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    Anima, raccolta gestito (ex ramo I) negativa per 16 milioni di euro a giugno

    (Teleborsa) – Anima, gestore patrimoniale italiano quotato su Euronext Milan, ha chiuso il mese di giugno 2025 con una raccolta di risparmio gestito (ex deleghe assicurative ramo I) negativa per 16 milioni di euro. Le masse in gestione totali sono pari a 205,5 miliardi di euro (206,6 miliardi includendo le masse amministrate).”Prosegue la formidabile raccolta del segmento retail, raccolta peraltro associata ad una maggiore marginalità per il nostro Gruppo – ha commentato l’AD Alessandro Melzi d’Eril – La categoria istituzionale, il cui trend mensile è necessariamente più volatile, registra un ottimo risultato da inizio anno nonostante il mese di giugno risenta del termine di un mandato per un comparto di un fondo pensione”.La raccolta netta del segmento retail (contratti che hanno come controparte il cliente al dettaglio, es. fondi comuni collocati dai partner bancari, fondo pensione Arti e Mestieri) ha registrato un +258 milioni di euro (+1.584 da inizio anno). LEGGI TUTTO

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    CONSOB, richiamo di attenzione sui POC: rischio elevato di deprezzamento e diluizione

    (Teleborsa) – A distanza di due anni dalla prima Comunicazione sul tema, la CONSOB torna a mettere in guarda società e investitori dalle insidie dell’emissione di prestiti obbligazionari convertibili, di regola associati a un warrant, riservati ad un unico investitore (i cosiddetti POC non standard). In un Richiamo di Attenzione rivolto agli investitori, l’istituzione presieduta da Paolo Savona evidenzia un rischio elevato di perdita del capitale investito, un forte deprezzamento dei titoli coinvolti – che in base all’esperienza maturata negli ultimi tre anni e mezzo ha toccato in media l’80% -, e una diluizione della partecipazione degli azionisti con picchi compresi fra il 60% e l’80%.Viene ricordato che si tratta di operazioni di finanza straordinaria alle quali fanno ricorso per lo più le società che presentano gravi squilibri patrimoniali e di bilancio nel tentativo di attivare uno strumento di ultima istanza per reperire risorse finanziarie fresche.L’osservazione empirica dal 2022 ad oggi mostra che nella quasi totalità dei casi l’uso dei POC non standard non è servito a scongiurare il peggioramento della situazione aziendale, che anzi in alcuni casi si è ulteriormente deteriorata fino a richiedere l’avvio di procedure concorsuali o di liquidazione. Al tempo stesso gli azionisti hanno subito minusvalenze pesanti e un drastico effetto di diluizione nel capitale.Alla luce delle analisi svolte la CONSOB richiama, quindi, l’attenzione degli investitori attuali e potenziali sui rischi associati ai POC non standard e, in particolare, sul rischio deprezzamento delle azioni degli emittenti, sulla conseguente perdita del capitale investito e sugli effetti diluitivi sulla compagine azionaria. Il POC non standard si distingue da un’emissione obbligazionaria tradizionale o standard, in quanto quest’ultima può essere destinata, previa decisione assembleare, tanto ai soci quanto a uno o più investitori terzi ed è caratterizzata da un rapporto di conversione, predefinito ex ante tale che, affinché divenga conveniente per il sottoscrittore l’esercizio della conversione, il prezzo dell’azione sul mercato deve aumentare in modo significativo (maggiore del prezzo teorico dell’azione).Con l’operazione di POC non standard l’investitore si impegna a sottoscrivere, in una o più tranche, a seguito di specifiche richieste della società, un predeterminato numero di obbligazioni convertibili in azioni, ricevendo – a fronte di tale impegno – una commitment fee. La società, a sua volta, incassa le risorse finanziarie nel momento della sottoscrizione della tranche di obbligazioni convertibili e le medesime risorse divengono permanenti nel momento della conversione delle obbligazioni in azioni da parte dell’investitore. Una volta sottoscritta una tranche del POC non standard, l’investitore può chiedere la conversione anche solo di una parte delle obbligazioni della tranche sottoscritta e può farlo in momenti diversi, nei limiti del numero di obbligazioni costituenti la tranche. Ad esito della richiesta di conversione da parte dell’investitore, la società consegna le azioni emesse al servizio del POC non standard, per la parte corrispondente alla richiesta di conversione. Il meccanismo di conversione è tale da essere a sconto sin dall’inizio dell’operazione e, quindi, da far risultare conveniente, per il finanziatore, convertire le obbligazioni in azioni.Agli organi di controllo interno la CONSOB chiede, invece, di tenere alto il livello di guardia sull’uso dei POC non standard, per assicurare che il processo decisionale societario riguardante l’uso di questi strumenti avvenga tramite procedure trasparenti idonee all’assunzione di decisioni consapevoli e coerenti con l’interesse sociale.La CONSOB ha quindi adottato una Comunicazione che aggiorna e sostituisce quella del maggio 2023 in cui – muovendosi nell’ambito delle prescrizioni già in vigore – si migliorano gli standard di trasparenza informativa richiesti alle società. LEGGI TUTTO

