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    UniCredit, chiarimenti da BCE su Russia. Su alcuni punti serve Tribunale

    (Teleborsa) – UniCredit ha ricevuto dalla Banca Centrale Europea (BCE) chiarimenti rispetto ad alcune parti del ricorso presentato lo scorso 1° luglio presso il Tribunale dell’Unione Europea (GCEU) per ottenere chiarezza circa gli obblighi stabiliti da Francoforte per ridurre ulteriormente i rischi legati alle attività di UniCredit in Russia.I chiarimenti sono “sufficienti a confermare l’adeguatezza di una parte delle misure già previste a soddisfare le richieste della BCE” e, di conseguenza, UniCredit ritira alcune parti del proprio ricorso su cui è stata ottenuta chiarezza, si legge in una nota.All’interno della decisione emessa dalla BCE, rimangono ancora alcuni punti che richiedono una pronuncia da parte della Corte di Giustizia Europea, ma sui quali UniCredit è aperta a un dialogo costruttivo con la BCE, nella speranza di una risoluzione. UniCredit “rimane pienamente allineata con la BCE sull’importanza di ridurre la propria presenza in Russia e si concentra sulla realizzazione di una uscita ordinata e accelerata delle sue attività russe entro i parametri del quadro legale, normativo e sanzionatorio”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Commissione UE propone proroga di 1 anno per alcune regole di Basilea III

    (Teleborsa) – La Commissione Europea ha adottato oggi un atto delegato che posticipa di un anno (ovvero fino al 1° gennaio 2026) la data di applicazione di unaparte degli standard di Basilea III nell’UE, ovvero la Revisione Fondamentale del Portafoglio di Negoziazione (FRTB). L’FRTB incorpora tecniche di misurazione del rischio più sofisticate che mirano ad allineare maggiormente i requisiti patrimoniali ai rischi effettivi che le banche si trovano ad affrontare nelle loro attività sui mercati dei capitali.La Commissione “è sempre stata impegnata ad attuare tempestivamente gli standard di Basilea III – si legge in una nota – L’entrata in vigore del testo finale del pacchetto bancario il 9 luglio nonché l’entrata in vigore nell’UE dei nuovi requisiti di Basilea dal 1° gennaio 2025 ne sono una prova”. In tal modo, l’UE è tra le prime grandi giurisdizioni a finalizzare l’attuazione degli standard di Basilea.L’esecutivo UE evidenzia che è essenziale un’attuazione allineata degli standard in tutte le giurisdizioni, con ritardi e deviazioni nell’attuazione nelle principali giurisdizioni che potrebbero minare la credibilità degli standard. Ciò potrebbe in definitiva ostacolare la parità di condizioni a livello internazionale e minare la stabilità finanziaria globale.Il monitoraggio costante da parte della Commissione dell’attuazione degli standard di Basilea nel resto del mondo indica che alcune delle principali giurisdizioni devono ancora finalizzare le proprie norme o comunicare le tempistiche di attuazione. Ecco perché, per preservare la parità di condizioni a livello globale per le banche europee attive a livello internazionale rispetto alle loro attività commerciali, la Commissione ha deciso di rinviare l’entrata in vigore di questa parte degli standard di Basilea III. Gli standard di Basilea III si applicheranno a tutte le banche dell’UE dal 1° gennaio 2025, ad eccezione del quadro sui rischi di mercato (a condizione che i colegislatori non si oppongano all’atto delegato).L’atto delegato, adottato conformemente al mandato ricevuto dalla Commissione dal Parlamento europeo e dal Consiglio, è ora soggetto al controllo del Parlamento europeo e del Consiglio per un periodo di 3 mesi.”Rimaniamo fermi nel nostro impegno internazionale per la stabilità finanziaria: gli standard internazionali di Basilea III si applicheranno nell’UE dal 1° gennaio 2025. Ciò garantirà un settore bancario affidabile e stabile per i cittadini e le imprese dell’UE: l’attuazione delle regole di Basilea III è nell’interesse UE”, ha commentato Mairead McGuinness, commissaria per i servizi finanziari, la stabilità finanziaria e l’Unione dei mercati dei capitali.”Tuttavia, poiché le principali giurisdizioni non hanno ancora finalizzato l’attuazione delle regole di Basilea III, è necessario ritardare di un anno l’applicazione dei nuovi requisiti patrimoniali per il rischio di mercato, per preservare condizioni di parità a livello internazionale per le banche dell’UE – ha aggiunto – La Commissione sta lavorando a stretto contatto con l’Autorità bancaria europea e le autorità di vigilanza per fornire alle banche i dettagli tecnici necessari per un approccio coerente in tutta Europa”. LEGGI TUTTO

