15 Luglio 2025

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    Cina, produzione industriale in crescita del 6,8% sopra le attese

    (Teleborsa) – Segnali positivi giungono da alcuni importanti datimacro cinesi pubblicati stamattina, che indicano – in particolare – una crescita superiore alle attese del PIL nei primi tre mesi dell’anno, così come la produzione industriale che è risultata superiore alle aspettative.Secondo i dati del Bureau of Statistics cinese, la produzione industriale è infatti cresciuta del 6,8% su base annua a giugno 2025, più del mese precedente (+5,8%) e del consensus (+5,6%). La crescita da inizio anno si assesta così al 6,4%, sopra il 6,3% del mese precedente.Fanno peggio delle aspettative le vendite al dettaglio. I consumi, infatti, registrano a giugno un incremento del 4,8% su base annua dopo il +6,4% rilevato a maggio, mentre le stime del mercato erano per una crescita del 5,2%. Dall’inizio dell’anno, le vendite sono salite del 4,02%, in decelerazione rispetto al +4,06% del periodo precedente.Il tasso di disoccupazione infine è rimasto stabile al 5%, in linea con le attese. LEGGI TUTTO

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    Ericsson, i margini migliorano nel 2° trimestre. Vendite impattate da cambi

    (Teleborsa) – Ericsson, multinazionale svedese attiva nella fornitura di tecnologie e servizi di comunicazione, software e infrastrutture in ambito ICT, ha chiuso il secondo trimestre del 2025 con vendite in calo del -6% a 56,1 miliardi di corone svedesi, poiché la crescita organica delle vendite del 2% su base annua è stata compensata da un impatto valutario di -4,7 miliardi di corone svedesi. Le vendite nel settore reti sono diminuite del -5% a 35,7 miliardi di corone svedesi. Le vendite nel settore software e servizi cloud sono diminuite del -5% a 14,4 miliardi di corone svedesi, mentre le vendite nel settore Enterprise sono diminuite del -14% a 5,5 miliardi di corone svedesi.Il margine lordo è aumentato al 47,5% (43,1%) con miglioramenti in tutti i segmenti. L’utile netto è stato di 4,6 miliardi di corone svedesi (vs perdita di 11 miliardi un anno fa). Il secondo trimestre del 2024 includeva un impatto netto di -11,4 miliardi di corone svedesi derivante dalla svalutazione. L’EBIT e la gestione finanziaria netta sono aumentati, in parte compensati da maggiori imposte. L’utile per azione diluito è stato di 1,37 corone svedesi (vs -3,34).”I nostri risultati del secondo trimestre dimostrano la solida esecuzione delle nostre priorità strategiche e operative – ha detto il CEO Borje Ekholm – Abbiamo raggiunto il massimo margine EBITA rettificato degli ultimi tre anni, supportato da continue azioni di efficienza. Abbiamo strutturalmente ridotto la nostra base di costi e siamo fortemente concentrati sulla realizzazione di ulteriori efficienze”.”È incoraggiante che la crescita delle Americhe continui e che l’Europa si sia stabilizzata – ha detto – I clienti globali di accesso wireless fisso (FWA) hanno ormai superato i 160 milioni e stanno generando un traffico di rete significativo. La penetrazione del 5G standalone è ancora limitata, ma è necessaria per supportare pienamente i casi d’uso dell’IA all’edge, che richiedono latenza bassissima e prestazioni di uplink migliorate. Guardando al futuro, stiamo aumentando gli investimenti nell’IA, anche nel nostro consorzio svedese AI Factory”. LEGGI TUTTO

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    Cina, crescita PIL secondo trimestre batte le attese al +1,1% t/t

    (Teleborsa) – Nel secondo trimestre del 2025 la Cina è crescita a un tasso superiore a quello atteso dagli analisti. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino, l’economia cinese ha chiuso il secondo trimestre con un Prodotto Interno Lordo (PIL) che in terminicongiunturali è aumentato dell’1,1% (+0,9% atteso, +1,2% il trimestre precedente), mentre l’aumento tendenziale è stato del 5,2%, inferiore al +5,4% del trimestre precedente.(Foto: Christian Lue on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Nvidia riprenderà vendite di GPU H20 in Cina dopo rassicurazioni governo USA

