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    IVASS: preoccupazioni per clienti NOVIS, liquidatore non ancora nominato

    (Teleborsa) – L’Autorità di vigilanza slovacca Národná Banka Slovenska (NBS) ha reso noto che a più di nove mesi dalla revoca dell’autorizzazione il Tribunale slovacco non ha ancora nominato il liquidatore della compagnia NOVIS e che pertanto allo stato non è possibile stimare la data di avvio della liquidazione. Lo si legge in una nota dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS).”Data questa situazione, vi sono preoccupazioni sulla piena salvaguardia dei diritti degli assicurati NOVIS e l’Autorità slovacca consiglia ai sottoscrittori che intendano intraprendere nei confronti della compagnia qualsiasi azione a propria tutela di contattare e consultare preliminarmente esperti di propria fiducia”, viene sottolineato.IVASS è venuto a conoscenza di lettere, inviate da NOVIS agli assicurati, in cui si preannunciano azioni legali in caso di mancato pagamento dei premi. L’Autorità ricorda che l’art 1924 del codice civile consente agli assicurati di sospendere il pagamento dei premi dopo il primo anno. L’IVASS suggerisce quindi agli assicurati di rivolgersi alle associazioni dei consumatori al fine di valutare le conseguenze della sospensione del pagamento dei premi alla luce delle norme di legge e delle condizioni di polizza. LEGGI TUTTO

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    Rc auto, Ivass: prezzi a febbraio rallentano la corsa. Aumento del 6,5% su base annua

    (Teleborsa) – Per i contratti sottoscritti nel mese di febbraio 2024 il prezzo medio dell’r.c. auto è di 395 euro, in aumento su base annua del 6,5% in termini nominali e del 5,7% in termini reali. A febbraio si registra una decelerazione dell’aumento dell’r.c. auto rispetto al +7,5% del mese di gennaio. È quanto rileva il monitoraggio Ivass sulle polizze rc auto. I prezzi medi – evidenzia l’indagine – sono inferiori al periodo pre-pandemico (406 euro a febbraio 2019). Si registrano incrementi di prezzo su base provinciale compresi tra l’1,8% di Ragusa e l’11,0% di Aosta. Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 252 euro, in diminuzione del 3% rispetto all’anno precedente. Per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, l’incremento di prezzo è del 9,3%.”La risalita delle tariffe Rc Auto determina una stangata da circa 780 milioni di euro su base annua a carico degli automobilisti italiani” afferma il Codacons, commentando i nuovi dati sulle assicurazioni forniti oggi dall’Ivass. Secondo i calcoli fatti dal Codacons, l’aumento delle tariffe del +6,5% a febbraio equivale ad un incremento di +24 euro a polizza rispetto alle tariffe di febbraio 2023, e porta il costo medio dell’Rc auto a quota 395 euro – analizza l’associazione –. Se si considera che in Italia circolano 43 milioni i veicoli assicurati, di cui 32,5 milioni di autovetture, la stangata sull’Rc auto raggiunge la maxi-cifra di 780 milioni di euro annui solo per la categoria degli automobilisti. Gli incrementi delle polizze risultano poi estremamente diversificati sul territorio – spiega il Codacons – Aosta registra il rincaro annuo più pesante, con le tariffe che a febbraio salgono del +11%, seguita da Padova, Alessandria, Belluno e Brindisi con aumenti superiori al +9,2%. Ragusa è la città dove le polizze crescono meno, solo il +1,8% a febbraio, +2,4% a Cuneo, +3,1% a La Spezia.”Scandaloso! Non solo l’rc auto sale su febbraio 2023 del 6,5%, ma in un solo mese, da gennaio 2024, sale di oltre 5 euro, da 389,14 a 394,52, +5,38 euro, pari ad un balzo mensile dell’1,4% (+1,38) – afferma il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimo Dona –. Per trovare a febbraio un prezzo medio più alto si deve tornare al 2019, quando era pari a 405,54, ossia ben 5 anni fa, prima del guadagno milionario ottenuto dalle compagnie grazie ai lockdown. In alcune città, poi, il rialzo è addirittura astronomico, come ad Aosta dove l’incremento annuo è dell’11% o a Padova, al secondo posto della classifica con +9,2%, oppure a Brindisi, Belluno e Alessandria con +9,1%. Chiediamo una verifica dell’Antitrust per accertare se in quelle realtà vi sono restrizioni della concorrenza, accordi collusi o abusi di posizione dominante”.Il premio medio più elevato ha una inaspettata new entry: Monza e Brianza con una stangata pari a 568,95 euro. Medaglia d’argento per Pescara con 564,98 euro. al terzo posto delle città “stangate” Caserta con 508,35 euro. Napoli per una volta non è la peggiore, collocandosi solo in 13esima posizione in quanto a rialzo (+8,2%) e in 92esima posizione come premio medio con 333,42 euro.”Il rallentamento registrato dall’Ivass sul fronte della crescita dell’Rc auto è del tutto insufficiente, e i rincari delle polizze a febbraio risultano ingiustificati e frutto delle anomalie che caratterizzano il comparto assicurativo – afferma Assoutenti – I prezzi delle polizze – spiega il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso – continuano a salire in Italia con le tariffe che, con una media di 395 euro, sono tornate a febbraio ai livelli di 4 anni fa. Il trend al ribasso avviato nel 2014 si è oramai definitivamente concluso, e la forbice sul territorio appare ancora estremamente elevata: tra la città più cara, Napoli, che paga una polizza media di 569 euro, e quella più conveniente, Enna con 289 euro, la differenza è del +97%, pari ad una maggiore spesa di ben 280 euro all’anno. Si tratta di incrementi del tutto ingiustificati dovuti in larga parte alle troppe anomalie del comparto assicurativo, dove le compagnie adottano politiche anti-concorrenziali che si riflettono sugli utenti attraverso un incremento dei costi a loro carico. L’Ivass deve svolgere meglio il proprio ruolo di autorità di vigilanza, contrastando qualsiasi pratica scorretta che si ripercuote sulle tariffe pagate dagli assicurati, senza limitarsi a fare da notaio che certifica gli aumenti”. (Foto: © Sittipong Leetangwattana / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Generali, Equita aumenta target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – Equita ha incrementato a 22,30 euro per azione il target price su Generali, confermando la raccomandazione a “Hold”. Gli analisti scrivono che la call post risultati 4Q23 ha confermato la solidità della compagnia, lo spazio per proseguire la traiettoria di crescita degli utili e il commitment del management nell’incrementare ulteriormente la remunerazione per gli azionisti. Il broker ha aggiustato marginalmente le stime 2024-25 (utile operativo +1% in media).”Confermiamo Hold con il titolo che, dopo la recente performance degli ultimi mesi (+16% YTD), tratta su livelli sostanzialmente in linea con il nostro TP e a multipli allineati alla media dei principali peers europei – si legge nella ricerca – Nel settore finanziario continuiamo quindi a favorire altri nomi che offrono un profilo rischio-rendimento che riteniamo ancora più attraente”. LEGGI TUTTO

