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    BRI, recente sovraperformance dei mercati europei guidata da settori ciclici

    (Teleborsa) – I mercati azionari europei hanno sovraperformato i loro omologhi statunitensi e la maggior parte degli altri mercati globali nel 2025. Nonostante le ampie sfide economiche affrontate dalla regione, tra cui una tiepida prospettiva di utili, alti prezzi dell’energia e la minaccia di dazi, l’indice EURO STOXX 50 ha superato l’S&P 500 di circa 15 punti percentuali dall’inizio di dicembre, secondo un’analisi della Banca dei regolamenti internazionali (BRI). Anche altri indici europei nel Regno Unito e altrove hanno ottenuto forti guadagni. Di conseguenza, anche i principali parametri di valutazione delle azioni europee, come il rapporto prezzo/dividendo, sono migliorati con un margine simile rispetto agli Stati Uniti.Per comprendere la sovraperformance degli indici europei, spiega la BRI, è utile studiare le componenti del rapporto prezzo/dividendo. Concettualmente, il prezzo dell’indice stesso dovrebbe essere uguale al valore scontato dei futuri dividendi attesi. Di conseguenza, le variazioni del rapporto prezzo/dividendo possono essere scomposte in tre parti principali, che riflettono i tassi di sconto o i flussi di cassa: (i) variazioni nei tassi privi di rischio; (ii) variazioni nei premi di rischio azionario; e (iii) variazioni nella crescita prevista dei dividendi. Un aumento nelle prime due componenti riduce il rapporto prezzo/dividendo poiché tassi privi di rischio più elevati o premi di rischio causano una maggiore attualizzazione dei flussi di cassa futuri. Al contrario, un aumento nella terza componente aumenta il rapporto prezzo/dividendo poiché segnala dividendi futuri più elevati (vale a dire flussi di cassa).Una scomposizione lungo le linee appena discusse rivela che la compressione del premio di rischio è stata la forza principale che ha guidato la recente sovraperformance delle azioni europee. Durante il periodo di revisione (dicembre-febbraio), il rapporto prezzo/dividendo per le azioni statunitensi è rimasto invariato in media, mentre quello delle azioni europee è aumentato in modo significativo. L’aumento dei tassi a lungo termine ha esercitato una pressione al ribasso sul rapporto prezzo/dividendo sia negli Stati Uniti che in Europa. Un ulteriore fattore negativo per le valutazioni europee è stato il deterioramento della crescita prevista dei dividendi in contrasto con i dati in miglioramento per i loro omologhi statunitensi. Nel complesso, il fattore dominante che ha tirato su le valutazioni del mercato azionario europeo nonostante i due venti contrari compensativi è stata la grande compressione dei premi di rischio sulle azioni europee.”I premi di rischio azionari più bassi implicano che gli investitori richiedono una remunerazione inferiore per detenere azioni europee, aumentando le valutazioni – si legge nel rapporto – Diversi fattori possono essere alla base di questo cambiamento di sentiment più positivo verso le azioni europee. In primo luogo, gli indicatori economici ad alta frequenza sono migliorati per l’Europa negli ultimi mesi, a differenza degli Stati Uniti. In secondo luogo, una politica monetaria più accomodante nel breve e medio termine può proteggere alcune di queste aziende da minacce come i dazi, non da ultimo aiutando a mantenere i tassi di cambio stabili alle attuali parità. Infine, le prospettive di una situazione politica più stabile nei mercati europei principali e forse anche il potenziale allentamento dei conflitti geopolitici nella regione possono aver contribuito a un miglioramento generale del sentiment degli investitori verso le attività europee”.La BRI sottolinea che la maggior parte della recente sovraperformance dei mercati europei è stata guidata da settori ciclici. Questi settori, come beni di consumo discrezionali, banche e tecnologia informatica, hanno registrato guadagni significativi rispetto alle loro controparti statunitensi durante il periodo in esame. Inoltre, i settori europei che potrebbero trarre vantaggio da una fine anticipata della guerra in Ucraina, tramite costi energetici più bassi, come energia, prodotti industriali e materiali, hanno anche superato i loro omologhi statunitensi. Questi stessi settori hanno avuto risultati significativamente inferiori durante il periodo di rapido aumento dell’incertezza geopolitica che ha circondato l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022. “Quindi, il recente cambiamento potrebbe riflettere almeno in parte un sentimento più positivo e un ottimismo sulla stabilità economica e la crescita in Europa in un contesto di riduzione delle tensioni geopolitiche”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Giorgetti all’Ecofin: “Italia farà la sua parte per la difesa ma occorre definire priorità”

