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    Azimut, raccolta netta di 1,5 miliardi di euro ad agosto

    (Teleborsa) – Azimut, gruppo attivo nel risparmio gestito e incluso nel FTSE MIB, ha registrato ad agosto 2025 una raccolta netta totale di 1,5 miliardi di euro, di cui 1,2 miliardi (77%) destinati alle soluzioni gestite. Questo porta la raccolta netta da inizio anno a 13,4 miliardi, a conferma dell’obiettivo per il 2025, recentemente rivisto al rialzo fra 28 e 31 miliardi. Le masse totali hanno raggiunto un nuovo massimo storico di 119,5 miliardi di euro a fine agosto (+11,2% da inizio anno), grazie al forte slancio globale di Azimut e al suo modello di business diversificato.”La raccolta netta di 1,5 miliardi registrata ad agosto, mese tradizionalmente caratterizzato da una forte stagionalità, dimostra la straordinaria solidità della nostra piattaforma e della nostra presenza commerciale attiva in 20 paesi, che continua a distinguerci sul mercato – ha commentato Alessandro Zambotti, CEO e CFO del Gruppo – In particolare, lo scorso mese in Italia la nostra rete di consulenti finanziari ha raccolto oltre 200 milioni su due fondi alternativi dedicati ai mercati privati, riaffermando la nostra leadership in questo segmento”. “In Brasile sono stati perfezionati ulteriori closing di fondi nel settore delle infrastrutture private e immobiliari per oltre 100 milioni – ha aggiunto – In Turchia abbiamo registrato un’elevata raccolta nei fondi comuni di investimento e nel segmento discretionary. La nostra offerta di wealth management a Singapore e Dubai continua a evolversi per soddisfare le esigenze dei clienti e, infine, la nostra piattaforma statunitense prosegue nel suo percorso di crescita. Con 13,4 miliardi raccolti da inizio anno, guardiamo con fiducia al raggiungimento del nostro obiettivo per il 2025, recentemente rivisto al rialzo, e a mantenere la nostra posizione di leadership nel settore del risparmio gestito in Italia”. LEGGI TUTTO

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    LU-VE ritorna a crescere nel secondo trimestre. Record di EBITDA nel semestre

    (Teleborsa) – LU-VE, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore degli scambiatori di calore ad aria, ha comunicato che, grazie a un secondo trimestre in significativo recupero rispetto al 2024 (+3,7%), il primo semestre del 2025 si è chiuso con un leggero calo (-0,7%) del fatturato prodotti che si è attestato 290,6 milioni di euro e con una redditività in miglioramento sia in valore assoluto (EBITDA adjusted 43,1 milioni di euro, +0,3% rispetto a H1-24) sia in incidenza percentuale sul fatturato (14,6%) rispetto al primo semestre del 2024 (14,5%).Il risultato netto è stato di 17 milioni di euro (5,8% dei ricavi), rispetto a 20,1 milioni del primo semestre 2024 (6,8% dei ricavi). Applicando l’effetto fiscale ai costi e ricavi non rientranti nella gestione ordinaria, il risultato netto adjusted è stato pari a 19 milioni di euro, 6,5% dei ricavi (nel primo semestre 2024, 19,6 milioni, 6,6% dei ricavi).La posizione finanziaria netta è negativa per 96,4 milioni di euro (97,5 milioni al 31 dicembre 2024), con un miglioramento per 1,1 milioni. Ciò è principalmente dovuto per 30,3 milioni al flusso positivo della gestione operativa, al netto di 16,7 milioni legati agli investimenti, di 9,8 milioni di distribuzione di dividendi, di 6,7 milioni legati all’incremento del capitale circolante operativo, e grazie a 3 milioni legati alla variazione degli altri debiti e crediti e 1 milioni legati al decremento delle altre passività finanziarie (IFRS16).”A livello internazionale, i mesi passati sono stati caratterizzati da uno scenario di incertezza diffusa. Nonostante questo, nel secondo trimestre siamo tornati a crescere e chiudiamo la prima metà dell’anno con un nuovo record dell’EBITDA – ha dichiarato il CEO Matteo Liberali – Nei prossimi mesi, ci attendiamo una crescita del volume delle vendite, grazie al robusto portafoglio ordini, al miglioramento della domanda in alcuni segmenti di mercato, all’impatto dei recenti investimenti strategici in USA e in Cina e a un potenziale allentamento dell’instabilità globale”.Alla fine di giugno il portafoglio ordini ha segnato un nuovo record nella storia del gruppo con un valore pari a 225 milioni di euro, in aumento del 31,7% rispetto al primo semestre del 2024 e del 6,9% rispetto al primo trimestre 2025. Una crescita molto rilevante riguarda gli ordini della SBU Cooling Systems, che vede la maggior parte dei progetti collocati nel secondo semestre dell’anno e alcuni già scadenzati nel 2026, in particolare nel campo dei prodotti di grande potenza destinati alla power gen. LEGGI TUTTO

