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    Terna riorganizza comitati endo-consiliari per dare più spazio a sostenibilità

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Terna, gestore delle reti per la trasmissione dell’energia elettrica quotato su Euronext Milan, ha deliberato di attribuire maggior spazio agli obiettivi ESG, ampliando le competenze del Comitato Governance e Scenari con l’attribuzione di queste ultime e la sua ridenominazione in “Comitato Sostenibilità, Governance e Scenari”.La decisione è stata presa per rafforzare il presidio sui temi di sostenibilità e garantire l’integrazione della stessa con le tematiche di governance e con la strategia di lungo periodo, in coerenza con l’evoluzione normativa e le migliori prassi di mercato nazionali e internazionali.Sempre in ottica di massimizzazione delle sinergie e allineamento alle best practices di mercato, le competenze in materia di Nomine sono state trasferite dal Comitato Governance e Scenari al Comitato Remunerazioni, che assume ora la denominazione di “Comitato Remunerazione e Nomine”.Componenti del Comitato Sostenibilità, Governance e Scenari sono i consiglieri: Igor De Biasio (Presidente), Jean-Michel Aubertin, Qinjing Shen, Simona Signoracci, Anna Chiara Svelto.Del Comitato Controllo e Rischi fanno parte: Marco Giorgino (Presidente), Enrico Tommaso Cucchiani, Karina Audrey Litvack, Jean-Michel Aubertin, Renato Mele.I componenti del Comitato Remunerazione e Nomine sono: Enrico Tommaso Cucchiani (Presidente), Regina Corradini D’Arienzo, Gian Luca Gregori, Karina Audrey Litvack, Simona Signoracci.I componenti del Comitato Operazioni con Parti Correlate sono: Anna Chiara Svelto (Presidente), Marco Giorgino, Angelica Krystle Donati, Gian Luca Gregori, Simona Signoracci. LEGGI TUTTO

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    Banca Mediolanum, Standard Ethics alza il rating ESG

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha innalzato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) di Banca Mediolanum, big italiano del risparmio gestito, a “EE” dal precedente “EE-” con Outlook Positivo. Si tratta del sesto notch su nove (nella fascia “Strong”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità. Gli analisti scrivono che, nel corso degli ultimi 12/24 mesi, Banca Mediolanum ha rafforzato il proprio impegno in ambito Environment (E) con un processo di due diligence per il monitoraggio dei rischi climatico-ambientali relativi ai fornitori, esteso ai portafogli di investimento e alle politiche creditizie della Banca, inclusi i mutui green. In riferimento alla dimensione Social (S), sono state promosse iniziative nell’ambito Diversity & Inclusion, attraverso la promulgazione di una Policy Anti-Harassment e l’ottenimento della certificazione UNI/PdR per la Parità di Genere.Lato Governance (G), BancaMediolanum ha proseguito il percorso di adesione ai principali framework internazionali di finanza sostenibile. Si registrano particolari iniziative dedicate all’innovazione digitale e alla promozione di prodotti e servizi a favore della clientela – anche tramite il ruolo dei Family Banker e del loro radicamento territoriale.La disclosure, la rendicontazione extra-finanziaria e lo ESG Risk Management, sono allineati alle buone pratiche di settore.Il CdA è costituito in maggioranza da consiglieri indipendenti e raggiunge la parità di genere. La banca è allineata alle indicazioni provenienti dall’Onu, dall’Ocse e UE in materia di Sostenibilità. La visione di lungo periodo è positiva. LEGGI TUTTO

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    Ecomondo 2024: Italia al centro della transizione ecologica e della green economy globale

