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    Mercati europei deboli. A Milano brilla A2A

    (Teleborsa) – Si chiude all’insegna della debolezza la seduta finanziaria delle borse europee, così come per Piazza Affari. Sul fronte macro, il settore manifatturiero della zona euro ristagna a ottobre, secondo gli indicatori PMI che citano la debole domanda. Sostanzialmente stabile l’oro, che continua la sessione sui livelli della vigilia a quota 4.003,4 dollari l’oncia. Anche in questa settimana, saranno protagoniste le banche centrali, dopo la Fed, BCE e BoJ, la scorsa ottava. La Riksbank svedese annuncerà la sua ultima decisione sui tassi di interesse, mercoledì, mentre il giorno dopo (giovedì) sarà il turno della Bank of England. Sostanzialmente stabile l’S&P-500 sulla piazza americana, che segna una variazione percentuale pari a +0,15%.L’Euro / dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,153. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) mostra un timido guadagno e segna un +0,61%.Retrocede di poco lo spread, che raggiunge quota +81 punti base, mostrando un piccolo calo di 1 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,40%.Tra i mercati del Vecchio Continente ben comprata Francoforte, che segna un forte rialzo dello 0,73%, sostanzialmente invariato Londra, che riporta un moderato -0,16%, e resta vicino alla parità Parigi (-0,14%). Piazza Affari archivia la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,11% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, incolore il FTSE Italia All-Share, che archivia la seduta a 45.845 punti, sui livelli della vigilia.Tra i best performers di Milano, in evidenza A2A (+7,21%) spinta dal doppio upgrade di Morgan Stanley. Bene, inoltre, Leonardo (+2,36%), Italgas (+2,31%) e Tenaris (+2,14%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Campari, che ha chiuso a -2,42%.Preda dei venditori Telecom Italia, con un decremento del 2,33%.Si concentrano le vendite su Ferrari, che soffre un calo dell’1,96%.Vendite su Amplifon, che registra un ribasso dell’1,76%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, BFF Bank (+4,21%), Acea (+2,47%), RCS (+1,55%) e Banca Generali (+1,27%).Dal lato dei ribassi, Reply mostra una perdita del 2,30%.Sotto pressione Alerion Clean Power che accusa un calo del 2,19%. LEGGI TUTTO

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    Amazon accelera sulle rinnovabili: 1 GW di energia pulita in Europa

    (Teleborsa) – Amazon ha annunciato che quasi 1 gigawatt (GW) di energia carbon-free sta alimentando oggi le reti elettriche europee grazie a 20 progetti di energia rinnovabile diventati operativi quest’anno. Questi progetti eolici e solari coprono cinque Paesi: Spagna, Italia, Polonia, Germania e Grecia. I progetti sono stati sviluppati da 12 aziende energetiche e insieme sono in grado di fornire energia equivalente al fabbisogno di oltre 700.000 famiglie in Europa ogni anno.In Europa, Amazon supporta oltre 230 progetti di energia rinnovabile, principalmente attraverso accordi di acquisto di energia (PPA). I PPA consentono agli sviluppatori di stanziare i fondi necessari alla realizzazione dei loro progetti con la certezza che, una volta completati, avranno un acquirente per l’elettricità generata in grado di garantire un flusso di entrate a lungo termine, stabile e privo di rischi. Una volta realizzati, questi progetti immetteranno nelle reti pubbliche nuove fonti di energia elettrica rinnovabile, contribuendo a decarbonizzare il mix energetico dei Paesi e apportando benefici a tutti coloro che utilizzano le reti: dalle famiglie alle imprese, fino al settore pubblico. Oltre ai 20 attivati quest’anno, più di 40 progetti di energia rinnovabile sostenuti da Amazon sono già operativi in tutta Europa, due di questi in Italia. I restanti 70 progetti attualmente supportati da Amazon dovrebbero essere completati e diventare operativi da qui al 2030.Amazon continua a individuare opportunità per espandere e promuovere il settore delle energie rinnovabili in tutta Europa, con particolare attenzione ai Paesi in cui opera l’azienda, come Italia, Spagna, Irlanda e Regno Unito, nonché a quelli con reti elettriche ad alta intensità di CO2, come Polonia e Germania. LEGGI TUTTO

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    Private capital, nasce Hermes Capital Holding guidata da Matteo Tommasini