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    Unicredit stanzia 8 milioni per il nuovo hub Ladisa a Colorno

    (Teleborsa) – UniCredit ha finalizzato un finanziamento da 8 milioni di euro a favore di Ladisa, storica azienda italiana della ristorazione collettiva e del catering, per la realizzazione di un nuovo hub logistico a Colorno (PR). L’operazione è stata formalizzata sotto forma di mutuo ipotecario a Stato Avanzamento Lavori della durata di otto anni, con un periodo di preammortamento di diciotto mesi. Il polo sorgerà su un’area di 30 mila metri quadrati nel cuore della Food Valley emiliana e sarà costruito secondo i più avanzati criteri di efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Grazie alla nuova infrastruttura, Ladisa potrà ottimizzare gli approvvigionamenti valorizzando le produzioni agroalimentari locali, migliorare i flussi logistici e rafforzare la distribuzione su scala nazionale, servendo in modo ancora più capillare le oltre mille strutture raggiunte ogni anno.Con sede principale a Bari, 24 impianti produttivi, 7 piattaforme operative e oltre 5.400 dipendenti, Ladisa è oggi uno dei maggiori operatori nazionali del settore, con una capacità di circa 35 milioni di pasti l’anno destinati a scuole, ospedali, strutture socio-sanitarie, forze armate, istituzioni e aziende private.”Questa iniziativa – sottolinea Ferdinando Natali, regional manager Sud UniCredit – conferma l’importanza di affiancare imprese che investono su logistica e sostenibilità, due asset decisivi per il futuro della filiera agroalimentare italiana. UniCredit, attraverso soluzioni finanziarie mirate e partnership istituzionali, contribuisce a rafforzare la competitività di un settore strategico per l’economia nazionale, sostenendo al tempo stesso la coesione tra territori diversi del Paese”.”Il polo logistico di Colorno rappresenta un investimento strategico e un passaggio fondamentale nel nostro percorso di crescita e innovazione – dichiarano Sebastiano e Vito Ladisa, titolari dell’omonima azienda –. Questa nuova struttura ci permetterà di modernizzare l’intera filiera, migliorando l’efficienza di approvvigionamenti e distribuzione, con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione delle specificità produttive locali. La collaborazione con UniCredit è stata determinante per realizzare un progetto ambizioso, orientato al futuro e capace di coniugare competitività, responsabilità e visione a lungo termine”. LEGGI TUTTO

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    Anglo American e Teck Resources, fusione alla pari per creare leader dei minerali critici

