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    USA, migliora attività manifatturiera nell'area di Chicago

    (Teleborsa) – Migliora l’attività manifatturiera nell’area di Chicago. Nel mese di dicembre, l’indice PMI Chicago si è attestato a 44,9 punti contro i 37,2 punti del mese precedente. Il dato risulta anche migliore delle attese degli analisti che erano per una salita più contenuta, ovvero fino a 40 punti. Si ricorda che un livello dell’indice al di sopra di 50 punti denota un’espansione mentre un livello al di sotto dei 50 punti indica una contrazione del settore manifatturiero statunitense. LEGGI TUTTO

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    USA, S&P Global: settori terziario e manifatturiero peggiori delle attese a dicembre

    (Teleborsa) – Si contrae l’attività manifatturiera degli Stati Uniti nel mese di dicembre. La stima flash sull’indice PMI elaborato da S&P Global indica infatti un livello di 46,2 punti, in diminuzione dai 47,7 punti di novembre e atteso dagli analisti. L’indicatore si conferma quindi al di sotto la soglia chiave dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione. In calo anche l’indice del settore terziario, sempre nel mese di dicembre. La stima flash, sul PMI dei servizi, pubblicata da S&P Global, indica un valore di 44,4 punti, che si confronta con i 46,2 di novembre e contro i 46,8 del consensus. Il PMI composito si attesta così a 44,6 punti, dai 46,4 precedenti e rispetto ai 47 attesi. LEGGI TUTTO

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    Export: oltre 3 miliardi di euro alle Pmi italiane tutelando il proprio credito estero

    (Teleborsa) – L’export italiano previsto nel 2022 è pari a 600 miliardi di euro. Dei 45 di questi che sono a rischio di ritardato pagamento se non di insolvenza, oltre tre potrebbero essere recuperati a vantaggio delle Pmi italiane, indebolite prima dalla pandemia, oggi alle prese con l’aumento del costo dell’energia e delle materie prime, conseguente alla guerra alle porte dell’Europa iniziata nel febbraio scorso con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Le Pmi potrebbero così superare la loro storica sottocapitalizzazione, disporre di una forma di finanziamento alternativa a quella bancaria, investire in innovazione, essere competitive e crescere sui mercati. È quanto emerge da uno studio realizzato da Invenium Legaltech, startup fintech milanese specializzata nella gestione del credito internazionale. L’export italiano vale quasi un terzo del Pil. Nel 2022 le esportazioni di beni e servizi dall’Italia verso i mercati esteri toccheranno quota 600 miliardi (proiezione Invenium Legaltech su dati Istat), un valore pari a oltre il 30% della ricchezza del Paese. Protagonisti di tale performance sono le 200mila Pmi nazionali, organizzazioni che hanno tra i 10 e i 249 addetti e un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro annui. Queste numericamente rappresentano solo il 5% del tessuto imprenditoriale, ma sono responsabili del 41% del fatturato generato in Italia, del 33% degli occupati del privato e del 38% del valore aggiunto del Paese. Tuttavia, un’azienda su sei ha problemi di capitale e di liquidità e gli strumenti alternativi al finanziamento bancario (minibond, crowdfunding, invoice trading, direct lending, ICOs, private equity e venture capital, quotazioni in Borsa su listini specifici per Pmi come Euronext Growth Milan) sono in aumento, ma non bastano nella congiuntura negativa attuale. Dal cinque al 10% dei crediti internazionali sono a rischio di ritardato pagamento se non di insolvenza nei casi peggiori, una cifra in Italia pari a 45 miliardi dei 600 complessivi previsti nel 2022. Di questi 45 possiamo stimare che il 25%, equivalente a 11,25 miliardi, possa “cronicizzarsi” in un effettivo mancato pagamento sul quale è necessario avviare l’attività di credit management internazionale. La media di successo nelle controversie estere può andare dal 20 al 40%, che corrisponde a un valore di oltre tre miliardi di euro disponibili per le Pmi.”Tutelare il credito – afferma Paolo Colombari, CEO Invenium Legaltech – significa risolvere uno degli annosi problemi delle Pmi italiane. Queste soffrono di mancanza cronica di capitali e ricorrono di continuo alla leva bancaria. A parità di dimensioni medie, le nostre Pmi fanno impresa con il 17% di capitale proprio, mentre in Usa e Regno Unito