18 Luglio 2025

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    Sesa, Intermonte taglia TP e conferma Buy: prossima trimestrale sarà catalyst per credibilità

    (Teleborsa) – Intermonte ha tagliato a 120 euro per azione (dai precedenti 140 euro) il target price su Sesa, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’innovazione tecnologica e nei servizi informatici e digitali per le imprese, confermando la raccomandazione sul titolo a “Buy” dopo che l’EBITDA del quarto trimestre si è attestato a 64 milioni di euro, in crescita dell’8% su base annua, ma inferiore del 7% rispetto alle attese, principalmente a causa della minore redditività del segmento SSI, mentre il segmento VAS ha mostrato un buon margine.Gli analisti scrivono che il management ha preferito adottare un atteggiamento piuttosto prudente sulla crescita del fatturato nel segmento VAD (indicato in crescita a una sola cifra) e sui margini nel segmento SSI (previsto invariato su base annua). Le previsioni presuppongono un contributo puramente inerziale da M&A. La generazione di flussi di cassa dovrebbe migliorare di circa 30 milioni di euro, il che equivale a circa il +50% in termini di FCF.”Riteniamo eccessiva la reazione del mercato di ieri, soprattutto considerando che le previsioni di consenso erano chiaramente impegnative e che il business nel suo complesso ha confermato una buona traiettoria di ripresa – si legge nella ricerca – Abbiamo apprezzato l’attenzione del management sul raggiungimento di una crescita organica e sul miglioramento della generazione di flussi di cassa, nonché sulla definizione di obiettivi cauti e credibili. Abbiamo cercato di posizionarci in modo prudente e attendiamo con ansia la prossima pubblicazione trimestrale, che fungerà da catalizzatore per rafforzare la credibilità delle nuove linee guida. Dopo aver aggiornato il nostro obiettivo per riflettere le nuove stime, confermiamo la nostra visione positiva alla luce dell’interessante valutazione e delle aspettative di un miglioramento del flusso di notizie”.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Consiglio Ue: intesa sul 18esimo pacchetto di sanzioni alla Russia

    (Teleborsa) – Il Consiglio Ue Affari generali ha adottato il 18esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che include nuove e significative misure in ambito energetico, finanziario e commerciale. “Ora stringiamo il nodo alla Russia prendendo di mira le entrate energetiche, le esportazioni, l’elusione e la flotta ombra. Sotto la presidenza danese, l’Ue ha adottato il suo 18esimo pacchetto di sanzioni che aumenterà la pressione sulla Russia”, ha annunciato su X il ministro degli Affari esteri danese Lars Lokke Rasmussen. Come emerso al termine del Coreper viene introdotto un nuovo meccanismo dinamico di Oil Price Cap che fisserà il prezzo del 15% in meno rispetto al prezzo medio di mercato del greggio russo: il prezzo sarà ridotto da 60 centesimi di dollaro Usa a circa 47,6 dollari al barile.Il 18esimo pacchetto di sanzioni Ue introduce poi un nuovo divieto di transazione relativo a Nord Stream 1 e 2 e prevede l’aggiunta di 105 nuove navi della cosiddetta flotta ombra sanzionata. L’attuale limitazione sul sistema di transazioni bancarie Swift viene trasformato in un divieto totale, e l’elenco degli istituti bancari viene quasi raddoppiato inserendo altre 22 banche russe. Si limita poi ulteriormente l’accesso della Russia alle tecnologie a duplice uso/avanzate.Previsto un divieto di importazione di prodotti petroliferi raffinati ottenuti da petrolio greggio russo ottenuto in qualsiasi Paese terzo (ad eccezione di Norvegia, Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Svizzera). Questo mira a colmare una scappatoia che consente alla Russia esportazioni indirette di petrolio greggio utilizzato per scopi di raffinazione. È quindi previsto un divieto di transazione sul fondo russo per gli investimenti diretti, sui suoi investimenti e sugli istituti finanziari che li sostengono, per limitare ulteriormente l’accesso russo ai mercati finanziari globali e alla valuta estera. Tra le 26 nuove entità incluse nell’elenco di sanzioni figurano anche undici entità che sono paesi terzi diversi dalla Russia (7 in Cina, di cui 3 a Hong Kong, e 4 in Turchia). LEGGI TUTTO

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    Titoli di Stato italiani, portafoglio investitori esteri aumenta ancora a maggio