    (Teleborsa) – Hermes Capital Holding, nuova realtà nel panorama del private capital italiano, ha avviato la propria attività con la missione di sostenere la crescita delle imprese attraverso strumenti di private equity, private debt e finanza straordinaria. La società opera come società di investimento e di partecipazioni – grazie a capitali propri, anche in corso di raccolta, ed esterni -, coordinando e promuovendo iniziative nel private capital con un approccio selettivo e una forte attenzione alla qualità dei progetti.Le principali aree di attività sono Private Equity (investimenti in PMI e realtà ad alto potenziale, con focus su crescita, innovazione e internazionalizzazione), Private Debt (strumenti di finanziamento flessibili a supporto di progetti industriali e di espansione) e Finanza Straordinaria (advisory e soluzioni personalizzate per operazioni di M&A, riorganizzazione e capital raising).Con sedi a Milano, Roma e Napoli, Hermes Capital Holding si presenta come una piattaforma indipendente, in grado di dialogare con banche, fondi, family office e investitori istituzionali, contribuendo attivamente al rilancio e al consolidamento del tessuto imprenditoriale italiano.Oggi la società ha un CdA di 3 componenti e 5 figure operative, ma punta ad acquisire una piccola società di advisory per arrivare a una quindicina di persone, ha detto a Teleborsa l’imprenditore Matteo Tommasini, alla guida della società. Tommasini ha lavorato negli ultimi due anni per Grimaldi Alliance, mentre in precedenza ha avuto esperienze presso IGI Investimenti Group a Milano e Morgan Stanley a Londra. LEGGI TUTTO

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    FinecoBank supera ampiamente i requisiti patrimoniali fissati dalla BCE

    (Teleborsa) – A conclusione del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP), la Banca Centrale Europea ha comunicato che il requisito patrimoniale Pillar 2 Capital Requirement (P2R) per il Gruppo FinecoBank resta invariato rispetto al precedente.Il Gruppo FinecoBank è tenuto a rispettare i seguenti requisiti complessivi di capitale su base consolidata: 8,68% in termini di CET1 Ratio;10,55% in termini di T1 Ratio; 13,05% in termini di Total Capital Ratio.I coefficienti di capitale sopra riportati includono il requisito aggiuntivo di Pillar 2 pari a 2,00% e il Combined Buffer Requirement (CBR), da soddisfarsi con strumenti di capitale primario CET1, composto dalla Riserva di conservazione del capitale (Capital Conservation Buffer – CCB) per 2,50%, dalla Riserva di capitale anticiclica specifica (Countercyclical Capital Buffer – CCyb) per 0,14% e dalla Riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (Systemic Risk Buffer, SyRB) per 0,40%.Al 30 giugno 2025, i coefficienti di capitale del Gruppo FinecoBank erano i seguenti: 23,46% CET1 Ratio; 32,07% T1 Ratio; 32,07% Total Capital ratio. LEGGI TUTTO

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    Stellantis in verde a fine giornata, ma sotto i top intraday

    (Teleborsa) – Il titolo Stellantis si avvia a chiudere la prima della settimana in territorio positivo, seppur con un rialzo più contenuto rispetto alla prima parte della giornata, mostrando una salita dello 0,57%.A fare da assist alle azioni e, all’intero comparto auto europeo, hanno contribuito i segnali di allentamento delle tensioni commerciali tra USA, Europa e Cina sul caso Nexperia, dopo che Pechino ha dato il suo via libera alle esportazioni dei microchip più richiesti dai costruttori europei.Lo scenario tecnico visto ad una settimana del titolo rispetto all’indice FTSE MIB, evidenzia un rallentamento del trend della casa automobilistica italo-francese-statunitense rispetto al principale indice della Borsa di Milano, e ciò rende il titolo potenziale obiettivo di vendita da parte degli investitori.Lo status di medio periodo ribadisce la fase positiva di Stellantis. Tuttavia, se analizzato nel breve termine, Stellantis evidenzia un andamento meno intenso della tendenza rialzista al test del top 9 Euro. Primo supporto a 8,707. Le implicazioni tecniche propendono per un sviluppo in senso ribassista in tempi brevi verso l’imminente bottom stimato a quota 8,586. LEGGI TUTTO

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    Guerra al narcotraffico, Wsj: “Usa pronti a colpire il Venezuela”. Ma Trump smentisce

