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    Revolut lancia i prestiti personali in Italia. Talarico: IBAN entro l’anno poi carte di credito

    (Teleborsa) – Revolut, fintech britannica con 45 milioni di clienti a livello globale (di cui 2 in Italia), ha lanciato i prestiti personali per tutti i clienti in Italia. I clienti possono richiedere un prestito tra 1.000 e 50.000 euro, da rimborsare in un periodo compreso tra 6 mesi e 8 anni, direttamente tramite l’app Revolut. “Sono due le cose per noi importanti in questo prodotto e che vogliamo trasmettere i clienti: la forte trasparenza sui costi e la praticità”, spiega a Teleborsa Maurizio Talarico, Head of Branch and Lending di Revolut in Italia.Per quanto riguarda il primo aspetto, “da noi si paga solamente il tasso di interesse. I clienti hanno tutta la flessibilità per gestire il prestito, possono modificare la data di rimborso mensile, rimborsare gratuitamente parte o tutto l’importo del prestito. Inoltre, il prestito non ha alcun costo di ammortamento, né commissioni di apertura o costo d’istruttoria”. Il tasso di interesse verrà adattato al profilo di ciascun cliente, variando dal 5,45% a circa il 15,5% di tasso annuo fisso (TAN) e dal 5,57% al 16,99% TAEG.Per quanto riguarda la praticità, “sempre consistente con quello che fa Revolut, vogliamo avere la miglior esperienza utente possibile – aggiunge – Se il cliente accetta di condividere i dati tramite open banking per stimare gli indicatori di rischio, il prodotto può essere erogato nell’arco di minuti: il tempo di rispondere al questionario, dare l’ok all’open banking, ricevere la risposta, firmare digitalmente. A quel punto non c’è un bonifico, ma noi mettiamo direttamente i soldi in tempo reale del conto Revolut”.L’Italia è il nono mercato in cui Revolut offre prestiti personali, dopo un lancio di successo in Lituania, Irlanda, Romania, Polonia, Francia, Germania, Spagna e Portogallo. Talarico è consapevole che quello dei prestiti personali è “un mercato essenzialmente commodity, con prodotti simili, ma credo che il nostro sia molto interessante”.”In Italia la concorrenza è alta, ma abbiamo avuto un buon riscontro negli altri mercati, che sono comunque dei mercati competitivi, anche perché questo prodotto lavora molto bene con il resto dell’app Revolut – spiega il manager – Pensiamo di avere un vantaggio rispetto a chi fa solamente prestiti e funziona molto bene sia perché attira clienti (è una cosa in più che Revolut aggiunge nel suo perimetro), sia perché rende i clienti più attaccati (in quanto c’è un rateale sull’app e quindi la utilizzi di più)”. Un esempio rappresentativo per un prestito personale di 5.000 euro in 48 mesi (numeri forniti da Revolut) è: rata mensile di 118,67 euro; TAN 6,29%; TAEG 7,7%; imposta di bollo 88 euro. Importo totale da pagare (MTIC) 5.784,18 euro.”Sui prestiti abbiamo iniziato il rodaggio da pochi mesi e ora abbiamo aperto a tutti – racconta Talarico – Quello che abbiamo osservato è che il nostro profilo utente è giovane, che non è così banale per i prestiti: il 60% dei clienti che ci chiedono prestito ha meno di 25 anni, ci chiedono in media meno di quello che è il ticket medio di un prestito personale in Italia, che è attorno a 10.000 euro, mentre a noi invece chiedono intorno ai 6-7.000. Siamo partiti con la motivazione stagionale della vacanza, che ovviamente è finita già adesso, e ora stiamo entrando nelle motivazioni che hanno un po’ più senso durante l’anno, come ristrutturazioni e acquisto veicolo”.Il lancio del credito al consumo in Italia arriva dopo un anno in cui Revolut ha visto una crescita esponenziale nel mercato: ha raggiunto 2 milioni di client a giugno, punta ai 2,5 entro fine anno e ai 3 nel 2025. Dopo il lancio dei prestiti personali, che è il primo prodotto di credito sul mercato italiano, la società prevede di continuare a sviluppare questo verticale e lanciare altri prodotti di credito nei prossimi mesi.Lanciare prodotti come i prestiti personali è infatti “molto importante per rispondere alla nostra strategia di essere il conto principale dei nostri clienti – ovvero quello in cui si accredita lo stipendio, si pagano le bollette, etc. – e per farlo i prodotti di credito sono fondamentali – dice Talarico – Un po’ come l’IBAN italiano che lanceremo entro quest’anno e che permette di evitare l’IBAN discrimination (il rifiuto di effettuare il pagamento su un IBAN straniero, perché Revolut fornisce ai clienti italiani IBAN lituani, ndr). In sé per sé ha un valore, ma in più ha anche un valore di ecosistema”. Revolut aveva in precedenza stimato l’arrivo di IBAN italiano e prestiti personali entro la prima metà del 2024.”A medio termine”, probabilmente entro due anni, arriveranno anche le carte di credito, che saranno per tutti i clienti e non solo per quelli che hanno un piano a pagamento. “Vogliamo avere anche in questo caso un prodotto con una user experience molto buona e che lavori in maniera sinergica con il programma fedeltà che abbiamo lanciato da poco”, dice il responsabile italiano della fintech.Guardando ancora più avanti, “per avere un’idea di cosa altre potremmo fare sul fronte del credito è possibile analizzare cosa stiamo facendo in altri paesi e ci sono due prodotti che potremmo portare e che valuteremo sicuramente con grande attenzione: il primo è la ratizzazione dei pagamenti su carta di debito e il secondo, che lanceremo a breve in Irlanda e in Lituania, sono i mutui. Chiaramente è un prodotto molto interessante per la logica del conto primario, però per l’Italia ci vuole più tempo perché Irlanda e Lituania sono dei mercati per Revolut più maturi, mentre in Italia moltissimi clienti sono nuovi: il primo milione di clienti l’abbiamo accumulato in cinque anni, mentre il secondo in meno di due anni”. LEGGI TUTTO

