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    Stipendi, stime ANIEF confermate. Pacifico: “servono altri 12 miliardi”

    (Teleborsa) – Il sindacato Anief ha preso in esame la questione degli stipendi dei lavoratori della scuola: vengono confermate le stime del sindacato; infatti, servono altri 12 miliardi per chiudere il contratto scuola e riportare gli aumenti alla linea della inflazione degli ultimi 15 anni: 3 miliardi per recuperare il solo 2013 e gli altri per allineare l’aumento dei prezzi registrato durante il blocco contrattuale decennale 2008/2018 e il costo della vita schizzato nell’ultimo triennio (+16%).Nel frattempo Marcello Pacifico, presidente Anief, replica a Zangrillo: “in attesa dei 30 miliardi che servirebbero, sblocchi subito con gli 8 miliardi attualmente stanziati l’indennità di vacanza contrattuale, ancora oggi non allineata al 50% previsto dalla legge, nonostante il decreto-legge anticipi ne abbia aumentato il coefficiente (+3,35% allo 0,5% in dotazione)”.”Assurdo che di fronte a costi della vita schizzati, questi soldi siano nel conto dello Stato e non nella busta paga dei lavoratori sempre più povera. Per questo abbiamo avviato un contenzioso al giudice del lavoro per recuperare gli arretrati subito”, ha concluso il leader Anief. LEGGI TUTTO

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    Decreto scuola, Valditara: “Docenti di sostegno precari devono essere scelti dalle famiglie”

    (Teleborsa) – Per quanto riguarda il sostegno “la continuità didattica diviene fondamentale; se è importante per ogni studente lo è ancora di più per i ragazzi con disabilità. Dobbiamo prendere atto che laddove lo studente con disabilità si sia trovato particolarmente bene con un docente, la famiglia sia soddisfatta e il dirigente non avvisi contrarietà – senza togliere il posto di ruolo a chi ne ha diritto, senza danneggiare chi è iscritto nelle Gps – la misura garantisce la continuità didattica a studenti che avrebbero difficoltà nel cambiare docenti di sostegno. In Italia ci sono 85mila docenti non specializzati: le università hanno migliorato le loro performance, ma riescono ad abilitare 30mila insegnanti sul sostegno ogni anno e si tratta perlopiù di soggetti che non sono ancora iscritti nelle graduatorie. O lasciamo che in Italia gli studenti vengano affidati a docenti non specializzati o ci affidiamo a un altro canale. È una misura a favore dei nostri giovani con disabilità. Non si tratta di inserimento di privati, perché parliamo di genitori di alunni che in questo modo salvaguardano la continuità didattica”. È quanto ha affermato il ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, in audizione oggi presso la Commissione Cultura della Camera per discutere il decreto-legge 71/2024, il cosiddetto Decreto ScuolaSul fronte dei sindacati arriva la replica di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “La vera continuità didattica si realizza non in questo modo ma assumendo il personale precario che oggi supera le oltre 200mila cattedre di sostegno presenti nelle scuole italiane. Siamo invece sicuramente d’accordo con il ministro – sottolinea Pacifico – quando sostiene che è urgente specializzare 85mila precari privi di specializzazione e che non hanno competenze specifiche sulla disabilità: proprio per questo ribadiamo che è fondamentale immettere in ruolo il prima possibile questo personale e quello che è specializzato, costretto invece a operare in organico di fatto con scadenza 30 giugno; tali cattedre andrebbero trasformate in organico di diritto. In tal mondo – ha concluso il leader Anief – avremo finalmente la possibilità di stabilizzare quasi tutti gli insegnanti di sostegno, anziché mantenere il record di supplenze che esiste e supera le 100mila unità”. LEGGI TUTTO

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    Fondazione per la scuola italiana, nasce l’ente no-profit interamente finanziato da privati