    (Teleborsa) – Dopo settimane di attacchi – definiti “inaccettabili” dall’Onu – da parte del Pentagono contro presunte “navi della droga” al largo del Venezuela e della Colombia, che hanno provocato la morte di almeno 62 persone, Washington starebbe pensando ad un’escalation con raid mirati su strutture militari nel Paese guidato da Nicolas Maduro. L’amministrazione Trump – secondo quanto riporta il Wall Street Journal citando fonti statunitensi a conoscenza della questione – avrebbe identificato gli obiettivi da colpire in Venezuela. Obiettivi che – scrive il quotidiano – includono “porti e aeroporti controllati dai militari presumibilmente utilizzati per il narcotraffico, comprese installazioni navali e piste di atterraggio”. Target che legano i cartelli della droga al regime di Nicolas Maduro.Indiscrezioni oggi smentite dal presidente degli Stati uniti Donald Trump che ha detto di non prendere in considerazione attacchi all’interno del Venezuela. “Il presidente è stato chiaro nel suo messaggio a Maduro: smettete di inviare droga e criminali nel nostro Paese – ha, tuttavia, dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly –. Il presidente è pronto a usare ogni strumento a disposizione per impedire che la droga invada il nostro Paesi”. Nel frattempo, stando alle indiscrezioni del Washington Post, il presidente venezuelano avrebbe iniziato a chiamare a raccolta i suoi più stretti alleati, nonché nemici di Washington. Prima ha scritto una lettera a Vladimir Putin, chidendogli aiuti contro i raid americani sulle navi nel mar dei Carabi. Poi ha inviato un appello alla Cina e all’Iran. In un messaggio diretto al presidente Xi Jinping ha chiesto una “cooperazione militare più ampia” tra i due Paesi per contrastare “l’escalation tra Stati Uniti e Venezuela”. Nella lettera, Maduro ha anche fatto pressione sul governo cinese per accelerare la produzione di sistemi di rilevamento radar in modo che il suo Paese possa avere strumenti più efficaci. E ha presentato l’aggressione a Caracas come “un’azione contro” Pechino “a causa della loro ideologia comune”. Il ministro dei Trasporti venezuelano Ramón Celestino Velásquez, inoltre, ha coordinato una spedizione di equipaggiamento militare e droni dall’Iran. Non è chiaro se e come Mosca, Pechino e Teheran abbiano risposto. LEGGI TUTTO

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    Campari, sequestrate azioni per 1,3 miliardi di euro alla holding Lagfin per reati fiscali

    (Teleborsa) – La Guardia di Finanza di Milano, su disposizione della Procura di Monza, ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP per un valore di oltre 1 miliardo di euro (esattamente 1.291.758.703,34 di euro) nei confronti di Lagfin, la holding di diritto lussemburghese con cui la famiglia Garavoglia controlla il gruppo Campari, per il reato di “dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici” e per “responsabilità amministrativa delle persone giuridiche”.L’indagine, sviluppata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, ha preso avvio da una verifica fiscale nei confronti della predetta holding la quale, a seguito di un’operazione straordinaria di “fusione per incorporazione”, ha assorbito la propria controllata italiana, detentrice del pacchetto azionario di maggioranza di Campari.Gli approfondimenti hanno permesso di constatare che, all’atto della fusione, non sono state dichiarate le plusvalenze da cosiddetta “exit tax” per oltre 5,3 miliardi di euro maturate in capo alla società italiana oggetto di incorporazione e non tassate al momento della loro fuoriuscita dal territorio nazionale come previsto dalla normativa fiscale.In particolare, il gruppo societario, attraverso una serie di complesse operazioni, ha solo formalmente trasferito gli asser detenuti dalla società italiana a una branch domestica neo costituita, mentre le gestione effettiva del ramo d’azienda finanziario veniva esercitata a livello di casa madre estera.Il sequestro è stato integralmente eseguito attraverso l’apposizione del vincolo sulle “azioni ordinarie” della società partecipata dalla holding lussemburghese, fino a concorrenza dell’importo disposto nel decreto, corrispondente all’imposta non versata all’atto del trasferimento all’estero della società incorporata, si legge nella nota firmata da Claudio Gittardi, Procuratore della Repubblica di Monza.(Foto: © Campari) LEGGI TUTTO

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    Ferrari, partnership pluriennale con l’exchange di cripto BingX

    (Teleborsa) – Ferrari, casa automobilistica italiana che fa parte del FTSE MIB, ha annunciato un accordo di partnership pluriennale tra Ferrari S.p.A., società italiana da essa interamente controllata, e BingX, un exchange leader di criptovalute e una società Web3. In base ai termini dell’accordo, firmato oggi ed effettivo dal 1° gennaio 2026, BingX diverrà un Team Partner di Scuderia Ferrari HP.(Foto: Hanson Lu on Unsplash) LEGGI TUTTO