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    Pensioni, come consultare e ottenere il cedolino INPS senza SPID

    Dal 1° ottobre tutti i cittadini e i contribuenti interessati ad accedere ai servizi online INPS non potranno più utilizzare il codice PIN fornito dall’Istituto. Dal 30 settembre 2021, dopo una fase di transazione, il “vecchio sistema” verrà infatti archiviato a favore di quello tramite SPID, CIE o CNS, che consentirà la consultazione del proprio cassetto previdenziale tramite identità verificata. Lo stesso, ovviamente, varrà anche per i pensionati. Tuttavia, per andare incontro ai più anziani, o quelli poco avvezzi alle nuove tecnologie, esiste un’alternativa, che permetterà di consultare e ottenere il cedolino pensione INPS anche senza SPID. LEGGI TUTTO

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    Pensioni: entrate in aumento, i conti INPS tengono

    I dati provvisori sulle entrate tributarie, acquisiti al 20 agosto, ”mostrano un andamento superiore alle attese e una situazione complessiva in via di miglioramento per l’economia italiana”. E’ quanto afferma il ministero dell’Economia in una nota.

    Nel mese in corso, infatti, si è registrato ”un rialzo del 9% delle entrate versate dai contribuenti con il modello F24 rispetto allo stesso mese del 2019, sostenuto dal buon andamento dell’Irpef e dell’Ires versate in autoliquidazione”.
    Stessa tendenza per l’Inps, l’istituto previdenziale, nei dati del rendiconto generale per il 2019. E’ infatti confermata la tenuta dei conti e la sostanziale solidità finanziaria del complesso delle gestioni previdenziali ed assistenziali dell’Istituto. In particolare, il risultato finanziario di parte corrente, passa da 2,255 miliardi di euro nel 2018 a 6,783 miliardi nel 2019. Si tratta del miglior risultato finanziario di parte corrente degli ultimi dieci anni.

    Mef e entrate tributarieIl Mef osserva dati di gettito delle imposte versate in autoliquidazione, ancora provvisori ”ma riallineati per tener conto delle diverse tempistiche di versamento nei due anni considerati”, mostrano infatti una crescita dell’Irpef del 3,3% e dell’Ires del 4,8%, mentre l’Irap mostra una variazione negativa del 49% legata alla misura del decreto rilancio, che ha cancellato il versamento del saldo 2019 e della prima rata dell’acconto 2020 per le imprese con fatturato non superiore a 250 milioni. Al netto della variazione dell’Irap, il gettito dell’autoliquidazione risulta quindi superiore al 2019 per circa un miliardo di euro.
    Un risultato complessivamente migliore delle previsioni è legato anche ai versamenti effettuati dai contribuenti Isa, il cui gettito è risultato inferiore di quello del 2019 per un importo limitato a circa 700 milioni, dato concentrato nei versamenti a saldo. Mostrano segnali positivi anche i versamenti Iva di agosto dei contribuenti che versano su base mensile (riferiti alle operazioni effettuate nel mese di luglio), che appaiono in linea con lo stesso mese del 2019: un primo segnale nella direzione di una possibile inversione di tendenza nei prossimi mesi che potrebbe portare i versamenti su valori positivi rispetto allo scorso anno.
    Complessivamente nel mese di agosto il gettito Iva sugli scambi interni mostra una flessione limitata al 5,3%, ascrivibile interamente ai versamenti dei contribuenti trimestrali, che ad agosto hanno versato l’Iva relativa alle operazioni dei mesi di aprile, maggio e giugno, in cui molte delle attività sono state soggette a chiusura.
    Le ritenute da lavoro dipendente mostrano una sostanziale tenuta, con una flessione limitata a circa 150 milioni, che deriva dal calo del 6,7% delle ritenute del settore privato e dal rialzo del 6,3% di quelle del settore pubblico, nelle quali confluiscono anche le ritenute dei lavoratori privati che beneficiano della cassa integrazione, versate dall’Inps.
    Inps e pensioniLe entrate contributive passano da 231,166 miliardi nel 2018 a 236,211 miliardi nel 2019, con un incremento del 2,2%; le prestazioni istituzionali totali, di natura previdenziale ed assistenziale, ammontano a 331,056 miliardi, con un incremento del 4% rispetto al 2018.Nel 2019 la spesa complessiva riferita alle prestazioni pensionistiche, che include anche la componente di natura assistenziale, è pari a 262,299 miliardi e rappresenta il 14,7% del Pil. Il patrimonio netto a fine 2019 è pari a 39,759 miliardi.
    Occorrerà ovviamente capire come andrà il 2020, su cui pesa la pandemia da Covid. Secondo quanto riporta l’Inps in una nota, “i primi dati relativi agli incassi di luglio 2020, ancorché parziali, evidenziano una sostanziale ripresa delle attività produttive nel paese“. LEGGI TUTTO

