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    CRIF: il sistema finanziario può rilanciare la crescita sostenibile dell’Italia

    (Teleborsa) – Il sistema finanziario è chiamato a un ruolo chiave nel sostenere la crescita dell’Italia, in un contesto ancora complesso ma carico di potenzialità. È questo il tema centrale che ha guidato il Tomorrow Speaks di CRIF, l’evento giunto alla 15esima edizione che quest’anno ha avuto come titolo “Boosting sustainable growth with CRIF Metadata”. Un’occasione che ha riunito a Milano oltre 50 top manager del settore bancario e assicurativo, rappresentanti delle istituzioni e del mondo accademico insieme a imprenditori, per discutere di come il mondo della finanza possa contribuire concretamente allo sviluppo sostenibile del Paese.Durante l’evento, i più importanti attori del mercato hanno condiviso la loro visione, partendo dall’analisi dello scenario mondiale in rapida evoluzione (fra geopolitica, tassi, digitalizzazione globale) per passare al ruolo attivo del sistema finanziario nella crescita delle imprese italiane, con un focus su come le tecnologie digitali e l’innovazione nel credito e nelle assicurazioni possano essere messi al servizio della produttività del Paese, coniugando crescita e sostenibilità. Il dibattito si è sviluppato attorno alle opportunità offerte da tecnologie e analytics, potenziati da dati di qualità, per contribuire a migliorare e velocizzare i processi decisionali, ottimizzare la gestione dei rischi, ampliare l’accesso al credito per imprese e famiglie e migliorare nel contempo la produttività delle strutture.Italia, fotografia del sistema Paese – Negli ultimi tredici anni, l’Italia ha registrato una crescita media reale dello 0,4% annuo, a fronte di un PIL nominale in aumento del 2,2%. Un ritmo ancora flebile per sostenere una ripresa strutturale, soprattutto in presenza di un debito pubblico che è arrivato al 133% nel 2013 per poi rimanere sempre in quell’intorno (ad eccezione del 2020 con la pandemia). Il sistema bancario ha mostrato un’evoluzione disomogenea: mentre la raccolta è cresciuta a un ritmo medio superiore al 4% annuo, grazie al risparmio delle famiglie, gli impieghi (al netto delle sofferenze) sono scesi di circa lo 0,5% annuo, con il rapporto impieghi/PIL sceso dal 110% all’80% (fonte: Banca d’Italia). In questo contesto, le banche hanno però saputo rafforzare la propria solidità patrimoniale, migliorare la qualità del credito e mantenere redditività grazie all’incremento della produttività del personale e all’automazione e digitalizzazione dei pagamenti. Oggi il sistema bancario è molto più robusto e resiliente e potenzialmente in grado di supportare più efficacemente la crescita del sistema Paese. Parallelamente, anche gli altri canali finanziari (mercato azionario, private equity e venture capital) risultano ancora sottodimensionati rispetto al potenziale del Paese. Tra il 2011 e il 2024, il numero complessivo di società quotate è cresciuto per i mercati non regolamentati, che però a livello di valore sono marginali: a fronte di una capitalizzazione complessiva di 811 miliardi di euro, questi rappresentano solo 8 miliardi. Nello stesso periodo, il capitale incrementale raccolto attraverso Private Equity e Venture Capital ha raggiunto complessivamente 76 miliardi di euro, che diventano 80 miliardi includendo il Private Debt (fonte: AIFI). Pur mostrando dei trend positivi, questi strumenti rappresentano ancora una componente modesta del financing totale. Nel comparto assicurativo si è osservata una crescita leggermente maggiore, con il segmento Vita sostenuto dal risparmio privato e una graduale crescita dei premi non auto, segnale di una crescente consapevolezza dei cittadini verso la protezione del rischio.I nuovi driver di crescita: dati, AI, sostenibilità per l’innovazione e il rilancio – Tornare a crescere non significa solo rilanciare il credito, ma innovare il modo in cui il sistema finanziario misura, interpreta e trasforma i dati in valore. I dati di qualità, integrati tramite modelli di machine learning e intelligenza