    (Teleborsa) – Con un tasso di riciclo complessivo al 72%, ben superiore alla media europea del 58%, e un utilizzo circolare di materie del 18,7%, rispetto all’11,5% della media UE, l’Italia si conferma leader nell’economia circolare. Questo risultato riflette l’impegno delle imprese italiane, che grazie alla loro innovazione e capacità di adattamento, continuano a essere protagoniste nella green economy globale, contribuendo alla competitività del Paese sui mercati internazionali. In tale scenario Ecomondo si conferma una piattaforma fondamentale per queste imprese, fornendo un punto di incontro per la discussione e la presentazione di tecnologie, servizi e soluzioni industriali all’avanguardia nei settori della green e circular economy. La 27esima edizione di Ecomondo, manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group (IEG), è stata presentata oggi presso la Camera dei Deputati. L’evento, che si svolgerà alla Fiera di Rimini dal 5 all’8 novembre 2024, si conferma hub strategico e punto di riferimento internazionale per promuovere modelli virtuosi di sviluppo sostenibile, mettendo a sistema gli elementi chiave delle strategie di sviluppo dell’Unione Europea per contrastare il cambiamento climatico e la crisi delle risorse.”Ecomondo – afferma il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto – è la somma di tante conoscenze, di start up, innovazione, buone pratiche che servono al salto di qualità del Paese. Abbiamo modelli vincenti, come quello del riciclo, con intelligenze e competenze per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Ecomondo è un evento immancabile per chi crede nei fatti in una transizione giusta e sostenibile”.Internazionalità e innovazione saranno al centro della manifestazione, con delegazioni da oltre 100 paesi, 73 associazioni di settore e la partecipazione al progetto Africa Green Growth, in collaborazione con il Piano Mattei della Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), per promuovere la sostenibilità e lo sviluppo socioeconomico in Africa ed a cui hanno già aderito 108 delegati, provenienti da 8 paesi chiave quali Marocco, Tunisia, Egitto, Etiopia, Kenia, Costa D’avorio.Tra i momenti chiave della manifestazione, gli Stati Generali della Green Economy, organizzati dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e la Commissione Europea.Ecomondo rappresenta un appuntamento internazionale imperdibile per le imprese europee che vogliono affermarsi nei mercati globali della green economy. L’ampliamento della manifestazione, con l’apertura di due nuovi padiglioni, – ha dichiarato Corrado Peraboni, amministratore delegato di IEG – sottolinea l’importanza crescente di questo evento, che continua ad attrarre eccellenze da tutto il mondo, valorizzando l’industria e l’export italiano su scala internazionale”.Oltre 1.600 espositori presenteranno soluzioni per la mitigazione climatica, la valorizzazione dei rifiuti, la rigenerazione dei suoli e degli ecosistemi, l’utilizzo dei rifiuti come materie prime seconde, le Bionergie, la Blue Economy e la gestione sostenibile delle risorse idriche. Saranno esposti anche sistemi di monitoraggio ambientale basati su intelligenza artificiale, Big Data e osservazione satellitare, capaci di monitorare in tempo reale lo stato di salute del pianeta e prevedere eventi climatici estremi.L’Innovation District sarà il cuore pulsante dell’innovazione, ospitando oltre 150 start-up, con un incremento del 21% rispetto al 2023, di cui 20 internazionali. Le tre start-up più innovative riceveranno il Premio Lorenzo Cagnoni per l’Innovazione Green. Grande attenzione anche al tema dei Green Jobs & Skills, con tour tematici per studenti e operatori del settore, oltre a momenti di orientamento per laureandi, offrendo una piattaforma di incontro tra domanda e offerta di lavoro nei settori della green economy.”Grazie al sostegno europeo, l’Italia – ha commentato Alessandra Astolfi, direttore della Divisione Green & Technology di IEG – si afferma come leader nell’adozione di tecnologie green e modelli industriali di economia circolare, capaci di guidare la transizione verso un futuro sostenibile. Ecomondo rappresenta il punto di incontro tra imprese, istituzioni, Pubbliche Amministrazioni e giovani talenti, offrendo una visione di lungo termine sulle tendenze globali dell’industria del futuro. Il tema dei Green Jobs sarà centrale, con l’esplorazione delle migliori pratiche, supportata da incontri dedicati, organizzati in collaborazione con Unioncamere”.L’edizione 2024 di Ecomondo offrirà anche una piattaforma per esplorare settori emergenti come il tessile sostenibile, l’Urban Mining e la rigenerazione urbana. L’area espositiva Circular Healthy City esplorerà l’interazione tra ambiente urbano, gestione energetica e benessere sociale, collegando progetti e soluzioni internazionali per creare città resilienti e a basse emissioni di carbonio.Durante la manifestazione, il ricco programma di conferenze riunirà i principali attori del mondo politico, della ricerca e dell’industria, con il coordinamento degli 80 membri del Comitato Tecnico Scientifico (CTS). “La stretta interazione tra parte espositiva e convegnistica rappresenta il vero valore aggiunto di Ecomondo. Questa sinergia – ha dichiarato Fabio Fava, presidente del CTS – facilita il dialogo tra politiche europee e imprese, favorendo competitività e sviluppo di soluzioni innovative per la transizione ecologica. Il nostro Comitato, con il supporto di esperti internazionali e istituzioni come la Commissione Europea, continua a promuovere l’innovazione nelle filiere industriali della green economy, confermando Ecomondo come punto di riferimento per l’innovazione, l’informazione e la formazione dei player nazionali e internazionali”.”Il Green Deal nella nuova legislatura europea – ha sottolineato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – dovrà affrontare sfide ineludibili ormai avviate con un corposo gruppo di norme comunitarie: quella della decarbonizzazione e quella della circolarità. Attendiamo indicazioni più precise sui contenuti e le modalità di sviluppo del “Clean Industrial Deal” per il maggiore coinvolgimento delle imprese. È auspicabile che la transizione sia sostenuta anche con nuovi e consistenti finanziamenti europei, resi disponibili con l’utilizzo di strumenti di debito comune europeo”. LEGGI TUTTO

