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    Banca Sistema, sentenza CEDU favorevole su pagamento di comune in dissesto

    (Teleborsa) – Banca Sistema, quotata su Euronext STAR Milan e specializzata nell’acquisto di crediti commerciali verso la PA e di crediti fiscali, ha comunicato che è stata pubblicata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) la sentenza resa a definizione del giudizio promosso nel 2023 dallo studio legale Ontier Italia per conto della banca e funzionale a far accertare dalla Corte la violazione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Le lamentate violazioni originavano dall’inadempimento da parte di un ente territoriale in dissesto alle obbligazioni di pagamento riconosciute (anche) in provvedimenti giudiziari definitivi e risalenti nel tempo, ottenuti per un ammontare di oltre 61 milioni di euro di capitale, oltre interessi di mora (stimati, al 31 dicembre 2024, nella misura di 43,7 milioni di euro) e le spese legali. Con la Sentenza la Corte ha (tra l’altro) espressamente dichiarato “che lo stato convenuto, entro tre mesi, deve garantire con misure adeguate l’esecuzione dei provvedimenti giudiziari interni ancora pendenti”. Sulla base della normativa nazionale, lo Stato italiano, una volta effettuato il pagamento in favore della banca, potrà agire in rivalsa nei confronti del debitore originario.In base all’ultima situazione contabile approvata, rientrando l’Ente Territoriale tra i cosiddetti “Comuni in dissesto”, l’esposizione di cui sopra è classificata a sofferenza, con la conseguente ponderazione al 150%. Su detta esposizione esiste una rettifica di valore per un importo di circa 8 milioni. Gli interessi di mora non risultano iscritti nel bilancio della banca.Ad oggi, Banca Sistema ha promosso dinanzi alla Corte ricorsi analoghi a quello definito con la Sentenza che vedono come debitore originario inadempiente entità tutte riconducibili alla Pubblica Amministrazione (compresi altri enti territoriali in dissesto), per un ammontare complessivo pari a ulteriori circa 27 milioni di euro di capitale, che hanno prodotto interessi di mora, stimati al 31 dicembre 2024 in circa 19 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Morgan Stanley, utile più che raddoppiato a 3,7 miliardi di dollari nel quarto trimestre

    (Teleborsa) – Morgan Stanley ha registrato ricavi netti pari a 16,2 miliardi di dollari per il quarto trimestre del 2024, rispetto ai 12,9 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile netto è stato di 3,7 miliardi di dollari, ovvero 2,22 dollari per azione, rispetto a 1,5 miliardi di dollari, ovvero 0,85 dollari per azione, per lo stesso periodo dell’anno precedente. La banca ha superato le attese degli analisti.I ricavi netti dell’intero anno sono stati di 61,8 miliardi di dollari, rispetto ai 54,1 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile netto è stato di 13,4 miliardi di dollari, ovvero 7,95 dollari per azione, rispetto ai 9,1 miliardi di dollari, ovvero 5,18 dollari per azione, di un anno fa.”Un quarto trimestre eccellente con un ROTCE del 20% ha seguito tre trimestri di esecuzione costante per Morgan Stanley, concludendo uno degli anni più forti nella storia della società – ha detto il CEO Ted Pick – La società ha prodotto ricavi per l’intero anno pari a 61,8 miliardi di dollari, EPS di 7,95 dollari e un ROTCE del 18,8%. Institutional Securities ha registrato una crescita nei mercati e un continuo miglioramento nell’Investment Banking. Le attività totali dei clienti sono cresciute a 7,9 trilioni di dollari in Wealth and Investment Management, supportate dai mercati e da nuovi asset netti sani”.All’interno di Institutional Securities, i ricavi dell’Investment Banking sono in aumento del 25%. Scendendo nei dettagli, i ricavi dell’Advisory sono aumentati grazie a maggiori transazioni M&A completate; i ricavi dell’Equity underwriting sono aumentati rispetto all’anno precedente, guidati da maggiori follow-on e IPO, poiché i clienti hanno raccolto capitale strategicamente in un ambiente più costruttivo; i ricavi da Fixed income underwriting sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto al trimestre dell’anno precedente, poiché le emissioni non investment grade più elevate hanno compensato le emissioni investment grade più basse.La divisione Wealth Management ha generato ricavi netti pari a 28,4 miliardi di dollari, riflettendo una solida gestione patrimoniale e ricavi transazionali, mentre quella Investment Management ha riportato ricavi netti pari a 5,9 miliardi di dollari, trainati dai ricavi della gestione patrimoniale su AUM medi più elevati (l’anno ha incluso afflussi netti a lungo termine pari a 18 miliardi di dollari). LEGGI TUTTO

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    Bank of America, trimestrale sopra le attese con balzo commissioni investment banking