artificiale, rappresentano oggi una leva imprescindibile per gestire il rischio in modo predittivo e migliorare l’efficienza dei processi decisionali, favorendo al contempo una maggiore inclusione finanziaria di imprese e famiglie rilanciando gli impieghi. In questo scenario, CRIF combinando dati, tecnologie e advanced analytics (CRIF Metadati) si pone come un partner abilitante per l’intero ecosistema finanziario: nel solo 2024 ha fornito oltre 30 milioni di report creditizi, quasi 20 milioni di verifiche antifrode e antiriciclaggio e più di 3 milioni di valutazioni ESG sulle imprese italiane. Dati e analytics diventano così strumenti chiave per aumentare la produttività del sistema, potenziare i modelli di scoring, prevenire le frodi e ottimizzare le soluzioni di digital lending e di gestione della relazione con il cliente.”Il sistema finanziario può giocare un ruolo decisivo per sostenere la crescita del Paese, in una fase in cui solidità, innovazione e produttività devono convivere. Dopo anni di ristrutturazione e consolidamento, banche e assicurazioni hanno oggi l’opportunità di tornare a investire sul futuro, facendo leva su tecnologia e dati per costruire un modello di sviluppo più sostenibile e inclusivo. In CRIF vediamo ogni giorno insieme ai nostri clienti come l’utilizzo intelligente dei CRIF Metadati, che coniugano informazioni di qualità, analytics e intelligenza artificiale, permetta di migliorare la qualità delle decisioni, rendere più efficiente la gestione dei rischi e ampliare l’accesso al credito per imprese e famiglie. Crediamo che la crescita passi dalla capacità di misurare e valorizzare le informazioni: perché solo ciò che si misura può davvero migliorare. È su questo principio che basiamo il nostro impegno nel supportare il sistema finanziario nel suo percorso di evoluzione e nel generare valore per l’intera economia italiana”, dichiara Marco Colombo, Managing Director Finance Italy di CRIF.”Mettere i clienti al centro – afferma Annalisa Areni, Head of Client Strategies, UniCredit – significa costruire relazioni di valore, basate su fiducia e prossimità. Il nostro impegno è offrire un servizio di eccellenza, capace di coniugare la forza delle tecnologie digitali con il valore insostituibile delle persone. Con lo stesso approccio, siamo accanto alle imprese italiane, spina dorsale del sistema Paese, accompagnandole nella transizione verso modelli di business sostenibili e innovativi.””Competitività e produttività, finanza e innovazione – commenta Elena Goitini, Amministratore Delegato, BNL BNP Paribas – sono leve strategiche per lo sviluppo economico del Paese, in modo strutturale e sostenibile nel lungo periodo; ciò in un’azione combinata pubblico-privato che possa favorire la realizzazione di programmi di crescita nazionale e di espansione internazionale. BNL e il Gruppo BNP Paribas sono attivi nel supportare l’economia reale e i suoi attori, facendo leva su piattaforme specialistiche internazionali, sull’expertise dei propri professionisti e sull’innovazione tecnologica, intercettando transizioni e cambiamenti del nostro tempo per trasformarli in opportunità.””REVO si consolida come operatore distintivo nel mercato assicurativo grazie a un modello che combina disciplina finanziaria e innovazione tecnologica. La crescita profittevole, trainata da tecnologie proprietarie e da un approccio TECHUMAN, dimostra la sostenibilità del nostro sviluppo e la solidità delle scelte strategiche del Piano Industriale”, dichiara Alberto Minali, Amministratore Delegato, REVO.”Il mercato del credito al consumo – afferma Lorenzo Montanari, Amministratore Delegato e Direttore Generale, Avvera –sta attraversando una fase di profondo cambiamento in connessione con il cambio di abitudini della clientela e al diffondersi di nuovi strumenti di finanziamento come il Buy Now Pay Later. Si tratta di una accelerazione che cambierà il modo di avvicinarsi al credito. Questo se da un lato aumenterà la platea dei clienti che entreranno nell’arena del credito al consumo, dall’altra dovrà rendere più consapevoli tutti gli