    (Teleborsa) – Il controvalore dei titoli di Stato italiani nel portafoglio degli investitori esteri è continuato ad aumentare a maggio 2025. In particolare, la posizione degli investitori esteri è aumentata di 2,1 miliardi di euro netti, dopo l’incremento di 20,3 miliardi di aprile. È quanto emerge dalla pubblicazione “Bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale sull’estero” della Banca d’Italia. L’aumento cumulato da inizio anno è di 48,9 miliardi di euro.Nei dodici mesi terminanti a maggio il conto corrente ha registrato un surplus di 24,2 miliardi di euro (pari all’1,1 per cento del PIL); nei dodici mesi precedenti l’avanzo era stato pari a 16,7 miliardi. Il miglioramento dei saldi dei redditi primari (-8,8 miliardi, da -17,9) e dei redditi secondari (-17,9 miliardi, da -18,6) ha più che compensato il maggiore disavanzo dei servizi (-5,3 miliardi, da -4,4) e il minore avanzo delle merci (56,3 miliardi, da 57,6).Alla fine di marzo 2025 la posizione netta sull’estero era creditoria per 282 miliardi di euro, pari al 12,8 per cento del PIL. La diminuzione di 53 miliardi rispetto alla fine di dicembre 2024 riflette soprattutto gli aggiustamenti di valutazione, che sul lato delle attività sono connessi con il deprezzamento del dollaro e sul lato delle passività con il rialzo dei corsi azionari delle banche italiane.A maggio 2025 le attività sull’estero dei residenti in Italia sono aumentate di 11,7 miliardi. L’incremento ha interessato tutte le principali componenti, in particolare gli investimenti di portafoglio (7,3 miliardi) e gli investimenti diretti all’estero (2,7 miliardi).Sempre a maggio, le passività sull’estero sono aumentate di 16,0 miliardi, per effetto di acquisti esteri di titoli italiani (9,8 miliardi, di cui 2,1 di titoli pubblici) e dell’incremento della componente “altri investimenti” (6,4 miliardi). LEGGI TUTTO

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    A2A ottiene da AGCM il massimo punteggio nel Rating di Legalità

    (Teleborsa) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha attribuito ad A2A Energia e A2A Ambiente il massimo punteggio nel Rating di Legalità riconoscendo il loro impegno a favore di legalità, trasparenza e responsabilità sociale.A2A Energia è la società commerciale del Gruppo, attiva su tutto il territorio nazionale nella vendita di energia elettrica, gas, prodotti e servizi per l’efficienza energetica e la mobilità elettrica a tutti i segmenti di clienti (domestici e partite IVA, small business e PMI, condomini e PA, grandi aziende del terziario e dell’industria), mentre A2A Ambiente opera nel settore dell’economia circolare, con servizi di gestione integrata del ciclo dei rifiuti che vanno dall’igiene urbana fino al recupero di materia ed energia.Anche Amsa e Aprica, le due realtà del Gruppo che gestiscono servizi di raccolta rifiuti e igiene urbana hanno ricevuto l’attestazione del rating di legalità dell’AGCM. Aprica è attiva in circa 240 Comuni in Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta – tra cui Brescia, Bergamo, Como, Cremona, Lodi, mentre Amsa opera a Milano e in diversi Comuni della provincia milanese e varesina.Il Rating di legalità attesta il pieno rispetto da parte di un’azienda di principi quali correttezza e trasparenza nella gestione del business. Introdotto nel 2012, l’Autorità lo attribuisce alle società o agli enti che si dimostrano virtuosi in termini di compliance con le normative vigenti. Al termine del formale processo di analisi, l’AGCM valuta il loro grado di attenzione alla legalità in “stelle” fino a un massimo di 3. La certificazione consente ai destinatari di beneficiare di meccanismi di premialità, tra i quali punteggi aggiuntivi e posizioni preferenziali nelle graduatorie relative alla partecipazione alle gare indette dalla PA. LEGGI TUTTO

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    Sesa, Equita taglia target price e conferma Hold: risultati più deboli delle attese

