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    Estate 2024, Federconsumatori: aumentano i costi delle vacanze. Trasporti +14%, servizi +10%

    (Teleborsa) – Quest’anno, il 41,3% degli italiani andrà in vacanza (+2,3% rispetto allo scorso anno). Di questi, il 52,7% opterà per un soggiorno ridotto, di 3-5 giorni, cercando soluzioni per contenere le spese, come l’ospitalità presso amici e parenti. Si conferma anche quest’anno, inoltre, la tendenza a rimanere entro i confini nazionali (oltre l’80% degli italiani farà questa scelta), anche a causa del rincaro dei voli, di oltre il 13% sulle tratte europee. È quanto emerge dalle stime di Federconsumatori.”Le vacanze, quindi, – evidenzia Federconsumatori – saranno all’insegna della prudenza e del risparmio: una necessità dettata in gran parte dalla scarsa disponibilità economica, ma anche dai costi sempre più proibitivi. Con l’avvicinarsi di agosto, infatti, non assistiamo solo a un surriscaldamento delle temperature, ma anche a un progressivo incremento dei prezzi”.L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, ha monitorato, oltre ai costi degli stabilimenti balneari (che aumentano mediamente del +5,2%), anche quelli per una vacanza al mare (che registra rincari del +10%) e in montagna (+4%).Ma spesso, a incidere sulla scelta di partire o meno e sul budget da stanziare per una vacanza sono i costi dei servizi e dei trasporti: i primi aumentano mediamente del 10%, con in testa gli incrementi dei costi degli hotel (+17%), specialmente nelle città d’arte; i trasporti aumentano invece, mediamente, del +14% (a subire il rincaro maggiore sono i costi dei viaggi di medio-lunga percorrenza in auto, ovvero >200km a tratta, che registrano una variazione del +20% rispetto al 2023). LEGGI TUTTO

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    FS Treni Turistici Italiani: nuovi collegamenti verso Salento e Costa Azzurra

    (Teleborsa) – FS Treni Turistici Italiani, società del Polo Passeggeri del Gruppo FS, arricchisce l’offerta estiva con due nuovi collegamenti: Roma-Lecce e Milano-Nizza. Una rimodulazione dei servizi, verso il Salento con un treno notturno e verso la Costa Azzurra con un Espresso diurno, che nasce dell’esigenza di rispondere velocemente alla crescente domanda turistica, dentro e fuori i confini nazionali.Il collegamento Roma-Lecce è una novità assoluta. Si parte il 18 luglio per offrire una nuova esperienza di vacanza a supporto del turismo sostenibile e di qualità, che contribuirà a soddisfare le esigenze di mobilità da e verso la Puglia. Il treno fermerà a Caserta per poi procedere, senza ulteriori soste lungo la notte, verso la Puglia. Qui fermerà a Bari Centrale, Polignano a Mare, Monopoli, Fasano, Ostuni, Carovigno, Brindisi e Lecce. Al comfort delle carrozze letto si unisce il servizio ristorante nel vagone dedicato e la possibilità di portare a bordo bagagli e attrezzature sportive, grazie a un vagone dedicato. L’altra novità dell’estate di FS Treni Turistici Italiani è l’Espresso Riviera. Dal 3 agosto al 1 settembre il treno con partenza da Milano arriverà fino a Nizza, con fermate a Mentone e Monaco-Principato di Montecarlo. A Nizza, inoltre, i viaggiatori potranno beneficiare delle coincidenze delle ferrovie francesi per proseguire verso Cannes e Marsiglia. Il servizio internazionale è stato reso possibile grazie alla disponibilità di SNCF Reseau, gestore dell’infrastruttura francese, e alla collaborazione tra FS Treni Turistici Italiani e Trenitalia France, la società del Polo Passeggeri che opera in Francia. “Questi nuovi collegamenti – spiega Luigi Cantamessa, amministratore delegato di FS Treni Turistici Italiani – confermano la grande versatilità che ci contraddistingue e segnano un ulteriore passo in avanti verso un turismo sempre più di qualità ed efficienza. Intendiamo proporre un servizio diverso, con alti livelli di comfort e privacy, garantiti con l’utilizzo esclusivo dello scompartimento e con un’hotellerie che si muove, in grado di capire il gradimento del cliente e costruire la composizione del treno di conseguenza. La vacanza inizia sul treno e le ampie pareti finestrate dei nostri mezzi permettono di apprezzare le bellezze del nostro Paese anche grazie al piacere di viaggiare a un’altra velocità ferroviaria”. I due nuovi collegamenti si uniscono all’Espresso Versilia da Milano a Livorno e all’Espresso Cadore che collega Roma a Cortina. Biglietti acquistabili sul sito di FS TTI e sui canali di vendita di Trenitalia. LEGGI TUTTO

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    Sostravel.com, vendite “travel” e ricavi da “servizi al passeggero” in crescita nel semestre

