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    Credem, Moody’s alza rating depositi a lungo termine a Baa1 con outlook stabile

    (Teleborsa) – Moody’s ha migliorato il rating sui depositi a lungo termine (LT) di Credemda Baa2 a Baa1. L’outlook sul rating dei depositi LT di Credem è stato modificato da positivo a stabile.L’aumento del rating riflette la minore gravità delle perdite attese per questi strumenti secondo l’analisi Advanced Loss Give Failure (LGF) di Moody’s.L’outlook stabile riflette l’opinione di Moody’s secondo cui la performance attesa dei fondamentali finanziari di Credem nei prossimi 12-18 mesi è già compresa negli attuali rating della banca. L’outlook stabile è guidato anche dall’outlook stabile del rating sovrano dell’Italia. LEGGI TUTTO

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    Italia, Scope: privatizzazioni marginali in riduzione debito, necessarie riforme profonde

    (Teleborsa) – L’Italia si trova ad affrontare costi di interesse elevati e in aumento e pressioni strutturali sulla spesa – su sanità, welfare e pensioni a causa dell’invecchiamento della popolazione – che mettono a dura prova la sua traiettoria del debito date le deboli prospettive di crescita dell’economia. In questo contesto, le privatizzazioni parziali annunciate dal Governo ridurrebbero il rapporto debito/PIL “solo marginalmente” e sono “necessarie riforme più profonde”. Lo afferma Scope Ratings in report sul tema, stimando crescita intorno all’1% annuo nel 2024-28 per l’Italia, in un contesto di bassa inflazione.Viene ricordato che il governo di Giorgia Meloni si è concentrato su misure di sostegno alla crescita sostenute dai finanziamenti PNRR e prevede di privatizzare parzialmente alcune società, comprese quelle che forniscono servizi pubblici.”A dire il vero, il piano di raccogliere 20 miliardi di euro (1% del PIL) in proventi di privatizzazione è modesto nel contesto del debito pubblico italiano e delle spese per interessi associate di oltre 70 miliardi di euro nel 2023, destinati a salire a circa 90-100 miliardi di euro nei prossimi anni”, si nelle nel report. “Sebbene i proventi possano sostenere le priorità di spesa del governo a breve termine, come i 24 miliardi di euro di tagli fiscali annunciati nel Bilancio 2024, non abbasseranno sostanzialmente la traiettoria debito/PIL – scrivono gli autori Eiko Sievert e Alessandra Poli – Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario un piano credibile a medio termine per il consolidamento fiscale, oltre all’effettiva attuazione delle riforme e degli investimenti a sostegno della crescita nell’ambito del piano di ripresa e resilienza”.Secondo Scope Ratings, il consolidamento fiscale rimarrà cruciale nei prossimi anni poiché è necessario un costante contenimento della spesa del settore pubblico per compensare le elevate spese per interessi, mentre le privatizzazioni parziali previste, supponendo che vadano avanti con successo, apportano solo un piccolo contributo.Il rapporto debito/PIL è sceso dal 147,1% nel 2021 al 137,3% nel 2023, sostenuto principalmente dall’elevata inflazione, ma la pressione al rialzo sul rapporto deriverà dall’elevata spesa per interessi nei prossimi anni con l’allentamento dell’inflazione. L’agenzia di rating prevede che il deficit di bilancio nominale si ridurrà quest’anno al 4,5% del PIL dal 7,2% nel 2023 – significativamente superiore al 5,3% del PIL precedentemente previsto – e scenderà a circa il 3% entro il 2027-28. Il saldo primario dovrebbe gradualmente migliorare e trasformarsi in un surplus dello 0,3% nel 2025 per salire costantemente intorno all’1,5% nel 2028.I precedenti governi italiani hanno cercato di aumentare le entrate vendendo azioni di società pubbliche, raccogliendo proventi per 156 miliardi di euro tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni 2000. Tali piani di privatizzazione, tuttavia, riflettono entrate una tantum che non possono far fronte alle pressioni strutturali sulla spesa.L’elenco delle società potenzialmente coinvolte negli ultimi piani di privatizzazione che mirano a 20 miliardi di euro di ricavi, comprende alcune che forniscono importanti servizi pubblici come Poste Italiane, fa notare Scope Ratings. Sebbene lo Stato manterrebbe il controllo direttamente o indirettamente attraverso la sua partecipazione combinata tramite CDP, rinuncerebbe anche a una quota del suo futuro reddito da dividendi, del valore di quasi 250 milioni di euro nel 2022, che ha solitamente reinvestito per sostenere lo sviluppo economico e gli investimenti nelle infrastrutture. LEGGI TUTTO

