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    Urso: “Difendere i consumatori è una priorità, l’Italia ha reagito meglio alla crisi inflazionistica”

    (Teleborsa) – “Difendere i consumatori è una priorità politica. Grazie alle misure adottate dal governo, l’Italia ha reagito all’impennata inflazionistica in modo più efficace rispetto a molti partner europei”. Lo ha dichiarato il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, durante il convegno organizzato dal Mimit per celebrare il ventesimo anniversario del Codice del Consumo, in concomitanza con la Giornata Mondiale dei Diritti dei Consumatori.”Abbiamo raggiunto questi risultati – ha aggiunto – anche grazie a interventi mirati come il Carrello Tricolore, le misure contro il caro voli e quelle per contrastare il caro benzina. è questa la politica di tutela dei cittadini che intendiamo portare avanti”. “Questo è un governo serio che si assume tutte le responsabilità – ha detto – ivi compresa quella di poter prevedere, e sarà portata in Parlamento nel momento in cui ci dovessere essere effettivamente la necessità, una riprogrammazione del Pnrr su alcune misure che non hanno dato l’esito soddisfacente o che ci aspettavamo”. LEGGI TUTTO

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    FIPE, Stoppani: “Ristorazione italiana è un asset strategico per il nostro Paese”

    (Teleborsa) – Una delegazione della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE) ha incontrato oggi il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, per discutere temi strategici legati alla promozione della ristorazione italiana e del Made in Italy nel mondo. All’incontro hanno partecipato il presidente FIPE nazionale Lino Enrico Stoppani, il vicepresidente FIPE Sergio Paolantoni, il presidente FIPE Marche Moreno Cedroni, chef due stelle Michelin, il presidente del Coordinamento dei Ristoranti Autentici Italiani all’Estero, Roberto Costa, il direttore generale FIPE Roberto Calugi e il vicedirettore Luciano Sbraga.Tra i temi principali affrontati ci sono stati la Giornata della Ristorazione, un evento di rilevanza nazionale, in programma il 17 maggio, per valorizzare il settore e sensibilizzare istituzioni e cittadini sull’importanza della ristorazione italiana nella cultura e nell’economia del Paese; il Bocuse d’Or, prestigioso concorso internazionale di alta cucina rappresenta un’opportunità unica per promuovere i talenti italiani e la qualità della nostra enogastronomia in cui l’Italia punta a rafforzare la propria presenza nella competizione; i Ristoranti Italiani all’Estero, la rete dei ristoranti autentici nel mondo come leva strategica per la promozione del Made in Italy e la tutela della cucina italiana dalle imitazioni. Al centro della conversazione anche il tema della formazione e dei giovani talenti, in relazione anche alla possibilità di interazione con il Piano Mattei per sviluppare progetti all’estero che possano offrire opportunità di crescita professionale ai giovani, incentivando al contempo la creazione di posti di lavoro in Italia. Infine, si è discusso delle strategie di valorizzazione di prodotti iconici italiani, come l’olio extravergine di oliva e i formaggi, utilizzando la rete dei ristoranti.L’incontro ha rappresentato un momento di confronto costruttivo per rafforzare il dialogo tra istituzioni e rappresentanti della ristorazione, con l’obiettivo di sostenere e valorizzare il comparto in Italia e all’estero.”La ristorazione italiana è un asset strategico per il nostro Paese – dichiara Stoppani – sia in termini economici che culturali. La nostra filiera ha il compito di trasformare la straordinaria ricchezza qualitativa delle produzioni agroalimentari italiane in valore di mercato, contribuendo a diffondere e valorizzare il Made in Italy nel mondo. Eventi come la Giornata della Ristorazione e il Bocuse d’Or sono occasioni fondamentali per esaltare la nostra tradizione gastronomica e il talento dei nostri professionisti. Inoltre, il ruolo dei ristoranti italiani all’estero è cruciale non solo per la promozione del nostro patrimonio culinario, ma anche per contrastare il fenomeno dell’Italian sounding. FIPE continuerà a collaborare con le istituzioni per garantire il riconoscimento e il supporto che il settore merita, sia a livello nazionale che internazionale”. LEGGI TUTTO

