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    Meloni: “Spread sotto 100. Titoli italiani più sicuri dei tedeschi”

    (Teleborsa) – “Sapete che non ho mai reputato lo spread un totem ma oggi è sotto i 100 punti. I titoli di Stato italiani vengono considerati più sicuri dei titoli di Stato tedeschi, penso che una riforma importante che ha fatto questo governo sia stata quella della serietà, della fine delle politiche dei bonus utili per il consenso ma dannose per economia e lavoratori”. È quanto ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al premier question time alla Camera, rispondendo a una interrogazione di Maria Elena Boschi per Italia Viva. Al centro del question time il tema energia, Green deal, la situazione nella Striscia di Gaza e il piano di riarmo varato dall’Europa, ma anche Sanità e automotive. Accanto alla presidente del Consiglio, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, e il titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Tra gli altri sono in Aula ai banchi del governo: Alessandro Giuli, Andrea Abodi, Tommaso Foti, Elisabetta Casellati, Gilberto Pichetto Fratin, Roberto Calderoli. Eugenia Roccella, Francesco Lollobrigida e Giuseppe Valditara. Diversi i banchi vuoti di maggioranza ed opposizione. Tra i presenti la segreteria del Pd, Elly Schlein, il leader del M5S Giuseppe Conte e i leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.Energia – “Io continuo a ritenere che tra le varie cause del caro energia ci sia anche qualcosa che non funziona nella formazione del prezzo ed è quello su cui il Governo si sta concentrando ora” ha detto la presidente del Consiglio rispondendo a un’interrogazione di Azione illustrata da Matteo Richetti. Sul nucleare – ha aggiunto Meloni – “confermiamo il nostro impegno per garantire all’Italia una fonte di energia che è sicura, pulita e a basso costo. L’iter del disegno di legge delega va avanti. È stata trasmessa la richiesta per l’acquisizione del parere della Conferenza unificata. Il testo sarà presto esaminato dal Parlamento e chiaramente lì conto trasversalmente sul contributo di tutte le forze politiche che comprendono quanto sarebbe importante sviluppare anche questa fonte d’approvvigionamento”. “In attesa del nucleare, – ha proseguito la premier – la strada da percorrere è quella, come scrivete nell’interrogazione, di favorire meccanismi per fornire a determinati consumatori industriali energia elettrica a prezzi svincolati da quelli della Borsa. Il governo ha già operato in questa direzione, lo abbiamo fatto con la promozione dei Power Purchase Agreement, dei contratti per differenza a due vie, misure che – ha rimarcato – consistono proprio nell’acquisto a lungo termine di capacità rinnovabile a prezzo fisso. Lo abbiamo fatto ad esempio con l’Energy Release in favore delle imprese energivore”. Green deal – “L’azione del governo per rendere più ragionevoli gli obiettivi del green deal ha portato a elaborare delle “proposte su cui stiamo riscontrando un consenso crescente e ci aspettiamo passi in avanti – ha detto Meloni rispondendo a una interrogazione di Paolo Barelli per Forza Italia –. Conoscete la posizione del governo in materia di Green deal, che ho denunciato anche in quest’Aula, di quanto una visione eccessivamente ideologica della transizione verde si sia rivelata drammatica per la competitività europea», ha aggiunto la premier, ricordando che si tratta di “un fatto talmente evidente che già da tempo la stessa Commissione europea ha avviato diversi correttivi alle sue scelte, con un approccio più pragmatico rispetto al passato che l’Italia negli ultimi anni ha contribuito a imporre. Il governo sostiene pienamente gli sforzi della Commissione per una decisa semplificazione del quadro normativo, del Green Deal, che sta prendendo forma nei pacchetti Omnibus che hanno interessato, interesseranno proprio il regolamento Cibam, la politica agricola comune, le normative sulla due diligence e altre”.Automotive – Sull’automotive «abbiamo tenuto l’anticipo alla seconda parte del 2025 della revisione dell’intero regolamento sui veicoli leggeri. In quella sede, sulla scorta del non-paper promosso da Italia e Repubblica Ceca, sostenuto da altri 15 governi, punteremo a riaffermare il principio di neutralità tecnologica, aprendo così a tutti i carburanti alternativi che possono contribuire alla decarbonizzazione del settore. Continuiamo a ritenere sbagliato, sul piano industriale ma anche sul piano geopolitico, per seguire unicamente la transizione verso l’elettrico, le cui filiere oggi sono in gran parte controllate dalla Cina – ha detto Meloni rispondendo a una interrogazione di Fi – Siamo sempre meno soli in queste battaglie” ha aggiunto, ricordando che “nel marzo scorso siamo riusciti a inserire per la prima volta il principio della neutralità tecnologica. nelle conclusioni del Consiglio europeo”. “Abbiamo dialogato con serietà con Stellantis: l’azienda si è