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    Stifel, utile secondo trimestre sale a 156 milioni di dollari

    (Teleborsa) – Stifel Financial, banca d’investimento statunitense, ha registrato ricavi netti di 1,2 miliardi di dollari per i tre mesi terminati il ??30 giugno 2024 (il secondo miglior trimestre della sua storia), rispetto a 1,1 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile netto attribuibile agli azionisti è stato di 156 milioni di dollari, o 1,41 dollari per azione, rispetto a 125 milioni di dollari, o 1,10 dollari per azione, per il secondo trimestre del 2023. L’utile netto rettificato è stato di 176,6 milioni di dollari, o 1,60 dollari per azione.”Stifel ha generato il secondo fatturato netto trimestrale più alto nella storia dell’azienda, poiché ciascuno dei nostri segmenti operativi ha generato solidi guadagni anno su anno – ha commentato il CEO Ronald Kruszewski – Gli ottimi risultati di Stifel riflettono il miglioramento delle condizioni di mercato e illustrano i vantaggi delle nostre attività equilibrate e della leva operativa intrinseca, in particolare nel nostro Institutional Group. Date le attuali tendenze del mercato, riteniamo che Stifel sia ben posizionata per una forte seconda metà del 2024″.La società ha registrato ricavi record nel settore della gestione patrimoniale, in crescita del 19% rispetto al trimestre di un anno fa. I ricavi di advisory sono aumentati del 50%. I ricavi derivanti dalla raccolta di capitali sono aumentati del 29%. Record di asset clienti pari a 474,1 miliardi di dollari, in crescita del 14%.I ricavi dell’investment banking sono aumentati del 40% rispetto a un anno fa arrivando a 227,5 milioni di dollari. All’interno di questa divisione, i ricavi della consulenza sono aumentati del 50%, grazie a livelli più elevati di transazioni di consulenza completate; i ricavi della raccolta di capitali a reddito fisso sono aumentati dell’8%, principalmente grazie a maggiori emissioni obbligazionarie; i ricavi derivanti dalla raccolta di capitali azionari sono aumentati del 59%, grazie a volumi più elevati.(Foto: Photo by Sean Pollock on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    BNP Paribas, utile 2° trimestre sale a 3,4 miliardi di euro grazie al trading

    (Teleborsa) – BNP Paribas, prima banca della zona euro per valore di mercato, ha chiuso il secondo trimestre del 2024 con un utile netto in crescita del 21% su base reported rispetto all’anno precedente, raggiungendo 3,4 miliardi di euro, superando le attese degli analisti di 2,91 miliardi di euro (secondo un consensus fornito dalla società). Su base adjusted, l’utile nett è stato in aumento dell’1,6%.I ricavi sono stati pari a 12,27 miliardi di euro, in aumento di +3,9% base adjusted. Il gruppo francese ha registrato un ottimo trimestre per CIB (+12,1%), in particolare con Global Markets (+17,6%); ricavi stabili per CPBS, con tendenze positive nelle banche commerciali (commissioni: +7,4%) e fattori avversi che si attenueranno nel secondo semestre del 2024; performance soddisfacenti di IPS, in particolare al livello delle Assicurazioni (+5,2%) e di Asset Management (+9,8%).Focalizzandosi sul margine di intermediazione di Corporate & Institutional Banking (CIB), c’è stata una significativa crescita (+12,1%) grazie all’effetto combinato delle performance di buon livello delle tre linee di business. In particolare, Global Markets (+17,6%) ha beneficiato di una crescita pronunciata delle attività di Equity & Prime Services (+57,5%), che compensa ampiamente il calo di FICC (-7,0%). Global Banking (+5,4%/2T23) è sostenuto anche dalle attività di Capital Markets (+12,5%) e Transaction Banking (+7,6%). Infine, Securities Services (+10,5%) registra una crescita costante, trainata dai volumi delle commissioni e dal miglioramento del margine di interesse.”Forte del suo modello di business diversificato e integrato, il Gruppo ha ottenuto un’ottima performance nel 2° trimestre 2024, grazie alla dinamica commerciale delle sue divisioni operative – ha commentato il CEO Jean-Laurent Bonnafé – Rimaniamo concentrati sul nostro impegno a servire al meglio i clienti, a sviluppare le nostre piattaforme, in particolare nell’Asset Management, nel Wealth Management e nell’Assicurazione, e a continuare ad acquisire quote di mercato in CIB, mantenendo un’allocazione equilibrata del capitale”. “Nel secondo semestre del 2024, continueremo inoltre ad attuare misure di efficienza operativa e a gestire in maniera rigorosa il costo del rischio attraverso il ciclo – ha aggiunto – BNP Paribas è in buona posizione per affrontare la nuova fase del ciclo economico e conferma quindi la sua traiettoria per il 2024”. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Orcel: ancora una volta risultati record, commissioni migliorate nettamente

