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    Manovra, Orsini: con Governo stiamo lavorando in modo concreto

    (Teleborsa) – “Stiamo lavorando in modo concreto” con il Governo sulla manovra e ora occorre “capire quante sono le risorse rimaste dal PNRR e la capacità di rimodularle”. Le imprese continueranno a fare la propria parte, come si è dimostrato con il modello Zes che “ha funzionato: 4,8 miliardi, 28 miliardi di investimento al Sud, 35.000 assunzioni, quello ha fatto sì che l’Italia, comunque il Sud del Mezzogiorno abbiano fatto da traino al Nord. Quindi questo è un capitolo che spiega come quando siamo sollecitati ci siamo per migliorarci””. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, al Cersaie di Bologna. “Bisogna mettere l’industria al centro” con “un piano industriale di 3 anni” perché “le aziende che rappresentiamo esportano 626 miliardi e l’obiettivo dei 700 miliardi è raggiungibile, ma dobbiamo rendere le nostre imprese competitive”, ha detto il numero uno degli Industriali commentando il miglioramento del rating sovrano dell’Italia da BBB a BBB+ deciso da Fitch. “Abbiamo lavorato tanto a questo. Bene il fatto che il rating sia migliorato, perché dai conti che abbiamo fatto noi c’è già un risparmio di circa 7 miliardi – ha spiegato Orsini -. Il vero tema è che oggi bisogna mettere l’industria al centro. Quello che stiamo chiedendo da tempo è che ci sia un piano industriale di 3 anni e che non sia una visione solo al breve”. L’Italia “ce la può fare – ha aggiunto – : le aziende che rappresentiamo esportano 626 miliardi, l’obiettivo dei 700 miliardi è raggiungibile, ma per fare questo dobbiamo rendere le nostre imprese competitive”. Secondo il presidente di Confindustria “le misure” a sostegno delle imprese “stanno scadendo: industria 4.0 scade, 5.0 scade, la Zes scade, ricerca e sviluppo così com’è concepita non funziona perché è minima”. Quindi “dobbiamo puntare sulla ricerca e sviluppo e dividere: per le piccole e medie imprese servono misure automatiche facili e concrete tipo modello 4.0; per le grandi imprese contratti di sviluppo con modifica agli incentivi perché così com’è la misura è troppo lenta””Per aumentare i salari bisogna fare una cosa semplice” ovvero “contratti che vanno verso la produttività” ma “per fare questo servono incentivi e investimenti” perché “dall’altra parte del mondo sono rapidi, veloci e investono. E noi da soli non ce la possiamo fare”, ha spiegato ancora Orsini -. Noi non entriamo nella parte politica, ma entriamo nel fatto che comunque se c’è uno sviluppo c’è anche capacità di distribuzione. Spesso si parla di salari bassi e per aumentare i salari bisogna fare una cosa semplice: stiamo dialogando con il sindacato, abbiamo già avuto diversi incontri, ne avremo un altro il 30 settembre. Si possono fare contratti che vanno verso la produttività, incrementare la produttività delle nostre imprese, ma per fare questo servono incentivi e investimenti. Non ci dobbiamo dimenticare che dall’altra parte del mondo sono rapidi, veloci e investono. E noi da soli non ce la possiamo fare”. Il presidente di Confindustria ha concluso auspicando che “l’Europa si ridimensioni e pensi di mettere al centro l’industria”.”Mi auguro che almeno a fine settembre, i primi giorni di ottobre si veda una misura sull’energia” perché “oggi è troppa la differenza tra noi e altri Paesi europei”, anche se il disaccoppiamento “finalmente è entrato nel vocabolario italiano”. LEGGI TUTTO

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    Agens, Anav, Asstra: Manovra di Bilancio 2026 – “Urgono misure a sostegno del TPL”