si ha una media del 70%, e gli altri Paesi Ue si collocano intorno al 40%. Gli esportatori operano in un ambiente che diventa ogni giorno più complesso. Oltre ai rischi legati al commercio internazionale (fluttuazioni dei tassi di cambio, interruzioni della catena di approvvigionamento, questioni ambientali etc.), devono affrontare sfide legali e normative, nonché la criminalità informatica internazionale, o eventi straordinari come una pandemia globale o conflitti militari, come quello in atto in Ucraina, che portano a criticità e mancati pagamenti. La tecnologia può rendere i servizi legali più accessibili, efficaci e veloci nel gestire le problematiche giudiziarie. Fare una simile scelta consente alle aziende di disporre del credito, una fonte di liquidità e di capitale di rischio, che potenzialmente è sempre e già disponibile”. LEGGI TUTTO

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    Artigiancassa presenta nuove soluzioni di credito alle PMI

    (Teleborsa) – Artigiancassa, banca di riferimento delle piccole e medie imprese controllata da BNL BNP Paribas e partecipata dalle Confederazioni Nazionali dell’artigianato, rafforza la sua attività a supporto della piccola imprenditoria e ritorna nel mercato del credito diretto con proprie soluzioni di finanziamento. Si tratta – spiega la banca in una nota – di un’iniziativa per supportare specifiche operazioni attraverso erogazioni garantite direttamente dal Fondo di Garanzia delle PMI (L.662/96) o da un Confidi, a sua volta contro-garantito. Dal punto di vista operativo, l’azienda che sceglierà il credito diretto da parte di Artigiancassa potrà presentare un’unica richiesta, in modalità paperless e con firma remota digitale, con una concreta riduzione dei tempi e snellimento dei processi operativi. Per tutta la durata del contratto, anche un servizio dedicato di assistenza con supporto costante.La nuova offerta di credito è data da un finanziamento a medio lungo termine, direttamente erogato da Artigiancassa, per importi fino a 50mila euro con tasso fisso o variabile e una durata che può arrivare fino a 72 mesi; si aggiunge poi una linea di credito a breve termine, erogata da BNL BNP Paribas, per far fronte a brevi e impreviste esigenze di liquidità aziendale; oltre ad un conto corrente, convenzionato con la Banca.”Con il ritorno al credito diretto, – Massimo Maccioni, direttore generale di Artigiancassa – aggiungiamo un importante servizio alla nostra offerta commerciale, accrescendo il ruolo di Artigiancassa come banca di riferimento delle PMI in sinergia con BNL BNP Paribas e supportando la piccola imprenditoria sul territorio per esigenze di liquidità e progetti di investimento”.”Quest’iniziativa di Artigiancassa, per giunta in un momento cruciale per le dinamiche economiche nazionali ed internazionali,– Marco Tarantola, direttore generale di BNL BNP Paribas – ci consente di mettere a disposizione dei clienti una piattaforma ancora più ricca di soluzioni finanziarie e di rafforzare ulteriormente le sinergie tra BNL, le sue società e le realtà specializzate del Gruppo BNP Paribas attive in Italia”. LEGGI TUTTO

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    Welfare Index PMI 2022, Generali: “Il welfare aziendale contribuisce ad aumento produttività e fatturato”

    (Teleborsa) – Il welfare aziendale ha raggiunto oggi un alto livello di maturità e continua a crescere la consapevolezza del ruolo sociale nelle PMI. Oltre il 68% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello base di welfare aziendale. Raddoppia inoltre il numero di PMI con livello molto alto e alto, passando dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022. È quanto emerge dalla settimana edizione del Rapporto Welfare Index PMI sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane. Quest’anno hanno partecipato a Welfare Index PMI oltre 6.500 imprese – triplicate rispetto alla prima edizione – di tutti i settori produttivi, di tutte le dimensioni e provenienti da tutta Italia. I risultati di Welfare Index PMI, iniziativa promossa da Generali Italia con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane – Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio – sono stati illustrati oggi a Roma, presso il Palazzo della Cancelleria.La fotografia sullo stato del welfare nelle PMI italiane si basa su un modello di analisi organizzato in dieci aree: 1) Previdenza