    (Teleborsa) – Recepire le esigenze territoriali e ottimizzare l’allocazione di risorse, attraverso lo sviluppo di progetti e bandi nazionali. Questo l’obiettivo della Fondazione per la scuola italiana. Presentato oggi a Milano, presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, il nuovo ente no-profit, interamente finanziato da privati, opererà in coordinamento con il Ministero dell’Istruzione e del Merito con il quale la Fondazione ha contestualmente firmato un Protocollo di Intesa. La Fondazione, frutto delle sinergie e dei contributi di UniCredit, Banco BPM, Enel Italia, Leonardo e Autostrade per l’Italia, in qualità di sovvenzionatore, ha inaugurato la propria attività alla presenza del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.A supportare l’operato del presidente della Fondazione Stefano Simontacchi, partner dello studio legale BonelliErede, il Consiglio di Amministrazione formato da Giovanni Azzone, presidente della Fondazione Cariplo, Fabrizio Palenzona, presidente del Gruppo Prelios, e Rosa Lombardi, docente ordinario dell’Università “La Sapienza” di Roma. Inoltre per custodire lo spirito originario della Fondazione è stato istituito un Collegio dei Garanti, formato da Mario Comba in qualità di presidente, dai professori Giampio Bracchi, Francesco Magni, Francesco Manfredi, Anna Maria Poggi, con l’avvocato Umberto Ambrosoli presidente di Fondazione BPM e presidente di Banca Aletti, Maurizio Beretta per UniCredit e Nicolò Mardegan direttore delle Relazioni Esterne di Enel.Nello svolgimento della propria attività, la Fondazione ha fissato come obiettivo la raccolta di 10 milioni di euro nel primo anno, che si stima possano arrivare a 50 milioni entro il 2029, da investire, grazie al coordinamento con il ministero dell’Istruzione e del Merito per definire le priorità degli interventi, a supporto delle scuole del Paese da Nord a Sud, consolidando così il dialogo virtuoso tra pubblico e privato in particolare nei settori produttivi in cui più forte è il fabbisogno non soddisfatto di competenze professionali.”La scuola è il pilastro per lo sviluppo del nostro Paese. Nei paesi Ocse la media degli investimenti privati nella scuola rappresenta il 2% dell’investimento complessivo nel settore, in Italia è solo lo 0,5. All’insegna di una grande alleanza tra pubblico e privato, è importante incoraggiare anche gli investimenti del mondo dell’imprenditoria e della finanza per contribuire a supportare, in sintonia con le politiche pubbliche, il sistema scolastico rendendolo sempre più competitivo. In questa direzione va la costituzione della Fondazione per la scuola Italiana. Ringrazio coloro che hanno creduto sin dall’inizio in questo progetto decidendo di aderirvi con importanti finanziamenti”, ha dichiarato Valditara.”In un mondo che cambia ad una velocità mai sperimentata prima, la Fondazione per la scuola italiana nasce per supportare il Ministero dell’Istruzione e del Merito nel costruire una scuola che dia ad ogni alunno la possibilità di crescere con le conoscenze e le competenze che gli consentano di vivere la propria vita in linea con le proprie inclinazioni ed aspirazioni. La necessità è che anche il privato si attivi per la scuola italiana in linea con le best practice internazionali. La Fondazione ha lo scopo di fornire, di concerto con il Ministero, un sostegno economico concreto alle istituzioni scolastiche italiane. Aspiriamo a instaurare un dialogo virtuoso tra aziende e istituti per contribuire a rafforzare ulteriormente il sistema scolastico per affrontare le sfide di oggi e di domani” ha detto Simontacchi.”Siamo orgogliosi di sostenere la Fondazione per la scuola italiana che – ha commentato Andrea Orcel, CEO UniCredit Group – nasce per rispondere ad esigenze profondamente avvertite nella società italiana e che intende operare in modo strettamente coordinato con il Ministero dell’istruzione e del Merito. UniCredit si impegna a sostenere lo sviluppo delle competenze dei giovani e ciò si aggiunge anche alle iniziative di promozione dell’istruzione che abbiamo realizzato in tutta Europa grazie a UniCredit Foundation e alla strategia sociale del Gruppo. UniCredit conferma così il proprio ruolo attivo nel promuovere un sistema scolastico innovativo e inclusivo puntando a ridurre il divario educativo e a incrementare gli investimenti privati nell’istruzione, essenziali per la crescita e il progresso del Paese”.”Quale terza banca del Paese, ma anche banca vicina ai territori attenta a rispondere ai bisogni della comunità, siamo impegnati a promuovere e a investire in iniziative che creino valore condiviso, anche in collaborazione con le Istituzioni e altri attori. Crediamo nell’importanza della formazione e dell’istruzione delle giovani generazioni e riteniamo la scuola un elemento portante della loro crescita. Per questi motivi abbiamo scelto di sostenere la Fondazione per la scuola italiana, un modello di cooperazione pubblico-privato che in questa forma elevata di coordinamento nazionale permette di offrire un contributo ancora più esteso e strutturato nel valorizzare l’eccellenza e ampliare le opportunità a favore di giovani e aziende, a beneficio dell’intero Paese” ha commentato Massimo Tononi, presidente di Banco BPM.”Crediamo fortemente in questo progetto perché sostiene le nuove generazioni, incentivando investimenti su un settore strategico come quello dell’istruzione – ha dichiarato Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel –. Investire nella formazione dei giovani significa puntare sul futuro e sulla competitività del nostro Paese, creando valore per la collettività e contribuendo a formare nuove competenze, ormai sempre più centrali in un mercato del lavoro che evolve rapidamente anche su impulso delle nuove tecnologie”.”Leonardo ha aderito con entusiasmo alla nascita della Fondazione per la scuola italiana, un progetto pienamente coerente con le attività di outreach del gruppo Leonardo a sostegno della valorizzazione delle discipline Stem. La formazione dei giovani è il miglior investimento possibile per il futuro del Paese” ha commentato Roberto Cingolani, amministratore delegato e direttore generale di Leonardo. “Il tema dell’istruzione e del capitale umano è cruciale – afferma l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi –. Lo è perché il mondo delle imprese abbia a disposizione i lavoratori con le giuste competenze e anche, e soprattutto, per una questione di equità sociale. Dobbiamo dare la possibilità ai giovani di costruirsi un futuro. I dati ci dicono oggi che sempre più spesso le imprese hanno difficoltà a trovare le competenze di cui hanno bisogno. In un mondo del lavoro che la tecnologia sta cambiando velocemente e in cui la competizione è a livello internazionale, dobbiamo anche noi fare la nostra parte per i nostri ragazzi. Per questo abbiamo scelto di sostenere le progettualità che emergeranno grazie all’impegno della Fondazione per la scuola italiana”. LEGGI TUTTO