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    Nexi, dalla BEI 220 milioni di euro per innovazione dei pagamenti digitali

    (Teleborsa) – Sostenere la digitalizzazione delle imprese europee e supportare l’innovazione nel settore dei pagamenti digitali. Sono questi i principali obiettivi dell’accordo da 220 milioni di euro siglato oggi a Milano da Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (BEI), e Bernardo Mingrone, CFO di Nexi, società PayTech italiana che fa parte del FTSE MIB. Si tratta del primo finanziamento concesso dalla BEI a un’azienda quotata attiva nel settore dei pagamenti digitali, si legge in una nota.Nexi utilizzerà le risorse messe a disposizione dalla BEI per lo sviluppo e la gestione di progetti di modernizzazione dei pagamenti digitali in Europa, oltre al finanziamento di progetti specifici che prevedono il coinvolgimento delle competenze di Nexi Digital, hub europeo di innovazione tecnologica realizzato in partnership con Reply, azienda italiana leader in Europa nella trasformazione digitale.Vigliotti ha parlato di “un passo significativo verso lo sviluppo di soluzioni di pagamento digitali avanzata a livello europeo, contribuendo a ridurre l’uso del contante, le frodi e l’evasione fiscale. Questa operazione sottolinea l’impegno della BEI nel promuovere la digitalizzazione e l’innovazione delle imprese e dell’Amministrazione Pubblica, elementi chiave del PNRR”.”Siamo orgogliosi che la Banca europea per gli Investimenti abbia riconosciuto il nostro impegno costante nello sviluppo di prodotti e servizi innovativi volti a promuovere l’affidabilità e la sicurezza dei pagamenti digitali, due requisiti fondamentali per contribuire alla loro diffusione nei paesi europei in cui operiamo – ha detto Mingrone – Quest’accordo è un’ulteriore conferma di come anche importanti realtà come la BEI riconoscano a Nexi il suo ruolo fondamentale nello sviluppo e nel sostegno alla digitalizzazione dell’Europa”. LEGGI TUTTO

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    Revolut valutata 45 miliardi di dollari dopo vendita secondaria di azioni

