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Riforma fiscale, Cdm: approvato esame preliminare di due decreti attuativi
(Teleborsa) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame preliminare, due decreti legislativi di attuazione della legge di delega al Governo per la riforma fiscale. Lo si legge nel comunicato dopo il Cdm di oggi. Il primo decreto riguarda disposizioni integrative e correttive in materia di Irpef e Ires, di fiscalità internazionale, di imposta sulle successioni e donazioni e di imposta di registro, nonché di modifica allo statuto dei diritti del contribuente e ai testi unici delle sanzioni tributarie amministrative e penali, dei tributi erariali minori, della giustizia tributaria e in materia di versamenti e di riscossione. Il testo introduce norme di semplificazione per le persone fisiche e le imprese, in un’ottica – spiega la nota – “di maggiore trasparenza ed equità”. Previste, inoltre, modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente con l’obiettivo – prosegue la nota – “di perfezionare il procedimento accertativo e rafforzare le garanzie nei confronti dei cittadini”. In particolare, l’istituto dell’autotutela obbligatoria viene esteso anche agli atti sanzionatori, chiarendo un aspetto la cui interpretazione risultava ancora dubbia. Il secondo decreto riguarda il testo unico in materia di imposta sul valore aggiunto. Il provvedimento, che ha carattere compilativo, trasfonde in un unico testo la vigente disciplina relativa all’Iva e – spiega la nota – abroga contestualmente le disposizioni di riferimento. Il nuovo testo unico, strutturato in XVIII Titoli per complessivi 171 articoli, raccoglie le disposizioni contenute nel d.P.R. n. 633 del 1972 e nel decreto-legge n. 331 del 1993, che disciplinano rispettivamente le operazioni nazionali e intra-unionali, coerentemente alla sistematizzazione della direttiva 2006/112/UE del Consiglio del 28 novembre 2006, relativa al Sistema comune dell’Iva. Inoltre, raccoglie le disposizioni, presenti in molteplici testi, che, nel corso del tempo, hanno integrato e innovato la disciplina Iva, anche in materia d’arte, antiquariato e collezione. “Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi due nuovi provvedimenti in materia fiscale che rafforzano ulteriormente il percorso di riforma intrapreso dal governo Meloni, compiendo un altro passo concreto in direzione di un fisco sempre più moderno” dichiara il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, secondo cui “tassello dopo tassello stiamo realizzando una riforma epocale, che metterà l’Italia nelle condizioni di competere con le maggiori economie mondiali”. “Nel dettaglio – spiega Leo – è stato dato il via libera in prima lettura al sesto testo unico della riforma fiscale, in materia di Iva, e al terzo correttivo Irpef-Ires, con interventi significativi che andranno a modificare l’impianto del nostro sistema tributario”. LEGGI TUTTO
Bolaffi sostiene Confinvest nell’acquisto di Dierre per “auspicato consolidamento” settore
(Teleborsa) – Bolaffi, azionista di riferimento di Confinvest, dà il proprio sostengo all’acquisizione per 7 milioni di euro del ramo d’azienda della società Dierre di Genova. L’acquisizione, si legge in una nota, permetterebbe l’auspicato consolidamento dell’industria dell’oro fisico da investimento, oltre a evidenti economie di scala e sinergie commerciali.Bolaffi ha formalizzato alla società il proprio impegno vincolante a sottoscrivere il futuro aumento di capitale di Confinvest per la propria quota parte in opzione ai soci e ha fornito l’ulteriore impegno vincolante a sottoscrivere l’eventuale capitale inoptato dagli altri soci di minoranza fino a un esborso complessivo di 1,25 milioni di euro. L’aumento di capitale è subordinato all’approvazione da parte dell’assemblea straordinaria degli azionisti di Confinvest, dove Bolaffi esprimerà ovviamente il proprio voto favorevole e auspica che lo stesso venga fatto anche dagli altri azionisti di minoranza. A prescindere dalla loro volontà di sottoscrivere successivamente l’aumento di capitale o meno, Bolaffi confida in un loro voto favorevole, “dal momento che l’approvazione è determinante per questa operazione di M&A con Dierre, da cui tutti i soci di Confinvest ne avrebbero un successivo beneficio”, viene sottolineato.(Foto: flaart / Pixabay ) LEGGI TUTTO
Fondazione FS: verso la riapertura del Museo di Trieste Campo Marzio
(Teleborsa) – Sarà il secondo grande Museo Nazionale Ferroviario del Gruppo FS dopo Pietrarsa. La storica ed elegante stazione di Trieste Campo Marzio, torna progressivamente agli antichi splendori grazie all’intervento di riqualificazione avviato dalla Fondazione FS Italiane. L’investimento complessivo – fa sapere FS in una nota – ammonta a circa 24,5 milioni di euro, di cui 17.5 milioni finanziati con fondi del Piano Nazionale Complementare e i restanti direttamente dal Gruppo FS (5mln), Ales (1,5mln) e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (0.5 mln).Oggi, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta all’interno dei cantieri alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e del direttore generale della Fondazione FS Luigi Cantamessa, è stato fatto il punto sullo stato di avanzamento dei lavori e, a seguire, una prima visita ufficiale all’interno del complesso. A guidare autorità e giornalisti all’interno del sito, il progettista Sabato Gargiulo, responsabile Infrastrutture e Lavori della Fondazione Fs, che oltre ad aver illustrato nel dettaglio gli interventi posti ad oggi in essere, ha