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    Dazi, Dombrovskis dopo lettere Trump: “Trattativa con USA va avanti”

    (Teleborsa) – Sui dazi commerciali, le trattative dell’Unione europea con gli Stati Uniti “vanno avanti” e “il nostro obiettivo resta quello di trovare un accordo prima della scadenza del 9 luglio”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, interpellato sulle lettere appena notificate dal presidente Usa, Donald Trump, in cui avverte che alzerà i dazi al 25% sull’import da Giappone e Corea del sud. “Le domande riguardanti le lettere inviate dagli Usa vanno rivolte agli Usa – ha aggiunto – noi non commentiamo”.Sui dazi commerciali “la posizione Ue è stata chiara fin dall’inizio. Siamo a favore di un negoziato con gli Stati Uniti e questo si riflette nelle nostre priorità”, ha detto Dombrovskis”. “Sono stati fatti progressi” sulle questioni “di principio” nei negoziati che si sono svolti la scorsa settimana “e ci sono state anche discussioni sullo stato della situazione con i paesi membri venerdì. Ora stiamo continuando il lavoro a livello tecnico e a livello politico – ha aggiunto -. il nostro obiettivo resta quello di trovare un accordo prima della scadenza del 9 luglio”Come promesso nel weekend, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha iniziato a pubblicare sul suo social Truth le lettere che comunicano il livello dei dazi ad alcuni importanti partner commerciali. In particolare, gli USA imporranno dazi del 25% sulle merci provenienti da Giappone e Corea del Sud dal 1° agosto.Queste aliquote tariffarie rappresentano sostanzialmente un ritorno ai livelli del “Giorno della Liberazione” di aprile: il dazio del 25% sulle merci sudcoreane è lo stesso annunciato il 2 aprile, mentre quella giapponese è leggermente aumentata: 25% contro il 24% del 2 aprile.Trump ha scritto in entrambe le lettere che i dazi “potrebbero essere modificati, al rialzo o al ribasso, a seconda delle nostre relazioni”. LEGGI TUTTO

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    Addizionali Irpef: Salerno-Roma le più care, Milano paga la metà

    (Teleborsa) – Sono Salerno e Roma le città nelle quali si pagano più addizionali Irpef se si ha un reddito da 40.000 euro, subito seguite da Avellino e Napoli: tutte sopra i 1.400 euro di prelievo. A fare i conti in tasca ai cittadini, misurando il livello dell’Irpef regionale e comunale è della Uil che ha stilato varie classifiche per regioni e comuni, misurando l’impatto su due livelli di reddito: a 20.000 e a 40.000 euro.Per i redditi bassi, attorno ai 20.000 euro l’anno, è invece Vibo Valentia a vincere lo scettro del caro addizionali.Nella classifica tra grandi città forte il contrasto tra i romani a basso reddito e i milanesi che pagano meno della metà perché non hanno Irpef comunale. Il divario tra le due grandi metropoli rimane ancora altissimo anche a 40.000 euro: ai 1.542 euro versati dai romani si contrappongono i 916 versati da chi abita a Milano.”Milano sotto il profilo delle addizionali Irpef va incontro ai cittadini, anche tenendo conto del costo medio della vita del capoluogo lombardo rispetto alle altre città. Si tratta di un costo così alto che in un certo senso il contenuto delle aliquote e di quanto viene pagato per le addizionali Irpef assume un significato di equità”, ha dichiarato Marcella Caradonna, Presidente di ODCEC Milano, l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano, commentando la classifica delle città italiane che pagano più addizionali Irpef, pubblicata oggi dalla Uil. Secondo questa graduatoria, il contrasto tra i cittadini di Milano con, ad esempio, i romani, si nota sia per i redditi bassi che per quelli alti. Ad esempio, chi percepisce un reddito dai 40.000 euro in su e abita nel capoluogo lombardo versa “solo” 916 euro rispetto ai 1.542 dei romani. In testa a questa speciale classifica fiscale anche Salerno, Avellino e Napoli che superano tutte i 1.400 euro di prelievo. LEGGI TUTTO

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    Eurogruppo: linea bilancio passa da “leggermente restrittiva a neutrale”