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    Dati Nielsen Ad Intel: “Mercato pubblicitario parte in positivo nel 2025”

    (Teleborsa) – Gli investimenti pubblicitari in Italia chiudono il mese a +1,7%. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti “Over The Top” (OTT), l’andamento di gennaio 2025 si attesta a +0,5%. È quanto emerge dai risultati Ad Intel relativi al mercato pubblicitario nel mese di gennaio 2025 pubblicati da Nielsen. “L’anno 2025 parte bene con il mese di gennaio a +1,7% rispetto a gennaio 2024. Certamente il 2025 è un anno che si dovrà confrontare con un super 2024 ricco dei grandi eventi sportivi che l’hanno caratterizzato – sottolinea Luca Bordin, country leader Italia –. Inoltre dobbiamo considerare il difficile clima macroeconomico, innescato dalle tensioni geopolitiche e commerciali, in particolare dai dazi USA e dalle loro ripercussioni sui mercati. Questa situazione deve essere attentamente monitorata per capire le sue ripercussioni sulle decisioni di investimento, nel mese di febbraio notiamo infatti già un primo calo dei dati relativi alla fiducia delle imprese”.Relativamente ai singoli mezzi, la TV è in crescita del +1,8% a gennaio 2025. I quotidiani sono in calo del -8,7%, mentre i periodici crescono dell’11,1%. In calo la radio, -1,3%. Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del Web advertising il mese di gennaio 2025 chiude con un +3,5% (3,7% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet). Segno positivo per l’Out of Home (Transit e Outdoor) che a gennaio 2025 cresce del +4% e per il cinema +38,5%. In negativo invece il direct mail a gennaio -21%.Sono 12 i settori merceologici in crescita nel mese di gennaio, il contributo maggiore è portato da Finanza/Assicurazioni (+43,3%), Bevande/Alcoolici (+27,6%) e Abitazione (+19,1%). In calo a gennaio gli investimenti di Distribuzione (-13,4%), Telecomunicazioni (-17,9%) e Turismo/Viaggi (-20%). Relativamente ai comparti con la maggiore quota di mercato, si evidenzia, a gennaio 2025 l’andamento positivo di Media/Editoria (+14,7%) e Gestione casa (+16,3%). “Si evidenzia l’andamento positivo del settore Finanza/Assicurazioni che, dopo 4 mesi in decremento, torna a crescere sensibilmente (+43,3%). Il maggior contributo alla crescita – sottolinea Bordin – è dato dalle categorie Plastic cards/Digital Wallet e Assicurazioni che vedono Ing Direct, Allianz direct e Telepass tornare ad investire nel 2025”. LEGGI TUTTO

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    Energia, Pichetto: “Necessari interventi per abbassare prezzi nel breve periodo”