prospettato le azioni che saranno attuate nei prossimi mesi, fino all’inaugurazione prevista tra la fine del 2026 e la primavera del 2027.Un luogo simbolo della città di TriesteLa grande stazione di Trieste Campo Marzio fu inaugurata nel 1906 quale capolinea della Ferrovia Jesenice – Trieste. Nell’immediato dopoguerra a seguito del trattato di Parigi del 1947 e delle vicissitudini che interessarono la Venezia Giulia, il valico di confine fu spostato a Monrupino e, pochi anni dopo, venne progressivamente sospeso il servizio viaggiatori sulla residua tratta ancora in esercizio. Utilizzata per decenni solo per il traffico merci, a partire dal 1984 la stazione di Trieste Campo Marzio, che per le sue pregiate architetture è sempre stata considerata un luogo simbolo della città, fu adibita a museo ferroviario su iniziativa della locale sezione del Dopolavoro Ferroviario. Dal 2018 sono in corso gli interventi di riqualificazione dell’intero complesso per la realizzazione del secondo grande Museo Nazionale delle Ferrovie dello Stato, dopo quello di Pietrarsa, sotto la gestione della Fondazione FS.Gli interventi realizzati ad oggiIl progetto di restauro e valorizzazione del Museo di Trieste Campo Marzio, assai articolato e per certi versi avveniristico, – evidenzia la nota – punta da un lato alla rinascita architettonica del complesso mediante interventi di notevole impatto ingegneristico, tra cui la ricostruzione della maestosa capriata in acciaio e vetro demolita nel luglio del 1942, e dall’altro a trasformare la porzione di territorio urbano ove insiste in una eccellenza sotto il profilo turistico-ricettivo. Dopo gli interventi di bonifica, consolidamento e messa in sicurezza, è stato completato il ripristino delle coperture e solai della testata “Ottaviano Augusto”, mentre il restauro della facciata mare è arrivato al 75% e consentirà la rimozione dei ponteggi entro fine anno. Nell’ala museale “Giulio Cesare” sono in via di definizione le finiture interne e l’installazione degli impianti sottotraccia. Intanto, la nuova struttura in acciaio e vetro destinata a coprire la corte centrale ha già ridisegnando il profilo della stazione.Le fasi finaliEntro la fine del 2025 saranno ultimati i lavori di posa della nuova copertura che, tra le altre cose, ospiterà anche un bar ristorante panoramico. Nell’ala destra è in corso di realizzazione un lussuoso complesso alberghiero a tema ferroviario che disporrà di ben 60 camere. La collezione museale, composta da rotabili storici che saranno sottoposti ad un accurato restauro filologico, da rari e preziosi cimeli salvaguardati nel corso dei decenni e plastici di varie scale, troveranno posto nel piazzale sottostante e nelle sale attigue. Il piazzale di stazione sarà armato con 4 binari di cui 1 elettrificato che consentirà l’arrivo al Museo di treni di lusso come l’Orient Express, ma anche degli storici Elettrotreni del passato quali l’ETR252 l’Arlecchino, le ALe601 ed il mitico ETR302 il Settebello, attualmente in fase di restauro.L’inaugurazione del Museo Nazionale Ferroviario di Trieste Campo Marzio è prevista tra la fine del 2026 e i primi mesi del 2027. LEGGI TUTTO
Solvay rivede al ribasso guidance EBITDA dopo secondo trimestre difficile
(Teleborsa) – Il gruppo chimico belga Solvay ha registrato nel secondo trimestre 2025 il perdurare di un contesto di mercato debole, influenzato dalle continue discussioni sui dazi doganali globali e dalle crescenti tensioni geopolitiche. Ciò ha portato a una progressiva riduzione della domanda e a un rallentamento del portafoglio ordini, si legge in una nota, dove si avverte che la visibilità rimane scarsa e le condizioni di mercato rimarranno difficili per tutta la seconda metà del 2025.Solvay prevede ora un EBITDA sottostante 2025 compreso tra 880 e 930 milioni di euro, ipotizzando gli attuali livelli di cambio per il secondo semestre. Questo dato si confronta con le previsioni precedenti, che prevedevano un valore compreso tra 1,0 e 1,1 miliardi di euro.Solvay conferma che il Free Cash Flow dalle attività operative continuative per gli azionisti Solvay si attesterà a circa 300 milioni di euro, con un massimo di 300 milioni di euro di investimenti, riflettendo l’attenzione del management alla generazione di cassa e alla copertura dei dividendi.Nel secondo trimestre del 2025, Solvay prevede un EBITDA sottostante di circa 230 milioni di euro, incluso un incremento di fatturato una tantum di circa 20 milioni di euro nella business unit Special Chem.(Foto: Priscilla Du Preez su Unsplash) LEGGI TUTTO
CIR acquista oltre 250 mila azioni proprie
(Teleborsa) – CIR, nell’ambito del piano di acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, dal 7 all’11 luglio 2025, complessivamente 254.576 azioni al prezzo unitario medio di 0,5913 euro, per un controvalore pari a 150.542,68 euro.Al 14 luglio, CIR possiede un totale di 41.544.528 azioni proprie, pari al 4,54% del capitale sociale. Le società controllate non possiedono azioni della Società.In Borsa, oggi, piccolo spunto rialzista per la Holding finanziaria, che allunga il passo mettendo a segno un rialzo dell’1,37%. LEGGI TUTTO
NORME E TRIBUTI
FINANZA E MERCATI
MANAGEMENT
PMI, in arrivo altri 5 miliardi di aiuti dal Fondo di garanzia: come fare domanda
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Moratoria prestiti Pmi, proroga fino al 31 gennaio 2021
Decreto Rilancio, ampliati gli incentivi per le startup innovative
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Partite Iva, contributi a fondo perduto al via: pagamenti e tempistiche