e protezione, 2) Salute e assistenza, 3) Conciliazione vita-lavoro, 4) Sostegno economico ai lavoratori, 5) Sviluppo del capitale umano, 6) Sostegno per educazione e cultura, 7) Diritti, diversità, inclusione, 8) Condizioni lavorative e sicurezza, 9) Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori, 10) Welfare di comunità.Oggi il welfare aziendale – rileva il Rapporto – non è più solo appannaggio delle grandi imprese, ma anche delle microimprese. La quota di imprese con livello elevato di welfare è massima (70,7% nel 2022 vs 64,1% nel 2017) tra quelle con oltre 250 addetti e molto rilevante (66,8% vs 59,8% nel 2017) nelle PMI tra 101 e 250 addetti. Raddoppiano le microimprese (da 6 a 9 addetti) con un livello elevato di welfare che passano dal 7,7% del 2017 al 15,1% del 2022. L’incremento è dovuto in buona parte alla semplificazione delle normative e alle risorse pubbliche stanziate per la protezione sociale, incoraggiando le aziende, anche le più piccole, a impegnarsi a propria volta a sostegno delle famiglie.”Il welfare – ha dichiarato Marina Elvira Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali – è un volano in grado di far crescere la produttività, grazie ad un migliore coinvolgimento dei lavoratori nei processi aziendali. Conoscere e accompagnare i bisogni dei dipendenti è quell’attenzione che denota una chiara e precisa volontà di dare al lavoro una dimensione più ampia. Un coinvolgimento che quasi sempre è ripagato da una rinnovata dedizione alla mission aziendale in grado di aumentare efficienza e produttività. In quest’ottica, il welfare diventa un’opportunità per le aziende e per i suoi lavoratori e viceversa”.”Il welfare aziendale è un fattore strategico per le imprese e una priorità per il Paese, anche – ha dichiarato Giancarlo Fancel, country manager & ceo Generali Italia – per raggiungere gli obiettivi del PNRR attraverso una partnership tra il settore pubblico e il privato. Oggi il nostro rapporto Welfare Index PMI certifica come chi ha programmi di welfare evoluti ha maggior successo come impresa, investendo, tra gli altri, in Sanità, Formazione e Inclusione Sociale. Le aziende sono in prima linea nel produrre innovazione sociale a fianco delle famiglie e dei territori in cui operano, intercettando i bisogni emergenti, come dimostrano le migliori iniziative sociali delle realtà presenti in questa edizione”.”Siamo fermamente convinti – ha affermato Giulio Natalizia, vice presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria con delega allo sviluppo dei territori – che il welfare aziendale sia una delle leve strategiche del Paese per rispondere ai nuovi bisogni sociali in materia di assistenza sanitaria, previdenza, istruzione, formazione e conciliazione dei tempi di vita-lavoro. Le imprese stanno riconoscendo sempre più la centralità del capitale umano facendo, proprio del welfare, uno strumento di crescita dell’impresa. Strumento che incide positivamente sulla competitività delle aziende virtuose che, favorendo la creazione di una migliore occupazione, contribuiscono ad aumentare la ricchezza e lo sviluppo dei territori”.”Confagricoltura – ha detto Sandro Gambuzza, vice presidente di Confagricoltura – è orgogliosa di partecipare in prima linea anche quest’anno all’iniziativa di Generali Italia. Mai, infatti, come in questo delicato periodo storico il welfare aziendale è importante. L’incertezza legata dapprima alla pandemia e ora al conflitto russo-ucraino, ma soprattutto il caro energia e l’aumento dei costi di produzione gravano pesantemente sul bilancio delle famiglie. Dare loro sostegno attraverso il welfare aziendale è quindi fondamentale. Confagricoltura è da tempo impegnata con le sue imprese all’attenzione per le persone, consapevole del ruolo determinante che le aziende, grazie anche allo stretto legame con il territorio e la popolazione, possono giocare nel supportare i propri dipendenti e le loro famiglie”.”La cultura del welfare aziendale – ha sottolineato Fabio Menicacci, presidente Welfare Insieme Confartigianato – è un ‘patrimonio’ storico di Confartigianato ed è sempre più diffusa tra gli artigiani e i piccoli imprenditori. Siamo convinti che il benessere in azienda conviene a tutti. Per questo Confartigianato ha promosso WelFare Insieme, impresa sociale costituita nel 2018 per offrire agli imprenditori e ai loro dipendenti, alle persone, alle famiglie e alle comunità