    (Teleborsa) – Complessivamente l’area Euro dovrebbe passare da una linea di bilancio leggermente restrittiva a una sostanzialmente neutrale quest’anno e il prossimo, a riflesso degli aumenti per le spese militari e in difesa. Al netto di questa posta, resterebbe infatti “appropriata” una intonazione di bilancio leggermente restrittiva. Lo si legge in un comunicato diffuso dall’Eurogruppo nel corso dei lavori di oggi, in merito appunto alle prospettive dei bilanci nazionali per il 2026. Complessivamente, l’economia dell’insieme dei paesi dell’area euro resta resiliente, nonostante gli shock molteplici degli ultimi anni. L’insieme dei rischi positivi e negativi per le prospettive di espansione resta sbilanciato verso il rallentamento, risentendo “dell’eccezionale incertezza in un quadro volatile e imprevedibile”, si legge. Il mercato del lavoro resta solido con la disoccupazione ai minimi storici, i livelli di investimenti sono attesi in aumento a seguito dei Pnrr e di altri programmi Ue.Nel frattempo, prosegue il comunicato, a seguito di un continuo processo deflazionistico, la crescita dei prezzi al consumo su base annua ora è attesa attorno all’obiettivo del 2% della Bce, prima di quanto precedentemente atteso. Ed è previsto che successivamente si stabilizzi a questo valore. Secondo l’eurogruppo, lo scorso anno il debito pubblico aggregato dei paesi che adottano la valuta unica si è stabilizzato attorno al 90% del Pil, con lievi aumenti attesi sul 2025 e 2026. Il deficit/Pil aggregato è previsto in lieve aumento al di sopra della soglia limite del 3% del Pil. La linea complessiva dell’impostazione di bilancio nel 2025 dovrebbe passare a “ampiamente neutrale”, da quella leggermente restrittiva del 2024 – vengono citate le ultime previsioni della commissione europea – e restare neutrale anche sul 2026. Secondo l’eurogruppo questo è coerente con le necessità di prudenza, in particolare nei paesi con elevati livelli di debito pubblico. Tra le priorità menzionate vi è quella di rafforzare le spese e le capacità di difesa, per cui 11 paesi dell’area euro hanno fatto richiesta della clausola nazionale di sospensione del patto di stabilità e di crescita. Il documento mette ion rilievo i propositi di aumento delle spese militari e in difesa della Germania. Esclusa questa posta, una linea di bilancio restrittiva “resta appropriata – prosegue l’eurogruppo – e siamo impegnati ad attuare i nostri obiettivi di medio termine in linea con con il quadro rivisto” del Patto di stabilità e di crescita.Intanto, i ministri delle Finanze dell’eurogruppo hanno confermato, votandolo per “consensus”, l’irlandese Paschal Donohoe alla presidenza per un terzo mandato. Secondo quanto riporta un comunicato, resterà in carica per altri due anni e mezzo a decorrere dal 13 luglio. “È stato un grande onore e un privilegio servire da presidente dell’eurogruppo dal 2020. Sono molto riconoscente ai miei colleghi ministri per la fiducia che hanno riposto su di me per continuare a guidare il nostro importante lavoro per un terzo mandato”, ha commentato lo stesso ministro delle finanze irlandese, citato in un comunicato del Consiglio europeo. “Come ho promesso ai ministri già nel 2020 sono stato e resterò un autentico mediatore nei nostri negoziati, assicurando che tutte le voci e tutte le posizioni vengano prese in considerazione”. “Alla luce delle rilevanti sfide geopolitiche l’eurozona si è dimostrata molto resiliente”. Per questo nuovo mandato “mi viene richiesto di rafforzare ulteriormente la nostra valuta condivisa e di facilitare progressi tangibili sulle nostre diverse direttrici di lavoro, dal coordinamento di bilancio, all’unione dei mercati di capitali, all’euro digitale, all’unione bancaria”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    OPA Bialetti, 1.500 adesioni nel primo giorno

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa da NUO su Bialetti, società quotata su Euronext Milan e specializzata nella produzione di caffettiere, piccoli elettrodomestici e strumenti di cottura, risulta che oggi 7 luglio 2025 sono state presentate 1.500 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 1.500, pari allo 0,005% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 7 luglio 2025 e terminerà il 25 luglio 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Bialetti acquistate sul mercato nei giorni 24 e 25 luglio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Alkemy, delisting il 14 luglio dopo adempimento dell’obbligo di acquisto

    (Teleborsa) – Borsa Italiana disporrà la sospensione delle azioni Alkemy, società operante nella digital transformation e quotata su Euronext STAR Milan, dalla quotazione su Euronext Milan per le sedute del 10 e 11 luglio 2025 e la revoca delle azioni Alkemy dalla quotazione su Euronext Milan a partire dal 14 luglio 2025, dopo l’adempimento dell’obbligo di acquisto da parte di Retex (società controllata da FSI SGR). LEGGI TUTTO

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    Pioggia di vendite a Wall Street dopo dazi USA del 25% a Giappone e Corea

