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    Munch: con oltre 530mila visitatori è la mostra più visitata dell’anno

    (Teleborsa) – Sono stati 536.281 i visitatori che hanno varcato la soglia della mostra dedicata a Munch, prima al Palazzo Reale di Milano e poi al Palazzo Bonaparte di Roma, tappa inaugurata con grande partecipazione istituzionale alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della Regina Sonja di Norvegia. Nel dettaglio a Milano i visitatori sono stati 276.805, mentre a Roma 259.476. Con questi risultati, “MUNCH. Il grido interiore” si afferma come la mostra più visitata in Italia nel 2024/2025, confermando ancora una volta Milano e Roma come i due poli nevralgici di cultura, bellezza e città destinate ad accogliere grandi eventi internazionali e Arthemisia tra le più importanti aziende organizzatrici e produttrici di mostre d’arte a livello internazionale.Prodotta e organizzata da Arthemisia, curata da Patricia G. Berman, una delle più grandi studiose al mondo dell’artista, con la collaborazione scientifica di Costantino D’Orazio, la mostra “Munch. Il grido interiore” è stata realizzata in collaborazione con il Museo MUNCH di Oslo. Main partner della mostra è stata la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta da Alessandra Taccone, con Poema. La mostra ha goduto del patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura, della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma e del Giubileo 2025 – Dicastero per l’Evangelizzazione. Ha visto come sponsor Generali Valore Cultura e Statkraft, special partner Ricola, mobility partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner la Repubblica, hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville, sponsor tecnico Ferrari Trento e radio partner Dimensione Suono Soft.”È senza dubbio una grande soddisfazione assistere al successo delle nostre mostre e vedere una partecipazione così entusiasta – dice Iole Siena, presidente di Arthemisia – ma il successo per me è leggere le parole commosse dei visitatori, osservare le persone che si stupiscono e piangono davanti alle opere, sapere che il nostro lavoro serve a tante persone per imparare, condividere e per conservare nel cuore un ricordo eterno. Questo è ciò che mi restituisce il senso del nostro lavoro”.”Siamo davvero lieti che questo secondo, importante progetto espositivo realizzato a Palazzo Bonaparte a Roma da Arthemisia con la nostra Fondazione come main partner, abbia ottenuto un apprezzamento così ampio e diffuso, e onorati dell’attenzione ricevuta dal Presidente Mattarella e dalla Regina Sonja di Norvegia – afferma Alessandra Taccone, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale –. La mostra di Munch, pittore eccelso ma fino ad oggi poco esposto in Italia, ha consentito ai molti visitatori di conoscere a tutto tondo la poetica di questo artista, famoso in tutto il mondo per il celebre ‘L’urlo’ ma autore prolifico anche di splendide opere meno crude e crepuscolari”.UN FENOMENO CULTURALE DI PORTATA INTERNAZIONALEL’esposizione, dedicata al maestro dell’inquietudine e dell’anima, Edvard Munch, ha attratto anche decine di migliaia di turisti stranieri – circa 210mila – affascinati dalla possibilità di ammirare da vicino 100 capolavori iconici del grande artista norvegese, un prestito senza precedenti proveniente direttamente dal Museo MUNCH di Oslo. A stupire è anche la partecipazione italiana: Munch mancava in Italia da ormai decenni e sono stati oltre 320mila i visitatori provenienti da tutte le regioni del Paese, con un’adesione straordinaria da parte di gruppi organizzati, appassionati d’arte, famiglie, ma anche e soprattutto scolaresche. Più di 3.500 classi, dai licei alle scuole medie fino alle elementari, hanno partecipato a un percorso pensato per unire l’impatto visivo dell’opera di Munch con un ricco e articolato impianto didattico, curato nei minimi dettagli per offrire ai giovani visitatori strumenti critici ed emotivi per comprendere l’arte dell’Espressionismo.L’ARTE CHE PARLA ALL’ANIMAA colpire è stato soprattutto il coinvolgente