispetto a 20-30 anni fa quando l’acidificazione delle piogge e gli inquinanti atmosferici, come il biossido di zolfo, contribuivano all’aumento della corrosione nelle aree urbane. “Oggi questi inquinanti sono drasticamente diminuiti, anche se negli ultimi anni la riduzione si è stabilizzata. Invece le concentrazioni di biossido di azoto (NO2) e di particolato PM10 non sono diminuite nella stessa misura, contribuendo al degrado dei monumenti e a un aumento dei costi di restauro e manutenzione”, conclude La Torretta.Lo studio realizzato da ENEA rientra nell’ambito dell’iniziativa “International Cooperative Programme on Effects of Air Pollution on Materials, including Historic and Cultural Monuments (ICP Materials)” della Convenzione UNECE sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero a lungo raggio (Air Convention). La convenzione UNECE sull’aria, adottata nel 1979, fornisce uno strumento regionale unico e vincolante attraverso il quale 51 parti dell’Europa paneuropea e del Nord America collaborano per ottenere riduzioni delle emissioni delle principali sostanze inquinanti.Oltre a causare il degrado dei monumenti, l’inquinamento dell’aria danneggia la salute umana come mette in guardia il report dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, che lo definisce il più grande rischio ambientale per la salute in Europa, causa di malattie cardiovascolari e respiratorie che riducono le aspettative di vita e, nei casi peggiori, di decessi prevenibili. Nonostante i costanti miglioramenti, i superamenti degli standard di qualità dell’aria sono comuni in tutta l’UE, con concentrazioni ben al di sopra delle ultime raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.In tema di inquinamento atmosferico, ENEA mette a disposizione il sistema “MINNI”, che produce mappe orarie a 3 giorni delle concentrazioni di inquinanti, in particolare delle polveri sottili, con una risoluzione spaziale che in Italia arriva a 4 km2, le dimensioni di un piccolo Comune. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo promuove incontro su etica, legalità ed economia