    (Teleborsa) – Wall Street vira in netto ribasso dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato un dazio del 25% sulle importazioni giapponesi e coreane. In un post su Truth Social, Trump ha pubblicato le lettere che ha inviato a Corea e Giappone per notificare ai due paesi l’imposizione di tali dazi. Questi dazi entreranno in vigore il 1° agosto e si aggiungeranno a eventuali dazi di ritorsione da parte di entrambe le nazioni. Si tratta di una mossa significativa, forse per spingere i due paesi a negoziare prima dell’1 agosto, in quanto Giappone e Corea sono stati rispettivamente la quinta e la settima fonte di importazioni statunitensi lo scorso anno, rappresentando quasi il 9% del totale.Tra le megacap, Tesla affonda dopo che il suo fondatore e CEO Elon Musk ha annunciato la formazione di un partito politico statunitense, segnando una nuova escalation nel suo scontro con il presidente Trump. “Tesla ha bisogno di Musk come CEO e come sua più grande risorsa, e non deve imboccare ancora una volta la strada della politica e allo stesso tempo mettersi contro Trump”, ha scritto ieri Dan Ives, analista di Wedbush e il più seguito tra quelli che coprono il titolo.Per quanto riguarda la politica monetaria, questa settimana è atteso il verbale della riunione di giugno della Federal Reserve, la cui pubblicazione è prevista per mercoledì e che dovrebbe offrire ulteriori indizi sulle prospettive dei tassi di interesse.Guardando ai principali indici, la Borsa di New York accusa una flessione dell’1,07% sul Dow Jones; sulla stessa linea, perde terreno l’S&P-500, che retrocede a 6.226 punti, ritracciando dello 0,85%. Variazioni negative per il Nasdaq 100 (-0,76%); sulla stessa tendenza, in ribasso l’S&P 100 (-0,87%).Forte nervosismo e perdite generalizzate nell’S&P 500 su tutti i settori, senza esclusione alcuna. In fondo alla classifica, i maggiori ribassi si manifestano nei comparti beni di consumo secondari (-1,55%), energia (-1,24%) e materiali (-1,11%).In questa pessima giornata per la Borsa di New York, nessuna Blue Chip mette a segno una performance positiva.Le più forti vendite si manifestano su Dow, che prosegue le contrattazioni a -3,57%. Spicca la prestazione negativa di Intel, che scende del 2,16%. Travelers Company scende del 2,03%. Calo deciso per Verizon Communication, che segna un -1,88%.Tra i best performers del Nasdaq 100, DoorDash (+1,91%), Fortinet (+1,51%), Dollar Tree (+1,45%) e PDD Holdings (+1,22%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Tesla Motors, che continua la seduta con -7,19%. Pesante Lululemon Athletica, che segna una discesa di ben -3,86 punti percentuali. Sotto pressione Marvell Technology, con un forte ribasso del 3,60%. Soffre Sirius XM Radio, che evidenzia una perdita del 3,29%. LEGGI TUTTO

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    USA, Trump pubblica prime lettere: dazi al 25% per Giappone e Corea del Sud

    (Teleborsa) – Come promesso nel weekend, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha iniziato a pubblicare sul suo social Truth le lettere che comunicano il livello dei dazi ad alcuni importanti partner commerciali. In particolare, gli USA imporranno dazi del 25% sulle merci provenienti da Giappone e Corea del Sud dal 1° agosto.Queste aliquote tariffarie rappresentano sostanzialmente un ritorno ai livelli del “Giorno della Liberazione” di aprile: il dazio del 25% sulle merci sudcoreane è lo stesso annunciato il 2 aprile, mentre quella giapponese è leggermente aumentata: 25% contro il 24% del 2 aprile.Trump ha scritto in entrambe le lettere che i dazi “potrebbero essere modificati, al rialzo o al ribasso, a seconda delle nostre relazioni”.”Vi preghiamo di comprendere che il 25% è di gran lunga inferiore a quanto necessario per eliminare il divario di deficit commerciale che abbiamo con il vostro paese – ha scritto nella lettera al Giappone – Come sapete, non ci saranno tariffe doganali se il Giappone o le aziende del vostro paese decidessero di costruire o produrre prodotti negli Stati Uniti e, di fatto, faremo tutto il possibile per ottenere le approvazioni in modo rapido, professionale e sistematico, in altre parole nel giro di poche settimane”.”Se per qualsiasi motivo decideste di aumentare le vostre tariffe doganali, l’importo che deciderete di aumentare verrà aggiunto al 25% che applicheremo – ha aggiunto – Vi preghiamo di comprendere che questi dazi sono necessari per correggere i molti anni di politiche tariffarie e non tariffarie del Giappone e le barriere commerciali, che hanno causato questi deficit commerciali insostenibili nei confronti degli Stati Uniti. Questo deficit rappresenta una grave minaccia per la nostra economia e, di fatto, per la nostra sicurezza nazionale”.Il Segretario al Tesoro Scott Bessent aveva dichiarato questa mattina, durante un’intervista alla CNBC, che ci sarebbero stati diversi annunci commerciali nelle prossime 48 ore, “un paio di giorni impegnativi”. Ieri, il Segretario al Commercio Howard Lutnick aveva detto che “i dazi entreranno in vigore il 1° agosto. Ma il presidente sta definendo le tariffe e gli accordi in questo momento”. LEGGI TUTTO

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    OPS di Unicredit su Banco BPM, adesioni allo 0,12%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria promossa da UniCredit sulle azioni ordinarie di Banco BPM, risulta che oggi 7 luglio 2025 sono state presentate 54.842 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 1.839.540, pari allo 0,121407% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 28 aprile 2025 e terminerà il 23 luglio 2025. CONSOB aveva sospeso l’OPS per un periodo di 30 giorni. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banco BPM acquistate sul mercato nei giorni 22 e 23 luglio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO