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    Turismo, Eu Eco Tandem: positivi i risultati per il progetto finalizzato all'innovazione sostenibile

    (Teleborsa) – Incoraggiare piccole e medie imprese, finora legate a un turismo di tipo tradizionale, favorendo la nascita di sinergie ed approcci più ecosostenibili. Questo l’obiettivo di Eu Eco Tandem, programma triennale internazionale promosso da Enit (Agenzia Nazionale Italiana del Turismo) e cofinanziato dal programma Cosme dell’Unione Europea. Positivo, secondo gli ultimi dati, il bilancio dell’iniziativa. A metà dicembre, gli stakeholder coinvolti in questo progetto di istruzione e formazione superavano, i 450; i partecipanti ai workshop sfioravano i 200; quasi 13.500 le visite al sito internet del programma e poco meno di 30mila le visualizzazioni allo stesso portale; più di 760 i follower sui social media; e oltre 3400 i destinatari della webzine dedicata.A breve saranno resi noti, inoltre, i risultati di una survey sulla sostenibilità, che si sta portando avanti in tutti i Paesi europei coinvolti nel progetto.Tra i prossimi step previsti da Eu Eco Tandem per il 2022, l’avvio del programma “Biz”, che vedrà abbinare i professionisti e le startup più innovative nel campo della sostenibilità a pmi tradizionali impegnate nel settore turistico, interessate alla transizione ecologica, così da lavorare assieme a progetti pilota eco-innovativi. Le migliori proposte saranno incentivate con voucher del valore di 13mila euro. LEGGI TUTTO

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    Bonus terme, Federalberghi boccia proroga: “Modificare meccanismo che regola assegnazione buoni”

    (Teleborsa) – “A poco è servito il Bonus Terme, a meno servirà il suo prolungamento”. È quanto afferma Federalberghi Terme in merito alla proposta di prorogare i tempi per l’utilizzo dei Bonus Terme per tutti coloro che, attraverso le aziende Termali accreditate, erano stati iscritti al sito di Invitalia. “Le regole per poter usufruire dei Bonus Terme erano chiare da subito – commenta il presidente di Federalberghi Terme, Emanuele Boaretto – ed era prevedibile che ne avrebbero beneficiato le aziende in grado di inviare il maggior numero di dati sulla piattaforma di Invitalia, anche ben oltre la loro capacità di accettazione nei 60 giorni concessi per il loro utilizzo. Questo sbilanciamento, infatti, si è concretizzato proprio ora, con la richiesta di prorogare la fruizione oltre i tempi stabiliti in origine. Chiedere oggi la proroga di questa misura vorrebbe dire penalizzare ulteriormente le numerose aziende che, a causa del farraginoso meccanismo di utilizzazione, non hanno potuto usufruire del Bonus Terme, compreso il 60% delle aziende termali stagionali che, nel periodo di validità dello strumento, erano in chiusura”.Per Federalberghi Terme nazionale le numerose strutture termali diffuse sul territorio italiano annesse alle strutture turistiche, risultano ad oggi le più danneggiate da una procedura che, secondo l’associazione, sembra aver avvantaggiato solo una minima parte degli aventi diritto. “Molte aziende – ha spiegato Boaretto – hanno dovuto fronteggiare situazioni tecnicamente complesse: non essendo infatti riuscite ad ottenere la totalità dei buoni corrispondenti alle richieste ricevute, hanno dovuto sostenere uno sforzo organizzativo immane per poter riuscire a soddisfare e dare concretezza a tutti i Bonus ottenuti nei tempi stabiliti dalla legge. Alla luce di quanto esposto riteniamo che si debbano rimettere in campo le risorse non utilizzate, ma a condizione che venga modificato il meccanismo che regola l’assegnazione dei Bonus”.Il sistema, per Federalberghi Terme, andrebbe rimodulato secondo nuovi criteri. In primo luogo, per l’associazione, il Bonus dovrebbe essere richiesto dall’utente finale, così come è avvenuto per il Bonus Vacanze e con la libera scelta della struttura accreditata dal sistema per l’utilizzo. Il Bonus Terme, una volta acquisito, per la sua fruizione dovrebbe avere una durata più breve. In questo modo il cittadino avrà un tempo più limitato per potersi recare presso una delle terme accreditate di sua scelta e iniziare i trattamenti termali o di benessere. I servizi termali desiderati andrebbero completati nell’arco di 15 giorni dal loro inizio. Il Bonus Terme andrebbe fatto decadere automaticamente se non utilizzato entro i tempi stabiliti. I Bonus Terme dovrebbero poter essere acquisiti e utilizzati fino ad esaurimento totale dei fondi previsti dalla misura. “In attesa che siano adottate misure diverse e più efficaci per il rilancio delle Terme, soprattutto strutturali e non una tantum come i Bonus, Federalberghi Terme – conclude Boaretto – chiede al Governo di consentire a tutti la possibilità di poter accedere e utilizzare le risorse ancora a disposizione. Questo nel pieno rispetto delle regole che a suo tempo furono comunicate”. LEGGI TUTTO