    (Teleborsa) – SosTravel.com, società che opera nel mercato dei servizi di assistenza al viaggiatore e quotata su Euronext Growth Milan, ha chiuso il primo semestre del 2024 con un Gross Booking Value (GBV), pari a 16.442.877 euro, in aumento del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato si riferisce al valore totale in euro, generalmente comprensivo di tasse e commissioni, di tutti i servizi di viaggio prenotati dai clienti sulle piattaforme e sulle App, al netto delle cancellazioni. Il GBV segna un nuovo record storico per la società, registrando un CAGR pari al 17.81% nel confronto con il medesimo periodo (1 gennaio-30 giugno) degli anni 2022, 2023 e 2024.Le vendite dei servizi Lost Luggage Concierge e Dr. Travel nel periodo 1 gennaio-30 giugno 2024 sono state pari a 523.123 euro, rispetto a 460.149 euro dello stesso periodo del 2023 (in crescita del 13,7%), e a 236.010 euro del 2022, grazie agli accordi B2B con Costa Crociere, ACI BlueTeam e Welfare, Gruppo Zucchetti, che si sommano alla distribuzione negli aeroporti, grazie all’accordo commerciale con TraWell Co. Il CAGR registrato dalla Business Unit Servizi ai Passeggeri considerando i primi semestri 1H2022-1H23-1H24 è pari al 48,88%.”Siamo soddisfatti dei risultati del primo semestre dell’anno – ha commentato l’AD Carmine Colella – Il Gross Booking Value in continua crescita dimostra che il brand amare.travel sta avendo successo, che i clienti sono soddisfatti e prenotano le vacanze con noi in maniera ricorrente. Siamo anche soddisfatti dei risultati raggiunti dalla business unit dei servizi ai passeggeri, che sta crescendo bene, servendo un numero di clienti corporate e viaggiatori sempre maggiore. Ci auguriamo che la stagione estiva continui forte e di consolidare questi risultati”.(Foto: Photo by John Schnobrich on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    CleanBnB, gross booking sale a 21,4 milioni di euro nel primo semestre

    (Teleborsa) – CleanBnB, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo del property management per il mercato degli affitti a breve e medio termine, ha registrato nel primo semestre 2024 un’ulteriore crescita (per circa 400 unità) del proprio portafoglio immobili, che ha raggiunto le 2.817 unità, distribuite in oltre 80 località italiane e gestite in esclusiva, in massima parte con la formula del “pacchetto FULL” di gestione completa.I soggiorni gestiti da CleanBnB nel corso del primo semestre 2024 sono stati quindi pari complessivamente a 55.329 (+35% rispetto ai 41.025 del primo semestre 2023). Questo risultato operativo si è riflesso anche nel volume di gross booking, ovvero gli incassi dagli ospiti per i soggiorni gestiti, che hanno superato quota 21,4 milioni di euro, con una crescita del 27% rispetto a 16,8 milioni di euro incassati nel primo semestre del 2023.”I risultati dei primi sei mesi del 2024 confermano, per l’ennesima volta, il trend di continua crescita per CleanBnB – commenta il presidente Francesco Zorgno – Con oltre 2.800 unità gestite direttamente e in esclusiva distribuite su oltre 80 località in tutta Italia, CleanBnB si conferma primo operatore italiano del property management destinato agli affitti brevi. Il modello di business di CleanBnB, caratterizzato da crescita organica, sostenibile e diversificata sul territorio, si sta dimostrando anche quest’anno la soluzione migliore per affrontare le sfide di un mercato sempre più competitivo”. LEGGI TUTTO

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    TTG Monitor, l’experience economy traina l’estate del turismo

    (Teleborsa) – Mare, località termali e città d’arte: italiani e stranieri non hanno dubbi, queste saranno le mete preferite per le vacanze 2024. Laghi e montagne, invece, sono molto più apprezzati dagli stranieri. Aumenta inoltre la richiesta di esperienze esclusive e private, per esempio visitare ambienti naturali (parchi e giardini) fuori dagli orari d’apertura, oppure avere la possibilità di entrare nei musei di notte, come vorrebbe il 34% degli stranieri. È questa la nuova tendenza del travel lover per l’estate 2024 secondo TTG Monitor, l’Osservatorio sul Turismo di TTG Travel Experience, appuntamento italiano di riferimento per la promozione del turismo mondiale di Italian Exhibition Group, dal 9 all’11 ottobre alla Fiera di Rimini. “In un mondo sempre più iperconnesso e digitale – ricorda Gloria Armiri a capo della manifestazione fieristica – ad attrarre il turista è una modalità di viaggio coinvolgente e improntata all’interazione con l’identità di un luogo: in altre parole la ricerca dell’autenticità, o della Veritas, filo conduttore della 61ª edizione della nostra TTG”.L’Osservatorio di TTG Monitor racconta poi l’attenzione dei turisti verso la sostenibilità sociale legata al viaggio: il 40% degli italiani e il 47% degli stranieri giudicano favorevolmente proposte ed esperienze a sostegno del lavoro delle