allestimento scenografico, capace di trasportare i visitatori nel mondo emotivo e visionario di Munch, tra suoni, luci e ambientazioni immersive. Un percorso espositivo potente, curato con rigore scientifico e una sensibilità narrativa che ha saputo emozionare e scuotere.L’ENTUSIASMO DELLA CRITICA E DEI MEDIAGrande apprezzamento e partecipazione anche da parte della stampa, italiana e internazionale: i giudizi sono stati unanimemente entusiasti, sottolineando la forza espressiva della selezione di opere, l’eccellenza curatoriale e la capacità dell’allestimento di rendere accessibile e toccante un universo interiore complesso e potente. LEGGI TUTTO

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    Gallerie d’Italia, Milano: apre la mostra “Una collezione inattesa. La Nuova Arte degli Anni Sessanta e un Omaggio a Robert Rauschenberg”

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo apre al pubblico dal 30 maggio al 5 ottobre 2025 alle Gallerie d’Italia di Milano l’esposizione “Una collezione inattesa. La Nuova Arte degli Anni Sessanta e un Omaggio a Robert Rauschenberg”, a cura di Luca Massimo Barbero, curatore Associato delle Collezioni di Arte Moderna e Contemporanea della Banca, che presenterà un omaggio al grande artista americano Robert Rauschenberg e un itinerario inedito sull’arte contemporanea degli anni Sessanta.”L’esposizione, che conta oltre 60 opere, – fa sapere Intesa Sanpaolo in una nota – si sviluppa nelle monumentali sale delle Gallerie d’Italia di Milano, offrendo al pubblico un viaggio ricco e articolato che attraversa la grande sperimentazione radicale degli anni Sessanta, per arrivare agli sviluppi più significativi del decennio successivo. Il percorso si arricchisce di intensi dialoghi tra opere rappresentative della cultura visiva concettuale, sia europea che americana. Le Collezioni di Intesa Sanpaolo, ancora una volta, si rivelano al grande pubblico in modo inatteso e sorprendente, grazie anche al fondamentale contributo della Collezione Luigi e Peppino Agrati, oggi parte del patrimonio artistico della Banca. Un’occasione unica per esplorare l’evoluzione dell’arte contemporanea, attraverso una selezione di lavori raramente esposti”.”Le raccolte di arte moderna e contemporanea di Intesa Sanpaolo – afferma Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo – formano un corpus unico in Italia per ampiezza, importanza e internazionalità, un patrimonio straordinario che la Banca desidera condividere con il pubblico delle Gallerie d’Italia. A tal fine, abbiamo avviato un progetto di progressiva conoscenza delle opere, dando occasione in particolare di approfondire e apprezzare il prezioso nucleo della Collezione Luigi e Peppino Agrati. Questo nuovo allestimento, dedicato alle ricerche artistiche più radicali degli anni Sessanta, arricchito da un omaggio a Rauschenberg, accosta per la prima volta oltre 60 lavori di grandi artisti italiani e americani. Un percorso emozionante e ricco di capolavori, che identifica le Gallerie di Piazza della Scala come uno dei luoghi di eccellenza per l’arte del Novecento”.La selezione di opere – prosegue la nota – si apre con capolavori significativi che esplorano il monocromo, uno degli aspetti centrali della ricerca artistica tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni Sessanta. In questo contesto, la presenza di artisti come Yves Klein, Lucio Fontana e Piero Manzoni risulta fondamentale, rappresentando emblematicamente la ricerca europea di quel periodo. Queste opere si confrontano, in un dialogo vivace e serrato, con le nuove generazioni di artisti le cui ricerche aprono gli anni Sessanta, tra cui spiccano due rare opere di Giulio Paolini, un monocromo di Robert Ryman e una giovanile quanto sorprendente opera in piombo di Richard Serra.Come in un azzeramento della superficie, il curatore propone un confronto tra i grandi maestri dell’arte contemporanea provenienti da due sponde opposte dell’Oceano, in un dialogo tra minimalismo e monocromia. L’esposizione offre l’opportunità di ammirare opere di Carl Andre, protagonista della scultura minimalista