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    Generali perfeziona la cessione di TUA Assicurazioni ad Allianz

    (Teleborsa) – Generali ha perfezionato la cessione di TUA Assicurazioni ad Allianz. L’operazione, ricorda una nota della compagnia assicurativa di Trieste, è in linea con l’implementazione in Italia del piano strategico del Gruppo “Lifetime Partner 24: Driving Growth”, che prevede di perseguire una crescita profittevole, ridurre la complessità con l’obiettivo di efficientare la macchina operativa e aumentare la diversificazione del segmento Danni. L’operazione genera un impatto positivo sull’utile netto di bilancio pari a circa 50 milioni di euro, neutrale ai fini dell’utile netto normalizzato, con un incremento di circa 1 p.p. al Solvency Ratio del Gruppo.Allianz ha evidenziato che l’acquisizione è avvenuta per 280 milioni di euro. In seguito all’operazione, la quota di mercato di Allianz nel mercato assicurativo Danni è attesa crescere di circa 1 punto percentuale consolidando la propria posizione quale terzo player in Italia.Tua Assicurazioni ha un portafoglio danni profittevole con premi lordi complessivi di circa 280 milioni di euro nel 2022, prevalentemente distribuiti attraverso una rete di quasi 500 agenti. “Grazie alla forte focalizzazione sulla centralità del cliente e sull’eccellenza distributiva, Allianz garantirà una transizione agevole per i clienti, dipendenti e agenti, realizzando al contempo economie di scala”, viene evidenziato. LEGGI TUTTO

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    Yolo, CdA propone aumento di capitale da 8 milioni di euro per finanziare crescita