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    Apple, Standard Ethics declassa il rating ESG

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha declassato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) di Apple a “E+” dal precedente “EE-“. Il Corporate SER era “sotto monitoraggio”. La società è una costituente dello SE US Index.A seguito dell’ultima action di Standard Ethics con un comunicato del 2020, che ha posto l’azienda sotto monitoraggio per questioni di antitrust, l’Agenzia ha proceduto al declassamento del rating di Apple a E+ dal precedente EE-. LEGGI TUTTO

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    Engineering, Moody’s taglia il rating: preoccupa l’alta leva finanziaria

    (Teleborsa) – Moody’s ha declassato il corporate family rating (CFR) di Engineering Ingegneria Informatica a “B3” da “B2”. L’outlook è stato cambiato da “negativo” a “stabile”.”L’azione di rating odierna riflette i deboli parametri finanziari di Engineering, caratterizzati da un elevato grado di leva finanziaria e da una limitata generazione di free cash flow, che secondo le previsioni di Moody’s miglioreranno solo gradualmente e si prevede quindi che rimarranno a livelli coerenti con un CFR B3 per almeno i prossimi 2 anni”, ha affermato Fabrizio Marchesi, lead analyst di Moody’s per Engineering. “L’azione di rating riflette anche l’aspettativa che il management rifinanzierà con successo e in modo tempestivo le prossime scadenze del debito della società”, ha aggiunto Marchesi.La leva finanziaria è rimasta elevata a 8,3x al 30 settembre 2023, mentre la generazione di free cash flow (FCF) nei primi nove mesi del 2023 è stata negativa per circa 100 milioni di euro. Ciò nonostante la crescita dei ricavi e dell’EBITDA nel periodo.Sebbene Moody’s preveda che il fatturato dell’azienda crescerà a una percentuale “mid-single digits” nei prossimi 12-18 mesi, con un EBITDA rettificato in aumento verso 270 milioni di euro entro dicembre 2024 e 285 milioni di euro entro dicembre 2025, i parametri finanziari di Engineering rimarranno relativamente deboli. Più specificamente, prevede che la leva finanziaria rimarrà elevata, intorno a 7,0x nei prossimi 12-18 mesi, mentre l’EBITA/interest dovrebbe rimanere inferiore a 2,0x. Inoltre, prevede che la generazione di FCF si sposterà verso livelli di break-even nel 2024 e diventerà solo moderatamente positiva nel 2025.Il rating di Engineering tiene conto anche della: mancanza di diversificazione geografica della società al di fuori dell’Italia e di concentrazione della clientela; forte concorrenza nel frammentato mercato IT italiano; elevata posizione di capitale circolante netto di Engineering con un elevato livello di crediti, una parte significativa dei quali scaduti; il rischio di acquisizioni finanziate dal debito o di azioni shareholder-friendly, nonché il rischio di problemi imprevisti di corporate governance. LEGGI TUTTO

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    Unipol, Morningstar DBRS mette rating sotto osservazione con implicazioni positive

    (Teleborsa) – DBRS Morningstar ha posto sotto osservazione con implicazioni positive il rating di Unipol Gruppo (pari a BBB) a seguito dell’annuncio della società di aver avviato un processo di razionalizzazione societaria attraverso la fusione di UnipolSai Assicurazioni (rating A con outlook stabile) in Unipol entro la fine del 2024.Se il piano di Unipol sarà pienamente realizzato, l’entità risultante sarà una compagnia assicurativa operativa che verrà rinominata Unipol Assicurazioni.In linea con la Global Insurance Methodology, l’attuale Issuer Rating di Unipol è vincolato dal rating della Repubblica Italiana (rating BBB con outlook stabile). Tuttavia, una volta conclusa la fusione, l’entità risultante sarà una compagnia assicurativa operativa il cui Issuer Rating e Financial Strength Rating potranno entrambi posizionarsi al di sopra del rating Sovereign per l’Italia, come nel caso di UnipolSai. LEGGI TUTTO

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    Iccrea Banca, S&P migliora il rating a livello Investment Grade