servizi di welfare strutturati, permanenti, collegati ai bisogni dei territori. Il nostro impegno consiste nel soddisfare le molteplici e differenti esigenze delle persone e delle imprese con l’obiettivo di creare le indispensabili condizioni per uno sviluppo sociale ed economico equilibrato e sostenibile”.”Anno dopo anno il welfare – ha dichiarato Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni – si sta dimostrando una leva strategica fondamentale per la crescita sostenibile degli studi professionali. Lo dimostra la nuova edizione del Welfare Index Pmi 2022, promosso da Generali, che si conferma ancora una volta il principale strumento di riferimento della cultura del welfare aziendale e della sostenibilità in Italia. Dal nostro punto di vista, possiamo osservare come il welfare contrattuale sia entrato a pieno titolo nella gestione organizzativa degli studi professionali, favorendo la cultura del benessere e una maggior produttività. In una fase economica estremamente difficile per il settore libero-professionale, sono aumentati gli investimenti nell’assistenza sanitaria e nella formazione del capitale umano, confermando quindi il senso di responsabilità e la consapevolezza dei professionisti – datori di lavoro verso modelli di sviluppo innovativi e sempre più inclusivi”.”Il welfare, in questi anni difficili, – ha affermato Marco Abatecola, responsabile Settore Welfare Pubblico e Privato di Confcommercio – ha rappresentato una chiave importante per interpretare in modo efficace i nuovi bisogni di imprese e lavoratori. Diffondere quindi una maggiore consapevolezza degli strumenti di welfare messi a disposizione dal nostro sistema, continua a rappresentare per Confcommercio una priorità alla quale vengono dedicate importanti iniziative, sempre con l’obiettivo di dare una risposta più efficiente alle esigenze delle nostre imprese ed ai profondi cambiamenti del contesto lavorativo ed economico. Il welfare, così, non è semplicemente una politica retributiva, ma può essere una leva strategica per incrementare la resilienza, la competitività e le performance aziendali, anche migliorando il benessere dei dipendenti destinatari sia degli strumenti contrattuali che delle sempre più numerose azioni di welfare aziendale nate in questi anni”. Le PMI con il welfare più elevato generano un maggiore impatto sociale su persone e comunità – Le PMI con welfare più evoluto ottengono un maggiore impatto sociale sui propri stakeholder: lavoratori e loro famiglie, fornitori, clienti e comunità. Inoltre, contribuiscono molto di più della media alla crescita dell’occupazione di donne e giovani. Le imprese che concepiscono il welfare come leva strategica di sviluppo sostenibile sono raddoppiate, da 6,4% del 2016 a 14,1% del 2022. Ben l’87,5% di queste aziende genera un impatto sociale di livello elevato, contro una media generale del 38%. Per le PMI ad uno stadio iniziale di sviluppo del welfare aziendale tale percentuale si ferma al 6%. Delle dieci aree del welfare aziendale, quelle dove le imprese sono più impegnate sono: Sicurezza e condizioni lavorative (74% delle PMI con livello alto e molto alto), Welfare di comunità (66,5%), Diritti, diversità e inclusione (47,8%) e Formazione e sviluppo del capitale umano (40,6%). Gli ambiti di impatto sociale senza dubbio più importanti sono la promozione del lavoro e della mobilità sociale, la possibilità offerta ai giovani di raggiungere un’occupazione stabile, il sostegno ai diritti e alle pari opportunità per le donne lavoratrici. Il welfare contribuisce all’aumento di produttività e fatturato – Uno dei contributi più interessanti del rapporto Welfare Index PMI è l’analisi dinamica della correlazione degli indici di welfare con i bilanci di un campione di circa 2.600 imprese nell’arco di tre anni (2019, 2020 e 2021, realizzata in collaborazione con Cerved), un periodo segnato dalla pandemia Covid e dalla successiva ripresa, al termine del quale oggi possiamo valutare il contributo dato dal welfare aziendale alla resilienza del sistema produttivo. Le imprese con un welfare più evoluto ottengono performance di produttività decisamente superiori alla media, crescono molto più velocemente nei risultati economici e nell’occupazione. Nel 2021 l’utile sul fatturato delle aziende con livello di welfare molto alto è stato doppio rispetto a quello delle aziende a livello base: 6,7% contro 3,7%. E