    (Teleborsa) – Equita ha tagliato a 80 euro per azione (dai precedenti 85 euro) il target price su Sesa, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’innovazione tecnologica e nei servizi informatici e digitali per le imprese, confermando la raccomandazione sul titolo a “Hold” dopo risultati del quarto trimestre dell’anno fiscale 2025 (al 30 aprile 2025) più deboli delle attese, sia in termini di P&L che di generazione di cassa, quest’ultima penalizzata sia da maggiore spending per M&A che da assorbimento da NWC leggermente peggiore delle stime.Dalla call è emerso che il primo trimestre dell’anno fiscale 2026 (al 31 luglio 2025) ha visto un andamento coerente per raggiungere la guidance FY26. Inoltre, si prevede una crescita abbastanza equilibrata nei vari trimestri, senza particolare stagionalità.Il focus del biennio 2026-27 sarà la crescita organica e la generazione di FCF, grazie anche a una ridotta attività di M&A. Le indicazioni della società vedono investimenti totali nel FY26 pari a circa 80 milioni di euro, di cui 30/35 milioni di euro per M&A e 45/50 milioni di euro per capex, rispetto allo spending di 160 milioni di euro nel FY25, di cui circa 110/120 milioni di euro in M&A e 40/50 milioni di euro in capex.”Apprezziamo la graduale stabilizzazione e recupero del business e il focus della società sulla crescita organica, ma riteniamo che per ora il momentum non sia ancora favorevole”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Borgosesia cede 200 ettari di terreni al Comune di Alghero per 400 mila euro

    (Teleborsa) – Borgosesia, società quotata su Euronext Milan e attiva nel campo degli investimenti in asset alternativi, ha perfezionato l’atto di cessione al Comune di Alghero di terreni di circa 200 ettari situata tra Capo Caccia e Punta Giglio, nel Parco Regionale di Porto Conte.L’operazione – del valore complessivo di 400.000 euro, cofinanziata dal Comune di Alghero e dal Parco di Porto Conte – consente il trasferimento alla collettività di un’area di rilevanza paesaggistica e naturalistica, inserita in un più ampio programma di conservazione sostenibile della fascia costiera, finanziato dalla Regione Sardegna attraverso il Programma PR FESR 2021–2027.”Dopo diversi anni in cui abbiamo proposto soluzioni orientate al bilanciamento tra esigenze pubbliche e proprietà privata, siamo lieti che oggi si concretizzi un accordo che consente di restituire alla comunità un patrimonio naturalistico di valore riconosciuto – ha commentato l’AD Davide Schiffer – L’esito positivo di questo percorso conferma l’approccio responsabile che Borgosesia adotta anche nella gestione di asset a forte valenza ambientale, favorendo processi virtuosi e sostenibili per i territori coinvolti”. LEGGI TUTTO

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    Fed, Waller sostiene taglio dei tassi a luglio con rischi aumentati per mercato del lavoro

    (Teleborsa) – “Ritengo sensato tagliare il tasso di riferimento del FOMC di 25 punti base tra due settimane”. Lo ha affermato Christopher Waller, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve degli Stati Uniti, in un discorso alla Money Marketeers of New York University.”E guardando alla fine dell’anno, se, come mi aspetto, l’inflazione di fondo rimarrà sotto controllo – con i dati sull’inflazione complessiva che segnalano modesti aumenti temporanei dovuti ai dazi che non stanno smorzando le aspettative di inflazione – e l’economia continuerà a crescere lentamente, sosterrei ulteriori tagli di 25 punti base per orientare la politica monetaria verso la neutralità”, ha aggiunto.Nel fornire i motivi della sua scelta, Waller ha detto che “in primo luogo, i dazi sono aumenti una tantum del livello dei prezzi e non causano inflazione se non per un’impennata temporanea. La prassi standard delle banche centrali è quella di “osservare” tali effetti sul livello dei prezzi finché le aspettative di inflazione sono ancorate, cosa che in effetti avviene”.In secondo luogo, “una serie di dati suggerisce che la politica monetaria dovrebbe essere prossima alla neutralità, non restrittiva – ha spiegato – La crescita del prodotto interno lordo (PIL) reale è stata probabilmente intorno all’1% nella prima metà di quest’anno e si prevede che rimarrà debole per il resto del 2025, molto al di sotto della mediana delle stime di crescita del PIL a lungo termine dei partecipanti al FOMC. Nel frattempo, il tasso di disoccupazione è al 4,1%, vicino alla stima a lungo termine del Comitato, e l’inflazione complessiva è vicina al nostro obiettivo, di poco superiore al 2%, se escludiamo gli effetti tariffari che ritengo saranno temporanei. Nel complesso, i dati implicano che il tasso di riferimento dovrebbe essere pressoché neutrale, che la mediana dei partecipanti al FOMC stima sia del 3%, e non dove siamo ora, da 1,25 a 1,50 punti percentuali sopra il 3%”.”La mia ultima ragione per sostenere un taglio ora è che, sebbene il mercato del lavoro sembri apparentemente in buone condizioni, una volta considerate le revisioni previste dei dati, la crescita delle retribuzioni nel settore privato è prossima alla velocità di stallo e altri dati suggeriscono che i rischi al ribasso per il mercato del lavoro sono aumentati – ha detto Waller – Con un’inflazione vicina all’obiettivo e rischi al rialzo limitati, non dovremmo aspettare che il mercato del lavoro si deteriori prima di ridurre il tasso di riferimento”.Parlando dei dazi, secondo il banchiere centrale “una quota significativa degli aumenti tariffari non verrà trasferita ai consumatori. La mia supposizione è che i consumatori dovranno pagare circa un terzo degli aumenti di prezzo dovuti a dazi più elevati, mentre la parte rimanente verrà suddivisa tra fornitori esteri e importatori statunitensi. Pertanto, se si verifica un aumento permanente dei dazi sulle importazioni di circa il 10%, prevedo che ciò aumenterà l’inflazione PCE di tre decimi di punto percentuale quest’anno e che tale aumento si attenuerà nel corso del prossimo anno circa”.”È possibile, naturalmente, che i dazi abbiano un effetto sull’inflazione maggiore di quanto mi aspetto, ma ciò non influirà sulla mia visione delle implicazioni per la politica monetaria – ha aggiunto – Come ho detto più volte, gli aumenti tariffari rappresentano un aumento una tantum dei prezzi che non aumenta in modo sostenibile l’inflazione. In assenza di un allentamento delle aspettative di inflazione e di un’accelerazione della crescita salariale, cosa che non abbiamo visto, i dazi non aumenteranno e non potranno aumentare in modo permanente il tasso di inflazione”. LEGGI TUTTO