    (Teleborsa) – “Per la prima metà e il secondo trimestre di quest’anno, UniCredit ha riportato ancora una volta una serie record di risultati finanziari. Il nostro RoTE ha raggiunto il 20% (prima dell’aggiustamento per il nostro significativo capitale in eccesso rispetto ai concorrenti), il nostro utile netto è aumentato del 16% a 2,7 miliardi di euro nel trimestre e del 20% a 5,2 miliardi di euro nel semestre, e la nostra generazione organica di capitale è migliorata a 3,3 miliardi di euro e 6,7 miliardi di euro rispettivamente per il trimestre e per il semestre. Ognuno di questi risultati è un record”. Lo ha affermato Andrea Orcel, Amministratore Delegato di UniCredit, commentando i risultati del secondo trimestre 2024.”Ciascuno di essi – ha spiegato – è il frutto della nostra continua trasformazione e della nostra attenzione verso la prioritizzazione di una crescita di qualità sostenibile e redditizia, unita al conseguimento dell’eccellenza operativa e patrimoniale e agli investimenti per il lungo periodo”.”Le commissioni sono migliorate nettamente su tutti i fronti, con i nostri investimenti nelle fabbriche prodotto e nella rete commerciale che iniziano a produrre risultati più visibili – ha detto Orcel – Le commissioni hanno ben complementato un margine di interesse resiliente che eccede ampiamente il nostro costo del capitale, ottenendo una crescita redditizia di elevata qualità. Il costo del rischio rimane basso e stabile, e mentre il contesto macroeconomico rimane complessivamente stabile, ci troviamo in una posizione ottimale per far fronte a ogni possibile deterioramento grazie a una eccellente qualità degli attivi e agli overlay. I nostri costi sono ulteriormente calati nonostante l’inflazione e i continui investimenti, e lo stesso è valso per la nostra intensità del capitale, grazie all’ulteriore miglioramento della qualità dei nostri ricavi”.”Abbiamo annunciato un acconto sulla distribuzione relativa al 2024 pari a 1,4 miliardi di euro sotto forma di dividendo e 1,7 miliardi di euro sotto forma di riacquisto di azioni proprie come parte della nostra distribuzione già accantonata complessivamente pari a 5,2 miliardi di euro nella prima metà dell’anno – ha detto l’AD – Nonostante l’accantonamento del 100% dell’utile netto, o del 60% del nostro obiettivo di distribuzione per l’anno, il nostro CET1 ratio, tra i migliori del settore, è aumentato al 16,2% anno su anno, su una base comparabile, grazie alla nostra eccellente generazione organica di capitale”.”Sulla base di questi elementi, unitamente al significativo valore ancora da sprigionare e al nostro capitale in eccesso che impiegheremo o distribuiremo, siamo fortemente convinti di poter raggiungere le nostre ambizioni future. UniCredit sta fissando un nuovo modello di riferimento per il settore bancario, e la chiara direzione strategica che abbiamo intrapreso ci consentirà di crescere, di remunerare regolarmente gli investitori e le nostre persone, e di realizzare le nostre ambizioni per i nostri clienti e le comunità in cui operiamo”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    UniCredit migliora guidance 2024 dopo secondo trimestre sopra le attese