altrettanto grande è risultato il divario nel MOL (Margine Operativo Lordo) pro capite che misura la produttività per singolo addetto. Tra le imprese con livello molto alto di welfare aziendale l’indice di produttività MOL / fatturato è cresciuto da 9,4% nel 2019 a 11% nel 2021, rispetto a un incremento dello 0,2% tra le imprese ad un livello base di welfare. Anche gli indici di redditività seguono la stessa dinamica.Il welfare aziendale strumento di resilienza – Per la prima volta l’analisi dimostra che il welfare aziendale è un fattore di resilienza. Lo studio, infatti, approfondisce anche la correlazione tra livelli di welfare aziendale e i risultati economici per cluster omogenei di imprese per impatto della crisi (2020) e intensità della ripresa (2021). In ognuno di questi cluster, le PMI con un welfare più evoluto hanno tenuto meglio nella pandemia e dimostrato maggiore slancio nella ripresa. Ad esempio, nel gruppo di imprese appartenenti ai settori economici più colpiti dalla crisi, il Margine Operativo Lordo per addetto nel periodo 2019-2021 è cresciuto del 50,5% tra le PMI con livello elevato di welfare, mentre è diminuito del 15% tra quelle con livello base. Allo stesso modo, l’indice di redditività (utile / fatturato) è cresciuto di 2 punti percentuali tra le prime e di 0,4 p.p. tra le seconde.Il contributo del welfare aziendale al rinnovamento del welfare italiano – Nell’occasione, è stato presentato per la prima volta il Position Paper firmato dagli esperti del Comitato Guida Welfare Index PMI intitolato “Il contributo del welfare aziendale al rinnovamento del welfare italiano”. Le iniziative delle imprese, se adeguatamente sostenute, possono crescere ulteriormente nell’interesse stesso delle PMI. La spesa totale del welfare pubblico e privato italiano nel 2021 ammonta a 785 miliardi. L’80% di questo flusso, 627 miliardi, è a carico dello Stato. Una quota molto rilevante, 136,6 miliardi (pari al 17,4% del totale), è a carico diretto delle famiglie: in media 5.300 euro per famiglia. Una terza quota, molto più piccola, è quella del welfare aziendale e collettivo: 21,2 miliardi, 2,7% del totale. Dal Paper emerge che il welfare aziendale può rappresentare uno strumento decisivo attraverso il quale investire maggiori risorse in settori chiave e di grande importanza nei progetti del PNRR: sanità, formazione, inclusione sociale. Oggi il welfare aziendale, infatti, non è più solo un settore complementare del welfare pubblico, ma è diventato anche un fattore di innovazione dei sistemi tradizionali, in grado di generare nuovi modelli di servizio e accelerare la transizione verso modelli di sviluppo sostenibili. Le imprese sono vicine alle famiglie e sono in grado di interpretarne i bisogni e fornire risposte dirette ed immediate. Il welfare aziendale, aprendosi al territorio, può costituire la base di un nuovo welfare di comunità. Emerge inoltre che il welfare aziendale delle imprese si trova a fare i conti con diversi fattori: in primo luogo la frammentazione e la dimensione molto piccola della maggior parte delle aziende; in secondo luogo la necessità di introdurre competenze specialistiche e di relazioni con i sistemi di servizio. Su queste premesse, secondo il Paper, l’esperienza del welfare aziendale potrà espandersi e dare un contributo rilevante al rinnovamento generale dei sistemi di welfare se le istituzioni pubbliche attiveranno partnership a tutti i livelli con le imprese, aiutandole a mettersi in rete e a costruire progetti condivisi con le altre aziende del territorio, con le strutture della sanità, dell’assistenza e dell’istruzione, con le organizzazioni del terzo settore. Le 121 imprese Welfare Champion – Durante l’evento è stato assegnato a 121 imprese Welfare Champion il massimo rating 5W (erano 22 nel 2017) che indica il presidio e l’innovazione in tutte le aree di welfare. Si tratta di realtà che hanno messo in atto numerose iniziative in diversi ambiti del welfare aziendale, dimostrando capacità gestionali e impegno economico-organizzativo elevati, contribuendo a generare impatti sociali significativi sulle comunità interne ed esterne ad esse: Abici Onlus Società Cooperativa Sociale – Palermo, Sicilia; AEPI INDUSTRIE Srl – Bologna, Emilia Romagna; Agrimad Srl – Cosenza, Calabria; Air Service Srl – Treviso, Veneto; aizoOn Consulting Srl – Torino, Piemonte; Amag Spa – Alessandria, Piemonte; Andriani Spa – Bari, Puglia; AOC Italia Srl – Bergamo, Lombardia; Artigianservizi Srl – Perugia, Umbria; Azienda Tricologica Italiana Srl – Roma, Lazio; B.M.N. Salus Srl – Isernia, Molise; B+B International Srl – Treviso, Veneto; Baobab Cooperativa Sociale – Varese, Lombardia;Barone Ricasoli Spa Società Agricola – Siena, Toscana; beanTech Srl – Udine, Friuli Venezia Giulia; Bracaloni Massimo e Puddu Valeria Srl – Livorno, Toscana; Brovedani Group Spa – Treviso, Veneto; Bureau Veritas Italia SpA – Milano, Lombardia; C.B.M. Srl Società Agricola – Ancona, Marche; Castel Srl – Milano, Lombardia; CEPI Spa – Forlì-Cesena, Emilia Romagna; ChemService Srl Controlli e Ricerche – Milano, Lombardia; Cicli Lombardo Spa – Trapani, Sicilia; Co.Mac. Srl – Bergamo, Lombardia; Confartigianato Imprese Bergamo – Bergamo, Lombardia; Connecthub Srl – Mantova, Lombardia; Consorzio Solidarietà Sociale Forlì-Cesena – Forlì-Cesena, Emilia Romagna; Dadina Srl – Bologna, Emilia Romagna; DAL BEN Spa – Venezia, Veneto; Dopo Di Noi Società Cooperativa Sociale – Udine, Friuli Venezia Giulia; Ecorott Srl – Bolzano, Trentino Alto Adige; Eicon Srl – Torino, Piemonte; Eisai Srl – Milano, Lombardia; Elettronica Spa – Roma, Lazio; Elisa Scardeoni – Consulente del Lavoro – Brescia, Lombardia; Enrico Cantù Assicurazioni Srl – Varese, Lombardia; Ergon Stp Srl – Trieste, Friuli Venezia Giulia; Europea Microfusioni Aerospaziali Spa – Avellino, Campania; Faccin Gonzo & Partners – Vicenza, Veneto; Fairmat Srl – Verona, Veneto; Farco Group – Brescia, Lombardia; Fattoria Solidale del Circeo – Latina, Lazio; Ferri Engineering Costruzioni Meccaniche Srl – Modena, Emilia Romagna; Furfaro Luca – Studio Professionale – Torino, Piemonte; Galvanica Sata Srl – Brescia, Lombardia; Gianni & Origoni – Roma, Lazio; Grenke Locazione Srl – Milano, Lombardia; Gruppo Società Gas Rimini Spa – Rimini, Emilia Romagna; Il Tetto Casal Fattoria Cooperativa Sociale – Roma, Lazio; Illumia Spa – Bologna, Emilia Romagna; Image Line Srl – Roma, Lazio; Inel Elettronica Srl – Vicenza, Veneto; Integrazione Lavoro Società Cooperativa Sociale – Ferrara, Emilia Romagna; Intercos Europe Spa – Monza e della Brianza, Lombardia; IRSAP Spa – Rovigo, Veneto; Karrell Srl – Bolzano, Trentino Alto Adige; La Dua Valadda Società Cooperativa Sociale – Torino, Piemonte; La Grande Casa Società Cooperativa Sociale Onlus – Milano, Lombardia; La Nuvola Società Cooperativa Sociale Impresa Sociale Onlus – Brescia, Lombardia; LabAnalysis Srl – Pavia, Lombardia; Laboratoires Expanscience Italia Srl – Mustela – Milano, Lombardia; Lizard Srl – Trento, Trentino Alto Adige; Lo Scrigno Società Cooperativa Sociale Onlus – Milano, Lombardia; Lombardini – Kohler Engines – Reggio Emilia, Emilia Romagna; Madonna dell’Uliveto Società Cooperativa Sociale – Reggio Emilia, Emilia Romagna; Maps Spa – Parma, Emilia Romagna; MarmoinoX Srl – Asti, Piemonte; MASMEC Spa – Bari, Puglia; Master Srl – Bari, Puglia; Mely’s Maglieria srl – Arezzo, Toscana; Metal.B. Srl – Vicenza, Veneto; Minifaber Spa – Bergamo, Lombardia; Monini Spa – Perugia, Umbria; Natura Iblea Srl – Paniere Bio – Ragusa, Sicilia; Nordauto Spa – Treviso, Veneto; OMB Saleri Spa Società Benefit – Brescia, Lombardia; Omet Srl – Lecco, Lombardia; Openjobmetis Spa – Milano, Lombardia; Operari Srl Società Benefit – Milano, Lombardia; Pallotta Srl – Terni, Umbria; Paolo Babini Cooperativa di Solidarietà Sociale – Forlì-Cesena, Emilia Romagna; Paolo Trilli, Iascone, Merelli, Papini & C. Sas – Firenze, Toscana; Performance In Lighting Spa – Verona, Veneto; Pineta Grande Spa – Caserta, Campania; Planetek Italia Srl Società Benefit – Bari, Puglia; Portolano Cavallo Studio Legale – Roma, Lazio; Progesto Srl Società Benefit – Vicenza, Veneto; Progetto Emmaus Onlus Cooperativa Sociale – Cuneo, Piemonte; Redimec Snc – Milano, Lombardia; Riello Spa – Verona, Veneto; ROMEC Snc – Brescia, Lombardia; ROVAGNATI Spa – Monza e della Brianza, Lombardia; Rubinetterie Bresciane Bonomi Spa – Brescia, Lombardia; SAVE Spa – Venezia, Trentino Alto Adige; Selle Royal Group Spa – Vicenza, Veneto; Sensor ID Srl – Campobasso, Molise; Serrature Meroni Spa – Como, Lombardia; Servizi CGN Srl Società Benefit – Pordenone, Friuli Venezia Giulia; Sidip Srl – Bergamo, Lombardia; Sis.Ter Srl – Bologna, Emilia Romagna; Skillpharma Srl – Roma, Lazio; Società Agricola Ceraudo Roberto Srl – Crotone, Calabria; Spinetti Menegaldo Cinti Snc – Padova, Veneto; Staff Spa – Mantova, Lombardia; STILL Spa – Reggio Emilia, Emilia Romagna; Studio Aversano Piermassimo – Pistoia, Toscana; Studio Ballotta, Sghirlanzoni & Associati – Bergamo, Lombardia; Studio Sila – Brescia, Lombardia; Studio Vannucchi e Associati – Prato, Toscana; Studio Zanon Consulente del Lavoro – Venezia, Veneto; Studiomartini Stp Srl – Ravenna, Emilia Romagna; Suanfarma Italia Spa – Trento, Trentino Alto Adige; System Logistics Spa – Modena, Emilia Romagna; TeaPak Srl Società Benefit – Bologna, Emilia Romagna; TEC Eurolab Srl – Modena, Emilia Romagna; Termosifonatura F.lli Gnali Srl – Brescia, Lombardia; Terrantiga OP Apicoltori Sardi – Cagliari, Sardegna; UMBRAGROUP Spa – Perugia, Umbria; Vianova Spa – Lucca, Toscana; W&H Sterilization Srl – Bergamo, Lombardia; Way2global Srl Società Benefit – Milano, Lombardia. 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    Confindustria Bergamo, Ricuperati: “Competitività sostenibile chiave per affrontare nuove sfide”

    (Teleborsa) – “In questo specifico momento storico per le imprese, ‘competitività sostenibile’ significa una sola cosa: crediamo che quello che è importante per le imprese per reggere gli urti di un susseguirsi di momenti difficili sia, prima di tutto, rimanere competitive, quindi essere in grado di affrontare l’arena dei mercati nei quali sono inserite con risultati che permettano loro di investire in sostenibilità e nelle grandi sfide della transizione energetica riuscendo a crescere e a svilupparsi. Un tema centrale soprattutto per quella parte di piccole e medie imprese che sono l’ossatura del nostro Paese. Si tratta, quindi, di essere imprese competitive, dove la competitività permette loro di disporre delle marginalità necessarie per poter investire in sostenibilità che è la chiave di volta del futuro”. È quanto afferma Giovanna Ricuperati, presidente di Confindustria Bergamo in vista dell’Assemblea di Confindustria Bergamo “Competitività sostenibile, due prospettive, una direzione” che avrà luogo il 5 dicembre alle 16 presso il deposito centrale dei tram della TEB, a Ranica. L’evento, aperto a tutti, con iscrizione obbligatoria sul sito di Confindustria Bergamo, sarà moderato dalla corrispondente da Milano del Financial Time Silvia Sciorilli Borrelli e vedrà gli interventi di Federico Pittaluga, amministratore delegato di Medlog Italia e Medway Italia, Filippo Addarii, managing partner di PlusValue, Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, e della presidente di Confindustria Bergamo. In linea con il principio di sostenibilità, sarà possibile raggiungere il luogo della manifestazione esclusivamente attraverso tram dedicati, messi a disposizione da TEB, che partiranno dai capolinea di Bergamo e di Albino e dalla fermata “Pradalunga”, nel comune di Nembro, ogni 15 minuti circa. Pensando allo sviluppo sostenibile, quali sono i punti di forza delle imprese italiane?”Innanzitutto, facendo riferimento in particolare al nostro sistema economico tipicamente dedicato alla lavorazione e alla produzione conto terzi di componenti e macchinari, una grandissima capacità progettuale. Una capacità progettuale che significa risolvere i problemi a buona parte delle produzioni più grandi che esistono in Europa e nel resto del mondo. Siamo capaci di progettare e poi abbiamo una capacità di produrre e di tradurre questi progetti in manufatti che sono apprezzati in tutto il mondo. Un’eccellenza ingegneristica-progettuale, una qualità produttiva unica a fronte, tuttavia, di limiti nella direzione della managerialità e degli investimenti e nella valorizzazione di quello che si fa. Vi sono altri ambiti di miglioramento nella logistica, spesso considerata marginale mentre rappresenta un importante della catena del valore, e nel tema tema delle competenze, delle risorse umane formate per rispondere ai bisogni delle imprese. Bisogna puntare sui grandi valori – quelli che si sono dimostrati nei numeri meravigliosi del 2021 post pandemia dove abbiamo capito che quando il mercato funziona le aziende sono in grado di sostenerlo e di reggerlo – e allo stesso tempo su un’ottimizzazione strutturale all’interno delle imprese che permetta loro di fare un ulteriore salto soprattutto dimensionale”.Altro tema chiave le infrastrutture. Come guardate al futuro? E quali sono le priorità?”In un ambito come quello infrastrutturale e logistico, dove grandi