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    Bianco (Bankitalia): educazione economico/finanziaria più importante che in passato

    (Teleborsa) – “L’educazione economico/finanziaria è oggi per i ragazzi sempre più una chiave di lettura della realtà. Possedere competenze economiche e finanziarie è importante nell’immediato, perché i giovani già compiono scelte finanziarie, ma lo è anche e soprattutto per il loro benessere futuro”. Lo ha affermato Magda Bianco, Capo Dipartimento Tutela della Clientela e Educazione finanziaria della Banca d’Italia, durante un convegno all’Università La Sapienza.”Questo vale oggi molto più che in passato: l’aspettativa di vita è aumentata e con sistemi pensionistici meno generosi i giovani si troveranno ad avere una responsabilità maggiore nella formazione del risparmio per l’età anziana – ha spiegato – Li aspetta una vita lavorativa frammentata. La digitalizzazione crescente della finanza pone tutti noi di fronte a scelte complicate ma anche a maggiori opportunità. Oggi è molto facile accedere a strumenti finanziari online che offrono grandi benefici ma pongono anche rischi: le truffe sempre più sofisticate sui pagamenti digitali, la possibilità di investimento in strumenti rischiosi come le criptoattività, l’accesso a strumenti di debito o dilazioni di pagamento come il Buy Now Pay Later senza adeguata consapevolezza”.Secondo Bianco, “la Legge Capitali offre una grande opportunità per un salto di qualità nell’educazione finanziaria a scuola” e “la sfida va raccolta sostenendo gli insegnanti nell’acquisire le competenze necessarie”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Corte di Cassazione conferma ricostruzione carriera illegittima per 400mila docenti e ATA