impegnata a mantenere in attività i suoi siti produttivi, a tutelare l’occupazione, a effettuare investimenti annui pari a 2 miliardi circa e ad acquisti per 6 miliardi di euro da fornitori italiani fino al 2030. Chiaramente bisognerà tutti insieme valutare sul rispetto di questi impegni, senza pregiudizi, senza favoritismi, che è l’approccio che questo governo ha con Stellantis come con tutte le altre aziende che operano in Italia” ha detto la presidente del Consiglio rispondendo all’interrogazione di Azione, illustrata da Richetti. “Con l’avvio del mandato del cancelliere Merz, – ha aggiunto Meloni – abbiamo già iniziato a confrontarci su come Italia e Germania, le due principali potenze manifatturiere d’Europa, possano insieme dare un contributo concreto al rilancio della nostra base industriale, in primis del settore dell’auto. È un dialogo già avviato, rispetto al quale sono molto fiduciosa. È chiaro a tutti ormai che in una fase di instabilità dei mercati internazionali è a maggior ragione fondamentale rimuovere i dazi interni che minano la competitività europea e che è arrivato il tempo di invertire la rotta in modo deciso. È certamente chiaro a noi perché è quello che chiedono le imprese, i nostri lavoratori e perché è quello che i cittadini europei hanno ribadito con il loro voto ormai quasi un anno fa”.Sanità – “Si è detto, tra l’altro, che il governo gioca a scaricare la responsabilità. Tutt’altro: quello che il governo cerca di fare, pur non avendo una competenza in materia di organizzazione della sanità, è cercare di fare la sua parte per dare una mano. Perché qui serve chiaramente il massimo dell’impegno da parte di tutti, da parte dello Stato, da parte delle Regioni, guardando al grande vero obiettivo che è garantire ai cittadini una sanità efficiente e veloce. Si può fare, come racconta la storia di molte Regioni. E quello che vogliamo fare noi è dare una mano, ma anche richiamare alle responsabilità, quando è necessario farlo, perché sia la storia di tutte le Regioni senza distinzione” ha detto Meloni rispondendo all’interrogazione di Noi moderati illustrata da Francesco Saverio Romano in materia di liste d’attesa. Sul tema sanità la premier si è scontrata con la leader del Pd. “La sanità pubblica è al collasso, le liste d’attesa sono infinte, la migrazione sanitaria da sud a nord è aumentata, avete portato la spesa sanitaria ai minimi storici – ha attaccato Schlein mostrando dei grafici all’indirizzo di Meloni –. La spesa sanitaria si calcola sul pil, la domanda è perché state smantellando la sanità pubblica”. La premier ha replicato che “il fondo sanitario nazionale è al livello più alto di sempre, quando ci siamo insediati nel 2022 – ha detto – quel fondo era di 126 miliardi, 10 miliardi meno di adesso. E il Pd quando è stato al governo non si è mai sognato di fare aumenti come quello che abbiamo fatto noi in questi due anni. Mi risulta che, per esempio, siamo stati noi a fermare il fenomeno odioso dei medici a gettone, che è sì una privatizzazione della sanità”. Dura la replica di Schlein: “Quando era al governo l’avete messo voi un tetto alle assunzioni negli ospedali. La gente non si riesce a curare, si vergogni!. Volete una sanità a misura del portafogli delle persone e questa è una vera e propria tassa Meloni, curarsi è diventato un lusso”.Crisi di Gaza – “Non abbiamo condiviso diverse scelte e non condividiamo le recenti proposte del governo israeliano e non abbiamo mancato di dirlo ai nostri interlocutori, consapevoli come siamo che non è stato Israele a iniziare le ostilità e che c’era un disegno alla base dei disumani attacchi di Hamas e la crudeltà rivolta agli ostaggi – ha detto Meloni, al premier question time alla Camera, rispondendo al deputato Bonelli –. In questi mesi a più riprese ho sentito il primo ministro Netanyahu, sono state conversazioni spesso difficili in cui ho sempre richiamato l’urgenza di trovare una strada per terminare le ostilità e rispettare il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario. Una richiesta che rinnovo anche oggi, a fronte di una situazione umanitaria a Gaza che non ho difficoltà a definire sempre più drammatica e ingiustificabile. Sono convinta sulla base delle numerose conversazioni che ho avuto in questi mesi con i leader della Regione, che si possa lavorare a un quadro politico e di sicurezza regionale capace di porre fine al conflitto, aprire la strada a un processo che conduca alla soluzione dei due Stati, e resto convinta che per farlo occorra partire dal piano di ricostruzione proposto dai paresi arabi. È verso questo obiettivo che il governo continua a impegnarsi, lavorando con i leader della Regione, con i nostri partner europei, con gli Stati Uniti. Lo faremo mantenendo con tutti un dialogo aperto, franco, se necessario anche critico. Ed è esattamente per questo che non è nell’intenzione del governo italiano richiamare l’ambasciatore italiano in Israele”. LEGGI TUTTO