    (Teleborsa) – Per l’Italia, in questo momento, le maggiori preoccupazioni sono costituite dagli alti costi dell’energia. “Guardiamo con preoccupazione ai differenziali di prezzo con altri Paesi UE e della stessa UE rispetto ai Paesi terzi e agli effetti che essi hanno sulla competitività delle nostre imprese e ricadute sui nostri cittadini e famiglie”. È quanto ha affermato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel suo intervento al Consiglio dei ministri dell’Energia dell’Unione Europea in corso a Bruxelles.”Le misure del Clean Industrial Deal e dell’Action Plan for Affordable Energy – ha sottolineato Pichetto Fratin – sono positive ma portano risultati soprattutto nel medio e nel lungo periodo. Servono piuttosto – ha ricordato ai ministri europei – interventi in grado di abbassare i prezzi nel breve periodo. L’Italia è pronta a dare il proprio contributo attraverso proposte concrete che domani verranno presentate ai commissari Fitto, Ribera, Hoekstra e Jorgensen. Riteniamo importante – ha sottolineato il ministro – agire tempestivamente nel negoziato sulla proposta di revisione del Regolamento stoccaggi per introdurre maggiore flessibilità nell’attuazione degli obblighi di riempimento ed evitare speculazioni che hanno generato alti valori dello spread tra tra i prezzi invernali ed estivi. Sosteniamo con forza – ha ribadito Pichetto Fratin – l’obiettivo, affermato dalla Commissione, di favorire il decoupling dei prezzi dell’energia elettrica dal mercato del gas naturale attraverso la diffusione dei contratti a lungo termine e i contratti per differenza. Condividiamo le posizioni della Commissione sulla volontà di proseguire gli sforzi sul monitoraggio dei mercati energetici e su quella di promuovere gli investimenti per la flessibilità e per l’adeguatezza del sistema elettrico, purché sia lasciata agli Stati membri sufficiente libertà di manovra circa l’implementazione. Riteniamo di fondamentale importanza lo sviluppo delle interconnessioni tra Paesi UE e con Paesi extra UE, in particolare quelle che collegano Nord Africa ed Europa, al fine di diversificare le fonti e creare mercati più competitivi ed integrati con effetti positivi sui differenziali di prezzi”.Nel corso del suo intervento in Plenaria Pichetto ha, inoltre, evidenziato “l’opportunità di affrontare un tema di grande interesse come la revisione dell’architettura della sicurezza energetica dell’UE”. “Sulla sicurezza dell’approvvigionamento gas – ha ricordato il ministro – il mutato e incerto contesto geopolitico, con i flussi di gas che oggi in Europa si dirigono da ovest verso est e non più nel senso opposto, ci impone di rivedere l’attuale dimensione regionale della sicurezza e garantire un adeguato livello di preparazione al rischio in caso di interruzione delle forniture di gas. Sarebbe auspicabile – ha rimarcato Pichetto Fratin – la riduzione dell’onere amministrativo per gli Stati membri in termini di obblighi di rendicontazione e risultati, sia per il settore elettrico che per il settore del gas. Sarebbe opportuno lavorare su una revisione congiunta di entrambi i Regolamenti, sia del settore del gas che del settore elettrico, anche allo scopo di prevenire la mancanza di coordinamento in caso di necessità. Particolare attenzione – ha evidenziato il ministro italiano dell’energia – dovrà essere rivolta ai rischi di sicurezza informatica associati all’ulteriore digitalizzazione delle reti e delle infrastrutture energetiche. Per quanto riguarda la sicurezza delle infrastrutture energetiche critiche europee – ha concluso Pichetto Fratin – riteniamo che il ruolo dell’UE nel coordinamento delle azioni necessarie in caso di incidenti o sabotaggi costituirebbe senz’altro un valore aggiunto”. LEGGI TUTTO

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    Immobiliare USA, NAHB: cala a marzo la fiducia dei costruttori

    (Teleborsa) – Diminuisce la fiducia del settore immobiliare USA, sintetizzata dall’indice NAHB. A febbraio, il dato si è attestato a 39 punti, rispetto ai 42 punti del mese precedente. Il dato è anche peggiore delle attese del consensus che stimavano un livello stabile a 42 punti.Per quanto riguarda le singole componenti dell’indice, quello sulle vendite attuali è sceso di 3 punti a quota 43, quello relativo alle vendite dei prossimi sei mesi è stabile a 47 punti, mentre quello rappresentativo del traffico dei possibili acquirenti è sceso di 5 punti a quota 24.L’indicatore, elaborato dalla National Association of Home Builders (NAHB), rappresenta un quadro sintetico delle aspettative di vendita dei costruttori nel presente e nell’arco dei prossimi sei mesi: una lettura inferiore a 50 mostra una prevalenza di giudizi negativi, mentre un livello superiore indica maggiore ottimismo. “Le aziende edili stanno affrontando ulteriori pressioni sui costi derivanti dalle tariffe”, ha affermato Robert Dietz, capo economista della NAHB. “I dati del sondaggio HMI di marzo rivelano che i costruttori stimano un tipico effetto sui costi delle recenti azioni tariffarie a 9.200 dollari per casa. L’incertezza sulla politica sta inoltre avendo un impatto negativo sugli acquirenti di case e sulle decisioni di sviluppo”. LEGGI TUTTO