    (Teleborsa) – “Urgono misure idonee ad assicurare l’equilibrio economico-finanziario del sistema di trasporto pubblico locale e regionale”. È quanto segnalato da Agens, Anav e Asstra, le associazioni che rappresentano le imprese pubbliche e private del settore, con una nota trasmessa all’attenzione dei Ministri dei trasporti e dell’Economia e alla Conferenza delle Regioni, in vista della impostazione della manovra di Bilancio per il 2026, in cui si sollecita un confronto sulle principali questioni aperte.Nel dare atto al Governo dell’importante ruolo svolto per favorire il rinnovo del CCNL di settore, tramite la copertura dei relativi oneri, le associazioni ribadiscono “l’urgenza di misure che garantiscano i rimborsi anche alle aziende operanti nelle Autonomie speciali cui compete il maggior gettito derivante dalle variazioni delle accise sui carburanti, ma soprattutto delle aziende operanti in Friuli Venezia Giulia e in Sicilia, Regioni che compartecipano in maniera limitata o nulla a tale gettito”.Permane poi il tema dell’adeguamento inflattivo del Fondo TPL, la cui dotazione annua sconta una mancata indicizzazione per oltre 800 milioni di euro. In questo contesto – segnalano le associazioni – è imprescindibile un intervento che renda strutturali i 120 milioni di euro stanziati una tantum sul Fondo per il solo 2025, scongiurando perdite rilevanti di risorse per diversi territori che, in assenza, discenderebbero dalla applicazione delle nuove modalità di riparto normativamente previste. Per il medesimo fine – affermano le associazioni del TPL – occorre coniugare la prevista riforma in materia di federalismo fiscale con la garanzia di certezza e adeguatezza delle risorse stanziate per il settore, salvaguardandone il vincolo di destinazione e qualificando il TPL come “spesa essenziale”.Infine, il tema degli investimenti su cui urge individuare nuovi meccanismi di sostegno che, esauriti i fondi del PNRR, consentano la prosecuzione del processo di ammodernamento infrastrutturale e rinnovo del materiale rotabile funzionale al raggiungimento degli sfidanti obiettivi di transizione energetica e sostenibilità ambientale sui quali il Paese è impegnato. LEGGI TUTTO

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    Mutares tratta la vendita della controllata Clecim a Foure Lagadec (SNEF)

    (Teleborsa) – Mutares, holding tedesca che acquisisce imprese di medie dimensioni in situazioni di turnaround, ha ricevuto un’offerta irrevocabile da Fouré Lagadec, una controllata di SNEF, per l’acquisto di una società nel suo portafoglio, Clecim. Le parti avvieranno ora un processo di consultazione con i comitati aziendali competenti. Si prevede che l’operazione sarà completata nel quarto trimestre del 2025, dopo la consultazione, e soggetta alle consuete condizioni.Clecim è un fornitore di linee di lavorazione per acciaio al carbonio e acciaio inossidabile, laminatoi per acciaio inossidabile, nonché di prodotti meccatronici e servizi metallurgici, al servizio di acciaierie in tutto il mondo da oltre 100 anni. L’azienda genera un fatturato di circa 55 milioni di euro e conta circa 200 dipendenti.”La vendita mirata di Clecim convalida l’approccio strategico di Mutares volto a generare valore per le aziende in portafoglio – ha detto Johannes Laumann, CIO di Mutares – Negli ultimi quattro anni, abbiamo riposizionato con successo Clecim come azienda indipendente, pronta per un’ulteriore espansione globale, sfruttando la nostra conoscenza specialistica del settore siderurgico. Questa uscita a un acquirente strategico dimostrerebbe la capacità del nostro team di far crescere e stabilizzare le aziende, creando al contempo valore sostenibile per Mutares e le aziende in portafoglio”.(Foto: Scott Graham su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    T-Mobile, COO Srini Gopalan nominato Ad dal 1° novembre

    (Teleborsa) – T-Mobile US ha annunciato lunedì di aver nominato l’attuale Chief Operating Officer Srini Gopalan come prossimo Amministratore Delegato di T-Mobile, a partire dal 1° novembre 2025. Gopalan sostituirà Mike Sievert, che è stato nominato Vicepresidente in una nuova posizione manageriale presso T-Mobile.In qualità di Vicepresidente, Sievert continuerà a ricoprire un ruolo manageriale e a far parte del Consiglio di Amministrazione, supportando il CEO e il team dirigenziale di T-Mobile, fornendo consulenza su questioni di strategia a lungo termine, innovazione, sviluppo dei talenti e relazioni esterne. LEGGI TUTTO

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    Bayer annuncia progressi in terapie sperimentali cellulari e geniche contro morbo di Parkinson

    (Teleborsa) – Bayer ha annunciato lunedì i progressi di due potenziali terapie contro il morbo di Parkinson (MP). Un primo partecipante ha ricevuto un trattamento randomizzato nello studio clinico di Fase III, exPDite-2, su bemdaneprocel, una terapia cellulare sperimentale per il MP. Allo stesso tempo, i primi partecipanti europei sono stati randomizzati in REGENERATE-PD, uno studio clinico di Fase II su AB-1005, una terapia genica sperimentale. Entrambe le terapie sono focalizzate sul trattamento del MP in stadio moderato e sono in fase di sviluppo in collaborazione con le società controllate interamente di Bayer e gestite in modo indipendente, rispettivamente BlueRock Therapeutics (bemdaneprocel) e AskBio. (AB-1005).”Il nostro duplice approccio nell’affrontare il morbo di Parkinson attraverso terapie cellulari e geniche esemplifica la nostra visione strategica e massimizza le nostre possibilità di offrire una nuova speranza ai pazienti affetti da Parkinson che attendono nuove terapie da troppo tempo”, ha affermato Christian Rommel, Responsabile Globale Ricerca e Sviluppo della Divisione Farmaceutica di Bayer. “Siamo motivati ??dall’essere in prima linea nello sviluppo di terapie modificatrici del decorso della malattia che hanno il potenziale per avere un impatto significativo sulla vita dei pazienti affetti da Parkinson”. LEGGI TUTTO