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    Luiss School of Government: al via il Master in Politica, Economia e Società per lo Sviluppo del Mezzogiorno

    (Teleborsa) – Giovedì 15 maggio, alle ore 11 presso la sede Luiss di Viale Pola 12 Roma, Sala Colonne, Giuseppe De Rita, presidente del Censis terrà una lectio magistralis per inaugurare la prima edizione del Master in Politica, Economia e Società per lo Sviluppo del Mezzogiorno promosso dalla School of Government della Luiss Guido Carli. “Dal 2019 il Sud Italia è in convergenza. Nell’ultimo periodo il dato si è addirittura rafforzato. Nel 2023, in particolare, – spiega la Luiss in una nota – il Pil è aumentato dell’1,5% nel Mezzogiorno, dello 0,7% nel Nord-ovest, dello 0,4% nel Nord-est e dello 0,3% nel Centro (Fonte ISTAT). Nel 2024 la crescita del Pil al Sud è stata superiore del +0,7% rispetto al resto d’Italia (Fonte Svimez). Indulgere in facili trionfalismi è un rischio da evitare, anche alla luce delle previsioni sugli anni a venire. Non porsi il problema di come consolidare questo trend sul lungo periodo, considerandolo solo un rimbalzo tecnico, è un peccato mortale. Uno dei limiti consolidati delle politiche meridionalistiche è stato quello di aver privilegiato prospettive centralistiche, concedendo insufficiente importanza alla dimensione sociale della questione. La scarsa attenzione alla inadeguatezza della classe dirigente del Mezzogiorno rappresenta forse l’aspetto più rilevante di questa mancanza. È per tale ragione che la School of Government della Luiss-Guido Carli ha deciso di varare questo Master proprio nell’attuale momento storico”.Il Master prenderà il via nell’autunno 2025. Ad esso saranno ammessi tutti gli studenti in possesso di lauree magistrali o di titoli equipollenti. L’iniziativa riprende e rilancia la vocazione originale dell’università, fondata nel 1974 col fine precipuo di formare la classe dirigente del centro-sud. Intende farlo attraverso la selezione di eccellenze, formate per rispondere ai problemi particolari di una specifica area geografica del Paese. E ciò sarà possibile anche grazie alle borse di studio messe a disposizione da alcune tra le più importanti realtà associative e imprenditoriali del Sud: Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno – SVIMEZ; Fondazione Banco di Napoli; Fondazione Carical; Fondazione Con il Sud; Gruppo La Doria; Alis; MedOr Italian Foundation. Gli insegnamenti copriranno le seguenti aree tematiche: culturale, sociale, economica, geopolitica e istituzionale. La direzione del master sarà affidata ai professori Gaetano Quagliariello, direttore della Luiss School of Government e Carlo Borgomeo. Sono stati chiamati a far parte della faculty accademici e tecnici delle diverse materie, in modo da combinare sapere teorico e conoscenze pratiche. Tra questi: Luca Bianchi, direttore generale SVIMEZ; Francesca Bitondo, direttrice Rapporti Istituzionali Microsoft Italia; Guido Castelli, commissario straordinario alla ricostruzione delle aree colpite dal sisma 2016-2017; Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza; Stefano Scarpetta, director directorate for Employment, Labour and Social Affairs dell’OCSE.Sono previsti – conclude la nota – anche specifici laboratori che si svolgeranno in realtà particolarmente significative per quel che concerne l’innovazione e la sperimentazione. Le iscrizioni sono aperte sul sito SoG. LEGGI TUTTO