operatori sui rischi e sui processi di vendita. I clienti dovranno essere educati ed informati di questo cambiamento e imparare ad utilizzare queste nuove forme di finanziamento molto veloci, digitali e non sempre assimilabili ai prodotti tradizionali.”Crediamo nella centralità della rete di Agenti e Consulenti e lavoriamo con impegno – sottolinea Bruno Scaroni, Country CEO, Zurich Italia – per continuare a integrare strumenti digitali avanzati e modalità smart di gestione e analisi dei dati, con l’obiettivo di realizzare una trasformazione tecnologica concreta, a beneficio dei nostri professionisti e dei nostri clienti. La nostra scelta di dismettere il canale diretto può sembrare in controtendenza rispetto al mercato ma risponde a una logica strategica molto precisa: crediamo che la crescita sostenibile passi dal rafforzamento della rete fisica e non dalla disintermediazione”.”L’innovazione tecnologica continua – dichiara Antonio Valitutti, Amministratore Delegato, isybank – è centrale nel servizio che offriamo alla clientela. isybank, non è solo la banca digitale di Intesa Sanpaolo ma è considerata un laboratorio di trasformazione per l’intero Gruppo. Ai servizi semplici e veloci di una fintech, aggiungiamo l’elemento distintivo del nostro modello di servizio rappresentato dal tocco umano degli oltre 2300 gestori della filiale digitale, che garantiscono assistenza alla clientela.” LEGGI TUTTO

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    Brasile, BEI: a Neoenergia 300 milioni di euro per modernizzare la rete elettrica di Bahia

    (Teleborsa) – La rete di distribuzione elettrica nello stato brasiliano di Bahia sarà potenziata grazie a un prestito di 300 milioni di euro da parte di BEI Global, la divisione sviluppo del Gruppo Banca Europea per gli Investimenti, a Neoenergia Coelba, un distributore che serve oltre 6 milioni di clienti in 415 comuni di Bahia.Il finanziamento sarà utilizzato per espandere la rete elettrica, realizzare nuove connessioni e investire in apparecchiature di automazione, contribuendo alla modernizzazione della rete di distribuzione. L’azienda utilizzerà il prestito globale della BEI per realizzare progetti che consentiranno a un maggior numero di persone, soprattutto nelle comunità a basso reddito, di accedere all’energia pulita a Bahia, il quinto stato più grande del paese, con una popolazione di quasi 15 milioni di abitanti. Il progetto è inoltre in linea con gli obiettivi del Brasile di migliorare l’efficienza energetica e ampliare l’uso di fonti rinnovabili nel prossimo decennio.L’accordo è stato annunciato durante la conferenza ONU sui cambiamenti climatici COP30 a Belém, in Brasile. LEGGI TUTTO

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    Energy Release, Pichetto: “Entro novembre regole operative”

    (Teleborsa) – A seguito della registrazione alla Corte dei Conti, è stato pubblicato sul sito del MASE il Decreto relativo al meccanismo Energy Release, aggiornato in esito alle interlocuzioni con la Commissione Europea.”Con la pubblicazione del decreto si completa un passaggio fondamentale per rendere operativo l’Energy Release 2.0, uno strumento che coniuga la promozione delle rinnovabili con il sostegno concreto alle imprese più esposte ai costi energetici – ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto Fratin – Entro l’anno garantiremo alle aziende energivore l’accesso anticipato a energia rinnovabile a prezzo calmierato, mentre nei primi mesi del 2026 avvieremo la procedura per i nuovi impianti destinati alla restituzione dell’energia: un meccanismo innovativo che rafforza la sicurezza energetica nazionale, accelera gli investimenti nelle fonti pulite e contribuisce alla competitività del nostro sistema industriale”.Entro la metà di novembre il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica approverà le regole operative aggiornate del GSE, insieme agli schemi contrattuali che disciplineranno l’anticipazione e la successiva restituzione dell’energia rinnovabile a 65 euro/MWh.L’obiettivo – fa sapere il Mase in una nota – è dunque garantire entro la fine dell’anno la sottoscrizione dei contratti per l’anticipazione del beneficio alle imprese energivore, sostenendo così la competitività del sistema produttivo nazionale.Nei primi mesi del 2026 sarà avviata la procedura competitiva per l’assegnazione degli obblighi di realizzazione di nuovi impianti rinnovabili destinati alla restituzione dell’energia anticipata, che dovranno essere completati entro 40 mesi dalla sottoscrizione dei contratti. LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, UN Global Compact Italia: “Per il settore privato è condizione essenziale di crescita economica”

