More stories

  • in

    CFO SIM, l’utile raddoppia a 0,96 milioni di euro nel 2024

    (Teleborsa) – CFO SIM, intermediario finanziario indipendente focalizzato sull’attività di family office, private banking e investment banking, ha chiuso il 2024 con Ricavi da Commissioni pari a 12,06 milioni di euro (+19,5% sul 2023). Tutte le aree di attività hanno contribuito alla performance. In particolare, i ricavi da consulenza (+16,1% a 2,92 milioni di euro), da gestione di portafoglio (+13,2% a 3,23 milioni di euro), da trading (+28,6% a 3,1 milioni euro) e investment banking/altri servizi (+35,6% a 2,1 milioni di euro).Grazie al contenimento della crescita dei costi totali (+3,5% a 11,32 milioni di euro), il Margine Operativo Lordo ha raggiunto 1,44 milioni di euro, in aumento rispetto al 2023. In crescita anche l’Utile Netto (+106%), che raggiunge 0,96 milioni di euro rispetto a 0,46 milioni di euro del 2023.”Il 2024 è stato un anno di crescita significativa per il Gruppo CFO SIM, con risultati che riflettono la nostra capacità di coniugare innovazione, espansione internazionale e attenzione al cliente – ha commentato l’AD Andrea Caraceni – L’incremento delle masse gestite e amministrate e la nostra solidità finanziaria ci permettono di guardare con fiducia al 2025, anno in cui proseguiremo il nostro percorso di sviluppo, rafforzando ulteriormente la nostra presenza nel settore dei servizi finanziari con soluzioni innovative per la clientela”. “Il percorso di crescita vede il potenziamento della divisione di Private Banking e Family Office e l’adozione di tecnologie innovative – ha aggiunto – CFO SIM ha inoltre pianificato investimenti per migliorare l’offerta digitale e l’esperienza del cliente, mantenendo un forte focus sulla sostenibilità e sulla governance ESG”. LEGGI TUTTO

  • in

    eToro punta a raccogliere 500 milioni di dollari nell’IPO sul Nasdaq

    (Teleborsa) – eToro, azienda israeliana di trading online, ha avviato il roadshow per la sua offerta pubblica iniziale (IPO) di 10.000.000 di azioni ordinarie di Classe A, di cui 5.000.000 di azioni offerte da eToro e 5.000.000 di azioni offerte da alcuni azionisti esistenti. eToro prevede di concedere ai sottoscrittori un’opzione di 30 giorni per l’acquisto di ulteriori 1.500.000 azioni ordinarie per coprire eventuali sovra-allocazioni. Si prevede che l’IPO avrà un prezzo compreso tra 46,00 e 50,00 dollari per azione, per una raccolta massima di 500 milioni di dollari. eToro ha presentato domanda di quotazione delle sue azioni ordinarie di Classe A sul Nasdaq Global Select Market con il simbolo “ETOR”.Notevole lo schieramento di banche per quella che è una delle IPO più attese dell’anno. Goldman Sachs, Jefferies, UBS e Citigroup agiscono in qualità di lead book-running manager per l’offerta. Deutsche Bank, BofA, Cantor, Citizens Capital Markets, Keefe, Bruyette & Woods, Mizuho e TD Securities agiscono in qualità di additional book-running manager. Canaccord Genuity, Moelis & Company, Needham & Company, Rothschild & Co e Susquehanna Financial Group agiscono in qualità di co-manager.eToro è stata fondata nel 2007 con “la visione di un mondo in cui tutti possono fare trading e investire in modo semplice e trasparente”, si legge in una presentazione. eToro è nota soprattutto per il social trading (forma di investimento che permette di osservare il comportamento di trading di esperti) e copy trading (orma di investimento che consente ai trader di copiare automaticamente le posizioni aperte e gestite da altri trader selezionati). Su eToro, gli utenti possono detenere una gamma di asset tradizionali e innovativi e scegliere come investire: fare trading direttamente, investire in un portafoglio o copiare altri investitori. LEGGI TUTTO

  • in

    Borsa elettrica, prezzo medio acquisto scende a 76,88 euro/MWh

    (Teleborsa) – Nella settimana dal 28 aprile al 4 maggio il prezzo medio dell’energia elettrica è stato di 76,88 euro/MWh, in calo del 13,6% rispetto alla settimana precedente. Lo comunica il Gestore dei Mercati Energetici (GME), che gestisce la borsa elettrica.I volumi di energia elettrica scambiati direttamente nella borsa del GME sono risultati pari a circa 3,81 milioni di MWh (+4,7%), con la liquidità all’82,2%.I prezzi medi si sono attestati tra 74,57 euro/MWh della Sardegna e 77,17 euro/MWh della Sicilia. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, ISM: migliora a sorpresa il settore non manifatturiero in aprile

    (Teleborsa) – Aumenta ad aprile il settore terziario americano, confermandosi in fase di espansione. Secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l’ISM non manifatturiero ad aprile si è portato a 51,6 punti, dai 50,8 punti del mese precedente, risultando anche superiore alle attese del mercato (50,2 punti).Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale scende a 53,7 punti da 55,9, mentre quella sugli ordini sale a 52,3 punti da 50,4. Quella dell’occupazione aumenta a 49 punti da 46,2. Migliora anche la componente sui prezzi a 65,1 punti da 60,9. LEGGI TUTTO