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    Stellantis, produzione in Italia -27% nel primo semestre. Tutti gli stabilimenti in calo

    (Teleborsa) – Nel primo semestre 2025 sono state prodotte complessivamente 221.885 unità tra autovetture e veicoli commerciali negli stabilimenti italiani di Stellantis, in calo del 26,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Lo evidenzia il consueto report del sindacato FIM Cisl, evidenziando che le autovetture registrano una flessione del -33,6% (123.905 unità), mentre i veicoli commerciali sono scesi del -16,3% (97.980 unità). Viene prevista una chiusura d’anno intorno alle 440.000 unità totali, con circa 250.000 autovetture prodotte, per il gruppo italo-francese, che non pubblica dati di produzione specifici per paese.Secondo FIM Cisl, tutti gli stabilimenti auto evidenziano un forte peggioramento. A differenza del 2024, in cui almeno Pomigliano rappresentava un’eccezione positiva, “oggi nessun sito sfugge alla situazione di forte difficoltà”.A Mirafiori sono state prodotte 15.315 unità, in calo del 21,5% rispetto alle 19.510 del 2024. Nel Plant Maserati Modena sono state prodotte solo 45 unità, con una flessione del 71,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (i giorni produttivi effettivi sono stati circa 11). La produzione a Cassino è crollata a 10.500 unità, segnando un pesante -34% rispetto al 2024. Lo stabilimento di Pomigliano, pur rappresentando il 64% della produzione nazionale di auto – a causa del calo generalizzato negli altri siti – chiude il primo semestre 2025 con 78.975 vetture prodotte, in calo del 24%. Lo stabilimento di Melfi ha registrato un crollo produttivo del 59,4% rispetto all’anno precedente, con solo 19.070 unità prodotte. La produzione di veicoli commerciali ad Atessa si è attestata a 97.980 unità, con un calo del 16,3% rispetto al 2024.”Non si intravedono segnali di ripresa entro fine anno – si legge nella nota del sindacato – Anzi, il calo dei volumi e l’uso degli ammortizzatori sociali potrebbero aumentare, coinvolgendo già oggi quasi la metà della forza lavoro del gruppo. La partenza produttiva della 500 ibrida prevista per novembre e i nuovi modelli di Melfi potranno dare risultati significativi solo nel corso del 2026. Tuttavia, il livello di caduta dei volumi nel 2025 è superiore alle previsioni.Viene ricordato che dal 23 giugno 2025 si è insediato il nuovo CEO di Stellantis Antonio Filosa con la sua nuova squadra di comando del Gruppo. Diventa, secondo il sindacato, “indispensabile in tempi brevi un primo incontro con le organizzazioni sindacali italiane per costruire positive relazioni sindacali, necessarie per affrontare le difficoltà che stiamo attraversando”.Intanto, con Stellantis, CNH Industrial, Iveco e Ferrari, è stato concluso positivamente il rinnovo del biennio economico 2025-2026 del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL), con un aumento salariale del +6,6%, superiore all’inflazione, pari ad aumento medio di 134,96 euro mensili (II area) e una tantum di 480 euro. LEGGI TUTTO

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    ESI, finanziamento di 1,7 milioni di euro da Blu Banca per impianto fotovoltaico a Monterosi

    (Teleborsa) – ESI, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel mercato delle energie rinnovabili, ha comunicato che il proprio veicolo La Cava ha ottenuto un finanziamento di 1,7 milioni di euro destinato alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico della potenza di 3 MW nel comune di Monterosi (VT).Il finanziamento, erogato da Blu Banca – istituto con il quale ESI intrattiene solidi rapporti di collaborazione, per un totale di linee di credito pari a circa 3,5 milioni di euro – rappresenta un passaggio strategico di primaria importanza, si legge in una nota. L’operazione costituisce infatti il primo passo concreto del piano triennale di sviluppo di ESI, che prevede la realizzazione di 20 MW complessivi di nuova capacità fotovoltaica entro la fine del 2026.La costruzione dell’impianto di Monterosi sarà affidata a ESI sulla base di un contratto EPC già sottoscritto per un valore di 2,25 milioni di euro, con l’obiettivo di completare i lavori entro il 2026. La commessa contribuirà inoltre a incrementare il backlog complessivo di ESI, rafforzando la visibilità sul medio periodo. Alla luce della produzione già realizzata fino al 31 dicembre 2024 e dei nuovi progetti acquisiti nel corso del 2025, il backlog complessivo di ESI si attesta a circa 34,8 milioni di euro, confermando la capacità di garantire continuità e solidità al portafoglio ordini.La società ha comunicato inoltre che il progetto fotovoltaico da 9,8 MW in provincia di Foggia, comunicato il 30 novembre 2023 e subordinato a project financing, non potrà essere realizzato a causa del mancato perfezionamento del finanziamento alla società committente.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Borse europee miste, bene Milano con Buzzi e titoli finanziari