    (Teleborsa) – Il settore privato gioca un ruolo decisivo nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Cresce tra le imprese la consapevolezza che la sostenibilità non sia più una questione etica o reputazionale, ma una leva strategica per la competitività, l’innovazione e la resilienza del sistema economico. In questa prospettiva, UN Global Compact sta finalizzando una nuova strategia globale al 2030, pensata per rafforzare il contributo del settore privato attraverso strumenti personalizzati, iniziative collettive su temi prioritari e una rinnovata valorizzazione del business case della sostenibilità. Sono questi i temi su cui istituzioni, imprese italiane e stakeholder si confrontano da oggi a Napoli, durante l’Italian Business & SDGs Annual Forum, organizzato dal network italiano del Global Compact delle Nazioni Unite, la più ampia iniziativa di cittadinanza d’impresa a livello globale.L’Italian Business & SDGs Annual Forum è l’appuntamento annuale e itinerante promosso da UN Global Compact Network Italia per promuovere il dialogo tra imprese, istituzioni, mondo accademico e società civile sulle principali sfide dello sviluppo sostenibile. Nel 2025, l’iniziativa ha celebrato la sua decima edizione a Napoli, in concomitanza con il 25esimo anniversario del Global Compact delle Nazioni Unite, per un momento di bilancio e rilancio sul percorso verso gli Obiettivi dell’Agenda 2030. L’edizione è stata realizzata con il sostegno di Tecno, main sponsor dell’evento, e di Caffè Borbone, in qualità di sponsor.Nel corso del Forum, UN Global Compact Network Italia ha presentato una nuova strategia al 2030, sviluppata con l’obiettivo di rafforzare il proprio ruolo guida nella definizione dell’agenda aziendale per lo sviluppo sostenibile. Il nuovo piano d’azione si articola attorno a tre direttrici fondamentali: offrire alle imprese strumenti sempre più personalizzati per accompagnarle nell’integrazione della sostenibilità nei modelli di business; promuovere azioni collettive su aree tematiche prioritarie come il cambiamento climatico, la tutela della natura, il lavoro dignitoso, l’uguaglianza di genere e la finanza sostenibile; consolidare infine il business case della sostenibilità, valorizzando il contributo delle aziende come motore di trasformazione. Questa visione sottolinea il ruolo fondamentale delle imprese nel promuovere sei transizioni identificate dalle Nazioni Unite come fondamentali per il raggiungimento degli SDGs, che vanno dalla trasformazione dei sistemi alimentari a alla diffusione di soluzioni energetiche rinnovabili e accessibili, dall’impegno per colmare il divario digitale al sostegno all’istruzione, fino alla creazione di opportunità di lavoro dignitose e nella promozione di misure di protezione sociale e l’attuazione di pratiche sostenibili per ridurre al minimo l’impatto ambientale, proteggere la biodiversità e ridurre l’inquinamento.Nel corso dei lavori del Forum, è emerso con chiarezza che la sostenibilità non rappresenta più un vincolo, ma una condizione essenziale per la competitività e la crescita economica. Le imprese partecipanti hanno evidenziato come, in un contesto geopolitico incerto e segnato da una crescente pressione normativa, il settore privato stia rafforzando la propria capacità di adattamento, integrando la sostenibilità a livello di governance e nei processi decisionali, trasformando le nuove regole europee, come il Pacchetto Omnibus e l’EUDR, in strumenti di trasparenza e