    (Teleborsa) – UniCredit ha messo ha segno il quattordicesimo trimestre consecutivo di crescita redditizia e di qualità e un primo semestre record, con un utile netto dei tre mesi a giugno 2024 pari a 2,7 miliardi di euro, in rialzo del 16% rispetto all’anno precedente e superiore ai 2,4 miliardi indicati in un consensus fornito dalla società, con un RoTE di circa il 20% che conferma il profilo da blue-chip della banca. Ricavi netti per 6,3 miliardi di euro, in rialzo del 6% anno su anno, con una crescita del 2% del margine di interesse a 3,6 miliardi di euro (vs attese per 3,5 miliardi), e una forte crescita del 10% delle commissioni a 2,1 miliardi di euro (vs attese per 2 miliardi), trainata da tutte le principali categorie.Il colosso bancario italiano può vantare un rapporto costi/ricavi leader nel settore ulteriormente migliorato al 36,3%, con una costante riduzione della base dei costi, continuando a investire per il futuro. Il gruppo ha confermato il suo Costo del Rischio (CoR) strutturalmente basso e meno volatile ad 1 punto base nel 2trim24, iscrivendo a bilancio 15 milioni di accantonamenti per perdite su crediti. Inoltre, continua ad avere un portafoglio creditizio di elevata qualità, diversificato geograficamente e resiliente, con solidi livelli di copertura e robuste linee di difesa con 1,7 miliardi di euro di overlay sul portafoglio in bonis. La guidance per il CoR del FY24 rimane invariata ovvero inferiore a 20 punti base.Il CET1 ratio è al 16,2% sostenuto da una solida generazione organica di capitale di 6,7 miliardi di euro, a supporto dei 5,2 miliardi di euro di accantonamenti per la distribuzione nel 1sem24, pari al 100% dell’utile netto, con il 60% dell’obiettivo di distribuzioni totali a valere sul FY24 già accantonato.UniCredit parla di una “ottima creazione di valore per gli azionisti” con un EPS nel 1sem24 in rialzo del 36% e un patrimonio netto tangibile per azione in rialzo del 20% rispetto all’anno precedente.L’acconto sulla distribuzione a valere sul 2024 è confermato. L’acconto sul dividendo, che verrà definito dal CdA di UniCredit il 23 ottobre 2024, previo espletamento dei necessari adempimenti, prevede la distribuzione di circa 1,4 miliardi di euro – con data di stacco della cedola il 18 novembre 2024, data di registrazione il 19 novembre 2024 e data di pagamento il 20 novembre 2024 – mentre l’anticipo sul riacquisto di azioni proprie è stato già autorizzato fino ad un massimo di 1,7 miliardi di euro da parte dell’assemblea del 12 aprile 2024 ed è soggetto all’approvazione delle autorità di vigilanza.La guidance sui ricavi netti per il 2024 è stata alzata ad oltre 23 miliardi di euro, mentre quella sulla generazione organica di capitale è stata migliorata ad oltre 350 punti base. La guidance sull’utile netto per il 2024 è confermata a oltre 8,5 miliardi di euro, conservando una certa flessibilità a garanzia del 2025 e del 2026, e riaffermando la nostra convinzione in un RoTE elevato e sostenibile superiore al 15% e in una forte crescita dell’EPS e del DPS. La nostra guidance sulla distribuzione a valere sul FY24 è confermata in linea con quella a valere sul FY23. Nell’anno solare 2024 la distribuzione è attesa per circa 10 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    UIF, segnalazioni di operazioni sospette ancora in calo nel primo semestre

