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    Generalfinance, Intesa alza target price: molto avanti sul piano

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato a 22,1 euro per azione (dai precedenti 20,7 euro) il target price su Generalfinance, società quotata su Euronext STAR Milan e intermediario finanziario specializzato nel factoring alle PMI distressed, confermando la raccomandazione “Buy” visto l’upside potenziale del 12%.Gli analisti scrivono che Generalfinance ha registrato solidi risultati nel terzo trimestre del 2025, con il miglior utile netto trimestrale dalla quotazione, superiore alle aspettative, trainato da una robusta crescita dei ricavi (+59,4% su base annua) e da una solida performance del margine di interesse (NII). I costi operativi sono stati ben controllati, portando a un rapporto costi/ricavi inferiore al 30%. La società ha alzato la guidance sull’utile netto per il 2025 a oltre 27 milioni di euro, riflettendo il forte slancio commerciale.A seguito dei solidi risultati dei primi nove mesi del 2025 e considerando la guidance aggiornata per il 2025, Intesa ha rivisto le stime per il periodo 2025-27, aumentando i ricavi per il 2025 dell’8% e adeguando al contempo gli accantonamenti per perdite su crediti a 4 milioni di euro. Aumentato l’utile per azione rettificato per il 2025 del 6%, con una correzione media del -2% per il periodo 2026-27, a seguito dei maggiori costi di funding.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    SIT, Intesa incrementa target price: volumi ed esecuzione restano essenziali

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato a 3,1 euro per azione (dai precedenti 2,1 euro) il target price su SIT, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione di soluzioni intelligenti per il controllo delle condizioni ambientali e la misurazione dei consumi, confermando la raccomandazione “Buy” visto l’upside potenziale del 19%.Gli analisti scrivono che i risultati dei primi nove mesi del 2025 hanno “chiaramente segnato una svolta dopo due anni difficili”. Secondo loro, SIT sta entrando nell’esercizio 2026 con ottimismo, un anno in cui si prevede che l’azienda trarrà beneficio dai volumi, dall’effetto di trascinamento delle efficienze già implementate e da ulteriori azioni volte a consolidare la redditività. “Riteniamo che l’esecuzione e la resilienza dei volumi a livello di fatturato rimangano i fattori chiave per soddisfare le nostre aspettative”, viene sottolineato nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Elica, Intermonte alza target price con accelerazione dei ricavi

    (Teleborsa) – Intermonte ha incrementato a 1,80 euro per azione (dai precedenti 1,60 euro) il prezzo obiettivo su Elica, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella produzione di cappe e piani aspiranti da cucina, confermando la raccomandazione “Neutral”.Gli analisti scrivono che i risultati del terzo trimestre hanno portato buone notizie, mostrando una significativa accelerazione dei ricavi rispetto ai trimestri precedenti, nonostante un mercato di riferimento che rimane piuttosto debole, evidenziando così i benefici ottenuti dalle recenti misure gestionali.Intermonte ha aggiornato le stime per riflettere la nuova guidance, aumentando i ricavi del 2025 di circa l’1,2% e riducendo leggermente le previsioni per gli anni successivi per tenere conto dei tassi di cambio aggiornati, tenendo presente che circa il 15% dei ricavi di Elica proviene dalle Americhe. Le maggiori previsioni di fatturato portano a un modesto miglioramento dell’EBIT rettificato, con un margine previsto per il 2025 sostanzialmente in linea con la performance dei primi nove mesi. Tuttavia, questo beneficio è compensato da oneri finanziari superiori alle precedenti ipotesi. Nel complesso, ora prevede un utile netto del 2025 inferiore di circa 0,5 milioni di euro rispetto a prima. “Siamo lieti che le misure adottate dal management stiano iniziando a dare i loro frutti, nonostante un mercato di riferimento difficile, e crediamo che non appena il mercato si stabilizzerà, l’azienda avrà tutto il necessario per uscire più forte dalla tempesta”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Amplifon sale in Borsa con analisti che apprezzano esecuzione del piano e ripresa della crescita

