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    Wall Street mista, Nasdaq in rialzo con big tech guidato dal balzo di Alphabet

    (Teleborsa) – Seduta mista a Wall Street, dove spicca la tecnologia con il balzo di Alphabet, dopo che un giudice di Washington ha stabilito martedì sera che Google non dovrà vendere il suo browser Chrome, ma dovrà condividere i dati con i concorrenti.Sul fronte macroeconomico, sono diminuite più delle attese il numero di offerte di posti lavoro negli USA a luglio. In calo secondo previsioni gli ordinativi all’industria statunitensi nello stesso mese.Il governatore della Fed Christopher Waller, che si è opposto alla decisione della banca centrale di luglio di mantenere i tassi invariati ed è tra i candidati di Trump alla successione di Jerome Powell alla presidenza della banca centrale, ha ribadito in un’intervista alla CNBC che i tassi di interesse dovrebbero essere tagliati alla prossima riunione. “Non c’è bisogno di procedere con tagli dei tassi in sequenza”, ha spiegato, dicendo in un altro passaggio che “potremmo assistere a tagli multipli, che si tratti di ogni riunione o di ogni altra, bisognerà vedere cosa diranno i dati”.Tra chi la pubblicato i conti prima della campanella, Dollar Tree ha migliorato la guidance dopo un secondo trimestre in crescita; Campbell’s ha rilasciato un outlook deludente dopo un esercizio con ricavi a 10,3 miliardi di dollari; Macy’s ha alzato le previsioni annuali dopo vendite in crescita nel secondo trimestre; Polestar ha accusato una perdita semestrale di 1,19 miliardi di dollari con una maxi svalutazione su Polestar 3Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones lima lo 0,42%, continuando sulla scia ribassista rappresentata da tre cali consecutivi, in essere da venerdì scorso, mentre, al contrario, l’S&P-500 procede a piccoli passi, avanzando a 6.435 punti. In moderato rialzo il Nasdaq 100 (+0,68%); sulla stessa linea, leggermente positivo l’S&P 100 (+0,6%).In buona evidenza nell’S&P 500 i comparti telecomunicazioni (+3,47%), beni di consumo secondari (+0,73%) e informatica (+0,61%). Tra i più negativi della lista dell’S&P 500, troviamo i comparti energia (-2,02%), sanitario (-0,71%) e beni industriali (-0,68%).Al top tra i giganti di Wall Street, Apple (+2,81%), Salesforce (+0,56%) e Nike (+0,54%).Le peggiori performance, invece, si registrano su American Express, che ottiene -2,22%. Scivola Boeing, con un netto svantaggio del 2,14%. In rosso Chevron, che evidenzia un deciso ribasso del 2,11%. Spicca la prestazione negativa di 3M, che scende del 2,00%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Alphabet (+8,70%), Tesla Motors (+3,82%) e Apple (+2,81%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Diamondback Energy, che lascia sul tappeto una perdita del 4,34%. In perdita Intuitive Surgical, che scende del 3,98%. Pesante ON Semiconductor, che segna una discesa di ben -3,89 punti percentuali. LEGGI TUTTO

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    Talea Group verso uscita da indice FTSE Italia Growth

    (Teleborsa) – In conformità con la normativa sulle società sospese, FTSE Russell ha posto Talea Group “in stato di preavviso”. Di conseguenza, se la società rimane sospesa per ulteriori 20 giorni lavorativi, verrà rimossa dall’indice FTSE Italia Growth.Talea Group, quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’e-retailing di prodotti legati alla salute e benessere della persona, è sospesa dalle negoziazioni dal 6 agosto per mancanza di Euronext Growth Advisor (EGA), dopo le dimissioni del precedenza EGA Integrae SIM.Il 6 agosto la società ha confermato “l’impegno a completare l’iter di nomina nel più breve tempo possibile, nell’interesse del mercato e a tutela degli azionisti”.Nel caso fosse rimossa dal FTSE Italia Growth, Talea rimarrebbe quotata a Piazza Affari, ma non facendo più parte di alcun indice.Borsa Italiana rimuove le azioni di una società quotata su EGM, ai sensi del Regolamento Emittenti Euronext Growth Milan, se trascorrono sei mesi senza che la società abbia provveduto a nominare un nuovo EGA. LEGGI TUTTO

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    YOOX, sindacati: avviati 211 licenziamenti, oltre 20% della forza lavoro