    (Teleborsa) – Bank of America ha chiuso il quarto trimestre del 2024 con un utile netto di 6,7 miliardi di dollari, o 0,82 dollari per azione, rispetto ai 3,1 miliardi di dollari, o 0,35 dollari per azione diluita, del 4Q23. I ricavi, al netto delle spese per interessi, sono stati di 25,3 miliardi di dollari (25,5 miliardi di dollari FTE), in aumento del 15%. La banca ha superato le attese degli analisti.Il reddito netto da interessi (NII) è stato di 14,4 miliardi di dollari (14,5 miliardi di dollari FTE), in aumento del 3% rispetto al 4Q23 e al 3Q24. L’accantonamento per perdite su crediti di 1,5 miliardi di dollari è migliorato modestamente rispetto al 3Q24 e aumentato rispetto a 1,1 miliardi di dollari nel 4Q23″Abbiamo chiuso il 2024 con un quarto trimestre solido – ha commentato il CEO Brian Moynihan – Ogni fonte di fatturato è aumentata e abbiamo visto una crescita migliore del settore nei depositi e nei prestiti. Abbiamo anche concluso con un capitale e una liquidità solidi, che ci hanno consentito di restituire 21 miliardi di dollari di capitale agli azionisti nel 2024. Riteniamo che questo ampio slancio prepari molto bene il 2025 per Bank of America”.La divisione Global Wealth and Investment Management ha registrato un utile netto di 1,2 miliardi di dollari. I ricavi sono stati pari a 6 miliardi di dollari, in aumento del 15%, che riflettono un aumento del 23% delle commissioni di gestione patrimoniale da livelli di mercato più elevati e forti flussi AUM.La divisione Global Banking h registrato un utile netto di 2,1 miliardi di dollari. I ricavi di 6,1 miliardi di dollari sono aumentati del 3%, spinti da commissioni di investment banking più elevate, parzialmente compensate da un NII più basso. Le commissioni di investment banking totali della Corporation (escluse quelle autogestite) di 1,7 miliardi di dollari sono aumentate del 44%L’utile netto per l’intero anno 2024 è stato di 27,1 miliardi di dollari, mentre i ricavi del 2024 hanno superato i 100 miliardi di dollari, trainati da un forte reddito da commissioni. LEGGI TUTTO

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    illimity, Banca Sella Holding valuta “con favore” l’interesse di Banca Ifis

    (Teleborsa) – Il Consiglio d’Amministrazione di Banca Sella Holding ha preso atto della comunicazione diffusa da Banca Ifis lo scorso 8 gennaio, relativa a un’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria e totalitaria sulle azioni di illimity, di cui Banca Sella Holding è il primo azionista con una partecipazione pari al 10% del capitale.Il Consiglio ha “valutato con favore l’interesse di una controparte solida e credibile per la società illimity e le prospettive di valore industriale di breve e lungo periodo espresse nel comunicato al mercato, connesse all’operazione, tali da favorire sinergie e sviluppo alla società stessa”, si legge in una nota.Il Consiglio ha quindi espresso interesse a proseguire nella valutazione dell’offerta. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, due nuove obbligazioni a cedole variabili legate all’Euribor 3 mesi

    (Teleborsa) – Prosegue l’attività di emissioni obbligazionarie di UniCredit in negoziazione diretta, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente la gamma di soluzioni pensate per gli investitori alla ricerca di opportunità di rendimento nel segmento del reddito fisso.UniCredit presenta due nuove Obbligazioni direttamente negoziabili sul mercato MOT e Bond-X di Borsa Italiana, disponibili quindi per tutti gli investitori, che potranno negoziarle direttamente dal proprio conto titoli indipendentemente dalla banca di appoggio. Entrambe hanno una durata di 10 anni e pagano cedole variabili legate all’Euribor3m, una con frequenza trimestrale e l’altra con frequenza annuale, ma si differenziano per i rispettivi meccanismi di calcolo del tasso.In una situazione di incertezza sui tassi, e considerata la risposta al mercato delle ultime Obbligazioni a tasso variabile con la leva sull’Euribor a 3 Mesi (IT0005617375 e IT0005621450 che pagavano rispettivamente tre premi fissi e due premi fissi iniziali e successivamente un tasso variabile pari al tasso Euribor a 3 mesi moltiplicato per un fattore di partecipazione pari al 150% e 160%), le nuove Obbligazioni sono state pensate per offrire soluzioni differenziate a chi desidera investire a tasso misto o variabile, con meccanismi di calcolo che consentono di cogliere eventuali rialzi (o di mitigare il calo) dei tassi nel corso degli anni.In particolare, l’obbligazione “Fixed to Floater” combina un tasso fisso nel primo anno pari al 5,75%, e dal secondo al decimo anno un tasso variabile pari al tasso Euribor a 3 mesi moltiplicato per un fattore di partecipazione pari a 2 volte, mentre l’obbligazione “Superfloater” non prevede un tasso fisso iniziale e offre una leva superiore sul tasso Euribor 3 mesi (160%) ed con un cap più elevato (6,00%).Dal 15 gennaio al 5 febbraio 2025, in base alle condizioni di mercato e in linea con il regolamento di MOT e Bond-X, le obbligazioni saranno offerte sul mercato a un prezzo pari al 100% del prezzo di emissione. La liquidità sul mercato è garantita da UniCredit, pertanto sarà possibile rivendere i titoli prima della naturale scadenza. Il valore di rimborso a scadenza è pari al 100% del valore nominale, mentre durante la vita delle obbligazioni il prezzo seguirà le condizioni di mercato. LEGGI TUTTO