    (Teleborsa) – Anglo American e Teck Resources hanno raggiunto un accordo per unire le due società in una fusione alla pari, dando vita al gruppo Anglo Teck, leader mondiale nel settore dei minerali critici e tra i primi cinque produttori mondiali di rame, con sede in Canada e che dovrebbe offrire agli investitori un’esposizione al rame superiore al 70%.Anglo Teck deterrà un portafoglio di attività produttive leader del settore, tra cui sei asset di rame di livello mondiale, oltre a attività di minerale di ferro e zinco di alta qualità. Anglo Teck sarà uno dei maggiori produttori di rame al mondo e beneficerà di alcune delle dotazioni di rame di più alta qualità al mondo, con importanti progetti di sviluppo di rame brownfield e greenfield, situati in giurisdizioni minerarie attraenti e consolidate. Anglo Teck manterrà inoltre la possibilità di crescita in tutto il suo ampio portafoglio prodotti, inclusi minerale di ferro, zinco e nutrienti per le colture di alta qualità.Anglo Teck sarà un leader minerario globale con sede centrale a Vancouver e uffici aziendali a supporto del gruppo globale a Londra e Johannesburg.”Stiamo generando un valore straordinario sia nel breve che nel lungo termine, formando un leader globale nel settore dei minerali critici con la focalizzazione, l’agilità, le capacità e la cultura che da tempo caratterizzano entrambe le aziende – ha detto Duncan Wanblad, CEO di Anglo American – Dopo aver compiuto progressi così significativi nella trasformazione del portafoglio di Anglo American, che ha già creato un valore sostanziale per i nostri azionisti nell’ultimo anno, ora è il momento ottimale per intraprendere questo ulteriore passo strategico per accelerare la nostra crescita”.La fusione sarà attuata tramite un piano di concordato attraverso il quale Anglo American emetterà 1,3301 azioni ordinarie agli attuali azionisti di Teck in cambio di ogni azione ordinaria di classe A e di ogni azione subordinata di classe B con diritto di voto di Teck in circolazione, in linea con una fusione tra pari sul mercato. Subordinatamente al soddisfacimento di determinate condizioni, il board di Anglo American intende inoltre dichiarare un dividendo straordinario di 4,5 miliardi di dollari (previsto a circa 4,19 dollari per azione) che sarà pagato da Anglo American ai suoi azionisti iscritti nel registro dei soci di Anglo American prima del completamento dell’operazione. Subito dopo il completamento della fusione, gli azionisti di Anglo American e Teck deterranno rispettivamente circa il 62,4% e il 37,6% di Anglo Teck.Anglo Teck beneficerà di una presenza globale sui mercati dei capitali nei principali centri di finanza mineraria e di competenza tecnica, con quotazioni previste su LSE, JSE, TSX e NYSE (che saranno implementate come quotazione degli American Depositary Receipts), soggette all’approvazione o all’accettazione di ciascuna borsa applicabile.Si prevede che la fusione genererà sinergie annue ante imposte pari a circa 800 milioni di dollari entro la fine del quarto anno successivo al completamento dell’operazione, con circa l’80% previsto di realizzarsi a regime entro la fine del secondo anno successivo al completamento, trainato da economie di scala, efficienze operative ed eccellenza commerciale e funzionale. Anglo Teck collaborerà inoltre con i principali stakeholder e partner di Collahuasi e Quebrada Blanca per ottimizzare il valore di questi asset adiacenti e realizzare sinergie di fatturato EBITDA sottostanti pari a 1,4 miliardi di dollari (al 100%) su base annua ante imposte media dal 2030 al 2049, principalmente attraverso l’integrazione e l’ottimizzazione operativa di Collahuasi e Quebrada Blanca. Ciò si baserà sul successo di Anglo American con partnership adiacenti simili in Brasile e in altre parti del Cile.(Foto: © Anglo American Plc) LEGGI TUTTO

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    ABN AMRO, governo olandese prevede di ridurre la partecipazione al 20%

    (Teleborsa) – NLFI, detentore della partecipazione dello Stato olandese in ABN AMRO, ha annunciato la sua intenzione di vendere certificati di deposito per azioni (DR) in ABN AMRO attraverso un piano di negoziazione che sarà eseguito da UBS.Il numero massimo di DR che UBS può vendere per conto di NLFI durante la durata del piano di negoziazione ridurrebbe la partecipazione di NLFI in ABN AMRO dal 30,5% a circa il 20%. NLFI ha dato istruzioni a UBS che i DR non possono essere venduti al di sotto di un certo prezzo, che NLFI terrà sotto controllo.Il piano di negoziazione diventerà operativo nei prossimi giorni e terminerà al raggiungimento del numero massimo di DR venduti, ma potrà essere rinnovato a discrezione di NLFI, si legge in una nota.Il nuovo piano di negoziazione è il quarto consecutivo, dopo tre precedenti cessioni tramite accelerated book building dall’IPO di ABN AMRO nel novembre 2015. Lo Stato olandese ha precedentemente annunciato che intende ridurre gradualmente la sua partecipazione (tramite NLFI) in ABN AMRO nel tempo. LEGGI TUTTO