    (Teleborsa) – La Corte di Cassazione, con la sentenza ottenuta dai legali Anief, osserva che Corte di Giustizia UE è intervenuta nella stessa materia con una nuova sentenza (30.11.2023, in causa C-270/22), con cui ha stabilito che: “La clausola 4 deve essere interpretata nel senso che: essa osta a una normativa nazionale che, ai fini del riconoscimento dell’anzianità di un lavoratore al momento della sua nomina come dipendente pubblico di ruolo, escluda i periodi di servizio prestati nell’ambito di contratti di lavoro a tempo determinato che non raggiungano i 180 giorni in un anno scolastico o non siano svolti con continuità dal 1 febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale, indipendentemente dal numero effettivo di ore lavorate, e limiti ai due terzi il computo dei periodi che raggiungano tali soglie e che eccedano i quattro anni, con riserva di recupero del rimanente terzo dopo un certo numero di anni di servizio”.Applicando questi principi, la Corte di appello di Bologna ha riconosciuto al ricorrente Anief 4.496 euro a titolo di differenze stipendiali. LEGGI TUTTO

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    Elezioni europee e lavoro: il confronto a Roma il 17 maggio

    (Teleborsa) – Come, cosa e perché votare alle elezioni europee in programma l’8 e 9 giugno prossimi? Per rispondere a tali domande il sindacato Anief ha organizzato a Roma una giornata di confronto, dedicata a lavoratori e lavoratrici dell’Italia che rappresentano un decimo degli eletti al Parlamento europeo: il dibattito (in presenza e on line) si svolgerà venerdì 17 maggio a Roma, nello Spazio Europa, e verterà sui valori dell’Europa e sui diritti di chi lavora, con una riflessione su quanto fatto e soprattutto su quanto ancora poter fare per realizzare una società più equa, giusta e solidale, oltre che per garantire una prosperità sempre più florida per la cittadinanza.Il convegno – al quale parteciperanno politici, sindacalisti e rappresentanti delle istituzioni europee e italiane – è stato finanziato dalle istituzioni europee e rientra nel progetto Wep24: l’idea e l’organizzazione è stata realizzata dall’Accademia Europa della Cesi – la Confederazione sindacale europea che rappresenta 5 milioni di lavoratori in Europa (a cui aderiscono anche Cisal, Confedir e Confsal, le Confederazioni sindacali rappresentative in Italia – e da Anief, il sindacato tra i maggiormente rappresentativi del comparto istruzione e ricerca.”L’organizzazione sindacale Anief – dice il suo presidente nazionale Marcello Pacifico – si è distinta dalla sua fondazione, nel 2008, per la lotta contro la precarietà e per l’interpretazione autentica nel nostro Paese delle norme europee sull’organizzazione del lavoro e sul contrasto all’abuso dei contratti a termine per il personale della scuola, nei conservatori e delle università: le battaglie giudiziarie si sono svolte in diversi ambiti, come la Corte di giustizia europea, il Comitato europeo dei diritti sociali, il Comitato dei Ministri del Consiglio europeo. L’evento, che si potrà seguire live anche nei canali social della Cesi, intende promuovere la coscienza sulla rilevanza delle norme europee – dalle direttive, alla Carta sociale, dai pilastri dei diritti sociali al trattato di funzionamento Ue – sul work e nei singoli Stati membri, partendo dell’Italia, che è uno dei principali Paesi fondatori della Unione europea”. LEGGI TUTTO

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    Insegnamento, resta prerogativa delle donne ma stipendi scalano classifica Ue

    (Teleborsa) – L’insegnamento resta una scelta di vita e di lavoro prevalente per le donne, che rappresentano la maggioranza degli insegnanti in Italia ed in altri paesi europei. Una scelta che non ha a che fare solo con la retribuzione, ma anche con alcuni stereotipi, ad esempio con la convinzione che l’insegnamento sia più compatibile con la cura dei figli e della famiglia. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto OCSE Talis (Teacher and Learning International Survey), pubblicato da Invalsi, il quale segnala che, fra i fattori che allontanano i giovani e gli uomini dall’insegnamento, c’è anche la scarsa attrattività del ruolo e lo stress che caratterizza questo lavoro, per effetto degli impegni in aula, delle innumerevoli pratiche burocratiche e della lenta progressione di carriera. Il corpo insegnante in Italia resta comunque uno dei più vecchi in Europa, con circa cinquant’anni di media, posizionando l’Italia al quarto posto dietro a Estonia, Grecia e Lituania.Quanto alle retribuzioni, c’è una piccola inversione di tendenza, perché per effetto dell’ultimo contratto patteggiato dal Ministro Valditara e siglato dal governo, le retribuzioni degli insegnanti hanno scalato la classifica europea, soprattutto ad inizio professione. L’indagine condotta dall’OCSE, infatti, colloca l’Italia al quarto posto ad inizio carriera con 28.113 euro di stipendio annuo, dopo Austria, Spagna e Svezia e davanti a Francia, Finlandia e Portogallo. Dopo i primi quindici anni di carriera, lo stipendio sale in media a 37.139 euro annui (+32,1%), posizionando l’Italia al terzo posto dopo Austria e Spagna. La situazione però peggiora a fine carriera, in prossimità del pensionamento, con 43.407 euro di retribuzione lorda annua (+16,9%), al quinto posti dopo Austria, Portogallo, Spagna e Francia. LEGGI TUTTO

