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    RFI: gara da 64 milioni di euro per fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili

    (Teleborsa) – Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane guidata dall’ad Gianpiero Strisciuglio, ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il bando di gara per la fornitura di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili per uffici, locali tecnologici, stazioni e altri impianti fissi su tutto il territorio nazionale.In particolare, – fa sapere RFI in una nota – il quantitativo annuo di energia che verrà contrattualizzato è di circa 100 GWh, per i quali è stata richiesta la certificazione “green” al fine di garantirne la provenienza da fonti rinnovabili.La gara, del valore di 64 milioni di euro, si inserisce nel più ampio quadro delle strategie di RFI volte alla decarbonizzazione dei consumi di energia elettrica e alla riduzione della dipendenza energetica mediante progetti di produzione di energia da fonti rinnovabili. LEGGI TUTTO

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    ITA- Lufthansa, a che punto siamo? Cosa ha detto Vestager

    (Teleborsa) – La Commissione europea sta osservando “molto da vicino” l’acquisizione di ITA da parte di Lufthansa. Lo ha detto la commissaria europea alla concorrenza Marghethe Vestager in un’intervista a SkyTg24 Economia sottolineando che “siamo su una buona strada”. “Al momento stiamo guardando a questa acquisizione”, ha detto Vestager, segnalando che si tratta di compagnie “molto importanti”. Le due compagnie “funzionerebbero sulle stesse rotte” in alcuni casi e “una dovrebbe interrompere queste rotte”, il che “metterebbe la competitivà a rischio, i prezzi aumenterebbero”. Quindi – ha detto ancora Vestager – “dovremo vedere quali rotte si sovrappongono, quale compagnia rinuncerà”. Gli utenti non dovranno “sopportare aumenti dei prezzi e un abbassamento della qualità del servizio””Credo che sia importante far sì che il processo faccia il suo corso, ci sono molti dati in ballo e dobbiamo lavorare molto da vicino con le compagnie in particolare sulle questioni “legate alla competitività”,ha detto ancora Vestager, segnalando che “ITA è una compagnia relativamente nuova, ma è una compagnia importante per la connettività, sia all’interno del paese che all’esterno, e che ha anche rotte transatlantiche”. LEGGI TUTTO

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    Russo, Urso lancia tavolo logistica. “Non facciamo confusione. Il riferimento del settore è il MIT”

    (Teleborsa) – “L’ipotesi illustrata ieri dal ministro Urso, che vorrebbe promuovere un tavolo sulla logistica all’interno del suo ministero, rischia di produrre effetti negativi e confusi”. A dirlo è il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Pasquale Russo, che aggiunge: “Trasporti, logistica e infrastrutture sono un unico sistema integrato che consente una pianificazione strategica del settore e un coordinamento delle diverse modalità di trasporto. La complessità della materia e gli equilibri normativi, spingono, infatti per il coordinamento sotto un unico dicastero,come da sempre sostenuto da Conftrasporto”.”È certamente positivo che trasporto e logistica diventino una priorità del Governo, ma tenendo in considerazione gli aspetti tecnici e regolatori del settore che trovano nel dicastero dedicato, il Mit, un imprescindibile riferimento”, conclude il presidente di Conftrasporto. LEGGI TUTTO

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    Ita-Lufthansa, Vestager: discussione aperta e positiva con le compagnie

    (Teleborsa) – La vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, ha dichiarato che l’esecutivo europeo sta “attivamente discutendo” con Lufthansa e Ita Airways “per vedere come possono intervenire” sulle preoccupazioni che sono state identificate sulla loro fusione. Rispondendo durante una conferenza stampa ad una domanda sulle recenti ipotesi di stampa che Lufthansa possa abbandonare il progetto per i troppi paletti messi dall’Antitrust Ue, Vestager ha risposto che in base alla sua esperienza sta alle imprese decidere se procedere o meno in queste operazioni. “Noi naturalmente cerchiamo di essere quanto più succinti possibile, siamo qui per assicurare che ci sia ancora concorrenza su questo mercato dopo che ci sarà stata la fusione tra le due compagnie”, ha dichiarato. “Sta alle imprese trovare il bilanciamento tra i problemi che vanno risolti e la sensatezza dell’operazione”, ha aggiunto, riconoscendo che il caso è articolato. “Da quello che vedo – ha concluso – abbiamo una discussione piuttosto positiva e aperta con le compagnie in questione. È un caso di fusione delicato, ma è una fusione come altri casi di fusione che ho visto”.”Ci aspettiamo che la commissione decida in tempi congrui, è bene che accada questo per fare chiarezza e crediamo ovviamente che possa e debba decidere a favore di questo progetto che rafforza l’industria aeronautica europea”, ha commentato il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, a margine della visita al Centro spaziale del Fucino di Telespazio, parlando dell’attesa decisione dell’Antitrust europeo all’ingresso in Ita di Lufthansa. “Aspettiamo fiduciosi e chiediamo che ciò avvenga nel più breve tempo possibile – ha aggiunto –. I dati ci dicono che Ita sta andando bene e quindi è un’azienda importante e competitiva che ha bisogno di un partner industriale e per questo è stata scelta Lufthansa e ci auguriamo che la commissione prenda atto di questo e dopo i chiarimenti che Lufthansa ha fornito possa decidere favorevolmente, in ogni caso siamo determinati affinché il nostro vettore Ita possa svilupparsi e continuare a crescere”. LEGGI TUTTO