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    Turismo, Garavaglia: “Settore soffre. Governo verso ristori e proroga cassa Covid”

    (Teleborsa) – Il governo va verso la proroga della cassa Covid per i settori più colpiti dalla pandemia e prepara nuovi ristori, con l’obiettivo di sostenere un settore, quello turistico, che da tempo manifesta tutta la sua sofferenza per le conseguenze dell’ondata di contagi in Italia e delle restrizioni adottate dalle autorità per contenerla. È quanto ha affermato il ministro del Turismo Massimo Garavaglia in conferenza stampa al Padiglione Italia all’Expo di Dubai, dove oggi ha partecipato a un forum internazionale organizzato dal padiglione italiano sulle nuove frontiere del turismo sostenibile.”Si va verso due direzioni: la prima – sottolinea Garavaglia – è il prolungamento della cassa Covid, la cassa integrazione, per i settori più colpiti. La seconda è rappresentata da ristori che consentano di recuperare un po’ del fatturato che non c’è, coprendo un po’ di costi per evitare fallimenti. Tour operator e agenzie di viaggi – ha proseguito il ministro – non possono operare per legge, sostanzialmente, perché se i corridoi sono bloccati non si può lavorare. E lo stesso vale per i piccoli grandi hotel delle grandi città dove manca il turismo di lungo raggio. A Roma su 1200 hotel attualmente ce ne sono 400 chiusi e la scorsa settimana due hanno chiuso definitivamente licenziando 200 persone. Bisogna prevenire questi fenomeni e interventi come la proroga della cassa Covid vanno in quella direzione. L’Italia paga anche un prezzo maggiore del dovuto perché è uno dei Paesi più sicuri al mondo, ma una comunicazione ossessiva negativa sul Covid danneggia il sistema Paese”. Riguardo all’ipotesi di un altro scostamento di bilancio per garantire sostegni al turismo così in difficoltà per il Covid Garavaglia ha commentato, microfoni di SkyTg24, “mi auguro proprio di no perché vuol dire che le cose vanno meglio, però non possiamo saperlo”. “Quello scorso – ha sottolineato il ministro – è stato un Consiglio dei ministri complicato perché la situazione è complicata e sono complicate le decisioni che sono state prese. Abbiamo preso la decisione molto forte come sistema Paese sull’obbligatorietà oltre i 50 anni dei vaccini e finora l’ha deciso solo l’Italia. Ci auguriamo che sia quella definitiva. Ora abbiamo bisogno di serenità e di tenere le regole certe e chiare. Questo consente agli operatori di organizzarsi e, se pensiamo al turismo, consente ai cittadini e agli stranieri di organizzarsi e partire”. LEGGI TUTTO

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    Covid, Governo a lavoro sul nuovo decreto Sostegni da 2 miliardi per turismo invernale e discoteche

    (Teleborsa) – Il Governo sta lavorando ad un nuovo decreto Sostegni da circa 2 miliardi da distribuire soprattutto al turismo che più ha sofferto le cancellazioni invernali, come impianti ed alberghi, e alle discoteche. L’obiettivo, ha riportato Ansa citando fonti di Palazzo Chigi, è portare il decreto in Consiglio dei Ministri giovedì.Sempre Ansa sottolinea che il nuovo decreto sostegni si farà con fondi già a disposizione, e non prevede in questa fase di chiedere al Parlamento una nuova deviazione dal deficit. LEGGI TUTTO

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    Confindustria Alberghi, Ciccarelli: “Turismo in ginocchio, nel 2021 calo del 48,6% di occupazione camere”

