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ENEL, Starace: non credo ci si debba abituare ad energia cara

(Teleborsa) – “I clienti non hanno visto il caro bolletta, noi non abbiamo avuto extra-profitti“. Così l’AD dell’ Francesco Starace, intervistato da Skytg24. “Per i nostri clienti non c’è stato un caro-bollette – ha spiegato -. Noi abbiamo acquistato l’energia consegnata nel 2022 ai nostri clienti nel 2020 e 2021 quando i prezzi erano assolutamente diversi, noi non vendiamo energia a prezzo variabile ma a prezzo fisso 1-2 anni prima, avendo comprato il gas nel 2020-21 per il 2022 e avendo fatto le coperture siamo stati in grado di vendere energia a prezzo fisso ai nostri clienti, senza fare gli extra-profitti perché avevamo fatto delle coperture”.

“Non sono tra quelli che dicono ci dobbiamo abituare a pagare di più l’energia – ha spiegato ancora Starace -, è vero che purtroppo finché la guerra impazza e non abbiamo stabilizzato il fronte del gas ci sarà ancora volatilità ma sicuramente minore rispetto a quella vista l’anno scorso visto che c’è un tetto e delle contro-misure abbastanza robuste. C’è la possibilità di contenere ulteriore volatilità”.

Sui 3,5 miliardi di euro del PNRR che riguarderanno interventi sulla rete elettrica “Enel rispetterà la tabella di marcia”, ha assicurato Starace. “Pensiamo di rispettare la tabella di marca perché ci siamo attrezzati da tempo per cercare di farcela negli anni prescritti, su questo mi sento abbastanza tranquillo”, ha detto. “Sono 3,5 miliardi che vanno tutti in investimenti nelle reti di medio e bassa tensione, che vanno a essere rese più resilienti, si va ad aumentare la capacità di queste reti di assorbire la produzione rinnovabile da fonti molto distribuite, e anche una più robusta magliatura della rete in certe zone di Italia in moda da renderla più robusta rispetto agli eventi straordinari climatici”. “Sono interventi sulla rete elettrica, pensiamo di farcela – ha proseguito Starace. Questo richiede un intervento di circa 6mila persone in più, su cui ci siamo mossi con due anni di anticipo con una formazione per far sì che ci siano tecnici specializzati in grado di trasformare questa massa di soldi in cose sul terreno durante i prossimi tre anni”.

Quanto al nuovo piano industriale europeo per il Green Deal presentato ieri dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, è “un’ottima idea”. “Il passo è stato cambiato già robustamente se si guardano i dati sull’installato annuale 2022 dell’Europa sulle rinnovavili che mostrano una crescita straordinaria, nonostante siano figlie di una traiettoria che non prevedeva la guerra. Ma certamente – ha spiegato Starace – la competizione con gli Usa su tutta la transizione industriale, non solo energetica, prevede un confronto su temi che non sono solo energetici ma che riguardano anche l’industrializzazione necessaria per questa transizione nei prossimi anni, quindi manifattura automotive, pompe di calore, tante cose che rischiano di non trovare in Europa le stesse condizioni favorevoli che gli Usa hanno messo a disposizione. Quindi, l’idea è ottima, chiaramente – ha proseguito Starace – non si può usare lo stesso strumento fiscale, perché in Europa non c’è una armonizzazione fiscale, l‘alternativa che ha scelto la Commissione mi sembra molto interessante, dipende dai dettagli ma credo che l’intenzione è stata ben chiarita dalla Von der Leyen”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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