    (Teleborsa) – Il CdA di Yolo Group, operatore insurtech italiano quotato su Euronext Growth Milan, ha deliberato di proporre all’assemblea dei soci un aumento del capitale sociale per massimi 7.999.990 euro, comprensivi di eventuale sovrapprezzo, da realizzare in una o più tranche, in via scindibile e a pagamento, mediante emissione di nuove azioni ordinarie, prive d’indicazione del valore nominale, da offrire in opzione a tutti gli aventi diritto.Le risorse generate dall’aumento di capitale saranno impiegate per l’attuazione del Piano Industriale 2024-2026 che prevede tre direttrici strategiche: sviluppo della presenza internazionale, sia attraverso nuove partnership che attraverso la crescita inorganica; consolidamento del modello distributivo phygital (i.e. integrazione tra distribuzione digitale e fisica); incremento del portafoglio d’offerta sia per il mercato Retail sia per le PMI.Il piano industriale, che recepisce le direttrici strategiche sopra menzionate, prevede per il 2024 un target di ricavi compresi tra 17 e 20 milioni di euro e un EBITDA positivo. L’obiettivo di fine piano al 2026 è di conseguire ricavi superiori a 60 milioni di euro e un margine EBITDA target nell’intorno del 20%.L’aumento di capitale sarà offerto in opzione sia agli azionisti, sia ai portatori delle obbligazioni convertibili emesse nell’ambito del prestito obbligazionario denominato “Yolo Group Convertibile 5% 2022-2025”.L’assemblea straordinaria dei soci si terrà in prima convocazione il 18 marzo 2024 e in seconda convocazione il 19 marzo 2024. LEGGI TUTTO

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    Cambiamento climatico: nel mondo danni per 200 miliardi di dollari l’anno

    (Teleborsa) – Inondazioni, cicloni tropicali, tempeste invernali in Europa e forti temporali, causano oggi perdite economiche globali stimate in 200 miliardi di dollari ogni anno. Ma, a causa del cambiamento climatico, le perdite economiche sono destinate ad aumentare. È quanto emerge dal nuovo rapporto dello Swiss Re Institute “Changing Climates: the heat is (still) on” che – sulla base dei risultati del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) – analizza i luoghi in cui è probabile che i pericoli si intensifichino e sovrappone le proprie stime delle perdite economiche derivanti dai quattro principali pericoli meteorologici. Ciò fornisce una visione delle possibili implicazioni economiche dirette nel caso in cui le catastrofi naturali legate alle condizioni meteorologiche si intensificassero a causa del cambiamento climatico.L’analisi di 36 paesi classifica le Filippine e gli Stati Uniti come i paesi economicamente più esposti oggi, dove è probabile che si verifichi un’intensificazione dei rischi a causa dei cambiamenti climatici. Con perdite economiche annuali pari al 3% del PIL, ad oggi, le Filippine sono il paese maggiormente colpito dai quattro pericoli meteorologici di tutti i 36 paesi, pur essendo esposte anche ad un’elevata probabilità di intensificazione dei rischi. Gli Stati Uniti sono i secondi più esposti: con un valore di 97 miliardi di dollari (0,38% del PIL) ad oggi, gli Usa registrano le maggiori perdite economiche in termini assoluti a causa di eventi meteorologici a livello mondiale e, allo stesso tempo, una probabilità media che i pericoli si intensifichino.In generale, i paesi con notevoli lacune nella protezione assicurativa e in cui l’adozione di misure di mitigazione e adattamento delle perdite ritarda rispetto al tasso di crescita economica, – rileva il rapporto – sono finanziariamente più a rischio a causa dell’intensificazione dei rischi. Secondo il rapporto, le economie asiatiche in rapida crescita come Thailandia, Cina, India e Filippine sono le più vulnerabili.L’Italia, tra il 2013 e il 2022, per i fenomeni metereologici legati al cambiamento climatico ha subito danni per 37 miliardi di dollari, di cui solo 5 erano assicurati. Dati che mostrano un “protection gap”, una assenza di protezione, pari all’87% dei casi. Nella classifica delle perdite in relazione al PIL l’Italia è 17esima, con una perdita stimata pari allo 0,11% (2,3 mld dollari). Nel 2023, in particolare, l’Italia è stato il Paese europeo più colpito da temporali e tempeste – come dimostrano l’alluvione dell’Emilia-Romagna e la grandine del Nord Italia – con perdite assicurate oltre i 3 miliardi di dollari, le più alte mai registrate nel nostro Paese. Gli Stati Uniti e le Filippine sono i paesi più colpiti. “Il cambiamento climatico – afferma Jérôme Jean Haegeli, economista capo del gruppo Swiss Re – sta portando a eventi meteorologici più gravi, con un conseguente impatto crescente sulle economie. Pertanto, diventa ancora più cruciale adottare misure di adattamento. La riduzione del rischio attraverso l’adattamento favorisce l’assicurabilità. Il settore assicurativo è pronto a svolgere un ruolo importante catalizzando gli investimenti nell’adattamento, direttamente come investitore a lungo termine e indirettamente attraverso la sottoscrizione di progetti a sostegno del clima e la condivisione della conoscenza dei rischi”.Mentre si prevede che il rischio di inondazioni si intensificherà a livello globale, il principale motore delle maggiori perdite economiche legate al clima negli Stati Uniti, così come nell’Asia orientale e sud-orientale, sono i cicloni tropicali. Oggi, in termini assoluti, le perdite economiche dovute agli eventi meteorologici negli Stati Uniti sono le più alte al mondo, principalmente a causa dei cicloni tropicali (uragani). Anche i forti temporali rappresentano una parte importante delle perdite economiche.Il primo passo verso la riduzione delle perdite – evidenzia il report – è ridurre il potenziale di perdita attraverso misure di adattamento. Esempi di azioni di adattamento includono l’applicazione delle norme edilizie, l’aumento della protezione dalle inondazioni, tenendo d’occhio gli insediamenti nelle aree soggette a pericoli naturali. In definitiva, le perdite in percentuale del PIL di ciascun paese dipenderanno dall’adattamento futuro, dalla riduzione delle perdite e dalla prevenzione. LEGGI TUTTO

