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    Amplifon sale in Borsa con analisti che apprezzano esecuzione del piano e ripresa della crescita

    (Teleborsa) – Amplifon, società leader nelle soluzioni uditive che fa parte del FTSE MIB, spicca nella seduta odierna a Piazza Affari, con gli investitori che digeriscono i conti pubblicati negli scorsi giorni.Sul fronte degli analisti, Barclays – pur riducendo le stime e il target price (a 19,5 euro dai precedenti 20,5) – conferma la raccomandazione Overweight e sottolinea il miglioramento del trend dei ricavi dell’azienda in Europa e in America nel terzo trimestre rispetto al secondo trimestre, continuando a considerare la società la propria preferita nel settore hearing aid con una visione ottimista nel lungo periodo. “Con l’incertezza del mercato a breve termine persistente, siamo costruttivi sulla storia a lungo termine e continuiamo a preferire il nome in un settore degli apparecchi acustici in difficoltà”, si legge nella ricerca.Ieri invece Intermonte ha alzato il target price di Amplifon da 16,5 a 19 euro per azione, migliorando anche la raccomandazione a Overweight da Neutral sulla base della ripresa in Europa e dell’esecuzione del piano di miglioramento della performance Fit4Growth. “Il terzo trimestre ha segnato il primo punto di svolta positivo in EMEA e i trimestri successivi dovrebbero beneficiare di comparazioni più semplici, di un forte incremento dei clienti di ritorno dalla ripresa post-Covid del 2021 (ipotizzando un ciclo di vita dell’HA di circa 5 anni) e dei primi benefici del piano Fit4Growth – si legge nella ricerca – Combinati con un potenziale rilascio della domanda repressa, questi fattori potrebbero gradualmente riportare la crescita ai livelli storici”.Amplifon si attesta a 14,91 euro, con un aumento dell’1,29%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 15,06 e successiva a 15,42. Supporto a 14,7. LEGGI TUTTO

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    Intesa, Messina: non vediamo occasioni di M&A quindi capitale in eccesso va agli azionisti

