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    Mise, in arrivo le agevolazioni per il “Distretto delle pelli-calzature Fermano-Maceratese”

    (Teleborsa) – A partire dal 15 ottobre 2020 e fino al 13 gennaio 2021 le imprese del “Distretto delle pelli-calzature Fermano-Maceratese” potranno presentare le domande per richiedere le agevolazioni previste per l’ area di crisi industriale complessa, che comprende i 42 comuni appartenenti ai Sistemi Locali del Lavoro di Fermo, Montegiorgio, Montegranaro, Porto Sant’Elpidio e Civitanova Marche, nonché i comuni di Tolentino e Corridonia.

    È quanto prevede la circolare del Ministero dello Sviluppo economico che disciplina i termini e le modalità dell’avviso come definito nell’Accordo di programma, sottoscritto lo scorso 22 luglio 2020 e in corso di registrazione presso la Corte dei Conti, tra il MiSE, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Marche, la Provincia di Macerata, la Provincia di Fermo, ANPAL e Invitalia.
    Le risorse finanziarie messe a disposizione in questa fase sono pari a 15 milioni di euro, al fine di rilanciare le attività industriali, la salvaguardia dei livelli occupazionali e il sostegno dei programmi di investimento e sviluppo imprenditoriale nel territorio dei Comuni appartenenti all’area di crisi industriale complessa del “Distretto delle pelli-calzature Fermano-Maceratese”.

    “Si tratta di un primo importante intervento a sostegno delle imprese marchigiane del distretto fermano-maceratese, che con le loro produzioni di alta qualità rappresentano delle eccellenze del nostro made in Italy – ha dichiarato Alessia Morani, Sottosegretaria allo Sviluppo economico con delega alle aree di crisi industriale complessa – Insieme alla Regione Marche e alle altre istituzioni coinvolte – abbiamo recentemente sottoscritto l’Accordo di programma, che ha l’obiettivo di favorire investimenti su un territorio che deve tornare ad essere attrattivo attraverso un nuovo modello di sviluppo incentrato su innovazione, ricerca e sostenibilità. Le misure e le risorse messe in campo in questa fase potranno dare un contributo importante sia alla tutela dei lavoratori che al rilancio del sistema imprenditoriale”.
    Le domande dovranno essere presentate a Invitalia secondo quanto stabilito dal provvedimento ministeriale. LEGGI TUTTO

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    Anfia: in ripresa mercato autocarri (+33,9%), primo dato positivo da febbraio

    (Teleborsa) – A luglio, il mercato degli autocarri mostra segni di recupero (+33,9%, prima variazione positiva dopo quella di febbraio 2020, che aveva chiuso a +9,4%), complice anche il confronto con un luglio 2019 fortemente negativo (-21,4%), mentre i veicoli trainati, dopo il primo timido segno positivo del 2020 riportato a giugno (+6,2%), invertono nuovamente la tendenza, riportando una leggera contrazione (-2,3%).

    Per entrambi i comparti, ovviamente, il periodo gennaio-luglio 2020 si chiude ancora in pesante flessione a due cifre. Lo afferma in una nota l’Anfia, l’Associazione nazionale della filiera italiana dell’automotive, secondo la quale “siamo di fronte ad una fase di ripresa lenta e difficoltosa, come testimoniano i livelli produttivi ancora molto bassi dei veicoli industriali (autocarri e autobus) in Italia, che chiudono il primo semestre dell’anno a -41,3%. Ne’ bastano, essendo ancora distanti dai livelli precedenti l’emergenza sanitaria, i primi segni di recupero del clima di fiducia delle imprese a risollevare il mercato e, quindi, a sostenere il necessario processo di rinnovo delle flotte”.
    Ad incoraggiare gli investimenti finora rimandati delle aziende di autotrasporto, ha specificato l’Associazione, intervengono le misure di incentivazione al rinnovo delle flotte previste dal Decreto Ministeriale n. 203 del 12 maggio 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine luglio, a cui ha fatto seguito, il 7 agosto scorso, la pubblicazione del Decreto Direttoriale con le disposizioni di attuazione delle misure.