di vantaggio competitivo. In questo processo diventa centrale ripensare alle catene di fornitura in chiave responsabile, così come l’evoluzione della rendicontazione ESG verso modelli armonizzati, digitali e orientati agli impatti reali, per sostenere le imprese senza rallentarle. Particolare attenzione è stata dedicata alle PMI, colonna portante del sistema produttivo italiano, che stanno mostrando un crescente interesse verso percorsi di formazione, innovazione e collaborazione, nonostante un accesso ancora limitato a strumenti finanziari e competenze dedicate. Anche la finanza è stata riconosciuta come leva strategica di competitività sostenibile, in un’ottica di transizione giusta che coniuga dimensioni ambientali e sociali in chiave sistemica. In questo scenario, il dialogo tra grandi imprese, PMI, istituzioni e attori finanziari si conferma fondamentale per rafforzare la cultura ESG e favorire l’accesso al capitale sostenibile.”Il settore privato ha oggi una responsabilità e un potenziale straordinari nel contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – ha dichiarato Filippo Bettini, Presidente UNGCN Italia –. Con la nuova strategia al 2030, il Global Compact rafforza il proprio ruolo nel supportare le imprese lungo questo percorso, offrendo strumenti concreti e promuovendo alleanze tra attori pubblici e privati, ricerca, finanza e territori. La decima edizione dell’Italian Business & SDGs Annual Forum, che si svolge nel 25esimo anniversario della nostra iniziativa globale, rappresenta un momento di rilancio collettivo verso un modello di sviluppo più equo e competitivo. Napoli, in questo senso, è il simbolo di una transizione sostenibile dal basso, un laboratorio di innovazione che valorizza le imprese e il tessuto produttivo del Mezzogiorno”.”È sempre più urgente che le imprese, a prescindere da dimensione e settore, integrino la sostenibilità in modo strutturale all’interno delle proprie strategie aziendali e dei piani industriali” ha dichiarato Daniela Bernacchi, Executive Director di UN Global Compact Network Italia. “Non si tratta più di una scelta accessoria o di un esercizio di compliance, ma di una condizione imprescindibile per affrontare le sfide del presente e costruire modelli di crescita inclusiva, resiliente e competitiva. In questo percorso, il punto di partenza è il purpose, che deve essere identitario e avere l’obiettivo creare ‘valore condiviso’ per tutti gli stakeholders aziendali i clienti, i dipendenti, le istituzioni e la comunità di appartenenza. Solo così sarà possibile contribuire concretamente allo sforzo collettivo richiesto dall’Agenda 2030, affinché nessuno venga lasciato indietro”. “La sostenibilità, oggi, non può più essere considerata una scelta opzionale: rappresenta una responsabilità collettiva che chiama in causa tutti, anche – e soprattutto – il settore privato – ha dichiarato Chiara Marciani, Assessora alle Politiche Giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli –. Come Comune di Napoli, riteniamo fondamentale promuovere un modello di sviluppo sostenibile che coinvolga attivamente il mondo delle imprese in un’ottica di corresponsabilità e innovazione sociale. Le politiche giovanili e del lavoro si intrecciano con queste sfide: costruire opportunità occupazionali stabili e dignitose significa anche orientare i percorsi formativi e professionali verso modelli produttivi ecocompatibili, etici e resilienti. Per questo stiamo lavorando per rafforzare il dialogo con il tessuto imprenditoriale, incoraggiando iniziative di partenariato, co-progettazione e valorizzazione delle buone pratiche che pongano al centro l’ambiente, la legalità e il lavoro di qualità. Solo così potremo costruire, insieme, una città più equa, inclusiva e sostenibile”.”Siamo orgogliosi di aver supportato l’edizione 2025 dell’Italian Business & SDGs Annual Forum qui a Napoli, un appuntamento che conferma il ruolo centrale che la nostra città può assumere nel dialogo nazionale sui temi della sostenibilità – ha dichiarato Giovanni Lombardi, Presidente Tecno Group –. Per Tecno, la sostenibilità