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Covid, ECDC: “Variante Kraken presto dominante in Europa”

(Teleborsa) – Dopo essersi ampiamente diffusa negli Stati Uniti, dove ha fatto la sua comparsa, la sottovariante di Omicron XBB.1.5 chiamata “Kraken” “nei prossimi uno o due mesi” potrebbe diventare dominante in Europa. È la previsione del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che definisce “moderata” la possibilità che questo accada, pur rassicurando sul fatto che la gravità dell’infezione non sembra diversa dalle varianti Omicron già diffuse in precedenza, soprattutto per quanto riguarda persone in salute e vaccinate.

Di fronte alla nuova diffusione del virus, a tre anni dalla sua comparsa sulla scena mondiale, l’OMS torna a consigliare l’uso della mascherina, in particolare negli spazi chiusi.

Kraken rappresenta al momento l’82% dei casi di Covid negli Usa, e solo il 2,5% in Europa, ma si tratta della sottovariante più trasmissibile vista finora, ha riferito l’Organizzazione mondiale della Sanità. Ha sicuramente “un vantaggio di crescita”, ha detto Maria Van Kerkhove, responsabile tecnica dell’Oms sul Covid, aggiungendo tuttavia che “nessun dato mostra che sia più nocivo in termini di malattia grave e decessi”.

La situazione più grave resta intanto quella in Cina dove, secondo uno studio dell’Università di Pechino, l’11 gennaio i contagiati erano 900 milioni, pari a più di metà della popolazione del gigante asiatico. Un dato che potrebbe ancora schizzare in vista del Capodanno lunare del 23 gennaio dove si prevede che centinaia di milioni di persone viaggeranno per raggiungere le proprie famiglie per la festività. Pechino assicura che “non ci sono nuove varianti del virus” o “mutazioni significative” dei ceppi già noti, e i tamponi effettuati negli aeroporti italiani sui passeggeri provenienti dalla Cina sembrano confermarlo.

In Italia i casi sono diminuiti del 38,2% e i decessi del 25,7%, secondo il bollettino del ministero della Salute. Scende anche l’incidenza con 143 contagiati ogni 100mila abitanti, rispetto ai 231 della settimana precedente. Così come cala il tasso di occupazione delle terapie intensive (da 3,2 a 3,1%) e nei reparti. Nessuna Regione né provincia autonoma inoltre è classificata a rischio, sette sono invece classificate a rischio moderato: si tratta di Basilicata, Emilia Romagna, Provincia di Trento, Puglia, Sardegna e Sicilia, Umbria.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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