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    UniCredit University Italy, inaugurato a Torino terzo anno accademico

    (Teleborsa) – Promuovere l’inclusione, l’imprenditorialità, l’innovazione e la piena occupazione nel mercato del lavoro: è il perimetro all’interno del quale Unicredit ha inaugurato oggi a Torino il terzo anno accademico della UniCredit University Italy, confermando gli ingenti investimenti del Gruppo bancario europeo nell’education, allo scopo di sostenere lo sviluppo continuo delle competenze professionali dei propri dipendenti.Nata nel 2022 come progetto pilota in Italia, la University – il cui fine è stimolare lo sviluppo e la crescita dell’ Europa, in linea con l’ambizione del Gruppo di essere la banca del futuro dell’Europa – è stata successivamente estesa e sviluppata a beneficio di tutti i dipendenti nei 13 Paesi del Gruppo, consentendo loro un approccio su misura all’apprendimento e allo sviluppo di competenze professionali per ciascun’area di business e funzione aziendale.UniCredit University – spiega la nota – fa parte del programma di Global Learning & Development, attraverso il quale il Gruppo UniCredit sta costruendo un modello di formazione che ha lo scopo di sviluppare il talento di tutti i dipendenti attraverso un’offerta personalizzata, fornendo loro gli strumenti necessari per avere successo e formando un team all’avanguardia all’interno di UniCredit, pronto ad affrontare le sfide del futuro.”Vogliamo investire nelle nostre persone, sbloccarne il potenziale offrendo loro una formazione professionale di altissima qualità, afferma Andrea Orcel, Group CEO di UniCredit. La nostra ambizione è quella di essere la banca del futuro dell’Europa, e crediamo di poterlo essere mettendo i nostri dipendenti in condizione di dare il loro meglio nei ruoli a loro assegnati. Lo stiamo facendo attraverso UniCredit University, un’iniziativa innovativa e pionieristica nel settore bancario. La formazione è uno strumento straordinariamente potente per creare risultati migliori. È il filo conduttore di tutto ciò che facciamo in UniCredit. Attraverso le iniziative di education, non solo aiuteremo i nostri clienti ad avere successo, ma saremo in grado di fare di più per sostenere le nostre comunità, aiutare i giovani a realizzare le loro ambizioni e a fare grandi cose in Europa.””L’inaugurazione del terzo anno della UniCredit University Italy testimonia come l’allenamento del talento di ogni nostra persona sia la leva principale per la crescita di UniCredit, valorizzando la differenza che ognuno porta all’interno del Gruppo”, afferma Ilaria Dalla Riva, Chief Admistrative Officer di UniCredit in Italia. Nel biennio 2022-2023, UniCredit University – si legge nella nota – ha erogato oltre 2 milioni di ore di formazione in Italia (garantendo 45 ore medie pro capite) grazie a oltre 4.500 aule in presenza e virtuali, destinate a 22.000 dipendenti. Tutto ciò è stato possibile grazie a un evoluto e innovativo sistema di digital learning di Gruppo che garantisce l’accesso a oltre 70.000 contenuti formativi, iniziative di peer to peer learning incentrate sull’upskilling e il reskilling delle capacità richieste per il futuro.UniCredit University – uno dei pilastri del piano di investimenti del Gruppo UniCredit in education erogata attraverso diversi canali: UniCredit University, Banking Academy e UniCredit Foundation – “rappresenta un segno tangibile del nostro impegno volto a sprigionare il potenziale delle nostre persone e a supportarle nella realizzazione quotidiana del nostro Purpose, quello di fornire alle comunità le leve per il progresso”. LEGGI TUTTO