è una priorità strategica: rappresenta il motore che guida la transizione digitale, la competitività e la crescita responsabile delle organizzazioni. Sostenere il Forum significa per noi investire concretamente in una piattaforma di confronto che promuove azioni reali e misurabili verso un futuro più sostenibile. Come main sponsor, crediamo fermamente nella forza della collaborazione tra istituzioni, imprese e territori per accelerare il cambiamento. Il nostro impegno quotidiano è orientato a promuovere modelli di sviluppo sostenibili e innovativi, capaci di generare valore nel lungo periodo. L’evento rappresenta un’importante occasione di confronto e networking, capace di connettere esperienze e visioni, valorizzando le energie dei territori e proiettandole in una prospettiva internazionale”.”Oggi la vera sfida per le imprese è integrare la sostenibilità nel proprio modello di business, trasformandola in un elemento capace di orientare ogni scelta strategica e operativa. Le normative, pur complesse, devono spingerci a innovare lungo tutta la filiera, investendo in ricerca, tecnologie e processi sempre più trasparenti. In Caffè Borbone crediamo che la sostenibilità rappresenti un modo di fare impresa che coniuga responsabilità ambientale, efficienza produttiva e valore condiviso. Per questo motivo, lavoriamo sul coinvolgimento di tutta la nostra comunità – dalle persone in azienda ai partner esterni e fornitori – affinché ciascuno diventi parte attiva del cambiamento. Solo così la sostenibilità diventa un motore di crescita autentica e duratura, un impegno continuativo e consapevole” ha dichiarato Marco Schiavon, Amministratore Delegato di Caffè Borbone.Nel secondo giorno del Forum, i panel tematici offriranno spazio a esperienze e riflessioni su alcune delle tendenze più rilevanti della sostenibilità d’impresa, che saranno spunto per i programmi 2026 di UN Global Compact Network Italia. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, Flor: “Per transizione sostenibile importanti trasparenza e affidabilità”

    (Teleborsa) – “Per favorire la transizione sostenibile sono importanti trasparenza e dati affidabili. Intesa Sanpaolo ha una lunga tradizione nel reporting di sostenibilità e da sempre rendiconta in modo trasparente ai suoi stakeholder”. E’ quanto ha spiegato Elena Flor, Responsabile ESG Steering di Intesa Sanpaolo, intervenendo alla “VENICE Conference on the Global Governance of Climate Change and Sustainability” in corso a Venezia.”Intesa Sanpaolo ritiene che una rendicontazione di sostenibilità completa e di qualità sia un fattore strategico chiave anche per le imprese clienti. – ha proseguito la manager – Il Gruppo sostiene la transizione sostenibile dei clienti con un approccio che comprende oltre ai finanziamenti, servizi di advisory e formazione, per indirizzare gli investimenti per la transizione ESG e diffondere una maggiore consapevolezza”. “La Banca dal 2021 al primo semestre 2025 ha erogato 78,6 miliardi di nuovi prestiti a supporto della green economy, circular economy e transizione ecologica, su un obiettivo di 76 miliardi riferito al periodo 2021-2026 e erogato 11,9 miliardi di nuovi crediti green alle persone (dal 2022 al primo semestre 2025)”. “Sul fronte del proprio impegno ambientale, – ha concluso Flor – prosegue nel percorso net zero, che ha portato a fissare obiettivi al 2030 sui 10 settori più emissivi del portafoglio crediti del Gruppo e ad una riduzione delle emissioni finanziate assolute del 33% nel 2024 rispetto al 2022 nei settori oggetto di target”. LEGGI TUTTO

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    NewPrinces, Standard Ethics conferma rating ESG: attesi miglioramenti nella governance

