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    Boeing si aggiudica contratti pluriennali per 2,7 miliardi di dollari per la produzione di seeker PAC-3

    (Teleborsa) – Boeing si è aggiudicata una serie di contratti pluriennali per un valore di circa 2,7 miliardi di dollari per la produzione di seeker aggiuntivi Patriot Advanced Capability-3 (PAC-3). In base agli accordi, Boeing consegnerà oltre 3.000 seeker a ritmi fino a 750 unità all’anno fino al 2030.L’azienda aerospaziale sta collaborando a stretto contatto con l’appaltatore principale Lockheed Martin e l’Esercito degli Stati Uniti per aumentare ulteriormente i ritmi di produzione e raggiungere i nuovi obiettivi per l’intercettore PAC-3. Aumentare la produzione di seeker, segnala Boeing, è fondamentale per garantire che il sistema Patriot possa continuare a difendere militari, civili e infrastrutture critiche in tutto il mondo, nonostante il proliferare delle minacce. I seeker PAC-3 consentono agli intercettori Patriot di identificare, tracciare e contrastare minacce avanzate, tra cui minacce ipersoniche, aerei ostili e missili balistici e da crociera. La domanda di intercettori PAC-3 è cresciuta in risposta ai recenti conflitti e ai rapidi cambiamenti degli scenari di minaccia in Ucraina, Medio Oriente e Indo-Pacifico.Nel 2025, l’azienda ha stabilito nuovi record di produzione mensile e media mobile a 12 mesi e punta a consegnare un numero record di 650-700 seeker entro la fine dell’anno.L’azienda ha inoltre comunicato le consegne di programmi per le sue operazioni commerciali e di difesa per il terzo trimestre del 2025, rispettivamente pari a 160 unità, di cui 121 unità del 737, e pari a 32 unità. Complessivamente, nei primi nove mesi del 2025, l’azienda aerospaziale ha consegnato 440 aerei, di cui 330 unità del 737, e 94 unità nell’ambito dei programmi Defense, Space & Security, di cui 28 AH-64 Apache rigenerati. LEGGI TUTTO

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    Leonardo, rinegoziata linea di credito ESG-linked da 1,8 miliardi di euro con 26 banche

    (Teleborsa) – Leonardo, big italiano della difesa, ha sottoscritto una nuova linea di credito revolving con un pool di banche internazionali e nazionali. La ESG-linked Revolving Credit Facility sottoscritta è di importo pari a 1,8 miliardi di euro e ha una durata di 5 anni. La nuova linea di credito sostituisce la ESG-linked Revolving Credit Facility esistente, riducendo del 30% il margine ed estendendo la durata fino al 2030.La linea di credito integra due obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 dirette e indirette. I parametri ESG selezionati contribuiscono ad inserire la Revolving Credit Facility (RCF) nel quadro delle fonti di finanziamento sostenibili di Leonardo che rappresentano circa i 2/3 del totale delle fonti disponibili.”In linea con la strategia finanziaria del Gruppo, la sottoscrizione della nuova linea di credito ci consente di mantenere una significativa posizione di liquidità, riducendone i costi – ha detto l’AD Roberto Cingolani – Gli upgrade di credit rating conseguiti nel corso del 2025 hanno sostenuto la nostra proposta di rinegoziazione della RCF che ha riscontrato ampia adesione da parte delle banche. Inoltre, la conferma dei contenuti ESG ribadisce il nostro impegno per la sostenibilità e la nostra fiducia nella strategia perseguita”.L’elevato numero di controparti, 26 banche, e l’oversubscription di circa 5 miliardi di euro confermano il successo dell’operazione, il supporto del mercato bancario per Leonardo e l’apprezzamento per il Piano Industriale del Gruppo, si legge in una nota.I Mandated Lead Arrangers e Bookrunners sono: Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Banco BPM, Banco Santander, Bank of America, BNP Paribas – Banca Nazionale del Lavoro, BPER Banca, CaixaBank, Commerzbank, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo, Société Générale e UniCredit. I Lead Arrangers sono: Barclays, Crédit Industriel et Commercial, Citibank, HSBC, Mediobanca, MUFG Bank e NatWest. I Co-Arrangers sono: Banca Passadore, Banca Popolare di Sondrio, Bank of China, JP Morgan, Morgan Stanley e SMBC. LEGGI TUTTO

