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    Cellularline, Intesa taglia target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha abbassato a 4,1 euro per azione (dai precedenti 4,7 euro) il target price su Cellularline, azienda quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore degli accessori per smartphone e tablet, confermando la raccomandazione “Buy” visto l’upside potenziale del 43%.Gli analisti scrivono che, dopo diversi trimestri di crescita costante dei ricavi, la performance del gruppo nel secondo trimestre è stata influenzata dalla debolezza macroeconomica e dalla debolezza della domanda internazionale. Tuttavia, la continua riduzione dell’indebitamento e le nuove partnership dimostrano la capacità del management di preservare la solidità finanziaria e perseguire iniziative di crescita selettive.Il broker ritiene che l’esecuzione nel secondo semestre del 2025, in particolare nei periodi chiave del Black Friday e di Natale, sia cruciale per raggiungere gli obiettivi rivisti e sostenere la fiducia degli investitori. Le previsioni sono in linea con la guidance rivista al ribasso. LEGGI TUTTO

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    AI, server a rischio compromissione. L’allarme di Trend Micro

    (Teleborsa) – Migliaia di server di intelligenza artificiale sono rischio compromissione. A lanciare l’allarme è la società di sicurezza Trend Micro che ha esortato gli addetti ai lavori a seguire le migliori pratiche di sicurezza per evitare furti di dati, avvelenamento dei modelli, richieste di estorsioni e altri attacchi.”L’intelligenza artificiale potrebbe essere l’opportunità del secolo per le aziende di tutto il mondo ma le organizzazioni che non prevedono adeguate precauzioni potrebbero finire per sperimentare più danni che benefici. Sono troppe le infrastrutture che vengono costruite con componenti non protetti o privi di patch, dando il via libera ad attività cybercriminali”, ha dichiarato Salvatore Marcis, Country Manager di Trend Micro Italia.Secondo la società tra le principali sfide da affrontare per la sicurezza dell’IA c’è la vulnerabilità dei componenti critici; l’esposizione accidentale a internet dove intervengono i cybercriminali; la vulnerabilità nei componenti open-source, cioè aperti, per fornire funzionalità comuni. Infine, le debolezze a livello container, cioè l’esposizione alle stesse minacce di sicurezza che influiscono sugli ambienti cloud.Secondo Trend Micro, “la comunità degli sviluppatori e le aziende devono bilanciare al meglio la sicurezza” e “le misure concrete da prendere potrebbero includere” una migliore gestione dei rimedi sicurezza (patch) e scansione delle vulnerabilità; il mantenimento di un inventario di tutti i componenti software comprese librerie e sottosistemi di terze parti; l’adozione di best practice per la sicurezza della gestione dei container, incluso l’utilizzo di immagini di base minime e strumenti di sicurezza; i controlli di configurazione per garantire che i componenti dell’infrastruttura IA, come i server, non siano esposti a Internet”.(Foto: Adobe Stock (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO

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    Symrise colloca bond da 800 milioni di euro

    (Teleborsa) – Symrise, fornitore tedesca di fragranze e aromi, ingredienti cosmetici e funzionali, ha completato l’emissione di un’obbligazione da 800 milioni di euro, che “ha ricevuto un’elevata domanda da parte degli investitori internazionali ed è stata finanziata a condizioni molto interessanti”, si legge in una nota. Il ricavato sarà utilizzato principalmente per il rifinanziamento anticipato delle scadenze del debito nell’autunno del 2025.”Siamo lieti di annunciare il successo del collocamento di questa obbligazione – ha detto il CFO Olaf Klinger – L’elevata domanda per la nostra attuale emissione sottolinea la fiducia degli investitori nel nostro modello di business sostenibile e solido, nonché nella nostra solida struttura finanziaria”.L’Eurobond ha una scadenza di 7 anni e una cedola del 3,25%. Il collocamento è stato supportato da un consorzio bancario composto da Banco Santander, Commerzbank, Deutsche Bank, Société Générale e sarà ammesso alla negoziazione sul mercato regolamentato della Borsa del Lussemburgo. LEGGI TUTTO