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    Riciclo plastica in Italia, riduzioni di CO2 fino a 7,2 milioni tonnellate in un anno

    (Teleborsa) – Il riciclo meccanico delle plastiche può evitare fino a 7,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno in Italia. Per ogni tonnellata di polimero riciclato, infatti, la riduzione delle emissioni è compresa tra 1,1 e 3,6 tonnellate rispetto all’incenerimento, allo smaltimento in discarica e alla produzione di polimeri vergini. È quanto emerge da un recente Studio del Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea. Tale valore da solo permetterebbe al nostro paese di raggiungere l’obiettivo di abbattimento delle emissioni fissato dal Piano Nazionale per l’Energia e il Clima (PNIEC) per il settore della gestione dei rifiuti entro il 2040.Questi risultati, assieme ad altri studi, evidenziano nel complesso il valore ambientale del riciclo delle materie prime secondarie, garantendo così un maggior contributo alla riduzione delle emissioni e alla decarbonizzazione. In tale scenario Assorimap, Assoambiente e Utilitalia chiedono alle istituzioni di “riconoscere formalmente il contributo del riciclo meccanico, di premiare l’azione virtuosa delle aziende impegnate nel recupero di materia, mantenendo la competitività delle materie plastiche riciclate e introducendo un fattore di stabilità e certezza nelle congiunture di maggior volatilità del mercato”. Questo sostegno istituzionale – sottolineano le associazioni – consentirebbe di sviluppare ulteriormente un settore di interesse pubblico che, grazie alla raccolta differenziata, rappresenta l’anello finale della filiera del riciclo, in linea con gli obiettivi europei di economia circolare, la Direttiva SUP e il nuovo Regolamento Imballaggi.Le associazioni, nel sottolineare l’importanza del riciclo meccanico nel panorama della gestione dei rifiuti, ribadiscono che “un sistema efficace di raccolta differenziata è la chiave per migliorare il riciclo e raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità ambientale”.”Anche alla luce dell’attuale difficile situazione di mercato, – afferma Walter Regis presidente di Assorimap – è ormai inderogabile il riconoscimento di incentivi da parte delle istituzioni e dei decisori politici del contributo ambientale, in termini di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, fornito dal processo di riciclo meccanico delle plastiche, al fine di consentire alle imprese del settore di svolgere un crescente ruolo nell’economia circolare sia in Italia che in Europa”.”Terminata la raccolta differenziata inizia un’altra fase del processo dell’economia circolare che come il primo va supportato al fine di trovare i presupposti e le misure per dare continuità e garanzia alla produzione di queste materie prime seconde, che devono misurarsi, ora asimmetricamente, nel mercato delle materie vergini – sottolinea Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia –. Per questo proponiamo che sia riconosciuto il contributo all’economia circolare e alla decarbonizzazione attraverso misure innovative e di sostegno”.”Una proposta che di certo fa bene alla sostenibilità economico-industriale ma anche ambientale – commenta Chicco Testa, presidente di Assoambiente –. Il supporto alla decarbonizzazione della nostra economia rende ancora più strategico il settore della gestione dei rifiuti che già contribuisce, in linea con la gerarchia europea del trattamento dei rifiuti, non solo alla salubrità delle nostre città ma anche a risparmiare materie prime vergini”. LEGGI TUTTO