    (Teleborsa) – “Abbiamo appena registrato il nostro miglior utile netto di sempre nei primi nove mesi, pari a 7,6 miliardi di euro, di cui 2,3 nel terzo trimestre, con un rapporto CET1 aumentato di oltre 100 punti base. Il Return on Equity è del 20%, mentre l’utile per azione è aumentato del 9%. Questi sono risultati eccellenti, che confermano la nostra posizione di leader, e siamo sulla buona strada per raggiungere il nostro obiettivo di utile netto per l’intero anno di ben oltre 9 miliardi di euro, considerando anche le elezioni manageriali del quarto trimestre che rafforzeranno la profittabilità futura”. Lo ha detto Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, nella call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei risultati.”Sia nei primi nove mesi che nel terzo trimestre abbiamo registrato risultati record per commissioni e reddito da assicurazioni, la qualità degli asset rimane di prim’ordine e le attività finanziarie dei clienti si attestano a oltre 1,4 trilioni di dollari – ha spiegato – Continuiamo a investire in modo significativo in tecnologia, accelerando il ricambio generazionale della nostra forza lavoro. Quest’anno restituiremo 8,3 miliardi di dollari ai nostri azionisti, inclusi i 3,2 miliardi di dollari di acconto sul dividendo che saranno pagati a novembre. Un’ulteriore distribuzione di capitale sarà quantificata con i risultati annuali”.”Ancora una volta, la resilienza del nostro modello di business ben diversificato è stata confermata, ulteriormente convalidata dallo stress test EBA, in cui Intesa Sanpaolo è risultato nettamente un vincitore – ha fatto notare Messina – Questi risultati eccezionali rafforzano la nostra posizione di leadership in Europa e ciò si riflette anche nell’upgrade di due notch da Fitch, che ha portato Intesa al di sopra dell’Italia, e un upgrade da parte di DBRS”.”Siamo una banca con un ROE sostenibile del 20%, una delle poche in Europa in grado di coniugare un’elevata redditività con una solidità a lungo termine – ha sottolineato il CEO – Stiamo offrendo uno dei più alti rendimenti nel settore bancario europeo, mantenendo al contempo una solida posizione patrimoniale”.Rispondendo alle domande degli analisti, ha detto che “ovviamente la distribuzione del capitale e l’eccesso di capitale sono correlati al modello di business. Da un lato, abbiamo un fabbisogno di capitale molto limitato e – come emerge dai nuovi dati dello stress test dell’EBA – la nostra resilienza è davvero forte. Quindi il nostro reale eccesso di capitale è davvero significativo rispetto al passato e a tutti gli altri concorrenti. Allo stesso tempo, la distribuzione del capitale è un aspetto che rivaluteremo nel nuovo piano aziendale”. “Abbiamo prove evidenti di altri attori che stanno lavorando a un payout ratio in contanti molto più elevato di quello che abbiamo in Intesa Sanpaolo – ha aggiunto – Quindi, è qualcosa che stiamo valutando e allo stesso tempo cosa possiamo fare con il capitale in eccesso, non solo l’attuale capitale in eccesso ma anche quello che genereremo nei prossimi anni perchè a un ROE del 20% per definizione creeremo un significativo capitale in eccesso per il futuro. Questo fa parte di ciò che stiamo studiando per il nuovo piano industriale. All’inizio di febbraio, annunceremo una nuova politica sui dividendi. Ma ovviamente il capitale in eccesso è significativo e non vediamo alcun tipo di opportunità di M&A quindi, per definizione, il capitale in eccesso è per i nostri azionisti”.Per quanto riguarda le richieste del governo alle banche per la manovra, “ovviamente per quanto riguarda la cifra reale dovremo aspettare fino alla fase finale in Parlamento, ma quello che posso dire è che l’impatto che possiamo avere sia sul net income che sul net equity è totalmente gestibile e il nostro impegno sta includendo anche un potenziale impatto derivante dalla tassazione. Quindi non siamo assolutamente preoccupati per questo tipo di impatto”.A una domanda sullo scenario M&A in Italia, Messina ha detto non pensa che ci saranno “mosse significative nei prossimi mesi, mentre “nel 2026 vedremo cosa potrà accadere tra i competitori che non hanno completato operazioni nel 2025. In ogni caso, Intesa Sanpaolo non sarà parte di alcun consolidamento nel mercato bancario e assicurativo”. LEGGI TUTTO

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    Usa, PMI Chicago migliora a ottobre a 43,8 punti

    (Teleborsa) – Migliora l’attività manifatturiera nell’area di Chicago. Nel mese di ottobre 2025, l’indice PMI Chicago si è attestato a 43,8 punti contro i 40,6 punti del mese precedente. Il dato risulta superiore anche alle aspettative degli analisti che erano per una crescita più contenuta a 42,3 punti. Si ricorda che un livello dell’indice al di sopra di 50 punti denota un’espansione mentre un livello al di sotto dei 50 punti indica una contrazione del settore manifatturiero statunitense.(Foto: by Lucas Sankey on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    La Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola in visita a Roma

    (Teleborsa) – La Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, sarà a Roma lunedì 3 e martedì 4 novembre per una serie di incontri istituzionali e appuntamenti. Durante la visita, Metsola incontrerà il Sindaco della capitale ed ex eurodeputato Roberto Gualtieri e con i vertici di Coldiretti e Confagricoltura. Gli incontri con gli stakeholder del settore agricolo avvengono mentre in Europa entra nel vivo sia il dibattito sulla riforma della Politica agricola comune, PAC, che i negoziati per il prossimo quadro finanziario pluriennale della UE per il periodo 2028-2034.Nel pomeriggio di lunedì 3 novembre, la presidente parteciperà, inoltre, all’evento organizzato da Formiche, gruppo di informazione e di dibattito politico-culturale. Il giorno successivo, martedì 4 novembre, interverrà, assieme al Vicepresidente del Consiglio e Ministro agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale Antonio Tajani, alla cerimonia ufficiale di apertura del SIGMA Summit. LEGGI TUTTO

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    FrecciaRosa: oltre 46 milioni di passeggeri raggiunti dalla campagna di prevenzione