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha confermato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) “E+” a NewPrinces Group (ex Newlat Food), gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan. Si tratta del quarto notch su nove (nella fascia “Low”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità.Nel corso degli anni, il Gruppo ha implementato la propria documentazione pubblica allineando strumenti come policy ESG e Codice Etico alle indicazioni internazionali sulla Sostenibilità di Onu, Ocse e Ue. La rendicontazione extra-finanziaria segue le migliori pratiche del settore. Il sistema di gestione dei rischi ESG appare adeguato.Gli analisti si attendono futuri miglioramenti anche nell’area governance (“G” dell’acronimo ESG), tenuto conto della presenza di un diritto di voto maggiorato; un Consiglio di Amministrazione composto in maggioranza da amministratori indipendenti appare offrire maggiori garanzie verso gli interessi degli azionisti di minoranza e del mercato.(Foto: Newlat) LEGGI TUTTO

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    Deutsche Bank, Standard Ethics alza rating ESG con outlook positivo

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha elevato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) di Deutsche Bank, colosso bancario tedesco, a “E” con Outlook “Positivo” dal precedente “E-“. Si tratta del terzo notch su nove (nella fascia “Very Low”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità.Secondo la metodologia di Standard Ethics, la banca ha progredito nel suo percorso di allineamento alle indicazioni internazionali sulla Sostenibilità (Ue, Ocse, Onu). Si registra l’adeguatezza della reportistica extra-finanziaria standard; la pubblicazione di target e policy ESG; l’utilizzo di richiami formali alle principali indicazioni internazionali negli strumenti di governance, incluso il Codice di Condotta; infine, migliorie allo ESG risk management. A livello formale appare consigliabile – circa la nomenclatura utilizzata dalla banca – una adeguata distinzione tra i temi della Responsabilità Sociale di Impresa (CSR) e quelli inerenti la Sostenibilità.Si apprezza l’avvicinamento alla parità di genere all’interno del Supervisory Board, seppure rimane auspicabile il suo raggiungimento.La visione nel medio termine passa quindi ad essere positiva. Gli sforzi per rafforzare il sistema di prevenzione e gestione dei rischi ESG – nonché quelli per collaborare con le autorità – appaiono quelli più proficui, perché taluni eventi negativi – correttamente rendicontati dalla banca stessa – hanno condizionato le valutazioni di Standard Ethics. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM: prima banca italiana a pubblicare un European Green Bond Factsheet

    (Teleborsa) – Banco BPM è la prima banca italiana a pubblicare un European Green Bond Factsheet. Questo documento illustra in modo trasparente ed esaustivo l’utilizzo dei proventi derivanti dall’emissione di strumenti finanziari green, in pieno allineamento con l’EU GBS (European Green Bond Standard).La pubblicazione del Factsheet sottolinea il ruolo cruciale della Finanza Green come strumento chiave a supporto dell’attuazione del Piano Strategico e dei Piani di Transizione di Banco BPM, con un focus sull’aumento dei finanziamenti a medio termine per: acquisizione, costruzione e ristrutturazione di edifici green per famiglie e imprese; progetti di energia rinnovabile, finalizzati alla riduzione delle emissioni nel settore della Produzione di Energia.Il Factsheet è stato revisionato e valutato positivamente con una verifica indipendente da ISS-Corporate, che ha confermato il suo allineamento con la Regulation 2023/2631/EU sul EuGB (European Green Bond).Banco BPM, a seguito della pubblicazione del “Green, Social and Sustainability Bonds Framework” nel 2023, conferma così il proprio impegno nell’European Sustainable Market e l’importanza della Finanza Green nella propria strategia di business.Il capitale raccolto attraverso questo nuovo strumento di debito green, interamente allineato con la Tassonomia Europea, sarà oggetto di un’attività di reporting effettuata con la massima trasparenza nei confronti del mercato e degli stakeholder. I proventi delle future emissioni di questo strumento saranno destinati a iniziative in grado di generare benefici climatici concreti e misurabili, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Green Deal per il 2050. LEGGI TUTTO