americana, affiancate da due importanti lavori di Robert Mangold, artista raramente visibile nelle collezioni europee. A queste si uniscono due capolavori di Enrico Castellani: Superficie bianca (Omaggio all’alba) e Superficie bianca. Dittico.Un momento di approfondimento del nuovo immaginario degli anni Sessanta si sviluppa nella sala successiva, dove due leggii di Giulio Paolini – la cui presenza punteggia l’intero percorso di mostra – dialogano con due opere specchianti di Michelangelo Pistoletto, rispettivamente del 1967 e del 1979, e si intrecciano simultaneamente con il lavoro giovanile del maestro Jannis Kounellis del 1960. Questo spazio, creando un gioco di rimandi e riflessi ideali e concettuali, arricchisce la comprensione dell’evoluzione dell’arte in quegli anni cruciali di ricerca. Successivamente, in uno spazio concentrato e intensamente significativo, sei disegni realizzati con polvere da sparo introducono il pubblico all’opera del grande maestro californiano Edward Ruscha e si confrontano con tre opere in piombo di Jasper Johns, lo stesso artista che appare ritratto nell’opera di Giulio Paolini del 1967. Questo dialogo diventa così emblematico dello scambio serrato – sia concettuale che pittorico – che ha caratterizzato gli anni Sessanta, mettendo in relazione le esperienze artistiche dei due continenti. A questa selezione risponde la grande sala d’angolo, che, grazie all’ingresso della Collezione Luigi e Peppino Agrati nel patrimonio artistico di Intesa Sanpaolo, offre per la prima volta a Milano l’opportunità di ammirare le tre serie di dieci serigrafie originali di Andy Warhol: Marilyn, Electric Chairs e Mao Tse-Tung. Queste opere su carta costituiscono una riflessione sulla bellezza, sulla caducità del tempo e sulla potenza della comunicazione. In aggiunta, sarà possibile ammirare Waco, Texas di James Rosenquist, un’opera che arricchisce ulteriormente il percorso espositivo, rappresentando anch’essa un capitolo significativo della cultura pop.Il dialogo sul nuovo immaginario degli anni Sessanta si sviluppa anche nelle due ultime sale perimetrali del Salone Scala, dove sono esposte opere raffinate e intime di Roy Lichtenstein. Tra queste, spicca Mirror #2 del 1970, un pezzo silenzioso e quasi minimale, che, insieme a Brushstroke del 1965, diventano un simbolo emblematico della cultura Pop americana.Il dialogo prosegue con la figura di Jean-Michel Basquiat, che, ancora giovanissimo, espone sotto lo pseudonimo di SAMO nella galleria Mazzoli di Modena. L’artista intrattiene anche un profondo legame con l’Italia e con Napoli, grazie anche al gallerista Lucio Amelio, sodale di Peppino Agrati. Il ponte culturale tra Italia e Stati Uniti trova simbolicamente espressione anche grazie alla presenza di Francesco Clemente che, nel 1984, lavorò nel celebre lavoro collettivo a quattro e sei mani proprio con Basquiat e Andy Warhol, qui rappresentato con la serie Vesuvius.Il cuore della mostra è il Salone Scala, interamente dedicato all’omaggio del grande artista Robert Rauschenberg. Il 2025 segna il centenario della sua nascita e, in questa occasione speciale, viene celebrato per la prima volta il suo profondo legame con l’Italia e con Peppino Agrati, amico e collezionista. Grazie a questo legame, è possibile presentare insieme un nucleo di 17 opere, tra cui il capolavoro Blue Exit del 1961. Questo tributo si ricollega a uno degli aspetti fondamentali della ricerca di Rauschenberg, che, fin dai suoi esordi con la monocromia degli anni Cinquanta, ha ridefinito il concetto di Neo-Dada, diventando uno dei protagonisti assoluti della cultura visiva internazionale degli anni Sessanta. Particolare rilevanza anche in questo caso riveste il legame tra Peppino Agrati e Lucio Amelio, rappresentato in mostra dall’opera Trasmettitore Argento Glut del 1987 e proveniente dalla storica esposizione organizzata dal gallerista napoletano. Accanto alle grandi opere e ai disegni, la mostra include litografie straordinarie che raccontano non solo l’evoluzione tecnica che Rauschenberg ha reso innovativa, ma anche il suo rapporto con le immagini e i temi