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    Avio, DWS ha una partecipazione del 5,064%

    (Teleborsa) – DWS, colosso tedesco dell’asset management, ha una partecipazione del 5,064% in Avio, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella realizzazione e nello sviluppo di lanciatori spaziali e sistemi di propulsione. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale all’8 ottobre 2025. La quota è classificata come “gestione discrezionale del risparmio”. LEGGI TUTTO

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    Avio, Barclays ha una partecipazione potenziale del 5,088%

    (Teleborsa) – Barclays ha una partecipazione potenziale del 5,088% in Avio, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella realizzazione e nello sviluppo di lanciatori spaziali e sistemi di propulsione. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 6 ottobre 2025.In particolare, l’1,675% sono diritti di voto riferibili ad azioni, il 3,364% sono “Right to recall” senza data di scadenza e lo 0,05% sono “Portfolio Swap” con data di scadenza compresa tra il 26/08/2026 ed il 29/04/2027; Contract for Difference senza data di scadenza.La partecipazione è detenuta tramite le società controllate Barclays Capital Securities Limited e Barclays Bank PLC. LEGGI TUTTO

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    Avio, DWS ha il 4,84%, WCM il 5%

    (Teleborsa) – Movimenti nell’azionariato di Avio. Secondo quanto riportato negli aggiornamenti Consob, sulle partecipazioni rilevanti, WCM Investment Management ha il 5,015% del capitale, quota detenuta in gestione discrezionale del risparmio. DWS Investment ha il 4,844% dopo il 5,500% detenuto il giorno prima (29 settembre 2025).Entrambe le operazioni si riferiscono al 30 settembre 2025. LEGGI TUTTO

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    Avio, non sono pervenuti impegni vincolanti o disponibilità dei soci per AuCap

    (Teleborsa) – Ad oggi non sono pervenuti impegni vincolanti a sottoscrivere l’aumento di capitale da 400 milioni di euro, né manifestazioni di interesse o disponibilità a valutare l’intervento nell’AuCap da parte di azionisti della società. Lo si legge nella relazione del CdA di Avio, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella realizzazione e nello sviluppo di lanciatori spaziali e sistemi di propulsione, per l’assemblea straordinaria del 23 ottobre.I maggiori azionisti della società di Colleferro sono Leonardo con il 28,75% del capitale, Delfin (holding della famiglia Del Vecchio) con il 3,68%, WCM Investment Management con il 3,18% e InOrbit (veicolo d’investimento fondato e costituito interamente dai manager) con il 2,74%.Come già spiegato, l’aumento di capitale si inserisce nel contesto di un più ampio progetto di espansione delle attività della società negli Stati Uniti, inclusa la progettazione, costruzione e gestione di un impianto per la produzione di motori a propellente solido e delle relative componenti, nonché in Europa per rafforzare il ruolo di Avio sia nel settore spaziale europeo che in quello della difesa.In particolare, in data 11 settembre 2025, il CdA ha approvato all’unanimità un nuovo business plan che prevede, tra l’altro, il potenziamento della capacità produttiva della società, sia in Italia che negli Stati Uniti, insieme a una maggiore integrazione verticale, al fine di cogliere le opportunità di crescita nei mercati spazio e difesa in Europa e negli Stati Uniti. Nella difesa, investimenti in nuove tecnologie di propulsione ed in asset produttivi si combineranno con il progetto di sviluppo di Avio negli Stati Uniti, incentrato sulla realizzazione in loco di un nuovo impianto che, operativo entro la fine del 2028, produrrà motori a propellente solido per servire più clienti. Nello spazio, Avio, fornitore e operatore del servizio di lancio Vega, continuerà a beneficiare delle dinamiche di mercato, che attualmente prevedono un tasso medio annuo di crescita tra il 2025 ed il 2035 (in termini di tonnellate lanciate in orbita) di circa il 6%, aumentando la cadenza di volo di Vega C ed evolvendo la propria piattaforma di lanciatori con Vega E, oltre a fornire propulsori per i lanciatori Ariane. In particolare, nella difesa, Avio ritiene di poter incrementare la propria presenza in un mercato in fortissima accelerazione, la cui supply chain richiede il consolidato know-how della società nei motori a propellente solido (Solid Rocket Motor, SRM) e le ulteriori capacità produttive finanziabili con i nuovi capitali. In particolare negli Stati Uniti, la società punta a contribuire a colmare l’attuale divario tra domanda e offerta di SRM conquistando quote di mercato in un Total Addressable Market che oggi vale circa 1,7 miliardi di dollari ed è previsto crescere ad un tasso del 10% entro il 2035.La società ha sottoscritto un accordo di pre-garanzia (cosiddetto pre-underwriting agreement) con Jefferies e Morgan Stanley (in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners), relativo all’aumento di capitale e avente ad oggetto l’impegno degli advisor finanziari a stipulare con la società, in prossimità dell’avvio dell’offerta in opzione, un accordo di garanzia per la sottoscrizione delle azioni ordinarie di nuova emissione eventualmente rimaste non sottoscritte all’esito dell’offerta in Borsa dei diritti inoptati, per un ammontare complessivo massimo pari a 400 milioni di euro. Trattandosi di un’offerta in opzione le azioni saranno offerte agli azionisti direttamente dalla società e non sono previste ulteriori forme di collocamento.Se le condizioni dei mercati lo consentano e subordinatamente all’ottenimento delle prescritte autorizzazioni da parte delle Autorità competenti, Avio ritiene che l’aumento di capitale possa completarsi indicativamente entro il 2025.Trattandosi di un aumento di capitale in opzione, non vi sono effetti diluitivi in termini di quote di partecipazione al capitale sociale nei confronti degli azionisti della società che decideranno di sottoscrivere azioni di nuova emissione sulla base dei propri diritti di opzione. Gli occhi sono puntati su Leonardo, che – secondo quanto emerso dalle indiscrezioni delle scorse settimane – potrebbe decidere di non aderire all’operazione diluendo quindi la propria partecipazione. LEGGI TUTTO