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    Acea, Standard Ethics conferma rating ESG

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha confermato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) “EE+” di Acea, multi-utility romana quotata su Euronext Milan. Si tratta del settimo notch su nove (nella fascia “Very Strong”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità.La strategia di Sostenibilità del Gruppo integra ed aggiorna nella pianificazione industriale le indicazioni internazionali circa i temi ambientali, sociali e di governance. La programmazione sul lungo periodo è sostenuta da investimenti che puntano agli obbiettivi della strategia europea sulla transizione verso un’economia a “impatto zero”. L’approccio alla Finanza Sostenibile è adeguatamente strutturato. I target del nuovo piano ESG 2024-2028 sono coerenti. La rendicontazione non finanziaria standard è allineata alle migliori pratiche del settore. I sistemi di ESG Risk Management e monitoraggio sono stati oggetto di ulteriori implementazioni. La società pubblica policy a copertura dei principali temi di Sostenibilità. Il Consiglio di Amministrazione è adeguatamente indipendente e raggiunge la parità di genere. La visione di lungo periodo si mantiene positiva. LEGGI TUTTO

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    Zegna, Standard Ethics conferma rating ESG: servono passi avanti in governance

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha confermato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) “E” a Ermenegildo Zegna, gruppo italiano quotato a Wall Street e attivo nel settore dell’abbigliamento di lusso maschile. Si tratta del terzo notch su nove (nella fascia “Very Low”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità.Negli ultimi 12/16 mesi, gli analisti hanno registrato la pubblicazione di nuove policy ESG – adeguatamente corredate di riferimenti internazionali – a copertura di alcuni tra i più importanti temi proposti da Onu, Ocse e Ue in materia di Sostenibilità. La rendicontazione extra-finanziaria è standard, il sistema di gestione dei rischi ESG è appropriato, gli obbiettivi socio-ambientali sono precisi.Rimangono nell’area della governance (G) i più significativi margini di implementazione tenendo a riferimento i Principi di Corporate Governance dell’Ocse; nel caso di una società quotata su mercati regolamentati, in presenza di un’azionista di controllo rappresentato nel CdA e di un voto maggiorato, è auspicabile una maggiore indipendenza all’interno dell’organo apicale per migliorare le garanzie a tutela degli interessi degli azionisti di minoranza e del mercato. È auspicabile anche – nel medio termine – l’obiettivo della parità di genere nel CdA. LEGGI TUTTO

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    Europa, emissione di bond e prestiti ESG decelera nel secondo trimestre