    (Teleborsa) – Seduta mista per le principali borse del Vecchio Continente, mentre prendono un certo vantaggio Francoforte e Milano (quest’ultima aiutata dal settore bancario). Gli operatori sono preoccupati per la possibile evoluzione dei dazi statunitensi. Il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha dichiarato oggi di aspettarsi la rivelazione di diversi accordi commerciali questa settimana. “Avremo diversi annunci nelle prossime 48 ore”, ha dichiarato Bessent in un’intervista alla CNBC, aggiungendo che prevede “un paio di giorni impegnativi”.Sul fronte macroeconomico, è rimbalzata la produzione industriale a maggio in Germania, mentre nel Regno Unito i prezzi delle case sono risultati stagnanti per il secondo mese consecutivo. In Eurozona, il sentiment degli investitori è migliorato più delle attese a luglio, mentre le vendite al dettaglio sono risultate migliori delle attese a maggio.Lieve calo dell’Euro / Dollaro USA, che scende a quota 1,174. Seduta in frazionale ribasso per l’oro, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,64%. Segno più per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), in aumento dell’1,39%.Torna a salire lo spread, attestandosi a +86 punti base, con un aumento di 2 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari al 3,42%.Tra gli indici di Eurolandia ben comprata Francoforte, che segna un forte rialzo dell’1,04%, senza slancio Londra, che negozia con un -0,02%, e sostanzialmente tonico Parigi, che registra una plusvalenza dello 0,42%.Seduta positiva per il listino milanese, che mostra un guadagno dello 0,71% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, lieve aumento per il FTSE Italia All-Share, che si porta a 42.382 punti. Guadagni frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,26%); senza direzione il FTSE Italia Star (+0,13%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Buzzi (+3,99%), Banca MPS (+1,76%), Unipol (+1,69%) e Azimut (+1,67%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Saipem, che ottiene -1,35%. Tentenna Snam, con un modesto ribasso dell’1,30%. Giornata fiacca per Italgas, che segna un calo dello 0,99%. Piccola perdita per Hera, che scambia con un -0,86%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, D’Amico (+2,98%), Cementir (+2,95%), Maire (+2,87%) e Alerion Clean Power (+2,51%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Comer Industries, che prosegue le contrattazioni a -2,48%. Si concentrano le vendite su LU-VE Group, che soffre un calo del 2,26%. Vendite su Juventus, che registra un ribasso del 2,21%. Seduta negativa per Newlat Food, che mostra una perdita dell’1,99%. LEGGI TUTTO

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    Compagnia dei Caraibi, rinnovato il contratto di distribuzione per Maison Ferrand

    (Teleborsa) – Maison Ferrand, storica azienda indipendente fondata in Cognac nel 1989 da Alexandre Gabriel e produttrice di distillati premium e super premium, ha rinnovato il contratto di distribuzione con Compagnia dei Caraibi per i prossimi tre anni più due di rinnovo automatico. Con i suoi brand gin Citadelle Gin, Planteray Rum, Ferrand Cognac, Ferrand Dry Curaçao, Canerock Spiced Rum e Froggy B Vodka distribuiti in esclusiva in Italia dal 2015, Maison Ferrand conferma la sua fiducia nel team di Compagnia dei Caraibi, si legge in una nota della società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’importazione, sviluppo, brand building e distribuzione di distillati, vini e soft drink di fascia premium e ultra-premium.”Il rinnovo di questo accordo – afferma l’AD Edelberto Baracco – conferma e rafforza la volontà comune di dare continuità a un percorso solido e in evoluzione per continuare a costruire un’identità distintiva, aumentare la riconoscibilità dei brand Maison Ferrand e accompagnare con slancio la crescita di uno dei marchi indipendenti più rilevanti del panorama attuale. Con visione, coerenza e passione, Compagnia dei Caraibi continuerà a valorizzare le specificità di un contesto sfidante ma ricco di opportunità, promuovendo con convinzione una cultura del consumo consapevole e orientato al valore, coerente con la filosofia che guida la nostra presenza sul mercato”. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, nuova emissione di Certificate Cash Collect con barriera profonda