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    Euronext: nel primo trimestre ricavi a 458 milioni (+14%), corre l’utile

    (Teleborsa) – Euronext archivia il primo trimestre con ricavi in crescita del 14,1% a 458,5 milioni, mentre l’ebitda rettificato è salito del 17% a 294,1 milioni e il margine è balzato al 64,1%.Nei primi tre mesi, l’utile netto rettificato della società, ha raggiunto 183,5 milioni (+11,8%) pari a un utile per azione di 1,8 euro (+13,9%), e l’utile netto è pari a 164,8 milioni (+17,9%) pari a un utile per azione di 1,62 euro (+20%).”Nel primo trimestre del 2025, Euronext ha registrato una performance straordinaria. Abbiamo raggiunto un fatturato e un utile record di 458,5 milioni di euro, trainati dai successi iniziali delle iniziative strategiche, dalla crescita dei ricavi non legati ai volumi e dall’eccezionale volatilità nelle attività di trading e clearing, in particolare nei settori cash equity, reddito fisso, cambi, energia e materie prime”, ha dichiarato Stéphane Boujnah, Amministratore Delegato e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Euronext. “Con questo solido primo trimestre del 2025, ha aggiunto, dimostreremo la nostra capacità di innovare in anticipo sui tempi, aprendo la strada a un mercato dei capitali europeo più forte, più innovativo e più competitivo”. LEGGI TUTTO

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    Policlinico Campus Bio-Medico: Tosti e Sormani confermati ai vertici

    (Teleborsa) – Un rinnovo all’insegna della continuità con il mandato appena terminato: Carlo Tosti è stato confermato presidente della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e Paolo Sormani amministratore delegato e direttore generale. L’annuncio è arrivato oggi in occasione dell’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione del Policlinico Universitario, che rimarrà in carica per un triennio fino all’approvazione del bilancio consuntivo 2027.Riconfermati anche i consiglieri uscenti Fabio Giuseppe Angelini, Chiara Fiorani e Stefano Piccaluga, con l’obiettivo di garantire la prosecuzione delle strategie di crescita e delle attività operative che hanno caratterizzato l’ultimo triennio.Il nuovo CdA del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico è infine completato da due nuovi ingressi che porteranno all’interno del board nuove energie e competenze, rafforzandone le traiettorie di sviluppo: si tratta di Guido Costamagna, professore ordinario di Chirurgia Generale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e medico chirurgo specializzato in endoscopia digestiva con rilevante esperienza nazionale e internazionale, e di Anna Maria Ferraresi, professionista delle risorse umane e grande esperta del mondo del lavoro, con il ruolo oggi di HR Business Partner di Ferrero.”Il nuovo assetto – sottolinea la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico in una nota – testimonia l’impegno e la visione di una governance ispirata ai valori fondativi del Campus Bio-Medico e, al contempo, proiettata verso le sfide del futuro, dall’innovazione clinica e tecnologica all’implementazione delle attività di assistenza e ricerca. Lo scopo è portare ancora avanti l’attuale percorso di crescita del Policlinico che trae linfa fondamentale anche dalla sua natura di Teaching Hospital, in virtù del rapporto speciale e originario con l’Università Campus Bio-Medico di Roma dove ogni giorno si formano i medici e gli infermieri del domani”.”Desidero esprimere il mio più sentito ringraziamento per la riconferma alla presidenza del Policlinico Campus Bio- Medico – ha affermato Tosti –. Sono entusiasta di poter continuare a lavorare sui numerosi progetti intrapresi fino a oggi e di poterne avviare numerosi altri, grazie anche all’ingresso di nuove esperienze e visioni. Anni che si preannunciano particolarmente intensi anche alla luce dell’importante sfida che ci vede impegnati nel percorso di accreditamento come IRCCS nella disciplina delle patologie dell’apparato locomotore. Lo spirito che ci anima fin dalla nostra nascita è infatti sintetizzato dalla formula “la Scienza per l’Uomo” che rappresenta la nostra mission fondamentale: quella di un Policlinico universitario – nato dal sogno del beato Álvaro del Portillo, secondo l’insegnamento del fondatore dell’Opus Dei, san Josemaría Escrivá – che persegue ogni giorno l’obiettivo di mettere sempre e comunque al centro la persona, a partire dai più bisognosi di assistenza, cura e conforto”.”Proseguiamo un percorso di crescita che punta a rafforzare il ruolo del Policlinico come presidio sanitario avanzato, radicato sul territorio, aperto all’innovazione e al servizio della comunità – ha sottolineato Sormani –. Sono grato per la fiducia che mi è stata nuovamente concessa e per la conferma nel doppio ruolo di amministratore delegato e direttore generale. Si apre oggi una fase contraddistinta da ulteriori importanti progetti all’orizzonte, con rilevanti investimenti in dotazioni tecnologiche avanzate, nuovi spazi e servizi per rispondere in modo sempre più veloce ed efficiente ai bisogni reali dei pazienti e con il potenziamento delle attività ad alto impatto sociale, come la Tariffa Amica, l’iniziativa di privato sociale della Fondazione Policlinico che consente agli utenti di poter prenotare e svolgere visite ed esami a costi agevolati presso le nostre strutture”.Il nuovo Consiglio di Amministrazione ha dunque espresso un sentito ringraziamento ai consiglieri uscenti per il lavoro svolto e il senso di responsabilità dimostrato nel corso del mandato e si è detto pronto a portare avanti con passione e dedizione la missione affidatagli. LEGGI TUTTO