    (Teleborsa) – Il colosso informatico statunitense Nvidia ha annunciato l’intenzione di riprendere le vendite del suo chip di intelligenza artificiale H20 in Cina. L’annuncio arriva a pochi dagli incontri del fondatore e CEO, Jensen Huang, con i governi di USA e Cina, a Washington D.C. e a Pechino, per sottolineare i benefici che l’IA porterà alle imprese e alla società in tutto il mondo.Nella capitale statunitense, Huang ha incontrato il presidente Donald Trump e i responsabili politici statunitensi, ribadendo il supporto di Nvidia agli sforzi dell’amministrazione USA per creare posti di lavoro, rafforzare l’infrastruttura di IA nazionale e la produzione onshore, e garantire che l’America sia leader mondiale nell’IA.A Pechino, Huang ha incontrato funzionari governativi e dell’industria per discutere di come l’IA aumenterà la produttività e amplierà le opportunità. Le discussioni hanno sottolineato come i ricercatori di tutto il mondo possano promuovere un’IA sicura e affidabile a beneficio di tutti.Huang ha anche fornito un aggiornamento ai clienti, sottolineando che Nvidia sta presentando nuovamente le domande per vendere la GPU NVIDIA H20. “Il governo statunitense ha assicurato a Nvidia che le licenze saranno concesse e Nvidia spera di iniziare le consegne a breve”, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 15 luglio 2025

    (Teleborsa) – Martedì 15/07/202504:00 Cina: PIL, trimestrale (atteso 0,9%; preced. 1,2%)04:00 Cina: Vendite dettaglio, annuale (atteso 5,2%; preced. 6,4%)04:00 Cina: Tasso disoccupazione (atteso 5%; preced. 5%)04:00 Cina: Produzione industriale, annuale (atteso 5,6%; preced. 5,8%)09:00 Spagna: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,6%; preced. 0,1%)09:00 Spagna: Prezzi consumo, annuale (atteso 2,2%; preced. 2%)11:00 Germania: Indice ZEW (atteso 50,8 punti; preced. 47,5 punti)11:00 Unione Europea: Produzione industriale, mensile (atteso 0,6%; preced. -2,4%)11:00 Unione Europea: Produzione industriale, annuale (atteso 2,9%; preced. 0,8%)14:30 USA: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,3%; preced. 0,1%)14:30 USA: Empire State Index (atteso -7,8 punti; preced. -16 punti)14:30 USA: Prezzi consumo, annuale (atteso 2,6%; preced. 2,4%)(Foto: Silkstock – stock.adobe.com (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO

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    UE studia nuove contromisure da 72 miliardi di euro sui dazi. Von der Leyen sente Carney

    (Teleborsa) – Per ora l’Unione europea sta evitando scatti in avanti sulle contromosse sui dazi statunitensi, con la speranza di arrivare a un accordo prima dell’entrata in vigore delle tariffe proibitive del 30% il 1° agosto. I ministri del Commercio dell’UE riuniti a Bruxelles hanno infatti sostenuto la proroga al 1° agosto della sospensione del primo pacchetto di contromisure sulle importazioni dagli Stati Uniti, per un valore di circa 21 miliardi di euro, per permettere ai negoziati di proseguire.Intanto l’UE sta valutando una seconda tornata di contromisure commerciali da 72 miliardi di euro, che includerebbe aerei, automobili e componenti. Inoltre, il commissario europeo per il Commercio Maros Sefcovic sta cercando di coinvolgere formalmente i Paesi del G7, come Canada e Giappone, per coordinare le risposte di ritorsione ai dazi americani in caso di mancato accordo.Su questo fronte, è stato reso noto che ieri sera la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha parlato con il Primo Ministro canadese Mark Carney. I leader si sono concentrati “su come rendere il Canada e l’Unione Europea più forti e competitivi di fronte all’evoluzione delle relazioni commerciali e all’incertezza economica”, si legge in una nota.von der Leyen e Carney hanno discusso dell’approfondimento del loro partenariato strategico e del rafforzamento della cooperazione tra l’Europa e l’Accordo globale e progressivo per il partenariato transpacifico (CPTPP) e hanno esaminato il successo del recente Vertice UE-Canada e i progressi compiuti da allora. I due leader hanno anche discusso di “nuove opportunità di collaborazione in materia di appalti e produzione industriale per la difesa, nell’ambito del loro nuovo Partenariato per la sicurezza e la difesa”. LEGGI TUTTO