    (Teleborsa) – UniCredit ha emesso sul mercato una nuova serie di 7 Low Barrier Cash Collect Worst-Of con effetto memoria su panieri di azioni, che arricchiscono la gamma di prodotti già portati in negoziazione sugli MTF di Borsa Italiana nel 2025 con una struttura difensiva e livelli di barriera più bassi mai emessi da UniCredit.Questi nuovi Certificate, pensati per offrire una maggiore resilienza del capitale anche in scenari di mercato complessi, sono caratterizzati da una barriera particolarmente profonda posta al 30% e al 40% del Valore Iniziale, rendendoli adatti anche a chi desidera uno strumento capace di tollerare significative correzioni dei sottostanti. La particolarità per questa emissione è la capacità di combinare la sua struttura difensiva con premi mensili fino allo 0,90% (10,80% annualizzato) per i certificati con barriera 30% e fino all’1,10% mensile (13,20% annualizzato) per i certificati con barriera 40%.I sette prodotti prevedono come sottostanti panieri di azioni italiane, europee e americane. Hanno una scadenza a due anni (luglio 2027) e pagano un premio mensile condizionato con effetto memoria che va da un minimo dello 0,75% (9% annualizzato) a un massimo dello 0,90% (10,80% annualizzato) per i Certificati con barriera 30% e dell’1,10% (13,20% annualizzato) per i Certificati con barriera 40% a seconda dei sottostanti. Come detto, le barriere sono fissate al 30% e al 40% del Valore Iniziale.Inoltre, è prevista la possibilità di rimborso anticipato a partire dal terzo mese. A partire da ottobre 2025, infatti, qualora il valore del Sottostante con la performance peggiore all’interno del paniere risulti pari o superiore al livello di rimborso anticipato, il Certificate si estinguerà anticipatamente, rimborsando 100 euro più il premio previsto. Il livello di rimborso anticipato diminuisce dell’1% ogni Data di Osservazione dal 95% al 75% del Valore Iniziale. Alla data di scadenza – 15 luglio 2027 – qualora i Certificate non siano stati rimborsati anticipatamente, l’importo di rimborso dipende dall’azione con la performance peggiore dal fixing iniziale all’interno del paniere (caratteristica Worst-of).Se alla scadenza il Sottostante con la performance peggiore ha un valore pari o superiore alla barriera capitale, il Certificate rimborsa 100 euro oltre all’ultimo premio condizionato ad un livello di Barriera del 30% o del 40%. In caso contrario, ovvero se il valore del Sottostante Worst è inferiore al livello della barriera, viene corrisposto un valore commisurato alla performance del sottostante. LEGGI TUTTO

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    ENEL, rinnovato l’accordo di collaborazione con l’Arma dei Carabinieri

    (Teleborsa) – Enel e Arma dei Carabinieri rinnovano l’impegno comune per la legalità, la sostenibilità e la sicurezza energetica, attraverso la firma di un nuovo accordo di collaborazione. Alla cerimonia svolta presso il Comando Generale dell’Arma, hanno preso parte il comandante Generale dell’Arma, Gen. C.A. Salvatore Luongo, e l’ad del Gruppo Enel, Flavio Cattaneo.Lo scopo dell’accordo – fa sapere Enel in una nota – è quello di dare continuità al legame, già consolidato grazie a una precedente intesa, i cui contenuti e ambiti operativi vengono ora ampliati con un approccio sistemico e proattivo che tiene conto dell’evoluzione del Paese, in un’ottica di sviluppo sostenibile e tutela sempre più efficace della legalità e della sicurezza. Nello specifico, particolare attenzione sarà data al monitoraggio dei progetti PNRR e alla tutela ambientale del territorio e al contrasto alle ecomafie.Tra le finalità il “comune impegno per garantire una sempre più proficua sicurezza partecipata e integrata, con mirate azioni di prevenzione verso condotte fraudolente a danno dei consumatori, sempre più sofisticate grazie a tool di AI, nonché di attività dolose di varia natura in danno delle infrastrutture critiche”. L’azienda elettrica si occuperà inoltre di efficientamento energetico, con progetti specifici per le strutture dell’Arma, e di mobilità sostenibile. In base al protocollo sono poi previste attività di cooperazione nell’ambito della sicurezza e del monitoraggio degli scenari critici internazionali.La cultura della legalità e della sostenibilità ambientale, da sempre finalità comuni dell’Arma e di Enel, saranno anche oggetto di programmi di formazione congiunta nelle scuole, esempio concreto di collaborazione virtuosa tra settore pubblico e privato. LEGGI TUTTO