    (Teleborsa) – Nel secondo trimestre del 2024, l’emissione di obbligazioni e prestiti ESG ha totalizzato 158 miliardi di euro, in calo del 14% rispetto al secondo trimestre del 2023 (YoY) e del 31% rispetto al primo trimestre 2024 (QoQ). È quando emerge dall’ESG Finance Report dell’Associazione per i mercati finanziari in Europa (AFME). Le obbligazioni e i prestiti ESG includono obbligazioni ESG-labelled (basate sui proventi), sustainability-linked bond, transition bond, green loan e sustainability-linked loan.Gli emittenti tedeschi hanno guidato l’origination totale di prestiti e obbligazioni da inizio anno, contribuendo con 76 miliardi di euro di proventi. Gli emittenti francesi hanno seguito, generando 72 miliardi di euro di proventi totali. In particolare, circa il 50% delle obbligazioni legate alla sostenibilità e di transizione è stato originato in Italia e metà delle obbligazioni ESG è stata emessa in Germania o FranciaTrimestre su trimestre, l’emissione di obbligazioni green, sociali e sostenibili è diminuita rispettivamente del 18%, 65% e 40%. Tuttavia, su base annua, le classi di attività green e sostenibili hanno registrato un incremento annuale, guidato principalmente da un robusto importo emesso nel primo trimestre dell’anno. I green bond europei hanno raggiunto il più alto importo emesso nel primo semestre mai registrato.I sustainability-linked bond hanno continuato a registrare un ulteriore calo su base trimestrale e annuale. L’importo cumulativo emesso nella prima metà dell’anno è il più basso osservato dal 2020.Le entità sovrane e sovranazionali continuano a contribuire in modo significativo alla crescita dei mercati primari verdi e sostenibili. Entro la fine del secondo trimestre del 2024, il governo italiano aveva emesso il più grande green bond dell’anno. Questo nuovo green government bond, emesso a fine maggio con scadenza nel 2037, ammonta a 9 miliardi di euro.L’Italia è stata seguita dalla Francia, che ha emesso 7,7 miliardi di euro in un nuovo OAT green a metà gennaio, seguita dall’Unione Europea con 6,89 miliardi di euro. La Banca europea per gli investimenti è al quarto posto con 6 miliardi di euro in una singola emissione verde. La Caisse d’Amortissement de la Dette Sociale (CADES) francese mantiene la sua posizione di leader di mercato per i social bond.L’emissione di obbligazioni ESG, comprese le obbligazioni con etichetta ESG, legate alla sostenibilità e di transizione, ha rappresentato il 13% dell’emissione obbligazionaria europea totale durante il 2024 YtD, una percentuale inferiore rispetto al 14% nel 2023 e al 18% nel 2022. Questa era composta dal 9,6% di obbligazioni green, dall’1,9% di obbligazioni sociali, dall’1,1% di obbligazioni sostenibili, dallo 0,7% di obbligazioni legate alla sostenibilità e di transizione. LEGGI TUTTO

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    Energia rinnovabile, InvestEU: finanziamento verde BEI da 166 milioni di euro a BNZ