    (Teleborsa) – Amplifon, società leader nelle soluzioni uditive che fa parte del FTSE MIB, spicca nella seduta odierna a Piazza Affari, con gli investitori che digeriscono i conti pubblicati negli scorsi giorni.Sul fronte degli analisti, Barclays – pur riducendo le stime e il target price (a 19,5 euro dai precedenti 20,5) – conferma la raccomandazione Overweight e sottolinea il miglioramento del trend dei ricavi dell’azienda in Europa e in America nel terzo trimestre rispetto al secondo trimestre, continuando a considerare la società la propria preferita nel settore hearing aid con una visione ottimista nel lungo periodo. “Con l’incertezza del mercato a breve termine persistente, siamo costruttivi sulla storia a lungo termine e continuiamo a preferire il nome in un settore degli apparecchi acustici in difficoltà”, si legge nella ricerca.Ieri invece Intermonte ha alzato il target price di Amplifon da 16,5 a 19 euro per azione, migliorando anche la raccomandazione a Overweight da Neutral sulla base della ripresa in Europa e dell’esecuzione del piano di miglioramento della performance Fit4Growth. “Il terzo trimestre ha segnato il primo punto di svolta positivo in EMEA e i trimestri successivi dovrebbero beneficiare di comparazioni più semplici, di un forte incremento dei clienti di ritorno dalla ripresa post-Covid del 2021 (ipotizzando un ciclo di vita dell’HA di circa 5 anni) e dei primi benefici del piano Fit4Growth – si legge nella ricerca – Combinati con un potenziale rilascio della domanda repressa, questi fattori potrebbero gradualmente riportare la crescita ai livelli storici”.Amplifon si attesta a 14,91 euro, con un aumento dell’1,29%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 15,06 e successiva a 15,42. Supporto a 14,7. LEGGI TUTTO

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    Moncler, Jefferies conferma l’Hold e TP a 49 euro (downside potenziale del 9%)

    (Teleborsa) – Jefferies ha confermato il giudizio Hold sul titolo Moncler e ribadito il target price di 49,00 euro, che incorpora un downside potenziale del 9% rispetto al prezzo di chiusura del 27 ottobre 2025, pari a 53,8 euro.Una conferma che giunge a valle della pubblicazione dei ricavi dei primi nove mesi del 2025. I dati chiave, secondo gli analisti, includono: 1) Il marchio Moncler nel terzo trimestre ha registrato un -1% ex fx (cons -2%) con DTC/wholesale invariato/-4% rispetto al consensus +0%/-7%; gli esperti ritengono che gli investitori prevedessero un DTC del 2-3% dopo i recenti report dei competitor del lusso. 2) A livello regionale, il marchio di punta ha registrato un andamento APAC/RoW invariato ex fx (in linea con il secondo trimestre); EMEA a -4% (da -8% nel secondo trimestre), date le pressioni ancora negative, ma in calo, sui viaggiatori, soprattutto americani; e +5% nelle Americhe (+5% nel secondo trimestre). 3) Stone Island nel terzo trimestre è rimasto complessivamente invariato ex fx (consensus -2%), con un’ulteriore razionalizzazione del wholesale (-8% rispetto a consensus -9%).Dalla conference call è emerso che, richiamano gli analisti: “1) La stima del margine EBIT FY di Consensus del 28,3% (JEFe 28,0%) richiederà una ‘buona crescita’ nel quarto trimestre (presumiamo coerente con i cons evidenziati di seguito); Apparentemente la performance da ottobre ad oggi è stata coerente con tale esigenza (con l’avvertenza che la base comparabile si inasprisce considerevolmente a dicembre). 2) Il gruppo sembra aver esaminato più attentamente gli sforzi sui costi per migliorare la tradizionale equazione di guadagni like-for-like mid-single-digit richiesti per mantenere il margine stabile; tuttavia, la possibilità di un contributo in termini di spazio previsto per il prossimo anno sarà probabilmente determinata in gran parte dalla tempistica esatta dell’apertura del nuovo flagship store di New York. 3) Il prezzo del marchio Moncler per l’autunno/inverno è destinato a moderarsi a low-single-digit (piuttosto che mid-single-digit come nella primavera/estate) nonostante le crescenti sfide del mercato dei cambi; l’entità esatta di low-single-digit deve ancora essere definita, e con essa l’interazione tra trazione del marchio e conservazione del Gross Margin, soprattutto negli Stati Uniti. 4) Le previsioni per la vendita all’ingrosso dell’anno fiscale per il marchio Moncler dovrebbero ora essere più vicine a mid-single-digit piuttosto che all’high-single-digit precedentemente indicato (a causa di un sell-out migliore del previsto)”.Alla luce di ciò Jefferies ha mantenuto le proprie stime praticamente invariate, affermando che “la valutazione scontata di Moncler probabilmente persisterà”.Ora prevede un DTC del marchio MONC del quarto trimestre stabile, e del +5% nel 2026 (rispetto a +2,3% e +6,6% dei conti correnti). L’ipotesi di Ebit margin per il secondo semestre del 2025 è di -139 punti base al netto delle variazioni della cadenza di marketing (-54 punti base al netto di queste variazioni, rispetto a -1 punto base al netto dei conti correnti), e di -5 punti base al netto delle variazioni del marketing nel 2026 (rispetto a +35 punti base dei conti correnti). L’EBIT di gruppo per il 2025 e il 2026 sono attesi a 848 milioni e 864 milioni rispettivamente, inferiore del 3% e del 7% rispetto alle stime di consensus, che si attestano a 871 milioni e 926 milioni. LEGGI TUTTO