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    Moody’s conferma rating di Banca Ifis e mette illimity sotto revisione per upgrade

    (Teleborsa) – Moody’s ha confermato tutti i rating di Banca Ifis, compreso il long-term (LT) “Baa2”. L’outlook rimane stabile. Inoltre, ha sottoposto a revisione per l’upgrade tutti i rating di illimity Bank.Le azioni di rating sono state sollecitate dall’annuncio di Banca Ifis, dell’8 gennaio 2025, di aver lanciato un’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria per tutte le azioni di illimity.Moody’s considera “significativi” i rischi di esecuzione consueti per tali acquisizioni su larga scala rispetto alle dimensioni di Banca Ifis e al relativo processo di integrazione; gli asset di illimity rappresenterebbero il 39% dell’entità combinata in base ai dati di settembre 2024. “Pur riconoscendo le acquisizioni storiche di successo di Banca Ifis, i requisiti per l’integrazione commerciale, organizzativa e operativa di illimity sono di natura senza precedenti per il management della banca”, si legge nel report.L’agenza di rating si aspetta che illimity sarà completamente integrata in Banca Ifis dopo l’acquisizione e che i creditori di illimity trarranno vantaggio dalla maggiore solidità finanziaria di Banca Ifis. LEGGI TUTTO

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    Banche europee, Scope: probabili perdite di credito significative legate al clima

    (Teleborsa) – Le grandi banche europee potrebbero vedere il rendimento del loro portafoglio creditizio ante imposte completamente azzerato nel lungo periodo a causa degli impatti del cambiamento climatico sui loro portafogli di prestiti. Lo afferma Scope Ratings, dopo aver analizzato le potenziali perdite di credito per 73 banche che operano nello Spazio economico europeo.Il rischio fisico deriva dall’aumento delle temperature, dall’innalzamento del livello del mare, dalle inondazioni, dagli incendi boschivi, mentre i rischi di transizione derivano dai cambiamenti politici verso un’economia a basse emissioni di carbonio.”Le banche più vulnerabili si trovano nell’Europa meridionale e orientale – ha ammonito Arne Platteau, analista quantitativo ESG e autore dello studio sul clima di Scope – Prevediamo che le banche più colpite potrebbero affrontare ulteriori perdite annuali superiori a 250 punti base, principalmente a causa di una maggiore esposizione al rischio fisico previsto”.Secondo Scope, mentre le banche possono gestire il rischio dei loro bilanci e margini, l’entità delle potenziali perdite significa che dovranno sviluppare solidi piani di transizione per adattarsi alle circostanze in evoluzione e mitigare i rischi associati al cambiamento climatico.Per valutare il potenziale impatto del rischio climatico sulle grandi banche europee, l’agenzia di rating ha elaborato un profilo sintetico basato sulla distribuzione geografica e segmentale delle esposizioni creditizie delle banche con asset totali superiori a 500 miliardi di euro che partecipano all’esercizio di trasparenza dell’Autorità bancaria europea. La maggior parte delle esposizioni è focalizzata sull’Europa, sebbene il Nord America comprenda una quota non trascurabile di esposizioni. In termini di segmenti di prestito, il portafoglio è equamente suddiviso tra aziende, governo/settore pubblico e retail. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM colloca bond social da 500 milioni di euro. Ordini per 2,4 miliardi

    (Teleborsa) – Banco BPM ha portato a termine con successo una nuova emissione Social Senior Preferred, con scadenza cinque anni per un ammontare pari a 500 milioni di euro. Gli ordini, provenienti da oltre 150 investitori hanno raggiunto al picco i 2,4 miliardi di euro e hanno consentito la realizzazione dell’operazione con lo spread più contenuto di sempre dalla nascita del Gruppo. Circa la metà degli ordini allocati provengono da investitori con un forte focus ESG. Il titolo è stato emesso ad un prezzo pari a 99,607% e paga una cedola fissa del 3,375%.Si tratta del primo Social Bond italiano del 2025 emesso nell’ambito del Green, Social and Sustainability Bonds Framework che incrementa il totale delle emissioni ESG di Banco BPM a 6,25 miliardi di euro. I proventi saranno destinati al rifinanziamento di Eligible Social Loans. In particolare, la raccolta sarà finalizzata al rifinanziamento di prestiti erogati a PMI italiane, localizzate in aree economicamente svantaggiate.Gli investitori che hanno partecipato all’operazione sono principalmente asset manager (49%), official institution (20%) e banche (19%), mentre la distribuzione geografica vede la presenza prevalente di investitori esteri (tra cui Francia col 37%, Benelux con il 13%, Irlanda e Regno Unito con l’8%) e dell’Italia con il 35%.Banca Akros (parte correlata), BNP Paribas, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Goldman Sachs, J.P. Morgan e Banco Santander hanno agito in qualità di Joint Bookrunners. Credit Agricole ha anche operato quale Green and Social Structuring Advisor. LEGGI TUTTO