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    Gas, indice IGI in aumento a 35,16 €/MWh

    (Teleborsa) – Il valore dell’indice IGI (Italian Gas Index) per il 22 settembre è pari a 35,16 €/MWh, in aumento rispetto al 21 settembre attestatosi a 33,53 €/MWh.L’indice, calcolato giornalmente dal Gestore dei Mercati Energetici – GME, fornisce uno strumento di interpretazione e valutazione delle dinamiche osservate sui mercati del gas in Italia e si propone come un riferimento trasparente e replicabile dagli operatori, per operazioni di hedging e/o per contratti di fornitura. LEGGI TUTTO

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    Zucchi passa in perdita per 4,6 milioni di euro nel 2024

    (Teleborsa) – Vincenzo Zucchi, società quotata su Euronext Milan che opera nel settore tessile, ha chiuso il 2024 con un fatturato consolidato pari a 97,5 milioni di euro, in diminuzione del 25,2% rispetto a 130,3 milioni dell’esercizio precedente. La diminuzione è da ricondurre alla contrazione del fatturato che si è verificata a seguito della crisi internazionale in atto ma soprattutto, alla cessazione del contratto di vendita della controllata Descamps con un cliente della grande distribuzione che era presente nell’esercizio precedente.L’EBITDA-ADJ al netto degli oneri e proventi non ricorrenti è stato positivo per 14 milioni di euro rispetto al valore di 22,1 milioni positivi nell’esercizio 2023. Il risultato operativo (EBIT) è stato negativo per 1,4 milioni di euro (vs positivo per 7,3 milioni. Il risultato dell’esercizio è negativo per 4,6 milioni di euro (positivo per 2,9 milioni nell’esercizio 2023).L’indebitamento finanziario netto è diminuito di 2,3 milioni di euro, assestandosi a 38,5 milioni al 31 dicembre 2024 rispetto ai 40,8 milioni al 31 dicembre 2023.Gli amministratori ritengono di disporre delle risorse finanziarie sufficienti e necessarie per continuare ad adottare il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio, che tuttavia si fonda su una serie di valutazioni circa la prevedibilità e sostenibilità delle condizioni operative e finanziarie nei prossimi dodici mesi, ossia, in particolare, la stabilità dei margini e dei costi rispetto agli ultimi dodici mesi e la stabilizzazione dei ricavi nei prossimi 6 mesi in linea con lo stesso periodo dell’anno scorso ed un recupero degli stessi a partire dall’inizio del 2026.”Eventuali scostamenti significativi e negativi rispetto alle assunzioni sopra indicate, in particolare qualora si dovessero verificare condizioni avverse di mercato, tensioni nella supply chain, ritardi significativi nei flussi di incasso, oppure eventi straordinari o contenziosi con esiti non favorevoli, potrebbero compromettere la validità del presupposto della continuità aziendale”, si legge nella nota sui conti.Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il budget 2025 ed il piano economico consolidato pluriennale e la Relazione consolidata di sostenibilità. È stata convocata l’Assemblea dei Soci per il giorno 31 ottobre 2025 per l’approvazione del bilancio e la nomina del Consiglio di Amministrazione e del Collegio sindacale per gli esercizi 2025-27. LEGGI TUTTO

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    Pfizer, vicina all’acquisizione di Metsera per 7,3 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Pfizer è vicina a una potenziale acquisizione da 7,3 miliardi di dollari della startup Metsera, produttrice di farmaci contro l’obesità, mentre il colosso farmaceutico sta cercando di rafforzare la propria pipeline dopo il recente fallimento della sua pillola dimagrante. Lo riporta il Financial Times.L’accordo potrebbe essere annunciato già lunedì, secondo il quotidiano.Pfizer pagherà a Metsera 47,50 dollari in contanti per azione, e altri 22,50 dollari al raggiungimento di determinati obiettivi di performance. L’accordo rappresenta un premio rispetto alla chiusura del prezzo delle azioni Metsera di venerdì, di poco più di 33 dollari.Metsera fa parte del novero di aziende di nuova generazione che si contendono una fetta del promettente mercato dei farmaci per l’obesità. L’acquisizione darebbe a Pfizer l’accesso al farmaco MET-233i di Metsera, un’iniezione dimagrante che ha il potenziale per essere assunto con una frequenza inferiore rispetto alle iniezioni effettuate dai leader del mercato dell’obesità, Novo Nordisk ed Eli Lilly, il che consentirebbe ai pazienti di passare da una somministrazione settimanale a una mensile. LEGGI TUTTO