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    Il gruppo ceco CSG entra nel settore dei droni militari con AviaNera Technologies

    (Teleborsa) – Il gruppo ceco Czechoslovak Group (CSG) – presente anche in Italia attraverso le controllate Fiocchi Munizioni e Armi Perazzi – ha ampliato le proprie attività nei sistemi d’arma avanzati e nei Sistemi Aerei a Pilotaggio Remoto (UAS). La nuova società costituita, AviaNera Technologies, avrà un ruolo chiave in questo segmento, integrando sviluppo, produzione e vendita di tecnologie UAS. AviaNera lavorerà in stretta collaborazione con Excalibur International, la principale società commerciale del Gruppo, che distribuisce prodotti di CSG e dei suoi partner in tutto il mondo.”Il nostro obiettivo è diventare un attore di primo piano nel settore degli UAS militari e dei sistemi d’arma avanzati. Così come siamo riusciti a costruire in pochi anni una posizione di primo piano nelle munizioni di piccolo calibro, puntiamo a raggiungere un risultato analogo nei sistemi di difesa high-tech”, dichiara Michal Strnad, proprietario e CEO di CSG.La società sarà guidata da Pavel Cechal, manager di grande esperienza, già Direttore Esecutivo di PBS Group. Sotto la sua direzione, AviaNera si concentrerà sulla rapida costruzione di una capacità di sviluppo e produzione per UAS e per i loro componenti chiave. “Come in altri settori, puntiamo alla massima integrazione verticale, così da poter fornire ai clienti prodotti finali e sistemi completi sviluppati e prodotti direttamente da noi. Sfrutteremo a pieno le sinergie con altre aziende del gruppo CSG, ad esempio nella produzione di munizioni o nelle soluzioni software per le operazioni dei droni”, spiega Cechal.Il team di AviaNera è attualmente impegnato in trattative per diverse acquisizioni di società europee promettenti e nello sviluppo di collaborazioni in Ucraina. La massima priorità della società è lo sviluppo e la produzione di unità propulsive per velivoli senza pilota – motori a getto, turbofan e a turbina a gas. LEGGI TUTTO

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    Avio, non sono pervenuti impegni vincolanti o disponibilità dei soci per AuCap

    (Teleborsa) – Ad oggi non sono pervenuti impegni vincolanti a sottoscrivere l’aumento di capitale da 400 milioni di euro, né manifestazioni di interesse o disponibilità a valutare l’intervento nell’AuCap da parte di azionisti della società. Lo si legge nella relazione del CdA di Avio, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella realizzazione e nello sviluppo di lanciatori spaziali e sistemi di propulsione, per l’assemblea straordinaria del 23 ottobre.I maggiori azionisti della società di Colleferro sono Leonardo con il 28,75% del capitale, Delfin (holding della famiglia Del Vecchio) con il 3,68%, WCM Investment Management con il 3,18% e InOrbit (veicolo d’investimento fondato e costituito interamente dai manager) con il 2,74%.Come già spiegato, l’aumento di capitale si inserisce nel contesto di un più ampio progetto di espansione delle attività della società negli Stati Uniti, inclusa la progettazione, costruzione e gestione di un impianto per la produzione di motori a propellente solido e delle relative componenti, nonché in Europa per rafforzare il ruolo di Avio sia nel settore spaziale europeo che in quello della difesa.In particolare, in data 11 settembre 2025, il CdA ha approvato all’unanimità un nuovo business plan che prevede, tra l’altro, il potenziamento della capacità produttiva della società, sia in Italia che negli Stati Uniti, insieme a una maggiore integrazione verticale, al fine di cogliere le opportunità di crescita nei mercati spazio e difesa in Europa e negli Stati Uniti. Nella difesa, investimenti in nuove tecnologie di propulsione ed in asset produttivi si combineranno con il progetto di sviluppo di Avio negli Stati Uniti, incentrato sulla realizzazione in loco di un nuovo impianto che, operativo entro la fine del 2028, produrrà motori a propellente solido per servire più clienti. Nello spazio, Avio, fornitore e operatore del servizio di lancio Vega, continuerà a beneficiare delle dinamiche di mercato, che attualmente prevedono un tasso medio annuo di crescita tra il 2025 ed il 2035 (in termini di tonnellate lanciate in orbita) di circa il 6%, aumentando la cadenza di volo di Vega C ed evolvendo la propria piattaforma di lanciatori con Vega E, oltre a fornire propulsori per i lanciatori Ariane. In particolare, nella difesa, Avio ritiene di poter incrementare la propria presenza in un mercato in fortissima accelerazione, la cui supply chain richiede il consolidato know-how della società nei motori a propellente solido (Solid Rocket Motor, SRM) e le ulteriori capacità produttive finanziabili con i nuovi capitali. In particolare negli Stati Uniti, la società punta a contribuire a colmare l’attuale divario tra domanda e offerta di SRM conquistando quote di mercato in un Total Addressable Market che oggi vale circa 1,7 miliardi di dollari ed è previsto crescere ad un tasso del 10% entro il 2035.La società ha sottoscritto un accordo di pre-garanzia (cosiddetto pre-underwriting agreement) con Jefferies e Morgan Stanley (in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners), relativo all’aumento di capitale e avente ad oggetto l’impegno degli advisor finanziari a stipulare con la società, in prossimità dell’avvio dell’offerta in opzione, un accordo di garanzia per la sottoscrizione delle azioni ordinarie di nuova emissione eventualmente rimaste non sottoscritte all’esito dell’offerta in Borsa dei diritti inoptati, per un ammontare complessivo massimo pari a 400 milioni di euro. Trattandosi di un’offerta in opzione le azioni saranno offerte agli azionisti direttamente dalla società e non sono previste ulteriori forme di collocamento.Se le condizioni dei mercati lo consentano e subordinatamente all’ottenimento delle prescritte autorizzazioni da parte delle Autorità competenti, Avio ritiene che l’aumento di capitale possa completarsi indicativamente entro il 2025.Trattandosi di un aumento di capitale in opzione, non vi sono effetti diluitivi in termini di quote di partecipazione al capitale sociale nei confronti degli azionisti della società che decideranno di sottoscrivere azioni di nuova emissione sulla base dei propri diritti di opzione. Gli occhi sono puntati su Leonardo, che – secondo quanto emerso dalle indiscrezioni delle scorse settimane – potrebbe decidere di non aderire all’operazione diluendo quindi la propria partecipazione. LEGGI TUTTO