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    Elon Musk e le basi USA in Italia: la risposta di Federcontribuenti

    (Teleborsa) – ”Neanche con il Piano Marshall un esponente del governo americano di allora arrivò a chiedere conto dell’aiuto dato nel dopoguerra al nostro Paese. Elon Musk chiede conto ai lavoratori italiani delle basi Usa in Italia cosa abbiano fatto e non fatto, una ingerenza a gamba tesa. Il signor Musk deve sapere che per il contribuente italiano il costo delle basi Usa in Italia parlano di stime di circa 100-200 milioni di euro annui. Questi costi comprendono manutenzione, servizi e altre spese legate alla presenza delle forze americane in Italia”. Con una nota, il Presidente di Federcontribuenti, Marco Paccagnella interviene sulla mail inviata da Musk al personale italiano della base di Aviano in cui chiede conto ai lavoratori italiani di cosa abbiano fatto nelle settimane precedenti annunciando lo stop alle assunzioni. ”Le basi Usa in italia – ricorda Paccagnella – sono regolate da accordi bilaterali tra i due paesi, che risalgono principalmente agli anni successivi alla seconda guerra mondiale. Gli Stati Uniti sono responsabili principalmente della gestione e del mantenimento delle basi ma l’Italia contribuisce a una parte considerevole dei costi. E l’Italia può contribuire a manutenzione delle infrastrutture e alla gestione dei servizi comuni, come energia, acqua e sistemi di trasporto, che servono sia le forze italiane che quelle americane. Questi costi – ribadisce il presidente di Federcontribuenti – sono in parte assorbiti dallo stato Italiano e ciò incide sul bilancio pubblico”. Il tema delle basi Usa in Italia, fa presente l’esponente dell’associazione dei contribuenti italiani, ”è oggetto di discussioni politiche, in particolare per quanto riguarda il costo che il contribuente italiano sostiene e il carico finanziario potrebbe essere elevato, soprattutto in contesti come negli anni precedenti, di austerita’ o difficolta’ economiche. Dunque – conclude – il signor Musk non venga a farci lezioni al quale ricordiamo che le lavoratrici e i lavoratori civili italiani impiegati nelle basi americane sono soggetti esclusivamente alla legislazione italiana e al contratto nazionale che disciplina il loro rapporto di lavoro. Qualsiasi tentativo di imporre regole unilaterali è inaccettabile e privo di qualsiasi fondamento giuridico come hanno gia’ ricordato i sindacati al signor Tesla”. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Cabina di regia per la verifica dello stato di attuazione del Programma GOL