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    USA, inflazione attesa in rialzo a giugno con primi impatti dei dazi

    (Teleborsa) – I prezzi al consumo negli Stati Uniti sono probabilmente aumentati a giugno 2025, segnando potenzialmente l’inizio di un aumento dell’inflazione a lungo atteso, indotto dai dazi, che ha reso la Federal Reserve cauta nel riprendere i tagli dei tassi di interesse. La conferma arriverà alle 14.30, ora italiana, quando il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti diffonderà i dati, i più attesi nel calendario macroeconomico di questa settimana.L’indice headlineSecondo il consensus degli analisti, l’indice dei prezzi al consumo è probabilmente aumentato dello 0,3% il mese scorso, dopo un leggero rialzo dello 0,1% a maggio. Si tratterebbe del maggiore incremento da gennaio, con i prezzi della benzina in probabile ripresa dopo quattro cali mensili consecutivi. Inoltre, sono attesi lievi aumenti dei prezzi dei generi alimentari, anche grazie alla moderazione del costo delle uova dovuta alla riduzione dell’epidemia di influenza aviaria.Nei 12 mesi fino a giugno, si prevede che l’indice dei prezzi al consumo aumenterà del 2,6% a giugno, dopo essere aumentato del 2,4% a maggio.I dati coreEscludendo le componenti volatili di alimentari ed energia, si stima che l’inflazione core sia aumentata dello 0,3% a giugno, dopo un leggero rialzo dello 0,1% a maggio. Anche in questo caso sarebbe il maggiore rialzo, con l’aumento probabilmente dovuto a una serie di voci soggette a dazi, tra cui mobili e articoli per il tempo libero.Nei 12 mesi fino a giugno, si stima che l’inflazione core sia aumentata del 3,0%, dopo essere aumentata del 2,8% per tre mesi consecutivi.La pressione su PowellCon un rapporto relativamente positivo, è lecito aspettarsi che “nelle prossime settimane si intensifichino le richieste da parte dell’amministrazione Trump affinché la Fed abbassi i tassi di interesse”, ha fatto notare Mark Dowding, Fixed Income CIO di RBC BlueBay AM. Secondo l’esperto, ciò potrebbe sostenere i rendimenti a breve termine: “Le prospettive che il prossimo presidente della Fed venga scelto sulla base della sua disponibilità ad attuare i tagli dei tassi richiesti dal presidente potrebbero anche sostenere i titoli a 2 anni. Lo stesso scenario potrebbe innervosire i titoli a più lunga scadenza”.I dati sull’inflazione da febbraio a maggio sono stati deboli, portando il presidente Donald Trump a chiedere ripetutamente alla banca centrale statunitense di ridurre il costo del denaro.La prossima riunioneLe previsioni degli analisti suggeriscono che la banca centrale manterrà il suo tasso di interesse di riferimento nell’intervallo tra il 4,25% e il 4,50% al termine di una riunione di politica monetaria prevista per la fine di luglio. I verbali della riunione della banca centrale del 17-18 giugno, pubblicati la scorsa settimana, hanno mostrato che solo “un paio” di funzionari hanno dichiarato di ritenere che i tassi potrebbero scendere già nella riunione del 29-30 luglio.Le dichiarazioni hawkishIntanto, sono continuate ad arrivare dichiarazioni caute da parte dei componenti del Federal Open Market Committee (FOMC), il comitato della Fed che decide sui tassi. Ieri Beth Hammack, presidente della Federal Reserve Bank of Cleveland, ha detto in un’intervista di non “vedere un’imminente necessità di tagliare i tassi” e ritiene che la Fed sia “abbastanza vicina al livello del tasso neutrale”. LEGGI TUTTO