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    Bankitalia, importante per banche integrare rischi idrogeologici nella valutazione del credito

    (Teleborsa) – Le inondazioni che hanno colpito Italia e Spagna tra il 2023 e il 2024 hanno mostrato come l’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi metereologici estremi renda “sempre più importante l’integrazione di misure prospettiche del rischio fisico nei modelli di valutazione del credito e nei processi di allocazione del capitale adottati dalle banche”. Lo evidenzia la Banca d’Italia in un riquadro del Rapporto di Stabilità Finanziaria semestrale pubblicato oggi.Secondo Bankitalia, eventi idrogeologici di forte intensità possono infatti “incidere, anche in misura significativa, sui ricavi e sulla probabilità di fallimento delle imprese affidate”. Anche le informazioni sulle sedi operative delle imprese sono utili per la valutazione a livello locale dell’esposizione delle banche ai rischi fisici cui la loro clientela è soggetta.L’integrazione dei rischi idrogeologici nel sistema adottato dalla Banca d’Italia per la valutazione del rischio di credito dei prestiti conferiti a garanzia delle operazioni di politica monetaria dell’Eurosistema, combinando informazioni su sedi operative, dati occupazionali e geolocalizzazione, consente di stimare l’aumento della probabilità di insolvenza (PI) delle imprese italiane associato ad alluvioni o frane. Per l’insieme delle imprese considerate, la media aritmetica della PI (pari al 2,8%) sale di appena un punto base a seguito dell’inclusione dei rischi fisici. Tra le imprese localizzate in aree a rischio elevato 6 (il 6% del totale delle aziende), l’incremento della PI media risulta tuttavia più marcato, pari a 9 punti base, con differenze territoriali significative. Inoltre, in uno scenario che ipotizza un aumento della frequenza e dell’intensità di alluvioni e frane in linea con le proiezioni climatiche più avverse elaborate da ISPRA, la PI media delle imprese situate nelle aree a rischio elevato sale di 32 punti base.L’esistenza di una copertura assicurativa sottoscritta dalle imprese attenua i rischi di credito, ma in Italia la sua diffusione è contenuta e non sembra correlata all’effettiva esposizione ai rischi fisici. L’obbligo assicurativo contro danni da eventi calamitosi introdotto per le imprese italiane dalla legge di bilancio per il 2024 mira a rafforzare la salvaguardia del tessuto produttivo.”Anche quando tali coperture sono presenti, peraltro, le banche le considerano solo marginalmente nella valutazione del merito di credito delle imprese affidate, a causa della difficoltà di integrare le relative informazioni nei loro modelli interni (dovuta almeno in parte alla mancanza di uniformità delle polizze proposte) e della scarsità dei dati disponibili – si legge nel rapporto – Queste carenze evidenziano l’esigenza da parte degli intermediari di avviare una raccolta sistematica di tali informazioni”. LEGGI TUTTO

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    Vendite sull’equity europeo, Piazza Affari inclusa