    “Il rilancio del comparto, anche a livello industriale – ha concluso Anfia –, passa soprattutto attraverso misure strutturali come gli investimenti pubblici già previsti a breve-medio termine per il rinnovo delle flotte del Tpl, che speriamo possano servire anche a valorizzare nuovamente competenze tecnologiche ed eccellenze produttive che, a maggior ragione in questa delicata fase di convivenza con il Covid-19, la filiera italiana ha modo di esprimere”. LEGGI TUTTO

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    Consumi, Coldiretti: “Covid taglia 10% spesa alimentare nel 2020”

    (Teleborsa) – Nel 2020 calano del 10% i consumi alimentari degli italiani per effetto del crollo del canale della ristorazione che non viene compensato dal leggero aumento della spesa domestica. È quanto emerge da un’analisi effettuata dalla Coldiretti sulla base di dati Ismea. Complessivamente – secondo il rapporto – l’emergenza coronavirus ha determinato un taglio della spesa a tavola di ben 24 miliardi.

    “La spesa alimentare degli italiani – afferma Coldiretti – è tornata indietro di dieci anni su valori del 2010 nonostante in termini percentuali si sia verificato un aumento rispetto alle altre spese che hanno avuto un crollo maggiore”.
    In particolare a pesare – viene sottolineato nell’analisi – è stata la chiusura durante il lockdown della ristorazione per la quale rimane una situazione di sofferenza per le difficoltà economiche, lo smart working, la diffidenza dei consumatori e le difficoltà del turismo, soprattutto straniero, che – secondo Confcommercio – rappresenta una fetta importante della clientela.

    Con la fine delle limitazioni agli spostamenti si è progressivamente affievolito l’effetto scorta legato ai timori ingiustificati sugli approvvigionamenti per la spesa domestica e – spiega Coldiretti – “si è tornati su valori leggermente superiori alla media in una situazione in cui sono in calo tutti i settori del commercio al dettaglio”. Una situazione che – continua la Coldiretti – “sta rivoluzionando anche gli equilibri all’interno delle filiere produttive pesando sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco”.
    Dall’inizio dell’emergenza sanitaria il 57% delle 730mila aziende agricole nazionali ha registrato una diminuzione dell’attività ma “l’allarme globale provocato dal Coronavirus – conclude Coldiretti – ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico della filiera del cibo con la necessità di interventi di sostegno per difendere la sovranità alimentare e non dipendere dall’estero per l’approvvigionamento alimentare in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali”. LEGGI TUTTO

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    Rete Unica, Vodafone, Wind Tre, Sky: “Incontro costruttivo con Governo e Cdp”

    (Teleborsa) – “Gli accordi in discussione sono solo il punto di partenza” ed è “molto apprezzabile la disponibilità del Governo a condividere con tutti gli operatori, sin da questa fase iniziale, la definizione del progetto” offrendo loro “la possibilità di contribuire con il proprio vasto bagaglio di competenze per accelerare la diffusione su tutto il territorio nazionale dell’accesso a Internet a banda ultra larga, secondo norme e regole che garantiscano un mercato di servizi equo, competitivo e trasparente”. Questo il commento degli amministratori delegati di Sky Italia Maximo Ibarra, Vodafone Italia Aldo Bisio e Wind Tre Jeffrey Hedberg, al termine dell’incontro avvenuto oggi in conference call con i ministri dell’Economia Roberto Gualtieri, dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, e con l’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo.