comunità locali e delle produzioni artigiane e agroalimentari.In questo scenario si inserisce la necessità di scoprire mete meno battute dal turismo di massa, un tipo di viaggio che è anche un antidoto all’overtourism, fenomeno che preoccupa il 63% degli stranieri, che cercano sempre più il contatto con la terra e il soggiorno in ambienti primordiali e selvaggi come i glamping ricavati dalla roccia. Cambia così anche l’orientamento della spesa: nel 2024 l’88% degli europei, infatti, sceglierà di acquistare esperienze in luogo di beni materiali. Sul fronte ospitalità aumentano gli stranieri che scelgono l’hotel anche in base alla presenza di frutta e verdura di stagione nei menù e all’attenzione a ridurre lo spreco alimentare.L’estate 2024 promette dunque molto bene. Il 62% degli hotel – secondo i dati di Area38 per Italy Family Hotels – stima di arrivare a un’occupazione media superiore al 90% con un incremento di fatturato annuo del 5% rispetto al 2023 e del 10% se confrontato con il 2019, l’anno prima del Covid. C’è dunque grande voglia di vacanza, con il 30% delle famiglie che prevede di viaggiare di più dello scorso anno e con il 40% che dichiara la propria ambizione di effettuare tre o più viaggi.Il mare supera i laghi e la montagna. E le località che alla fine della stagione dovrebbero riuscire a creare una maggiore ricchezza legata direttamente al turismo sono quelle famose per antonomasia: Rimini, Cavallino-Treporti, San Michele al Tagliamento, Jesolo, Caorle, Lignano, Lazise, Cesenatico, Riccione, Cervia e Sorrento (Stime Sociometrica su dati Istat 2023 da Il Sole 24 Ore). Come confermano anche gran parte delle ricerche di settore, quest’anno un italiano su due vorrebbe concedersi esperienze legate ai viaggi, con gli eventi, le competizioni sportive e la visita alle mostre a farla da padrone (fonte: Mastercard).Di pari passo cresce l’attenzione al wellness con le attività maggiormente svolte nella destinazione turistica: ricreazione fisica (sport, +4,7%), soft hiking (escursioni e camminate, +5,1%) e sport acquatici, in aggiunta alle classiche esperienze spa e food (fonte: Mabrian). Ottime performance per l’incoming del turismo delle radici: l’87% dei visitatori di origini italiane consiglia all’estro un viaggio nel Belpaese all’estero. “I turisti delle radici” si rivelano veri e propri ambassador della destinazione Italia e del made in Italy. Al rientro portano con sé prodotti enogastronomici, artigianali, di moda e libri. Non si fermano alla visita delle terre d’origine (dedicano il 55% del tempo alla visita di altri luoghi italiani) e spendono in media 3.100 euro a persona per la permanenza di 2 settimane (fonte: Confcommercio con SWG, Traa Consulting e Italyrooting Consulting). LEGGI TUTTO

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    Emma Villas acquista Marche Holiday per crescere nel Centro Italia

    (Teleborsa) – Emma Villas, società quotata su Euronext Growth Milan e uno dei principali operatori in Italia nel settore degli affitti turistici di ville e dimore di pregio, ha finalizzato l’acquisizione del 100% della società Marche Holiday Villas, società di nuova costituzione in cui sono state conferite le attività relative all’affitto di immobili ai fini turistici di Marche Holiday, specializzata in affitti di case vacanze, ville con piscina e appartamenti nelle Marche e nel centro Italia. Non sono stati comunicati i dettagli finanziari dell’operazione.Marche Holiday è un operatore fortemente riconosciuto e radicato sul territorio marchigiano che dispone di 23 ville in gestione esclusiva, con una occupazione media annuale di 8,2 settimane. Ha registrato un fatturato per l’anno 2022 pari a euro 438.034 e di euro 537.923 nel 2023.”L’ampliamento del portfolio di ville in Italia, attraverso operazioni di M&A, è uno degli obiettivi primari che la quotazione in Borsa ha accelerato – ha commentato l’AD Giammarco Bisogno – Questa acquisizione è esattamente la tipologia di operazioni che riteniamo efficienti, sia perché strutturalmente integrabili e coerenti con la nostra proposta sul mercato, sia perché sostenibili da un punto di vista economico, in un percorso virtuoso di espansione di presenza in Italia”.Il valore riconosciuto da Emma Villas all’azienda controllata include, oltre al portfolio di ville, anche la titolarità esclusiva del marchio “Marcheholiday”. Il territorio marchigiano è già presidiato da Emma Villas con 32 proprietà in gestione. LEGGI TUTTO

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    Turismo, Istat: domanda stabile sotto i livelli pre-Covid (-27% rispetto al 2019)