    (Teleborsa) – L’etica come soluzione ai problemi, l’etica “efficace”, è il tema al centro dell’incontro organizzato questa mattina da Intesa Sanpaolo a Napoli, presso il suo museo delle Gallerie d’Italia di via Toledo. L’incontro ha visto alternarsi momenti di riflessione alla presentazione di casi concreti da parte di soggetti del Terzo settore impegnati a ricostruire il senso di comunità attraverso l’etica e la legalità, per uno sviluppo economico sostenibile e inclusivo. Sono tra gli altri intervenuti il Presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, Anna Maria Tarantola, Presidente Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, e Vincenzo Linarello, Co-fondatore e Presidente GOEL Gruppo Cooperativo. Ha chiuso i lavori Andrea Lecce, Responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo.L’etica efficace – sottolinea Intesa Sanpaolo in una nota – è un concetto potente e innovativo perché contribuisce concretamente a garantire occupazione, a delegittimare la criminalità, a costruire un solido sviluppo sostenibile. Essa permea – o dovrebbe permeare – l’economia, la politica, la scuola, i media, l’amministrazione pubblica e naturalmente il Terzo settore, il non profit e il volontariato. L’etica efficace può aprire prospettive dirompenti in diversi ambiti indirizzando i processi di cambiamento sociale, il mercato e l’impresa, i diritti civili e democratici. Ha come criterio fondante la parte più debole, chi patisce i problemi e la sofferenza, e si misura sulla sua capacità di rimuovere le cause e gli effetti di tale condizione.”Intesa Sanpaolo interviene in tutta Italia in aree periferiche caratterizzate da forti problematiche socio-economiche, dove, in assenza di alternative, – ha dichiarato Gros-Pietro – le persone sono facilmente preda della criminalità organizzata. Mai come in questo momento è importante recuperare nell’analisi economico sociale il concetto di valore della persona, del rispetto di se stessa, degli altri, dell’ambiente che la circonda. L’etica e la legalità, su cui la Banca interviene anche tramite il Fondo di Beneficenza, sono la chiave di sviluppo di una società sana e costruttiva, come hanno evidenziato alcuni degli esempi rigenerativi del senso di comunità illustrati oggi”.Il Fondo di Beneficenza nel 2023 ha stanziato 20 milioni di euro per sostenere i progetti degli enti del Terzo settore impegnati a contrastare situazioni di difficoltà rese ancora più gravi dalla crisi sanitaria, economica e sociale di questi anni. Un impegno prevalentemente a livello nazionale, in linea con il tradizionale posizionamento del Fondo, che storicamente concentra le risorse sul territorio italiano ma con una particolare attenzione anche per le Regioni del Sud Italia. Nel 2022 il Mezzogiorno e le Isole sono stati destinatori del 25% delle risorse, con la Sicilia e la Campania che si attestano quali prime regioni beneficiarie nell’area e, rispettivamente, sesta e settima regione ricevente in termini assoluti, con erogazioni per circa 1 milione di euro alla prima e 800mila euro alla seconda, pari al 7% e al 6% circa dei fondi stanziati.Tra i progetti sostenuti dal Fondo di Beneficenza anche il “Villaggio Goel” a Siderno, in provincia di Reggio Calabria, dove in un unico spazio saranno incubate diverse attività di economia sociale dando vita a un Centro di Innovazione Sociale che contribuirà a soddisfare i bisogni della comunità e al suo sviluppo socio-economico. Il “Villaggio Goel” sosterrà l’economia locale offrendo un’alternativa etica a lavoratori e imprenditori e sarà un avamposto visibile di riappropriazione del territorio situato nel cuore della Locride. Le testimonianze e i progetti illustrati nel corso dell’incontro – Rita Caprio, Presidente L’Uomo e il Legno Cooperativa Sociale, realtà che opera nel carcere di Secondigliano di Napoli per il reinserimento lavorativo dei detenuti e ridurre, quindi, il rischio di recidive; Chiara Ciccarelli, Coordinatore Associazione Compare, impegnata sul territorio di Scampia con bambini provenienti da famiglie a rischio (fascia 6-10 anni) e relative famiglie per la prevenzione e promozione di stili di vita socialmente positivi che allontanino i minori dalla illegalità; Simmaco Perillo, Presidente di Al di là dei Sogni Cooperativa Sociale, che ha raccontato il progetto la Fattoria dei Sogni realizzato sul bene confiscato alla camorra “Alberto Varone” situato a Sessa Aurunca, nell’alto Casertano, affidato alla Cooperativa, nel quale vengono svolte attività di fattoria didattica, agricoltura sociale e turismo sostenibile e lavorano operatori e soggetti appartenenti a fasce deboli, che trovano la dignità di nuovi percorsi di vita attraverso l’inserimento lavorativo; Angelica Viola, Responsabile sviluppo Orsa Maggiore Cooperativa Sociale, costituita a Napoli nel 1995 e composta prevalentemente da donne, con la finalità di contribuire alla costruzione di una società migliore, accogliente e solidale, attraverso la promozione dei diritti e la realizzazione di servizi alle persone vulnerabili ed alle famiglie. Tra le testimonianze di chi lavora in modo integrato ed efficace a favore di chi sceglie di operare nella legalità, gli interventi di Salvatore Cuoci, Coordinatore Comitato don Peppe Diana, l’associazione, in memoria di Don Giuseppe Diana, vittima di camorra, che promuove e supporta attività ed iniziative su temi di utilità sociale. Gestisce un bene confiscato, Casa don Diana, dove si svolgono manifestazioni volte a promuovere l’impegno civile, il riutilizzo di beni confiscati, la cultura della legalità, in collaborazione con numerosi enti del terzo settore e scuole del territorio; Don Tonino Palmese, Presidente Fondazione Pol.i.s. che è lo strumento operativo della Regione Campania attraverso il quale sviluppare azioni di sistema per rendere più efficace il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità ed interviene a favore delle vittime di reati al fine di limitare le più rilevanti situazioni di disagio personale o sociale della vittima o dei suoi familiari conseguenti al reato stesso. LEGGI TUTTO

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    Citi paga 25,9 milioni di dollari per risolvere accuse discriminazione negli USA

    (Teleborsa) – Il Consumer Financial Protection Bureau (CFPB) degli Stati Uniti ha ordinato a Citigroup di pagare 25,9 milioni di dollari in multe e risarcimenti ai consumatori per aver discriminato intenzionalmente e illegalmente i richiedenti di carte di credito che la banca ha identificato come armeno-americani. Dal 2015 al 2021, Citi ha discriminato i richiedenti di determinati prodotti di carte di credito, in base ai loro cognomi, che sospettava fossero di origine armena. I supervisori di Citi hanno cospirato per nascondere la discriminazione istruendo i dipendenti a non discutere le pratiche discriminatorie per iscritto o su linee telefoniche registrate. I dipendenti di Citi hanno mentito anche sui motivi del rifiuto, fornendo false ragioni ai richiedenti respinti. Secondo l’ordinanza odierna, Citi pagherà 1,4 milioni di dollari ai consumatori danneggiati insieme a una sanzione di 24,5 milioni di dollari.”Il CFPB ha scoperto che Citi discriminava intenzionalmente i candidati di origine armena, principalmente in base all’ortografia del loro cognome – ha affermato il direttore del CFPB Rohit Chopra – Citi stereotipava gli armeni come inclini alla criminalità e alla frode. In realtà, Citi ha fabbricato illegalmente documenti per nascondere la propria discriminazione”.Almeno dal 2015 al 2021, Citi ha preso di mira i richiedenti di carte di credito con cognomi che i dipendenti Citi associavano all’origine armena, nonché i richiedenti a Glendale, California o dintorni. La banca ha preso di mira specificamente i cognomi che terminano in “-ian” e “-yan”. Soprannominata “Piccola Armenia”, Glendale ospita circa il 15% della popolazione armena americana negli Stati Uniti. LEGGI TUTTO