    (Teleborsa) – “Il settore turistico e alberghiero vive un momento drammatico e nel 2021 ha fatto registrare numeri peggiori dell’anno precedente. In Italia, secondo i dati dell’osservatorio Confindustria Alberghi, il calo del tasso di occupazione camere è del 48,6 per cento, con punte nelle città d’arte che superano il 55 per cento a Roma, Firenze e Venezia. Non va meglio sul fronte dei ricavi: la perdita media arriva al 55 per cento. I turisti stranieri si sono più che dimezzati, dai quasi 100 milioni del 2019 ai 36 dello scorso anno, con una perdita di 25 miliardi di euro di spese turistiche”. Questo l’allarme lanciato da Nicola Ciccarelli, presidente del gruppo Lupelius/Swadeshi Hotels e consigliere nazionale Confindustria Alberghi.”Di fronte a questi numeri, il governo ha introdotto soluzioni quasi offensive nei confronti del settore alberghiero – evidenzia Ciccarelli –. Con il ministro del Turismo, Garavaglia, c’è unità d’intenti: ma l’attenzione e le risorse finanziarie messe in campo dal governo sono insufficienti. Si continuano a distribuire risorse a settori non strategici, mentre il mondo del turismo viene abbandonato a sé stesso. Vedere tanti alberghi (piccoli e grandi) chiusi in città come Roma, Firenze e Milano, leggere di importanti licenziamenti collettivi di grandi strutture, dà l’idea di quanto il settore sia davvero in ginocchio”. Ma il problema, rimarca Ciccarelli, non è solo delle grandi città. “Anche le strutture montane sono state stroncate da una legiferazione confusa e contraddittoria, con cambi di regole all’ultimo minuto che, – afferma Ciccarelli – in prossimità delle feste natalizie, hanno provocato tante cancellazioni. Tutto questo sta lasciando spazio allo sciacallaggio dei grandi investitori internazionali e delle organizzazioni criminali, oltre a una complessiva perdita di professionalità, un asset strategico del settore”.L’Italia, denuncia il presidente di Lupelius/Swadeshi Hotels, “è una delle nazioni europee ad aver dedicato, nel periodo Covid, meno risorse al turismo, diversamente da Paesi come Francia, Austria, Germania. Gli aiuti offerti dallo Stato, anche nell’ambito del Pnrr, – prosegue –sono marginali rispetto alle reali esigenze. Basti pensare al Bonus Alberghi, varato di recente: ottimo nelle intenzioni, ma le risorse riservate non serviranno a coprire il 10 per cento della potenziale esigenza del settore che, per essere competitivo, ha la necessità di adeguare e migliorare le strutture. Infine, ad oggi la cassa integrazione non è stata prorogata, lasciando nella totale incertezza gli operatori. I governanti – conclude Ciccarelli – comprendano adesso la reale importanza del settore turistico e alberghiero per il Paese, avviando riflessioni serie, di reale sostegno”. LEGGI TUTTO

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    Turismo, Garavaglia: a fianco operatori per proroga CIG

    (Teleborsa) – Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia condivide in pieno le preoccupazioni degli operatori legate all’incertezza sulla proroga della cassa integrazione.”Il settore – commenta il ministro – è già stato duramente colpito dagli effetti economici della pandemia. E la diffusione dellanuova variante rischia di provocare danni sociali, oltre a quelli di fatturato. Bisogna dare certezze ai lavoratori. Ci sono migliaia di famiglie che non sanno cosa avverrà loro il 1° gennaio. Ci aspettiamo – conclude Garavaglia – che il ministro Orlando offra oggi loro garanzie”.”Bisogna intervenire subito con ristori e aiuti” per il turismo che è “in ginocchio” a causa dei “pur comprensibili interventi dei governo per limitare i contagi” Covid. Così Davide Crippa, capogruppo M5S alla Camera, illustrando il contenuto di una mozione depositata a Montecitorio, augurandosi un intervento “corale, unanime del Parlamento”.Si chiede “di estendere anche al 2022 le misure di ristoro e sostegno per le imprese che hanno riportato un calo considerevole del fatturato, così come è stato fatto nei primi mesi, prolungando la cassa integrazione e la tax credit ed esentando le strutture dal pagamento dell’Imu per il 2022”. LEGGI TUTTO

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    Turismo organizzato, l'allarme delle associazioni: “A rischio 40mila posti di lavoro”