    (Teleborsa) – Nel 2023 il turismo dei residenti si attesta su livelli simili a quelli del 2022. I viaggi con pernottamento sono 52,1 milioni e risultano ancora inferiori ai valori del 2019, anno precedente la pandemia (-27%). Le notti trascorse in viaggio (323,6 milioni) sono ancora il 21% in meno rispetto a quelle osservate nel 2019. Dopo la marcata crescita osservata nel 2022, i viaggi all’estero nel 2023 rimangono stabili e ancora al di sotto dei livelli del 2019 (-35,6%). Anche i viaggi in Italia non registrano sostanziali variazioni e non recuperano il 24% perso rispetto al 2019. Le vacanze, che nel 2022 avevano mostrato una decisa ripresa, sono sostanzialmente invariate e si attestano nel 2023 a poco più di 48 milioni (92% dei viaggi, 95% delle notti). Prevalgono le vacanze “lunghe”, di 4 o più notti (54,7% dei viaggi e 82% delle notti), che, dopo aver raggiunto nel 2022 i livelli pre-pandemia, nel 2023 interrompono la loro crescita attestandosi a 28,5 milioni (-19% sul 2019). Anche le vacanze brevi non cambiano rispetto al 2022 e sono ancora il 31% in meno di quelle registrate nel 2019. Il divario tra i pernottamenti di vacanza del 2023 e del 2019 rimane elevato (75 milioni, -19,6%). È quanto rileva l’Istat nel report “Viaggi e vacanze in Italia e all’estero” relativo all’anno 2023.Commentando i dati le associazioni dei consumatori denunciano gli effetti del caro-tariffe nel comparto turistico sulle partenze dei cittadini. “I forti rincari dei prezzi che hanno interessato nell’ultimo anno il settore dei viaggi hanno pesato sulle scelte dei cittadini, portandoli a tagliare la spesa per le villeggiature e a ridurre il numero di notti fuori casa – spiega il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso – Nel periodo estivo che va da luglio a settembre le vacanze di 4 o più notti sono calate infatti del -12,6% rispetto al 2022, e si riduce fortemente il numero di italiani che nello stesso periodo si è concesso una vacanza: 31,5% contro il 35,8% del 2022 e 37,8% nel 2019. A pesare sul drastico crollo delle partenze sono gli aumenti che hanno interessato prezzi e tariffe nel comparto dei viaggi: basti pensare che i biglietti dei voli nazionali sono rincarati nel 2023 in media del 37,8% su base annua, quelli dei voli europei del 16,4%, +10,8% i voli internazionali. I listini di alberghi e motel sono aumentati del 14% e i pacchetti vacanza del 16,1%. Ma a salire sono anche tutti i servizi legati alle vacanze, dai ristoranti (+5,3%) ai parchi divertimento (+8,55), passando per musei e monumenti storici (+3,2%)”. I rincari annui delle tariffe nel comparto turistico elaborati da Assoutenti sulla base dei dati Istat 2023 fanno registrare un +14% per alberghi e motel +14%; villaggi vacanza +5,7%; ristoranti +5,3%; pacchetti vacanza nazionali +16,1%; parchi divertimento +8,5%; musei e monumenti storici +3,2%; pedaggi +1,6%; parcheggi +2,4%; trasporto ferroviario +4,9%; autobus e pullman +3,4%; voli nazionali +37,8%; voli europei +16,4%; voli internazionali +10,8%. Il Codacons chiede “misure per calmierare prezzi e tariffe nel comparto turistico”. “I dati Istat dimostrano che gli italiani rinunciano sempre più alle vacanze, con i viaggi che si trasformano oramai in un lusso riservato ai più benestanti” commenta il Codacons. “Siamo di fronte ad una debacle del turismo, con le partenze degli italiani che si riducono di oltre un quarto rispetto al periodo pre-Covid, scendendo del -27% – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi –. I viaggi all’estero addirittura crollano del -35,6% rispetto al 2019, a dimostrazione di come sia sempre più difficile per i cittadini concedersi una vacanza fuori dai confini nazionali. Questo perché le tariffe nel comparto turistico sono del tutto fuori controllo e hanno raggiunto livelli insostenibili per una ampia fetta di popolazione. Un trend preoccupante che prosegue anche nel 2024, e che deve portare il Governo a studiare misure specifiche per calmierare i prezzi nel settore, affinché i viaggi non siano un lusso riservato ai ricchi ma una opportunità per tutti”. “Effetto caro vita e caro bollette. La perdita del potere d’acquisto dovuta all’inflazione e le bollette di luce e gas alle stelle pesano troppo sulle tasche degli italiani e finiscono per incidere sui loro spostamenti e sulle loro vacanze – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori –. Significativo, in tal senso, il dato relativo ai mesi estivi e alle vacanze di 4 o più notti che, invece di migliorare, peggiora del 12,6% rispetto all’estate del 2022, tornando così sotto i livelli del 2019. Insomma, le spese non obbligate non possono certo andare bene se la gente vede intaccare i propri risparmi pur di arrivare a fine mese”. In calo le vacanze lunghe estiveNel primo trimestre del 2023 la domanda turistica aumenta rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+40,5% di viaggi, +34,4% di notti, +39,7% di turisti). La crescita si concentra nelle vacanze (+37,3% di