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    Pensioni: frenata Quota 100, ma scende età pensionabile nel 2020

    Mentre si discute di una possibile riforma del sistema pensionistico, l’ultimo monitoraggio Inps riguardante le pensioni italiane ha registrato un interessante andamento nel 2020: quest’anno sono state di meno le persone che hanno scelto l’uscita anticipata dal lavoro, mentre è scesa l’età pensionabile.
    Pensioni, meno persone hanno fatto ricorso a Quota 100 nel 2020
    A fronte di un aumento delle pensioni di vecchiaia, l’Inps ha registrato nel primo semestre del 2020 una notevole frenata dei pensionamenti anticipati. A Quota 100, in particolare, hanno fatto ricorso meno di 100 mila persone (97.671 secondo i dati aggiornati al mese di giugno). Numeri importanti, certo, ma non come quelli del 2019, quando le domande per accedere a Quota 100 avevano registrato una notevole impennata, permettendo l’uscita dal lavoro prima del previsto a ben 204.741 lavoratori.
    Aumentano le pensioni di vecchiaia
    Il monitoraggio Inps ha fatto luce anche su un altro aspetto, come anticipato sopra: nel 2020 – rispetto al 2019 – sono aumentate le pensioni di vecchiaia. Secondo i dati rilasciati dall’Istituto, inoltre, sono state più le donne che gli uomini a scegliere questa forma di ritiro.
    Basta pensare che il totale di lavoratrici che è andata in pensione a fine giugno (318.370) rappresenta più della metà del totale dei nuovi pensionamenti avvitati dall’Inps per tutto il 2019 (573.944). Nei primi sei mesi dell’anno la percentuale di nuove decorrenze, inoltre, è passata da 96 a 114.
    Più utilizzati dai lavoratori uomini, invece, i ritiri con pensionamento per anzianità. Dietro a questa situazione, come gli esperti hanno sottolineato, non c’è una vera e propria libera scelta dei contribuenti. Probabilmente, il maggior ricorso alla pensione di vecchiaia rispetto a quella di anzianità da parte delle lavoratrici donne è solo il risultato di una situazione di lavoro frammentario e spesso più precario degli uomini. Questi ultimi, infatti, arrivano più forti al ritiro e, di conseguenza, anche alla pensione per anzianità.
    Scende l’età pensionabile nel 2020
    Guardando al fondo lavoratori dipendenti, infine, il numero delle pensioni di vecchiaia liquidate tra gennaio e giugno è stato pari a 34.823, mentre nello stesso periodo del 2019 erano 10.700.
    L’età media alla decorrenza delle nuove pensioni di vecchiaia, inoltre, è stata pari a 67 anni, mentre per i pensionamenti anticipati è stata pari a 61 anni e 4 mesi per gli uomini e 61 anni per le donne. Il monitoraggio Inps dimostra che c’è stato un calo dell’età pensionabile nel 2020 rispetto al 2019, un anno in meno rispetto alla media degli anticipi dello scorso anno.
    Anche questi dati, oggi, devono essere letti guardando il quadro generale. L’età pensionabile è probabilmente scesa anche a seguito delle numerosi crisi aziendali, che hanno spinto molte realtà a ricorrere prima – in alternativa a licenziamento e cig – alle varie forme di uscita anticipata dal lavoro. LEGGI TUTTO

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    Bonus maggio e nuovi beneficiari: domanda INPS online

    La domanda per l’indennità Covid-19 relativa a maggio 2020 è online. A comunicarlo è l’Inps sul proprio sito. È attivo il servizio online per la presentazione delle domande. La misura straordinaria di sostegno è stata introdotta dal decreto Rilancio per supportare i lavoratori in condizioni di difficoltà economica causata dall’emergenza epidemiologica da Covid-19. Il beneficio […] LEGGI TUTTO

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    Inps, sospensione dei contributi anche per commercianti e artigiani

    La sospensione dell’obbligo del versamento dei contributi riguarda anche quelli dovuti dagli artigiani e dagli esercenti attività commerciali con scadenza 18 maggio 2020 in presenza dei requisiti previsti dal decreto Liquidità. Lo precisa l’Inps in una nota, riferendosi alla scadenza della prima rata contribuzione sul minimale anno 2020. Chi ha diritto alla sospensione Hanno diritto […] LEGGI TUTTO

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    Pensioni rivalutazione 2020: importi e chi ne beneficia

    Con un messaggio pubblicato sul portale ufficiale, l’INPS ha annunciato di aver ricalcolato i coefficienti di rivalutazione delle pensioni. Una comunicazione che l’Istituto di Previdenza effettua sua base annuale e che riguarda tutti i pensionati italiani, ma che potrebbe interessare particolarmente chi andrà in pensione nei prossimi mesi. Grazie ai coefficienti di rivalutazione, infatti, sarà […] LEGGI TUTTO