    (Teleborsa) – Si è svolta oggi a Palazzo Chigi la Cabina di regia PNRR, dedicata alla Missione inclusione e coesione, convocata e presieduta dal ministro per gli Affari europei, il PNRR e le Politiche di coesione Tommaso Foti, con la partecipazione del sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Claudio Durigon, oltre che dei presidenti delle Regioni e dei rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, per una circostanziata verifica dello stato di attuazione della riforma per la riqualificazione dei servizi di politiche attive del lavoro e della formazione – Programma Garanzia Occupazione Lavoro (GOL) – in ambito regionale. La Cabina di regia Missione inclusione e coesione, che segue quella del 6 marzo scorso dedicata alla Missione Salute, – fa sapere Palazzo Chigi in una nota – rientra nell’ambito del monitoraggio rafforzato delle misure del PNRR, che vedono le Regioni parte attiva come soggetti attuatori, avviato dal Governo in vista del negoziato con la Commissione europea finalizzato ad una eventuale rimodulazione volta a garantire il conseguimento dei target finali e il pieno impiego delle risorse assegnate.”Le verifiche in corso sullo stato di attuazione del Piano – dichiara Foti – consentiranno al Governo di intervenire con azioni mirate per ultimare riforme e investimenti nei tempi previsti, con ricadute positive nella vita reale dei cittadini e per confermare il primato europeo dell’Italia nell’attuazione del Piano, in termini di obiettivi raggiunti, di risorse complessivamente ricevute, di rate incassate e di richieste di pagamento formalizzate”.Il programma GOL, attuato dalle Regioni e dalle Province autonome, si rivolge prioritariamente alle persone in cerca di occupazione, percettori di ammortizzatori sociali o di una misura di sostegno economico di integrazione al reddito, ma anche ai lavoratori fragili e disoccupati per incentivare percorsi di politica attiva personalizzati rispetto ai differenti bisogni dei destinatari.Nel corso della Cabina di regia è stato fatto il punto sul positivo avanzamento fisico della riforma, che prevede il conseguimento di tre target entro la fine del 2025. Ad oggi è stato raggiunto il 65% del target finale, con 1,9 milioni di beneficiari a fronte dei 3 milioni di destinatari previsti; nell’ambito dei suddetti destinatari, 800mila partecipano alla formazione professionale e di questi ultimi 300mila sono i beneficiari di percorsi formativi in competenze digitali. Il terzo obiettivo da traguardare è il potenziamento di almeno l’80% dei Centri per l’Impiego, attraverso il miglioramento dei servizi di qualità, l’analisi dei fabbisogni delle competenze, la definizione di piani formativi individuali, l’offerta di servizi efficaci di accoglienza e di orientamento all’occupazione. Allo stesso tempo – spiega la nota – la Cabina ha preso atto del limitato avanzamento finanziario della misura in capo alle Regioni attualmente pari al 9,3% delle risorse ripartite, al fine di stabilire una rimodulazione della dotazione finanziaria residua della misura in altri progetti virtuosi nell’ambito delle politiche attive per il lavoro, ferma restando l’incessante azione del Governo Meloni per interventi mirati ad implementare l’occupazione, soprattutto nel Mezzogiorno.Al fine di agevolare le Regioni nella verifica dei cronoprogrammi e nel conseguimento degli obiettivi previsti, è stata predisposta un’attestazione per asseverare lo stato di attuazione nel conseguimento del target finale della Riforma GOL secondo la tempistica e le condizionalità del Piano, oltre allo stato di avanzamento finanziario. La ricognizione consentirà alle regioni di chiarire l’attuale avanzamento del target, l’avanzamento della spesa a fronte di quanto assegnato, nonché di rappresentare proposte ed azioni mirate e condivise per l’impiego delle risorse che non saranno assorbite dalla Riforma.La Struttura di Missione PNRR della PCM, in raccordo con il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, – conclude la nota – “assicura la massima collaborazione alle Amministrazioni titolari per un adeguato supporto nella redazione delle attestazioni”. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Unimpresa: per 82% PMI italiane prezzi stabilizzati con tregua Russia