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    Unipol, Morningstar DBRS mette rating sotto osservazione con implicazioni positive

    (Teleborsa) – DBRS Morningstar ha posto sotto osservazione con implicazioni positive il rating di Unipol Gruppo (pari a BBB) a seguito dell’annuncio della società di aver avviato un processo di razionalizzazione societaria attraverso la fusione di UnipolSai Assicurazioni (rating A con outlook stabile) in Unipol entro la fine del 2024.Se il piano di Unipol sarà pienamente realizzato, l’entità risultante sarà una compagnia assicurativa operativa che verrà rinominata Unipol Assicurazioni.In linea con la Global Insurance Methodology, l’attuale Issuer Rating di Unipol è vincolato dal rating della Repubblica Italiana (rating BBB con outlook stabile). Tuttavia, una volta conclusa la fusione, l’entità risultante sarà una compagnia assicurativa operativa il cui Issuer Rating e Financial Strength Rating potranno entrambi posizionarsi al di sopra del rating Sovereign per l’Italia, come nel caso di UnipolSai. LEGGI TUTTO

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    De Polis (IVASS): Retail Investment Strategy presenta “questioni controverse”

    (Teleborsa) – La Retail Investment Strategy della Commissione europea ha la finalità di incoraggiare gli investitori al dettaglio a partecipare più attivamente e a trarre pieno vantaggio dai mercati dei capitali, ma presenta alcune “questioni controverse”. Lo segnala Stefano De Polis, Segretario Generale dell’IVASS, in un convegno presso l’Università La Sapienza.”Le questioni più controverse sono – come è possibile intuire – le disposizioni relative alla gestione dei conflitti di interesse (compreso il divieto parziale di incentivi), al Value for Money al connesso ricorso a benchmark di mercato – ha spiegato – I co-legislatori avranno l’ultima parola su queste questioni chiave”.”Come IVASS siamo molto attenti a che vengano opportunamente valorizzate e sottoposte all’attenzione del sottoscrittore, ove presenti, le componenti di protezione dei prodotti di investimento assicurativo: esse rappresentano un peculiare valore e carattere distintivo da considerare, in aggiunta, ove previsto, alla diversificazione di portafoglio”, ha aggiunto.Per quanto riguarda la proposta della Commissione sui benchmark “sono condivisibili le preoccupazioni che essi possano trasformarsi in una sorta di cap sui prezzi. Va evitato. La normativa deve favorire il buon funzionamento del mercato e della concorrenza puntando sulla chiarezza, la trasparenza, la confrontabilità dell’offerta. Cosa diversa sarebbe – come già ora in via di sperimentazione – utilizzarli come strumenti di vigilanza utili ad identificare gli outliers”.”Un altro tema che sarebbe opportuno affrontare è quello della definizione di cliente professionale e di cliente retail nel settore assicurativo, in linea con quanto già previsto nella MIFID”, ha sottolineato.De Polis ha detto che è “ormai prevedibile che il negoziato non si concluda nell’attuale legislatura europea e che pertanto il confronto proseguirà per alcuni mesi; sono certo che il convegno di oggi contribuirà ad un proficuo scambio di opinioni e di idee che potranno essere utili ai fini del dibattito europeo”. LEGGI TUTTO