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    Australia, banca centrale lascia a sorpresa i tassi invariati al 3,85%

    (Teleborsa) – La Reserve Bank of Australia ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento al 3,85%, contro attese del mercato per un taglio di 25 punti base al 3,60%. La decisione odierna è stata presa a maggioranza: 6 favorevoli, 3 contrari.La banca centrale spiega che l’inflazione è diminuita sostanzialmente dal picco raggiunto nel 2022, poiché i tassi di interesse più elevati hanno contribuito ad avvicinare la domanda e l’offerta aggregata all’equilibrio, ma – sebbene i recenti dati mensili dell’indicatore CPI suggeriscano che l’inflazione del trimestre di giugno sarà probabilmente sostanzialmente in linea con le previsioni – sono stati, al margine, leggermente superiori alle aspettative. “Con il tasso di interesse di riferimento inferiore di 50 punti base rispetto a cinque mesi fa e con le condizioni economiche generali in evoluzione, come previsto, il board ha ritenuto di poter attendere ulteriori informazioni per confermare che l’inflazione rimane sulla buona strada per raggiungere il 2,5% su base sostenibile”, si legge nello statement post riunioneInoltre, diversi indicatori suggeriscono che le condizioni del mercato del lavoro rimangono tese. Le misure di sottoutilizzo della manodopera sono a tassi relativamente bassi e le indagini e i rapporti tra le imprese suggeriscono che la disponibilità di manodopera rappresenta ancora un vincolo per una serie di datori di lavoro. Considerando la volatilità trimestrale, la crescita salariale si è attenuata rispetto al picco, ma la crescita della produttività non ha ripreso vigore e la crescita del costo unitario del lavoro rimane elevata.Il board “continua a ritenere che i rischi per l’inflazione siano diventati più bilanciati e che il mercato del lavoro rimanga solido – viene sottolineato – Ciononostante, rimane cauto sulle prospettive, soprattutto alla luce dell’elevato livello di incertezza sia sulla domanda aggregata che sull’offerta. Il board ha ritenuto di poter attendere ulteriori informazioni per confermare che l’inflazione rimane sulla buona strada per raggiungere il 2,5% su base sostenibile. Ha osservato che la politica monetaria è ben posizionata per rispondere con decisione agli sviluppi internazionali qualora questi dovessero avere implicazioni significative per l’attività e l’inflazione in Australia”. LEGGI TUTTO

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    TMP Group, dimissioni del presidente e maggior azionista Maria Teresa Astorino

    (Teleborsa) – TMP Group, tech-media company italiana quotata su Euronext Growth Milan e specializzata nella progettazione e sviluppo di strategie di comunicazione, ha ricevuto da Maria Teresa Astorino le proprie dimissioni, con effetto immediato, da presidente della società “per motivi strettamente personali”. Si tratta anche dell’azionista di controllo della società, poiché detiene 743.124 azioni, pari al 51,92% del capitale sociale.La società mantiene inalterata la strategia di sviluppo e gli obiettivi 2025, si legge in una nota, e conferma che tutte le attività operative e i rapporti con stakeholder e investitori proseguiranno senza interruzioni, e che verrà prontamente comunicato il nome del nuovo presidente designato non appena deliberato. LEGGI TUTTO

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    Visibilia Editore, salta la vendita a Wip della maggioranza di Athena Pubblicità

    (Teleborsa) – I soci Immobiliare Dani s.r.l. e Daniela Santanchè – titolari di una partecipazione complessiva pari al 75% del capitale di Athena Pubblicità, azionista di controllo di Visibilia Editore (società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’editoria periodica e nella gestione della pubblicità sui periodici), hanno reso noto che la vendita della partecipazione in favore di Wip Finance non sarà eseguita. Ciò in quanto è insorta contestazione tra i venditori e Wip circa l’avvenuto verificarsi delle condizioni sospensive cui era subordinata l’efficacia del contratto preliminare.Nel frattempo, i venditori hanno ricevuto alcune manifestazioni di interesse da parte di altri potenziali acquirenti e stanno valutando, con il supporto dei propri consulenti, le alternative strategiche più idonee a tutelare gli interessi della società, dei propri azionisti e degli altri stakeholder.(Foto: Pexels / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Dazi, Dombrovskis dopo lettere Trump: “Trattativa con USA va avanti”