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    Fineco, in testa al Ftse Mib in scia al doppio upgrade di Barclays

    (Teleborsa) – Seduta effervescente per Fineco, le cui azioni stanno viaggiando al momento in progresso del 4,1% saldamente in testa al Ftse Mib, che scambia poco sopra i valori della vigilia.A sostenere il titolo, il doppio upgrade di Barclays che ha alzato il giudizio a Overweight da Equal Weight e il target price a 25,00 euro da 20,60 euro (+21%). Il nuovo prezzo obiettivo incorpora pertanto un upside implicito del 30,1% rispetto al prezzo di chiusura del 27 ottobre 2025, pari a 19,22 euro.Gli analisti hanno migliorato la raccomandazione a Overweight per tre motivi: “l’attuale contesto dei tassi rappresenta per Fineco il momento ideale per crescere rapidamente a costi ragionevoli”; inoltre, “le opportunità offerte da ETF e AI stanno entrambe accelerando diversi cambiamenti strutturali in Italia, che Fineco è nella posizione migliore per cogliere grazie al suo modello di piattaforma”; ancora, “oltre alla reportistica mensile e trimestrale, che prevediamo metterà costantemente in luce i risultati di Fineco (acquisizione clienti, afflussi, ricavi da intermediazione in accelerazione), il prossimo catalizzatore sarà il primo piano aziendale nella storia di Fineco”.Barclays ritiene che “questo sarà utile, in quanto potrebbe contribuire a tradurre in numeri i driver di crescita di alto livello e a lungo termine che Fineco ha spesso descritto. Potrebbero esserci ulteriori fonti di rialzo, come l’espansione estera della piattaforma esistente; questo aspetto non è ancora incluso nelle nostre stime, ma riteniamo che sarebbe di supporto, soprattutto in termini di valutazione”.Gli analisti collocano le proprie stime l’1% al di sopra del consensus BBG per il 2026E,mentre sono invariate per il 2027E. Prevedono un CAGR dell’EPS (utile per azione) del 4,3% nel periodo 2025E-29E rispetto al 1,5% dei peer. Al netto dell’effetto NII (Net interest income), la crescita dell’EPS è del 13,1% nel periodo 2025E-29E rispetto al 5,9% dei peer. LEGGI TUTTO

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    Terna, Barclays prevede utile ed Ebitda in crescita nei 9M25 trainati da investimenti e aggiornamento tariffario