operatori internazionali privati definiscono progetti che poi ricadono sui territori, la prima cosa da fare è capire quali sono questi progetti e che parte prendere in questi progetti perché siano davvero al servizio delle nostre imprese. Le infrastrutture sono fondamentali perché quando trasferisci merci hai bisogno di canali di comunicazione per trasportarle da una parte all’altra del mondo. Ma allo stesso tempo le infrastrutture devono essere efficienti, sostenibili, il meno invasive possibile. In questa assemblea tratteremo anche questo tema cercando di entrare nel merito di uno di questi progetti: il Polo intermodale di Cortenuova che è uno dei tanti progetti infrastrutturali che il nostro Paese presenta”. LEGGI TUTTO

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    USA, Markit: il settore manifatturiero resta in fase di contrazione a novembre

    (Teleborsa) – Si rafforza l’attività manifatturiera degli Stati Uniti a novembre. Lo conferma l’indice dei direttori acquisto delle aziende elaborato da Markit-S&P Global, che conferma una fase di crescita dell’economia.A novembre, l’indice PMI manifatturiero si è portato a 47,7 punti, dai 47,6 indicati dal consensus e dalla stima preliminare, e contro i 47,6 punti del mese precedente.L’indice resta tuttavia sotto la soglia chiave di 50 punti che fa da spartiacque tra espansione (sopra 50 punti) e contrazione (sotto 50 punti) dell’attività. LEGGI TUTTO

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    Caro energia: Enel e SACE a supporto delle PMI italiane

    (Teleborsa) – Creare le condizioni più favorevoli ai clienti di Enel Energia per negoziare la dilazione del pagamento delle bollette attraverso Cauzione Energia PMI, una soluzione interamente digitale, messa in campo da SACE BT per sostenere le PMI italiane colpite dall’aumento dei costi energetici. È stato siglato con questo obiettivo l’accordo tra Enel Energia, società del Gruppo Enel che opera nella vendita di energia elettrica e gas nel mercato libero, e SACE BT, la società del Gruppo SACE specializzata nell’assicurazione dei crediti commerciali a breve termine, nelle cauzioni e nella protezione dei rischi della costruzione, volto a facilitare le richieste di rateizzazione delle bollette di energia elettrica e gas dei clienti business.”L’accordo – afferma Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel – integra ulteriormente il piano di misure straordinarie che abbiamo messo in atto per contenere gli effetti della crisi energetica su tutta la nostra clientela, business e domestica. Piano cui daremo attuazione anche nei prossimi mesi, tenendo in considerazione l’evoluzione dello scenario e gli sviluppi delle misure recentemente adottate dal Governo”.”L’accordo con Enel Energia conferma l’impegno del Gruppo SACE a supporto delle imprese italiane per fronteggiare il caro energia, assicurando continuità alle loro attività con risposte concrete alle loro reali esigenze in un contesto particolarmente complesso – dichiara Valerio Perinelli, direttore generale di SACE BT –. Grazie a Cauzione Energia PMI, noi di SACE BT dimostriamo ancora una volta la capacità di porci al fianco delle piccole e medie realtà con un’offerta di soluzioni a 360° facilmente accessibili e digitalizzate”.Lo strumento, ideato per agevolare la concessione dei piani di rateizzazione per gli importi relativi ai consumi di energia elettrica e gas, consente alle aziende di offrire una garanzia di pagamento, sotto forma di cauzione, rilasciata solo dopo la valutazione del merito del credito, di importo pari alle fatture dilazionate.Le PMI, dopo aver negoziato la struttura del piano di rateizzazione di una o più fatture per i consumi di energia con Enel Energia, potranno richiedere la cauzione direttamente sul sito di Sace dove è disponibile un simulatore che, sulla base dei dati di bilancio 2021, restituisce in tempo reale una prima indicazione sull’accoglibilità della richiesta e sul costo della cauzione stessa. SACE BT analizzerà la richiesta e, in caso di esito positivo del processo di valutazione, emetterà, in formato digitale, la garanzia da presentare ad Enel Energia.L’accordo ha beneficiato dell’esenzione dall’applicazione della disciplina in materia di operazioni tra parti correlate in base a quanto previsto nella procedura adottata da Enel in merito alle operazioni compiute per il tramite di società controllate. LEGGI TUTTO