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    Avio, previsioni più bullish per il piano a 10 anni con focus sulla crescita in USA

    (Teleborsa) – Avio, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella realizzazione e nello sviluppo di lanciatori spaziali e sistemi di propulsione, ha rilasciato indicazioni di crescita superiori a quanto indicato in precedenza e alle stime degli analisti, nell’ambito di una serie di incontri con la comunità finanziaria per l’aumento di capitale da 400 milioni di euro annunciato a settembre. La nuova presentazione della società menziona un obiettivo di CAGR dei ricavi 2025-2035 superiore al 10%, rispetto al precedente di circa il 10%, con il fatturato che dovrebbe superare 1 miliardo di euro entro il 2030 e 1,2 miliardi di euro nel 2035. Le proiezioni di ricavi a medio termine (inteso tra il 2029 e il 2031, dopo l’avvio dello stabilimento in USA) presuppongono la produzione di 35 booster per Ariane 6 dai 14 del 2025, il lancio di 6 razzi Vega C dai 3 del 2025 e un aumento di 7x della produzione di motori per la difesa (includendo l’espansione negli USA).Inoltre, l’obiettivo di CAGR dell’EBITDA 2025-2035 è nella fascia “High-Teens”, rispetto alla precedente indicazione di oltre il 15%. Viene però precisato che la crescita dell’EBITDA è prevista per oltre l’80% dopo il 2028 (ovvero quando lo stabilimento statunitense sarà operativo) e nel prossimo biennio sarà probabilmente stabile o in limitata crescita per i costi dell’avvio dell’attività in USA.I capex necessari per sviluppare il business della defence propulsion saranno di circa 500-650 milioni di euro, da realizzare nei prossimi 6 anni e con un picco nel 2027 (per costruire il nuovo stabilimento negli Stati Uniti e aumentare la capacità in Europa).La società di Colleferro menziona anche ulteriori opportunità di upside oltre al piano, come maggiore capacity/capability dell’impianto statunitense, maggiore integrazione verticale e un ulteriore aumento della capacità europea, sottolineando inoltre che l’impianto statunitense seguirà un approccio modulare per consentire una scalabilità a lungo termine.Il 12 settembre Avio ha annunciato un aumento di capitale in opzione fino a 400 milioni di euro per finanziare il nuovo piano industriale e rafforzare la capacità produttiva nei settori spazio e difesa. L’operazione, interamente garantita da un accordo di pre-underwriting con Jefferies e Morgan Stanley, sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea straordinaria convocata per il 23 ottobre, con la ricapitalizzazione che dovrebbe essere completata entro l’anno.Il titolo, oggi in flessione, si mantiene comunque vicino ai massimi storici (toccati ieri a 55,50 euro per azione), con una crescita del 275% da inizio anno e del 324% su 12 mesi. La valutazione di Borsa è in questo momento sconnessa dai fondamentali, con un rapporto prezzo/utili vicino a 240, tuttavia alcuni analisti la giustificano con i profili di crescita e lo scenario esterno. “Il contesto geopolitico mantiene alto l’interesse sui titoli con esposizione al settore difesa – sostiene Equita – I pochi comparable quotati sul mercato USA (sebbene con evidenti differenze rispetto ad Avio) trattano a multipli in grado di giustificare i prezzi attuali adottando una semplice multiple comparison, slegata da una pura analisi fondamentale”. LEGGI TUTTO