viaggi, +32,1% di notti) ed è trainata dalle vacanze lunghe, che aumentano di oltre il 60%. Tuttavia, le vacanze sono ancora inferiori del 25,5% rispetto ai livelli dello stesso periodo del 2019 (-15% di notti). Nel secondo trimestre i viaggi sono sostanzialmente stabili rispetto alla primavera del 2022 e rimangono più bassi del 32% rispetto al corrispondente periodo del 2019 (-36,5% di notti). Nel trimestre estivo (luglio-settembre) il calo delle vacanze lunghe (-12,6% di viaggi, -13,4% di notti) é in controtendenza rispetto alle estati dei due anni precedenti e riporta l’ammontare dei viaggi sotto i valori dell’estate del 2019 (-18,5%,-15% in termini di notti). Nell’ultimo trimestre dell’anno la domanda è stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e il confronto con il corrispondente periodo del 2019 evidenzia le criticità persistenti nella domanda turistica: -39% di viaggi, -27% di notti. Le persone partite per una vacanza estiva sono 18,4 milioni, in calo del 13% rispetto all’anno precedente (21,1 milioni nel 2022). La diminuzione riguarda tutte le fasce di età e si concentra tra i residenti nel Nord-ovest (-18%) e nel Sud (-17,8%), aree che tornano sotto i livelli dell’estate 2019 (rispettivamente -12% e -23%). Nel complesso, i turisti che partono per vacanza tra luglio e settembre sono il 19% in meno del 2019 (18,4 milioni nel 2023, 22,7 milioni nel 2019). I viaggi estivi sono mediamente più lunghi rispetto a quelli degli altri trimestri (8,5 notti) e di durata pari a quelli dell’estate del 2022. Le vacanze lunghe rappresentano il 73,3% dei viaggi estivi, quota simile all’estate del 2022 (73,6%) e del 2019 (72,6%). Quasi la metà delle vacanze lunghe (49,6%) dura meno di una settimana. Solo il 7,9% dei viaggi è svolto per motivi di lavoro (4,1 milioni), senza sostanziali variazioni in termini di viaggi e di notti rispetto al 2022. Gli spostamenti per lavoro non mostrano quindi segnali di ripresa, attestandosi a circa la metà di quelli registrati nel 2019, con una durata media simile a quella del 2022 (4 notti rispetto a 3,8). Le riunioni d’affari e i viaggi per congressi, convegni e seminari sono le motivazioni più frequenti (17,8%), seguite dalle attività di rappresentanza, installazione o vendita (15,6%). La durata media delle vacanze (6,4 notti) e dei viaggi nel loro complesso (6,2 notti) sono sostanzialmente invariate rispetto al 2022. Le escursioni (visite in giornata) nel 2023 sono 42,4 milioni (stabili rispetto al 2022) e sono effettuate per lo più nel periodo primaverile (28,8%). La percentuale di residenti che, in media, hanno effettuato almeno un viaggio in un trimestre diminuisce lievemente, passando da 19,4% del 2022 a 18,7% del 2023 (24,2% nel 2019). La media nazionale dei viaggi pro-capite si attesta, come nel 2022, a 0,9 (1,2 nel 2019), con il valore più elevato nel Nord-ovest e nel Nord-est (entrambi 1,2) e più basso al Sud e nelle Isole (entrambi 0,4). L’area dove risiede la maggior parte dei turisti è il Nord-ovest (25,4%; 35,5% in termini di provenienza dei viaggi), seguono il Nord-est (24,9% dei turisti e 27,1% dei viaggi), il Centro (20,8% dei turisti e 22,1% dei viaggi) e, a distanza, le Isole (9,7% di turisti; 5,3% di viaggi) e il Sud (8,0%, 10,0%).Mare e città le vacanze preferite dai residenti Il 2023 conferma la tendenza a spostarsi in ogni periodo dell’anno principalmente per piacere, svago o riposo (73,3% delle vacanze) e per visite a parenti e amici (24,7%). Entrambe le motivazioni sono stabili rispetto al 2022, ma ancora sotto i livelli del 2019 (-21,3% per le vacanze di piacere, svago e riposo, -31,1% per le visite a parenti e amici).La quota di vacanze per visite a una città, per la prima volta, eguaglia quella delle vacanze al mare (entrambe pari al 49% sul totale vacanze). Continua la lenta ripresa delle visite a città, grazie soprattutto al recupero di quelle estere (+29,3% sul 2022) e di quelle estive in città italiane, che superano ampiamente i livelli prepandemici (+37% sul 2019). Tuttavia, complessivamente, le visite a città sonoancora di circa il 15% inferiori rispetto al 2019. Per la prima volta dal 2019, le vacanze al mare in Italia tornano ad essere più scelte (50%) di quelle all’estero (45,1%), ma si assiste ad un rallentamento (-11,7%), in Italia e all’estero, rispetto alla crescita osservata negli ultimi due anni. Le vacanze in montagna e campagna rimangono stabili sul 2022 e sono, rispettivamente, il 25,4% e il 14,3% del totale delle vacanze. Mentre per le vacanze in montagna a fine anno il bilancio è ancora in difetto rispetto al 2019 (-12,2%), quelle in campagna hanno recuperato i livelli pre-pandemia. Rispetto al 2022, aumentano le vacanze dedicate a visite al patrimonio culturale, alla partecipazione a eventi e spettacoli e al turismo enogastronomico, grazie