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    GSK annuncia investimenti per 30 miliardi di dollari in USA durante visita Trump a Londra

    (Teleborsa) – GSK, società farmaceutica britannica, ha annunciato l’intenzione di investire 30 miliardi di dollari negli Stati Uniti in ricerca e sviluppo e infrastrutture per la supply chain nei prossimi cinque anni. Ciò include un nuovo investimento di 1,2 miliardi di dollari in impianti di produzione avanzati, intelligenza artificiale e tecnologie digitali avanzate, per realizzare nuovi stabilimenti e laboratori biofarmaceutici di nuova generazione negli Stati Uniti. L’impegno di investimento è arrivato mentre il presidente Donald Trump si trova nel Regno Unito per una visita di Stato di tre giorni.”La visita di Stato di questa settimana riunisce due paesi leader mondiali nella scienza e nell’innovazione sanitaria – ha commentato la CEO Emma Walmsley – Siamo orgogliosi di far parte di entrambi. Qui nel Regno Unito, continuiamo a investire in una significativa base produttiva e oltre 1,5 miliardi di sterline in ricerca e sviluppo ogni anno. Oggi ci impegniamo a investire almeno 30 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi 5 anni, rafforzando ulteriormente la già solida R&S e la catena di approvvigionamento che abbiamo nel paese”.L’investimento di 30 miliardi di dollari negli Stati Uniti include investimenti di capitale in tutta la catena di approvvigionamento statunitense di GSK, nonché maggiori investimenti in ricerca e sviluppo di farmaci e attività di sperimentazione clinica, con gli Stati Uniti che dovrebbero posizionarsi al primo posto a livello mondiale per numero di studi, siti e partecipanti alle sperimentazioni cliniche condotti da GSK nei prossimi cinque anni.L’annuncio di oggi significa che GSK ha impegnato nuovi investimenti per circa 2 miliardi di dollari nella produzione statunitense negli ultimi 12 mesi. Nell’ottobre 2024, è iniziata la costruzione di un nuovo stabilimento da 800 milioni di dollari presso il sito GSK di Marietta, in Pennsylvania, raddoppiandone le dimensioni e la capacità. Questi nuovi investimenti produttivi creeranno centinaia di posti di lavoro altamente qualificati (oltre a quelli nel settore edile), rafforzando la forza lavoro di GSK negli Stati Uniti, che conta circa 15.000 dipendenti. LEGGI TUTTO

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    Ex ilva, Adi modifica richiesta cig da 4.050 a 4.450 lavoratori