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    Comer Industries, upgrade a Buy da Alantra dopo accordo di M&A trasformativo

    (Teleborsa) – Alantra ha migliorato a “Buy” da “Hold” la raccomandazione su Comer Industries, società quotata su Euronext Milan e attiva nella progettazione e produzione di sistemi avanzati di ingegneria e soluzioni di meccatronica per la trasmissione di potenza, alzando anche significativamente a 41 euro per azione (da 32,8 euro precedenti) il target price.Gli analisti hanno aggiornato le stime per includere la divisione Hydraulic Equipment (HEB) di Nabtesco, a seguito dell’accordo di Comer per l’acquisizione di una quota del 70% per 85 milioni di euro EV (5,5x EV/EBITDA 2024 contro 7,4x di Comer), con chiusura prevista entro il quarto trimestre del 2025.L’operazione rafforza la presenza di Comer nell’area APAC e porta i ricavi industriali al 59% del totale, aggiungendo al contempo tecnologie idrauliche complementari di fascia alta, aprendo opportunità di cross-selling e nuovi OEM di primo livello. Secondo Alantra, nonostante l’intrinseca complessità di integrazione, la solida esperienza di Comer nell’M&A mitiga il rischio di esecuzione e l’interessante prezzo di ingresso al minimo del ciclo sostiene la creazione di valore a lungo termine.”Vediamo anche margini di ulteriore upside, poiché sinergie incrementali più rapide potrebbero generare un tangibile incremento degli utili e aprire la strada a un ulteriore rivalutazione del titolo”, si legge nella ricerca.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Novartis acquisisce Tourmaline Bio per 1,4 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – La società farmaceutica svizzera Novartis ha stipulato un accordo per l’acquisizione di Tourmaline Bio, azienda biofarmaceutica quotata al Nasdaq e focalizzata sullo sviluppo di una terapia per le malattie cardiovascolari aterosclerotiche. Il suo prodotto di punta Pacibekitug integra la strategia cardiovascolare di Novartis prendendo di mira l’IL-6, una citochina chiave a monte che promuove l’infiammazione sistemica, rispondendo così a un’esigenza critica insoddisfatta. Con gli studi di Fase 2 già in fase avanzata, Novartis acquisirà un asset pronto per la Fase 3 che completerà il suo attuale portafoglio di prodotti per le malattie cardiovascolari.Il prezzo di offerta di 48 dollari per azione valuta la società circa 1,4 miliardi di dollari. Al completamento dell’offerta, Novartis prevede di fondere la controllata acquirente con Tourmaline, rendendo Tourmaline una controllata indiretta interamente controllata da Novartis. Si prevede che la transazione si concluda nel quarto trimestre del 2025.”In assenza di terapie antinfiammatorie ampiamente diffuse attualmente disponibili per la riduzione del rischio cardiovascolare, Pacibekitug rappresenta una potenziale svolta nel trattamento del rischio infiammatorio residuo nella malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD) con un meccanismo d’azione differenziato che agisce sull’IL-6 – ha affermato Shreeram Aradhye, President, Development and Chief Medical Officer di Novartis – L’infiammazione è una delle principali cause delle malattie cardiovascolari e il team di Tourmaline ha compiuto progressi significativi con questo asset”. LEGGI TUTTO

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    Marktlink apre in Italia guidata da Gianluca Magonio per assistere le PMI nell’M&A