agli incrementi osservati nei primi nove mesi dell’anno (+55%). Inoltre, per la prima volta dopo anni di cali, il 2023 vede crescere la quota di vacanze con attività culturali (da 9,7% nel 2022 a 13,1% nel 2023). Tuttavia, queste vacanze sono ancora inferiori del 39% rispetto al 2019. Le vacanze per visitare le bellezze naturali del luogo (9,2%) sono stabili rispetto al 2022.Tra le vacanze svolte per piacere, svago o riposo, quelle dedicate al riposo o divertimento anche nel 2023 rimangono predominanti (68,3%) rispetto al periodo pre-pandemico (erano 57,8% nel 2019). Il saldo di fine anno si conferma prossimo ai livelli precedenti alla pandemia, grazie al marcato incremento osservato nel primo trimestre (+61% rispetto al corrispondente periodo del 2022), mentre in estate si conferma la stabilità registrata nel triennio precedente. Le altre attività, quali i trattamenti di benessere, lo shopping, il volontariato, la pratica di hobby, le visite ai parchi divertimento o le vacanze svolte per assistere a eventi sportivi, per studio o formazione, sebbene aumentino rispetto al 2022, non riescono a recuperare il gap dovuto alla pandemia. Di fatto la quota delle vacanze effettuate per svolgere queste attività è ancora molto contenuta (4,7%, era 7,5% nel 2019).In estate aumentano le attività culturali, stabili i viaggi paesaggistici Durante l’estate del 2023 i viaggi per visite alle bellezze naturali (57,5% dei viaggi estivi) e quelli con almeno un’attività culturale (64,3%), confermano le quote raggiunte nel periodo prepandemico, sebbeneancora non recuperino completamente rispetto al 2019.Le attività culturali preferite rimangono le visite a città e borghi (84,7%) e le visite ai monumenti e siti storici o archeologici (48,4%), seguite, quasi in egual misura, dalle visite a mercati tipici locali (35,9%) ea musei e mostre (33,4%). Rispetto all’anno precedente, sono in aumento tutte le tipologie di attività, ad esclusione delle visite a città. In particolare, la quota delle attività legate all’enogastronomia (25,3%) è più alta del 2019 (19,7%) e, per la prima volta dal forte calo del 2020 (erano scesi all’11,3%, da 29,6% nel 2019) anche i viaggi estivi per partecipazione a spettacoli e manifestazioni tornano ad essere più frequenti (23,7%), seppure ancora inferiori di circa un terzo rispetto all’estate pre-pandemica.Nel 2022 quasi un turista su 10 lavora dal luogo di vacanzaL’ampia diffusione del lavoro da remoto in questi anni, spinta anche dalla pandemia da COVID-19, ha permesso a molti di combinare due elementi storicamente contrastanti, la vacanza da un lato e il lavoro dall’altro, alimentando un fenomeno definibile come workation o holiday working. Si tratta della possibilità di svolgere il proprio lavoro dal luogo di vacanza, unendo il lavoro al piacere di viaggiare.Prima della pandemia, tale fenomeno era limitato ad alcune tipologie di liberi professionisti e lavoratori della conoscenza; l’accelerazione dell’adozione del lavoro a distanza lo ha reso accessibile a un pubblico più ampio diventando una possibile nuova tendenza nel settore del turismo. Nel 2022, il 9,7% dei vacanzieri occupati hanno lavorato dal luogo di vacanza in una qualsiasi modalità di lavoro da remoto (telelavoro, smartworking o lavoro agile). La propensione a lavorare in vacanza è maggiore tra i turisti occupati maschi (10,4%) rispetto alle donne (8,8%) e tra i residenti nelle regioni del Nord-ovest (12,1%, contro il 5,5% del Mezzogiorno). Inoltre la quota di holiday workers è oltre tre volte maggiore tra coloro in possesso di laurea o titolo superiore (18,5%) rispetto a chi ha titoli di studio più bassi.L’incidenza dell’holiday working tra i lavoratori autonomi (16,5%) è più del doppio di quella dei lavoratori alle dipendenze (7,7%). Tra questi ultimi, il fenomeno riguarda in misura maggiore i dirigenti (37,2%) e, tra gli autonomi, gli imprenditori (37%). Sono gli occupati nei settori “Servizi di informazione e comunicazione” (30,5%) e “Attività finanziarie e assicurative” (22,8%) a dichiarare più frequentemente di aver lavorato dal luogo di vacanza: si tratta soprattutto di professioni appartenenti al primo grande gruppo professionale “Legislatori, dirigenti e imprenditori” (33%) e al secondo “Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione” (16,5%).Toscana: meta preferita per le vacanze, sia brevi che lungheNel 2023 il 79% dei viaggi ha come destinazione una località italiana. Il Nord rimane l’area del Paese con più potere attrattivo (38% dei viaggi), sia per le vacanze (soprattutto se brevi, 48,5%), sia per i viaggi di lavoro (38,9%). Il Mezzogiorno continua a registrare quote più elevate del Centro per le vacanze lunghe (29% contro 12,6%) e meno consistenti per le brevi (16% contro 25%) e per i viaggi di lavoro (11,3% contro 24,6%). I viaggi internazionali rimangono sostanzialmente stabili, ad eccezione di quelli versi i paesi extra-europei che crescono di poco meno del 50%. Ne consegue che la quota dei soggiorni oltre confinesale lievemente rispetto al 2022 (21% da 19,7%) e si avvicina sempre di più ai livelli pre-Covid (23,9% nel 2019). Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Lazio, Campania e Trentino Alto Adige sono le setteregioni più visitate e accolgono complessivamente il 59,4% degli spostamenti interni, con quote che variano tra il 6,2% del Trentino Alto Adige e l’11,6% della Toscana. Anche nel 2023 quest’ultima rimane la regione preferita per le vacanze (11,6%), sia lunghe (9,9%) sia brevi (13,7%). Per lavoro si viaggia invece di più verso Lombardia, Lazio e Toscana, che insieme ospitano quasi il 42% dei viaggi d’affari in Italia. Lombardia e Lazio sono le mete preferite delle vacanze invernali (entrambe 11,7%), in particolare la prima per i soggiorni lunghi (15,1%), la seconda per quelli brevi (14%). Le vacanze primaverili e autunnali confermano la Toscana al primo posto tra le destinazioni privilegiate sia per i soggioni brevi (rispettivamente 17,1% e 14,1%), sia per quelli lunghi (13,4% e 19,1%). Questa regione è seconda (9%) solo all’Emilia-Romagna (12%) nella graduatoria delle mete più frequentate in estate, anche durante le vacanze brevi. In occasione delle vacanze lunghe estive, invece, le destinazioni preferite, oltre all’Emilia-Romagna (11%), sono la Puglia (8,9%), il Trentino Alto Adige e la Calabria (entrambe 8,5%). I viaggi all’estero hanno come destinazione prevalente una meta europea (82%): i paesi più visitati nell’anno sono Spagna (13,4%), Francia (10,7%), Germania (7,1%) e Romania (5,5%). Quest’ultima accoglie per la maggior parte i residenti stranieri in vacanza nel paese di origine, soprattutto nei mesi invernali ed estivi (9,7% e 6,4% delle vacanze rispettivamente del primo e del terzo trimestre). In estate e in autunno, la Spagna è la meta più scelta dai residenti per le vacanze all’estero (14,7% e 17,1%), ma in primavera è preceduta dalla Francia (16%). Tra le mete extra-europee, Egitto (4,3%), Stati Uniti (2,8%) e Marocco (2,3%) si riconfermano anche per il 2023 le destinazioni preferite per le vacanze lunghe.Preferiti gli alloggi privati in Italia, le strutture collettive all’esteroNel 2023 gli alloggi privati si confermano la sistemazione prevalente per gli spostamenti turistici (52,9%, 62,3% in termini di pernottamenti), soprattutto in Italia (54,7%, 63,9% di notti). Fuori dai confini nazionali, invece, si preferisce alloggiare in strutture ricettive collettive (54,1% dei viaggi), anche se gli alloggi privati rappresentano la quota prevalente in termini di pernottamenti (57,9%). Ciò è dovuto principalmente agli stili di viaggio dei residenti con cittadinanza straniera che prediligono, in più di otto spostamenti su 10 all’estero, gli alloggi privati alle strutture ricettive collettive. Queste ultime sono invece scelte in quasi il 61% dei viaggi all’estero dai cittadini italiani. Il ricorso agli alloggi privati prevale nel Mezzogiorno (64,4% dei viaggi) e nel Centro (53%), soprattutto abitazioni di parenti e amici (rispettivamente 38,3% e 26,1%) e alloggi in affitto/bed&breakfast (17,5% e 16,7%). Al Nord, strutture ricettive collettive e alloggi privati sono scelti in misura pressoché simile(rispettivamente 50,2% e 49,8%), ma maggiore, rispetto alle altre aree del Paese, è il peso dei soggiorni in albergo (44,2%). Gli alloggi privati sono scelti soprattutto durante le vacanze, specie se lunghe (58,2% dei viaggi e 66,4% delle notti). Tra questo tipo di sistemazione, le abitazioni di parenti e amici si confermano le più utilizzate per i soggiorni di quattro notti o più (33%, 35,2% in termini di pernottamenti), seguite da alloggi in affitto (16%) e abitazioni di proprietà (7,2%). Le strutture collettive sono preferite nel 79,2% dei viaggi di lavoro (77,3% delle notti); nella maggior parte dei casi si tratta di strutture alberghiere (76% dei viaggi e 56,5% delle notti), utilizzate anche in oltre un terzo delle vacanze (41,3% se brevi). Viaggi soprattutto in automobile, ma cresce la quota dei viaggi in aereo e in treno Nel 2023 l’automobile continua a essere il mezzo di trasporto più utilizzato per viaggiare (58,8% dei viaggi), ma la sua incidenza continua a diminuire rispetto al triennio precedente (era 63,7% nel 2022, 69,8% nel 2021, 73,9% nel 2020) per tutti i tipi di viaggio e tende ad allinearsi al 2019 (56,5%). Di conseguenza cresce, rispetto al 2022, la quota dei viaggi in cui si utilizzano mezzi di trasporto collettivi (aereo, treno, nave e pullman) (37,9% da 32,4%). L’utilizzo dell’aereo (20,8% sul totale dei viaggi) riguarda soprattutto i viaggi di lavoro (29,5%) e le vacanze