    (Teleborsa) – La Banca europea per gli investimenti (BEI) e BNZ – produttore indipendente di energia, controllato da Nuveen Infrastructure, che sviluppa, costruisce e gestisce progetti nell’ambito del solare fotovoltaico – hanno sottoscritto un prestito di 166 milioni di euro per la realizzazione di 17 centrali solari fotovoltaiche in Spagna, Italia e Portogallo. Si tratta – spiega la BEI in una nota – della prima tranche di un prestito complessivo da 500 milioni di euro approvato dalla BEI a favore di BNZ per sostenere la generazione di 1,7 GW di energia solare fotovoltaica in Europa meridionale entro la fine del 2026. Le 17 centrali fotovoltaiche genereranno energia verde in grado di soddisfare il consumo energetico medio annuo di oltre 390mila famiglie. Questi nuovi impianti saranno per lo più ubicati nelle regioni di coesione, dove il reddito pro-capite è inferiore alla media dell’UE, confermando l’impegno della BEI a favore della crescita economica e della convergenza tra regioni. Il finanziamento – spiega la nota – contribuisce al raggiungimento degli obiettivi climatici della BEI, rafforzandone la posizione come “banca del clima”, una delle principali priorità delineate nella Tabella di marcia strategica 2024-2027 del Gruppo BEI.”Questo nuovo investimento è un chiaro esempio di come la BEI stia promuovendo la transizione energetica, contribuendo a un modello energetico più sostenibile e sfruttando il grande potenziale offerto dai paesi dell’Europa meridionale in termini di energie rinnovabili – ha affermato Alessandro Izzo, direttore della BEI responsabile per le operazioni di Equity, Growth and Project Finance –. Il progetto rafforzerà la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e contribuirà all’autonomia strategica dell’Europa riducendo la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili”.Il progetto sostiene gli obiettivi di decarbonizzazione del Green Deal europeo ed è anche parte del piano d’azione della BEI a supporto di REPowerEU, il programma dell’UE per porre fine alla dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili incrementando l’efficienza energetica e la produzione da fonti rinnovabili.Il finanziamento della BEI è sostenuto da InvestEU, il programma di punta con cui l’UE mira a rendere disponibili oltre 372 miliardi di euro in investimenti aggiuntivi provenienti da fondi pubblici e privati per contribuire al raggiungimento degli obiettivi strategici dell’Unione nel periodo 2021-2027. “La nuova fase segnata dalla sottoscrizione del finanziamento – ha osservato Luis Selva, amministratore delegato di BNZ – mostra la solidità della nostra azienda e l’ambizione dei nostri programmi, oltre ad aprire nuovi scenari che ci consentono di sperimentare sul fronte della diversità tecnologica e geografica e di crescere in termini di volume e di team, con l’obiettivo di diventare uno dei maggiori produttori indipendenti di energia sul mercato. Vogliamo continuare a costruire un futuro più pulito e più sostenibile e l’appoggio di istituzioni finanziarie così importanti dimostra che condividiamo la stessa visione di lungo termine per un mondo migliore”.”Questo importante investimento – ha detto Francesco Cacciabue, responsabile a livello globale degli investimenti in energie pulite per Nuveen Infrastructure – segna un passo fondamentale per il progresso nel settore delle infrastrutture energetiche sostenibili nell’Europa meridionale. L’iniziativa darà un apporto significativo al raggiungimento degli obiettivi della Spagna, dell’Italia e del Portogallo in materia di energia da fonti rinnovabili e, più in generale, degli obiettivi climatici dell’Unione europea”.Nel 2023 il Gruppo BEI ha erogato finanziamenti per la sicurezza energetica in Europa del valore di oltre 21 miliardi di euro, finanziando progetti in settori quali le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, le reti elettriche e i sistemi di stoccaggio. Questi investimenti aiutano l’Europa ad accelerare la transizione verso l’energia sostenibile e a ridurre la sua dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili.Nel luglio 2023 il Consiglio di amministrazione della BEI ha aumentato l’importo destinato ai progetti REPowerEU portandolo a 45 miliardi di euro. Il piano REPowerEU è stato ideato per porre fine alla dipendenza dell’Europa dalle importazioni di combustibili fossili. Per incoraggiare i finanziamenti a favore dell’industria manifatturiera dell’UE, la BEI amplierà inoltre il novero dei settori ammissibili includendovi le tecnologie strategiche all’avanguardia con emissioni nette di carbonio pari a zero, nonché le attività di estrazione, trasformazione e riciclaggio di materie prime critiche. L’erogazione dei finanziamenti aggiuntivi sarà avviata nell’immediato e proseguirà fino al 2027. In totale si prevede la mobilitazione di oltre 150 miliardi di euro di investimenti nei settori interessati. LEGGI TUTTO