    (Teleborsa) – “L’Italia farà la sua parte” per la creazione di una difesa europea, ma “prima occorre definire ciò che è necessario” in merito ai finanziamenti aggiuntivi della spesa pubblica, perché “sarebbe inaccettabile” finanziare “la difesa a scapito della spesa sanitaria e dei servizi pubblici”. E’ l’idea espressa oggi dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante la colazione di lavoro del Consiglio Ecofin in programma a Bruxelles.”Per questa ragione – ha sottolineato – ho proposto soluzioni a livello europeo che promuovessero azioni coordinate per migliorare la difesa”. Giorgetti ha poi ricordato che occorre anche “chiarire la portata e la durata della clausola di salvaguardia”, che sarà attivata per evitare che le regole di bilancio limitino a capacità di spesa aggiuntiva degli Stati membri, ed ha sottolineato che “la maggior parte degli investimenti nella difesa si estende su molti anni e il loro impatto sui conti pubblici può apparire solo a lungo termine”. Giorgetti ha poi affermato che occorre fare un distinguo fra le esigenze immediate di proteggere l’Ucraina e la strategia sulla sicurezza a lungo termine”, che implica la necessità di “fare un approfondimento sulla strategia, seguito da un piano di attuazione” e la possibilità di “convertire le industrie esistenti e sviluppare, allo stesso tempo, nuove capacità tecnologiche”. Lato finanziario, Giorgetti ha riproposto il tema, caro all’Italia, di creazione di un nuovo meccanismo europeo, l’European Security & Industrial Innovation Initiative” o “Eu-Sii”, finalizzato a potenziare il già esistente Invest EU nel settore della difesa. “In estrema sintesi – ha spiegato il Ministro – si tratta di un fondo di garanzia in varie tranche, che ottimizza l’utilizzo di risorse nazionali e europee con l’obiettivo di convogliare in modo più efficace i capitali privati” e cnsente di “mobilitare fino a 200 miliardi di investimenti, in linea con le migliori pratiche di Invest EU”.Fra gli altri temi del dibattito, Giorgetti ha confermato che l’Italia appoggia i pacchetti di semplificazioni normative “Omnibus”, ma ha chiesto interventi supplementari sul rinvio delle scadenze in termini di rendicontazione di sostenibilità e due diligence ambientale per le imprese ed ha rilanciato il tema del sostegno all’export e della LEGGI TUTTO

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    Fisco, parte servizio di riammissione per rottamazione cartelle

    (Teleborsa) – L’Agenzia delle entrate-Riscossione ha pubblicato sul proprio sito internet il servizio per presentare domanda di riammissione alla rottamazione-quater. La riammissione, prevista dal Milleproroghe, riguarda i contribuenti che al 31 dicembre 2024 avevano piani di pagamento decaduti dalla definizione agevolata.La richiesta deve essere trasmessa in modalità telematica entro il 30 aprile 2025. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisizione di Keenfinity da parte di Triton

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo esclusivo di Keenfinity, con sede in Germania, da parte di Triton Fund 6 GP SARL, con sede in Lussemburgo. L’operazione riguarda principalmente i settori dei sistemi di sicurezza e comunicazione per gli edifici.La Commissione ha concluso che la concentrazione proposta non solleverebbe problemi sotto il profilo della concorrenza, date le limitate posizioni di mercato delle società interessate derivanti dall’operazione proposta. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di controllo delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    Wall Street, niente rimbalzo dopo il tonfo. Indicazioni negative da società

    (Teleborsa) – Wall Street non riesce a rimbalzare, dopo aver registrato il maggiore calo dell’anno nella seduta di lunedì sui timori per il rallentamento della crescita economica statunitense dopo le parole del presidente Donald Trump durante un’intervista che hanno seguito diverse letture deludenti di dati macroeconomici. Ieri l’indice Nasdaq ha registrato la peggiore variazione giornaliera dal 2022, mentre l’S&P500 ha terminato le contrattazioni al di sotto della media mobile a 200 giorni per la prima volta da novembre 2023.Sono arrivati segnali preoccupanti dal settore aereo, con Delta Air Lines che ha emesso un profit warning collegato all’incertezza economica degli Stati Uniti, mentre American Airlines ha annunciato che registrerà una perdita nel primo trimestre maggiore del previsto, in parte a causa della tiepida domanda di viaggi di piacere e dell’impatto di un incidente mortale che ha coinvolto uno dei suoi aerei a Washington.Nel comparto delle vendite al dettaglio, Kohl’s e Dick’s Sporting Goods hanno emesso guidance per l’anno in corso inferiori alle stime.Occhi puntati su Tesla, che ieri ha perso il 15%, dopo che il presidente Trump ha dichiarato che acquisterà un’auto Tesla come dimostrazione di sostegno al CEO Elon Musk. Dopo aver raggiunto il picco il 17 dicembre, le azioni Tesla hanno perso oltre il 50% del loro valore, cancellando oltre 800 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato e mostrando un calo del 41% finora nel 2025.A causa dello sfasamento tra l’ingresso nell’ora legale di Europa e Stati Uniti, da lunedì 10 marzo a venerdì 28 marzo 2025 le contrattazioni a Wall Street iniziano alle 14:30 italiane, un’ora prima del solito, chiudendo quindi anticipatamente alle 21:00 italiane.Guardando ai principali indici di Wall Street, si muove sotto la parità il Dow Jones, che scende a 41.684 punti, con uno scarto percentuale dello 0,54%; sulla stessa linea, cede alle vendite l’S&P-500, che retrocede a 5.596 punti. Pressoché invariato il Nasdaq 100 (-0,06%); poco sotto la parità l’S&P 100 (-0,27%). LEGGI TUTTO