    (Teleborsa) – “Solo relativamente alle Agenzie di viaggio e Tour Operator, in assenza di urgenti interventi economici e finanziari si stimano chiusure pari ad oltre il 50% delle imprese attive e la perdita di oltre 40mila posti di lavoro”. Questo l’allarme lanciato da Fto – Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, Aidit Federturismo Confindustria, Astoi Confindustria Viaggi, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Maavi Conflavoro, nella lettera congiunta inviata al premier Mario Draghi e ai ministri Daniele Franco, Giancarlo Giorgetti, Andrea Orlando e Massimo Garavaglia. Le associazioni chiedono al governo di convocare urgentemente un tavolo di confronto interministeriale, da istituirsi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per “poter illustrare al meglio le proposte avanzate” e “individuare soluzioni idonee a scongiurare la chiusura di migliaia di aziende italiane ed i conseguenti licenziamenti della stragrande maggioranza del personale in forza”.”Il Turismo Organizzato – si legge nella lettera – nel 2019 generava un volume d’affari di circa 13,3 miliardi di euro, ha registrato nel 2020 una perdita pari a circa il 70% del fatturato, mentre si stima che la chiusura dell’anno in corso condurrà ad una perdita di oltre l’80% del fatturato”. In tale scenario per le associazioni il tavolo interministeriale è indispensabile al fine di individuare le apposite misure che consentano di superare questo nuovo blocco ai viaggi internazionali, in entrata e in uscita, causato dalle ulteriori misure restrittive introdotte a seguito della nuova variante Omicron. Nel loro appello le associazioni invitano Draghi a valutare “con la doverosa attenzione la situazione, attivandosi rapidamente per la concessione dei necessari aiuti economici e per la proroga della cassa in deroga, misure indispensabili per la stessa sopravvivenza delle imprese”.Sul tema oggi è intervenuta anche la Fisascat Cisl. “I provvedimenti restrittivi allo studio per contenere la diffusione del contagio da Covid-19 – afferma il sindacato in una nota – hanno già fatto registrare un effetto annuncio, portando alla drastica riduzione dei consumi turistici per le prossime settimane. L’impatto sui conti delle aziende, già stremati da un anno e mezzo di pandemia e di chiusure, può essere devastante e travolgere le attività ancora aperte, e con esse parte rilevante dei lavoratori diretti ed indiretti del settore del Turismo e della Ristorazione. A pochi giorni dalla scadenza della possibilità di accesso agli ammortizzatori sociali di emergenza e delle tutele volte a salvaguardare l’occupazione, fissata al 31 dicembre 2021, ancora non si conosce se tali misure saranno prorogate e in che termini: una situazione gravissima che coinvolge le famiglie di oltre cinquecentomila lavoratori. Organizzazioni sindacali, associazioni datoriali, lavoratori ed imprese chiedono a Governo e Parlamento chiarezza sui termini di ricorso all’integrazione salariale ed evidenziano la necessità di una proroga al 30 giugno 2022 delle attuali tutele e della possibilità di accesso agli ammortizzatori al fine di poter garantire la continuità occupazionale ai lavoratori impiegati. Si tratta di preservare le professionalità del settore per consentire la ripresa delle attività in sicurezza quando la fase di picco della pandemia sarà superata”. LEGGI TUTTO

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    Manovra, Anav: “Bene i 150 milioni per il turismo”

    (Teleborsa) – L’Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori (Anav) commenta favorevolmente l’arrivo del fondo da 150 milioni di euro che un emendamento del governo alla legge di bilancio ha dedicato, per il 2022, al sostegno degli operatori economici del settore del turismo, dello spettacolo e dell’automobile “gravemente colpiti dall’emergenza epidemiologica Covid-19″.”Positivo lo stanziamento di 150 milioni di euro, previsto dall’emendamento alla manovra presentato dal governo in commissione al Senato, a favore delle imprese del settore turistico per fronteggiare le difficoltà connesse alla proroga dello stato di emergenza sino al 31 marzo 2022. Ma – ha sottolineato Giuseppe Vinella, presidente di Anav/Confindustria – è necessario destinare parte delle risorse anche alla copertura del maggior costo del gasolio impiegato dalle imprese di trasporto turistico con autobus sia di linea che di noleggio. Turismo e trasporti – prosegue Vinella – sono tra i settori più colpiti dalle restrizioni imposte per contrastare la pandemia e scontano una complicata fase di ripartenza, resa ancor più difficile per le imprese di trasporto commerciale con autobus, sia di linea che di noleggio, dal fortissimo aumento del prezzo industriale del gasolio, circa il 30% in più rispetto a solo un anno fa. Parliamo di imprese di dimensione medio-piccola che operano in regime di libero mercato, totalmente esposte alle fluttuazioni della domanda e, quindi, colpite in pieno dalle limitazioni imposte anche a livello internazionale alla mobilità delle persone e dei flussi turistici. È necessario – conclude il presidente di Anav – che le imprese siano messe nelle condizioni di rispondere alla residua domanda di servizi di trasporto a costi realmente sostenibili e per questo chiediamo che una parte dei 150 milioni di euro che il Governo intende stanziare a favore del settore turistico sia specificamente destinato al riconoscimento di un ‘bonus gasolio’ a copertura dei maggiori costi sostenuti per l’acquisto dalle imprese di trasporto commerciale con autobus”. LEGGI TUTTO