    (Teleborsa) – Revolut, fintech britannica con 40 milioni di clienti a livello globale (di cui 2 in Italia), ha firmato accordi con un gruppo di investitori leader nel settore tecnologico per fornire liquidità ai dipendenti tramite una vendita secondaria di azioni a una valutazione di 45 miliardi di dollari.Questa vendita secondaria di azioni “consente ai dipendenti attuali di capitalizzare il loro contributo alla crescita” di Revolut, attraendo al contempo un mix eterogeneo di investitori nuovi ed esistenti, si legge in una nota. Il round è stato guidato da Coatue, D1 Capital Partners e dall’investitore esistente Tiger Global.Nell’ultimo round di finanziamento di serie E da 800 milioni di dollari, chiuso a luglio 2021, la società era stata valutata 33 miliardi di dollari. Nel 2023 alcuni investitori come Molten Ventures e Schroders hanno svalutato le loro partecipazioni, in un periodo difficile per le società fintech a livello globale, durante il quale Revolut non ha avuto bisogno di raccogliere nuovi capitali, con il rischio di dover abbassare l’asticella della propria valutazione.Nel 2023, Revolut ha registrato ricavi per 2,2 miliardi di dollari (un aumento annuo del 95%) e un utile record prima delle imposte di 545 milioni di dollari. Nella prima metà del 2024 ha messo a segno registrando un aumento annuale dei ricavi superiore all’80% e una redditività “migliorata”. Revolut, che a luglio ha ottenuto l’agognata licenza bancaria nel Regno Unito, è sulla buona strada per superare i 50 milioni di clienti entro la fine del 2024.”Siamo lieti di offrire ai nostri dipendenti l’opportunità di realizzare i vantaggi del successo collettivo dell’azienda – ha commentato il CEO Nik Storonsky – È il loro duro lavoro, l’innovazione e la dedizione che ci hanno spinto a diventare la società tecnologica privata più preziosa in Europa. Siamo anche entusiasti di collaborare con diversi nuovi investitori che condividono la nostra visione mentre continuiamo il nostro viaggio per ridefinire il panorama bancario come lo abbiamo conosciuto”.Morgan Stanley ha svolto il ruolo di sole placement agent per l’operazione. LEGGI TUTTO

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    Nexi accelera sul buyback. Utile 1° semestre sale a 300,6 milioni di euro

    (Teleborsa) – Nexi, società PayTech italiana che fa parte del FTSE MIB, ha comunicato che nel primo semestre del 2024 i ricavi si sono attestati a 1.660,5 milioni di euro, in crescita del 5,9% rispetto al primo semestre 2023, e l’EBITDA è stato pari a 827,1 milioni di euro, in crescita dell’8,0% a/a. L’EBITDA margin si è attestato al 50%, con un incremento di 97 punti base rispetto al 1sem23, anche grazie alla più veloce realizzazione di efficienze e sinergie alla luce dell’integrazione del gruppo. L’Utile di pertinenza del Gruppo Normalizzato è stato pari a 300,6 milioni di euro, in crescita del 3,4% a/a.Nel primo semestre la Posizione Finanziaria Netta gestionale è scesa a 5.001 milioni di euro e il rapporto Posizione Finanziaria Netta/EBITDA è diminuito a 2,8x (2,7x escludendo il riacquisto di azioni proprie). La weighted average maturity del debito è pari a circa 2,7 anni, con un costo cash medio del debito al lordo delle imposte leggermente ridotto a circa 2,80%.”In un contesto competitivo in continua evoluzione abbiamo continuato il nostro percorso di crescita di ricavi e margini, incrementando in maniera significativa la generazione di cassa, anche al netto degli importanti investimenti nello sviluppo organico del business – ha commentato l’AD Paolo Bertoluzzo – Questa accelerata generazione di cassa ci consente al contempo da un lato di ridurre ulteriormente l’indebitamento e dall’altro di accelerare la restituzione del capitale ai nostri azionisti, anticipando alla fine del 2024 la conclusione del programma di acquisto di azioni proprie, lanciato lo scorso maggio con una durata inizialmente prevista di 18 mesi”.”Nella prima metà dell’anno abbiamo ulteriormente rafforzato il potenziale di crescita dell’azienda – ha spiegato – Abbiamo accelerato lo sviluppo dei canali di vendita diretti in Italia e le partnership con i principali players nel mondo del software in tutte le geografie e al contempo rafforzato ulteriormente le nostre offerte per i merchants con soluzioni digitali sempre più avanzate, come ad esempio il lancio di Apple Tap to Pay in Germania e in Italia, il potenziamento delle nostre offerte di ecommerce con Computop in Germania e l’accettazione dei pagamenti Bancomat Pay per Amazon in Italia. Allo stesso tempo, abbiamo inoltre accelerato le nostre iniziative di efficienza e le sinergie previste dai nostri piani, creando ulteriori opportunità per migliorare i margini ed investire sul futuro della nostra azienda”.Per il 2024, alla luce di un persistente scenario macroeconomico complesso, Nexi conferma i seguenti target: ricavi in crescita mid-single digit a/a; EBITDA in crescita mid-to-high single digit a/a, con una margin expansion di oltre 100 punti base; excess cash generation a più di 700 milioni di euro; leva finanziaria netta in diminuzione al di sotto di 2,9x l’EBITDA, incluse le operazioni di M&A già annunciate e gli effetti del programma di riacquisto azioni proprie (circa 2,6x su base organica). LEGGI TUTTO