    (Teleborsa) – Scambi in calo in chiusura per le principali Borse europee, così come per il listino milanese. Lieve tenuta per Parigi e Londra che terminano gli scambi poco sopra la parità. Bilancio decisamente positivo a Wall Street, con l’S&P-500 che vanta un progresso dello 0,80%, sulle parole del presidente della Fed di New York, John Williams, che ha alimentato le speranze di un altro taglio dei tassi d’interesse, a dicembre. Restando in tema di politica monetaria, la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha detto che “continueremo ad adeguare la nostra politica secondo necessità per garantire che l’inflazione rimanga al nostro obiettivo”.Sessione debole per l’euro / dollaro USA, che scambia con un calo dello 0,28%. Nessuna variazione significativa per l’oro, che scambia sui valori della vigilia a 4.080,9 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) crolla del 2,13%, scendendo fino a 57,74 dollari per barile.Si riduce di poco lo spread, che si porta a +81 punti base, con un lieve calo di 1 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,46%.Tra gli indici di Eurolandia spicca la prestazione negativa di Francoforte, che scende dello 0,80%, Londra è stabile, riportando un moderato +0,13%, e andamento cauto per Parigi, che mostra una performance pari a +0,02%. Chiusura in frazionale ribasso per Piazza Affari, con il FTSE MIB che lascia sul parterre lo 0,60%; sulla stessa linea, depressa nel finale il FTSE Italia All-Share, che chiude sotto i livelli della vigilia a 45.236 punti.In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Stellantis (+3,14%), Campari (+3,06%), Amplifon (+1,97%) e Inwit (+1,94%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Leonardo, che ha archiviato la seduta a -6,23%.In perdita Prysmian, che scende del 4,13%.Buzzi scende del 2,99%.Calo deciso per Hera, che segna un -2,14%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Intercos (+2,52%), MFE A (+2,50%), Italmobiliare (+2,23%) e Ferragamo (+1,54%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Juventus, che ha terminato le contrattazioni a -8,41%.Sotto pressione Avio, con un forte ribasso del 7,09%.Pesante Technoprobe, che segna una discesa di ben -6,6 punti percentuali. LEGGI TUTTO

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    Borsa: Terna, nuovo record storico del titolo sotto la gestione di Giuseppina Di Foggia

    (Teleborsa) – Nuovo massimo storico del titolo Terna a Piazza Affari, sotto la gestione di Giuseppina Di Foggia. Alla chiusura di Borsa di oggi, il titolo Terna ha raggiunto 9,176 euro/azione registrando un nuovo record storico dalla quotazione del 23 giugno 2004. Con questo risultato, il valore di Terna in termini di capitalizzazione di mercato ha superato i 18,4 miliardi di euro. Il record odierno aggiorna quello precedente del 22 ottobre quando il titolo Terna aveva toccato quota 9,104 euro/azione.I dati registrati oggi a Piazza Affari testimoniano il percorso di creazione di valore della gestione Di Foggia, confermato dal brillante risultato assicurato agli azionisti del titolo Terna nel periodo fra aprile 2023 e novembre 2025, cioè un Total Shareholder Return pari al 35% (TSR – misura il rendimento totale per un azionista sommando il prezzo delle azioni ai dividendi pagati), superando i principali operatori europei del settore come Redeia (9%) e National Grid (28%). Inoltre, il target price medio fissato dagli analisti è oggi pari a 9 €/azione, il più alto mai registrato nella storia di Terna. LEGGI TUTTO

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    Mare Group, via libera golden power per offerta su Eles

    (Teleborsa) – Mare Group, azienda di ingegneria quotata su Euronext Growth Milan, ha ottenuto il via libera dal governo per l’OPA sulla totalità delle azioni Eles. “La Presidenza del Consiglio dei Ministri – si legge in una nota – ha trasmesso a Mare Group la delibera con cui e’ stata accolta la proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze di non esercizio dei poteri speciali in relazione all’acquisizione da parte della Società di azioni di Eles rappresentative dell’intero capitale sociale dell’Emittente e la costituzione di un pegno sulle stesse”. Avverata per Mare Group la relativa condizione di efficacia dell’Offerta prevista. LEGGI TUTTO

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    Paramount, Comcast e Netflix in lizza per Warner Bros. Discovery

    (Teleborsa) – Paramount, Comcast e Netflix hanno presentato offerte di acquisto per Warner Bros. Discovery, proprietaria dello storico studio cinematografico e televisivo Warner Bros. e di HBO. A dichiararlo è il Wall Street Journal.Le offerte presentate non sono vincolanti e sono previsti ulteriori round di aggiudicazione, prima della fine dell’anno, quando la società vuole concludere la procedura di vendita. Allo stesso tempo, Warner Discovery continua a portare avanti i piani per separare le sue attività in due società: una che ospiterà i suoi studi e il business dello streaming, e l’altra che comprenderà le sue reti via cavo.Dei tre offerenti, solo Paramount sta cercando di acquisire l’intera Warner Discovery, inclusi gli studi e lo streaming, nonchè il suo portafoglio di reti via cavo come CNN, TNT e Food Network. Comcast e Netflix stanno presentando offerte solo per gli studi, HBO e il servizio di streaming HBO Max. LEGGI TUTTO