    (Teleborsa) – Barclays ha assegnato al titolo Terna un giudizio Equal Weight con target price di 8,20 euro. In attesa dell’uscita dei risultati dei primi nove mesi 2025, in calendario il prossimo 13 novembre, gli analisti prevedono un utile netto di 840 milioni di euro, in aumento del 3,3% a/a, trainato da una crescita stimata dell’EBITDA del 6,3% a/a, parzialmente compensata da un aumento stimato degli ammortamenti del 7,1% e da un incremento del 29% degli oneri finanziari netti. L’EBITDA è atteso da Barclays a 2 miliardi di euro e l’EBIT a 1,3 miliardi (+6% a/a). Gli investimenti in conto capitale sono sono stimati in 2,2 miliardi e l’indebitamento netto in 11,7 miliardi.Gli analisti prevedono un EBITDA di 1,9 miliardi dalle attività regolamentate e di 91 milioni dall’EBITDA non regolamentato. “Prevediamo una performance annua più solida per l’EBITDA delle attività non regolamentate, trainata da un contesto di mercato migliore per i venditori di apparecchiature di trasmissione (cavi e trasformatori), che si traduce in un maggiore potere di determinazione dei prezzi e in un margine di miglioramento dell’EBITDA”, osservano gli esperti. “Nelle attività regolamentate, prevediamo che la crescita degli investimenti sottostanti e gli aggiornamenti tariffari positivi compenseranno in parte l’impatto negativo dei minori incentivi basati sulla produzione su base annua”. Barclays stima che Terna “venga scambiata con un premio del 29% rispetto alla RAB per l’anno fiscale 2025, che riflette già il potenziale di crescita della RAB dell’azienda”.Complessivamente, la banca di investimento mantiene un “outlook positivo sulle utility europee”, poiché i “driver strutturali e la valutazione rimangono positivi”. Vede ancora “un significativo potenziale di rialzo nonostante la significativa sovraperformance rispetto al mercato più ampio (SX6P +22% YTD vs. mercato europeo SXXP +13%)”. “La nostra positività sul settore è guidata dalla crescita della domanda di energia e investimenti, da un contesto macroeconomico favorevole e da una valutazione poco impegnativa. Prevediamo un CAGR medio del TSR a medio termine superiore al 12%, trainato da un CAGR dell’EPS a una cifra elevata e da un rendimento da dividendi di circa il 5%”, aggiungono gli analisti. LEGGI TUTTO

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    Trawell Co, Intesa taglia target price: margini resilienti in attesa del nuovo piano

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha abbassato a 9,00 euro per azione (dai precedenti 10,00 euro) il target price su Trawell Co, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nei servizi di protezione e rintracciamento bagagli per i passeggeri aeroportuali, confermando la raccomandazione sul titolo a “Buy” visto l’upside potenziale del 54%.Gli analisti scrivono che i risultati del primo semestre del 2025 hanno mostrato un andamento simile a quello del primo semestre del 2024, un semestre influenzato dalle performance negative di Miami e Russia. I ricavi totali sono leggermente diminuiti (-2,7% su base annua). L’EBITDA si è attestato a 3,5 milioni di euro (-11,5% su base annua), con un margine del 26,3%, secondo gli analisti resiliente, anche in considerazione dell’aumento del costo del personale presso l’aeroporto di Miami. L’EBIT è stato di 1,4 milioni di euro, dopo D&A per 0,3 milioni di euro e D&A relativi all’IFRS 16 per 1,8 milioni di euro. La posizione finanziaria netta è stata di 5,9 milioni di euro (indebitamento netto al netto dell’impatto dell’IFRS 16 e rettificato per i depositi), in miglioramento rispetto a fine giugno 2024 e in leggero aumento rispetto ai 5,4 milioni di euro di fine anno 2024. Viene sottolineato che il management è fiducioso che le iniziative strategiche, insieme alla crescita del traffico aereo internazionale e ai nuovi contratti, consentiranno a TraWell di tornare a livelli di crescita più elevati nei prossimi semestri, con particolare attenzione al rafforzamento delle operazioni globali e all’espansione nei paesi EMEA. Per riflettere l’inclusione di nuovi aeroporti, come Madrid e Napoli, e l’espansione delle operazioni esistenti a Lima e Nizza, il Piano Strategico 2023-27 è in fase di aggiornamento e dovrebbe essere comunicato verso la fine di ottobre 2025.Intesa Sanpaolo ha rivisto al ribasso le stime per il 2025 (EBITDA -5,9% rispetto alla stima precedente) per incorporare i risultati del primo semestre del 2025. Per gli anni successivi, prevede un graduale miglioramento della redditività. Il broker si aspetta che TraWell “riprenda il suo percorso di crescita nei prossimi anni, grazie alla sua leadership di mercato”. LEGGI TUTTO