    (Teleborsa) – Nel primo semestre del 2024 la l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) per l’Italia ha ricevuto 70.085 segnalazioni di operazioni sospette, 7.522 in meno rispetto a quelle pervenute nel corrispondente periodo del 2023 (-9,7 per cento), proseguendo il trend di contrazione avviato nel 2023.La diminuzione è concentrata prevalentemente nelle segnalazioni a basso rischio: le SOS a rating basso e medio-basso hanno fatto registrare un calo di oltre il 29 per cento rispetto al primo semestre 2023. Nella prima parte del 2024 sono proseguite le iniziative volte a migliorare la qualità del flusso segnaletico, tra cui si evidenziano in particolare due incontri con i segnalanti che trasmettono il maggior numero di segnalazioni, svolti a gennaio e a giugno.La flessione è stata determinata dagli intermediari e operatori finanziari (che hanno complessivamente trasmesso 4.692 SOS in meno rispetto al primo semestre 2023) e dal settore di banche e Poste (-4.364 SOS). Il calo è parzialmente compensato dai soggetti non finanziari che hanno incrementato il proprio contributo di 1.534 SOS.Nel comparto degli intermediari e operatori finanziari rileva in particolare la diminuzione nelle SOS trasmesse da istituti di pagamento (25,4 per cento in meno rispetto al primo semestre 2023) e da istituti di moneta elettronica (-19,7 per cento). Nell’ambito della categoria degli istituti di pagamento prosegue la contrazione delle segnalazioni trasmesse dai money transfer, passate dalle oltre 7.000 nel primo semestre 2023 alle 5.000 del primo semestre 2024. Per quanto concerne le controparti di tali trasferimenti, oltre un terzo è ubicato in Marocco, Romania, Pakistan e Albania.Per quanto riguarda il settore non finanziario si osserva un incremento nelle segnalazioni dei professionisti (+45,9 per cento), trasmesse quasi esclusivamente dai notai e dal CNN, e in quelle degli operatori in valuta virtuale, più che raddoppiate rispetto al primo semestre del precedente anno. In aumento anche le comunicazioni trasmesse dalla Pubblica Amministrazione, che passano da 154 nel primo semestre 2023 a 756 nel primo semestre del 2024. Tale incremento è riconducibile – come già osservato in passato – a un numero ristretto di uffici appartenenti ad Amministrazioni Pubbliche che esercitano funzioni a livello nazionale, connotati da competenze specifiche su determinati procedimenti amministrativi. In particolare quasi il 70 per cento delle comunicazioni sono state trasmesse da un unico ente centrale, a seguito dell’affinamento dei controlli effettuati a monte e a valle dell’erogazione di finanziamenti grazie anche all’interlocuzione avuta con la UIF. In calo invece le segnalazioni trasmesse dai prestatori di servizi di gioco (che riducono il proprio contributo quasi del 25 per cento) e dai soggetti che esercitano attività di custodia e trasporto di denaro contante o valori (-35,7 per cento).Sotto il profilo della ripartizione territoriale il calo incide maggiormente su alcune delle regioni con il più alto numero di segnalazioni: Lombardia, con 1.354 unità in meno (-9,4 per cento rispetto al semestre corrispondente), Lazio, con 1.100 SOS in meno (-13,3 per cento) e Piemonte, con 899 SOS in meno – 19,1 per cento). In diminuzione anche le segnalazioni relative a operazioni “online”, trasmesse prevalentemente da istituti di moneta elettronica, prestatori di servizi di gioco e operatori in valuta virtuale, in calo di 1.519 unità (-18,5 per cento). Per quanto concerne le altre regioni, si registrano ovunque sensibili diminuzioni, con l’eccezione di Trentino-Alto Adige (+3,8 per cento), Sardegna (+3,7 per cento), Basilicata (+2,6 per cento) e Umbria (+2,5 per cento), sebbene in corrispondenza di valori assoluti contenuti.A livello provinciale, Milano, Prato, Siena e Napoli si collocano ai primi cinque posti per numero di segnalazioni in rapporto alla popolazione.Complessivamente gli importi delle operazioni segnalate sfiorano i 49 miliardi e mezzo di euro (circa 45,6 miliardi quelli relativi alle operazioni effettivamente eseguite), contro i 52 miliardi del primo semestre del 2023.Nel periodo l’Unità ha complessivamente analizzato e trasmesso agli Organi investigativi 69.833 segnalazioni (-10,7 per cento) e ha valutato 105 istanze di sospensione, 17 delle quali con esito positivo (16,2 per cento del totale); l’importo complessivamente sospeso ammonta a 1,8 milioni di euro (erano 89 le istanze valutate nel primo semestre 2023, di cui 14 con esito positivo, per un valore complessivo di 3,2 milioni di euro). LEGGI TUTTO

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    Julius Baer, Stefan Bollinger (da Goldman Sachs) nuovo CEO

    (Teleborsa) – Julius Baer, importante società svizzera attiva nel wealth management, ha annunciato che, a seguito di una ricerca approfondita, il Board of Directors ha nominato Stefan Bollinger come nuovo Chief Executive Officer. Inizierà il suo nuovo ruolo entro il 1° febbraio 2025.Stefan Bollinger, cittadino svizzero, è attualmente co-responsabile del Private Wealth Management per Europa, Medio Oriente e Africa presso Goldman Sachs a Londra. È membro dell’European Management Committee e del Global Wealth Operating Group. Sotto la sua guida, negli ultimi cinque anni, le attività di PWM in Europa, Medio Oriente e Africa hanno più che raddoppiato il patrimonio gestito.Il banchiere ha tre decenni di esperienza nei mercati finanziari, ricoprendo vari ruoli nei settori trading, strutturazione, vendite, tesoreria e gestione patrimoniale. Durante la sua carriera ha vissuto a Hong Kong, Londra, Lussemburgo, New York e Zurigo. Bollinger è entrato in Goldman Sachs nel 2004 ed è partner da 14 anni. Prima di entrare in Goldman Sachs, ha lavorato presso JPMorgan a Londra. Ha iniziato la sua carriera presso la Banca Cantonale di Zurigo.”Sotto la guida di Stefan, renderemo Julius Baer a prova di futuro come la principale banca privata pure-play e creeremo le migliori condizioni per una crescita sostenibile – ha commentato il Chairman Romeo Lacher – Le nostre priorità per raggiungere questo obiettivo sono creare valore per clienti e azionisti in tutto ciò che facciamo, rafforzare e garantire una gestione del rischio all’avanguardia e promuovere una cultura dell’eccellenza”.(Foto: Photo by Sean Pollock on Unsplash) LEGGI TUTTO