lunghe (26,5%) con incidenze simili ai livelli pre-Covid (rispettivamente 30% e 27,5% nel 2019). Il treno è utilizzato in oltre un quinto dei viaggi di affari (20,6%).Record di prenotazioni via web dell’alloggio e del trasportoAncora più marcata rispetto al passato, nel 2023 è l’abitudine a prenotare l’alloggio (oltre la metà dei viaggi, 56,7%), soprattutto l’albergo (59% dei viaggi con prenotazione). Rispetto al 2019, le prenotazioni dell’alloggio risultano ancora in calo di circa il 21%. Tuttavia, in caso di prenotazione, il 2023 conferma la nuova attitudine, delineatasi nel periodo pandemico, di prenotare contattando direttamente la struttura, come l’albergo o l’abitazione privata (72,3%), anziché tramiteintermediari (27,7%). Infatti le prenotazioni tramite intermediari, sia con canali tradizionali che su internet (incluse le piattaforme digitali), rappresentano soltanto il 40% dei livelli del 2019. Le prenotazioni dirette, invece, sono circa un quarto superiori a quelle del 2019. Ciò conferma la tendenza ad una prenotazione dell’alloggio “fai-da-te”. Nel 2023, si consolida l’utilizzo di internet per la prenotazione dell’alloggio che, dopo l’accelerazione osservata nell’anno della pandemia, interessa circa il 70% dei viaggi (58,4% nel 2019). Il ricorso all’intermediazione (27,4%) si conferma inferiore alle prenotazioni effettuate direttamente (72,6%) dal turista sulla pagina web dell’albergo o dell’abitazione privata (nel 2019 la situazione era opposta,rispettivamente 68,7% e 31,3%). L’utilizzo dei diversi canali di intermediazione online per gli alloggi è stabile rispetto agli anni precedenti: i più diffusi sono quelli che offrono in prevalenza strutture alberghiere (69,6%), meno quelli che usano piattaforme specializzate nell’offerta di alloggi privati (7,8%). Le agenzie di viaggio, le agenzie immobiliari e i tour operator con i loro siti web o le app, rispetto all’anno precedente, intercettano invece più viaggi (22,6%; 15,5% nel 2022). Le prenotazioni del mezzo di trasporto (33,2%), di consueto meno frequenti di quelle dell’alloggio, nel 2023 aumentano e sono per la prima volta pressoché uguali a quelle osservate nel 2019. Come evidenziato in precedenza, ciò è dovuto soprattutto al minor utilizzo dell’auto propria a favore dei mezzi di trasporto collettivi. I viaggi con prenotazione del trasporto sono però ancora inferiori di circa il 30% rispetto al 2019. Come lo scorso anno, invece, circa i tre quarti delle prenotazioni dei mezzi di trasporto è effettuata via web. LEGGI TUTTO

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    Turismo Confcommercio, Pasqua e 25 aprile: 20 milioni di italiani con la valigia in mano

    (Teleborsa) – La voglia di viaggiare degli italiani sembra non affievolirsi nonostante le tensioni internazionali e le ormai consuete “incertezze” del tempo. Secondo il Focus dell’Osservatorio Turismo Confcommercio, realizzato in collaborazione con Swg, dieci milioni di italiani sono pronti a partire per le vacanze di Pasqua, di cui due ancora indecisi per il meteo incerto, ma pronti a fare le valigie mentre altri 8 milioni e mezzo stanno programmando un viaggio per il ponte del 25 aprile. La spesa complessiva si aggira sui 3,5 miliardi, 350 euro a persona e l’Italia resta la meta preferita nell’85% dei casi. Il 61% dei viaggiatori sceglie vacanze più brevi con 2 pernottamenti a destinazione. Aumenta dall’11% al 15% la quota dei viaggi all’estero, con Spagna, Francia e Austria tra le destinazioni preferite indipendentemente dal numero di pernottamenti programmati.Il mare in testa alle preferenze – Siamo ancora a marzo ma per gli italiani il mare è già un’opzione prioritaria per le vacanze con il 25% di preferenze. Seguono le città d’arte scelte dal 21% e la montagna dal 15% degli intervistati. Per quel che riguarda la soluzione di alloggio, il 51% opta per un albergo o un b&b, il 30%, invece, approfitta della Pasqua per riaprire seconde case di proprietà o per andare a trovare parenti e amici. C’è tanta voglia di Sud in quel 46% di italiani che, restando nella penisola, faranno un viaggio al di fuori della propria regione: Campania, Sicilia e Puglia sono la meta scelta per 3 intervistati su 10 mentre, tra le regioni del Nord, Emilia Romagna, Lombardia e Toscana distanziano di poco Liguria e Veneto. Sangalli: “Velocizzare riforma fiscale per sostenere i consumi” – Commentando i dati dell’Osservatorio Turismo, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha sottolineato che “aprile, tra Pasqua e ponti, si annuncia in crescita per il turismo. Meteo e tensioni internazionali, infatti, non penalizzano la voglia di viaggiare degli italiani. È necessario, però, sostenere la capacità di spesa delle famiglie accelerando i tempi di applicazione della riforma fiscale”. LEGGI TUTTO