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    Alerion Clean Power conferma la guidance 2025

    (Teleborsa) – Alerion Clean Power conferma la guidance 2025 comunicata in data 13 marzo 2025. Lo fa sapere la società, con una nota, ad integrazione del comunicato odierno, con cui ha annunciato i risultati del primo trimestre dell’anno. In particolare, prevede che quest’anno il Gruppo possa raggiungere un EBITDA consolidato di circa 200 milioni di euro, di cui circa 130 milioni di euro da attività in full ownership e circa 70 milioni di euro derivanti da operazioni di equity recycling. LEGGI TUTTO

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    Proxigas, avviato l’iter per il rinnovo della presidenza

    (Teleborsa) – È stata avviata da Proxigas la procedura per il rinnovo della presidenza. L’Associazione ha costituito questa mattina la Commissione di designazione che sarà composta da Guido Bortoni (CESI), Marco Peruzzi (Edison) e Gianni Rossetto (2i Rete Gas).Con l’individuazione dei saggi inizia la fase di consultazione delle aziende associate per raccogliere le candidature alla Presidenza e i contributi per la definizione del programma associativo per il prossimo mandato. A breve, la Commissione si riunirà per definire i tempi e le modalità della consultazione, con l’obiettivo di arrivare all’elezione del nuovo presidente prima della pausa estiva. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, Opec mantiene stime su domanda malgrado incertezze

    (Teleborsa) – L’Opec mantiene le sue previsioni di crescita della domanda di petrolio, per quest’anno e per il prossimo. Ciò, nonostante le incertezze economiche e commerciali. Secondo il rapporto mensile dell’organizzazione, la richiesta salirà di 1,3 milioni di barili al giorno (mb/d), nel 2025, come il mese precedente, e stima che la domanda sarà di 105 mb/d, rispetto ai 105,05 mb/d del mese scorso. Tale variazione si spiega con una correzione della domanda nel 2024 a 103,7 mb/d (rispetto ai 103,75 mb/d precedenti). Nel mese di aprile, l’Opec aveva rivisto leggermente al ribasso le previsioni di crescita per quest’anno, soprattutto a causa dei dazi statunitensi. Per il 2026, il rapporto mantiene una previsione di crescita della domanda di 1,3 mb/d, per una domanda totale di 105 mb/d. Dal lato dell’offerta, l’Opec ha rivisto leggermente al ribasso l’aumento della produzione non-Opec, per il 2025, portandola a 0,8 mb/d rispetto agli 0,9 mb/d della stima precedente, con una produzione stimata a 54 mb/d.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali aumentano di 4 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono salite a sorpresa le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stock di greggio, negli ultimi sette giorni al 9 maggio 2025, sono saliti di circa 4 milioni di barili a 441,8 MBG, contro attese per un decremento di 2 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un calo di 3,2 MBG, arrivando a 103,6 MBG, contro attese per una salita di 0,1 MBG, mentre le scorte di benzine hanno registrato una discesa di 1 milione a quota 224,7 MBG (-0,6 milioni le attese).Le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 0,5 milioni a 399,7 MBG. LEGGI TUTTO