della società e della politica dell’epoca. Questa è la prima volta che l’intero nucleo di opere di Robert Rauschenberg proveniente dalle Collezioni Luigi e Peppino Agrati viene esposto al pubblico. Un’occasione unica per sottolineare l’importanza che il maestro americano ha attribuito alla composizione e alla grafica, elementi fondamentali del suo linguaggio artistico.In occasione del finissage della mostra, Allemandi pubblicherà un volume di approfondimento sul nucleo di opere di Rauschenberg della Collezione di Luigi e Peppino Agrati. L’esposizione sarà accompagnata da appuntamenti del palinsesto #INSIDE, gratuiti e aperti alla cittadinanza.La sede espositiva di Milano, insieme a quelle di Torino, Napoli e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Generale Gallerie d’Italia. LEGGI TUTTO

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    Salone del Libro, dalla passione per il calcio alla politica: Landini presenta “Un’altra storia”

    (Teleborsa) – Dallo smantellamento di diritti e tutele, all’impoverimento del tessuto economico e produttivo, passando per l’allontanamento dalla partecipazione politica fino alla fuga verso altri paesi dei giovani, sempre più costretti alla precarietà:Maurizio Landini ha presentato la propria autobiografia al Salone del Libro di Torino “Un’altra storia” edito da Piemme, viaggio di una vita che incrocia gli ultimi decenni del nostro Paese. La giovinezza a San Polo d’Enza, la passione per il calcio, la parrocchia, il lavoro come metalmeccanico, la politica, le prime esperienze sindacali, l’impegno come Segretario generale della Cgil. “Questa non è solo la mia storia, è una storia collettiva”, dice Landini. Molti dei temi all’interno del libro sono strettamente legati al referendum dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza, per i quali il segretario in queste settimane sta toccando per comizi e iniziative tante città italiane con l’obiettivo di raggiungere il quorum. LEGGI TUTTO

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    Archivio Centrale dello Stato celebra la Liberazione con una mostra

    (Teleborsa) – A ottanta anni dal 25 aprile 1945, l’Archivio Centrale dello Stato celebra la Liberazione del nostro Paese dal nazifascismo con una mostra documentaria che si inaugurerà oggi, 15 aprile 2025 e che sarà visitabile fino al 2 giugno 2025, Festa della Repubblica, allestita nei rinnovati spazi dell’Aula Magna.La mostra vuole promuovere la conoscenza, in particolare nei più giovani, delle biografie di partigiani e resistenti, noti e meno noti, che contribuirono con le proprie idee e con la propria lotta, e spesso con la propria vita, alla guerra di Liberazione e, attraverso le vicende dei singoli, dei momenti salienti del movimento partigiano dall’armistizio dell’8 settembre 1943 alla Liberazione del Paese.Vite partigiane particolarmente emblematiche, accomunate da un solo grido ideale: “Italia nostra, l’Italia e libertà”, come recita un canto ritrovato nelle carte di Leone Cattani conservate in Istituto, da cui è stato derivato il titolo della mostra.Insieme ai preziosi documenti, sono esposti cimeli storici provenienti altresì dal Museo storico della Liberazione e due ritratti di partigiani, opere di Georges de Canino (dalla collezione d’arte contemporanea dell’Istituto).Le testimonianze documentarie dei percorsi e delle scelte dei protagonisti, e al contempo del contesto storico in cui essi si mossero, provengono in particolare dal fondo RICOMPART, l’Ufficio per il riconoscimento delle qualifiche ai partigiani del ministero della difesa: un enorme archivio, versato all’Archivio Centrale dello Stato a partire dal 2009, consistente in uno schedario di oltre 700.000 schede nominative digitalizzate e consultabili da remoto e circa 400.000 fascicoli di carteggi prodotti dalle Commissioni locali che si occuparono dei riconoscimenti partigiani, sui quali l’Archivio Centrale dello Stato da tempo sta lavorando per consentirne la più adeguata consultazione.La mostra – realizzata in collaborazione con il Museo storico della Liberazione di Roma e con l’ISBREC – Istituto storico bellunese della Resistenza e dell’età contemporanea – inoltre espone ulteriore ed essenziale documentazione che testimonia la nascita del Comitato di Liberazione Nazionale, la lotta delle prime bande partigiane, la reazione fascista nei territori della RSI, gli eccidi nazisti e il ruolo degli Alleati per la liberazione del Paese. A restituire quegli eventi sono gli archivi di grandi personalità quali Ferruccio Parri, Ugo La Malfa, Sergio Fenoaltea, Leone Cattani, Vittorio Foa, Pietro Nenni, Vittorio Emanuele Orlando e Alessandro Casati, oltre che i fascicoli dell’archivio del Comitato Centrale di Liberazione Nazionale (1944-1946), della Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno e degli archivi fascisti del periodo repubblichino. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo main partner di Miart con un omaggio a Rauschenberg

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo si conferma main partner di Miart, la fiera internazionale di arte moderna e contemporanea che si svolgerà a Milano dal 4 al 6 aprile 2025. Quest’anno la banca sarà presente con un progetto espositivo dedicato a Robert Rauschenberg – nel centenario della nascita – a cura di Luca Massimo Barbero, curatore associato della Collezione di Arte e Moderna di Intesa Sanpaolo.La mostra parte dall’area lounge della Banca dove sarà esposto il capolavoro dell’artista statunitense Blu exit, esempio straordinario della serie “Combine Painting” che consacrò il maestro americano come uno dei protagonisti della grande pittura contemporanea internazionale.L’esposizione avrà una ideale prosecuzione nel caveau delle Gallerie d’Italia, eccezionalmente aperte al pubblico su prenotazione nei giorni di Miart, dove saranno esposte altre tre opere dell’artista selezionate dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati, prestigiosa raccolta d’arte contemporanea oggi parte delle collezioni del Gruppo Intesa Sanpaolo grazie al lascito del Cavalier Luigi Agrati: Scripture, 1974, Gulf, 1969, Clearing, 1969. Progettato nei primi anni del secolo scorso da Luca Beltrami per contenere le cassette di sicurezza della Banca Commerciale Italiana, il caveau delle Gallerie d’Italia domina un disegno compositivo singolare e simmetrico, retto da due imponenti colonne di un esplicito ordine dorico, con pulvino con triglifi. Oggi il luogo, normalmente visitabile solo su prenotazione con visite guidate, non contiene più cassette di sicurezza ma custodisce qualcosa di altrettanto prezioso: circa 500 dipinti appartenenti alla collezione Intesa Sanpaolo. Le opere d’arte sono appese su pannelli di rete scorrevoli, con un sistema ottimale per l’archiviazione e la conservazione, realizzato in modo da tenere le opere in vista, quasi a creare piccoli, inaspettati percorsi espositivi.Anche quest’anno Intesa Sanpaolo Private Banking – la banca del Gruppo dedicata alla gestione delle esigenze finanziarie, assicurative e previdenziali della clientela private, nonché alla gestione e valorizzazione complessiva del patrimonio – sarà presente a Miart nell’area lounge del Gruppo con incontri dedicati al servizio di art advisory, rivolto a chi considera l’arte un’opportunità di crescita diversificata del proprio patrimonio e vuole avvalersi di una consulenza altamente specializzata nella selezione, valutazione e gestione di collezioni o singole opere d’arte.Sempre nello spazio espositivo di Intesa Sanpaolo verrà allestito un corner Allemandi dove, oltre ai libri e cataloghi della prestigiosa casa editrice recentemente acquisita dal Gruppo insieme a Compagnia di San Paolo e Fondazione CR Cuneo, sarà possibile consultare e leggere anche Il Giornale dell’Arte, un ulteriore tassello dell’impegno di Intesa Sanpaolo verso arte e cultura. LEGGI TUTTO

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    Generali Italia, all’Arena di Verona “Il cielo è di tutti”