    (Teleborsa) – Yoox Net-A-Porter Group, azienda italiana attiva nel settore delle vendite online di beni di moda e oggi parte del gruppo LuxExperience, ha avviato formalmente il 2 settembre la procedura di licenziamento collettivo. Lo fanno sapere i sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs.La procedura riguarda oltre il 20% della forza lavoro complessiva: 211 lavoratori su un organico di 1.091, di cui circa 150 sul territorio bolognese e una cinquantina a Milano, oltre al trasferimento di ulteriori 40 lavoratori da Landriano a Milano.L’azienda, riferiscono i sindacati, motiva tale scelta dichiarando una riduzione dei ricavi di 191 milioni di euro nell’ultimo esercizio e perdite complessive superiori a 2 miliardi di euro negli ultimi due anni. In realtà il dato più rilevante sarebbe “rappresentato dalla riorganizzazione imposta dalla nuova proprietà LuxExperience, che prevede una riduzione e un accentramento delle funzioni attualmente svolte da YOOX a livello di gruppo”, si legge nella nota.L’azienda ha inoltre comunicato di non voler ricorrere ad ammortizzatori sociali, qualificando gli esuberi come strutturali e definitivi.Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ritengono “inaccettabile che, a pochi mesi dall’acquisizione da parte di LuxExperience, l’azienda scelga di scaricare sui lavoratori il peso di una ristrutturazione decisa esclusivamente sulla base delle strategie del nuovo gruppo”. Le tre sigle sindacali chiedono il ritiro immediato della procedura e l’apertura di un tavolo di confronto, sottolineando come l’azienda non abbia adempiuto agli obblighi di legge in materia di comunicazioni preventive sullo stato di crisi.”Riteniamo, inoltre, che un processo di delocalizzazione di tale portata debba prevedere da subito il coinvolgimento delle istituzioni competenti, tra cui il Ministero del Lavoro e le Regioni interessate – dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – non consentiremo che venga smantellata una realtà industriale storicamente radicata nei territori di Bologna e Milano, con gravissime conseguenze sociali e occupazionali”.L’azienda, fondata da Federico Marchetti, è stata quotata a Piazza Affari, prima di essere acquisita dal colosso svizzero Richemont, che l’anno scorso ha annunciato la cessione a Mytheresa, retailer online tedesco specializzato nella moda femminile di lusso, che poi ha cambiato nome in LuxExperience. LEGGI TUTTO

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    Lindbergh, completata l’acquisizione di Termotecnica Monzese

    (Teleborsa) – Lindbergh, gruppo quotato su Euronext Growth Milan e attivo nell’offerta di servizi, prodotti e soluzioni di logistica, ha completato l’acquisizione di Termotecnica Monzese. L’operazione era stata annunciata a inizio luglio. L’operazione, effettuata attraverso la società controllata SMIT, è relativa all’acquisto del 100% di Termotecnica Monzese, realtà storica della provincia di Monza e della Brianza.In data odierna sono stati corrisposti per cassa 330.000 euro, che si aggiungono ai 70.000 euro già versati a titolo di caparra al momento della sottoscrizione dell’accordo preliminare. L’importo residuo, pari a 600.000 euro, oltre a PFN stimata in 80.000 euro, sarà versato in 8 rate semestrali a decorrere dal 28 febbraio 2026. LEGGI TUTTO

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    Borse europee positive, si allenta la pressione sui titoli di Stato a lunga scadenza

    (Teleborsa) – Chiusura positiva per le Borse europee, mentre Piazza Affari rimane indietro e termina poco sopra la parità. L’attenzione maggiore è rimasta anche oggi sul comparto obbligazionario, dove si allentata la pressione dopo l’ondata di vendite di ieri che ha colpito soprattutto i titoli a lungo termine di Gran Bretagna e Francia, con gli investitori che stanno chiedendo un premio maggiore per detenere Titoli di Stato di governi sempre più indebitati.Sul fronte macroeconomico, i prezzi alla produzione dell’Eurozona hanno sorpreso al rialzo a luglio con un incremento di +0,2% a/a, trainato da beni capitali e di consumo (a fronte di un netto calo dell’energia). Inoltre, ad agosto l’indice PMI servizi italiano è sceso (oltre le attese) a 51,5 da 52,3, raggiungendo il minimo da sette mesi: pur rimanendo in zona espansione, il settore ha mostrato un indebolimento del tasso di crescita nonostante ordini domestici in aumento (ancora in calo la domanda estera).Seduta in lieve rialzo per l’Euro / Dollaro USA, che avanza a quota 1,168. L’Oro, in aumento (+0,83%), raggiunge 3.563,1 dollari l’oncia. Forte riduzione del petrolio (Light Sweet Crude Oil) (-2,59%), che ha toccato 63,89 dollari per barile.In forte calo lo spread, che raggiunge +90 punti base (-7 punti base), con il rendimento del BTP a 10 anni che si posiziona al 3,61%.Tra le principali Borse europee si muove in modesto rialzo Francoforte, evidenziando un incremento dello 0,46%, bilancio positivo per Londra, che vanta un progresso dello 0,67%, e buona performance per Parigi, che cresce dello 0,86%.Poco mossa la Borsa italiana, con il FTSE MIB che mostra un +0,14% in chiusura; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share si ferma a 44.314 punti. Leggermente negativo il FTSE Italia Mid Cap (-0,52%); sulla parità il FTSE Italia Star (+0,09%).Tra i best performers di Milano, in evidenza Recordati (+2,45%), Prysmian (+2,17%), DiaSorin (+1,94%) e Interpump (+1,33%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Stellantis, che ha archiviato la seduta a -2,72%. Saipem scende del 2,29%. Calo deciso per Mediobanca, che segna un -1,99%. Sotto pressione Banca MPS, con un forte ribasso dell’1,97%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, MFE A (+3,46%), Italmobiliare (+3,02%), Avio (+2,54%) e Caltagirone SpA (+2,43%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su GVS, che ha archiviato la seduta a -3,97%. Tonfo di Comer Industries, che mostra una caduta del 3,90%. Soffre LU-VE Group, che evidenzia una perdita del 3,00%. Preda dei venditori Fincantieri, con un decremento del 2,91%. LEGGI TUTTO

