More stories

  • in

    Terna, S&P conferma rating BBB+ con outlook stabile

    (Teleborsa) – L’agenzia di rating S&P ha confermato il rating “BBB+” con outlook “stabile” su Terna, a seguito della presentazione del Piano Industriale 2024-2028, nel quale è previsto un aumento significativo degli investimenti a 16,5 miliardi di euro complessivamente. LEGGI TUTTO

  • in

    Stellantis, Fitch migliora outlook a Positivo da Stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha rivisto l’outlook di Stellantis, uno dei principali costruttori automobilistici al mondo, a Positivo da Stabile, confermando il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) a “BBB+”. La revisione dell’Outlook riflette l’aspettativa di Fitch secondo cui i parametri finanziari di Stellantis supereranno costantemente la sensibilità di rating in assenza di condizioni di mercato avverse negli Stati Uniti.Fitch prevede che il margine EBIT di Stellantis sarà intorno al 10% e un margine di free cash flow (FCF) costantemente superiore al 3%, che è commisurato a quello dei concorrenti tedeschi con rating più elevato. Ciò nonostante l’aumento del costo del lavoro e l’aspettativa di prezzi più bassi e un mix di veicoli meno favorevole per i prossimi 12-18 mesi. “La forza del profilo finanziario di Stellantis mitiga la sua mancanza di presenza nei segmenti premium/di lusso, la cui domanda e prezzi tendono ad essere a prova di recessione”, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

  • in

    BPER: S&P assegna rating “BBB-/A-3”, Outlook positivo

    (Teleborsa) – S&P ha assegnato a Bper Banca il rating emittente a lungo e breve termine “BBB-/A-3”. L’outlook è positivo. I rating, ha spiegato l’agenzia, “beneficiano della sua posizione ben diversificata e consolidata a livello nazionale in Italia e della sua solida qualità degli attivi e posizione patrimoniale. Con circa 145 miliardi di euro di attivi totali, Bper è la quinta banca italiana, profondamente radicata nelle regioni più ricche del Nord Italia e con una forte presenza nel resto del Paese”.”L’outlook positivo – spiega S&P – riflette la possibilità di un upgrade di Bper nei prossimi 18-24 mesi, se la banca continuerà a ottenere risultati migliori rispetto ai colleghi con rating simile, dimostrando metriche di qualità dell’attivo resilienti e una redditività corretta per il rischio sostenuta, preservando al contempo la propria solvibilità”. LEGGI TUTTO

  • in

    A2A, S&P conferma rating “BBB/A-2” con outlook stabile

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha confermato il rating “BBB/A-2” di A2A, multi-utility italiana quotata su Euronext Milan, a seguito dell’accordo stretto dalla società per l’acquisto del 90% delle attività di distribuzione di energia elettrica di Enel nelle province di Milano e Brescia. Anche l’outlook si conferma stabile.Gli analisti scrivono che i piani di A2A per l’acquisto del 90% delle attività di distribuzione di energia elettrica di Enel nelle province di Milano e Brescia per circa 1,2 miliardi di euro rappresentano un’acquisizione “considerevole”, considerando che il prezzo di vendita è pari a circa il 22% del debito 2023 di A2A.Anche se questo avrebbe un effetto significativo sulle metriche di leva finanziaria di A2A, S&P prevede che A2A sosterrà un rapporto Funds from Operations (FFO)/debito ben al di sopra del 23% grazie alle misure correttive annunciate dalla società l’11 marzo e al fermo impegno di A2A a mantenere un rating “BBB”. S&P monitorerà da vicino i tempi e l’efficacia di queste misure nel corso del 2024.L’operazione con Enel rientra nel nuovo piano strategico di A2A per il periodo 2024-2035, che prevede una maggiore focalizzazione sulle attività a bassa volatilità, in particolare sulle reti elettriche regolamentate, e su uno sviluppo più lento delle fonti rinnovabili.L’outlook stabile indica che S&P si attende che le misure correttive di A2A sostengano il rapporto FFO/debito ben al di sopra del 23% nel 2024 e vicino al 25% entro la fine del 2025, entro le soglie per il rating “BBB”. LEGGI TUTTO

  • in

    A2A, Moody’s conferma rating “Baa2” con outlook stabile

    (Teleborsa) – Moody’s ha confermato il long term issuer rating di A2A, multi-utility italiana quotata su Euronext Milan, a “Baa2” con outlook “stabile”.L’azione di rating odierna riflette l’attuale aspettativa di Moody’s che A2A adotti misure adeguate per mitigare la pressione sul profilo finanziario del gruppo che deriverà dall’acquisizione di una rete elettrica regolamentata in Lombardia. Ciò dovrebbe consentire ad A2A di mantenere un profilo finanziario in linea con l’attuale rating Baa2, ovvero mantenendo un rapporto fondi operativi (FFO)/debito netto nel range “low 20s” in termini percentuali. L’azione di rating tiene conto anche dell’opinione di Moody’s secondo cui il profilo di rischio di A2A migliorerà marginalmente nel tempo, data la maggiore attenzione alle reti energetiche regolamentate in Italia, in particolare nel settore della distribuzione elettrica. Ciò sarà supportato da un aumento degli investimenti nella distribuzione di energia elettrica e da una riduzione di quelli relativi alla produzione di energia rinnovabile e alle attività relative ai rifiuti e all’acqua rispetto ai piani precedenti. Il rating di Moody’s riflette inoltre positivamente l’impegno di A2A per un solido rating investment grade, che Moody’s interpreta almeno come l’attuale livello di rating, ed è coerente con il track record di A2A nel fornire parametri finanziari superiori al livello minimo richiesto per il rating attuale. LEGGI TUTTO