    Nel corso dell’incontro – in un clima che gli ad hanno definito “costruttivo” – gli esponenti del Governo hanno illustrato le linee-guida del progetto di realizzazione di una rete unica per la banda ultra larga che garantisca un mercato competitivo, trasparente e neutrale. L’incontro – spiegano Sky Italia, Vodafone e Wind Tre in una nota congiunta – ha fornito ai manager l’occasione per esporre i loro punti di vista in merito alla indipendenza strategica e operativa della nuova società. Indipendenza che – si legge nella nota – rappresenta “il fattore cruciale per uno sviluppo rapido e diffuso della rete a banda ultra larga, fondamentale per la realizzazione di una piena digitalizzazione del Paese, portando ovunque la fibra fino alle sedi degli utilizzatori finali (FTTH – Fiber to the Home)”. Gli accordi societari e di governance – per i quali sono stati confermati indipendenza e ruolo guida di Cdp – spiegano i manager – “saranno cruciali per conseguire questo obiettivo. Così come i dettagli operativi nell’implementazione del progetto che includono i meccanismi di tariffazione, le pratiche commerciali e quelle di assistenza e servizio”.
    Nel giorno dell’incontro tra Gualtieri e Patuanelli e i Ceo di Vodafone, WindTre e Sky, in una lettera inviata al Governo Fastweb e Tiscali difendono e spiegano, invece, la loro scelta di aderire a FiberCop. Scelta che ha sollevato perplessità da parte di altri operatori alternativi legate al fatto che il modello non garantirebbe i concorrenti di Tim perché verticalmente integrato. “Proprio in qualità di concorrenti storici di Tim riteniamo che questa rappresentazione non sia corretta – scrivono nella lettera gli ad di Fastweb e Tiscali, Alberto Calcagno e Renato Soru –. Con FiberCop le reti in rame e in fibra presenti e future non saranno più (come lo sono ora) integrate dentro Tim ma scorporate in una società terza. Si tratta di una scelta epocale di separazione societaria della rete attraverso cui asset storicamente prerogativa di Tim verranno conferiti in un veicolo terzo, peraltro aperto alla partecipazione del governo e di altri operatori. Una sorta di club investment in cui i soggetti realmente interessati ad investire nelle reti possono trovare spazio e partecipare alle decisioni cruciali sulle infrastrutture nel paese”. Da qui la richiesta degli ad di un incontro con Gualtieri e Patuanelli per illustrare i motivi che hanno spinto le due società a ritenere tale progetto “lo strumento più idoneo non solo a migliorare ulteriormente la posizione del paese sulle infrastrutture a banda ultralarga ma a incrementare sensibilmente le garanzie di non discriminazione e dunque la capacità di tutti gli operatori alternativi di competere in modo efficace nel mercato”. Un modello di “coinvestimento aperto” ed “equiparato in tutto e per tutto dunque a quello wholesale only dal punto di vista della tutela della competizione” che – come spiegano Calcagno e Soru – “è esplicitamente previsto dall’Unione Europea nel recente Codice delle Comunicazioni come strumento per promuovere lo sviluppo di reti a larghissima banda sotto la supervisione dell’Autorità di settore”. Con FiberCop “questo modello di coinvestimento – si legge nella lettera – è peraltro rinforzato perché sarà FiberCop, una società terza, e non direttamente gli operatori che forniscono servizi ai clienti finali, a occuparsi di costruire infrastrutture e venderle a livello wholesale a tutti, senza quindi nessun rischio di discriminazione”. Infine –evidenziano i Ceo di Fastweb e Tiscali – “il coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti, indirettamente attraverso Tim o direttamente attraverso una partecipazione in Fibercop, rappresenta un’ulteriore garanzia di terzietà per la tutela della competizione, oltre, evidentemente, al fatto che la nuova entità sarà oggetto di costante monitoraggio e vigilanza da parte di Agcom”. LEGGI TUTTO

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    Trasporti, Asstra: “Per evitare disservizi necessari 1,6 miliardi di euro”

    (Teleborsa) – Pesanti disservizi per studenti e lavoratori. Questo il rischio paventato dall‘Asstra, associazione che riunisce le società di trasporto pubblico locale, in un documento di posizione che contiene i dati dell’ufficio studi oltre a osservazioni e proposte in vista della riapertura delle scuole. Uno scenario, quello descritto nel rapporto, frutto della riduzione dell’offerta di trasporto dovuta al Covid-19

    “Le attuali regole in tema di distanziamento sociale sui mezzi di trasporto collettivo – spiega l’Asstra in una nota – non consentono al sistema dei trasporti attuale, in termini di dotazione di lavoro e mezzi, di poter soddisfare il previsto incremento di domanda. Il rischio di recare pesanti disservizi a studenti e lavoratori è più che mai concreto”. In particolare – sottolinea l’Asstra – “la regola del distanziamento interpersonale prevista dal Dpcm 26 aprile 2020 e modificata dal Dpcm 11 giugno 2020 (confermata dal Dpcm 7 agosto 2020) ha un impatto immediato sulla capacità di carico dei mezzi di trasporto pubblico locale. Il principio del distanziamento di un metro fra i passeggeri a bordo mezzo ha, finora, ridotto drasticamente il numero di posti offerti e anche l’attuale deroga prevista al metro in caso di allineamento verticale dei passeggeri impone agli operatori una rivisitazione complessiva dell’esercizio e delle soluzioni gestionali necessarie a regolare i flussi”.
    Se nel periodo del lockdown e post lockdown il disagio è stato attenuato a causa di livelli di domanda molto contenuti, per l’associazione, già da metà settembre, “saranno inevitabili i disservizi che dovrà scontare l’utenza, sia scolastica sia professionale, la quale subisce una riduzione dell’offerta di trasporto, totalmente inadeguata a soddisfare il livello atteso di spostamenti”.