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    Avio su nuovi massimi storici con fiducia nell’AuCap a sostegno della crescita

    (Teleborsa) – Avio, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella realizzazione e nello sviluppo di lanciatori spaziali e sistemi di propulsione, ha chiuso su nuovi massimi storici, raggiungendo una capitalizzazione di oltre 1,08 miliardi di euro, dopo due sedute contraddistinte da forte volatilità in Borsa a causa dei risultati societari e dell’annuncio di un aumento di capitale.La società di Colleferro ha annunciato un aumento di capitale in opzione fino a 400 milioni di euro per finanziare il nuovo piano industriale e rafforzare la capacità produttiva nei settori spazio e difesa. L’operazione, interamente garantita da un accordo di pre-underwriting con Jefferies e Morgan Stanley, sarà sottoposta all’approvazione di un’assemblea straordinaria convocata per il 23 ottobre, con la ricapitalizzazione che dovrebbe essere completata entro l’anno.In particolare, i proventi dell’AuCap sono destinati a sviluppare il progetto di Avio per stabilire una presenza industriale negli Stati Uniti per l’ingegneria e la produzione di motori a razzo a propellente solido per applicazioni di difesa, la cui operatività è prevista entro il 2028; potenziare la base produttiva europea di Avio per lo sviluppo di progetti nei settori dello spazio e della difesa, attraverso investimenti in nuove tecnologie di propulsione, asset produttivi e integrazione verticale.Il piano industriale prevede una crescita media annua del fatturato di circa 10% e dell’EBITDA di oltre il 15% nei prossimi dieci anni, con investimenti in nuovi impianti, in particolare negli Stati Uniti, dove Avio punta a espandere la produzione di motori a propellente solido. L’assemblea straordinaria sarà inoltre chiamata a rinnovare la delega al CdA per aumentare il capitale sociale fino al 10% del capitale pre-esistente al momento della delega con esclusione del diritto di opzione.Rimane da capire come si muoverà Leonardo, big italiano della difesa e maggiore azionista di Avio con il 28,75% del capitale, nell’ambito dell’aumento di capitale, dopo indiscrezioni di stampa sul fatto che non parteciperà. L’AD di Avio, Giulio Ranzo, ha detto a Radiocor che il CdA, “che include una rappresentanza di tutti gli azionisti, tenendo conto del fatto che questo è un progetto di ambiziosa espansione globale dell’azienda, ha inteso proporre un aumento di capitale molto market friendly, in opzione a tutti gli azionisti, lasciando quindi a ciascuno l’opzionalità di decidere se vuole partecipare o fare strada a qualche altro investitore”. “Non sta a me esprimermi”, ha risposto sull’ipotesi che Leonardo possa non aderire all’operazione, sottolineando che “il CdA ha approvato l’operazione all’unanimità”.Ranzo ha riconosciuto che i nuovi target “sono ambiziosi, però sono protetti da una serie di cose nuove che abbiamo fatto e di contratti che abbiamo portato a casa piuttosto importanti, nonché da un portafoglio ordini vicino ai 2 miliardi di euro che quindi dà visibilità su una buona parte dei ricavi dei prossimi anni e comunque questa cosa dà anche agli investitori visibilità rispetto a quello che sarà il futuro”.Il portafoglio ordini della società è pari a 1,7 miliardi di euro (ulteriori 0,2 miliardi di euro di ordini sono stati firmati tra luglio e agosto). Infatti, il portafoglio ordini per la propulsione per la difesa si assesta a 409 milioni di euro al termine del semestre (tra luglio e agosto sono stati firmati oltre 150 milioni di euro di nuovi ordini). L’Avio “del futuro”, ha spiegato il management nella call con la comunità finanziaria, avrà un’ulteriore esposizione all’upside del settore Difesa, avrà un focus sulle attività produttive, sarà caratterizzata da una diversificazione geografica verso gli Stati Uniti e potrà vantare un aumento della qualità degli utili.La partecipazione di Leonardo all’AuCap continuerà comunque a tenere banco. Il governo si esprimerà “nei prossimi giorni” in merito all’aumento di capitale di Avio e alla posizione di Leonardo in questa operazione, ha detto oggi il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “La convinzione è che dobbiamo garantire al nostro paese un asset importante e significativo e in crescita, come dimostrato dall’aumento di capitale e dalla possibilità della partecipazione di fondi stranieri a nuovi progetti di sviluppo – ha detto Urso a margine di un evento dell’ESA – Nel campo della sicurezza siamo sempre molto accorti, prudenti, responsabili e determinati.Il titolo ha chiuso la seduta odierna a quota 39,90 (massimo giornaliero, dopo essere sceso fino a 33,05 euro), in rialzo del 12,71% rispetto a ieri. Il titolo mostra un rialzo del 187% da inizio anno e del 222% sui 12 mesi, avendo guadagnato oltre il 472% dai minimi toccati a ottobre 2023. Ben sopra la media i volumi, che oggi sono stati di 52 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Spazio, Apex diventa unicorno dopo ultimo round da 200 milioni di dollari