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    Revolut, l’utile balza a 428 milioni di dollari nel 2023. Punta a 50 milioni di clienti

    (Teleborsa) – Revolut, fintech britannica con 40 milioni di clienti a livello globale (di cui 2 in Italia), ha chiuso il 2023 con ricavi in aumento del 95% a 2,2 miliardi di dollari (1,8 miliardi di sterline), da 1,1 miliardi di dollari (0,92 miliardi di sterline) nel 2022. L’utile prima delle imposte ha raggiunto i 545 milioni di dollari (438 milioni di sterline), mentre il margine di profitto netto è stato del 19%. L’utile netto è cresciuto a 428 milioni di dollari (344 milioni di sterline), rispetto a 7 milioni di dollari (6 milioni di sterline) nel 2022, con la società che sottolinea di essere in utile da tre anni consecutivi.”La nostra base clienti si sta espandendo a ritmi impressionanti e il nostro modello di business diversificato continua ad alimentare prestazioni finanziarie eccezionali”, ha detto il CEO Nik Storonsky. La diversificazione delle entrate di Revolut è testimoniata dal fatto che un singolo flusso di prodotti o paese non rappresenta più del 30% dei ricavi totali del 2023.Nel corso dell’anno, Revolut ha attratto quasi 12 milioni di nuovi clienti a livello globale, l’incremento su base annua più elevato nella storia dell’azienda, portando il totale a 38 milioni nel 2023. Il 70% dei nuovi clienti retail si è iscritto in modo organico o è stato invitato da qualcuno che conosce, si legge in una nota. L’azienda è sulla buona strada per superare i 50 milioni di clienti entro la fine dell’anno fiscale 2024.La crescita è stata coerente in tutti i flussi di entrate del modello di business diversificato di Revolut, con un numero maggiore di clienti che hanno utilizzato più prodotti: carte e transazioni a 605 milioni di dollari (486 milioni di sterline), in aumento del 59% da 379 milioni di dollari (306 milioni di sterline); Forex e Wealth a 491 milioni di dollari (395 milioni di sterline), in crescita del 46% da 334 milioni di dollari (270 milioni di sterline); piani a pagamento a 303 milioni di dollari (244 milioni di sterline), in aumento del 53% da 196 milioni di dollari (159 milioni di sterline).I saldi totali dei clienti sono aumentati da 16,4 miliardi di dollari (13,2 miliardi di sterline) a 22,7 miliardi di dollari (18,2 miliardi di sterline). Grazie all’ampliamento delle capacità di tesoreria, all’aumento dei depositi dei clienti, insieme agli aumenti dei tassi della banca centrale e all’accelerazione del portafoglio creditizio, il reddito da interessi è cresciuto fino a 621 milioni di dollari (500 milioni di sterline) nel 2023 rispetto ai 102 milioni di dollari (83 milioni di sterline) nel 2022.Nel corso dell’anno Revolut ha sviluppato nuove funzionalità locali nei principali mercati europei: per quanto riguarda l’IBAN, la società ha ampliato l’offerta IBAN locale per i clienti retail in Francia, Irlanda, Spagna e Paesi Bassi; sul credito, i prestiti personali sono stati lanciati in Francia, Germania, Spagna e le carte di credito in Irlanda e Spagna; sul fronte dei risparmi e fondi, i fondi del mercato monetario sono stati lanciati in 22 paesi dello Spazio Economico Europeo con saldi che hanno raggiunto quasi 1,9 miliardi di dollari (1,5 miliardi di sterline) dal lancio.Revolut ha continuato a crescere anche in Italia: i clienti retail sono cresciuti fino a 1.675.000 nel 2023, con un incremento del 60% rispetto al 2022, mentre gli utenti attivi su base mensile sono cresciuti del 70% YoY; i clienti business sono cresciuti fino a quasi 17.000 nel 2023, con un incremento del 95%; le transazioni sono cresciute del 94% e i saldi dei clienti sono aumentati del 53%, fino a oltre 840 milioni di euro; la percentuale di transazioni domestiche, rispetto alle transazioni estere, ha raggiunto il 68% nel 2023, dal 66% nel 2022; i pagamenti con carte fisiche, rispetto ai pagamenti virtuali, sono aumentati al 63% dal 60% del 2022. LEGGI TUTTO