    (Teleborsa) – Un inno alla felicità e al futuro. L’Arena di Verona, il teatro all’aperto più grande al mondo, accende i riflettori sul mondo dell’infanzia. E, per la prima volta, dà vita ad un evento musicale per famiglie e bambini, con centinaia di piccoli artisti in scena, grazie al contributo del family partner Generali. “Il cielo è di tutti”, sabato 10 maggio, alle ore 16, sarà un concerto per piccoli cori e grandi sogni. Sul palcoscenico areniano il Piccolo Coro dell’Antoniano con le più belle canzoni dello Zecchino d’Oro, accompagnato dai cori della Galassia dell’Antoniano provenienti da tutta Italia e dalle voci bianche veronesi del coro di A.Li.Ve, diretto dal Maestro Paolo Facincani, e di A.d’A.Mus, coordinato da Elisabetta Zucca. A presentare l’evento dal vivo sarà Walter Rolfo, scrittore, autore e appassionato di illusionismo, già testimonial di Generali per il progetto “Vite – Storie di Felicità” con la Fondazione della Felicità ETS di cui è il presidente. E con la partecipazione straordinaria di Mìmi e Nartico, i due talent dello Zecchino d’Oro.A un mese dall’inaugurazione del 102esimo Opera Festival, Fondazione Arena di Verona, insieme all’Antoniano e a Generali Italia, che sostiene l’evento, porta nell’anfiteatro romano centinaia di bimbi e ragazzi. Arena Young, il progetto artistico-formativo per scuole, giovani e famiglie realizzato anche grazie al supporto della Provincia di Verona, si arricchisce di un concerto straordinario. Per statuto, infatti, Fondazione Arena persegue le finalità di diffusione, promozione e sviluppo dell’arte e dello spettacolo musicale, di formazione e di educazione musicale del pubblico.Ispirato alla poesia di Gianni Rodari, contenuta nel volume Filastrocche in cielo e in terra pubblicato per la prima volta nel 1960, lo spettacolo sarà un connubio di musica, intrattenimento e solidarietà. Migliaia di voci in un unico coro d’amore e fratellanza: parte del ricavato sarà, infatti, devoluto in beneficenza alle iniziative di Antoniano a sostegno di mamme, papà e bimbi in difficoltà.”È la prima volta che l’Arena di Verona inserisce nel ricco programma di spettacoli dal vivo un evento dedicato ai bimbi e alle famiglie, e ne siamo davvero orgogliosi – dichiara Cecilia Gasdia, sovrintendente di Fondazione Arena di Verona –. Stiamo moltiplicando i progetti e le iniziative per i bambini perché crediamo fortemente che siano un pubblico importante già oggi, che merita attenzione, che ha bisogno di lasciarsi emozionare dalla musica e dal teatro, così come di fare esperienze dal vivo e non solo digitali. Ringrazio l’Antoniano che ha accolto fin da subito il nostro invito e Generali Italia che ha creduto fortemente in questo progetto”.”Abbiamo scelto di essere Family Partner dell’Arena di Verona – spiega Massimo Monacelli, general manager di Generali Italia –. Una partnership che ci rende particolarmente orgogliosi perché ci consente di esprimere al meglio il nostro impegno e la nostra vicinanza a territori, persone e comunità. Lo spettacolo il Cielo è di tutti è una iniziativa storica e di grande impatto, che siamo certi accoglierà il favore di tante persone e che ancora una volta sottolinea l’impegno di Generali a sostenere il valore della cultura, dell’arte e dell’educazione musicale come strumento di crescita personale e collettiva”.”Siamo molto felici di tornare con il Piccolo Coro all’Arena di Verona, una cornice magnifica e importante, per stare insieme a tante famiglie e tanti bambini – afferma Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano di Bologna –. Sarà un evento all’insegna della musica. Il titolo dell’evento ‘Un concerto per piccoli cori e grandi sogni’ ci ricorda come i sogni dei bambini siano un tesoro prezioso da proteggere, perché sono il seme per un futuro migliore per tutti. La musica ci dà questa opportunità: nella particolarità di ognuno essere un’unica voce di speranza”. LEGGI TUTTO

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    Gallerie d’Italia, Intesa Sanpaolo: nei quattro musei 750mila visitatori nel 2024