    (Teleborsa) – Apex, startup spaziale statunitense, ha raccolto 200 milioni di dollari in un nuovo round di finanziamento di Serie D, raggiungendo lo status di unicorno, ovvero una valutazione di oltre 1 miliardo di dollari.Il nuovo round è stato guidato da Interlagos, una società di venture capital fondata da ex dipendenti di SpaceX. Tra gli investitori esistenti ci sono Andreessen Horowitz, Point72 Ventures e 8VC.L’azienda, con sede a Los Angeles, produce e vende bus satellitari da 100 a 500 kg, disponibili in un modello base o con pacchetti di configurazione intercambiabili. Apex, fondata nel 2022, ha affermato che l’ultimo round contribuirà ad accelerare la produzione di veicoli spaziali del 50% e a più che raddoppiare le dimensioni dei suoi impianti di produzione.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Officina Stellare, nuovo contratto da 3 milioni di euro con l’Agenzia Spaziale Italiana

    (Teleborsa) – Officina Stellare, società vicentina quotata su Euronext Growth Milan e specializzata in strumentazioni ottiche per aerospazio e astronomia, ha sottoscritto un nuovo contratto con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) per la progettazione e realizzazione di una stazione ottica di terra completa e trasportabile per applicazioni di comunicazione quantistica e Lasercom.Il contratto avrà una durata di 24 mesi e un valore complessivo di circa 3,35 milioni di euro (di cui 3 milioni di euro di competenza del Gruppo Officina Stellare). Officina Stellare sarà responsabile del progetto che la vede capofila nella realizzazione insieme alla propria controllata ThinkQuantum e alle società Thales Alenia Space Italia (JV Thales 67% e Leonardo 33%) con la sua sede in Italia e Telespazio (JV Leonardo 67% e Thales 33%).”Le stazioni ottiche di Terra sono un componente fondamentale per lo sviluppo delle telecomunicazioni del futuro – afferma Gino Bucciol, Co-fondatore e VP of Business Development di Officina Stellare – Rappresentano infatti il punto di connessione tra la rete di Terra ed i nuovi segmenti spaziali di telecomunicazione basati su laser modulati. Con questo contratto viene data la possibilità al Gruppo Officina Stellare di confermare ancora una volta la propria leadership in questo segmento specifico, ma anche di alzare ulteriormente il livello tecnologico dei propri prodotti, garantendo da un lato la compatibilità dell’assetto con tutti i principali programmi in corso in Europa e dall’altro la sua trasportabilità, in modo da poterne ottimizzarne l’utilizzo in funzione dei vari scenari operativi. Il nostro Paese si doterà quindi di uno strumento importantissimo che contribuirà ad incrementare ulteriormente il presidio italiano nella infrastruttura di nuova generazione per garantire comunicazioni sicure e ad alta velocità tra continenti”. LEGGI TUTTO