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    Regime fiscale europeo non residenti: Commissione Ue mette in mora l’Italia

    (Teleborsa) – La fiscalità italiana nel mirino della Commissione europea. Bruxelles ha deciso di avviare due procedure di infrazione, inviando lettere di costituzione in mora all’Italia, per mancati adempimenti del nostro Paese sul trattamento fiscale, considerato discriminatorio, nei confronti di contribuenti (lavoratori autonomi e pensionati) con cittadinanza europea non residenti nel territorio italiano.La prima messa in mora riguarda il mancato allineamento del regime fiscale forfettario italiano per le persone fisiche che esercitano un’attività imprenditoriale, artistica o professionale alla libertà di stabilimento (articolo 49 TFUE e articolo 31 dell’accordo SEE). “Sebbene tale regime fiscale sia applicabile ai contribuenti residenti che soddisfano condizioni prestabilite, i contribuenti residenti in altri Stati membri dell’Ue/del SEE – spiega la Commissione in una nota – sono esclusi dal relativo ambito di applicazione, salvo che almeno il 75% del loro reddito totale provenga dall’Italia. Di conseguenza, sono generalmente soggetti al regime dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), che comporta obblighi di conformità più onerosi e aliquote fiscali più elevate”.Con la seconda procedura d’infrazione la Commissione invita l’Italia ad allineare al diritto dell’Ue la propria legislazione in materia di agevolazioni fiscali per i pensionati non residenti per quanto riguarda l’imposta municipale unica (Imu) e la tassa sui rifiuti (Tari). Al nostro Paese viene contestato il mancato allineamento della sua legislazione sui vantaggi fiscali Imu/Tari per i pensionati non residenti alla libera circolazione delle persone (articolo 21 TFUE e articolo 28 SEE), alla libera circolazione dei lavoratori (articolo 45 TFUE e articolo 28 SEE) e alla libertà di stabilimento (articolo 49 TFUE e articolo 31 SEE). “La legislazione italiana – evidenzia la Commissione Ue – prevede che i pensionati non residenti possano beneficiare dei vantaggi fiscali Imu/Tari solo a condizione che: risiedano nel paese estero che versa la pensione e abbiano contribuito sia al sistema previdenziale italiano che a un sistema di sicurezza sociale straniero con cui vige un accordo internazionale con l’Italia, che riguarda anche i pensionati non residenti che hanno contribuito ai sistemi di sicurezza sociale di organizzazioni internazionali. È quindi meno interessante per tali pensionati non residenti acquistare e/o mantenere beni immobili in Italia per il solo fatto di esercitare il loro diritto di trasferirsi in un altro Stato membro dell’Ue/SEE o di aver lavorato per un’organizzazione internazionale nel corso della loro carriera professionale”.L’Italia dispone ora di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, quest’ultima potrà decidere di emettere un parere motivato. LEGGI TUTTO