    (Teleborsa) – Nel 2024 sono stati 750 mila i visitatori delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, i quattro musei a Milano, Napoli, Torino e Vicenza, che nascono dalla trasformazione di palazzi storici di proprietà della Banca precedentemente adibiti a sedi di lavoro: grazie a imponenti interventi di ristrutturazione architettonica, tali edifici di pregio sono diventati luoghi dedicati all’arte e alla cultura per l’esposizione di parte delle oltre 35 mila opere d’arte di cui 3.500 di particolare pregio della collezione di Intesa Sanpaolo. Di questi, 100 mila sono stati studenti di scuole di ogni ordine e grado, per i quali le attività sono gratuite. L’attività svolta nell’ambito del Progetto Cultura, piano pluriennale di iniziative nato per volontà dell’attuale presidente emerito Giovanni Bazoli, ha visto la realizzazione di dodici grandi mostre, 60 incontri collaterali e numerose partnership con istituzioni culturali italiane e straniere. L’impegno verso l’arte e la cultura, diventato negli anni un valore identitario e tratto distintivo del Gruppo guidato da Carlo Messina, è parte di un imponente programma che destina 1,5 miliardi di euro per interventi per l’Italia entro il 2027.Il primo museo fu istituito a Vicenza nel 1999, quello di Napoli nel 2007 e quello di Milano nel 2011. Nel maggio 2022 la nascita del quarto museo a Torino, insieme al trasferimento delle Gallerie napoletane nella nuova sede di via Toledo, ha arricchito e completato il polo museale di Intesa Sanpaolo. La cura delle raccolte d’arte appartenenti al Gruppo si accompagna all’attenzione nei confronti del patrimonio artistico e architettonico nazionale attraverso Restituzioni, il più importante programma di restauri a livello mondiale, che dal 1989 ad oggi ha consentito di “restituire” alla collettività oltre 2.200 beni artistici del Paese, con il coinvolgimento delle Soprintendenze italiane, delle Direzioni Regionali Musei e Musei autonomi e di restauratori qualificati su tutto il territorio nazionale, oltre ai maggiori centri per il restauro. La mostra di Restituzioni che raccoglie i beni restaurati nel corso della XX edizione si svolgerà a Roma nel 2025. Rientra inoltre nelle attività del Progetto Cultura la gestione e la condivisione dell’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo che raccoglie il vasto patrimonio documentale appartenuto alle numerose banche entrate a far parte del Gruppo.Un elemento di forte innovazione in materia di valutazione, dal 2017, è il monitoraggio costante del valore economico delle collezioni rispetto al mercato, attraverso il processo di rideterminazione a fair value del valore delle opere appartenenti alla classe “patrimonio artistico di pregio” tramite perizie triennali. Intesa Sanpaolo è stata la prima banca a livello internazionale a realizzare tale operazione che va ben oltre il significato contabile poiché rende tangibile la profonda integrazione tra la collezione corporate e la vita dell’impresa. Il modello adottato da Intesa Sanpaolo è stato oggetto di un Protocollo di collaborazione firmato di recente presso il Ministero dell’Interno con il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione. Il Gruppo metterà a disposizione la sua esperienza per realizzare un modello di misurazione utile a valutare a valore di mercato (fair value) opere d’arte, beni archivistici e librari di 862 chiese di proprietà del Fondo Edifici di Culto (FEC) operante presso il Dipartimento.Si intensifica l’ampia collaborazione instaurata con la National Gallery, una delle più prestigiose istituzioni museali al mondo. Intesa Sanpaolo sarà infatti Leading Exhibition Sponsor della grande mostra “Siena: The Rise of Painting 1300-1350” la cui apertura è prevista a Londra dall’8 marzo al 22 giugno 2025. Con oltre cento dipinti, sculture, oreficerie, tessuti, la mostra approfondirà un momento straordinario agli albori del Rinascimento italiano e il ruolo cardine svolto da artisti senesi come Duccio, Pietro e Ambrogio Lorenzetti e Simone Martini nella definizione della pittura occidentale. La mostra ‘The Last Caravaggio’ incentrata sul Martirio di Sant’Orsola, l’opera principale della collezione di Intesa Sanpaolo solitamente esposta nel museo delle Gallerie d’Italia di Napoli, è stata, con trecentomila visitatori – tremila al giorno, la terza più visitata negli ultimi