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    Gorno Tempini (CDP): per canalizzare liquidità servono meno listini e Nasdaq europeo

    (Teleborsa) – “Per canalizzare la liquidità, forse, servono meno listini in Europa e può essere utile guardare a un modello di specializzazione come avviene sul mercato finanziario statunitense, con la definizione di un Nasdaq europeo e listini verticali”. Lo ha affermato il presidente di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Giovanni Gorno Tempini, intervenendo al convegno Assonime sulla corporate governance e sul mercato unico dei capitali.”Dobbiamo essere consapevoli che la tematica dei flussi di capitali da investire e gestire non è solo nazionale né europea, ma globale”, ha aggiunto. “Esiste, è innegabile, una questione di canalizzazione delle risorse a disposizione, vanno individuati prodotti finanziari di qualità – ha sostenuto Gorno Tempini – Per questa ragione è necessario che ci siano connessioni tra i capitali privati alternativi e i capitali pubblici: Cassa Depositi e Prestiti sta lavorando in tale direzione”. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza joint venture tra Ingredion e Agrana

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, la creazione di una joint venture tra Ingredion della Germania e Agrana dell’Austria. La transazione riguarda principalmente la produzione di amido.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, dato che la joint venture ha attività trascurabili nello Spazio economico europeo e la posizione di mercato combinata limitata delle società risultante dalla transazione proposta. La transazione notificata è stata esaminata ai sensi della procedura di revisione semplificata delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    Leonardo prevede ricavi 2025 in crescita a 18,6 miliardi di euro. Nuovi ordini stabili

    (Teleborsa) – Leonardo, big italiano della difesa, ha chiuso il 2024 con ricavi a quota 17,8 miliardi di euro (+11,1% vs Proforma 2023), EBITA a 1.525 milioni di euro (+12,9% vs Proforma 2023), Risultato Netto Ordinario di 786 milioni di euro (+3,7% vs Proforma 2023) che beneficia miglioramento dell’EBIT. Il Risultato Netto di 1.159 milioni di euro (+63,0% vs Proforma 2023) include plusvalenza – pari a 366 milioni di euro – a seguito della valutazione al fair value del Gruppo Telespazio. Il Free Operating Cash Flow è di 826 milioni di euro (+26,7% vs Proforma 2023), mentre l’Indebitamento Netto di Gruppo si assesta a 1.795 milioni di euro (-22,7% rispetto ai 2.323 milioni nel 2023).Gli Ordini raggiungono i 20,9 miliardi di euro, in crescita del 16,8% rispetto al 2023 (+12,2% rispetto ai dati Proforma), anche in assenza di grandi ordinativi, grazie all’apporto dell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza che ha riguardato tutte le principali aree di business della componente EDS Europa e della controllata Leonardo DRS, nonché degli Elicotteri, in ambito governativo e commerciale. In crescita anche l’apporto della Cyber & Security Solutions e in generale di tutti i settori di business in cui il Gruppo opera. Il Portafoglio Ordini assicura una copertura in termini di produzione pari a 2,5 anni e supera nel 2024 la soglia di 44 miliardi di euro, grazie al successo delle campagne commerciali condotte negli ultimi anni.Leonardo si aspetta per il 2025 un livello di nuovi ordinativi che si attestano a circa 21 miliardi di euro, in linea con l’ottima performance registrata nel 2024. Per il 2025 si prevede l’ulteriore rafforzamento del “core business” trainato dalla crescita di ordinativi su Elettronica per la Difesa e Sicurezza ed Elicotteri e su piattaforme proprietarie di Velivoli a conferma dei successi commerciali e del buon posizionamento dei prodotti, delle tecnologie e delle soluzioni del Gruppo e della capacità di presidiare efficacemente i mercati chiave.I ricavi sono visti a circa 18,6 miliardi di euro, in crescita rispetto al 2024 grazie all’apporto delle attività già a portafoglio ordini, grazie anche al graduale superamento delle difficoltà riscontrate nella catena di fornitura nonché dei nuovi ordinativi. Redditività in aumento, con EBITA di circa 1.660 milioni di euro, sostenuta dalla crescita dei volumi e dalla conferma di ottimi livelli di redditività nelle principali aree di business. La previsione riflette anche la progressiva ripresa del business delle Aerostrutture conseguente all’incremento di consegne richiesto da Boeing. L’indebitamento netto di Gruppo è visto a circa 1,6 miliardi di euro, in diminuzione grazie all’incremento della generazione di cassa e agli incassi rivenienti dalla cessione del business UAS ed al netto dell’erogazione dei dividendi a 0,52 euro per azione, di operazioni di M&A per circa 500 milioni di euro, della remunerazione agli azionisti adottata da Leonardo DRS, di nuovi contratti di leasing e altri movimenti minori. LEGGI TUTTO