    (Teleborsa) – Si conclude il mese di FrecciaRosa con oltre 46 milioni di passeggeri raggiunti a bordo di Frecce, Intercity e Regionale, brand di Trenitalia (Gruppo FS). La quindicesima edizione della campagna di sensibilizzazione promossa da Ferrovie dello Stato Italiane e Fondazione IncontraDonna ha registrato oltre 1.500 prestazioni erogate, incluse le 400 eseguite a Scalo San Lorenzo, nella sede di FS Logistix. L’iniziativa ha coinvolto 46 treni e 115 tra medici e volontari, con la distribuzione di oltre 15mila copie del “Vademecum della Salute” e più di 7.500 consultazioni in versione digitale. L’appuntamento, divenuto nel tempo un momento di grande valore sociale e sanitario, ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Salute e della Presidenza del Consiglio dei Ministri e, per il terzo anno consecutivo, la prestigiosa Medaglia del Presidente della Repubblica.Tra le novità dell’edizione 2025, il claim della campagna – “Da 15 anni la prevenzione viaggia con noi” – che sottolinea la continuità e la solidità di un impegno che ogni anno accompagna milioni di cittadini, il rinnovato logo, caratterizzato da un design moderno, inclusivo, visibile ed efficace, e il nuovo sito frecciarosa.it.Quest’anno FrecciaRosa si è inoltre arricchita anche delle collaborazioni con la FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio e con la Federazione Italiana Rugby che hanno sostenuto l’iniziativa nella diffusione dei messaggi di prevenzione e sensibilizzazione. Fondazione IncontraDonna, inoltre, ha destinato a un progetto di ricerca sul tumore del seno, un contributo concreto per ampliarne la portata in ambito scientifico e rafforzarne ulteriormente il valore sociale. LEGGI TUTTO

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    Trump: “Gli Usa inizieranno a testare le armi nucleari”

    (Teleborsa) – “Ho dato istruzioni al dipartimento della Guerra di iniziare a testare le nostre armi nucleari. Questo processo inizierà immediatamente”. È quanto ha annunciato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump su Truth riaccendendo la sfida dei test nucleari con Russia e Cina. “Gli Stati Uniti – ha detto Trump – possiedono più armi nucleari di qualsiasi altro Paese. Questo obiettivo è stato raggiunto, incluso un completo ammodernamento e rinnovamento delle armi esistenti, durante il mio primo mandato. A causa dell’enorme potere distruttivo, odiavo farlo, ma non avevo scelta! La Russia è seconda e la Cina è terza, a distanza ma sarà come noi entro 5 anni. Visti i test di altri Paesi, ho incaricato il dipartimento della Guerra di iniziare a testare le nostre armi nucleari su base paritaria. Questo processo inizierà immediatamente”.Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto di non ritenere che l’annuncio della ripresa dei test nucleari da parte di Trump inneschi una nuova corsa agli armamenti. “In fin dei conti no” ha commentato Peskov, citato dall’agenzia Ria Novosti, aggiungendo che Mosca non è stata informata da Washington sulla ripresa dei test, e che si riserva di agire “in base alla situazione”.Il ritorno dei test sulle armi nucleari negli Stati Uniti, annunciato da Trump, apre una nuova fase a ottant’anni dall’esplosione della bomba di Hiroshima e fa vacillare il Trattato per la messa al bando completa degli esperimenti, firmato da Clinton nel 1996 ma mai approvato dal Senato Usa. Il Trattato Ctbt (Comprehensive nuclear-test-ban treaty) è stato adottato dall’assemblea generale delle Nazioni unite nel 1996. Non è mai entrato in vigore perché non è stato ratificato da 9 Paesi, tra cui gli Stati Uniti, e la Russia ha ritirato la propria adesione nel 2023. È stato tuttavia rispettato da Washington e ha funzionato, almeno in parte, come deterrente internazionale. Il Ctbt vieta tutte le esplosioni di prova nucleari, sia a scopo militare sia a scopo civile, e prevede un sistema di monitoraggio di cui si occupa un segretariato tecnico provvisorio che ha sede a Vienna e conta 300 dipendenti da 93 Paesi. L’ultimo test degli Stati Uniti risale al 23 settembre 1992, in Nevada, ed è stato il numero 1054 dall’inizio degli esperimenti, avviati nel 1945. Nonostante il rafforzamento dei loro arsenali, Cina e Russia finora sembrano aver rispettato il divieto di test previsto dal Ctbt: l’ultimo esperimento di Pechino risalirebbe al 1996 e quello di Mosca al 1990, ancora prima della caduta dell’Unione Sovietica. I casi più recenti riguarderebbero, invece, non le testate nucleari in sé ma i sistemi di lancio. LEGGI TUTTO