    (Teleborsa) – Sui dazi commerciali, le trattative dell’Unione europea con gli Stati Uniti “vanno avanti” e “il nostro obiettivo resta quello di trovare un accordo prima della scadenza del 9 luglio”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, interpellato sulle lettere appena notificate dal presidente Usa, Donald Trump, in cui avverte che alzerà i dazi al 25% sull’import da Giappone e Corea del sud. “Le domande riguardanti le lettere inviate dagli Usa vanno rivolte agli Usa – ha aggiunto – noi non commentiamo”.Sui dazi commerciali “la posizione Ue è stata chiara fin dall’inizio. Siamo a favore di un negoziato con gli Stati Uniti e questo si riflette nelle nostre priorità”, ha detto Dombrovskis”. “Sono stati fatti progressi” sulle questioni “di principio” nei negoziati che si sono svolti la scorsa settimana “e ci sono state anche discussioni sullo stato della situazione con i paesi membri venerdì. Ora stiamo continuando il lavoro a livello tecnico e a livello politico – ha aggiunto -. il nostro obiettivo resta quello di trovare un accordo prima della scadenza del 9 luglio”Come promesso nel weekend, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha iniziato a pubblicare sul suo social Truth le lettere che comunicano il livello dei dazi ad alcuni importanti partner commerciali. In particolare, gli USA imporranno dazi del 25% sulle merci provenienti da Giappone e Corea del Sud dal 1° agosto.Queste aliquote tariffarie rappresentano sostanzialmente un ritorno ai livelli del “Giorno della Liberazione” di aprile: il dazio del 25% sulle merci sudcoreane è lo stesso annunciato il 2 aprile, mentre quella giapponese è leggermente aumentata: 25% contro il 24% del 2 aprile.Trump ha scritto in entrambe le lettere che i dazi “potrebbero essere modificati, al rialzo o al ribasso, a seconda delle nostre relazioni”. LEGGI TUTTO

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    Addizionali Irpef: Salerno-Roma le più care, Milano paga la metà

    (Teleborsa) – Sono Salerno e Roma le città nelle quali si pagano più addizionali Irpef se si ha un reddito da 40.000 euro, subito seguite da Avellino e Napoli: tutte sopra i 1.400 euro di prelievo. A fare i conti in tasca ai cittadini, misurando il livello dell’Irpef regionale e comunale è della Uil che ha stilato varie classifiche per regioni e comuni, misurando l’impatto su due livelli di reddito: a 20.000 e a 40.000 euro.Per i redditi bassi, attorno ai 20.000 euro l’anno, è invece Vibo Valentia a vincere lo scettro del caro addizionali.Nella classifica tra grandi città forte il contrasto tra i romani a basso reddito e i milanesi che pagano meno della metà perché non hanno Irpef comunale. Il divario tra le due grandi metropoli rimane ancora altissimo anche a 40.000 euro: ai 1.542 euro versati dai romani si contrappongono i 916 versati da chi abita a Milano.”Milano sotto il profilo delle addizionali Irpef va incontro ai cittadini, anche tenendo conto del costo medio della vita del capoluogo lombardo rispetto alle altre città. Si tratta di un costo così alto che in un certo senso il contenuto delle aliquote e di quanto viene pagato per le addizionali Irpef assume un significato di equità”, ha dichiarato Marcella Caradonna, Presidente di ODCEC Milano, l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano, commentando la classifica delle città italiane che pagano più addizionali Irpef, pubblicata oggi dalla Uil. Secondo questa graduatoria, il contrasto tra i cittadini di Milano con, ad esempio, i romani, si nota sia per i redditi bassi che per quelli alti. Ad esempio, chi percepisce un reddito dai 40.000 euro in su e abita nel capoluogo lombardo versa “solo” 916 euro rispetto ai 1.542 dei romani. In testa a questa speciale classifica fiscale anche Salerno, Avellino e Napoli che superano tutte i 1.400 euro di prelievo. LEGGI TUTTO

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    Eurogruppo: linea bilancio passa da “leggermente restrittiva a neutrale”