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    BAE Systems, collabora con PGZ per potenziare la produzione di munizioni della Polonia

    (Teleborsa) – BAE Systems trasferirà tecnologia e know-how a PGZ, gruppo polacco tra i maggiori produttori europei di armamenti, aumentando la capacità produttiva della Polonia e contribuendo a rafforzare il fianco orientale della NATO. Lo si apprende da una nota diffusa dalla società britannica. La fabbrica di munizioni utilizzerà la tecnologia produttiva di BAE Systems e sarà dotata della stessa tecnologia automatizzata che consentirà di aumentare di sedici volte la capacità produttiva di proiettili d’artiglieria da 155 mm presso i suoi stabilimenti nel Regno Unito.I proiettili da 155 mm di BAE Systems sono conformi agli standard NATO, compatibili con le piattaforme militari polacche e interoperabili con altre combinazioni standard di carica, spoletta e innesco.Questa partnership aumenterà la capacità di PGZ e della Polonia di rafforzare la catena di approvvigionamento nazionale, riducendo la dipendenza dai fornitori esteri e creando centinaia di posti di lavoro altamente qualificati in Polonia. LEGGI TUTTO

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    Euronext, Groupe BPCE colloca primo bond dedicato al settore della difesa

    (Teleborsa) – Groupe BPCE, il secondo gruppo bancario più grande in Francia, ha messo a segno l’ammissione in Borsa della prima obbligazione emessa da un istituto finanziario in Europa dedicata al settore della difesa, a cui è stata assegnata l’Euronext European Defence Bond Label. L’obbligazione senior non garantita da 750 milioni di euro emessa da Groupe BPCE è stata quotata su Euronext il 5 settembre 2025.Euronext ha introdotto la nuova European Defence Bond Label il 10 luglio 2025. Questa etichetta è un’iniziativa volontaria per le obbligazioni quotate, volta a indirizzare capitali privati ??verso progetti di difesa e sicurezza idonei in Europa. L’European Defence Bond Label offre chiari criteri di ammissibilità basati sull’utilizzo dei proventi e funge da base per l’ammissione accelerata, annunciata a maggio 2025, alle obbligazioni qualificate.Il collocamento di questa obbligazione senior non garantita da 750 milioni di euro con scadenza quinquennale è stato organizzato da BPCE e distribuito da Natixis. Il portafoglio ordini è stato di 2,8 miliardi di euro e c’è stata una domanda da parte di oltre 140 investitori.I fondi raccolti saranno utilizzati per finanziare e rifinanziare attività di aziende attive nel settore della difesa e della sicurezza europeo lungo l’intera catena del valore, nonché contratti relativi allo sviluppo, alla produzione o alla produzione di attrezzature specializzate in questi settori.”L’emissione da parte di BPCE del primo European Defence Bond, che beneficia dell’Euronext Label, segna una nuova pietra miliare nel finanziamento delle aziende del settore della difesa e della sicurezza – Jerome Terpereau, CEO di Groupe BPCE – Grazie a questa emissione, che ha suscitato un forte interesse da parte degli investitori, il Groupe BPCE ribadisce il suo impegno in quest’area strategica, essenziale per la sovranità nazionale ed europea, nonché la sua qualità di pioniere nel mercato obbligazionario”. LEGGI TUTTO