    (Teleborsa) – Una rapida conclusione del conflitto tra Russia e Ucraina potrebbe avere effetti estremamente positivi sull’economia globale e italiana in particolare. È quanto emerge da un sondaggio effettuato dal Centro studi di Unimpresa, realizzato su un campione rappresentativo della 100.000 imprese associate, appartenenti principalmente ai settori agricoltura, manifatturiero, servizi e turismo. I risultati evidenziano come una larga maggioranza delle aziende intervistate consideri determinante per il futuro economico internazionale una tregua e una paceduratura tra i due paesi. Secondo l’82% delle imprese coinvolte nell’indagine del Centro studi di Unimpresa, la fine delle ostilità avrebbe come principale effetto positivo una significativa riduzione dell’inflazione e una stabilizzazione dei prezzi dell’energia e delle materie prime. In particolare, una pace rapida consentirebbe un immediato abbassamento della tensione sui mercati energetici internazionali, con una conseguente riduzione dei costi di gas naturale, petrolio e grano, i cui aumenti hanno gravato pesantemente sulle attività economiche e sui bilanci familiari. Il 76% delle imprese intervistate sottolinea, inoltre, che la fine del conflitto comporterebbe un netto miglioramento delle prospettive commerciali, facilitando la ripresa delle esportazioni italiane verso Russia e Ucraina. Questo fattore sarebbe particolarmente significativo per i settori agricolo e manifatturiero italiani, storicamente molto legati ai mercati dell’Europa orientale, e potrebbe offrire un decisivo contributo alla ripresa economica complessiva del nostro Paese. Per il 69% delle aziende associate a Unimpresa, il ritorno alla pace porterebbe anche al rilancio del settore turistico, generando maggiore fiducia nei consumatori a livello internazionale e stimolando la domanda turistica incoming e outgoing. Una condizione di sicurezza e stabilità a livello internazionale risulterebbe quindi determinante per rivitalizzare una delle principali industrie italiane, fortemente colpita dalle crisi globali recenti. La cessazione del conflitto genererebbe anche condizioni più favorevoli per gli investimenti internazionali, secondo il 65% delle imprese intervistate. Una maggiore fiducia sui mercati finanziari, associata alla riduzione della volatilità e al miglioramento delle condizioni generali di accesso al credito, favorirebbe infatti la propensione delle aziende italiane a investire in innovazione tecnologica e sviluppo produttivo, rafforzando la competitività del sistema economico nazionale. La pace tra Russia e Ucraina, inoltre, consentirebbe una ripresa più fluida della circolazione internazionale delle merci e della catena di approvvigionamento globale, secondo il 59% delle aziende coinvolte nel sondaggio. Tale condizione risolverebbe le numerose criticità logistiche e produttive che hanno caratterizzato gli ultimi anni, contribuendo a una ripresa economica globale più rapida e sostenibile. Infine, il 54% delle imprese intervistate evidenzia come una stabile tregua ridurrebbe sensibilmente le incertezze politiche ed economiche internazionali. Questo permetterebbe alle aziende di pianificare investimenti e strategie di sviluppo di medio-lungo termine con maggiore certezza, favorendo così una crescita economica più stabile e duratura nel tempo.”Una rapida conclusione del conflitto tra Russia e Ucraina rappresenterebbe un fattore determinante per la ripresa economica globale e italiana, portando benefici immediati in termini di riduzione dei costi, incremento delle esportazioni, rilancio turistico e maggiore fiducia sui mercati finanziari. Risultati che sarebbero cruciali per consolidare la ripresa economica italiana e internazionale nei prossimi anni”, spiega il Centro studi di Unimpresa. “La politica nazionale ed europea deve impegnarsi con maggiore determinazione per favorire un percorso diplomatico rapido e concreto verso la pace. Le nostre imprese, già provate da anni di crisi e instabilità, necessitano di un quadro geopolitico chiaro e stabile per tornare a crescere e competere sui mercati globali. La pace non è solo una questione etica e morale, ma anche una priorità economica assoluta per il nostro Paese. È essenziale inoltre che il dialogo in corso tra Stati Uniti e Russia continui con determinazione e produca rapidamente risultati tangibili, favorendo la distensione internazionale e la ripresa della cooperazione economica globale”, commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.(Foto: Yehor Milohrodskyi su Unsplash) LEGGI TUTTO