    Nel trasporto su gomma – come emerge dalle simulazioni elaborate da Asstra – con le attuali prescrizioni governative, l’attuale sistema nelle ore di punta è in grado di rispondere a una ripresa della domanda pari al 60% rispetto al pre- Covid. Il superamento di tali percentuali determina, dunque, la necessità di aumentare la frequenza del servizio. “Si è tentato così – fa sapere l’associazione – di stimare l’incremento percentuale del servizio aggiuntivo necessario per offrire un servizio capace di soddisfare in ambito automobilistico urbano ed extraurbano, nelle ore di punta, un livello atteso della domanda all’85% (rispetto al pre-Covid), e conseguentemente di quantificare l’aumento dei fattori produttivi utili a garantire il servizio. Dalla simulazione emerge che, al fine di soddisfare una domanda attesa di mobilità pari all’85%(rispetto al pre-Covid) sarebbe necessario un incremento del 70% in urbano e 42% in extraurbano delle percorrenze chilometriche con un fabbisogno di autobus e personale di guida insostenibile, sia sotto il profilo economico che tecnico”. In sostanza – conclude l’Asstra – “per sostenere la domanda nelle ore di punta servono circa 20mila autobus aggiuntivi, 31mila conducenti per un costo complessivo di 1,6 miliardi di euro”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, Premier Abe conferma: “Mi dimetto per questioni di salute”

    (Teleborsa) – Dopo le anticipazioni del suo braccio destro, il Premier Shinzo Abe ha compiuto il passo più difficile di questi ultimi anni, confermando in TV a reti unificate le sue dimissioni dalla carica.

    “Una decisione presa per il mio attuale stato di salute – ha detto Abe – che non mi consente di concentrarmi sulle questioni più importanti che riguardano il governo, ed è il motivo per cui intendo farmi da parte”.
    Il Premier, che per lo stesso motivo si era già dimesso nel 2005-2006, è affetto da una rettocolite ulcerosa e negli ultimi giorni aveva dovuto ricoverarsi nuovamente per effettuare dei controlli medici.

    Il testimone passerà al Ministro delle Finanze Taro Aso, che assumerà la carica di Premier ad interim, in attesa che il Partito democratico giapponese decisa il da farsi. La scadenza naturale del mandato di Abe era a settembre 2021. Parlando della sua successione Abe non ha fornito alcuna indicazione, ma ha confermato che intende seguire le selezioni del candidato alla leadership del partito liberal-democratico.
    A proposito della pandemia di coronaviorus, ha annunciato l’arrivo di nuove misure per prevenire una seconda ondata e confermato un allentamento delle restrizioni per l’ingresso dei cittadini stranieri dal 1° settembre. LEGGI TUTTO

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    Powell conferma “svolta” strategia Fed: target inflazione 2% ma politica flessibile

    (Teleborsa) – Tutto come da copione: la Fed conferma un target medio di inflazione del 2% – noto come AIT – e tassi d’interesse non necessariamente legati a questo target, ma più genericamente al contesto generale, fedele al suo mandato di assicurare la stabilità dei prezzi e la massima occupazione. Ne consegue una “svolta” nella politica della banca centrale statunitense, che apre alla possibilità di tassi d’interesse bassi anche nel caso in cui l’inflazione superi il livello del 2%.

    Lo ha annunciato il Presidente Jerome Powell nel suo discorso di apertura del meeting di Jackson Hole, il consueto evento di fine estate in Wyoming, che quest’anno si tiene in teleconferenza a causa del Coronavirus.
    Powell, nel confermate un target di inflazione del 2%, ha ribadito che una crescita dei prezzi troppo bassa in modo persistente crea “seri rischi” per l’economia ed ha spiegato che con un’inflazione bassa anche nei periodi di crescita economica, la Fed ha meno spazio per sostenere l’economia durante le fase di rallentamento, semplicemente tagliando il costo del denaro.

    Nel motivare il cambio di strategia della Fed, a due anni dall’avvio della review, il Presidente ha sottolineato che, a fronte un’economia in continua evoluzione, occorre “adattarsi alle nuove sfide che emergono” per centrare gli obiettivi. La strategie diventa quindi flessibile e capace di adattarsi al contesto.
    La Fed – ha ribadito – userà tutti gli strumenti a disposizione per centrare il suo mandato, che prevede la stabilità dei prezzi e la massima occupazione.
    Powell ha poi affermato che un mercato del lavoro “forte” si traduce in benefici per tutta l’economia, ma si attendono “un paio di anni” con una disoccupazione relativamente elevata. LEGGI TUTTO