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    Difesa, KNDS si prepara alla possibile IPO nel 2026

    (Teleborsa) – KNDS, colosso franco-tedesco della difesa, deciderà nei prossimi mesi se lanciare un’offerta pubblica iniziale (IPO) l’anno prossimo. Lo ha dichiarato il CEO Jean-Paul Alary, secondo quanto riportano Reuters e Bloomberg, suggerendo che il governo tedesco potrebbe acquisire una partecipazione nella società. KNDS è nata dieci anni fa dalla fusione della tedesca Krauss-Maffei Wegmann e della francese Nexter.Una quotazione nel 2026 è “realistica” e il board ha chiesto al management di essere “pronto a un’IPO” una volta presa la decisione finale, ha dichiarato Alary. “È meglio definire la nuova struttura il prima possibile per garantire che disponiamo di tutti i diversi strumenti in termini di governance per poter prendere decisioni coraggiose domani e dopodomani”, ha sottolineato.”Come primo passo, non vedo un azionista di riferimento che non sia un azionista tedesco”, ha detto Alary a Reuters dopo la conferenza stampa ad Amsterdam. Alla domanda se ciò significhi che il governo tedesco potrebbe acquisire una partecipazione in KNDS, ha risposto: “Ha senso che ci sia un primo passo del genere”.A lungo termine, Alary ha affermato che una quotazione potrebbe aprire il capitale della società ad azionisti di riferimento legati ad altre nazioni europee e fornire a KNDS i fondi per finanziare quelle che ha definito acquisizioni “audaci”. Un’acquisizione in Italia potrebbe essere un’opzione, ha aggiunto, nonostante l’ultima battuta d’arresto subita da KNDS in relazione alla sua offerta per Iveco Defence. “Sarebbe stata una grande opportunità per fare un passo avanti in Italia – ha detto – Spero che non sia la fine della partita”.Inoltre, Alary ha minimizzato l’idea di un investimento in Rheinmetall. “Rheinmetall non fornirà affatto l’elemento strategico necessario a KNDS, per essere chiari”, ha affermato. LEGGI TUTTO

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    Fincantieri, accordo con PGZ per l’ammodernamento della marina polacca

    (Teleborsa) – Fincantieri, colosso italiano a controllo pubblico attivo nel settore della cantieristica navale, e Polska Grupa Zbrojeniowa (PGZ), il principale gruppo industriale statale della difesa in Polonia, hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) durante la Fiera internazionale della difesa MSPO, attualmente in corso a Kielce, per supportare il processo di ammodernamento della Marina polacca, con particolare attenzione al programma di acquisizione dei sottomarini “ORKA”.”La Polonia è un partner strategico per Fincantieri e siamo orgogliosi di contribuire ai suoi ambiziosi piani di ammodernamento navale – ha dichiarato l’AD Pierroberto Folgiero – Con oltre 180 sottomarini costruiti e una lunga e solida esperienza nelle piattaforme navali avanzate, siamo pronti a mettere a disposizione il nostro know-how per supportare il programma ORKA e sviluppare una collaborazione industriale di lungo periodo con PGZ e l’industria della difesa nazionale”.In base all’accordo, Fincantieri e PGZ valuteranno opportunità congiunte nella progettazione, costruzione e supporto operativo lungo l’intero ciclo di vita di piattaforme navali avanzate, inclusi i sottomarini. LEGGI TUTTO