  • in

    Credem, Moody’s alza rating depositi a lungo termine a Baa1 con outlook stabile

    (Teleborsa) – Moody’s ha migliorato il rating sui depositi a lungo termine (LT) di Credemda Baa2 a Baa1. L’outlook sul rating dei depositi LT di Credem è stato modificato da positivo a stabile.L’aumento del rating riflette la minore gravità delle perdite attese per questi strumenti secondo l’analisi Advanced Loss Give Failure (LGF) di Moody’s.L’outlook stabile riflette l’opinione di Moody’s secondo cui la performance attesa dei fondamentali finanziari di Credem nei prossimi 12-18 mesi è già compresa negli attuali rating della banca. L’outlook stabile è guidato anche dall’outlook stabile del rating sovrano dell’Italia. LEGGI TUTTO

  • in

    Italia, Scope: privatizzazioni marginali in riduzione debito, necessarie riforme profonde

    (Teleborsa) – L’Italia si trova ad affrontare costi di interesse elevati e in aumento e pressioni strutturali sulla spesa – su sanità, welfare e pensioni a causa dell’invecchiamento della popolazione – che mettono a dura prova la sua traiettoria del debito date le deboli prospettive di crescita dell’economia. In questo contesto, le privatizzazioni parziali annunciate dal Governo ridurrebbero il rapporto debito/PIL “solo marginalmente” e sono “necessarie riforme più profonde”. Lo afferma Scope Ratings in report sul tema, stimando crescita intorno all’1% annuo nel 2024-28 per l’Italia, in un contesto di bassa inflazione.Viene ricordato che il governo di Giorgia Meloni si è concentrato su misure di sostegno alla crescita sostenute dai finanziamenti PNRR e prevede di privatizzare parzialmente alcune società, comprese quelle che forniscono servizi pubblici.”A dire il vero, il piano di raccogliere 20 miliardi di euro (1% del PIL) in proventi di privatizzazione è modesto nel contesto del debito pubblico italiano e delle spese per interessi associate di oltre 70 miliardi di euro nel 2023, destinati a salire a circa 90-100 miliardi di euro nei prossimi anni”, si nelle nel report. “Sebbene i proventi possano sostenere le priorità di spesa del governo a breve termine, come i 24 miliardi di euro di tagli fiscali annunciati nel Bilancio 2024, non abbasseranno sostanzialmente la traiettoria debito/PIL – scrivono gli autori Eiko Sievert e Alessandra Poli – Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario un piano credibile a medio termine per il consolidamento fiscale, oltre all’effettiva attuazione delle riforme e degli investimenti a sostegno della crescita nell’ambito del piano di ripresa e resilienza”.Secondo Scope Ratings, il consolidamento fiscale rimarrà cruciale nei prossimi anni poiché è necessario un costante contenimento della spesa del settore pubblico per compensare le elevate spese per interessi, mentre le privatizzazioni parziali previste, supponendo che vadano avanti con successo, apportano solo un piccolo contributo.Il rapporto debito/PIL è sceso dal 147,1% nel 2021 al 137,3% nel 2023, sostenuto principalmente dall’elevata inflazione, ma la pressione al rialzo sul rapporto deriverà dall’elevata spesa per interessi nei prossimi anni con l’allentamento dell’inflazione. L’agenzia di rating prevede che il deficit di bilancio nominale si ridurrà quest’anno al 4,5% del PIL dal 7,2% nel 2023 – significativamente superiore al 5,3% del PIL precedentemente previsto – e scenderà a circa il 3% entro il 2027-28. Il saldo primario dovrebbe gradualmente migliorare e trasformarsi in un surplus dello 0,3% nel 2025 per salire costantemente intorno all’1,5% nel 2028.I precedenti governi italiani hanno cercato di aumentare le entrate vendendo azioni di società pubbliche, raccogliendo proventi per 156 miliardi di euro tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni 2000. Tali piani di privatizzazione, tuttavia, riflettono entrate una tantum che non possono far fronte alle pressioni strutturali sulla spesa.L’elenco delle società potenzialmente coinvolte negli ultimi piani di privatizzazione che mirano a 20 miliardi di euro di ricavi, comprende alcune che forniscono importanti servizi pubblici come Poste Italiane, fa notare Scope Ratings. Sebbene lo Stato manterrebbe il controllo direttamente o indirettamente attraverso la sua partecipazione combinata tramite CDP, rinuncerebbe anche a una quota del suo futuro reddito da dividendi, del valore di quasi 250 milioni di euro nel 2022, che ha solitamente reinvestito per sostenere lo sviluppo economico e gli investimenti nelle infrastrutture. LEGGI TUTTO

  • in

    Apple, Standard Ethics declassa il rating ESG

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha declassato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) di Apple a “E+” dal precedente “EE-“. Il Corporate SER era “sotto monitoraggio”. La società è una costituente dello SE US Index.A seguito dell’ultima action di Standard Ethics con un comunicato del 2020, che ha posto l’azienda sotto monitoraggio per questioni di antitrust, l’Agenzia ha proceduto al declassamento del rating di Apple a E+ dal precedente EE-. LEGGI TUTTO