    (Teleborsa) – Complessivamente l’area Euro dovrebbe passare da una linea di bilancio leggermente restrittiva a una sostanzialmente neutrale quest’anno e il prossimo, a riflesso degli aumenti per le spese militari e in difesa. Al netto di questa posta, resterebbe infatti “appropriata” una intonazione di bilancio leggermente restrittiva. Lo si legge in un comunicato diffuso dall’Eurogruppo nel corso dei lavori di oggi, in merito appunto alle prospettive dei bilanci nazionali per il 2026. Complessivamente, l’economia dell’insieme dei paesi dell’area euro resta resiliente, nonostante gli shock molteplici degli ultimi anni. L’insieme dei rischi positivi e negativi per le prospettive di espansione resta sbilanciato verso il rallentamento, risentendo “dell’eccezionale incertezza in un quadro volatile e imprevedibile”, si legge. Il mercato del lavoro resta solido con la disoccupazione ai minimi storici, i livelli di investimenti sono attesi in aumento a seguito dei Pnrr e di altri programmi Ue.Nel frattempo, prosegue il comunicato, a seguito di un continuo processo deflazionistico, la crescita dei prezzi al consumo su base annua ora è attesa attorno all’obiettivo del 2% della Bce, prima di quanto precedentemente atteso. Ed è previsto che successivamente si stabilizzi a questo valore. Secondo l’eurogruppo, lo scorso anno il debito pubblico aggregato dei paesi che adottano la valuta unica si è stabilizzato attorno al 90% del Pil, con lievi aumenti attesi sul 2025 e 2026. Il deficit/Pil aggregato è previsto in lieve aumento al di sopra della soglia limite del 3% del Pil. La linea complessiva dell’impostazione di bilancio nel 2025 dovrebbe passare a “ampiamente neutrale”, da quella leggermente restrittiva del 2024 – vengono citate le ultime previsioni della commissione europea – e restare neutrale anche sul 2026. Secondo l’eurogruppo questo è coerente con le necessità di prudenza, in particolare nei paesi con elevati livelli di debito pubblico. Tra le priorità menzionate vi è quella di rafforzare le spese e le capacità di difesa, per cui 11 paesi dell’area euro hanno fatto richiesta della clausola nazionale di sospensione del patto di stabilità e di crescita. Il documento mette ion rilievo i propositi di aumento delle spese militari e in difesa della Germania. Esclusa questa posta, una linea di bilancio restrittiva “resta appropriata – prosegue l’eurogruppo – e siamo impegnati ad attuare i nostri obiettivi di medio termine in linea con con il quadro rivisto” del Patto di stabilità e di crescita.Intanto, i ministri delle Finanze dell’eurogruppo hanno confermato, votandolo per “consensus”, l’irlandese Paschal Donohoe alla presidenza per un terzo mandato. Secondo quanto riporta un comunicato, resterà in carica per altri due anni e mezzo a decorrere dal 13 luglio. “È stato un grande onore e un privilegio servire da presidente dell’eurogruppo dal 2020. Sono molto riconoscente ai miei colleghi ministri per la fiducia che hanno riposto su di me per continuare a guidare il nostro importante lavoro per un terzo mandato”, ha commentato lo stesso ministro delle finanze irlandese, citato in un comunicato del Consiglio europeo. “Come ho promesso ai ministri già nel 2020 sono stato e resterò un autentico mediatore nei nostri negoziati, assicurando che tutte le voci e tutte le posizioni vengano prese in considerazione”. “Alla luce delle rilevanti sfide geopolitiche l’eurozona si è dimostrata molto resiliente”. Per questo nuovo mandato “mi viene richiesto di rafforzare ulteriormente la nostra valuta condivisa e di facilitare progressi tangibili sulle nostre diverse direttrici di lavoro, dal coordinamento di bilancio, all’unione dei mercati di capitali, all’euro digitale, all’unione bancaria”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    OPA Bialetti, 1.500 adesioni nel primo giorno

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa da NUO su Bialetti, società quotata su Euronext Milan e specializzata nella produzione di caffettiere, piccoli elettrodomestici e strumenti di cottura, risulta che oggi 7 luglio 2025 sono state presentate 1.500 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 1.500, pari allo 0,005% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 7 luglio 2025 e terminerà il 25 luglio 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Bialetti acquistate sul mercato nei giorni 24 e 25 luglio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Alkemy, delisting il 14 luglio dopo adempimento dell’obbligo di acquisto

    (Teleborsa) – Borsa Italiana disporrà la sospensione delle azioni Alkemy, società operante nella digital transformation e quotata su Euronext STAR Milan, dalla quotazione su Euronext Milan per le sedute del 10 e 11 luglio 2025 e la revoca delle azioni Alkemy dalla quotazione su Euronext Milan a partire dal 14 luglio 2025, dopo l’adempimento dell’obbligo di acquisto da parte di Retex (società controllata da FSI SGR). LEGGI TUTTO