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    Netweek, accordo con sindacati per uscita di 19 dipendenti del gruppo

    (Teleborsa) – Netweek, gruppo editoriale quotato su Euronext Milan, ha comunicato che, in riferimento al piano di risanamento previsto nella Composizione Negoziata della Crisi di Impresa (CNCI), è stato raggiunto un accordo per la riduzione volontaria di personale nelle due controllate al 100% Dmedia Group e Publi (iN), pari complessivamente a 19 dipendenti, con recesso avvenuto in data 2 settembre 2025.La procedura è stata motivata da una riorganizzazione complessiva del business e dalla revisione delle funzioni presenti in organico. Tra i lavoratori destinatari del recesso rientrano coloro che hanno aderito al criterio di scelta non oppositivo previsto dall’accordo sindacale sottoscritto l’8 agosto 2025 con le organizzazioni sindacali.(Foto: Pexels / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    BoE, Taylor: economia del Regno Unito si sta “avvicinando al soft landing”

    (Teleborsa) – “Nella riunione di 2025, ho espresso nuovamente il mio dissenso sul voto iniziale e ho preferito un taglio di mezzo punto percentuale al 3,75%. Ritenevo che i percorsi di previsione centrali (e il punto di partenza) stessero diventando sempre più improbabili, con rischi al ribasso per l’output gap previsto, per l’andamento dell’occupazione e dei salari e per il rafforzamento dell’inflazione a medio termine. Ad esempio, i recenti dati sugli accordi indicavano rischi significativi al ribasso per il profilo retributivo”. Lo ha affermato Alan Taylor, membro del Comitato di politica monetaria della Bank of England (BoE), nella sua audizione al Treasury Committee del Parlamento britannico.Lo scorso mese, la BoE ha votato con un margine di 5 a 4 per ridurre il tasso di riferimento al 4% dal 4,25%, dopo due riunioni con tassi fermi. Inizialmente, Taylor aveva proposto un taglio più consistente al 3,75%, prima di modificare il suo voto per garantire la maggioranza a favore di una riduzione al 4%.”Per me, il pericolo maggiore è che restiamo indietro rispetto alla curva, restiamo troppo rigidi nel breve termine (o segnaliamo un tasso terminale troppo alto alla fine del ciclo) e quindi, combattendo l’ultima guerra, finiamo con il problema opposto: un’inflazione al di sotto dell’obiettivo e un’attività economica debole o in recessione”, ha detto oggi Taylor.”Questo è il rischio al ribasso e, a mio avviso, ha una probabilità non trascurabile che sia in aumento – ha aggiunto – Diversi fattori stanno spingendo l’economia in questa direzione, principalmente la fiducia interna (indebolimento del sentiment di famiglie e imprese, deterioramento del mercato del lavoro, regole fiscali che implicano un netto inasprimento) e le pressioni globali (rallentamento economico in generale e deviazione degli scambi commerciali dovuta ai dazi in particolare), come ho già sottolineato”.”Un anno fa, un atterraggio morbido per l’economia del Regno Unito sembrava a portata di mano, come nel caso di altre economie avanzate – ha sostenuto Taylor – Nonostante i nuovi shock, ora ci stiamo avvicinando a quell’atterraggio morbido, ma ci troviamo anche in un momento di fragilità e la politica monetaria dovrà essere attentamente calibrata nei prossimi mesi per mantenerci sulla buona strada”. LEGGI TUTTO