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha migliorato il rating su Iccrea Banca portandolo a livello Investment Grade; in particolare il rating a lungo termine è migliorato a “BBB-” da “BB+”, quello a breve termine a “A-3” da “B”. L’outlook è stabile.L’upgrade da parte dell’agenzia di rating riflette il significativo rafforzamento della posizione patrimoniale del gruppo, favorito dalla forte profittabilità, ed un andamento della qualità del credito migliore delle attese nel 2023. Secondo l’agenzia, gli importanti progressi fatti sulla capitalizzazione e sulla gestione dei rischi consentono al Gruppo BCC Iccrea di avere maggiori risorse per affrontare sia un potenziale deterioramento della qualità degli attivi che un potenziale rallentamento economico.”Il giudizio di Investment Grade di S&P Global Ratings, così come quelli già emessi da DBRS Morningstar e Fitch Ratings, conferma ulteriormente la bontà del lavoro che stiamo concretizzando dalla nascita del gruppo nel 2019″, ha commentato Mauro Pastore, Direttore Generale del Gruppo BCC Iccrea. “La nostra architettura, infatti, unisce la forza relazionale di ognuna delle nostre 115 BCC con prodotti e servizi di primo livello – ha aggiunto – Oggi possiamo ulteriormente contare su maggiori risorse a supporto dei territori di riferimento, anche grazie ai rating assegnati, all’NPL ratio netto sceso all’1% e al CET 1 ratio superiore al 21%”. LEGGI TUTTO

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    Barclays, Fitch: piano per migliorare la redditività comporta rischi aggiuntivi

    (Teleborsa) – Il piano di Barclays per migliorare la propria redditività, che è rimasta indietro rispetto a quello dei concorrenti nel 2023, comporta “rischi aggiuntivi a causa della maggiore esposizione a segmenti a rischio più elevato, tra cui prestiti prestiti unsecured consumer, corporate e mutui higher-loan-to-value (LTV)”. Lo afferma Fitch Ratings in una nota sul tema.La strategia aggiornata, annunciata il 20 febbraio, mira a generare rendimenti più elevati e più stabili e un return on tangible equity di almeno il 12% entro il 2026. Fitch non vede alcun impatto immediato sui rating della banca.Gli analisti spiegano che il gruppo riallocherà il capitale verso Barclays UK, che è relativamente redditizia, e rafforzerà e stabilizzerà la redditività della sua banca d’investimento, che negli ultimi tre anni ha sottoperformato rispetto ad altre unità aziendali, in termini di return on tangible equity. È probabile che il settore della gestione patrimoniale rimanga modesto, nonostante i piani di crescita.I piani per espandere i prestiti al dettaglio non garantiti e i mutui ipotecari con LTV più elevato, nonché per aumentare i prestiti alle imprese del Regno Unito con la ripresa dell’economia, “aumenteranno il rischio di credito”. “Ciò potrebbe indebolire il profilo di rischio complessivo della banca e la qualità degli attivi e, in ultima analisi, esercitare pressione sui rating nel caso in cui i parametri di credito si indebolissero materialmente”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    ION Markets, Moody’s conferma rating “B3” con outlook stabile

    (Teleborsa) – Moody’s ha confermato il corporate family rating (CFR) di ION Markets a un livello “B3” con outlook “stabile”.La conferma dei rating di ION Markets riflette la sua solida performance nel corso del 2023, bilanciata dalla politica finanziaria aggressiva della società, dimostrata da molteplici add-on ai term loan della società effettuati nel 2023 e all’inizio del 2024, che hanno aggiunto circa 390 milioni di euro di debito al gruppo. La leva finanziaria rimane elevata a 8,3 volte il rapporto debito/EBITDA (pro forma per l’aggiunta del prestito all’inizio del 2024) e l’assenza di riduzione per un periodo prolungato porterà sempre più a pressioni al ribasso sui rating, in particolare con l’avvicinarsi del rifinanziamento.ION Markets, una divisione del Gruppo ION di Andrea Pignataro, è un fornitore globale di software e servizi di trading mission-critical, principalmente per i mercati azionari, a reddito fisso, dei derivati, dei cambi e delle opzioni. Vende le sue soluzioni principalmente a banche, hedge fund, broker e altri istituti finanziari. Nel 2023, la società ha generato ricavi per 1,03 miliardi di euro e un EBITDA rettificato di 566 milioni di euro. LEGGI TUTTO