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    Wall Street prosegue perlopiù in calo, tiene il Dow Jones

    (Teleborsa) – Prosegue perlopiù in calo la seduta di Wall Street, con solo il Dow Jones che mostra un timido guadagno mettendo a segno un +0,32%, mentre, al contrario, si posiziona sotto la parità l’S&P-500, che retrocede a 6.865 punti. Variazioni negative per il Nasdaq 100 (-0,74%); sulla stessa linea, sotto la parità l’S&P 100, che mostra un calo dello 0,58%.Risultato positivo nel paniere S&P 500 per i settori finanziario (+0,87%) e sanitario (+0,57%). Nel listino, i settori beni di consumo secondari (-1,57%), telecomunicazioni (-1,18%) e informatica (-0,84%) sono tra i più venduti.Protagonisti i report dei giganti tech, con le trimestrali di Meta e Alphabet la Fed e Jerome Powell e l’accordo commerciale sulle terre rare tra Cina e Stati Uniti dopo l’incontro tra Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping.Il presidente della Fed, Jerome Powell, dopo l’annuncio di un taglio di 25 punti base ai tassi di interesse ha dichiarato che un’altra riduzione dei tassi al direttorio della Federal Reserve del 9 e 10 dicembre “non è scontata”. LEGGI TUTTO

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    Controllo sui contributi pubblici, Ungdcec: “Maggiore chiarezza su responsabilità e compensi di sindaci e revisori”

    (Teleborsa) – “L’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili esprime perplessità sul DPCM in corso di pubblicazione che attua l’articolo 1, comma 857, della legge 207/2024 e che disciplina i controlli sull’utilizzo dei contributi statali di importo rilevante, ossia superiori a 1 milione di euro annuo o, se minori, pari almeno al 50 per cento delle entrate o del valore della produzione quando destinati a progetti di interesse pubblico”. Lo afferma Francesco Cataldi, presidente dell’Unione, chiedendo che “nel testo definitivo del DPCM venga precisato che i controlli dei sindaci e dei revisori debbano restare nel perimetro previsto dalla legge e che venga introdotto l’obbligo di adeguare i compensi”.Il decreto affida infatti a sindaci e revisori il compito di verificare che le somme siano utilizzate secondo le finalità previste e che i progetti siano realizzati, con obbligo di trasmissione al Ministero dell’Economia e delle Finanze di una relazione annuale entro il 30 aprile dell’anno successivo. La disciplina si applicherà ai contributi percepiti dal 1° gennaio 2025. Gli enti privi di organo di controllo dovranno nominarlo, anche monocratico, eventualmente modificando lo statuto, oppure rinunciare al contributo.”Crediamo che il provvedimento trasferisca su professionisti un’attività che dovrebbe restare in capo all’amministrazione erogante o a organismi pubblici di vigilanza – sottolineano Michela Boidi, consigliera di Giunta Ungdcec, e Serena Giannuzzi, probovira Ungdcec –. A sindaci e revisori verrebbe richiesto di andare oltre il controllo di legalità previsto dall’articolo 2403 c.c. e quello contabile di cui al D.Lgs. 39/2010, fino a una valutazione di merito sull’efficacia dei progetti. Ciò comporterebbe una evidente estensione delle responsabilità, peraltro dopo il recente intervento sull’articolo 2407 c.c., con inevitabili riflessi sui costi assicurativi”. Resta inoltre non affrontato, secondo il presidente dei Giovani commercialisti, il tema dei compensi. “L’Unione – ha detto Cataldi – aveva già chiesto una disposizione che consentisse all’assemblea di adeguare i compensi degli organi di controllo in presenza di nuovi obblighi e maggiori rischi, così da mantenere coerenza tra incarico, attività svolta e responsabilità assunte”. LEGGI TUTTO