    (Teleborsa) – Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria ha inviato un’istanza di modifica della richiesta della cig che prevede l’aumento a 4.450 dipendenti, di cui 3.803 a Taranto. La richiesta precedente, attualmente in discussione al Ministero del Lavoro, prevedeva 4.050 dipendenti, dei quali 3.500 a Taranto. “La presente istanza, per effetto di fattori produttivi e finanziari sopravvenuti nel corso dell’avviata procedura, annulla e sostituisce la precedente di pari oggetto, recante data 12 giugno 2025” scrive Adi in As nel documento.L’aumento riguarda 1388 unità rispetto alle 3.062 già autorizzate. Nello specifico a Taranto verrebbero interessati 486 impiegati e quadri, 280 intermedi e 3057 operai. Quanto agli altri stabilimenti la richiesta riguarda 80 lavoratori per Racconigi, 15 per Legnaro, 170 per Novi Ligure, 42 per Marghera, 280 per Genova, 20 per Paderno e 40 per Milano (647 in totale). Nello specifico – scrive l’azienda nella comunicazione ai ministeri, ai sindacati e alla Regioni sedi di stabilimenti e attività dell’ex Ilva – “a fronte di un organico complessivo pressoché stabile (9.741 unità), lo stabilimento di Taranto e le unità produttive a valle dello stesso, marciano con assetto che, all’attuale e nel medio termine, risulta essere contraddistinto e condizionato da una produzione di ghisa gravemente insufficiente ed incoerente con i costi di esercizio e gestione”. Adi in As fa presente che “il flusso produttivo della ghisa, è oggi garantito dalla marcia del solo altoforno 4, cui nel medio termine si affiancherà l’altoforno 2” che però “non comporterà immediatamente un significativo innalzamento della produzione, obiettivo che potrà essere raggiunto solo con il ripristino della piena funzionalità anche dell’altoforno 1, all’esito del richiesto provvedimento di dissequestro e dei necessari interventi a garanzia della funzionalità anche di tale altoforno”. Per questo l’aumento della produzione sarà realizzato “gradualmente con l’avvio dell’altoforno 4, fino al raggiungimento della produzione standard prevista anche con il ripristino dell’altoforno 1. Al termine di tale percorso, la società conta di riuscire a ripristinare livelli produttivi soddisfacenti che, pur in sé inidonei rispetto all’obiettivo finale del riequilibrio, risulterebbero in grado tuttavia – potenzialmente – di generare un flusso di cassa tale da rendere più sostenibili i costi fissi”.Dovrebbero essersi concluse, intanto, le attività di ripristino dell’altoforno 4 dello stabilimento ex-Ilva di Taranto, fermo da lunedì sera per il danneggiamento del nastro trasportatore convogliatore 16. Acciaierie d’Italia in As spiega che il danno – il taglio del tappeto in gomma del nastro – non ha consentito la continuità delle operazioni di carica dell’altoforno. La fermata non programmata non ha generato nessuna problematica di sicurezza per gli impianti di produzione connessi all’altoforno ed è stata realizzata secondo quanto disposto dalle normali procedure. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, consiglieri e dirigenti vendono azioni per 3,9 milioni di euro

    (Teleborsa) – Massicce vendite di azioniMediobanca da parte di manager e consiglieri della banca e delle società del gruppo, dopo il successo dell’offerta pubblica di MPS. È quanto emerge da una serie di internal dealing diffusi dalla banca.Nel dettaglio, nella giornata del 16 settembre: Renato Pagliaro, presidente di Mediobanca, ha venduto 100 mila azioni a 21,8061 euro ciascuna per un controvalore di circa 2,18 milioni; Alberto Nagel, Amministratore Delegato di Mediobanca, ha venduto 34.778 azioni a 21,8697 euro ciascuna per un controvalore di circa 760 mila euro; Francesco Saverio Vinci, Direttore Generale di Mediobanca, ha venduto 37.312 azioni a 21,8692 euro ciascuna per un controvalore di circa 816 mila euro; Giampiero Farina, Amministratore Delegato di SelmaBipiemme Leasing e Consigliere di Mediobanca Innovation Services, ha venduto 4.614 azioni a 21,76 euro ciascuna per un controvalore di circa 100 mila euro; Antonio Domenico Santese, consigliere di SelmaBipiemme Leasing, ha venduto 560 azioni a 21,75 euro ciascuna e, nella giornata dell’11 settembre, ha ceduto 1.000 azioni a 20,93 euro ciascuna per un controvalore complessivo di circa 33 mila euro. LEGGI TUTTO

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    AstraZeneca, farmaco Fasenra per BPCO non raggiunge endpoint primario