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    JetBlue e Spirit Airlines rinunciano alla fusione da 3,8 miliardi per problemi antitrust

    (Teleborsa) – Le compagnie aeree low-cost statunitensi JetBlue Airways e Spirit Airlines hanno annullato il loro accordo di fusione da 3,8 miliardi di dollari, in quanto non vedono la possibilità che l’operazione possa andare in porto, dopo che a gennaio un giudice ha bloccato l’accordo per problemi di concorrenza. Come parte della risoluzione del deal, JetBlue pagherà a Spirit 69 milioni di dollari. Mentre l’accordo di fusione era in vigore, gli azionisti di Spirit hanno ricevuto circa 425 milioni di dollari in pagamenti anticipati totali.”Abbiamo concluso che gli attuali ostacoli normativi non ci consentiranno di chiudere questa transazione in modo tempestivo ai sensi dell’accordo di fusione – ha affermato Ted Christie, CEO di Spirit – Siamo delusi di non poter andare avanti con un accordo che farebbe risparmiare centinaia di milioni ai consumatori e creerebbe un vero sfidante per le dominanti compagnie aeree statunitensi “Big 4″. Rimaniamo tuttavia fiduciosi nel nostro futuro come compagnia aerea indipendente di successo”.Spirit è ora focalizzata sul ritorno alla redditività. La società ha adottato, e continuerà ad adottare, misure prudenti per garantire la solidità del proprio bilancio e delle operazioni in corso, inclusa la valutazione delle opzioni per rifinanziare le prossime scadenze del debito. A tale riguardo, Spirit ha scelto Perella Weinberg & Partners e Davis Polk & Wardwell come consulenti. “Credevamo che valesse la pena perseguire questa fusione perché avrebbe generato un concorrente nazionale low-cost e di alto valore per le quattro compagnie aeree più grandi – ha affermato Joanna Geraghty, CEO di JetBlue – Siamo orgogliosi del lavoro che abbiamo svolto con Spirit per delineare una visione per sfidare lo status quo, ma visti gli ostacoli che rimangono per chiudere, abbiamo deciso insieme che gli interessi di entrambe le compagnie aeree sono meglio serviti andando avanti in modo indipendente”.”JetBlue ha un forte piano organico e vantaggi competitivi unici, tra cui un marchio amato, una proposta di valore unica e aree geografiche di alto valore – ha continuato Geraghty – Abbiamo già iniziato a portare avanti il nostro piano per ripristinare la redditività. Non vediamo l’ora di condividere di più sui nostri progressi nei prossimi mesi”. JetBlue terrà un Investor Day giovedì 30 maggio 2024, per fornire ulteriori dettagli sulla sua strategia a lungo termine e sulle iniziative in corso su ricavi e costi. LEGGI TUTTO

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    SNCF, utile 2023 scende a 1,3 miliardi di euro con impatto scioperi