    (Teleborsa) – Marktlink, società europea indipendente specializzata in operazioni di finanza straordinaria, ha aperto il suo primo ufficio italiano a Milano per affiancare imprenditori e investitori nelle operazioni di M&A. A guidare la sede è Gianluca Magonio come Managing Partner per l’Italia, insieme a Lorenzo Guerrini e Marco De Pascalis, Director con un lungo percorso nel settore, con l’obiettivo di crescere rapidamente già nei prossimi mesi ed espandere il team.La società, con oltre 25 anni di esperienza e più di 1.500 operazioni concluse, vuole mettere competenze e visione al servizio di imprenditori e investitori, italiani ed internazionali, per favorire operazioni di M&A a supporto di percorsi di crescita, passaggi generazionali e altre fasi delicate del ciclo di vita delle imprese.”Vediamo numerose opportunità per supportare gli imprenditori attraverso un approccio realmente personalizzato”, dice a Teleborsa il Managing Partner per l’Italia, che non è preoccupato dall’ingresso in un mercato sfidante. “Anche in un mercato competitivo e affollato, riteniamo ci siano ampi margini di crescita – spiega Magonio – Far parte di un gruppo internazionale interamente focalizzato sulle operazioni di M&A rappresenta un elemento distintivo: tutti i nostri investimenti interni sono orientati esclusivamente a questa attività e ogni professionista di Marktlink è dedicato a favorire con successo operazioni di M&A. Gli imprenditori possono così beneficiare dell’accesso a una rete internazionale, che apre le porte a nuovi investitori e mercati. Inoltre, l’internazionalità del gruppo permette di poter anticipare in Italia trend che già osserviamo in altre nazioni europee”.Marktlink ha iniziato il suo percorso nel 1996 a Rhenen nei Paesi Bassi, fondato da Koos Jager e Alfred Van Wincoop. A partire dai primi anni 2000, ha ampliato la presenza nazionale, ma è solo nel 2019 che ha iniziato l’espansione all’estero con il primo ufficio internazionale ad Anversa, in Belgio. Nel 2020 il gruppo ha inaugurato il primo ufficio in Germania (a Dusseldorf), raggiunto i 100 dipendenti e lanciato Marktlink Investment Partners (oggi Marktlink Capital). Dal 2021 al 2025, ha continuato l’espansione internazionale con nuovi uffici in Danimarca, Germania (ulteriori sedi), Regno Unito, Croazia, Polonia e Svizzera, raggiunto i 200 dipendenti e ampliato i servizi per includere supporto su sell-side mandates.Marktlink offre supporto completo, dalla preparazione alla vendita, con strumenti di valutazione e programmi di “exit-readiness” per massimizzare il valore delle imprese, fino alla gestione della cessione, coprendo ogni fase del processo, dalla strategia di vendita all’individuazione del giusto acquirente. Parallelamente, affianca investitori e aziende che puntano alla crescita tramite acquisizioni mirate, curando la ricerca di target e tutte le fasi della transazione fino al closing dell’operazione. A questo si aggiungono relazioni con il mondo del private equity e venture capital, al fine di favorire operazioni di rafforzamento del tessuto produttivo e imprenditoriale italiano.Secondo Magonio, “il private equity continua a rappresentare un’opportunità concreta per le PMI italiane. Nonostante il contesto complesso legato all’andamento dei tassi d’interesse, osserviamo ancora un interesse vivace e in crescita da parte di numerosi operatori, sia nazionali che internazionali, alla ricerca di realtà imprenditoriali ben posizionate nel mercato italiano. Inoltre, notiamo più flessibilità da parte dei private equity a trovare soluzioni personalizzate a seconda delle specifiche transazioni ed esigenze degli imprenditori”.”Parallelamente, sono sempre più attivi player quali family office e search funds che vanno ad alimentare ulteriormente la competizione sul mercato”, spiega l’esperto, che ha passato oltre undici anni in EY (diventando Partner), dopo aver iniziato la carriera in KPMG. Anche Guerrini e De Pascalis provengono da EY.Marktlink ha completato con successo circa 150 operazioni nel 2024, per un controvalore complessivo superiore al miliardo di euro, consolidando la propria posizione in Europa.Il gruppo belga ritiene che le aziende italiane, in particolar modo le PMI, vivano una fase di trasformazione storica, generando crescente interesse da parte di investitori locali ed internazionali: molte stanno ampliando i loro mercati, altre affrontano il passaggio generazionale. Quest’ultimo aspetto, quello del passaggio generazionale, rappresenta in particolare “una tematica centrale per moltissime PMI italiane e, se gestito con il giusto approccio, può trasformarsi in un’opportunità strategica sia per l’azienda sia per gli eredi – sostiene Magonio – In molti casi, la cessione dell’impresa diventa una scelta naturale per garantire continuità e valorizzare il lavoro costruito nel tempo”. LEGGI TUTTO