    (Teleborsa) – AstraZeneca, multinazionale biofarmaceutica anglo-svedese, ha comunicato che lo studio di Fase III RESOLUTE sul proprio farmaco Fasenra (benralizumab), nonostante abbia mostrato un miglioramento numerico, non ha raggiunto la significatività statistica nell’endpoint primario nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).”La BPCO, che rimane una delle principali cause di morte in tutto il mondo, è una malattia complessa ed eterogenea e continuiamo a sviluppare altri approcci promettenti nella nostra pipeline per rispondere ai bisogni insoddisfatti dei pazienti – ha detto Sharon Barr, Vicepresidente Esecutivo, Ricerca e Sviluppo Biofarmaceutica di AstraZeneca – Grazie alla sua consolidata capacità di colpire ed eliminare gli eosinofili, Fasenra ha contribuito a trasformare il trattamento dell’asma grave e, più recentemente, ha dimostrato un effetto significativo nella granulomatosi eosinofila con poliangioite e nella sindrome ipereosinofila”.Separatamente, AstraZeneca ha comunicato risultati positivi di un’analisi ad interim dello studio di fase III TULIP-SC in pazienti con lupus eritematoso sistemico (LES), i quali hanno dimostrato che la somministrazione sottocutanea (SC) di Sahnelo (anifrolumab) di AstraZeneca ha dimostrato una riduzione statisticamente significativa e clinicamente significativa dell’attività di malattia rispetto al placebo. LEGGI TUTTO

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    Verisure intende raccogliere 3,1 miliardi di euro nell’IPO sul Nasdaq Stockholm

    (Teleborsa) – Verisure, fornitore leader di servizi di sicurezza che è attualmente controllata dal colosso del private equity statunitense Hellman & Friedman, ha annunciato l’intenzione di lanciare un’offerta pubblica iniziale (IPO) sul Nasdaq di Stoccolma. L’azienda, nata in Svezia nel 1988, ha oggi sede in Svizzera.Si prevede che l’offerta consista nell’emissione di nuove azioni per raccogliere proventi lordi di circa 3,1 miliardi di euro, di cui circa 235 milioni di euro dovrebbero provenire da due investitori esistenti, Alba Investments e Securholds Spain, che desiderano entrambi aumentare la propria esposizione alla società. Inoltre, si prevede che le vendite di azioni esistenti da parte dell’azionista venditore saranno principalmente limitate all’opzione di overallotment.Verisure è il fornitore leader di servizi di sicurezza monitorati professionalmente in Europa e America Latina. Dal 2014 al 2024, Verisure ha più che triplicato la sua base clienti, quasi quadruplicato i ricavi e aumentato l’EBITDA rettificato di oltre cinque volte. Nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024, Verisure ha registrato una solida performance finanziaria: Ricavi Totali pari a 3.408 milioni di euro (crescita annua del 10,3%), Ricavi Ricorrenti Annualizzati (ARR) pari a 3.068 milioni di euro (crescita annua dell’11,7%), EBITDA Rettificato pari a 1.534 milioni di euro (margine del 45%, crescita annua del 14,4%) ed EBIT Rettificato pari a 819 milioni di euro (margine del 24%, crescita annua del 18,0%).”L’annuncio di oggi rappresenta una pietra miliare significativa per Verisure – ha commentato il CEO Austin Lally – Siamo orgogliosi di essere leader nei servizi di sicurezza monitorati professionalmente in Europa e America Latina e, pur essendo ben consolidati come leader di mercato, siamo solo all’inizio e abbiamo una lunga strada davanti a noi. Continueremo a innovare e ad arricchire la nostra proposta per proteggere i nostri clienti, offrendo tecnologie all’avanguardia, lanci di prodotti e servizi esclusivi e un profondo impegno a proteggere ciò che conta di più. Siamo orgogliosi delle nostre radici svedesi e la nostra quotazione al Nasdaq di Stoccolma è la naturale evoluzione di una storia di crescita iniziata oltre 35 anni fa in Svezia”.L’IPO amplierà la base azionaria di Verisure, aumenterà la consapevolezza tra clienti e stakeholder e fornirà accesso ai mercati dei capitali svedesi e internazionali, si legge in una nota. I proventi rafforzeranno ulteriormente il bilancio della società e ridurranno la leva finanziaria netta a circa 3,0x all’IPO, sostenendo la crescita continua in Europa e America Latina. LEGGI TUTTO