    (Teleborsa) – SNCF, una delle principali aziende pubbliche francesi che è attiva nel trasporto ferroviario, ha chiuso il 2023 con ricavi pari a 41,8 miliardi di euro, in aumento del 5,4% rispetto al 2022 escludendo l’impatto della normalizzazione delle tariffe nel settore delle spedizioni, grazie a un’attività vivace e a un modello di business basato sulla diversificazione. L’EBITDA ha raggiunto i 6,4 miliardi di euro, con un EBITDA/ricavi al 15,4% rispetto al 16% nella seconda metà del 2022. Ciononostante, la performance ha sofferto a causa degli scioperi a livello nazionale contro la riforma pensionistica francese all’inizio dell’anno, che hanno ridotto l’EBITDA di 350 milioni di euro. L’utile è stato di 1,3 miliardi di euro, in calo rispetto a 2,4 miliardi di euro nel 2022.Il free cash flow è stato positivo per 2,5 miliardi di euro, in linea con gli impegni presi con lo Stato francese, suo unico azionista, a fornire finanziamenti per l’ammodernamento della rete ferroviaria. Il debito netto è sceso a 24,2 miliardi di euro, anche con l’autofinanziamento dell’acquisizione da parte di GEODIS della tedesca Trans-O-Flex, in linea con la strategia.”Il numero di passeggeri è a livelli record, in particolare sui treni ad alta velocità in Francia e in Europa, che hanno trasportato 156 milioni di persone nel 2023, in aumento del 6% rispetto al 2022 – ha commentato il CEO Jean-Pierre Farandou – Nel trasporto pubblico, KEOLIS si è aggiudicata importanti contratti sia all’interno che all’estero della Francia. Presso GEODIS, mentre le tariffe di trasporto sono diminuite dopo due anni eccezionali, lo sviluppo del business nel settore delle spedizioni merci e della logistica contrattuale sta dando slancio”. LEGGI TUTTO

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    Aeroporto di Bologna, Sonia Bonfiglioli lascia il CdA per disaccordo su distribuzione

    (Teleborsa) – Il CdA di Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, società quotata su Euronext STAR Milan che gestisce lo scalo aeroportuale bolognese, ha preso atto delle dimissioni presentate dal consigliere indipendente e non esecutivo Sonia Bonfiglioli, per disaccordo sui possibili effetti della politica di distribuzione degli utili in corso di discussione, verificata l’impossibilità di trovare una sintesi tra le diverse posizioni.Bonfiglioli era inoltre presidente del Comitato per la Remunerazione. LEGGI TUTTO

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    Polestar ottiene finanziamento di 950 milioni di dollari da pool di banche

    (Teleborsa) – Polestar, marchio svedese di auto elettriche, ha ottenuto 950 milioni di dollari in finanziamenti da un consorzio di banche per finanziare la fase successiva del suo sviluppo e coprire gran parte del fabbisogno finanziario stimato (la liquidità in bilancio al 31 dicembre 2023 ammontava a circa 770 milioni di dollari). Il finanziamento è stato fornito da 12 primarie banche internazionali tra cui BNP Paribas, Natixis, Standard Chartered, BBVA, HSBC e SPDB, sotto forma di un prestito triennale, si legge in una nota.Il finanziamento sarà accompagnato da un programma di efficienza. Tra le altre misure, dalla metà del 2023 è stato tagliato il 10% dei posti di lavoro, a cui seguirà un ulteriore 15% quest’anno. Si tratta di passi importanti per raggiungere gli obiettivi per il 2025: il pareggio a livello di flusso di cassa, un volume annuo di oltre 155.000 unità e un margine lordo molto elevato.Oltre al maxi-finanziamento, è anche la nuova struttura azionaria di Polestar recentemente annunciata a fornire “una solida base per l’ulteriore sviluppo del business del marchio”, viene sottolineato. Con la nuova struttura, la cinese Geely diventerà il secondo maggiore azionista e la svedese Volvo Cars intende mantenere una quota del 18%. A inizio mese Volvo Cars aveva detto che avrebbe smesso di finanziare Polestar e venerdì scorso ha annunciato che prevede di distribuire ai propri azionisti il 62,7% della sua partecipazione nel produttore di veicoli elettrici.”Ciò segna una nuova fase nell’attività di Polestar – afferma il CEO Thomas Ingenlath – Gli sforzi degli ultimi anni stanno dando i loro frutti: abbiamo migliorato la nostra base di costi, ottenuto finanziamenti e stiamo intensificando la nostra offensiva di prodotto. Entrambi i SUV ora rafforzano il marchio, si rivolgono a uno dei segmenti in più rapida crescita del settore e ci posizionano per una forte crescita dei volumi e una progressione del margine di profitto a partire dalla seconda metà del 2024″.Polestar prevede che la progressione del volume e dei margini sarà spostata verso la seconda metà del 2024, quando i due SUV raggiungeranno la piena produzione e la distribuzione globale. LEGGI TUTTO