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    TeamSystem acquisisce Change Capital per entrare nella mediazione creditizia

    (Teleborsa) – TeamSystem, tech company italiana attiva nel mercato delle soluzioni digitali per la gestione del business di imprese e professionisti, ha acquisito il 61% del capitale sociale di Change Capital, fintech che si rivolge alle PMI per semplificare l’accesso al credito e alla finanza agevolata attraverso una piattaforma proprietaria che offre servizi di mediazione creditizia, supportata da tool basati sull’AI.L’operazione permette alla tech company di entrare con una presenza diretta nel segmento della mediazione creditizia, aggiungendo al proprio portfolio oltre 200 soluzioni finanziarie, inclusi tool all’avanguardia per la ricerca, la selezione e il conseguimento delle agevolazioni finanziarie e dei contributi a fondo perduto più adatti ad accrescere la competitività d’impresa, favorendo anche l’accesso a nuove soluzioni sul credito a medio-lungo termine. Change Capital può contare, da una parte, sull’esperienza di 65 professionisti qualificati che operano dalle sedi di Milano, Brescia, Firenze, Arezzo e Viterbo e su un ampio network di partner e soci istituzionali e, dall’altra, su una piattaforma digitale proprietaria CC-Suite integrata per soluzioni di credito e finanza agevolata basata su soluzioni AI. La società ha chiuso il 2023 con un fatturato di circa 5,5 milioni di euro, con un CAGR 2019-2023 di +131%, e vanta oggi oltre 500 clienti fidelizzati per cui ha gestito, solamente lo scorso, anno quasi 1.000 operazioni.”Questa operazione rafforza il nostro presidio nel fintech, divenuto ormai una componente fondamentale e distintiva della nostra offerta. Nel nostro piano di sviluppo industriale, infatti, il fintech rappresenta una delle 4 aree di sviluppo strategiche che abbiamo identificato per il Gruppo, accanto all’Intelligenza Artificiale, al Cloud e alla sicurezza”, ha commentato Federico Leproux, CEO di TeamSystem.”Questo investimento conferma il riconoscimento del nostro impegno nel fornire soluzioni innovative per le PMI italiane – ha aggiunto Francesco Brami, CEO e co-fondatore di Change Capital – Abbiamo l’obiettivo di posizionarci tra i leader di mercato in ambito fintech, attraverso una proposta integrata di mediazione creditizia e finanza agevolata a servizio delle eccellenze imprenditoriali del nostro paese, rispondendo con flessibilità e velocità alla richiesta sempre maggiore di accesso a fonti di finanza alternative”. LEGGI TUTTO

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    SumUp raccoglie 1,5 miliardi di euro da finanziatori privati