  • in

    Petrolio, nuovo aumento della produzione a giugno concordato dall’OPEC+

    (Teleborsa) – L’Opec+ ha deciso per un nuovo aumento della produzione di petrolio a giugno. Lo segnala Bloomberg che spiega come stia accelerando la ripresa dell’offerta per il secondo mese consecutivo, con i Paesi leader del gruppo che contemporaneamente cercano di punire i membri che producono in eccesso, tra cui Kazakistan. Il gruppo guidato da ArabiaSaudita e Russia hanno concordato infatti di aggiungere 411mila barili di produzione al giorno il mese prossimo.Il mese scorso l’Opec+ aveva deciso inaspettatamente di triplicare il volume previsto per maggio. Una mossa attesa dai trader di greggio visto che l’Arabia Saudita aveva già segnalato di essere disposta ad accettare un periodo prolungato di bassi prezzi del petrolio. L’agenzia di stampa americana fa notare che la strategia dell’Opec+ rappresenta una netta inversione di tendenza rispetto alla posizione di lunga data che il cartello affermava di voler sostenere per difendere i prezzi del petrolio. Aumentano quindi i dubbi sul futuro dell’alleanza, aprendo a possibili conseguenze come una guerra dei prezzi.Gli analisti hanno già rivisto le loro previsioni. Morgan Stanley ha ridotto le previsioni di prezzo, prevedendo 62,50 dollari al barile per il Brent nel terzo e quarto trimestre del 2025, 5 dollari in meno rispetto a quanto precedentemente previsto. Prezzio tagliato anche dagli analisti di Goldman Sachs Group.Questa potrebbe essere una buona notizia sia per le banche centrali che per il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Un calo dei prezzi dell’energia sostenuto e prolungato potrebbe, infatti, essere accolto in maniera positiva dalle dalle banche centrali, compresa la Federal Reserve. Un prezzo più basso del petrolio e dei prodotti correlati, inclusa la benzina, potrebbero compensare parte dell’impatto inflazionistico previsto dai dazi. Anche Trump – atteso in Medio Oriente alla fine di maggio – accoglierebbe di buon grado un prezzo del greggio inferiore visto che aveva chiesto lui stesso all’OPEC+ di aumentare la produzione e contribuire a ridurre i prezzi dell’energia. LEGGI TUTTO

  • in

    OPS di Unicredit su Banco BPM, 243 adesioni al 2 maggio

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria promossa da UniCredit sulle azioni ordinarie di Banco BPM, risulta che oggi 2 maggio 2025 sono state presentate 243 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 130.842, pari allo 0,008635% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 28 aprile 2025 e terminerà il 23 giugno 2025.Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banco BPM acquistate sul mercato nei giorni 20 e 23 giugno 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

  • in

    OPA parziale Cairo, adesioni oltre il 30,5%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria parziale, promossa da Cairo Communication, società quotata su Euronext STAR Milan e capofila di un gruppo di aziende che operano nel settore editoriale, sulle azioni proprie, risulta che oggi 2 maggio 2025 sono state presentate 887.863 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 7.381.057, pari al 30,51% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 7 aprile 2025 e terminerà il 7 maggio 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Cairo Communication acquistate sul mercato nei giorni 6 e 7 maggio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

  • in

    Ue, per riformare il mercato unico i principali ostacoli sono dieci: la lista della Commissione

    (Teleborsa) – Arrivano le prime indicazioni in merito alla riforma del mercato unico elaborata dalla Commissione Ue. Secondo una bozza citata dall’Ansa la proposta punta a contrastare “le barriere più dannose” e “gli ostacoli che continuano a bloccare il mercato unico, con un impatto negativo su commercio e sugli investimenti”. Inoltre la riforma punta a offrire più servizi, in particolare a favore delle piccole e medie imprese – “le più colpite dalla frammentazione normativa”, si specifica nella bozza – in modo da permettergli di trarre il massimo vantaggio da un mercato interno europeo più integrato, più rapido e più digitale, “con l’obiettivo di consentire alle imprese di stabilirsi in Europa in meno di 48 ore, come primo passo verso la visione a lungo termine di Enrico Letta”.La Commissione dovrebbe presentare la riforma il prossimo 21 maggio. Nella bozza si elencano i dieci peggiori ostacoli definendoli i “Terribili Dieci”.Nello specifico, si tratta delle norme frammentate sugli imballaggi, etichettatura e i rifiuti, del riconoscimento limitato delle qualifiche professionali e i lunghi ritardi nella definizione degli standard che gravano sull’innovazione e sulla competitività della creazione e della gestione aziendale complesse.Tra i principali ostacoli al mercato unico sono state individuate poi le norme obsolete sui prodotti e mancanza di conformità dei prodotti, la regolamentazione nazionale dei servizi troppo restrittiva e divergente, le procedure onerose per il distacco temporaneo dei lavoratori in un altro stato membro e i vincoli territoriali all’offerta. Infine, la Commissione tra i punti da migliorare ha individuato la mancanza di titolarità del mercato unico da parte degli Stati membri e le norme Ue eccessivamente complesse. LEGGI TUTTO