dieci anni del museo britannico.Intesa Sanpaolo, Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha di recente annunciato il rilancio di Umberto Allemandi Editore attraverso l’acquisizione del 100% dei rami industriali della storica casa editrice, player di riferimento nel mondo dell’arte con la testata “Il Giornale dell’Arte”, fondata nel 1983, con le pubblicazioni dedicate all’arte, all’architettura, all’antiquariato, al design, e, più in generale, alla divulgazione culturale e alla critica contemporanea.A partire dal 2018 il Progetto Cultura diventa parte del Piano d’Impresa, a testimonianza della sua centralità all’interno della visione di una grande Banca che, oltre a svolgere una funzione insostituibile nello sviluppo economico, è sempre più riconosciuta anche come attore di primo piano nella crescita sociale e culturale del Paese. Il Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, gestito dalla Direzione Arte Cultura e Beni storici di cui è responsabile Michele Coppola, anche direttore generale delle Gallerie d’Italia della Banca, rientra, dall’aprile 2024, nell’Area di Governo Sostenibilità guidata da Paola Angeletti.”L’anno che si conclude – ha affermato Coppola – è stato un anno di risultati oltre gli obiettivi e le aspettative. Non mi riferisco solo ai grandi progetti espositivi realizzati nelle quattro Gallerie d’Italia, sempre originali, frutto di ricerca e di relazione con importanti istituzioni, ma penso anche al numero crescente di visitatori e alle attività fatte con le scuole e i pubblici fragili, componente identitaria del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo. La principale soddisfazione è la forte considerazione con cui le Gallerie d’Italia sono conosciute e riconosciute, come luoghi che appartengono alle rispettive comunità, portando contributi che qualificano la proposta culturale delle città e delle piazze che le ospitano. è importante sottolineare anche l’ampiezza delle iniziative dedicate alle nostre collezioni d’arte in altre sedi in Italia e all’estero, grazie a un lavoro condiviso con altre realtà che pone la Banca tra i principali interlocutori europei nel difendere e diffondere il patrimonio culturale nazionale”. LEGGI TUTTO

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    Osservatorio Arte e Cultura di CSA: “Italiani chiedono a imprese maggiore sostegno al settore”

    (Teleborsa) – L’82% degli italiani attribuisce grande valore alla cultura e l’85% ritiene che dovrebbe essere tra le priorità delle aziende che però, per il 71%, non sostengono sufficientemente il settore. È quanto emerge dall’Osservatorio Arte e Cultura di CSA presentato al Mudec – Museo delle Culture di Milano in occasione del lancio dell’offerta consulenziale di Havas Arte e Cultura, un nuovo hub di comunicazione e marketing. Dallo studio emerge il ruolo delle aziende come alleato nella promozione, sostegno e diffusione della cultura attraverso un dialogo costruttivo, un supporto finanziario e progettualità condivise. Una richiesta che arriva dall’87% degli italiani, che chiedono maggiore sostegno finanziario da parte delle aziende, premiando quelle socialmente impegnate (90%) sia nell’acquisto di prodotti che come luogo di lavoro.Havas Arte e Cultura – spiega una nota – si pone l’obiettivo di portare a un livello più alto del semplice mecenatismo o sponsorizzazione la relazione tra cultura e impresa. “Come comunicatori dobbiamo sempre più esercitare un ruolo strategico supportando le aziende nel realizzare iniziative virtuose e di valore e nell’agevolare le imprese a comprendere il beneficio dell’impegno in arte e cultura sulle persone – commenta Caterina Tonini, Ceo di Havas Creative Network –. L’offerta di Havas Arte e Cultura va a costituire un modello unico, tailor-made sulle singole esigenze dell’impresa o dell’organizzazione per sostenere i propri progetti in ambito artistico e culturale attraverso un team di professionisti in grado di analizzare lo scenario competitivo e fornire progettualità targettizzate e volte al risultato e amplificate da strategie di comunicazione ad hoc”. LEGGI TUTTO