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    Eli Lilly, prima azienda farmaceutica a raggiungere 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione

    (Teleborsa) – Venerdì Eli Lilly ha raggiunto una capitalizzazione di mercato di 1.000 miliardi di dollari, la prima azienda sanitaria al mondo a entrare a far parte del club esclusivo dominato dalle aziende tecnologiche.Le azioni dell’azienda sono salite di oltre il 36% quest’anno, cavalcando l’ondata di popolarità del suo iniettabile per la perdita di peso Zepbound e del trattamento per il diabete Mounjaro.I due farmaci hanno trainato una crescita esponenziale delle vendite di Eli Lilly. Il mese scorso, l’azienda farmaceutica ha dichiarato che Mounjaro ha generato un fatturato di 6,52 miliardi nel terzo trimestre, con un aumento del 109% rispetto all’anno precedente. Nel frattempo, Zepbound ha registrato vendite per 3,59 miliardi nello stesso periodo, con un aumento del 184% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    Orsero, Akros conferma “buy” e target price

    (Teleborsa) – Si muove in calo il titolo Orsero che presenta una variazione percentuale negativa dello 0,82% rispetto alla seduta precedente, allineandosi alla debolezza mostrata dall’intero listino.Gli analisti di Akros hanno confermato il giudizio “Buy” con target price a 24 euro. L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista del distributore europeo di frutta e verdura più pronunciata rispetto all’andamento del FTSE Italia Star. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.Lo scenario di breve periodo di Orsero evidenzia un declino dei corsi verso area 16,82 Euro con prima area di resistenza vista a 17,14. Le attese sono per un ampliamento della fase negativa verso il supporto visto a 16,62. LEGGI TUTTO

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    BEI, pacchetto da 17,7 miliardi per transizione verde, competitività e resilienza economica dell’Europa

    (Teleborsa) – I Cda della Banca europea per gli investimenti (BEI) e del Fondo europeo per gli investimenti (FEI) hanno approvato un pacchetto di finanziamenti da 17,7 miliardi di euro per promuovere la transizione verde, rafforzare la competitività e la resilienza economica dell’Europa e approfondire i partenariati globali.Gli investimenti promuoveranno l’innovazione nella produzione di semiconduttori, nell’accumulo di batterie e nelle infrastrutture strategiche dell’UE, nonché nelle priorità sociali, tra cui l’edilizia sociale in Belgio, l’adattamento ai cambiamenti climatici in Italia e Germania, importanti ammodernamenti ferroviari in Spagna e Ungheria, progetti di energia rinnovabile da parte di aziende francesi e reti energetiche in Grecia, Slovacchia e Italia.Delle decisioni di finanziamento complessive prese durante le riunioni di novembre dei consigli di amministrazione del Gruppo BEI, 4,2 miliardi di euro sono stati approvati nell’ambito di TechEU, il più grande programma di finanziamento dell’Unione Europea a sostegno dell’innovazione. Questo programma garantisce che idee, aziende e tecnologie sviluppate nell’UE possano crescere e prosperare in Europa.Il FEI ha inoltre approvato diverse transazioni in Europa centrale, orientale e sudorientale per rafforzare l’ecosistema degli investimenti europei e promuovere la coesione sociale ed economica. Tra queste, il sostegno a un fondo a impatto sociale, un fondo per la crescita, un’operazione di cartolarizzazione nei Paesi Baltici e un fondo di credito privato focalizzato sull’Europa centrale e orientale.Al di fuori dell’UE, i progetti approvati dal Gruppo includono iniziative per l’energia pulita in Egitto e Tunisia, la costruzione di nuove scuole in Benin e l’ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie in Montenegro. Questi progetti sostengono la strategia Global Gateway dell’UE e promuovono partenariati globali vantaggiosi per tutti e una forte voce europea nel mondo. LEGGI TUTTO