    (Teleborsa) – SumUp, società fintech britannica specializzata in lettori di carte, ha raccolto 1,5 miliardi di euro da finanziatori privati in un round guidato da Goldman Sachs, in una delle più grandi operazioni di private credit in Europa degli ultimi anni. I fondi saranno utilizzati per rifinanziare il debito esistente e cogliere nuove opportunità di crescita a livello globale, si legge in una nota.Con questa operazione, i nuovi e i precedenti investitori confermano la fiducia nel modello di business di SumUp, che ha un EBITDA positivo da dicembre 2022 e può vantare oltre dieci anni di crescita sostenuta. “Il mercato ha risposto con grande interesse al round, che ha attirato una domanda di investimento di gran lunga superiore alla richiesta”, viene sottolineato.I nuovi investitori di SumUp sono AllianceBernstein, Apollo Global Management, Arini, Deutsche Bank, Fortress Investment Group, SilverRock Financial Services e Vista Credit Partners, che si aggiungono alle realtà che hanno investito nelle precedenti operazioni, tra cui i fondi gestiti da BlackRock, Crestline Investors, Liquidity Capital, Oaktree Capital Management, Sentinel Dome e Temasek, con Goldman Sachs alla guida dell’operazione. “Grazie al supporto costante della comunità degli investitori, SumUp ha potuto crescere in modo sostenibile e continuativo per oltre 10 anni, lavorando a livello globale al fianco di milioni di commercianti di tutte le dimensioni – afferma Hermione McKee, CFO di SumUp – Con l’espansione dell’azienda e dell’ecosistema di prodotti e servizi SumUp, è cresciuta anche l’esigenza di capitale per sostenere e proseguire il percorso di espansione”. “I finanziatori sostengono la nostra missione di creare le condizioni per consentire a chiunque di costruire un business fiorente e ci riconoscono la capacità di raggiungere e sostenere i nostri obiettivi, bilanciando redditività e crescita – ha aggiunto – Questo nuovo finanziamento ci permetterà di migliorare ulteriormente il supporto che forniamo ai commercianti e di continuare a offrire loro i migliori prodotti e strumenti di cui hanno bisogno per gestire con successo le proprie attività”.A dicembre la società aveva raccolto 285 milioni di euro in un round di finanziamento che aveva valutato la società circa 8,6 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Terna colloca green bond ibrido perpetuo per 850 milioni di euro

    (Teleborsa) – Terna, gestore delle reti per la trasmissione dell’energia elettrica quotato su Euronext Milan, ha lanciato con successo una emissione obbligazionaria perpetua subordinata ibrida non convertibile green, a tasso fisso, denominata in Euro, destinata a investitori istituzionali, per un ammontare nominale complessivo pari a 850 milioni di euro.La società ha spiegato che “l’emissione ha ottenuto grande favore da parte del mercato con richiesta massima per più di 3 miliardi di euro, circa 4 volte l’offerta, ed è caratterizzata da un’elevata qualità e ampia diversificazione geografica degli investitori”.Il prestito obbligazionario, strutturato in una singola tranche, è non convertibile subordinato, green, ibrido e perpetuo. Il bond è non callable per 6 anni, il prezzo di emissione è fissato al 99,745%, con uno spread di 214,2 punti base rispetto al Midswap. L’emissione pagherà una cedola fissa annuale del 4,750% che verrà corrisposta fino alla prima data di reset (esclusa) prevista l’11 aprile 2030 ed avrà un tasso effettivo pari a 4,800%. A partire da tale data, qualora non sia avvenuto il rimborso anticipato, l’obbligazione ibrida maturerà interessi annui pari al tasso Euro Mid Swap di riferimento a cinque anni, incrementato di un margine iniziale di 214,2 punti base, incrementato di un ulteriore margine di 25 punti base a partire dall’11 aprile 2035 e di un successivo aumento di ulteriori 75 punti base a partire dall’11 aprile 2050.Per il prestito obbligazionario sarà presentata una richiesta di ammissione alla quotazione sul mercato regolamentato Luxembourg Stock Exchange. Si prevede, inoltre, che allo stesso venga assegnato, da parte delle agenzie, un rating di Ba1/ BBB- (Moody’s/S&P’s) e un equity content pari al 50%.L’emissione è stata supportata da un sindacato di banche composto da: Banca Akros, BNP Paribas, CaixaBank, Crédit Agricole, Goldman Sachs, HSBC, Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan, Mediobanca, Morgan Stanley, Santander, SMBC e Unicredit. LEGGI TUTTO